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giornalino 2012 definitivo - A. Agherbino

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N e l l ' a m b i t o d e l<br />

progetto “Emergenza<br />

Educativa” la sede di<br />

Noci, dell'Istituto<br />

I.I.S.S. “<strong>Agherbino</strong>”,<br />

nei giorni 2, 3 e 4 aprile<br />

è stata lieta di ospitare il<br />

sacerdote Don Roberto<br />

della parrocchia San<br />

Filippo di Putignano e<br />

tre seminaristi: Ernesto,<br />

Stefano e Valerio, missionari del “Preziosissimo Sangue” di Roma. I<br />

seminaristi hanno avuto la possibilità di entrare nelle classi a parlarci<br />

della loro vocazione e delle loro esperienze e a farci riflettere<br />

sull'“Emergenza Educativa”, uno dei problemi più urgenti che<br />

riguarda noi giovani e la nostra società. Il giorno 4 aprile, essi hanno<br />

partecipato, insieme a noi, all'assemblea d'Istituto che si è svolta<br />

presso il palazzetto dello sport, dove c'è stato uno scambio e<br />

confronto di idee. Ciò che ci hanno voluto insegnare è sintetizzato nel<br />

motto: “amare la vita ed essere felici”. Tutti abbiamo riflettuto su<br />

questa frase e possiamo dire che l'amore per la vita è l'unica cosa per<br />

la quale vale la pena mettersi in gioco. Inoltre, è l'unico mezzo che<br />

abbiamo per rendere leggermente migliore questo mondo, in quanto<br />

quest'ultimo è come una rosa in un giardino arido. Insomma,<br />

abbiamo trascorso un momento diverso dal solito che, ancora una<br />

volta, ci ha fatto riflettere sui veri valori della vita.<br />

Maria Passaro - Classe 5a B - Noci<br />

RIFLESSIONI SULLA VITA<br />

Martedì tre aprile, nell'ora di matematica il docente è entrato in classe<br />

accompagnato da un sacerdote, Don Roberto, della parrocchia di San<br />

Filippo di Putignano e un seminarista, Giuseppe, missionario del<br />

“Preziosissimo Sangue”. I due hanno raccontato la loro esperienza<br />

EMERGENZA EDUCATIVA<br />

notizie ed esperienze<br />

vocazionale, che ci ha molto emozionato, in classe si è venuto a<br />

creare un silenzio sacrale.<br />

Don Roberto notò che sui muri della nostra classe c'era scritta<br />

troppe volte la parola “AMORE” e da li è partita una<br />

conversazione dalla quale è emerso che noi ragazzi usiamo la<br />

parola amore senza conoscerne il vero significato immensamente<br />

importante, e spesso la frase “ti voglio bene” la diciamo ad un<br />

amico con molta facilità negandola magari ai nostri genitori. In<br />

seguito si è parlato del fatto che all'interno di un rapporto di coppia<br />

o tra amici emerge spesso il tradimento e a questo proposito Don<br />

Roberto ci ha detto: " Dio perdona anche chi ci ha fatto del male” e<br />

ha concluso dicendoci che non ci deve mai essere odio tra noi, ma<br />

rispetto reciproco e dobbiamo sempre avere la forza di perdonare,<br />

perché i veri eroi sono quelli che mettono da parte l'orgoglio e<br />

perdonano. Insomma abbiamo trascorso una lezione diversa dal<br />

solito che ci ha fatto riflettere e capire l'importanza della vita e di<br />

come va vissuta.<br />

Classe II A – Noci<br />

Nei primi giorni di aprile, nell'ambito del progetto “Emergenza<br />

Educativa” abbiamo conosciuto Don Roberto e tre seminaristi :<br />

Valerio, Giuseppe, Ernesto, missionari del “Preziosissimo<br />

Sangue”.<br />

L'esperienza vissuta dai noi ragazzi della classe 2^ B è stata<br />

positiva perché insieme abbiamo riflettuto sul senso della vita e<br />

