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Nell'ambito del progetto di ricerca dal titolo “Studio di attività ...

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Capitolo 1 Muscolo scheletrico e miogenesi<br />

10T1/2 in cellule miogeniche e in più <strong>di</strong>mostrano questa grande proprietà dei tipi<br />

cellulari in <strong>di</strong>fferenziamento per cui se una cellula esprime un marcatore retineo ad<br />

esempio, potrà comunque attivare geni muscolo-specifici (Choi et al., 1990). Essi,<br />

infatti, agiscono piuttosto come effettori <strong>di</strong> un interruttore generale (Weintraub et al.,<br />

1991). Recentemente è stato <strong>di</strong>mostrato che ciò è correlato alla loro capacità <strong>di</strong><br />

rimo<strong>del</strong>lare la cromatina, una funzione che la miogenina svolge meno bene (Gerber<br />

et al., 1997; Bergstrom & Tapscott, 2001; Tapscott, 2005).<br />

Figura 1.5 Struttura dei fattori <strong>di</strong> trascrizione MRF.<br />

1.4.1 Determinazione <strong>del</strong>le cellule muscolari nell’embrione<br />

Durante lo sviluppo embrionale ogni gene regolatore <strong>del</strong>la miogenesi segue un<br />

pattern <strong>di</strong> espressione caratteristico (Tajbakhsh & Buckingham, 2000).<br />

Myf5, MyoD e MRF4 possono agire come fattori determinanti <strong>del</strong>la miogenesi<br />

<strong>di</strong>rezionando le cellule progenitore nel programma miogenico. Myf5 è trascritto per<br />

primo nelle cellule situate ai bor<strong>di</strong> <strong>del</strong> dermiotomo che in seguito <strong>del</strong>amineranno per<br />

formare il muscolo scheletrico <strong>del</strong> miotomo. MyoD è attivato più tar<strong>di</strong> nei progenitori<br />

ipoassiali ed epiassiali che contribuiscono a formare il miotomo maturo. Topi mutanti<br />

per Myf5 <strong>di</strong>fettano <strong>del</strong> miotomo precoce (Braun et al., 1992) e <strong>del</strong>le cellule muscolari<br />

progenitrici, in cui il gene è stato attivato, ma la proteina è assente, per cui lasciano il<br />

dermomiotomo ma falliscono nel collocarsi correttamente (Tajbakhsh et al., 1996a).<br />

Queste cellule se fossero mal collocate in questa regione, potrebbero morire o essere<br />

incorporate in altri tessuti come la cartilagine o l‟osso, che derivano <strong>dal</strong><br />

compartimento sclerotomale dei somiti. L‟attivazione <strong>di</strong> MyoD in topi mutanti per Myf5<br />

è ritardata e ciò <strong>di</strong>mostra che essa è inizialmente sotto il controllo <strong>di</strong> Myf5 (Tajbakhsh<br />

et al., 1997). In ogni caso MyoD è attivato in seguito, in<strong>di</strong>pendentemente, e la<br />

miogenesi può avere luogo con una corretta localizzazione <strong>del</strong>le cellule che ora coesprimeranno<br />

normalmente Myf5 e MyoD (Tajbakhsh et al., 1996b). In assenza <strong>di</strong><br />

MyoD, la miogenesi avviene apparentemente in maniera normale (Rudnicki et al.,<br />

1992) benché negli arti ad esempio, si verifichi un ritardo probabilmente dovuto ai<br />

bassi livelli iniziali <strong>di</strong> Myf5, insufficienti a innescare il <strong>di</strong>fferenziamento (Kablar et al.,<br />

1999). Nei topi mutanti per MyoD, l‟espressione <strong>di</strong> Myf5 che normalmente <strong>di</strong>minuisce<br />

in seguito all‟attivazione <strong>di</strong> MyoD, resta alta. Nei doppi mutanti Myf5/MyoD (Rudnicki<br />

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