Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 72.pdf - Bibliotheca ...
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3o6 T A K T A U<br />
vano in <strong>di</strong>latar la fede Ira'tarlan orienta- in gran parie riprodotto dal Rinal<strong>di</strong>. Co«<br />
li, al quale effello il Papa scrisse plìi let- uifacio VII! spedì a'tartari U: Francesco<br />
Icre percliè fossero favoriti, cos'i a Jan- o Franco de'Franclii perugino, con titolo<br />
laam vescovo in oriente, inviando loro e <strong>di</strong> nunzio e legato apostolico, e <strong>di</strong> vicario<br />
a'vcscovi de'taitari la professione <strong>di</strong> fede generale in oriente. Acceso <strong>di</strong> zelo per pro-<br />
tlie Clemente IV avea rimesso a Michele pagar la fede, pervenuto in Calla pre<strong>di</strong>cò<br />
Paleologo quando si trattava d'unire i con molto frutto a qne'popoli,e riuscì Io-<br />
greci alla chiesa romana. Fiorì quin<strong>di</strong> la ro così accetto che gli permisero <strong>di</strong>fab-<br />
religione cristiana fra'lartari, ed Elegade bricare un convento pe'suoi domenicani,<br />
cTutlane loro regine confessarono il cat- e quin<strong>di</strong> ve l'nitrodusse. De'gran<strong>di</strong> raeri-<br />
tolicismo, del che Nicolò IV si congratulò li deMumenicani co'tartari, preziose no-<br />
con loro e l'invitò con fervore ad am[)lia- tizie si apprendono {\^\BidlariuinDonic-<br />
re il cristianesimo tra'tarlari. Argon re de' nicantini del p. Bremond, e dagli altri slo-<br />
tarlari <strong>di</strong> Persia e convicini regni inviò rici dell'or<strong>di</strong>ne. Dilatandosi assai la reli-<br />
ambasciatori alla s. Sede, desiderando <strong>di</strong> gione tra' tartari, Cassano re <strong>di</strong> Persia,<br />
ricevere il battesimo in Gerusalemme, do- già sollecitato a ricevere il ballesirao da<br />
poche l'avesse tolta alla tirannia sarace- Nicolò IV, dopo aver privato della vi-<br />
lla; e Nicolò IV lodandolo, si stu<strong>di</strong>ò d'in» ta e dell' impero Baldo cristiano, favo-<br />
durlo con esortazioni epistolari a più non ri mollo il caltolicismo, e ridusse al nien.<br />
indugiare a pienderlo, per gloria <strong>di</strong> Dio le molli signori che lo volevano indurre<br />
e a bene <strong>di</strong> sua anima, <strong>di</strong>mostrandogli a firsi saraceno, ed a perseguitare i cri»<br />
la fiagilità dell'umana vita. Gli slessi stiani. In<strong>di</strong> nel i 2qqcon<br />
200,000 tra lar-<br />
ambasciatori pregarono il Papa <strong>di</strong> man- tari e cristiani, unitosi a're d'Armenia e<br />
dare de' sacerdoti Ialini al supremo im- <strong>di</strong> Giorgia cattolici, marciò in Soria con-<br />
peratore de'tarlari Cabila, che non me- Irò il soldano de' saraceni per riconquino<br />
<strong>di</strong> Argon aveva in gran pregio la re- slare la Terra santa. Cassano pugnò con<br />
ligione cristiana, per cui Nicolò IV con valore contro 100,000 saraceni a cavallo,<br />
gioia gl'invio fr. Giovanni da IMoiite Cor- s'impadronì <strong>di</strong> quasi tutta la Soria e <strong>di</strong><br />
vino con altri francescani, che spe<strong>di</strong>to Gerusalemme, <strong>di</strong>volainenle visitando il s.<br />
a'tartari da Nicolò 111 avea scorso con Sepolcro. Poscia inviò ambasciatori a Bo-<br />
gran frutto molle provincie dell'Asia, nifacio Vili, al re<strong>di</strong> Francia e ad altri<br />
e lo confortò con lettera ad abbraccia- re cristiani, perchè mandassero a occu-<br />
le la fede insegnata dalla chiesa roma- pare la Soria da lui conquistata, doven-<br />
»ia. Negli Aiiiuili francescani del p. Wa- do ritornare in Persia per combattere <strong>di</strong>iiìiì^o^e<br />
ue\ Bidlai'iurn fra>ìcescaiinnt de\ versi signori tartari insorti a suo danno,<br />
p. Sbaraglia, non solo si leggono le bene- Nel i3o3 i tartari e gli armeni, bramosi<br />
merenze de'francescani co'tartari, ma al- d'ampliar la fede, fecero gran<strong>di</strong> apparec-<br />
tiesì le preclare azioni <strong>di</strong> fr. Giovanni da chi perguerreggiare i saraceni, ed annul-<br />
]\IonteCorvino,enunzioaposlolico,ilqua- lare la loro superstizione niaomellana.<br />
Ieneli2q2 [lassò nell'In<strong>di</strong>e orientali, vi- Tochla kan de' tartari nel i 3o6 mandò<br />
silo la chiesa <strong>di</strong> s. Tommaso e convertì una splen<strong>di</strong>da ambasceria a Clemente V<br />
100 persone. Entrato nell'im|)ero de'lar- per opera e cura de'uiissionari callolici,<br />
tari, presentò al gran kan le lettere pon- e fu in generale assai favorevole a'cristia-<br />
tifioie, e si stu<strong>di</strong>ò d'indurlo al battesimo, ni. Il celebre fr. Giovanni da Monte Cor-<br />
conit'chè fivoriva i cristiani. Inoltre dulie vino, dopo aver solferto inau<strong>di</strong>te persecu-<br />
cosede'tartari e della <strong>di</strong>latazione della fé- zioni da'nestoriani eretici, battezzò nel <strong>di</strong><br />
decrisliana, compilò un libro Ailono prin- lui cam[)o fin tlal preceilente anno 6000<br />
cipe <strong>di</strong> Corco e parente del re d'Armenia, tartari, fondò chiese e scuole, istruì i gio-