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Ricerca – Carta e Deiana Integratori alimentari e ... - Diabetando

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PrimoPIAnO<br />

0<br />

Università, mobilitazione<br />

a medicina<br />

Il taglio dei finanziamenti e il blocco del turn over mettono a rischio il funzionamento della facoltà<br />

Mario Piga*<br />

facoltà di Medicina e chirurgia<br />

La dell’ateneo cagliaritano manifesta<br />

il suo stato di grave sofferenza in relazione, tra<br />

l’altro, ai drastici tagli economici attuati<br />

e ai provvedimenti che bloccano il turn-over<br />

dei docenti e rischiano di ridurre l’offerta<br />

formativa malgrado la domanda legata<br />

a importanti esigenze sanitarie della nostra<br />

Regione. Nel corso della seduta di facoltà<br />

del 29 giugno è stata approvata una mozione<br />

che rappresenta lo scenario attuale e prossimo<br />

segnalando le ricadute nella formazione<br />

delle nuove generazioni di giovani che si<br />

avvicinano al mondo della Sanità. La mozione,<br />

considerate le cause recenti di tale condizione,<br />

legate alla gravità internazionale del periodo<br />

economico, precisa che esse sono aggravate<br />

da provvedimenti che possono minare<br />

alla base la sopravvivenza dell’Università<br />

pubblica. La mozione fa chiaro riferimento<br />

anche alla “Mobilitazione dei ricercatori che,<br />

in attesa di significativi cambiamenti<br />

del disegno di legge 1905, hanno dichiarato<br />

la propria indisponibilità ad assumere<br />

nel prossimo anno accademico” compiti<br />

didattici, impropri per il loro ruolo<br />

e “Denuncia forte preoccupazione per<br />

la ricaduta” che l’insieme di queste cause<br />

hanno nell’immediato, ma soprattutto avranno<br />

nel breve e lungo termine, “Sulla cultura,<br />

sulla qualità della formazione, sull’efficienza<br />

della docenza e qualità e quantità<br />

della ricerca. Tali ripercussioni saranno,<br />

nel nostro territorio isolano, ancor più sentite<br />

poiché le due università della nostra regione<br />

per ragioni geografiche, storiche e sociali,<br />

hanno una valenza e una ricaduta peculiari<br />

sulla collettività, e ridurre le loro capacità<br />

e incisività significa un regresso per le nostre<br />

giovani generazioni”. Innanzi a questo scenario<br />

il corpo accademico non può rimanere inerte<br />

e affidarsi al solo senso di responsabilità<br />

confidando che lo Stato “Non potrà chiudere<br />

le università pubbliche per asfissia”.<br />

“La facoltà di Medicina e chirurgia<br />

dell’università di Cagliari ribadisce la sua<br />

estrema apprensione per la ricaduta di tali<br />

misure, pur riconoscendo che innanzi<br />

al noto momento di crisi internazionale non<br />

è in discussione la necessità di severe misure<br />

attuate con dispositivo finanziario”. Tuttavia,<br />

l’andata in quiescenza, accelerata per molti,<br />

“Di un imponente numero di docenti<br />

e personale tecnico-amministrativo” produrrà<br />

uno scenario di estrema gravità: a fronte<br />

dei pensionamenti previsti, il programmato<br />

reclutamento, ridotto nei numeri, cagionerà<br />

una prevedibile perdita di generazioni<br />

di giovani ricercatori causando alla comunità<br />

accademica e al Paese un gravissimo<br />

danno, riducendo, anziché accrescere, la sua<br />

competitività internazionale. La nostra protesta,<br />

legittima e accorata, vuole essere un grido<br />

di allarme per l’assenza di una credibile politica<br />

rivolta allo sviluppo del sistema universitario,<br />

da circa un millennio fucina di ricerca<br />

e di trasmissione del sapere da cui trae origine<br />

l’innovazione e la crescita culturale, sociale<br />

ed economica della nazione. Il disagio<br />

profondo per quanto accade vede unito l’intero<br />

corpo docente che non intende rendersi<br />

partecipe dell’ineluttabile degrado che si avrà,<br />

non solo per la caduta della qualità dell’offerta<br />

formativa e della quantità dei corsi di studio,<br />

ma anche per la qualità della ricerca. Gli attuali<br />

ruoli di professore sono, e saranno ancor più<br />

nei prossimi anni, falcidiati dai pensionamenti<br />

e dai pre-pensionamenti. E aggiunge che si<br />

sta per attuare un danno irreparabile in ambito<br />

assistenziale con la “Progressiva scomparsa<br />

dall’Azienda ospedaliera universitaria<br />

delle figure universitarie”. Non va dimenticato<br />

che i corsi di Medicina e chirurgia, Odontoiatria<br />

e quelli delle professioni sanitarie, offrono<br />

ai giovani un’immediata immissione nel modo<br />

del lavoro. La facoltà di Medicina e chirurgia,<br />

responsabile del futuro delle generazioni<br />

che forma, chiede che vengano apportate,<br />

con urgenza, modifiche al dispositivo<br />

della manovra economica e che il ddl 1905<br />

venga riconsiderato. In particolare, si chiede<br />

l’eliminazione della riduzione del turn-over,<br />

il riconoscimento dello stato giuridico<br />

di docenza per i ricercatori, l’apertura<br />

delle idoneità nazionali per i ricercatori<br />

confermati e per gli associati<br />

con i finanziamenti adeguati per le chiamate.<br />

L’alternativa sarà la fine per asfissia<br />

della facoltà di Medicina e chirurgia con grave<br />

danno culturale della nostra isola. “La facoltà<br />

di Medicina e Chirurgia dell’università<br />

di Cagliari si pone, pertanto, in stato<br />

di mobilitazione per vigilare la sequenza<br />

dei prossimi eventi non volendo sentirsi<br />

corresponsabile della fine preannunciata<br />

dell’Università pubblica, non escludendo<br />

in futuro, il blocco di attività didattiche”.<br />

*preside facoltà medicina<br />

università Cagliari

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