Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 72.pdf - Bibliotheca ...
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T A R<br />
rolli repubblicani <strong>di</strong> più lialtare le armi,<br />
clovetlero livolf^ersi ad esteri campioni,<br />
fd ebbero ausiliare il prode e vanaglo-<br />
rioso Pirro re d'Epiro <strong>di</strong>scendente d'Achille,<br />
che da principio guadagnò le due<br />
battaglie d' Eraclea e del Liri. Dopo la<br />
sconfitta data da'rouiani a qtiest'idliuio,<br />
rimasero soggiogali i<br />
larentini, ma pote-<br />
rono salvare con un trallato la patria in-<br />
<strong>di</strong>pendenza. 11 cartaginese Annibale in<br />
tempo della 2." guerra punica nell'anno<br />
544 s'impadronì <strong>di</strong> Taranto per sorpresa,<br />
e dopo che Fabio Massimo a quel sommo<br />
due» la ritolse, impadronendosi del-<br />
le sue immense ricchezze, vi fu dedotta<br />
una colonia romana. Osserva il tarenti-<br />
no ab. Solilo, che Taranto fu soggioga-<br />
ta e vinta più dall'intrepidezza e incor-<br />
ruttibilità del console Fabrizio, che dal<br />
numerode'soldati romani. Divenuta pae-<br />
se <strong>di</strong> conquista, e rimasta spogliata delle<br />
sue leggi, de'suoi magistrati, s'inchinò al<br />
suo deca<strong>di</strong>mento, e perde del lutto l'an-<br />
tica sua gloria e grandezza. Xonilimeno il<br />
suo slato col tempo si raddolcì, poiché nel<br />
GG4 circa <strong>di</strong>venne città nuuiicipale, e in<br />
poco tempo ritornò una deliziosa ciltà<br />
uìalgrado la sua mollezza <strong>di</strong> cui la rim-<br />
provera Orazio, che dopo Tivoli non a-<br />
vrehbe desideralo che il soggioino <strong>di</strong> Taranto.<br />
Decadde quin<strong>di</strong> ognor più, e non<br />
avrebbe lasciato vestigia <strong>di</strong>se nelle poste-<br />
riori incursioni de'barbari, massime de'<br />
goti che la <strong>di</strong>strussero, se i profughi ca-<br />
labresi non avessero dato <strong>di</strong> mano a ri-<br />
storarla. Del vastissimo perimetro del suo<br />
abitato non re^larono cheriideii;la ina"-<br />
gior parte de'citla<strong>di</strong>ni non potendo tol-<br />
lerare la schiavitù straniera , cercarono<br />
sotto altro cielo una patria novella: i po-<br />
chi rimasti inerpicando>i su lo scoglio,<br />
ov'era slata l'antica rocca inespugnabile<br />
e <strong>di</strong>roccata dagl'invasori per propria >i-<br />
curezza, si costruirono delle capanne e si<br />
<strong>di</strong>edero alla pescagione. Dopo una serie<br />
(li vicende sfavorevoli, ed in un tnoinento<br />
<strong>di</strong> quiete si cominciai ono a ftbbricar del-<br />
le case, ciucile ora foruia la uovcllu cil-<br />
,<br />
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là a guisa <strong>di</strong> penisola, siccome cìrcoscrit<br />
la dalle acque, ed unita al continente da<br />
due ponti. L'antico porto che dava ricet-<br />
to alla tlotta, va ora sotto il nome <strong>di</strong> seno<br />
tarantino, che addentrandosi dentro<br />
la terra e comunicando con l'attuale porto<br />
esterno, solfre il flusso e riflusso <strong>di</strong> 6<br />
ore sotto i ponti anzidetti. Alle bocche del<br />
porto esterno la natura vi ha piantato,<br />
come due baloar<strong>di</strong>, le summentovate due<br />
isole, una <strong>di</strong> circa 200 iugeri e ove tro-<br />
vasi stabilita una colonia per seminarvi<br />
grano, legumi, ban)bagie,e altri prati ar-<br />
tificiali per pastura de' greggi che colà vi<br />
si allevavano; l'altra isola poi ha circa il<br />
perimetio d'un miglio. Dopo la caduta<br />
dell'impero romano, ubbidì agl'impera-<br />
tori greci che ne cacciarono i goti, impe-<br />
rocché mentre il loro re Tolda devastava<br />
l'Italia nel 546,1 gieci s'impadronirono <strong>di</strong><br />
Taranto, che abbandonandola all'avvici-<br />
narsi d'un <strong>di</strong>staccamento <strong>di</strong> trup[)e del re<br />
golo nel 548, fu poi ripresa da Narsele<br />
nel 552. A'greci la tolsero i longobar<strong>di</strong><br />
comandati da Romualdo I <strong>di</strong>Jca <strong>di</strong> Bene-<br />
vento nel 668, eijuin<strong>di</strong> se ne impossessa-<br />
rono gli ungari ed i saraceni. Espulsi (jue-<br />
sii dj' normanni, Taranto ebbe il titolo<br />
<strong>di</strong> piii)cipato,(li cui goderono molli per-<br />
sonaggi delle stirpi reali, che dominarono<br />
la regione, molti de'quali rammentai<br />
all'articoloSiciLiA.ove e in quello delle A7-<br />
clUc Z>«p, riportai gli avvenimenti e vi-<br />
cende cui furono comuni a Taranto, fio-<br />
rendo quin<strong>di</strong> successivamente un bel numero<br />
<strong>di</strong> personaggi illustri per santità <strong>di</strong><br />
vita, per <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche, nelle lettere,<br />
nellearli e nelle armi, il normanno<br />
Roberto Guiscardo avendo da più luo-<br />
ghi caccialo i saraceni, ed ottenuta in in-<br />
vestitura la Puglia e la Calabria da Ni-<br />
colò li, questo Papa gli promise ancora<br />
Matera e Taranto, perchè <strong>di</strong>scacciasse i<br />
greci da Otranto. Pertanto con grosso e-<br />
sercilo espugnò Otranto, e per accor<strong>di</strong><br />
prese nel 1080 Matera e Taranto. Alla<br />
sua morte nel ducalo <strong>di</strong> Puglia il figlio<br />
Ruggiero gli succes-e, ma guerreggiato