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doveva essere finalizzato “a rendere possib<strong>il</strong>i ed efficaci gli interventi ed<strong>il</strong>izi ed<br />

infrastrutturali, valorizzando ed integrando tutte le conoscenze e le azioni sociali già<br />

svolte da soggetti istituzionali e del volontariato operanti nel territorio” 10 .<br />

Dopo l’istituzione del Progetto Speciale Periferie si assiste ad una maggiore<br />

precisazione degli obiettivi posti a base dei Pas, che divengono anche strumenti per la<br />

promozione dello sv<strong>il</strong>uppo locale e per l’incentivazione di forme di cooperazione con gli<br />

attori locali, e rappresentano quindi l’occasione per puntare al rafforzamento delle reti<br />

associative e dei soggetti attivi a livello locale, partendo dalle loro esigenze e dalla<br />

conoscenza puntuale del contesto, in modo da costruire un rinnovato senso di<br />

appartenenza e di cura dei luoghi dell’abitare. La logica di intervento viene sintetizzata<br />

in alcuni concetti chiave: informazione e comunicazione, partecipazione,<br />

accompagnamento dei lavori, sv<strong>il</strong>uppo locale e di comunità.<br />

Il Piano di accompagnamento sociale di via Artom viene affidato, con deliberazione<br />

della Giunta Comunale nel dicembre del ’98, al raggruppamento temporaneo di<br />

impresa, denominato Mentelocale. Il gruppo è formata da tre soggetti: la UISP, la<br />

Cooperativa B<strong>il</strong>oba e la Società Demo Ambiente e Territorio. L’Amministrazione<br />

comunale ha infatti deciso di individuare, attraverso un bando di concorso, i “soggetti<br />

terzi”, esterni alla struttura amministrativa, capaci di mob<strong>il</strong>itare risorse e competenze<br />

puntuali nella costruzione di azioni di accompagnamento sociale.<br />

Dai racconti di alcuni dei referenti intervistati emerge come le fasi di avvio delle azioni di<br />

accompagnamento e di conoscenza delle reti associative e dei soggetti attivi a livello<br />

locale si siano però intrecciate con alcuni precedenti tentativi di attivazione di una sorta<br />

di “tavolo sociale” nell’area di via Artom. Tentativi che si sarebbero scontrati con<br />

l’elevata conflittualità presente tra i diversi soggetti e che possono essere ricondotti ad<br />

una diversa modalità di lavoro su cui lo staff del Progetto Speciale Periferie stava<br />

ragionando in quegli anni. La strategia di intervento, posta a base delle iniziative di<br />

rigenerazione delle periferie torinesi, accoglieva infatti la sfida di sperimentare la<br />

costruzione di azioni di sv<strong>il</strong>uppo locale a partire da un approccio integrato e<br />

partecipativo. E uno dei caratteri r<strong>il</strong>evanti di questo nuovo modo di operare, a partire<br />

dall’attivazione e dal coinvolgimento di tutti i soggetti locali, era quello di promuovere la<br />

costituzione di tavoli sociali; una modalità innovativa di strutturazione delle relazioni tra i<br />

diversi attori presenti sul territorio come ad esempio, associazioni e cooperative che<br />

lavorano in uno specifico contesto, enti e soggetti istituzionali – per esempio la<br />

Circoscrizione – oppure comitati spontanei di cittadini, comitati di inqu<strong>il</strong>ini,<br />

rappresentanti dei sindacati, piuttosto che delle realtà economiche.<br />

In questo senso si possono inquadrare gli sforzi intrapresi da un responsab<strong>il</strong>e dei<br />

Servizi sociali della Circoscrizione 10, <strong>il</strong> quale, dopo essere stato chiamato dall’allora<br />

assessore al Decentramento e all’Integrazione urbana a collaborare nell’ambito del<br />

Progetto Speciale Periferie, si trova in una posizione di relativo priv<strong>il</strong>egio per poter dare<br />

un maggiore impulso alle iniziative di costruzione e attivazione di una rete informale di<br />

soggetti e associazioni presenti sul territorio. Quindi sotto l’impulso dei servizi sociali di<br />

zona, viene costruito un primo tavolo di quartiere con l’obiettivo di coinvolgere i soggetti<br />

locali per individuare le risorse e le azioni necessarie a garantire lo sv<strong>il</strong>uppo economico<br />

10 Delibera del Consiglio Comunale del 24 ottobre 1996. L’incarico di predisporre <strong>il</strong> documento viene<br />

affidato al Dott. Duccio Scatolero, esperto in mediazione dei conflitti, nel ’95.<br />

Laboratorio di Politiche (LAPO) Secondo rapporto di ricerca 20

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