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Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub

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La <strong>Riv</strong> si oppose sempre al giornale dei comunisti, fino a quando nel 1957 <strong>il</strong> direttore generale<br />

Bertolone ne proibisce la diffusione dentro lo stab<strong>il</strong>imento.<br />

OBIETTIVO: EMARGINARE L'OPPOSIZIONE SINDACALE<br />

Nel dopoguerra la strada all'opposizione sindacale era cosparsa di rovi. "La primavera del 1955<br />

segnò una svolta importante nella storia sociale e politica del paese, <strong>il</strong> punto d'arrivo <strong>della</strong> politica<br />

padronale iniziata sette anni prima, nel luglio del 1948, con la scissione del sindacato unitario. Ne<br />

marzo del 1955 <strong>il</strong> processo è arrivato al suo compimento: <strong>il</strong> movimento operaio è in pezzi, le<br />

centrali sindacali non osano nemmeno proclamare scioperi economici di carattere nazionale, <strong>il</strong><br />

salario reale degli operai - scrive Eugenio Scalfari - perde sempre più terreno, gli attivisti <strong>della</strong><br />

Confederazione del lavoro vengono isolati, confinati, licenziati dalle aziende che sono alla testa<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo industriale" (127).<br />

Anche la <strong>Riv</strong>, seppur in toni più morbidi <strong>della</strong> Fiat, userà i suoi diversi modi di contenimento del<br />

dissenso operaio. Dal dopoguerra introduce come arma di ricatto <strong>il</strong> premio di collaborazione che<br />

deve essere distinto dal premio di produzione. Quest'ultimo era legata alla produzione generale di<br />

cuscinetti (avendo come riferimento un cuscinetto tipo, <strong>il</strong> 7B),<br />

mentre <strong>il</strong> premio di collaborazione era connesso alla presenza sul<br />

lavoro di ogni dipendente. Chi si assentava per adesioni agli scioperi vedeva , in proporzione,<br />

ridotto <strong>il</strong> premio.<br />

Livio Notta, comunista <strong>della</strong> Fiom, ricorda che "i dirigenti <strong>della</strong> R.I.V. hanno adottato altri mezzi<br />

per emarginarci, per esempio elargendo <strong>il</strong> premio di collaborazione solo a quelli che non avevano<br />

scioperato" (128).<br />

Una di queste situazioni si crea nel 1956: nel gennaio era prevista la corresponsione del premio di<br />

collaborazione dell'importo di lire 12000. In realtà a tutti quei lavoratori che nel dicembre dell'anno<br />

prima avevano partecipato ad un'ora di sciopero <strong>il</strong> premio viene decurtato di lire 2 m<strong>il</strong>a. Sciopero,<br />

tra l'altro, non politico, ma dichiarato unitariamente dalla Ci e per problemi legati allo stab<strong>il</strong>imento<br />

di V<strong>il</strong>lar Perosa. La Direzione giustifica questa sua decisione anche per <strong>il</strong> fatto che, durante tutto <strong>il</strong><br />

1955, erano state effettuate allo stab<strong>il</strong>imento di V<strong>il</strong>lar Perosa 26 m<strong>il</strong>a ore di sciopero ( divise per<br />

oltre 4 m<strong>il</strong>a dipendenti fa una media di poco superiore alle 4 ore individuali) compromettendo le<br />

capacità produttive e <strong>il</strong> profitto. Quindi non vi era stata un'adeguata collaborazione da parte delle<br />

maestranze.<br />

Subito netta e decisa la denuncia <strong>della</strong> Fiom sulle stesse pagine de "L'Unità": "Questa<br />

discriminazione costituisce un attentato al diritto di sciopero, tanto più grave per <strong>il</strong> fatto che fa<br />

seguito ad uno sciopero unitario proclamato da tutta la C.I., al quale hanno partecipato <strong>il</strong> 90% dei<br />

lavoratori" (129).<br />

In questa lotta la Fiom non si trova sola: al fianco si schiereranno Cisl e U<strong>il</strong>.<br />

La Cisl sul premio di collaborazione aveva le idee chiare: da un lato aveva sempre condannato lo<br />

sciopero politico, perorava la collaborazione tra azienda e maestranze vedendo, nello sciopero<br />

come ultima ratio, tuttavia non aveva accettato la funzione antisciopero del premio di<br />

collaborazione. "Il premio di collaborazione la Direzione li dava - ricorda Carlo Borra - per frenare<br />

gli scioperi. Noi non abbiamo mai accettato questo: dicevamo di darli a tutti, sia chi scioperava e a<br />

chi non scioperava.<br />

Una volta la Direzione voleva dare <strong>il</strong> premio di collaborazione dopo le elezioni di C.I.: voleva usare<br />

<strong>il</strong> premio come strumento di persuasione. Noi non eravamo d'accordo: gli operai devono poter fare

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