ANALISI CLIMATICA DELLA MONTAGNA FRIULANA
ANALISI CLIMATICA DELLA MONTAGNA FRIULANA
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Curioso il fatto che nella pedemontana si siano registrati valori non molto più alti e<br />
anzi in alcuni casi addirittura più bassi: infatti Vedronza ha avuto una media delle<br />
max di 10.8°C, “solo” 3.5°C al di sopra del dato medio trentennale.<br />
I picchi di freddo si sono registrati in quasi tutta la regione nel Gennaio del 1985<br />
con valori di –28°C a Fusine, –25°C a Cave del Predil, –24°C a Tarvisio e –22°C al<br />
Passo della Mauria. Nella pedemontana si è scesi fino a –17°C.<br />
Per quanto riguarda invece le temperature estive, spiccano i 36°C e i 37°C registrati<br />
da Fusine e da Tarvisio rispettivamente, seguiti dai 35°C di Cave del Predil che si<br />
sono rilevati alla fine del Luglio 1983. Da segnalare anche i 34°C di Forni Avoltri e<br />
Saletto e i 33°C del Passo della Mauria. A Vedronza, nella pedemontana si sono<br />
toccati i 36°C.<br />
Anche in questo con ogni probabilità l’Agosto 2003 e anche il Luglio 2006 hanno<br />
battuto questi precedenti record: a Saletto infatti si è arrivati a ben 37°C.<br />
4.0 - CONCLUSIONI<br />
Nei paragrafi precedenti si è messo in evidenza come nel clima dell’Alto Friuli si<br />
siano manifeste nel periodo in esame (1961-‘90) due importanti tendenze:<br />
• un aumento della temperatura annuale;<br />
• una diminuzione delle precipitazioni acquee.<br />
Le cause potrebbero essere ricercate in un cambiamento climatico su vasta scala,<br />
cambiamento i cui motivi potrebbero essere legati semplicemente a una normale<br />
oscillazione, dato che l’unica costate del clima è la variabilità oppure all’attività<br />
umana che avrebbe indotto ad un mutamento della circolazione generale<br />
dell’atmosfera.<br />
È doveroso, infine sottolineare come i consumi energetici planetari, attraverso la<br />
combustione di petrolio, carbone e metano, oltre a causare danni ambientali<br />
gravissimi hanno portato ad un aumento considerevole delle concentrazioni di<br />
anidride carbonica che, in epoca pre-industriale, ammontava a 260 parti per milione e<br />
ora a circa 370-380 ppm. Le caratteristiche dell’anidride carbonica sono ben note e<br />
comunque non vorrei addentrarmi in questioni certamente importanti, ma che esulano<br />
dagli scopi di questa trattazione.<br />
Dalla variazione della temperatura dipende in parte quella degli altri elementi<br />
climatici, in primo luogo le precipitazioni che per la loro sensibilità a tali mutamenti e<br />
per la loro facile misurabilità, costituiscono uno dei migliori indici di cambiamento<br />
climatico.<br />
Le particolarità geografiche di una regione possono esaltare, in un elemento<br />
climatico, l’effetto del generale aumento termico, per cui il fenomeno può assumere,<br />
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