07.06.2013 Views

Luglio 2010 - Da Leggere

Luglio 2010 - Da Leggere

Luglio 2010 - Da Leggere

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LUGLIO <strong>2010</strong><br />

DA LEGGERE<br />

BOTTA E<br />

RISPOSTA<br />

Notizie sportive<br />

AUDAX<br />

SILVI<br />

www.daleggere.com<br />

Atri<br />

R. Marchione - pag. 6<br />

R. Marchione - pag. 29<br />

Politica<br />

DISPENSARIO<br />

FARMACEUTICO<br />

D. Mazzone - pag. 4<br />

Cultura e società<br />

Cronaca locale<br />

BLITZ<br />

ANTIABUSIVI<br />

D. Mazzone - pag. 17<br />

Pineto<br />

CERRANO<br />

CI DARÀ<br />

UNA MANO<br />

T. Ferretti - pag. 9<br />

L’Abruzzo racconta<br />

CIVITELLA<br />

DEL TRONTO<br />

R. Di Blasio - pag. 10<br />

LACERTO<br />

DI SILVI<br />

E. Trubiano - pag. 14<br />

Musica e Arte<br />

ORCHESTRA<br />

GIOVANILE<br />

AMADEUS<br />

C. Santonastaso - pag. 25<br />

Le<br />

Le<br />

Terre<br />

Terre<br />

del<br />

del<br />

Cerrano<br />

Cerrano<br />

In fuga da facebook<br />

di Nadia Vanni sociologa<br />

<strong>Da</strong> lunedì trentuno maggio circa ventitrè mila<br />

persone si sono cancellate da Facebook. Pare<br />

impossibile perché in quella che è stata defi nita<br />

la più grande “ rete sociale del mondo” (social network<br />

in inglese) molte persone si sentono a loro agio trascorrendovi<br />

parecchie ore al giorno, considerando il sito<br />

come un luogo dove possono coltivare le proprie relazioni<br />

sociali, fare amicizie e parlare con chi è lontano.<br />

Un po’ come in un bar con gli amici, solo che in questo<br />

caso, siamo comodamente seduti a casa davanti al nostro<br />

computer. Facebook oggi ha raggiunto 400 milioni<br />

di utenti attivi in tutto il mondo, in Italia il boom si è<br />

avuto nel 2008; nel mese di agosto si sono registrate<br />

oltre un milione e trecento mila visite; secondo i dati<br />

forniti da Facebook e raccolti dall’Osservatorio Facebook,<br />

gli utenti italiani nel mese di marzo <strong>2010</strong> sono<br />

15,5 milioni, mentre negli Stati Uniti, per una settimana<br />

facebook ha superato, come numero di accessi, il motore<br />

di ricerca Google. Bisogna segnalare che in questi<br />

mesi sta crescendo il numero di quelli che si sono<br />

stancati del sito fondato nel 2004 negli Stati Uniti da<br />

Mark Zuckerberg allora studente universitario. Sempre<br />

più utenti sono preoccupati delle poche e chiare regole<br />

che tutelano la propria privacy (l’uso dei dati personali)<br />

adottata da Facebook. <strong>Da</strong>l Canada due informatici<br />

di Toronto hanno organizzato lunedì 31 maggio una<br />

“Giornata per l’abbandono di Facebook”, un’iniziativa<br />

alla quale hanno aderito oltre 23 mila utenti che in pochi<br />

giorni hanno cancellato il proprio accaunt sul sito<br />

americano. La condivisione in rete di esperienze e idee<br />

è buona, ma deve avvenire con regole chiare. L’accusa<br />

che i due canadesi rivolgono a Facebook è di non<br />

permettere agli utenti di poter controllare i particolari<br />

anche più privati della loro vita e, soprattutto di usare<br />

questi dati non per far crescere internet come un luogo<br />

di condivisione ma per scopi commerciali. Non sono<br />

rari i casi in cui i dati commerciali, sono fi niti in mani<br />

sbagliate provocando liti personali, licenziamenti. Una<br />

volta digitata la password, si poteva vedere dov’erano e<br />

cosa facevano in quel momento una serie di amici. Scoprire<br />

che alcuni avevano familiarizzato tramite voi, che<br />

altri avevano cambiato le proprie foto per presentarsi<br />

nella società telematica. Una volta entrati in questo<br />

piccolo mondo era diffi cilissimo uscirne. Fino a qualche<br />

mese fa Facebook era una trappola. Se decidevate<br />

che eravate stanchi di far sapere alla vostra cerchia di<br />

amici virtuali dove vi trovavate, cosa stavate leggendo,<br />

potevate disattivare il vostro account., lo mettevate in<br />

stand by ma non lo disattivavate veramente in quanto<br />

le vostre informazioni personali rimanevano sul server<br />

“ per un ragionevole periodo di tempo”, come recitava<br />

la clausola del sito. Inoltre Facebook, nei suoi<br />

documenti dichiara di far uso dei dati per migliorare il<br />

servizio. Come? Fornendo la possibilità ( a pagamento)<br />

alle aziende di individuare meglio il profi lo dei consumatori,<br />

per mirare le pubblicità in base ai gusti. Ma<br />

allora dovremmo chiederci se Facebbok sia pericoloso?<br />

La risposta è no.. Le reti sociali oggi fanno parte del<br />

nostro quotidiano ed hanno fi nalità positive, ci possono<br />

aiutare a crescere e a migliorarci. Ma bisogna saperli<br />

usare, conoscere bene le regole e scegliere i programmi<br />

più interessanti. Per i patiti sfegatati di facebook, che<br />

non cancelleranno mai il proprio profi lo, il consiglio è<br />

leggersi bene le regole del sito. Si potrà così imparare a<br />

difendersi da intrusioni non volute nel proprio spazio.<br />

Buona navigazione a tutti .<br />

ANNO VIII N. 7 - <strong>Luglio</strong> <strong>2010</strong> - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 SILVI MARINA (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio<br />

Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03


2 POLITICA <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Il gatto, la volpe e il povero Pinocchio<br />

Ho sempre ritenuto che la polemica<br />

politica fosse il sale della<br />

democrazia, anzi che la democrazia<br />

stessa imponesse la polemica,<br />

intesa come confronto necessario da cui<br />

trarre alimento per il suo sviluppo. Ho<br />

sempre pure ritenuto importante che<br />

essa restasse su un piano di assoluto rispetto<br />

delle dignità delle persone coinvolte.<br />

Che mai scadesse in scontri personali<br />

, rozzi e incivili. Penso di essermi<br />

sempre adeguato a questo mio convincimento<br />

e di essere riuscito quasi sempre<br />

a conservare rapporti civili con tutti.<br />

Oggi mi trovo ad affrontare una polemica<br />

che ha travalicato i confi ni della<br />

civile dialettica e ha assunto i contorni<br />

di un violento scontro personale. <strong>Da</strong>lle<br />

colonne di “Silvi15” N. 9 del 31 maggio,<br />

per la penna di Federico De Carolis<br />

, è stato lanciato un attacco scomposto e<br />

violento non solo alla mia persona, ma<br />

alla professione che ho esercitato e ad<br />

una intera categoria di lavoratrici e lavoratori<br />

postelegrafonici che hanno<br />

rappresentato, con tanta umiltà, dedizione<br />

, ma con grande orgoglio, un punto<br />

di riferimento sicuro e credibile per<br />

una larga parte della nostra società, soprattutto<br />

quella più debole e indifesa.<br />

Questo per aver, io, espresso un giudizio<br />

non lusinghiero su un supporto audiovisivo<br />

realizzato da Franco Costantini<br />

e Federico De Carolis, intitolato: “<br />

Silvi: ieri, oggi e domani” ed acquistato<br />

dal nostro Comune per un importo di<br />

5.000,00= euro. Volutamente non avevo<br />

aggiunto altro, proprio per evitare<br />

giudizi sulle persone. Non avevo detto<br />

nulla su cosa c’era sotto, come era nata<br />

l’idea, chi l’aveva pensata per primo,<br />

chi l’aveva proposto al Comune e chi,<br />

poi, l’ha saputo vendere, riscuotendone<br />

i benefi ci. Eviterò di affi darmi alla mia<br />

memoria che potrebbe indurmi in qualche<br />

inesattezza. Riporterò testualmente<br />

i resoconti giornalistici di alcuni avvenimenti.<br />

Su “Silvi da leggere” del gennaio<br />

2006, nell’articolo “Prospettive<br />

per un turismo di qualità: il convegno”<br />

che parla del convegno sul turismo<br />

svoltosi a Silvi, presso la sala consigliare,<br />

il 27 dicembre 2005, organizzato dal<br />

consigliere delegato al turismo Dott.<br />

Franco Costantini , si legge: “ Ed una<br />

idea della Silvi del futuro l’ha data l’architetto<br />

Massimo Blasiotti con un effi -<br />

