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Rimini

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58 | IN Magazine<br />

Alcuni progetti realizzati dallo Studio.<br />

A fianco, la sala conferenze all’interno<br />

dell’ex convento Cappuccini. Sotto, la scala<br />

della clinica odontoiatrica Merli.<br />

In basso, il restauro dell’ex campanile<br />

di Santa Colomba. In apertura da sinistra<br />

Alessandro Mori, Rossella Roversi, Silvia<br />

Cumo e Massimo Mori.<br />

conservativo ed interpretativo”.<br />

È forse lo studio più vecchio di Ri-<br />

mini, sarebbe potuto diventare un<br />

grande studio associato…<br />

“Il desiderio di uno studio familiare<br />

- prosegue Silvia Cumo - viene dal<br />

piacere di essere ‘artigiani dell’architettura’.<br />

Partiamo dai rilievi, poi<br />

i calcoli, la progettazione ed i dettagli<br />

dell’arredo disegnati a mano…<br />

La ‘creatura’ seguita dalla nascita<br />

alla consegna! Nel 1998 lo studio si<br />

è ampliato naturalmente quando<br />

Alessandro, nostro figlio, si è laureato<br />

a Firenze e poi, due anni dopo,<br />

si è sposato con Rossella Roversi,<br />

anche lei architetto, guarda caso<br />

fiorentina... (ridono, ‘pensare che<br />

ad Alessandro e a me non piacevano i<br />

fiorentini!’, aggiunge). Ed ora siamo<br />

due riminesi e due fiorentini. I giovani<br />

hanno portato aria nuova in<br />

studio, ci hanno rimesso in moto,<br />

tutto di nuovo in discussione: stiamo<br />

facendo un tipo di progettazione<br />

che da soli non avremmo fatto”.<br />

E il figlio, come si è inserito nel<br />

sodalizio quasi simbiotico dei suoi<br />

genitori?<br />

“Seguendo il cantiere con cadenza<br />

quotidiana - risponde Alessandro<br />

Mori - guardare e pensare. L’idea è<br />

quella della ricerca: la voglia di rinnovare<br />

e sperimentare, il coraggio<br />

del loro inizio”.<br />

Cosa ne è venuto fuori?<br />

“Restauri contaminati”, dice Massimo.<br />

“Loro sono arrivati quando<br />

tutto era maturo, dalla Sovraintendenza<br />

di Belle Arti agli utenti”.<br />

“Abbiamo iniziato senza gavetta -<br />

gli fa eco Rossella Roversi - ma per<br />

questo non è meno facile. Santa<br />

Colomba è un progetto di 10 anni<br />

fa ed ha partecipato ad un grande<br />

concorso nazionale.<br />

Sono state selezionate 40 opere costruite<br />

su 1000! Le prescelte, pubblicate<br />

ed esposte alla Triennale di<br />

Milano”.<br />

“È così che proseguiamo”, dice Alessandro.<br />

“Innovazione e tradizione”.<br />

“Lavorare con il legno, costruire<br />

i soffitti a volte. È molto difficile -<br />

dice Massimo - principalmente per<br />

l’educazione che non c’è. A volte,<br />

per fortuna, accade come a Palazzo<br />

Ghetti nel Borgo San Giovanni…”.<br />

Massimo, lei ha insegnato per anni<br />

al Liceo Artistico di <strong>Rimini</strong>…<br />

“Ho questa passione, che condivido<br />

con Alessandro e Rossella”.<br />

“Insegno a Ferrara, - spiega Rossella<br />

- laboratorio di costruzione di<br />

architettura: tecnologia sia umido<br />

che secco. L’insegnamento porta<br />

ad un continuo aggiornamento”.<br />

Cosa vorreste progettare?<br />

“Una fabbrica!”, esordisce Alessandro.<br />

“La sfida è che anche l’edificio<br />

utilitaristico può essere esteticamente<br />

molto bello”.<br />

Stop. Il tempo è volato, ed è stato bello<br />

trascorrerlo in loro compagnia.<br />

Con questo sodalizio in cui vecchio<br />

e nuovo si fondono in maniera lieve<br />

ma ferrea. La calma e l’intelligenza<br />

di Silvia sono la compensazione<br />

alla forza e dinamicità di Massimo,<br />

insieme nel ricordo di Giulio, e fanno<br />

da fondamenta ad Alessandro<br />

e Rossella, che proseguono questa<br />

interessante storia dell’architettura,<br />

a vantaggio della bellezza. IN

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