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Trattato teorico-pratico della scherma di spada e sciabola – 1884 ...

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RELAZIONE XXV<br />

passività <strong>di</strong> quello, ma ne resterà pur sempre qualche cosa <strong>di</strong><br />

ammirato dallo spettatore. Non prova dunque nulla chi <strong>di</strong>ce:<br />

i miei allievi fanno molto, se non provi altresì che quel<br />

molto è realmente un massimo e che nessun altro metodo<br />

avrebbe potuto dar più.<br />

La scuola Redaelliana mancava inoltre affatto dei caratteri<br />

chiesti dalla 2a e 3a con<strong>di</strong>zione domandata per provare la<br />

bontà <strong>di</strong> una scuola.<br />

Infatti, appena usciti da essa, i giovani maestri<br />

mo<strong>di</strong>ficavano qual più qual meno il metodo appreso. I più<br />

progre<strong>di</strong>ti sono precisamente i più scostati.<br />

Ora se <strong>di</strong> assimilazione intensa e permanente non ce ne fu<br />

mai, come si potrebbe <strong>di</strong>re che i buoni effetti erano dovuti al<br />

buon metodo? - Lodare il concetto meccanico Redaelliano<br />

significherebbe ammettere che (tutte le altre cose pari) gli<br />

spazi più lunghi si percorrono in tempi più brevi. Noi<br />

abbiamo veduto come i raggi d'azione inculcati nella scuola<br />

Redaelliana, fossero incomparabilmente maggiori <strong>di</strong> quelli<br />

inculcati in ogni altra scuola o, per <strong>di</strong>r meglio, in natura. È<br />

infatti assiomatico che il movimento d'una macchina<br />

qualsiasi va coor<strong>di</strong>nato alla <strong>di</strong>sposizione ed alla forma dei<br />

suoi congegni, e che non è possibile <strong>di</strong> comunque<br />

prescindere da taluno <strong>di</strong> questi e mettere in conflitto<br />

un'azione meccanica con un fatto organico preesistente.<br />

Questo ragionamento vale per tutte le macchine, compresa<br />

la umana, anzi principiando da questa. Dove la natura ha<br />

posto una flessuosità, non è fattibile nè seriamente pensabile<br />

<strong>di</strong> porre una rigidezza perchè sarebbe creare un'antagonismo<br />

a tutto detrimento <strong>della</strong> logica <strong>di</strong>namica che non può a meno<br />

<strong>di</strong> essere la più inviolabile <strong>di</strong> tutte le logiche, perchè il<br />

movimento è il più brusco ed intransigente <strong>di</strong> tutti i fatti.<br />

Se nonchè, ben più che da un'argomentazione <strong>di</strong> filosofia<br />

naturale, la teorica Redaelliana rimane confutata dalla<br />

anatomica e fisiologica, intorno alla quale è ragionato con<br />

singolare evidenza da pag. 31 a pag. 34 <strong>della</strong> citata

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