RIVOLUZIONE RIVOLUZIONE - Istituto Neurotraumatologico Italiano
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Società 58<br />
slatore il diritto del minore di “conservare<br />
rapporti significativi” con gli ascendenti.<br />
Una innovazione normativa anticipata<br />
dalla giurisprudenza che, già da tempo,<br />
ha riconosciuto e regolamentato la facoltà<br />
di incontro e frequentazione con i<br />
nonni, ritenendo oggetto di tutela i vincoli<br />
che affondano le loro radici nella tradizione<br />
familiare, di cui i componenti più<br />
anziani rappresentano un punto di riferimento<br />
fondamentale per un corretto sviluppo<br />
psico-fisico dei minori (Cass. n.<br />
9606/1998; n. 1115/1981)].<br />
Espressioni queste ultime che sono state<br />
punto di riferimento primario per il<br />
nostro legislatore nel determinarsi ad<br />
emanare la legge del 9 gennaio 2004, n.<br />
6, che ha dato vita all’istituto dell’“amministrazione<br />
di sostegno” e che rappresenta<br />
una forte rottura rispetto ai precedenti<br />
e consolidati schemi culturali rigidi e<br />
vetusti per ciò che concerne la tutela di<br />
soggetti fragili. Trattasi, difatti, di una normativa<br />
che intende “sostenere” tutti coloro<br />
che si trovino nell’impossibilità, anche<br />
transitoria, di provvedere ai propri interessi<br />
ed esprime il principio per cui il<br />
“sostegno” alla cura della persona e agli<br />
interessi di essa non si limita alla sfera<br />
economico-patrimoniale, ma tiene conto<br />
dei bisogni e delle aspirazioni dell’uomo,<br />
ricomprendendo ogni attività significativa<br />
della vita civile. Un istituto che ha consentito,<br />
in casi come quelli della progressiva<br />
demenza senile, di relegare a soluzioni<br />
giuridiche residuali l’interdizione e<br />
l’inabilitazione che, recepite dal sentire<br />
comune come “morte civile”, si presentano<br />
come vicende “escludenti” dal contesto<br />
sociale, ben lontane dal poter sostenere<br />
e promuovere l’individuo.<br />
IL VOLONTARIATO E IL<br />
“PRENDERSI CURA”<br />
DELL’ANZIANO<br />
Il CNB sottolinea l’importanza dello svilupparsi<br />
di una rete di associazioni di<br />
volontariato e/o di cooperative senza<br />
scopo di lucro che manifestano l’attenzione<br />
della società verso il problema dell’assistenza<br />
agli anziani sia autosufficienti ma<br />
soli o privi di sostegno familiare, sia non<br />
autosufficienti.<br />
Ovviamente, occorre ribadire che tali iniziative<br />
non debbono e non possono sostituire<br />
i doveri delle istituzioni pubbliche,<br />
ma semmai debbono integrarne l’azione.<br />
Espressione di un settore “amichevole”<br />
della società è anche quel volontariato<br />
che si prende cura dell’anziano con la<br />
semplice gestione della “presenza” e<br />
della “compagnia”, allorché l`anziano<br />
stesso è confinato (soprattutto per l’età, o<br />
per malattie croniche a lento decorso) nel<br />
proprio domicilio. Il volontario offre<br />
empatia, ad esempio con la lettura, con la<br />
conversazione, con la sostituzione per<br />
qualche ora del familiare altrove necessariamente<br />
occupato, con il disbrigo delle<br />
piccole incombenze casalinghe. Appare<br />
evidente il “significato morale” positivo<br />
per chi riceve, ma anche per chi offre,<br />
questa condivisione di esperienze.<br />
LA RIABILITAZIONE<br />
La riabilitazione va intesa non solamente<br />
come un insieme di tecniche e di metodologie,<br />
ma anche come una filosofia di<br />
interventi tesa a restituire alla persona il<br />
suo stato funzionale e ambientale precedente,<br />
o, in alternativa, a mantenere o<br />
massimizzare le sue funzioni rimanenti<br />
(Williams, 1985).<br />
Pertanto, elevati sono i contenuti etici<br />
della stessa: si tratta di una filosofia di<br />
intervento che è antagonista alla disabilità<br />
e alla sua passiva accettazione.<br />
Una tensione morale dovrà sostenere il<br />
soggetto da riabilitare e il personale, per<br />
superare barriere fisiche e psicologiche,<br />
per compensare quel margine di disabilità<br />
e handicap che rimane insuperabile,<br />
per sviluppare nuove potenzialità della<br />
personalità integrale. (Red.)