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Valutazione e riabilitazione neuropsicologiche nell'amnesico - MediK

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ZANI VALUTAZIONE E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICHE NELL’AMNESICO GLOBALE IN ASSENZA DI DISORDINI DELLE FUNZIONI...<br />

Infine sono state indagate le componenti attentive, linguistiche ed<br />

esecutive. Per quanto riguarda il linguaggio (comprensione e produzione),<br />

sono stati somministrati i test di Fluenza (per categoria semantica<br />

e per categoria fonemica), le prove di denominazione del<br />

B.A.D.A. ed il Token Test. La prestazione a tali prove non è risultata<br />

essere patologica, nonostante l’emergere di qualche rara anomia e<br />

parafasia fonemica. I risultati ottenuti alle Matrici Progressive di Raven<br />

ed al Test dei giudizi verbali, hanno evidenziato come il livello intellettivo<br />

sia verbale che non verbale siano conservati. Infine, per quanto<br />

riguarda le funzioni attentive, è emerso un generale rallentamento ma<br />

con accuratezza preservata, sia in compiti carta-penna (Test delle<br />

Matrici) che nella Batteria di Test per l’Esame dell’Attenzione (TEA).<br />

In conclusione è possibile sostenere che i maggiori disordini di<br />

E.C. siano a carico della Working Memory e della memoria nel lungo<br />

termine di tipo verbale, con assenza di strategie di apprendimento.<br />

Tale quadro neuropsicologico è del tutto compatibile con gli esiti di<br />

lesione Temporo-Mesiale ed Insulare sinistra. E.C. mostrava una consapevolezza<br />

di tipo progettuale senza strategie di compenso, ovvero<br />

presentava un certo grado di anosognosia riguardante gli effetti che i<br />

propri disordini avevano sulla conduzione delle attività di vita quotidiana,<br />

soprattutto, del proprio lavoro. A tutto ciò si associano anche<br />

cambiamenti nella gestione volontaria del proprio stato emozionale,<br />

caratterizzato da un maggior stato ansioso, da una più marcata labilità<br />

emotiva e da una diminuzione della motivazione. Tutto ciò ha,<br />

evidentemente, un significativo impatto disabilitante dal punto di<br />

vista funzionale, della gestione, della pianificazione e dell’esecuzione<br />

di attività di vita quotidiana, sia semplici che complesse (come<br />

per esempio il lavoro e la guida dell’automobile).<br />

A partire da tali evidenze, si è programmato un intervento riabilitativo<br />

neuropsicologico specifico quotidiano (di circa 1 ora al giorno,<br />

per 3 mesi) con i seguenti obiettivi:<br />

1. migliorare la memoria prospettica per eventi non routinari (con<br />

l’ausilio di agenda e di un quaderno che raccoglie le attività che<br />

di volta in volta vengono assegnate in auto-trattamento o svolte<br />

in seduta riabilitativa);<br />

2. migliorare i processi di pianificazione delle ADL II;<br />

3. migliorare la capacità di Working Memory attraverso esercizi specifici;<br />

4. migliorare l’apprendimento verbale nel lungo termine attraverso<br />

strategie cognitive.<br />

Le sedute riabilitative erano inizialmente impostate sulla rilevazione<br />

da parte di E.C. dei problemi di memoria che si presentano quotidianamente<br />

ed occasionalmente, al fine di trovare assieme le strategie<br />

e le modalità migliori per superarli. Solo in seguito, sono stati<br />

proposti esercizi sempre più specifici atti al miglioramento della<br />

capacità di organizzare attività ed appuntamenti e per “rinforzare” la<br />

memoria. Prima di procedere all’applicazione in toto di esercizi<br />

impostati sullo sviluppo o il recupero di strategie cognitive più specifiche<br />

per la memoria, si è resa necessaria l’applicazione di tecniche<br />

più olistiche, secondo le quali i disordini cognitivi debbono essere<br />

considerati in congiunzione con gli aspetti sociali ed emozionali 7 .<br />

Per tanto è stato necessario incrementare la consapevolezza di E.C.<br />

ed accompagnarla gradualmente all’accettazione ed alla comprensione<br />

delle proprie difficoltà mnesiche. Una volta raggiunti questi<br />

obiettivi si sono utilizzati metodi di adattamento che comprendevano<br />

l’utilizzo di ausili mnemonici (agenda e quaderno), che lei stessa<br />

doveva gestire direttamente ed attivamente (anche al domicilio). Si è<br />

partiti da una fase di apprendimento dell’uso dell’ausilio stesso, per<br />

poi passare all’applicazione vera e propria ed infine all’adattamento.<br />

Per quanto riguarda, invece, i metodi di rieducazione con strategie<br />

interne, si è impostato il trattamento sull’utilizzo di strategie artificiali.<br />

