Nuove Linee Guida Regionali in materia di valutazione ... - Icgonars.It

dell’offerta didattica e formativa ed hanno quindi il delicato compito di promuovere e di
sostenere i docenti nell’elaborazione del curricolo formale e materiale evitando,
contemporaneamente, che l’applicazione delle norme induca alla superficiale declinazione
di obiettivi, più o meno nuovi, e che si rimanga ancorati alla ridondante e bizantina ricerca
di interminabili e complicate tassonomie che sono talora elenchi di parole vuote, che non
consentono cioè di “vedere” – progettare, valutare, certificare – le competenze.
Un altro aspetto imprescindibile ha a che fare con la capacità del docente di sviluppare
negli allievi le competenze obbiettivo. In generale, con il termine competenza s’intende la
capacità di attivare e di combinare creativamente le risorse disponibili per affrontare un
compito inedito. E’ evidente la pedagogia sottintesa: sviluppare negli allievi apprendenti il
sapere, il saper fare, il sapere essere, il sapere imparare. Se competenza significa in breve
che cosa so fare con quello che so 4 , essere competenti o agire con competenza significa,
quindi, essere in grado di far fronte a situazioni complesse, impegnando e fondendo in
maniera pertinente una grande quantità di risorse personali, sociali oltre quelle di tipo
tecnico specialistico. 5 Agli allievi di ogni ordine e grado si chiede di utilizzare in modo
autonomo e creativo le conoscenze, le abilità e di dimostrare le attitudini personali e sociali
in situazioni concrete. Nelle Linee guida 1 a pag. 17 si legge: “Le competenze indicano
quindi la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, nelle situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale. La
“competenza” è l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze e abilità acquisite,
adeguato in un determinato contesto a rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema,
ad eseguire un compito, a realizzare un progetto. Non è mai un agire semplice, ma è
sempre un agire complesso che connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi
(conoscenze) e il saper fare (abilità)”. E’ quindi evidente che al docente compete la
predisposizione di ambienti, contesti, situazioni di apprendimento che favoriscano la messa
in moto delle risorse degli alunni. In quest’ottica, le competenze valutate non dovrebbero
essere solo quelle insegnate: la scuola dovrebbe riuscire a predisporre compiti di
apprendimento che valorizzino anche le conoscenze, le abilità e le competenze che gli
alunni hanno acquisito altrove.
4
Secondo la fortunata formula di Grant P. Wiggins (1993) riportata anche in Mario Castoldi, Valutare le
competenze, Carocci, Roma, 2009, p. 9
5
Una competenza certificata è ad esempio saper guidare l’automobile. In questo caso quanto appreso in
teoria sull’utilizzo del mezzo e sulla capacità di tenere il mezzo su strada e che è stato certificato da una
terza persona consente in situazione di esercitare la competenza acquisita a diversi livelli che dipendono da
elementi contingenti intercettano altre conoscenze e competenze (es. capacità di lettura di una carta
geografica o stradale). La stessa cosa accade in campo scolastico. Basti pensare alla certificazione QCER
per le lingue straniere oppure alla certificazione ECDL (patente informatica). Ancora di più nel dettaglio si
rifletta sulla lettura tecnica (silenziosa o a voce) di un testo alla velocità di almeno nx parole per minuto è
un’abilità (presupposto necessario e spesso mancante). Comprendere un testo (entro dati limiti di lunghezza
e difficoltà) è una competenza (raggiungibile a livelli diversi).
Questi esempi implicano una certificazione presumibilmente esterna, ma la scuola è chiamata ad una
certificazione interna delle competenze nella scuola primaria, nella scuola secondaria di primo grado e nella
scuola secondaria di II grado.
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