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PRIMO PIANO > NUOVO GOVERNO ALLA PROVA<br />

no a un riordino dell’assistenza, i tagli alle<br />

prestazioni sarebbero r<strong>il</strong>evantissimi: l’obiettivo<br />

dichiarato del governo è quello di recuperare<br />

i soldi, in questo caso 24 m<strong>il</strong>iardi di euro,<br />

in un settore che ne vale nominalmente 38<br />

m<strong>il</strong>iardi. La razionalizzazione potrebbe partire<br />

con la costruzione di un nuovo indice di<br />

bisogno che sostituirà l’Isee dell’Inps, <strong>il</strong> che<br />

significa avere parametri reddituali più stretti<br />

per godere delle prestazioni assistenziali. Ci<br />

sarebbe poi la revisione dei criteri per le invalidità,<br />

che costano oggi 16 m<strong>il</strong>iardi di euro,<br />

e che <strong>il</strong> governo vuole restringere. E infine<br />

sarebbe probab<strong>il</strong>e un attacco alle pensioni<br />

di reversib<strong>il</strong>ità, per cui lo Stato spende ogni<br />

anno circa 34 m<strong>il</strong>iardi di euro. Se all’esecutivo<br />

riuscisse l’operazione, potremmo dare l’addio<br />

a un’assistenza e a una previdenza degne<br />

di questo nome.<br />

Sconti fiscali. L’alternativa è <strong>il</strong> taglio a detrazioni<br />

e sconti fiscali. Il governo ne ha censiti<br />

ben 483 tipi diversi, e valgono nel complesso<br />

161,2 m<strong>il</strong>iardi di euro. Apagare <strong>il</strong> conto<br />

più salato, secondo lo schema della manovra,<br />

sarebbero le persone fisiche che beneficiano<br />

attualmente di 103 m<strong>il</strong>iardi di euro di<br />

agevolazioni fiscali a vario titolo, con un taglio<br />

alle detrazioni per l’Irpef.<br />

La deduzione della rendita catastale della pri-<br />

20 LIBERETÀ Dicembre 2011<br />

VISTO DA Gianfranco Tartaglia<br />

ma casa, ad esempio, oggi consente un beneficio<br />

in media di 126,8 euro, che scenderebbero<br />

nel 2013 a poco più di 100.<br />

La detrazione degli interessi del mutuo diminuirebbe<br />

dagli attuali 328 euro annui a 264<br />

euro. Le detrazioni per i figli e <strong>il</strong> coniuge a<br />

carico, che oggi valgono in media 829 euro<br />

per gli 11,8 m<strong>il</strong>ioni di contribuenti che ne usufruiscono,<br />

con <strong>il</strong> taglio del 20 per cento scenderebbero<br />

a 665 euro.<br />

La detrazione da lavoro dipendente, che vale<br />

in media 1.332 euro, scenderebbe a poco<br />

più di m<strong>il</strong>le euro l’anno. Poi si ridurrebbero<br />

in proporzione anche le detrazioni per le spese<br />

mediche, per i contributi previdenziali e assistenziali,<br />

per l’assicurazione sulla vita. Con<br />

un aumento delle tasse di 190 euro nel 2013<br />

e di 750 nel 2014. Di fatto, la detrazione del<br />

19 per cento delle spese mediche sostenute,<br />

diverrebbe nel 2013 una detrazione del 18 per<br />

cento e nel 2014 scenderebbe a poco più del<br />

15 per cento. Così le agevolazioni fiscali sulle<br />

ristrutturazioni ed<strong>il</strong>izie: oggi sono pari al<br />

36 per cento della spesa (con un limite di 48<br />

m<strong>il</strong>a euro), nel 2013 scenderebbe al 34 e nel<br />

2014 a poco meno del 29.<br />

Chi perde di più. Ovviamente, a pagare<br />

<strong>il</strong> conto più pesante sarebbero le famiglie<br />

più povere perché beneficiarie delle riduzioni<br />

più corpose. Il centro di analisi delle<br />

politiche pubbliche dell’università di Modena<br />

e Reggio Em<strong>il</strong>ia, facendo una stima degli<br />

effetti dei tagli, parla apertamente di interventi<br />

“regressivi”. «Le più significative<br />

detrazioni (per lavoro e famiglia) diminuiscono<br />

al crescere del reddito del contribuente<br />

– spiega Massimo Boldini, professore di<br />

scienze delle finanze e ricercatore del Capp<br />

– e quindi è inevitab<strong>il</strong>e che a subire maggiori<br />

perdite saranno, laddove si attuasse<br />

questo passaggio della Finanziaria, le famiglie<br />

con reddito medio basso».

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