Le officine Riv: il centro della ragnatela. - Alp Cub
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trae ingenti profitti: <strong>il</strong> costo unitario dei bossoli era stato determinato in base a criteri produttivi di<br />
piccola serie, mentre l'unico criterio di riferimento del costo delle mitragliatrici era quello indicato<br />
dalla Fiat, prima azienda che aveva intrapreso questo tipo di lavorazione. Il riordino del sistema di<br />
produzione <strong>della</strong> <strong>Riv</strong> per lavorazione di grande serie aveva permesso di aumentare la produzione e<br />
di abbassarne i costi (12).<br />
In data 9 novembre 1917 risultavano in forza alla <strong>Riv</strong> di V<strong>il</strong>lar 1927 dipendenti (nel 1915 le<br />
maestranze erano 898), e, in una nota sul documento censitario delle attività industriali presenti nel<br />
comune, si legge che gli operai erano in continuo aumento per far fronte a forti impegni per la<br />
fabbricazione di materiale per la difesa nazionale (13), e la produzione era aumentata del 60%<br />
In quel periodo vi era una carenza vera e propria di manodopera alla <strong>Riv</strong>, impegnata nella<br />
produzione bellica, e questo comportava l'esonero di molti operai dalla ferma m<strong>il</strong>itare e la<br />
pubblicazione<br />
di annunci sui giornali per la ricerca di forza lavoro, anche in altre regione italiane.<br />
Si cercavano giovani dai 18 ai 25 anni e si offriva, oltre al salario, vitto e alloggio presso gli istituti<br />
religiosi del luogo dietro modesto compenso. La retta del convitto di V<strong>il</strong>lar Perosa era di 5 lire al<br />
giorno, costo che la retribuzione del lavoro in fabbrica riusciva appena a coprire per le paga più<br />
basse, in genere per i giovanissimi, considerato che si entrava in fabbrica anche a 12 anni, mentre<br />
era una situazione appetib<strong>il</strong>e per gli adulti. Vi era la garanzia di un buon pasto, un alloggio con<br />
servizi, tutto di buon livello per i tempi.<br />
Il Senatore si preoccupa di far giungere, presso <strong>il</strong> convitto v<strong>il</strong>larese, delle donne nub<strong>il</strong>i da avviare al<br />
lavoro reclutandole<br />
nelle campagne di Brescia, Verona, Cremona, Vicenza. Numerose ragazze giungono dal Veneto,<br />
lasciando una situazione di disoccupazione o di mal pagato impiego nelle f<strong>il</strong>ande, per lavorare nelle<br />
<strong>officine</strong> <strong>della</strong> <strong>Riv</strong>, superando ogni remora, per una donna, nel "lavorare <strong>il</strong> ferro" (14).<br />
Tuttavia <strong>il</strong> campo di produzione principale rimaneva quello dei cuscinetti a sfera, mercato trainante<br />
per la nascente industria automob<strong>il</strong>istica torinese: la Fiat. Ciò permette ad Agnelli di liberarsi da<br />
ogni incombenza nel ricorre al mercato estero per l'importazione del cuscinetto, dipendenza che<br />
sarebbe diventata ancor più inaccettab<strong>il</strong>e nel periodo dell'autarchia fascista.<br />
Gli echi <strong>della</strong> rivoluzione russa in qualche modo giungono in vallata. Nel marzo del 1917 la classe<br />
operaia italiana era stremata dal tremendo conflitto mondiale e i brividi <strong>della</strong> rivoluzione russa<br />
penetrano anche a V<strong>il</strong>lar. Da una parte tutti gridavano "abbasso la guerra!", dall'altra molti<br />
dicevano "facciamo come in Russia!".<br />
Il 25 agosto del 1917 gli operai v<strong>il</strong>laresi incrociano le<br />
braccia, presidiando lo stab<strong>il</strong>imento. Il giorno dopo le maestranze scendono a Pinerolo per<br />
continuare la loro dimostrazione, ma, giunti alle porte <strong>della</strong> cittadina, non riescono a superare lo<br />
sbarramento delle truppe a cavallo.<br />
ALL'OMBRA DEL FASCISMO: FEZ E CUSCINETTI.<br />
La grande crisi economica del 1929 investe <strong>il</strong> mondo intero, porta disoccupazione e decurtazione<br />
dei salari, mentre agli inizi degli anni Trenta <strong>il</strong> complesso delle Officine Meccaniche di V<strong>il</strong>lar<br />
Perosa, costituito dallo stab<strong>il</strong>imento di V<strong>il</strong>lar e da quello di Torino (nato nel 1921), occupava 5600<br />
operai. Durante questa fase di forte stagnazione produttiva solo <strong>il</strong> mercato verso l'Urss aveva<br />
continuato a dimostrare buone capacità di assorbimento di merci.<br />
La Fiat aveva quadruplicato l'esportazione di camion e trattrici, mentre nel 1929, a M<strong>il</strong>ano, Agnelli<br />
siglava con la rappresentanza commerciale russa un contratto per la <strong>Riv</strong>, dell'importo di 630.000