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Numero 1 - SAT Società degli alpinisti Tridentini

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primo fondo dell’abisso a -120 m di profondità, sede<br />

di un deposito di ghiaccio che lo ostruisce quasi<br />

completamente. Nelle successive esplorazioni veniva<br />

individuato un passaggio a -80 m, che permetteva<br />

l’accesso ad una nuova via che scende con brevi<br />

salti e strettoie, il cui superamento ha comportato<br />

un lungo lavoro di disostruzione. Soltanto sul finire<br />

del 2009, una spedizione esplorativa ha permesso<br />

di comprendere le reali potenzialità della grotta,<br />

raggiungendo la profondità di -450 m. Tutto il 2010<br />

è stato impiegato per migliorare la progressione<br />

nella parte superiore della grotta, caratterizzata fino<br />

alla profondità di – 200 m da brevi salti collegati tra<br />

loro da stretti meandri. Altro problema affrontato<br />

è stato quello delle numerose cascate gelide che<br />

scendono lungo i pozzi, investendo gli speleologi.<br />

Sono state pertanto costruite alcune opere di presa<br />

che deviano i rivoli d’acqua intercettati e, dove<br />

necessario, si è cercato di allontanare il più possibile<br />

gli ancoraggi dalle varie cascate. Finalmente<br />

nell’estate 2011, dove aver apportato i necessari<br />

interventi per migliorare la progressione in grotta,<br />

è stato possibile riprendere l’esplorazione dell’<br />

abisso, raggiungendo la profondità di -550 metri,<br />

Ricerche sopra la Vedretta della Tosa, 2007<br />

(Mondo sotterraneo -<br />

ovvero la massima profondità nota in regione per<br />

una grotta ad andamento verticale. La scorsa annata<br />

si è infine chiusa con il XV Convegno regionale di<br />

Speleologia, organizzato dal Gruppo in collaborazione<br />

con il Gruppo Speleologico <strong>SAT</strong> di Lavis.<br />

Giunti alla conclusione di questa carrellata storica<br />

sui quarant’anni di attività del GSA, è piacevole<br />

osservare la mole di lavoro svolta nel tempo, ma<br />

ciò che rende ancora più felici è il poter constatare<br />

la continuità nell’entusiasmo con il quale di anno in<br />

anno si continua ad andare in grotta, sempre curiosi<br />

e desiderosi di scoprire qualcosa di nuovo.<br />

la Bigonda compie 60 anni<br />

di Marighetti Ruggero (GS Selva)<br />

Quest’anno ricorre il 60° anniversario della scoperta<br />

della grotta della Bigonda. Vorremmo qui ricordare,<br />

in ordine alfabetico e sperando di non dimenticare<br />

nessuno, i soci protagonisti che hanno permesso<br />

con il loro personale contributo di raggiungere lo<br />

sviluppo attuale di 35.800 metri di grotta esplorata<br />

e rilevata.<br />

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