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Ricerca – Carta e Deiana Integratori alimentari e ... - Diabetando

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Anno XXVIII<br />

n. 7 - luglio 2010<br />

Organo ufficiale dell’ordine dei<br />

medici chirurghi e odontoiatri<br />

della provincia di Cagliari<br />

Registrato al tribunale<br />

di Cagliari 431 - 6/1/1982<br />

Direttore responsabile:<br />

Mario Frongia<br />

mariofrongia1960@katamail.com<br />

Direttore editoriale:<br />

Raimondo Ibba<br />

Editore: consiglio direttivo<br />

dell’ordine dei medici<br />

di Cagliari<br />

Direzione, redazione,<br />

amministrazione:<br />

Via dei Carroz 14 - Cagliari<br />

www.omeca.it info@omeca.it<br />

Foto: archivio immagini<br />

Progetto Grafico e<br />

impaginazione:<br />

GruppoMisto Comunicazione<br />

Stampa e allestimento:<br />

Tiemme Officine Grafiche srl<br />

Assemini (CA)<br />

chiuso in tipografia:<br />

il 23 luglio 2010<br />

tiratura 6800 copie<br />

Consiglio direttivo<br />

dell’ordine:<br />

Presidente Raimondo Ibba<br />

Vicepresidente Alberto Puddu<br />

Tesoriere Giuseppe Chessa<br />

Segretario Susanna Tronci<br />

Consiglieri Maria Annunziata<br />

Baldussi, Laura Concas,<br />

Giovanni Congera, Francesca<br />

D’Agostino, Luigi Demelia, Anna<br />

Rita Ecca, Maurizio Locci, Emilio<br />

Montaldo, Cesare Moretti,<br />

Andrea Tola, Paolo Valle<br />

Consiglieri odontoiatri:<br />

Stefano Dessì, Enrico Lai<br />

Collegio dei revisori<br />

dei conti:<br />

Presidente Francesco Sanna<br />

Revisori effettivi:<br />

Marco Vinicio Grussu,<br />

Elisabetta Marrocu<br />

Revisore supplente:<br />

Davide Matta<br />

Commissione per gli iscritti<br />

all’albo degli odontoiatri:<br />

Presidente Gerhard Konrad<br />

Seeberger<br />

Componenti: Rolando Pinna,<br />

Claudia Cherchi, Stefano Dessì,<br />

Enrico Lai<br />

Uffici di segreteria:<br />

Via dei Carroz 14 Cagliari.<br />

Dal 22 giugno all’11 settembre:<br />

Orari lunedì - venerdì<br />

ore 10 - 13<br />

Gli Uffici rimarranno chiusi il<br />

pomeriggio e il sabato<br />

Centralino<br />

Tel: 070-528001<br />

Fax: 070-5280034<br />

Marco Lumia<br />

070-5280023<br />

lumia@omeca.it<br />

Maria Grazia Schirru<br />

Tel: 070-5280020<br />

schirru@omeca.it<br />

Carla Sideri<br />

Tel: 070-5280019<br />

sideri@omeca.it<br />

Maddalena Moi<br />

Tel: 070-5280013<br />

moi@omeca.it<br />

Francesca Bruno<br />

Tel: 070-5280024<br />

bruno@omeca.it<br />

Marinella Fois<br />

Tel: 070-5280026<br />

fois@omeca.it<br />

La copertina del mese<br />

Da cento anni all’opera<br />

per tutelare la salute<br />

Raimondo Ibba<br />

agenda10<br />

Nel luglio del 1910 venivano istituiti<br />

in Italia gli Ordini delle professioni sanitarie.<br />

Una storia lunga, faticosa e silente<br />

Compie 100 anni la prima legge istitutiva degli ordini delle professioni sanitarie<br />

in Italia (L.455/1910); 100 anni trascorsi a dare benessere e migliorare la qualità<br />

della vita dei cittadini. Una storia lunga la nostra, scritta ogni giorno, quasi sempre<br />

in silenzio, spesso con sacrificio e fatica, con l’immancabile errore della imperfezione<br />

umana, ma anche con la ostinata determinazione ad andare avanti e migliorarsi,<br />

nonostante tutto e spesso contro tutti, consapevoli dell’importanza del nostro ruolo<br />

per il benessere e il progresso. Vogliamo continuare a essere ancor più determinanti.<br />

