Numero 1 - SAT Società degli alpinisti Tridentini
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e anche le paure, oltre che le sue qualità, i sentimenti<br />
e domande scomode che pochi riescono a<br />
confessare. Per questa sua attività e doti umane,<br />
Iannilli ha ricevuto per ben due volte il prestigioso<br />
riconoscimento <strong>alpinisti</strong>co italiano, il Premio “Paolo<br />
Consiglio”.<br />
Dopo la prefazione di Luca Calvi, seguono ben 42<br />
capitoli, il curriculum <strong>alpinisti</strong>co dell’autore (corposo<br />
e dettagliato) e altre pagine come la postfazione<br />
di Davide Scaricabarozzi. (Mario Corradini)<br />
la Sud del McKinley<br />
Riccardo Cassin<br />
Alpine Studio (LC), 2011<br />
Pagine 222 – Euro 15,00<br />
In una edizione del 1965<br />
a cura del CAI di Lecco,<br />
comparve la storia, narrata<br />
da Cassin, dal titolo:<br />
La Sud del McKinley. Oggi,<br />
la casa editrice Alpine studio,<br />
a 50 anni dalla storca<br />
impresa, ripropone questo entusiasmante libro. Ne<br />
riportiamo la sintesi, di quarta di copertina, che ben<br />
lo definisce: “Questa è la cronaca fedele di una grande<br />
impresa <strong>alpinisti</strong>ca, una delle più grandi conquiste extraeuropee<br />
compiute da scalatori italiani. Il 19 luglio 1961, i<br />
sei componenti della spedizione Città di Lecco-Alaska ‘61<br />
raggiungono la cima del monte più alto dell’America Settentrionale,<br />
il McKinley. La discesa nella tormenta a 40°<br />
sottozero impegna per quasi tre giorni i sei <strong>alpinisti</strong>, Alippi<br />
dà i suoi scarponi di renna a Jack Canali, che ha i piedi<br />
congelati, e poi scende con le sole calze per duemila metri di<br />
parete ghiacciata. Sembrano cose ordinarie, si devono fare e si<br />
fanno. Eppure, proprio per questo, le emozioni che regala la<br />
cronaca scritta da Riccardo Cassin ci avvicinano allo spirito<br />
più puro dell’alpinismo. (Mario Corradini)<br />
Montagne per un<br />
uomo vero<br />
Pierre Mazeaud<br />
Alpine Studio (LC), 2011<br />
Pagine 268 – Euro 21,00<br />
Poche righe, ma cariche<br />
di amicizia e ammirazione,<br />
formano la prefazione<br />
scritta da Walter Bonatti a<br />
questo libro, dai racconti<br />
62<br />
forti e frizzanti, che descrive la storia di un grande<br />
uomo e grande alpinista francese.<br />
Pierre Mazeaud balzò agli onori della cronaca internazionale<br />
come uno dei superstiti, assieme a Walter<br />
Bonatti, alla grande tragedia del Pilone Centrale del<br />
Freney, sul Monte Bianco, nel 1961. Mazeaud ha<br />
una lunga carriera <strong>alpinisti</strong>ca alle spalle, con numerose<br />
prime ascensioni nelle Alpi e prime ascensioni<br />
invernali, legato spesso in cordata con <strong>alpinisti</strong> italiani<br />
del calibro di Roberto Sorgato, Ignazio Piussi e<br />
Walter Bonatti. Con essi ha compiuto prime ascensioni<br />
come la via del Miracolo sulla Nord-Ovest del<br />
Monte Civetta, la parete Est delle Petite Jorasses<br />
con Walter Bonatti, col quale instaurò un legame<br />
fraterno dopo la tragedia del 1961. Molte altre sono<br />
le sue imprese, come la prima ascensione sulla parete<br />
Nord della Cima Ovest di Lavaredo (la via Couzy)<br />
con Renè Desmaison e le molte vie nuove nel gruppo<br />
del Monte Bianco, come la temuta parete Ovest<br />
del Blaitière con John Harlin. La vita di Mazeaud<br />
è stata caratterizzata da un percorso parallelo che,<br />
intraprendendo la strada politica, lo ha visto quattro<br />
volte Ministro, Presidente della Legion d’Onore<br />
Francese e Presidente della Corte Costituzionale di<br />
Francia. (Mario Corradini)<br />
Guida di sci alpinismo dei lagorài -<br />
Cima d’Asta<br />
Luciano Navarini<br />
Edizioni 31 Trento<br />
340 pagine - Euro 38,00,<br />
inclusa la carta 1:50.000<br />
con tutti i percorsi<br />
Negli anni ‘80 chi, dopo<br />
aver seguito i primi corsi<br />
di scialpinismo, si avventurava<br />
la domenica alla<br />
ricerca di spazi bianchi immacolati,<br />
aveva all’epoca<br />
scarsi riferimenti bibliografici a disposizione per<br />
programmare le proprie escursioni. Uno di questi<br />
era la guida di Luciano Navarini e Claudio Detassis<br />
“45 itinerari di scialpinismo in Trentino”, presto seguita<br />
dalla guida “gemella” dedicata all’Alto Adige e<br />
successivamente da quella di Navarini interamente<br />
dedicata allo “Scialpinismo in Lagorai - Cima d’Asta”.<br />
Si trattava della prima guida monografica di scialpinismo<br />
edita in regione, tutta dedicata ad uno