01.06.2013 Views

INDAGINE SULLE COMUNITÀ ORNITICHE ... - Matese Natura

INDAGINE SULLE COMUNITÀ ORNITICHE ... - Matese Natura

INDAGINE SULLE COMUNITÀ ORNITICHE ... - Matese Natura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ornitiche<br />

Pagina 21 di 33<br />

Invero, oltre all’allestimento di una rete di monitoraggio delle comunità ornitiche, gli sforzi di<br />

campionamento e di monitoraggio dovranno essere indirizzati anche a un rilevamento più<br />

approfondito delle specie d’interesse conservazioni stico, o che svolgono un ruolo chiave negli<br />

ecosistemi. A questo proposito, i rapaci diurni sono il gruppo che probabilmente merita la maggiore<br />

attenzione, sia perché gli appartenenti a questo gruppo - tranne pochissime eccezioni - sono inclusi<br />

nelle diverse liste di specie d’interesse conservazioni stico, sia perché trovandosi al culmine delle<br />

catene trofiche rivestono un ruolo di grande rilievo per il funzionamento degli ecosistemi.<br />

La collocazione geografica di alcune zone umide del Parco del <strong>Matese</strong>, rende lo studio degli uccelli<br />

acquatici presenti al loro interno di particolare interesse. Specificatamente, le indagini sui movimenti<br />

migratori e sullo svernamento delle specie ornitiche negli invasi del lago di Letino, del lago Gallo e,<br />

soprattutto, del lago <strong>Matese</strong>, il lago carsico più alto d’Italia, possono contribuire a comprendere<br />

come avvengono questi fenomeni attraverso le rotte appenniniche.<br />

Nel contempo, lo svolgimento di indagini dello stesso tipo nella zona umida le Mortine e nel lago di<br />

Capriati è di particolare rilevanza, a causa della loro collocazione lungo l’importante linea migratoria<br />

costituita dal corso del Fiume Volturno.<br />

Tra gli uccelli acquatici, un interesse particolare lo riveste il Merlo acquaiolo Cinclus cinclus, un<br />

passeriforme che, a causa delle sue preferenze per acque correnti, ben ossigenate e con grado<br />

d’inquinamento ridotto o assente, è considerato un buon indicatore della qualità delle acque (Sorace<br />

et al. 2002). Pertanto, sarebbe opportuno intraprendere una ricerca sulla presenza o sull’abbondanza<br />

di questa specie nei corsi d’acqua del Parco.<br />

I dettagli metodologici del monitoraggio dell'avifauna mediante stazione d'ascolto, sono riportati in<br />

un capitolo precedente e nella scheda M19 - “Monitoraggio della comunità di uccelli nidificanti”.<br />

(mostra approfondimento)<br />

Le stazioni, scelte nella presente indagine secondo un disegno stratificato, potranno formare la rete di<br />

monitoraggio che consentirà di tenere sotto controllo lo stato dell’ornitofauna e, per quanto detto,<br />

della biodiversità nel Parco. Per disegno stratificato, s’intende che il numero di stazioni in ogni<br />

tipologia ambientale presente nel Parco è stato scelto in modo proporzionale alla copertura di<br />

ciascuna tipologia. Come riportato in precedenza, quindi, la distribuzione dei punti nelle diverse<br />

tipologie è risultata la seguente:<br />

- 66 punti in Boschi di latifoglie;<br />

- 2 punti in Boschi a predominanza di conifere;<br />

- 5 punti in Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione;<br />

- 17 punti in Prati e pascoli (Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota, Prati stabili);<br />

- 19 punti in Zone agricole (Zone agricole eterogenee, uliveti, Seminitavi in aree non irrigue).<br />

I censimenti mediante stazioni d'ascolto, permettono di descrivere le caratteristiche della comunità<br />

nidificante e di valutare gli andamenti demografici di numerose specie. Comunque, tali censimenti<br />

non sono adeguati per stabilire lo status e la distribuzione dei rapaci nidificanti, per i quali è<br />

appropriata una ricerca ad hoc. Questa, specificatamente, è necessaria nel Parco del <strong>Matese</strong>, dove la<br />

comunità di specie di rapaci diurni è particolarmente ricca annoverando ben 11 specie (Fraissinet et<br />

al. 2006). A questo scopo, escursioni nel territorio del Parco dovrebbero essere effettuate almeno una<br />

o due volte al mese, da febbraio a luglio, per stabilire lo status e la distribuzione delle specie di<br />

rapaci nidificanti, certe o possibili, a priorità di conservazione (Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno,<br />

Nibbio reale, Biancone, Astore Accipiter gentilis, Aquila reale, Gheppio, Lodolaio Falco subbuteo,<br />

Lanario, Pellegrino) di cui, in alcuni casi, non è mai stato trovato il sito di nidificazione.<br />

In accordo a Fraissinet et al. (2006), in ogni escursione l’area protetta dovrebbe essere divisa in<br />

settori. Ognuno di questi settori dovrebbe essere affidato a uno-due rilevatori, che si tengono in<br />

contatto con gli altri rilevatori mediante telefoni cellulari per evitare doppi conteggi. Ogni settore<br />

viene attraversato secondo itinerari prestabiliti, individuati in modo tale da coprire tutti gli ambienti<br />

presenti (per altre informazioni vedi la Scheda M20 - “Monitoraggio dei rapaci nidificanti”).<br />

(mostra approfondimento)<br />

file://E:\work\<strong>Matese</strong><strong>Natura</strong>\sito\contents\ornitiche.htm<br />

15/03/2009

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!