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tema di sv<strong>il</strong>uppo locale 6 , spinge l’Amministrazione torinese ad individuare alcune zone<br />
della periferia urbana in cui fosse urgente intervenire per contrastare una situazione di<br />
degrado urbano e di forte marginalità sociale.<br />
Ai Comuni dell’Area Metropolitana Torinese e ai Capoluoghi di provincia viene quindi<br />
richiesto di definire delle linee di indirizzo nell’ambito di un “programma preliminare”,<br />
che individuasse congiuntamente con l’Agenzia territoriale per la casa (Atc), ente<br />
proprietario e gestore del patrimonio di ed<strong>il</strong>izia pubblica, i quartieri in cui era necessario<br />
intervenire in modo prioritario, indicandone le problematiche più gravi e le ipotesi di<br />
intervento ritenute più urgenti. In questo senso, la decisione di candidare l’area di via<br />
Artom ai finanziamenti Pru è da ricondurre alla forte richiesta del territorio di interventi di<br />
riqualificazione del quartiere.<br />
Il quartiere risulta inoltre ricompreso nelle aree a declino industriale, definite dall’Unione<br />
Europea al fine dell’assegnazione dei fondi strutturali, rispetto ai quali la <strong>Regione</strong><br />
<strong>Piemonte</strong> ha attribuito un importante ruolo complementare ai finanziamenti ex-Gescal<br />
nell’ottica di sv<strong>il</strong>uppare nuove iniziative economiche e di r<strong>il</strong>anciarne le potenzialità.<br />
Genesi del programma<br />
La delibera del Consiglio Comunale, con cui vengono approvate le delimitazioni degli<br />
ambiti territoriali dei tre Pru torinesi porta la data del gennaio ’95, mentre entro <strong>il</strong> mese<br />
di luglio dello stesso anno <strong>il</strong> Comune, in collaborazione con l’Atc, <strong>il</strong> Consorzio<br />
Intercomunale Torinese (Cit) e Fin<strong>Piemonte</strong> spa, predispone i documenti necessari a<br />
presentare richiesta di finanziamento alla <strong>Regione</strong>. La documentazione riguardava<br />
l’analisi delle condizioni di intervento, le indicazioni degli obiettivi e lo schema del<br />
programma di interventi.<br />
Nel mese di ottobre del ’95 seguono da parte della <strong>Regione</strong> alcune richieste di<br />
integrazione al fine di chiarire in modo puntuale “quali debbano essere gli interventi<br />
prioritari e indispensab<strong>il</strong>i per risolvere i problemi più gravi del quartiere” 7 , e di precisare<br />
la ripartizione dei finanziamenti per ciascun ambito di intervento previsto e le indicazioni<br />
temporali. A ciò fa seguito una nota dell’assessorato all’Ed<strong>il</strong>izia Pubblica e Patrimonio,<br />
con cui si precisa come “tutti gli interventi siano finalizzati al recupero sociale del<br />
quartiere, a partire dall’assunto che tali processi di degrado hanno una dimensione e<br />
determinanti multiple” 8 , e sia necessaria una attenta valutazione circa le modalità con<br />
cui si intende ricollocare le famiglie che dovranno essere trasferite in seguito<br />
all’abbattimento dei due edifici di ed<strong>il</strong>izia pubblica di via Artom.<br />
6 Si veda la D.R. 20 settembre 1994, in cui si suggerisce ai Comuni di tenere conto degli indirizzi Urban<br />
nel formulare le proposte per i Pru, e la successiva D.R. del 30 luglio 1996 in cui vengono fornite ulteriori<br />
indicazioni circa i criteri di valutazione delle proposte, in base alla rispondenza alle finalità contenute<br />
nell’iniziativa comunitaria Urban, oltre che ai criteri approvati dal Ministero LLPP e alle priorità definite a<br />
livello comunale. Sulla base della valutazione complessiva delle proposte pervenute, la <strong>Regione</strong><br />
<strong>Piemonte</strong> proponeva quindi di individuare diverse tipologie di Programmi di recupero urbano: Programmi<br />
“p<strong>il</strong>ota”, in quanto si configurano per <strong>il</strong> carattere innovativo e per la rispondenza alle finalità espresse da<br />
Urban e Programmi standard, rispondenti ai soli requisiti ministeriali, decidendo di assegnare priorità alle<br />
proposte di programma che meritassero di essere classificate come Programmi “p<strong>il</strong>ota”.<br />
7 Nota della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>, 2 ottobre 1995.<br />
8 Nota della Città di Torino, Assessorato Ed<strong>il</strong>izia Pubblica e Patrimonio, 24 ottobre 1995.<br />
Laboratorio di Politiche (LAPO) Secondo rapporto di ricerca 10