Il futuro che vorremmo ci chiede di fare sintesi di ciò che siamo stati per proiettarci<br />

verso il domani, consapevoli che Ippocrate non basta più da solo a scrivere la storia<br />

che verrà. Dobbiamo accompagnarlo con importanti conoscenze di economia,<br />

programmazione, gestione aziendale; dobbiamo scavalcare lo stretto orizzonte<br />

dell’intervento sul singolo malato per allungare il nostro sguardo e il nostro impegno,<br />

il nostro intervento materiale e civile, su ambiente e clima, sviluppo demografico<br />

e industriale, lavoro, economia e stili di vita, mobilità e comunicazione. Tutti<br />

determinanti per la salute umana. È dal dissesto di queste fonti che nasce il nostro<br />

nuovo ruolo futuro, è lì che si determinano le nostre aree di intervento; su di esse<br />

e sui loro effetti noi medici siamo oggi chiamati ad intervenire con una funzione<br />

postuma e riparatrice. C’è chi scassa e chi deve riparare! Non può più funzionare così.<br />

È la prima lezione dei cento anni. Dobbiamo risalire la china e conquistare la fortezza<br />

della “salute globale”. Lo sviluppo tecnologico non è mai stato come oggi travolgente<br />

e imprevisto (e la sua ascesa non è ancora conclusa!); per la prima volta<br />

la popolazione di età compresa tra 0 e 15 anni è inferiore rispetto a quella degli ultra<br />

65enni; mai come oggi constatiamo il rifiuto di dedicarsi alla cura della persona;<br />

mai come oggi questa è stata debole, trascurata, offesa. Si prospetta la necessità<br />

di definire una nuova etica sociale della professione e rivitalizzare la cultura<br />

dell’attenzione per l’uomo. Abbiamo bisogno di “un’etica forte e di un diritto mite”.<br />

La sensibilità culturale non si forma con le leggi, ma con il coinvolgimento<br />

delle coscienze. La variegata moltitudine dei casi particolari non può trovare posto<br />

nell’angusto e rigido spazio di una norma di legge. Abbiamo bisogno di un futuro<br />

ricco di geriatri, oncologi, neurologi e psichiatri, riabilitatori; di educatori che<br />

insegnino a vivere secondo ciò che ci possiamo permettere, non per quanto e per<br />

ciò che vorremmo. Dobbiamo prevedere un progressivo trasferimento dei servizi<br />

dall’ospedale al territorio, dare una nuova interpretazione al ruolo di quello che oggi<br />

chiamiamo medico di base, sostenere la ricerca e la formazione permanente. Cento<br />

anni di storia ci indicano con chiarezza questa direzione. O la salute dell’uomo diventa<br />

il baricentro dell’interesse e dell’attenzione della politica e intorno alle sue garanzie<br />

di vita ruota tutto il sistema economico e sociale, oppure questa società non avrà<br />

futuro, perché nessuna comunità, né vasta né circoscritta, può sopravvivere se malata,<br />

incapace di essere produttrice di benessere e di ricchezza, incapace di creare<br />

le premesse della felicità. Non si può uscire dalla crisi, anche economica, della sanità<br />

senza un investimento grosso e senza un’ipotesi di lavoro che veda afferire alla sanità<br />

anche le competenze di tutti quei settori i cui effetti ricadono sulla salute,<br />

dall’ambiente agli stili di vita! Non risolve una gestione della salute fondata sui tagli<br />

o annunciata commentando sprechi e malaffare, mentre si dimenticano le strutture<br />

di eccellenza e le professionalità alte di migliaia e migliaia di operatori, medici<br />

e non, che riescono a far andare avanti il sistema con la loro passione professionale<br />

e il senso civico dell’appartenenza. È trascorso un secolo di medicina italiana, non<br />

solo per l’Italia; è trascorso un secolo di medicina sarda, non solo per la Sardegna.<br />

Non si è concluso alcun processo, la storia prosegue. Noi siamo nella storia, perché<br />

nell’Ordine ci sono tutti i medici <strong>–</strong> a differenza di quanto accade nei sindacati,<br />

nelle Società Scientifiche, all’Università! <strong>–</strong> e a nome di tutti e nell’interesse<br />

dei cittadini combattiamo disinformazione, speculazioni culturali, ipocriti silenzi<br />

e incapacità organizzativa.<br />

A tutti noi buon futuro e… buon compleanno!

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