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giornalino 2012 definitivo - A. Agherbino

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ASSEDIO ALLA TOGA<br />

Le classi terza F e terza<br />

D, accompagnate dalle<br />

d o c e n t i M a r i s a<br />

Mastrangelo e Carmen<br />

Marzano, si sono recate<br />

sabato 18 Febbraio<br />

<strong>2012</strong>, alle ore 9:30,<br />

presso la Sala Convegni<br />

“Giovanni Paolo II” di<br />

Putignano. É stato<br />

presentato il libro<br />

“Assedio alla toga. Un magistrato tra mafia, politica e stato” di Nino<br />

Di Matteo e Loris Mazzetti. Sono intervenuti il dott. Nino Di<br />

Matteo, sostituto procuratore della D.D.A. di Palermo e il prof. avv.<br />

Antonio La Scala, presidente dell'associazione culturale Gens.<br />

Nova. A moderare l'incontro-dibattito, il giornalista Mario<br />

Valentino. Di Matteo, che da vent'anni si occupa di indagini sulla<br />

mafia, decide ora di raccontarsi, spinto dalla necessità di spiegare la<br />

sua preoccupazione, comune a quella di gran parte dei magistrati<br />

che credono nella Costituzione Italiana, nei confronti di una<br />

riforma Costituzionale della Giustizia, della legge bavaglio e del<br />

processo breve che metterebbero a rischio la democrazia.<br />

Sono presenti all'incontro solo una rappresentanza di ragazzi della<br />

nostra scuola ai quali Di Matteo spiega il ruolo fondamentale che<br />

essi potrebbero assumere come testimoni di una società che agisce<br />

nella legalità e nella lotta alla mafia e ribadisce quanto parlare di<br />

quest'ultima sia importante: un dovere nel travagliato periodo che<br />

l'Italia sta attraversando. Agendo in questo modo si può far crescere<br />

la coscienza civile che esiste nel nostro paese e che ora più che mai,<br />

ha bisogno di essere dimostrata. Alla domanda, se c'è speranza per<br />

un miglioramento della società di fronte alla corruzione della<br />

mafia, Di Matteo risponde che la magistratura e la società devono<br />

camminare assieme: la prima deve impegnarsi a far venire a galla<br />

la verità e i cittadini, compresi i giovani, devono a loro volta<br />

pretenderla.<br />

I ragazzi si chiedono cosa possono fare contro la mentalità mafiosa<br />

e il magistrato risponde che si può contribuire imparando a contare<br />

solo sulle proprie forze, andando avanti nel proprio cammino di vita<br />

senza aiuti, ma soprattutto favori e raccomandazioni. Non bisogna<br />

rischiare di diventare ricattabili a vita, perché è anche su questo che<br />

la mafia punta: scavalcare qualcuno per ottenere qualcosa.<br />

Si dovrebbe quindi attuare una rivoluzione culturale, e crederci!<br />

Alla domanda della nostra compagna Paola, Di Matteo spiega<br />

anche perché i tempi dei processi sono molto lunghi, confessando<br />

che è da tempo uno degli argomenti più dibattuti in materia di<br />

giustizia e presentando due tra i fattori incriminati: il maggiore<br />

garantismo processuale dell'Italia, rispetto ad altre nazioni e la<br />

mancanza di iniziative per la ristrutturazione del sistema.<br />

Per quanto riguarda il primo aspetto, spiega che si sono semplificate<br />

le procedure e si sono affidati ad esempio i processi civili di piccole<br />

entità al giudice di pace; si è inoltre introdotta la figura del giudice<br />

unico che riunisce in se gli antichi compiti della pretura e del<br />

tribunale.<br />

Per quanto riguarda il secondo fattore invece, dove solo<br />

l'incremento di uomini e mezzi potrebbe invertire la rotta e, visti i<br />

numeri della giustizia italiana, sembra essere la riforma più urgente;<br />

non si hanno però ancora notizie.<br />

Non sarebbe più semplice spendere il denaro pubblico per<br />

incrementare l'organico piuttosto che per pagare i risarcimenti<br />

dovuti all'eccessiva lunghezza dei processi? E con questa domanda<br />

che ci fa riflettere, si chiude il dibattito.<br />

Daniela Zaccaria - III F<br />

notizie ed esperienze<br />

IN RICORDO DI ANTONELLA<br />

Il 24 gennaio l'<strong>Agherbino</strong> ha voluto onorare la memoria della<br />

compianta Antonella Riotino, la nostra alunna della classe 4^ F<br />

dell'indirizzo grafico-pubblicitario, prematuramente<br />

scomparsa il 4 gennaio di quest'anno. Nel giorno in cui la<br />

giovane Antonella avrebbe compiuto 22 anni, si è deciso di<br />

intitolare alla sua memoria il laboratorio di grafica<br />

pubblicitaria dell'Istituto, con una semplice ma significativa<br />

cerimonia alla quale hanno partecipato i familiari della<br />

ragazza, il sindaco di Putignano Gianvincenzo A. De Miccolis,<br />

il Dirigente Scolastico Prof. Luigi Albanese, i docenti e i<br />

compagni di classe e Don Beppe Recchia che ha benedetto la<br />

targa al cui fianco c'era il gonfalone del'Istituto con un grande<br />

fiocco nero. Il momento più commovente è stato quando i<br />

compagni di classe hanno preso ciascuno una lettera e,<br />

disponendosi uno di fianco all'altro, hanno formato la frase<br />

“Adesso sarai sempre con noi”. Dopo le benedizione, il gruppo<br />

si è spostato in un'aula dell'Istituto dove si è vissuto un altro<br />

momento molto toccante con la proiezione di un bel lavoro<br />

multimediale realizzato dai ragazzi in ricordo di Antonella,<br />

seguito da alcuni ricordi da parte di professori e compagni.<br />

I ragazzi si sono poi recati al cimitero per deporre sulla tomba<br />

di Antonella fasci di fiori, peluche e bigliettini, stringendosi<br />

attorno alla famiglia con grande affetto e partecipazione.<br />

Una giornata importante per salutare e ricordare la piccola<br />

grande Antonella.<br />

AGHERBINO<br />

W RLD 17

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