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INDAGINE SULLE COMUNITÀ ORNITICHE ... - Matese Natura

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Ornitiche<br />

Pagina 23 di 33<br />

Queste indicazioni contengono molti elementi che, se applicati adeguatamente alla ZPS <strong>Matese</strong>,<br />

possono avere ricadute favorevoli per l'avifauna, e specificatamente per le specie rare e minacciate.<br />

Inoltre, il decreto ministeriale fornisce i criteri minimi per la definizione delle misure di<br />

conservazione per tipologie di ZPS (es.: ambienti aperti delle montagne mediterranee).<br />

Nei capitoli che seguono vengono riprese alcune indicazioni per le tipologie che, interessando la ZPS<br />

del Parco, dovrebbero essere seguite a favore della conservazione delle specie ornitiche e, in<br />

generale, per il mantenimento degli equilibri ecologici locali.<br />

Oltre a far riferimento ad alcune misure di conservazione indicate nel DM 17/10/2007, nei capitoli<br />

che seguono saranno fornite alcune indicazioni di conservazione, gestione e<br />

miglioramento/riqualificazione ambientale specifiche per la situazione locale.<br />

La conservazione degli uccelli nelle “unità ecosistemiche” del Parco: valori e criticità<br />

Gli “Altopiani carsici e conche intramontane a prevalenza di pascoli anche sfalciabili” (unità<br />

ecosistemica E1, vedi Schede risorse) (mostra approfondimento) hanno un ruolo importante per<br />

diverse specie ornitiche, tra cui alcune a priorità di conservazione. Infatti, sono ambienti di<br />

nidificazione di alcune specie d’interesse comunitario come la Tottavilla e l’Averla piccola. Queste<br />

due specie, raggiungono in alcune porzioni di questa unità ecosistemica (per es.: le aree intorno al<br />

lago <strong>Matese</strong>) le massime abbondanze registrate nel Parco.<br />

I pascoli di questa unità ecosistemica costituiscono il territorio di caccia di varie specie a priorità di<br />

conservazione, tra cui si possono ricordare alcuni rapaci quali il Nibbio bruno, il Nibbio reale, il<br />

Falco di Palude, l’Albanella reale Circus cyaneus, l’Albanella minore Circus pygargus e il Gheppio.<br />

Anche l’Averla maggiore Lanius excubitor, specie rara da avvistare in Italia e con pochissime<br />

osservazioni in Campania, è stata rilevata nell’altopiano intorno al Lago <strong>Matese</strong>.<br />

In questa unità ecosistemica, può costituire un fattore di criticità l’intensificazione delle pratiche<br />

agropastorali, intesa sia come incremento del carico di pascolo, sia come azioni atte ad aumentare la<br />

produttività delle zone a prato-pascolo (in primis l’uso di chimici). In alcune conche in tramontane, il<br />

motocross e altre le attività simili possono essere un notevole disturbo per l’avifauna locale.<br />

Dal punto di vista della conservazione delle specie di uccelli, l’aspetto più interessante che<br />

caratterizza le “Sommità e versanti della montagna a prevalente copertura forestale” (unità<br />

ecosistemica E2, vedi Schede risorse) (mostra approfondimento) è che questa unità ecosistemica<br />

ospita i siti riproduttivi di alcune specie d’interesse come il Nibbio reale, il Biancone e l’Astore, che<br />

collocano il nido sugli alberi di maggiori dimensioni presenti nelle formazioni forestali.<br />

Sono ospiti di questa unità ecosistemica anche alcuni picchi tutelati come il Picchio verde Picus<br />

viridis e il Picchio rosso minore Picoides minor. Al suo interno transita in migrazione, e forse<br />

nidifica in qualche lembo di faggeta più matura, la Balia dal collare Ficedula albicollis, uno dei<br />

pochi Passeriformi d’interesse comunitario nidificante in Italia.<br />

In questa unità ecosistemica è un fattore di criticità l’eccessiva ceduazione delle formazioni forestali,<br />

che riduce le possibilità di trovare siti riproduttivi e di alimentazione per le specie suddette. In<br />

particolare, devono essere conservate assolutamente i pochi lembi di formazioni più mature.<br />

Il disturbo ai nidi di specie protette è un altro fattore di criticità, soprattutto quello causato dai tagli<br />

forestali in periodo primaverile.<br />

Le “Sommità e versanti della montagna a prevalenza di pascoli e colture” (unità ecosistemica E3,<br />

vedi Schede risorse), (mostra approfondimento) sono un’unità ecosistemica di importanza<br />

fondamentale per la conservazione dell’ornitofauna del Parco del <strong>Matese</strong>. Qui nidificano numerose<br />

specie d’interesse comunitario e conservazionistico come per esempio la Tottavilla, il Calandro,<br />

l’Averla piccola, il Culbianco Oenanthe oenanthe, il Codirossone Monticola saxatilis, di cui alcune<br />

(come il Calandro e il Codirossone) raggiungono in questa unità ecosistemica la massima<br />

abbondanza.<br />

Inoltre, i pascoli e le praterie presenti al suo interno sono l’ambiente di caccia preferito di alcune<br />

specie d’interesse comunitario tra le quali si possono citare il Falco pecchiaiolo, il Biancone,<br />

l’Aquila reale e il Gracchio corallino.<br />

file://E:\work\<strong>Matese</strong><strong>Natura</strong>\sito\contents\ornitiche.htm<br />

15/03/2009

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