PREVIDENZA AGRICOLA - Fondazione ENPAIA
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AGRICOLTURA<br />
territoriali consentono di affermare defi -<br />
nitivamente – tra pubblico e privato – il<br />
principio della sussidiarietà, valorizzando<br />
un ruolo attivo tra questi soggetti nella<br />
costruzione di una rete di protezione sociale<br />
in cui il territorio assume un ruolo<br />
centrale come motore di ogni iniziativa.<br />
Esperienze preziose che non possono<br />
restare confinate in alcune splendide<br />
realtà, ma che devono essere esportate<br />
su tutto il territorio nazionale come risposta<br />
concreta di civiltà ai bisogni della collettività.<br />
È questo anche il segno non solo di un mutualismo reale all’interno del quale<br />
l’impresa agricola può occupare uno spazio importante sul territorio, gestendo<br />
in prima persona servizi di pubblica utilità, ma anche la dimostrazione che le<br />
campagne esercitano una rinnovata capacità di attrazione che fa di un ambiente<br />
più salubre e di reti relazionali meno spersonalizzanti i suoi punti di forza.<br />
Secondo un sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it se si potesse scegliere,<br />
la maggioranza degli italiani (52 per cento) preferirebbe vivere in uno<br />
dei 5.835 piccoli comuni italiani con meno di 5mila abitanti (72 per cento del<br />
totale), che garantiscono una migliore qualità della vita, grazie alla semplicità<br />
nel costruire rapporti personali duraturi, un territorio più sano e una maggiore<br />
sicurezza ambientale, alimentare e sociale.<br />
Ma per rafforzare questa tendenza occorre rifl ettere su un nuovo modello di sviluppo,<br />
che riconosca la centralità dell’impresa e del territorio, abbandonando<br />
defi nitivamente la vecchia visione di welfare, che è stata superata dai fatti e in<br />
molti casi non dà più risposte.<br />
Se è necessario intervenire su aspetti determinanti per il welfare, diventa allora<br />
prioritario promuovere uno sviluppo locale in grado di generare solidarietà generazionale.<br />
In questo senso, servono politiche per rafforzare il territorio, che ha<br />
bisogno di reti e di relazioni tra soggetti, anche di diverse generazioni, per creare<br />
coesione territoriale condivisa e sostenibile.<br />
Occorre, quindi, valorizzare le sedi e gli strumenti di confronto, trovando<br />
nuovi metodi di collaborazione e di coordinamento con i Comuni e le altre<br />
autonomie locali, al fine di promuovere queste nuove forme di sussidiarietà,<br />
caratterizzate dalla grande capacità delle imprese agricole di offrire progetti<br />
personalizzati di assistenza, flessibili e a costi sostenibili, che non si risolvono<br />
in interventi meramente assistenziali e sporadici, ma in servizi integrati<br />
e coordinati, che pongano rimedio alle carenze e difficoltà di fruizione del<br />
sistema pubblico e che costituiscono nello stesso tempo una nuova opportunità<br />
economica per le imprese stesse.<br />
Ed è questo il tema del confronto sul territorio tra Coldiretti quale forza sociale<br />
e Istituzioni.<br />
Una concertazione progettuale territoriale da realizzare, quindi, per un welfare<br />
di comunità che valorizzi il protagonismo delle realtà sociali presenti, che non<br />
Edward Hopper<br />
Soir Bleu, 1914<br />
Centralità<br />
dell’impresa<br />
e del territorio<br />
<strong>PREVIDENZA</strong> <strong>AGRICOLA</strong> settembre-ottobre 2009 21