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Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub

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Negli anni Cinquanta si sv<strong>il</strong>uppano in Italia due linee sindacali profondamente diverse e<br />

contrapposte: " l'una facente capo alla Cg<strong>il</strong> e l'altra alla Cisl (...). <strong>Le</strong> due linee possono essere<br />

indicate come quella dell'impegno classista, in una visione marxista dello sv<strong>il</strong>uppo sociale (Cg<strong>il</strong>), e<br />

quella di un sindacalismo inteso in senso riduttivo e spoliticizzato che si esprimeva nella<br />

"contrattazione aziendale" (Cisl). Dietro l'una e l'altra posizione c'erano -portatori di<br />

condizionamenti non contrastati- i partiti politici" (108)<br />

I motivi delle divergenze erano concreti e verificab<strong>il</strong>i.<br />

Lo sciopero dalla Cisl veniva concepito come ultima risorsa a cui ricorrere a fronte dell'ostinazione<br />

padronale e comunque sempre finalizzato alla ricomposizione del conflitto, alla contrattazione e alla<br />

mediazione per una maggior tutela possib<strong>il</strong>e delle rivendicazioni dei lavoratori.<br />

La Cg<strong>il</strong> puntava, come chiave di miglioramento delle condizioni economiche <strong>della</strong> classe operaia,<br />

all'aumento generalizzato dei<br />

salari ad una diminuzione dei profitti secondo la logica del salario come variab<strong>il</strong>e indipendente<br />

dell'economica dell'azienda.<br />

La Cisl, da sempre, aveva scelto la strada produttivistica, vedendo nel nemico peggiore dei salari<br />

l'inflazione. C'era un solo mezzo per far diminuire i prezzi:" aumentare la merce sul<br />

mercato. Solo così si avrà direttamente un aumento delle capacità di acquisto dei salari perché la<br />

richiesta delle merci sarà compensata dalla maggior produzione e sarà possib<strong>il</strong>e ottenere una<br />

diminuzione del costo <strong>della</strong> vita (109). Battere l'inflazione con una sfrenata rincorsa al rialzo dei<br />

prezzi era considerata un'azione controproducente agli interessi degli operai.<br />

La richiesta di partecipazione ai profitti dell'azienda (<strong>il</strong> premio di produzione, <strong>il</strong> famoso 7B) come<br />

riconoscimento dell'impegno dei lavoratori era la strada principe seguita dalla Cisl.<br />

Dall'altro lato la Cg<strong>il</strong> accusa la Cisl di collaborazione e subordinazione agli interessi padronali,<br />

vedeva nella sua moderazione e opera di costante composizione degli interessi tra le parti come<br />

abdicazione alle direttive padronali e alla compagine di governo, da sempre a guida democristiana.<br />

Ai diffusi scioperi dichiarati dalla Cg<strong>il</strong> i Liberi sindacati non aderivano. Il clima era a volte pesante.<br />

Nel marzo del 1949 alla <strong>Riv</strong> di V<strong>il</strong>lar la non adesione di parte degli operai ad uno sciopero dei<br />

socialcomunisti porta ad episodi di intolleranza che vennero denunciati sulla pagine de "L'Eco del<br />

Chisone": " Ogni senso di disciplina interno è dimenticato; squadre d'azione rosse, incaricate di<br />

incutere timore e formare liste nere di chi lavora possono circolare a piacimento ovunque; chi<br />

lavora viene circondato da turbe di esaltati che ingiuriano, minacciano, insultano, sputacchiano...; se<br />

i compagni vogliono possono tenere comizi lanciando ingiurie contro la maestranza che non<br />

partecipa allo sciopero, ma se qualcuni di questi chiede la parola per precisare <strong>il</strong> proprio pensiero è<br />

fischiato ed insultato (110).<br />

L'accusa rivolta alla Cg<strong>il</strong> era quella di usare lo sciopero con fini politici: contro <strong>il</strong> governo, contro<br />

gli americani e <strong>il</strong> Patto atlantico, contro <strong>il</strong> padronato in quanto tale. Per la Cisl tutte le mob<strong>il</strong>itazioni<br />

che esulavano dai concreti problemi aziendale venivano rifiutati e si colorava di<br />

strumentalizzazione politica operata dai comunisti.<br />

In effetti lo sciopero politico viene ampiamente ut<strong>il</strong>izzato dalla Cg<strong>il</strong>. La Cg<strong>il</strong> inaugura, all'inizio<br />

degli anni Cinquanta, una lunga stagione di scioperi politici: per i fatti di Torremaggiore in Puglia<br />

nel 1949, di Modena nel gennaio 1950, di Lantella, in provincia di Chieti, nel marzo 1950, contro<br />

l'arrivo di Eisenhower nel 1951 e così via.<br />

La Cisl considerava scioperi politici anche quelli di solidarietà con gli altri lavoratori in lotta, o nei<br />

casi di licenziamento di operai per rappresaglia. Abbiamo l'esempio di Gian Battista Santhià,<br />

operaio Fiom licenziato per rappresaglia alla Fiat. La Fiom dichiara lo sciopero e a V<strong>il</strong>lar Perosa<br />

alla <strong>Riv</strong> <strong>il</strong> 75% degli operai vi aderisce. Una percentuale molto alta, forse neppure raggiunta alla

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