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versione pdf gratuita - Impianti Clima

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lato si dovrà ricorrere all'impiego di particolari tecniche<br />

basate sulla combustione delle particelle, le quali, una<br />

volta trattenute su un substrato ceramico o metallico, in<br />

forma spugnosa oppure strutturata in cellette, potranno<br />

essere ossidate termicamente in modi diversi (riscaldamento<br />

periodico con resistenze elettriche, o con l'addizione<br />

di alcool ecc.). L’utilizzo di questi rimedi non è<br />

privo di inconvenienti, e non consente, ad ogni modo, di<br />

risolvere totalmente il problema del particolato.<br />

Un metodo che permette di ridurre fortemente il CO e,<br />

in una certa misura, anche gli NOx ed il particolato, prevede<br />

l’utilizzo di due convertitori catalitici ossidanti in<br />

serie tra loro, intervallati da una breve distanza. Per ottenere<br />

contemporaneamente anche un notevole abbattimento<br />

degli NOx, tra i due deve essere inserito un reattore<br />

di tipo SCR. Il primo convertitore serve ad ossidare<br />

le molecole di NO a NO2, una specie chimica caratterizzata<br />

da una notevole reattività. Contemporaneamente si<br />

ottiene l’ossidazione del CO. Nel secondo convertitore,<br />

grazie all’azione del biossido di azoto, si ottiene una ossidazione<br />

parziale del particolato (in pratica, sfruttando la<br />

temperatura caratteristica dei gas di scarico, è possibile<br />

“bruciare” le particelle ad una temperatura notevolmen-<br />

te inferiore a quella necessaria in assenza di NO2).<br />

Per mantenere i convertitori catalitici in buona efficienza<br />

per lunghi periodi di tempo, è essenziale impiegare<br />

dei carburanti privi di contaminanti come i composti<br />

dello zolfo e del fosforo, che possono inibire permanentemente<br />

la funzionalità dei catalizzatori (avvelenamento).<br />

Nelle condizioni attuali, come abbiamo visto, è<br />

necessario convivere con quantità relativamente elevate<br />

di questi contaminanti; ciò significa dovere ovviare<br />

all’inconveniente con varie misure, a partire dal dimensionamento<br />

iniziale del catalizzatore, che deve essere<br />

molto più “abbondante”, per finire con un protocollo di<br />

manutenzione con intervalli molto più ravvicinati di<br />

pulizia delle superfici catalitiche dalle polveri, che giocano<br />

un ruolo molto importante nel favorire il processo<br />

di avvelenamento. Il processo di riduzione catalitica<br />

selettiva (SCR) è sicuramente il più efficace per la rimozione<br />

degli ossidi di azoto.<br />

I reattori SCR prevedono l'impiego di un catalizzatore a<br />

base di pentossido di vanadio e la diffusione di ammoniaca<br />

come reagente nel flusso da trattare. Questo processo<br />

rappresenta la soluzione ottimale ai problemi di<br />

emissioni contenenti NOx, determinando inoltre il<br />

4. superficie frontAle del cAtAlizzAtore<br />

scr ricoperto dA polVeri di<br />

combustione. questi depositi compromettono<br />

le prestAzioni del<br />

reAttore e deVono essere periodicAmente<br />

rimosse per gArAntire un<br />

AbbAttimento efficAce degli nox.<br />

5. i cAtAlizzAtori ossidAnti per l’Ab-<br />

bAttimento del co sono spesso<br />

cArAtterizzAti dA pAssAggi per i gAs<br />

di piccolA sezione, che tendono Ad<br />

ostruirsi in presenzA di eleVAte<br />

quAntità di polVeri.<br />

24 <strong>Impianti</strong> <strong>Clima</strong> - Giugno 2012 - N. 6

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