Valutazione e riabilitazione neuropsicologiche nell'amnesico - MediK
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ROBECCHI-MAJNARDI DOLORE, TRATTAMENTO RIABILITATIVO, SPORT ED ATTIVITÀ LAVORATIVA IN ESITI DI DISCECTOMIA LOMBARE: UN FOLLOW-UP...<br />
Figura 1. – Il circuito cortico-sottocorticale di Papez.<br />
interventi chirurgici, episodici ischemici, lesioni vascolari o tumorali,<br />
anossia, sindrome di Korsakoff, sindrome di Alzheimer, morbo di<br />
Parkinson ed encefalite erpetica.<br />
Per quanto riguarda la <strong>riabilitazione</strong> dei disordini mnesici, è<br />
importante considerare che non esistono uniformi approcci riabilitativi,<br />
in quanto ogni paziente amnesico possiede una sua ineliminabile<br />
variabilità del contesto cognitivo, variabilità che necessita di trattamenti<br />
individualizzati. Una volta stabiliti i principi individuali, si può<br />
scegliere il metodo riabilitativo più appropriato. Si possono distinguere,<br />
in linea generale, due grosse categorie: i metodi di adattamento<br />
(metodi esterni) e i metodi di rieducazione (metodi interni) 6,7 .<br />
I metodi di adattamento possono essere distinti in: a) adattamento<br />
ambientale: comprende gli ausili esterni passivi, ovvero qualcuno<br />
adatta l’ambiente per il paziente; b) ausili mnemonici: anch’essi<br />
ausili esterni, ma attivi, in quanto gestiti direttamente dal paziente.<br />
I metodi di rieducazione comprendono due tipi di strategie interne:<br />
a) strategie apprese spontaneamente, che comprendono per<br />
esempio l’Effetto Recency (gli ultimi items di una lista vengono rievocati<br />
per primi); b) strategie artificiali: dopo che il paziente<br />
apprende delle mnemotecniche, le applica mentalmente.<br />
In questo articolo verrà presentato il caso di una paziente, E.C.,<br />
con amnesia globale dovuta ad encefalite erpetica. Il quadro già di<br />
per sé disabilitante della paziente, era aggravato dalla presenza di<br />
anosognosia non tanto per i propri deficit cognitivi, quanto piuttosto<br />
per gli effetti che tali disordini avevano nella vita quotidiana (sfera<br />
sociale e lavorativa).<br />
La paziente è stata sottoposta ad un attento ed approfondito Esame<br />
Neuropsicologico che ha evidenziato un quadro di amnesia globale,<br />
caratterizzato da importanti disordini nell’acquisizione ed<br />
apprendimento di nuove informazioni verbali (amnesia anterograda<br />
selettiva per materiale verbale, vedi tab.1), in assenza di amnesia<br />
retrograda e di disordini delle funzioni esecutive. Si è pensato quindi<br />
di strutturare un trattamento riabilitativo che avesse come punto<br />
di partenza l’accrescimento della consapevolezza, in modo da stimolare<br />
la motivazione stessa cercando di migliorare la capacità della<br />
paziente nell’elaborare ed usare le informazioni ed il materiale proposto,<br />
favorendone la generalizzazione funzionale nella vita di tutti i<br />
giorni. Solo in seguito, sono stati proposti esercizi cognitivi specificatamente<br />
mirati al recupero dei disordini mnesici.<br />
Caso Clinico<br />
E.C. è una donna di 53 anni, laureata in medicina e chirurgia che<br />
vive con il marito e con il figlio. In anamnesi si riscontra: dal 1980 è<br />
affetta da Artrite Reumatoide; nel 1990 le è stato diagnosticato Lupus<br />
Erimatoso Sistemico (LES); e dal 2003 è portatrice di aneurisma del<br />
setto interatriale.<br />
Agli inizi di aprile 2008 viene ricoverata per Encefalite Erpetica<br />
(positività ad HSV1) confermata anche dalla RM Cerebrale effettuata<br />
in regime di urgenza, la quale ha evidenziato alterazione di segnale<br />
con estensione cortico-sottocorticale in sede temporo-mesiale ed<br />
insulare sinistra. L’uncus risultava tumefatto in assenza di segni di<br />
erniazione ed il corno temporale sinistro appariva parzialmente obliterato.<br />
Si apprezzava anche minima alterazione di segnale sottocorticale<br />
anche in sede frontale sinistro. E’ stato effettuato un ElettroEncefaloGramma,<br />
che ha registrato almeno cinque crisi elettrocliniche<br />
focali a partenza dalle regioni parieto-temporali sinistre, con modesta<br />
tendenza a diffondere anche controlateralmente. Dopo circa venti<br />
giorni dal ricovero, E.C. è colpita da tossidermia acuta diffusa e<br />
Sindrome di Steven Johnson .<br />
A giugno 2008 giunge all’osservazione della nostra struttura,<br />
Modulo di Neuropsicologia Riabilitativa, per una sintomatologia soggettiva<br />
caratterizzata prevalentemente da: 1) Dolori diffusi; 2) Secchezza<br />
delle fauci; 3) Lieve confusione mentale e 4) Disturbi mnesici.<br />
All’esame Obiettivo si evidenziano:<br />
– Eloquio spontaneo: anomie prevalentemente per i nomi propri<br />
(p.es. paesi, cognomi) e meno frequentemente per i nomi comuni.<br />
Si apprezzano rare parafasie fonemiche;<br />
– Deficit di memoria prospettica e memoria anterograda;<br />
– Deficit di working memory.<br />
A partire da tale sintomatologia, la paziente è stata sottoposta ad<br />
Esame Neuropsicologico per la determinazione delle funzioni attentive,<br />
mnesiche, linguistiche ed intellettive. In base ai differenti test,<br />
indaganti la componente verbale, sono emersi deficit della sfera<br />
mnesica, con principale alterazione a carico della memoria a lungo<br />
termine, dell’apprendimento verbale e della Working Memory. Tali<br />
funzioni sono state indagate attraverso la somministrazione dei test<br />
riportati nella Tabella II.<br />
Il Supra-Span Verbale è stato indagato con la somministrazione<br />
del test di Buschke-Fuld, condotto secondo la tecnica del “selective<br />
reminding”: dopo la prima lettura completa della lista di 10 parole<br />
2 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008