DBS: la stimolazione cerebrale profonda nelle parole della stampa e ...
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[Il fao che mio marito abbia deciso di <strong>la</strong>sciarmi poco dopo <strong>la</strong> diagnosi non mi ha fao<br />
senre più ma<strong>la</strong>ta], perché di fao togliermelo di torno mi aveva fao molto piacere.<br />
Rimpossessarmi del<strong>la</strong> mia casa, dei miei libri... passato il tafferuglio dell’estate, che<br />
è stata tremenda, dopo con l’autunno ci siamo separa in tribunale e io ho rato un<br />
sospiro di sollievo. Stare in questa casa da so<strong>la</strong>, con mio figlio, i miei libri, ero a posto.<br />
Ho passato tre anni di vita monacale, fino a quando mi sono <strong>la</strong>ureata, e sono stata<br />
benissimo. Ho trovato proprio me stessa, il mio centro, <strong>la</strong> mia anima, il mio equilibrio,<br />
<strong>la</strong> mia consapevolezza... poi ho fao un mucchio di cavo<strong>la</strong>te di seguito, ma per quei tre<br />
anni lì...<br />
[A mio figlio] Io non gliel’ho deo per mol anni [che mio marito mi aveva <strong>la</strong>sciata<br />
poco dopo aver saputo di avere il Parkinson]... gli ho deo che ci separavamo perché ci<br />
separavamo. [...] non gli ho mai deo che papà mi aveva mol<strong>la</strong>to. Sì, l’ho coperto molto<br />
perché non volevo che avesse un’immagine brua del padre. Anche perché mio marito<br />
è stato un omo papà finché lui è stato piccolo, poi quando ha cominciato a crescere<br />
non è stato capace di adeguarsi, ma quando era piccolo era bravo... un padre molto<br />
presente, fin troppo... rompeva le palle, però c’era. Era importante per Federico che ci<br />
fosse, poi aveva dei nonni molto bravi, due cugini che erano come due fratelli, figli di<br />
mia cognata... quindi era importante che lui mantenesse questo contao posivo con<br />
<strong>la</strong> famiglia... perché io non ho mai deo niente contro mio marito, figura. Quando è<br />
cresciuto sì... ma ormai si era fao le ossa. Poi pracamente c’è arrivato da solo, ha<br />
fao due più due quaro, c’erano tu gli indizi...<br />
Gli altri – [Quando ero in mezzo agli altri <strong>la</strong> cosa che mi mancava di più era] La normalità,<br />
essere uniforme. Io le discinesie le ho chiamate: difformità in movimento. La gente che<br />
guarda con gli occhi fuori dal<strong>la</strong> testa, chi non stacca gli occhi di dosso, questo è<br />
pazzesco, è <strong>la</strong> cosa più atroce. Mi ricordo... Ho un ricordo: un giorno ero in via Verdi,<br />
avevo visto un negozieo dall’altra parte del<strong>la</strong> strada con dei ves. Io volevo andare,<br />
entrare in quel negozio, provarmi... vedere tua questa faca che facevo... in quel<br />
momento ho provato una nostalgia struggente del<strong>la</strong> normalità, ho pensato: non sarò<br />
mai più normale ed ero disperata perché non sarei mai più stata normale. E invece<br />
guardami qua, non sembra neanche che sia ma<strong>la</strong>ta, vedi bisogna sempre credere<br />
all’impossibile.<br />
Il sogno di ogni parkinsoniano è che non si veda più <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>a... Che non si veda... non<br />
passare più come... oltre a non aver<strong>la</strong>, ma soprauo essere normale... non vedersi...<br />
La mia signora con <strong>la</strong> tazza di tè aveva oenuto quel risultato. A quel punto lì io non<br />
avevo bisogno di nient’altro...<br />
Gli amici restano amici, quelli veri. Io... diciamo che per me <strong>la</strong> cosa è coincisa<br />
temporalmente con il fao di entrare in contao con l’associazione, perché nel momento<br />
in cui sono stata rata fuori dal mondo dei normali, mi ero già faa un mondo di ma<strong>la</strong>.<br />
Per cui io sono veramente nel mio ambiente, ho fao del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>a un mesere, nel<br />
senso buono. Io sono integrassima, sono veramente una persona che si sente ule<br />
socialmente, e fa delle cose, ha dei conta, a volte mi telefona gente che ha visto<br />
un mio arcolo da qualche parte due anni fa. Ieri mi ha telefonato una signora dal<strong>la</strong><br />
Ca<strong>la</strong>bria, per chiedermi dei consigli, per chiedermi delle cose. Le persone del mondo<br />
medico, del mondo associazionisco, all’Epta mi adorano... io ho saputo tessere una<br />
quantà di re<strong>la</strong>zioni...<br />
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