versione pdf gratuita - Impianti Clima
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Gli inquinanti coinvolti<br />
Le emissioni inquinanti prodotte comprendono principalmente<br />
l’anidride carbonica (CO2), il monossido di<br />
carbonio (CO), l’anidride solforosa o biossido di zolfo<br />
(SO2), gli ossidi di azoto (NOx), gli idrocarburi incombusti<br />
(HC) ed il particolato (PM). La quantità prodotta di<br />
ciascuno di questi inquinanti, dipende ampiamente<br />
dalla composizione del carburante utilizzato e dalla<br />
combustione caratteristica del motore installato.<br />
L’emissione di CO2 e SO2 è direttamente proporzionale<br />
alla quantità del carburante bruciato. L’emissione di SO2<br />
non può essere comunque ridotta tramite misure di progettazione<br />
del motore, ma può essere rimossa dai gas<br />
esausti attraverso l’applicazione di una unità di desolforazione.<br />
Al contrario, la formazione di NOX, CO, idrocarburi<br />
incombusti e particolato, è direttamente collegata<br />
alle condizioni di combustione; è influenzata dalla<br />
temperatura, dal rapporto aria/carburante e dal tempo di<br />
permanenza dei gas nelle varie fasi di processo. Le emissioni<br />
di questi inquinanti possono essere ridotte attraverso<br />
un’accurata progettazione ed un controllo delle<br />
condizioni di combustione. Allo stesso tempo, il controllo<br />
delle emissioni tramite aggiustamenti delle condizioni<br />
di combustione può compromettere l’efficienza dell’impianto,<br />
perciò una delle maggiori sfide dei produttori<br />
è quella di progettare sistemi in grado di minimizzare<br />
la formazione di NOx, CO e particolato in modo da<br />
rispondere alla legislazione ambientale, senza per questo<br />
compromettere l’efficienza e i costi di gestione. Al di<br />
fuori degli interventi sul motore, le tecniche di riduzione<br />
impiegate consistono essenzialmente in interventi di<br />
“condizionamento” del carburante (ad esempio l’emulsionamento<br />
con acqua ed altri additivi) e nell’utilizzo di<br />
particolari convertitori o reattori catalitici, divenuti pressoché<br />
indispensabili visti i limiti di emissione sempre<br />
più restrittivi imposti in sede di autorizzazione.<br />
I combustibili in uso e in sperimentazione<br />
In Italia, il parco installato delle piccole e medie centrali<br />
di cogenerazione è basato prevalentemente su motori<br />
a combustione interna alimentati a biogas se a ciclo Otto<br />
e ad olio vegetale se di tipo Diesel: mentre i motori a<br />
biogas sono indissolubilmente legati alla fonte locale di<br />
alimentazione, discarica o digestore anaerobico che sia, i<br />
motori Diesel possono essere alimentati con combustibili<br />
diversi reperibili sul mercato, purché compatibili<br />
con la tipologia di motore e di costo sostenibile dal conto<br />
economico di gestione. Il gasolio si utilizza solo in fase<br />
di avviamento e di spegnimento del motore, mentre<br />
durante il normale funzionamento l’alimentazione passa<br />
ad olio vegetale. Di norma, questo olio vegetale dovrebbe<br />
essere ad un buon livello di raffinazione, come raccomandato<br />
dai costruttori dei motori per salvaguardare la<br />
salute di iniettori, fasce di tenuta dei pistoni ecc. ed<br />
ottenere una combustione più completa possibile: in<br />
pratica, oggi nessuno utilizza oli raffinati, di costo inavvicinabile,<br />
ma solo oli grezzi, che al massimo hanno<br />
subito una grossolana filtrazione. I più delle volte, si è<br />
costretti ad immettere nel motore quello che si trova al<br />
minor prezzo possibile, con tutti i rischi del caso. Che sia<br />
olio grezzo di colza, di palma, di soia o di girasole non è<br />
importante (i Diesel moderni, almeno inizialmente, funzionano<br />
bene con una vasta gamma di oli combustibili).<br />
Quello che conta è disporre di un buon impianto di pretrattamento<br />
dell’olio: non basta più un semplice preriscaldamento,<br />
ma occorre procedere ad una accurata pulizia<br />
per centrifugazione e filtrazione, pena il rapido bloccaggio<br />
di pompe ed iniettori. Purtroppo, anche il migliore<br />
pretrattamento a bordo motore, nulla può al fine di<br />
diminuire la concentrazione di alcuni contaminanti<br />
molto dannosi per l’integrità dei motori e dei catalizzatori<br />
usati per il controllo delle emissioni. Questi contaminanti<br />
(soprattutto fosforo, calcio, zolfo) sono tipicamente<br />
presenti negli oli vegetali e possono essere<br />
22 <strong>Impianti</strong> <strong>Clima</strong> - Giugno 2012 - N. 6