Senza energia non ci sarà pace… - scuola e cultura - rivista
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Aprile 2013<br />
Difendere l’Agricoltura<br />
“D<br />
ifendere l’Agricoltura” è il forte ed accorato<br />
richiamo del Presidente della prestigiosa<br />
Accademia dei Georgofili di Firenze, Prof<br />
Franco Scaramuzzi, in un recente seminario, nel<br />
corso del quale ha evidenziato l’urgente necessità di<br />
tutelare il settore primario dell’agricoltura dai rischi in<br />
cui sembra avviato. Secondo le stime, negli ultimi<br />
quattro decenni, sono stati perduti ben <strong>ci</strong>nque milioni<br />
di ettari di superfi<strong>ci</strong>e agricola, di cui 1,5 milioni con<br />
cementificazione delle campagne. Ancora oggi, ogni<br />
giorno si perdono <strong>ci</strong>rca 100 ettari di terreni coltivati<br />
per altre destinazioni.<br />
I risultati del 6° censimento dell’agricoltura<br />
evidenziano che la superfi<strong>ci</strong>e agraria utilizzata<br />
(SAU) è di 12,9 milioni di ettari, pari al 42,8% del<br />
territorio nazionale, in diminuzione del 2,5% rispetto<br />
al 2000. Le aziende sono 1.620.844, il 32,4% in<br />
meno rispetto al 2000, ma di dimensioni maggiori,<br />
con prevalente conduzione familiare, ma con<br />
importanti segnali di rinnovamento verso forme<br />
flessibili di gestione fondiaria, con tendenziale<br />
cres<strong>ci</strong>ta di aziende condotte da donne. Più di<br />
recente, si rileva un aumento degli addetti in<br />
agricoltura, un auspicabile ritorno dalla fuga dai<br />
campi.<br />
Purtroppo, il terzo millennio è iniziato con nuovi<br />
problemi e preoccupanti incognite per l’umanità. Si<br />
stima che un ulteriore aumento della popolazione<br />
mondiale possa superare i 9 miliardi di individui<br />
entro il 2050. Allo stesso tempo, si prevede che<br />
<strong>ci</strong>rca il 70% delle persone andrà ad abitare nelle<br />
<strong>ci</strong>ttà, secondo una tendenza migratoria dalle<br />
campagne ai centri urbani, che ha già caratterizzato<br />
il secolo appena trascorso, per un miraggio di<br />
migliori condizioni di vita, che ha spinto molti a<br />
las<strong>ci</strong>are l’attività agricola per lavori più remunerativi<br />
e meno impegnativi.<br />
Attualmente, si stima che la popolazione mondiale è<br />
distribuita equamente per il 50% nelle <strong>ci</strong>ttà ed il 50%<br />
nelle campagne, mentre nel 1950 solo <strong>ci</strong>rca il 30%<br />
viveva negli agglomerati urbani. Le previsioni future<br />
stimano <strong>ci</strong>rca il 70% nelle <strong>ci</strong>ttà e diverse potranno<br />
superare i die<strong>ci</strong> milioni di abitanti, come nelle aree<br />
asiatiche dove è in atto una forte concentrazione<br />
urbana.<br />
È una realtà che ha già caratterizzato il mondo<br />
oc<strong>ci</strong>dentale industrializzato, dove sensibilmente si è<br />
ridotto il numero degli addetti in agricoltura anche<br />
per un processo innovativo delle agrotecniche<br />
meccanizzate e minore necessità di manodopera. Il<br />
fenomeno incomin<strong>ci</strong>a ad interessare anche i Paesi<br />
emergenti.<br />
Di conseguenza, <strong>sarà</strong> sempre più folta la schiera di<br />
consumatori, che debbono affidare la propria<br />
alimentazione all’acquisto quotidiano di prodotti pro-<br />
Vittorio Marzi<br />
SCIENZE<br />
venienti dalla ristorazione collettiva, incentivando la<br />
cres<strong>ci</strong>ta dell’industria alimentare e della grande<br />
distribuzione per una serie di motivazioni, legate alle<br />
esigenze della vita moderna tra le quali ovviamente<br />
il distacco dalla campagna. Nelle <strong>ci</strong>ttà sempre meno<br />
è il tempo disponibile per la preparazione dei pasti in<br />
casa, a causa del maggiore impegno femminile nei<br />
lavori extradomesti<strong>ci</strong>, alle distanze dal posto di<br />
lavoro, all’aumento dei pasti fuori casa spe<strong>ci</strong>almente<br />
a mezzogiorno, alla riduzione del nucleo famigliare,<br />
per cui sempre più è necessario il ricorso a prodotti<br />
alimentari pronti per essere utilizzati come i piatti<br />
precu<strong>ci</strong>nati “consumer ready” o sempli<strong>ci</strong> da<br />
preparare, come i prodotti della quarta gamma con il<br />
servizio incorporato “time-saving”.<br />
Pertanto, la problematica della disponibilità e<br />
dell’accesso al <strong>ci</strong>bo a livello mondiale, il così detto<br />
“Food security”, termine utilizzato dalla FAO nel<br />
1983, per indicare una disponibilità alimentare, atta<br />
ad assicurare ad ogni persona la quantità di <strong>ci</strong>bo<br />
necessaria a soddisfare le esigenze alimentari di<br />
base, è ritornata ad essere strategica in tutto il<br />
mondo, a causa del preoccupante aumento dei<br />
prezzi dei prodotti alimentari.<br />
Non è da sottovalutare che le agitazioni nei Paesi<br />
del Nord Africa è stato motivato dai rincari dei generi<br />
alimentari di prima necessità e da uno stato di<br />
malessere so<strong>ci</strong>ale, che ne provocano fenomeni di<br />
migrazione di massa, nella maniera più disperata. È<br />
da tener presente, inoltre, che saranno le aree più<br />
povere ed emergenti in Africa e in India ad avere il<br />
maggiore sviluppo demografico, mentre nei Paesi<br />
industrializzati ad alto livello di reddito la<br />
popolazione <strong>sarà</strong> stabile e in qualche caso con<br />
tendenza alla riduzione.<br />
Sulla base di queste previsioni, al fine di evitare il<br />
rischio di un aumento delle popolazioni con<br />
insuffi<strong>ci</strong>ente possibilità di accesso al <strong>ci</strong>bo, è<br />
necessaria una politica di incremento delle<br />
produzioni agricole, come nell’obiettivo della<br />
“Dichiarazione del millennio” dei Paesi aderenti alle<br />
Nazioni Unite della riduzione della povertà e della<br />
fame nel mondo entro il 2025. In un interessante<br />
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