Infatti, mentre le strategie apprese spontaneamente erano<br />

conservate, così come era osservabile sia durante la valutazione neuropsicologica<br />

che durante lo svolgimento degli esercizi, è stato<br />

necessario introdurre strategie artificiali, come per esempio associare<br />

una parola ad un’immagine mentale. Il trattamento di E.C. è stato<br />

basato anche su altre tecniche cognitive, come:<br />

– Lo Spaced Retrieval, in cui si faceva rievocare alla paziente le<br />

informazioni ad intervalli di tempo via via crescenti (inizialmente<br />

stabiliti dalla paziente stessa).<br />

– La Facilitazione mediante Ripetizione, un metodo che sfrutta la<br />

memoria implicita per cui alla paziente vengono fornite delle<br />

informazioni che ella non ricorda di aver ricevuto in precedenza,<br />

ma che poi risultano essere presenti ed efficaci a livello inconsapevole,<br />

così da favorire un più rapido apprendimento di informazioni<br />

simili o correlate.<br />

– La tecnica PQRST (Preview, Question, Re-read, State, Test),<br />

secondo la quale si addestra il paziente a compiere una profonda<br />

ed accurata analisi delle informazioni contenute in un brano (per<br />

esempio, individuazione dei concetti chiave, creare una sequenza<br />

logica…) per verificare, successivamente, quante informazioni è<br />

riuscito a ritenere.<br />

– Metodi di Categorizzazione.<br />

Per quanto riguarda la Working Memory, sono stati ideati e sviluppati<br />

esercizi specifici per il trattamento di questa funzione:<br />

– Data una lista di numeri (da 1 a 10) presentata oralmente dall’Operatore<br />

della Riabilitazione (O.R.), la paziente doveva ripetere<br />

solo i numeri dispari (o pari) presenti nella lista;<br />

– Data una lista di numeri (da 1 a 10) presentata oralmente<br />

dall’O.R., la paziente li doveva ripetere riordinandoli in ordine<br />

crescente (o decrescente);<br />

– L’O.R. leggeva delle liste contenenti lettere e numeri; la paziente<br />

doveva ascoltare e ripetere solo quelle liste che contenevano una<br />

lettera o un numero (o due lettere e due numeri) specifico stabilito<br />

dall’O.R.;<br />

– Data una lista di parole lette dall’O.R., la paziente doveva ripetere<br />

solo quelle contenenti (o che iniziassero con) una specifica consonante,<br />

o che contenessero una doppia;<br />

– Data una lista di lettere, presentate oralmente dall’O.R., compito<br />

della paziente era ripeterle ordinandole in ordine crescente/<br />

decrescente;<br />

In conclusione si può sostenere che l’approccio riabilitativo<br />

impostato per E.C. era volto, dunque, a stimolare la motivazione (in<br />

parte già presente) e, soprattutto, la consapevolezza della paziente,<br />

al fine di migliorare la sua capacità nell’elaborare ed usare le informazioni<br />

ed il materiale proposto, favorendone la generalizzazione<br />

funzionale nella vita di tutti i giorni.<br />

Risultati e discussione<br />

Al termine di una prima fase di <strong>riabilitazione</strong> la paziente ha<br />

mostrato un notevole miglioramento della consapevolezza dei propri<br />

disordini, tanto da arrivare, autonomamente, alla decisione di lasciare<br />

il lavoro, a fronte di uno stato emozionale caratterizzato da un<br />

buon livello di motivazione e collaborazione, pur persistendo stati di<br />

labilità emotiva. Dal punto di vista dei disordini mnesici, si è osservato<br />

un miglioramento nella gestione delle attività di vita quotidiana.<br />

Ad ottobre (6° mese dalla lesione, dopo 3 mesi di trattamento) verrà<br />

effettuata una valutazione di controllo per verificare l’eventuale<br />

recupero dei disordini nella MLT e nella Working Memory. Nel frattempo<br />

E.C. prosegue il trattamento riabilitativo specifico, maggiormente<br />

rivolto alla rieducazione nell’utilizzo sia di ausili esterni, che<br />

servono da guida per un migliore orientamento spazio-temporale e<br />

per un miglioramento nella memoria prospettica, che di ausili interni,<br />

ovvero di strategie cognitive (mentali), elaborate o applicate dal<br />

paziente per facilitare la memorizzazione. Esercizi analoghi a quelli<br />

svolti in sede di <strong>riabilitazione</strong>, potranno essere effettuati anche in<br />

auto-trattamento, con il supporto anche dei familiari.<br />

4 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008

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