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notiziario di medicina nucleare ed imaging molecolare - AIMN

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Il ruolo dell’entropia nelle immagini<br />

Andrea Casanova e Sergio Vitulano<br />

Introduzione<br />

La trasmissione dell’informazione avviene facendo ricorso ai linguaggi siano essi naturali, iconici, visuali<br />

ecc. Talvolta è utile confrontare i linguaggi tra loro allo scopo <strong>di</strong> selezionare il linguaggio più idoneo per<br />

il trattamento, la trasmissione e ricezione dell’informazione.<br />

Così ad esempio, se desideriamo confrontare le potenzialità semantiche <strong>di</strong> due linguaggi naturali<br />

possiamo valutare il numero <strong>di</strong> atomi, parole e la sintassi dei linguaggi in esame.<br />

Diremo che un linguaggio ha maggiori potenzialità semantiche se utilizza un maggior numero <strong>di</strong> parole<br />

<strong>ed</strong> una sintassi che contiene più regole e più rigorose.<br />

Il linguaggio matematico è così utile, fondamentale <strong>ed</strong> universale per il mondo scientifico per l’ampia<br />

varietà dei simboli che utilizza e per le sue regole sintattiche tanto rigide e rigorose.<br />

Spesso è anche possibile valutare un linguaggio in funzione della sua entropia, cioè del numero <strong>di</strong> frasi<br />

sintatticamente corrette che si possono formulare in relazione al vocabolario <strong>ed</strong> alla sintassi del<br />

linguaggio stesso.<br />

Shannon ha proposto una misura <strong>di</strong> entropia per i linguaggi visuali; egli afferma che l’entropia <strong>di</strong> una<br />

immagine è data dal numero <strong>di</strong> toni <strong>di</strong> grigio che si possono utilizzare. Una immagine a un bit (2 1 = 2 toni<br />

<strong>di</strong> grigio - bianco e nero) ha minore entropia <strong>di</strong> una immagine a 8 bit (2 8 = 256 toni <strong>di</strong> grigio).<br />

Una seconda misura che spesso si associa ad una immagine è l’istogramma: i toni <strong>di</strong> grigio dell’immagine<br />

e la loro frequenza.<br />

Le due misure introdotte, possiamo definirle misure statistiche, forniscono informazioni sul numero dei<br />

toni <strong>di</strong> grigio dell’immagine ma non la <strong>di</strong>stribuzione topologica.<br />

Nel prossimo paragrafo desideriamo introdurre una trasformazione lineare biunivoca e l’entropia <strong>di</strong> una<br />

immagine.<br />

1. Il Metodo<br />

1.1<br />

Noi cre<strong>di</strong>amo che sia più familiare esaminare il contenuto informativo <strong>di</strong> un sottodominio <strong>di</strong> una<br />

immagine se esso è rappresentato da un segnale mono<strong>di</strong>mesnionale piuttosto che da un segnale<br />

bi<strong>di</strong>mensionale. Cre<strong>di</strong>amo infatti e cercheremo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarlo in questo lavoro, che un segnale<br />

mono<strong>di</strong>mensionale metta in maggiore evidenza le caratteristiche (Strutture, forme, perio<strong>di</strong>cità, picchi,<br />

zone costanti etc.) <strong>di</strong> quanto sia possibile fare sul corrispondente segnale bi<strong>di</strong>mensionale. Naturalmente<br />

desideriamo che la trasformazione <strong>di</strong> un segnale bi<strong>di</strong>mensionale in un segnale monodomensionale sia<br />

lineare, biunivoca e, con altre parole, che non ci sia per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> informazione.<br />

Sia [A]m,m la matrice dei pixel della nostra immagine e sia<br />

S1= [a1,1,…,a1,m,…,an,m, am,m-1,….,am,1, ….., a2,1 ]<br />

<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>ed</strong> Imaging Molecolare, Anno V, n 3, 2009 pag. 22/44

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