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notiziario di medicina nucleare ed imaging molecolare - AIMN

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La garanzia della qualità.La produzione del vino è regolata da una serie assai complessa <strong>di</strong> Leggi,<br />

Decreti, Regolamenti e Norme <strong>di</strong> emanazione italiana <strong>ed</strong> europea. Le leggi italiane sono state introdotte<br />

nei primi anni sessanta e aggiornate negli anni novanta. Sinteticamente la legislazione consente in Italia la<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> cinque gran<strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> vini. Proc<strong>ed</strong>endo in una scala qualitativa ideale, dal basso verso<br />

l’alto, alla base si trovano i “Vini da Tavola”, non soggetti a normativa. Un gra<strong>di</strong>no più in alto stanno i<br />

“Vini IGT” (In<strong>di</strong>cazione Geografica Tipica) sottoposti a normativa, nei quali si utilizza il nome <strong>di</strong><br />

un’ampia zona geografica per in<strong>di</strong>carne il vino derivato: esempio per la Sardegna “Isola dei Nuraghi<br />

IGT”. Nel gra<strong>di</strong>no più sopra troviamo i “Vini DOC” (Denominazione <strong>di</strong> Origine Controllata) con il quale<br />

si definisce il nome geografico <strong>di</strong> una zona vitivinicola vocata e sottoposta a <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione:<br />

per esempio “Cannonau <strong>di</strong> Sardegna DOC”. Ancora più in alto abbiamo i vini DOCG (Denominazione<br />

<strong>di</strong> Origine Controllata e Garantita) regolata da <strong>di</strong>sciplinari più rigorosi e vincolanti rispetto alla DOC: per<br />

esempio “Brunello <strong>di</strong> Montalcino DOCG”. All’apice si trovano i vini DOCG con specifica in<strong>di</strong>cazione<br />

della sottozona, comune, frazione, podere, vigna <strong>di</strong> provenienza. Le in<strong>di</strong>cazioni tipologiche, nei vini<br />

immessi in commercio, devono essere ben espresse, in maniera co<strong>di</strong>ficata e vincolante, nell’etichetta (o<br />

retro etichetta) che può considerarsi alla stregua <strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> identità del vino.<br />

Degustazione. L’approccio alla “corretta” degustazione del vino è <strong>di</strong>versa a seconda della abitu<strong>di</strong>ne<br />

all’atto. I professionisti hanno una tecnica, spesso personalizzata, nella quale l’analisi sensoriale è <strong>di</strong><br />

solito associata a quella chimico-fisica <strong>di</strong> laboratorio, tesa a catalogare, assegnare punteggi e ruoli ai<br />

campioni <strong>di</strong> vino esaminati. Diverso è il caso dell’appassionato e del “semplice” consumatore <strong>di</strong> vino.<br />

Didatticamente si può fare riferimento a <strong>di</strong>verse teorie e corsi <strong>di</strong> degustazione <strong>di</strong> vini. Molti, con varia<br />

capacità e successo, si sono cimentati nella creazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> più o meno vali<strong>di</strong>, praticabili e<br />

<strong>di</strong>ffusibili. Basta inserire in un qualsiasi motore <strong>di</strong> ricerca internet le parole “degustazione vino” per<br />

rendersene rapidamente conto. Senza approfon<strong>di</strong>re l’argomento e senza avere pretese <strong>di</strong> insegnare<br />

qualcosa si tenterà <strong>di</strong> proporre solo rapi<strong>di</strong> consigli per assaggiare con più sod<strong>di</strong>sfazione un vino. Dopo<br />

aver correttamente aperto la bottiglia <strong>di</strong> vino, lo si dovrebbe versare nel bicchiere più idoneo alla<br />

degustazione. La scelta del bicchiere anche se a parere <strong>di</strong> molti non è vitale ha la sua importanza. Se è<br />

vero che un vino “non buono” rimane tale in qualsiasi bicchiere, la possibilità <strong>di</strong> godere con più<br />

pienezza i caratteri <strong>di</strong> un buon vino è senz’altro maggiore nel giusto calice. E’ poi quasi impossibile e<br />

per alcuni offensivo poter ben degustare un buon vino in un bicchiere <strong>di</strong> carta! Al fine <strong>di</strong> percepire al<br />

meglio le caratteristiche <strong>di</strong> un vino sarebbe opportuno <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> ambienti confortevoli, arieggiati,<br />

inodori, con pareti chiare, per favorire il suo corretto esame visivo, olfattivo e gustativo. Alla vista l’AIS<br />

(Associazione Italiana Sommelier) consiglia <strong>di</strong> valutare colore, limpidezza, consistenza del vino e nei<br />

spumanti l’effervescenza. Col naso intensità, complessità, qualità e (per i più bravi) i riconoscimenti<br />

<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>ed</strong> Imaging Molecolare, Anno V, n 3, 2009 pag. 14/44

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