PREVIDENZA AGRICOLA - Fondazione ENPAIA
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Edward Hopper<br />
Ponte di Queensborough, 1913<br />
22<br />
AGRICOLTURA<br />
aspettano più lo Stato per affrontare gli ostacoli e soddisfare i nuovi bisogni:<br />
aumentare la rete dei servizi con costi contenuti e favorire la diffusione di livelli<br />
di responsabilità sociale più estesi, puntando sulla valorizzazione delle<br />
risorse disponibili localmente.<br />
Occorre, inoltre, prendere atto che la crescente domanda di ruralità presenta al<br />
suo interno un implicito bisogno di socialità e che proprio la multifunzionalità<br />
dell’impresa agricola si presta per prima a dare risposte<br />
in questo senso.<br />
Il ripensamento del sistema di welfare è divenuto,<br />
dunque, urgente e la sua riorganizzazione porta alla<br />
capacità di fornire nuove risposte interne ai bisogni<br />
locali, anche mediante un’attuazione delle reti<br />
di mutuo aiuto e dei valori della reciprocità, sviluppando<br />
una forte integrazione tra privato e pubblico,<br />
connettendo risorse disperse in un sistema ben governato<br />
e favorendo lo sviluppo di complementarietà<br />
nelle reti di servizio presenti nei territori rurali e<br />
nei centri urbani.<br />
I prodotti tipici, la fruizione del turismo rurale, la<br />
cura del paesaggio, e quindi la capacità di fare impresa in un mercato globale,<br />
hanno alla base la ricerca di stili di vita più semplici, più diretti, nei quali è possibile<br />
riporre valori come fi ducia, attenzione nei confronti dell’altro, apertura,<br />
ospitalità: tutte cose di cui si ha bisogno.<br />
Serve, dunque, uno sforzo culturale. Solo così si potrà creare una forte alleanza<br />
tra pubblico e privato decisiva per lo sviluppo delle imprese agricole<br />
e del nostro Paese. <br />
Progetti sociali curati da Coldiretti sul territorio<br />
“FRUTTI DIVERSI” (Siena) - Il progetto, fi nalizzato all’inserimento lavorativo dei disabili, ha<br />
coinvolto alcune aziende agricole della provincia, all’interno delle quali è stato attuato un percorso<br />
formativo con l’intento di valorizzare le capacità residuali di soggetti deboli. L’esigenza di creare un<br />
percorso promozionale per alcuni soggetti, con un grado ridotto di inclusione e partecipazione sociale,<br />
ha permesso alle aziende agricole di sperimentare un’attività nuova orientata al mercato sociale. I<br />
destinatari sono stati 5 soggetti, invalidi del lavoro, disabili psichici o sensoriali, di età superiore ai 40<br />
anni e con basso livello di scolarità, che hanno operato in 4 aziende agricole.<br />
“DIVERSAMENTE ABILI IN CASCINA” (Verbania-Novara-Cuneo) - Il progetto rappresenta<br />
la risposta ad un bisogno di integrazione sociale delle persone disabili che, dopo una fase di tirocinio<br />
e di tutoraggio, hanno sperimentato un percorso lavorativo in qualità di collaboratori nelle aziende<br />
agricole. Hanno contribuito alla realizzazione del progetto, i Servizi socio assistenziali, ai quali è stato<br />
affi dato il compito di individuare i “soggetti diversamente abili” e di affi ancarli, per un certo periodo,<br />
per favorirne il graduale inserimento all’interno delle aziende. (continua nella pagina seguente)<br />
<strong>PREVIDENZA</strong> <strong>AGRICOLA</strong> settembre-ottobre 2009