sul valore della famiglia.<br />

In questi incontri si è creato un clima sereno e confidenziale dato<br />

che alcuni di noi si sono commossi, poiché si sono rispecchiati<br />

nelle problematiche che i seminaristi hanno vissuto e raccontato.<br />

Classe II B – Noci<br />

UN SMS DI “VITA BUONA” TRA I BANCHI DI SCUOLA<br />

In occasione della festa liturgica di Santa Maria De Mattias, Fondatrice delle Adoratrici del Sangue di Cristo, distintasi, già nella sua<br />

epoca, l'Ottocento, come maestra ed educatrice all'avanguardia, abbiamo pensato, con don Roberto Turco, missionario c.pp.s e<br />

parroco della Parrocchia San Filippo Neri di Putignano, di raggiungere i tanti giovani che, nel corso delle ore scolastiche avrebbero<br />

potuto assaporare la bellezza del Vangelo e la gioia di una vita riuscita perché donata all'Amore e con amore.<br />

Ringraziamo il Preside e tutti i docenti per aver accolto la nostra proposta e per averci offerto l'opportunità di dialogare con i ragazzi<br />

durante le ore didattiche di religione.<br />

Il primo giorno siamo stati osservati a lungo da tutti, un prete dal lungo abito nero con un crocifisso al petto color oro…una<br />

suora…come mai si aggirano per le aule dell'Istituto Professionale “<strong>Agherbino</strong>”? Superato l'imbarazzo, ci siamo sentiti subito “ a<br />

casa”, l'accoglienza, la gentilezza, la cortesia, l'educazione di tutti gli allievi hanno allargato il nostro cuore e fatto scaturire dalle<br />

nostre labbra un grazie a Dio perché i giovani non sono solo quello che noi “grandi” diciamo di loro, ma sono ciò che noi troviamo in<br />

loro e ciò che custodiscono nella loro profondità e che, purtroppo, non sempre riescono a esplicitare ed esternare. È stato bello poter<br />

dialogare con ciascuno di essi; anche dimostrare il nostro disappunto a volte e ricevere il loro, ma ancora più edificante è stato vedere<br />

il loro atteggiamento di ascolto profondo, di riflessione, in qualche caso di commozione visibile sui loro volti. Ogni mattina, era bello<br />

vederci venire incontro i ragazzi incontrati il giorno precedente per salutarci e per dirci: “Tornate quando volete in classe, siamo<br />

contenti”.<br />

Il nostro obiettivo è stato quello di presentare, una piccolissima e forse anche poco significativa, parte di Chiesa che ha avuto il<br />

coraggio di uscire dalle mura del tempio e portare l'annuncio della vita buona del Vangelo nei luoghi della ferialità dei nostri cari<br />

giovani e in collaborazione con le altre agenzie educative, quali la scuola.<br />

Oggi si parla tanto di emergenza educativa è vero, ma ci chiediamo cosa significa essere educatori e educare? Don Bosco, Maria De<br />

Mattias, San Gaspare ci ricordano che educare significa valorizzare e riconoscere i doni di ogni persona e ricordare che tutti siamo<br />

preziosi agli occhi di Dio e che ognuno è chiamato a realizzare il sogno che rende felice la sua vita e quella altrui.<br />

Un grazie ancora di vero cuore al Preside, agli insegnanti, ai collaboratori, ai ragazzi che continuiamo a portare nel cuore e al<br />

frammento di vita che ciascuno di essi ci ha trasmesso.<br />

L'augurio per tutti è quello di prendere in mano la propria vita e di farne un capolavoro, con l'aiuto dell'artista che è Gesù, il Vivente,<br />

appassionato di ogni uomo e di ogni donna.<br />

Suor Agnese Gizzi, Adoratrice del Sangue di Cristo<br />

AGHERBINO<br />

W RLD 15

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