Luce su una nuova te Illuminazione L In virtù degli enormi progres i Led rappresentano il futuro penetrando con forza crescente n 26 <strong>Impianti</strong> <strong>Clima</strong> - Giugno 2012 - N. 6
cnologia ED si realizzati negli ultimi anni, prossimo dell’illuminazione, el mercato dei corpi illuminanti. Giacomino Redondi giacomino.redondi@impianticlima.com <strong>Impianti</strong> <strong>Clima</strong> - Giugno 2012 - N. 6 I l termine Led è l’acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa). Il diodo Led è un componente optoelettronico, della famiglia dei semiconduttori, in grado di emettere luce quando è attraversato da una corrente elettrica. Un Led è fondamentalmente diverso dalle sorgenti tradizionali quali le lampade ad incandescenza o a scarica di gas, non utilizzando gas o filamenti metallici, né bulbi fragili di vetro o componenti meccaniche di facile rottura. Il cuore del sistema è una piastrina (il diodo o chip) formata dall’unione di due sottili strati di semiconduttori, uno con un eccesso di cariche negative o strato ntype, l’altro con abbondanza di cariche positive (chiamate lacune) o strato p-type. All’atto della formazione della giunzione tra il semiconduttore di tipo p con il semiconduttore di tipo n, si verifica uno spostamento di cariche che determina la formazione di una zona neutra (zona di deplezione o svuotamento) a cavallo della giunzione stessa. Quando la corrente scorre nel diodo, gli elettroni vengono forzati ad attraversare la zona di svuotamento ed a ricongiungersi con le cariche positive, decadendo ad un livello energetico inferiore e rilasciando la differenza di energia sotto forma di fotoni o luce. Per funzionare correttamente il diodo luminoso deve essere alimentato in bassissima tensione, con corrente continua costante e mantenendo nella zona di giunzione la minore temperatura possibile. Un eventuale surriscaldamento, dovuto all’accumulo di calore, altera l’emissione di luce oltre a ridurre la durata di vita del Led. I Led sono sorgenti di luce monocromatica coerente; sostanze diverse negli elementi che costituiscono il diodo, producono luce con lunghezza d’onda diverse e quindi con colori diversi. Ottenere luce bianca è sempre stato uno degli obiettivi centrali della ricerca tecnologica sui Led, in quanto è in base a questa prestazione ed alla relativa efficienza che è possibile instaurare un effettivo paragone con le sorgenti tradizionali. Ottenere una radiazione spettralmente bianca a partire da dispositivi intrinsecamente monocromatici come i Led, è possibile con due distinte metodologie: * Metodo RGB o della tricromia E’ la tecnica più semplice e consiste nel miscelare direttamente l’emissione di tre Led monocromatici, rosso, verde, blu, per costituire una reazione di sintesi additiva, che l’occhio umano percepisce come luce bianca. I tre Led sono incapsulati sullo stesso supporto e, qualora richiesto, consentono la gestione separata dei tre circuiti per compore l’intera gamma dei colori visibili. * Principio della con<strong>versione</strong> Impiega un Led a luce blu (emissione primaria), la cui radiazione stimola una specifica polvere fluorescente depositata su una superficie interna del componente, che risponde con una emissione secondaria gialla. Dalla miscelazione dell’emissione primaria con quella secondaria, è possibile ottenere una radiazione spettralmente uniforme, percepita dal senso visivo come luce bianca. Variando la concentrazione della polvere fluore- 27