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AL TELEFONO CON<br />
MARIA GIOVANNA DRAGO<br />
GLI ARTISTI CORRONO IN MASSA A BERLINO, AL MASSIMO RIPIEGANO<br />
SULL’INTRAMONTABILE LONDRA, MENTRE TU HAI SCELTO VIENNA, CITTÀ DELLA<br />
TRADIZIONALISSIMA SACHER E DELL’ETEREA SISSI.<br />
A Berlino tutto è possibile e c’è una libertà praticamente assoluta, in cui si<br />
rischia però di perdersi. Molti sono artisti ed è tutto bello, ma dopo un po’<br />
si ha la sensazione di non “quagliare” niente. Va bene per un periodo, ma io<br />
ho bisogno, come persona, di un obiettivo concreto. Non è che voglia avere<br />
i piedi per terra… diciamo uno per terra e uno per aria. A Vienna c’è il lato<br />
indipendente, giovanile, ma anche il lato di vita organizzata e lavorativa.<br />
SEI RIUSCITA A GODERTI ENTRAMBI GLI ASPETTI, VISTO CHE SEI ISCRITTA<br />
ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI E INSIEME LAVORI PER UNO STUDIO DI STILISTI...<br />
Quando ho lasciato il lavoro, mi sono detta “Basta moda!” e l’idea era quella<br />
di dedicarmi esclusivamente allo studio, almeno per un po’. Poi, anche per<br />
la necessità di Þ nanziarmi, ho pensato di far valere la mia esperienza e ho<br />
contattato le case di moda qui a Vienna. Così ho conosciuto House of the<br />
Very Island, che aff ronta la moda con una grande attenzione alle tematiche<br />
transgender.<br />
CHE ARIA SI RESPIRA INVECE ALL’AKADEMIE?<br />
È ancora un’istituzione “vecchio stampo” e quando entri hai la netta<br />
sensazione che qui si diventa artisti. O meglio, si entra già artisti ma si<br />
può crescere davvero tanto, visto che il percorso di studi non è conÞ nato a<br />
quattro anni. Si è ammessi solo per selezione ma, una volta dentro, si paga<br />
una retta bassissima (16 euro a semestre, n.d.r.) perché lo Stato e i privati<br />
supportano la ricerca artistica. Certo, se uno vuole prendere il secondo<br />
diploma si può arrivare a pagare circa 300 euro l’anno… Quanto in Italia si<br />
paga per un mese, circa.<br />
QUANDO SEI ARRIVATA TI È SEMBRATA LA CITTÀ DA CARTOLINA CHE MOLTI HANNO IN<br />
MENTE?<br />
Sicuramente, quando si arriva in centro dall’aeroporto con il treno si coglie<br />
immediatamente che era la capitale di un impero enorme, ma anche il fatto<br />
che tutto questo non c’è più. È netto il fascino dell’aristocrazia decaduta.<br />
Lo cogli immediatamente se osservi lo sfarzo di alcuni palazzi e subito dopo<br />
noti come la gente vada in giro vestita molto normalmente, soprattutto per<br />
gli standard italiani.<br />
SE LE PERSONE NON CURANO GRANCHÉ IL LOOK, CHE STIMOLI TROVI COME STILISTA?<br />
Sotto pressione io lavoro decisamente meglio e se fossi in una città in cui<br />
tutto è perfetto Þ nirei per pensare di non avere nulla da inventarmi.<br />
MARIA GIOVANNA DRAGO, classe 1984, è una designer e stilista milanese. Dopo aver vinto vari premi<br />
e lavorato per Jil Sander, ha girato un po’ l’Europa e ha scelto di trasferirsi a Vienna quando è stata<br />
selezionata per la prestigiosa Akademie Der Bildenden Künste, dove paga una retta di 32 euro l’anno<br />
WIEN INTERURBANA<br />
DI EDOARDO FABBRI<br />
COME TI SEMBRA LA MENTALITÀ VIENNESE?<br />
Non so se per esorcizzare i fantasmi del passato, ma dalla Þ ne della<br />
Seconda Guerra Mondiale sembra che gli austriaci – almeno, la maggior<br />
parte – abbiano cercato in tutti i modi di dimostrare che Hitler era stata<br />
una brutta eccezione. Il risultato è una cultura molto aperta, anche nelle<br />
persone anziane.<br />
QUALE ABITUDINE VIENNESE HAI SCOPERTO?<br />
Il caff è. Qui c’è una cultura molto peculiare in questo senso, molto<br />
diversa dalla nostra. Ci sono locali con sale enormi in cui si beve il caff è,<br />
scelto in liste con anche 60 nomi diversi… Uno Starbucks ante litteram<br />
all’ennesima potenza.<br />
LOCALI DA NON PERDERE?<br />
Sicuramente Ve.sch, una galleria sotterranea aperta sei anni fa da un ex<br />
allievo dell’Accademia. Gli artisti espongono ma la gente non va lì solo<br />
per le opere: c’è musica, si beve, e si scoprono nuove idee.<br />
PRIMA DI SALUTARCI, FACCIAMO UN GIRO PER LA CITTÀ…<br />
Subito vi porto al caff è Hawelka, vicino al duomo di Santo Stefano. Poi un<br />
giro nel quartiere dei musei, ristrutturato di recente: una sorta di grande<br />
piazza con tutti i musei attorno. E a cena al Café Drechsler per un’ottima<br />
Wiener Schnitzel.<br />
CHE SAREBBE?<br />
La cotoletta. otoletta. Ne vanno pazzi e sono convinti di averla inventata loro loro.<br />
URBAN | 11