Itinerario Educativo - dove abiti
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Per riflettere ed approfondire...<br />
• per oltrepassare i nostri limiti sono sufficienti l’impegno e la tenacia personali,<br />
per spiccare il volo occorre il dono di un paio d’ali?<br />
• che cosa identifichi con il sole che ha il potere di fare luce in ogni angolo della<br />
nostra vita e di attirarci a sé?<br />
• sei d’accordo che l’esempio di chi ha conquistato la sua personale libertà può<br />
spingere altri a fare altrettanto? perché?<br />
• credi sia possibile donare la libertà a qualcuno? conosci chi sia riuscito a farlo?<br />
Infine si presenta, illustra, descrive ai giovani un’esperienza di carità, che loro possono<br />
avere sotto gli occhi nella quotidianità, e di cui però magari non si sono neanche accorti.<br />
Proponendo ai giovani un’uscita dai locali della parrocchia, per potersi “infangare” nelle<br />
povertà.<br />
Noi vi proponiamo l’esperienza dell’ associazione IN.CON.TRA<br />
Conclusione<br />
Breve risonanza su quello che hanno visto, ascoltato, vissuto durante l’incontro, e sulla<br />
possibilità di vivere l’esperienza di “povertà”.<br />
Per terminare l’incontro si può far ascoltare/visionare la canzone degli O.R.O. “Quando ti<br />
senti sola”, una dichiarazione di d’amore di Dio per la sua chiesa ( per il testo vedi<br />
ALLEGATO N° 1).<br />
II TAPPA<br />
IO X TE = NOI<br />
“[…] Chi sa confrontarsi con il cammino, spesso polveroso e infangato, del Cristo, sa<br />
arrivare lontano, tende all’alto, guida la sua comunità ( parrocchiale, familiare o sociale)<br />
con passi chiari verso il bene comune.”<br />
Obiettivo<br />
Il giovane/giovanissimo è chiamato ad incontrare Cristo non solo nei sacramenti, ma<br />
anche e soprattutto nei poveri, nei crocifissi della storia, perchè anche lui vivendo come<br />
Cristo, compia il cammino di redenzione attraverso la povertà e le persecuzioni.<br />
In profondità<br />
I poveri di oggi: Una domanda che credo non esser banale e che mi ha dato molto da<br />
pensare; definire precisamente cosa sia la povertà, potrebbe servire a meglio agire nei<br />
suoi confronti. Possiamo dare una prima, semplice definizione di povertà ed è quella di<br />
una carenza vitale sofferta dall’uomo e dai propri cari e non rimediabile con le<br />
proprie risorse e status, carenza che può costringere una persona ad umiliarsi fino a<br />
terra, a chiedere con la mano tesa, oppure, nel caso più grave, a soffrire e morire senza<br />
proferir parola, senza nemmeno più avere un moto di reazione alla sua indigenza. Vi<br />
sono infatti carenze di importanza vitale, strategica per l’esistere , la libertà, l’integrità e<br />
la dignità dell’uomo che, io ritengo, siano proprio l’obiettivo di quella azione riparatrice,<br />
che sempre è atto grande di giustizia e testimonianza d’amore, cioè l’elemosina, il dono e<br />
il per-dono intesi nel senso più lato possibile. In questa società, inoltre, anche cose che<br />
potrebbero essere banali in contesti più semplificati assumono a volte un peso improprio,<br />
schiacciante e mortale per la persona. Ma, avendo oggi di fronte molti, troppi che<br />
chiedono per metodo e con falsa intenzione, che manifestano un qualche bisogno vero o<br />
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