cace cortometraggio che ha ricostruito<br />

la storia urbanistica ed architettonica<br />

della nostra città. Il progetto “Silvi ieri<br />

oggi e domani” che – come ampiamente<br />

sottolineato – è ancora un’idea, ha<br />

rappresentato l’unico momento per affrontare<br />

il tema del turismo sostenibile”.<br />

Sul “Centro” del 4 agosto 2006,<br />

sulla cronaca locale, in un articoletto “<br />

Si inaugura la mostra fotografi ca sugli<br />

angoli più belli di Silvi e dintorni” che<br />

annunciava l’inaugurazione di una mostra<br />

fotografi ca alle ore 21 dello stesso<br />

giorno in piazza dei Pini, leggiamo: “<br />

Inoltre sarà possibile visionare fi lmati<br />

d’epoca su Silvi. Un lavoro realizzato<br />

da Massimo Blasiotti, autore dell’inedito<br />

documentario “Silvi, ieri, oggi e domani”.<br />

Questo video , durante l’anno<br />

scolastico, era stato proiettato anche<br />

presso alcune scuole. Si può desumere<br />

che della sua esistenza fosse informata<br />

una larghissima parte della nostra popolazione.<br />

Sicuramente lo era il Dott.<br />

Franco Costantini. Non sorge spontanea<br />

l’idea di una appropriazione indebita?<br />

Passi l’intenzione di voler realizzare<br />

uno stesso prodotto, ma il titolo? Almeno<br />

quello poteva essere diverso.<br />

Prima di questo, c’era stata un’altra occasione<br />

di collaborazione tra la nostra<br />

coppia e il Comune. Nel 2006 fu ristampato<br />

il libro di Lamberto De Carolis<br />

“ Silvi - storia, folclore, turismo”<br />

con aggiornamento a cura di Federico<br />

De Carolis e Franco Costantini , a spese<br />

del Comune, della cui esatta entità<br />

adesso non mi sovviene. Una operazione<br />

che non aggiunge nulla al grande<br />

valore che il libro aveva già di suo, e al<br />

suo autore, grande poeta e storico di<br />

chiara fama. A proposito da lodare l’iniziativa<br />

del gruppo musicale “ Cafè<br />

Chantant” che ha voluto commemorare<br />

il centenario della nascita di Lamberto<br />

De Carolis dedicandogli una serata in<br />

piazza Marconi. La versione aggiornata<br />

non ha sicuramente guadagnato in prestigio<br />

con la nuova veste grafi ca, molto<br />

più simile a un depliant promozionale<br />

delle agenzie di viaggio. Quella foto<br />

panoramica di copertina è la stessa che<br />

faceva, fi no a qualche tempo fa, da<br />

sfondo all’intitolazione di “Silvi 15”.<br />

Le aggiunte non mi sembrano di una<br />

rilevanza tale da giustifi care l’operazione.<br />

Alcune di esse appaiono poco rigo-<br />

rose dal punto di vista storico. Sullo<br />

sviluppo edilizio di Silvi, realizzatosi<br />

durante i 30 anni della vigenza del Piano<br />

di fabbricazione del 1970, mentre<br />

giustamente si denuncia la disorganicità<br />

degli insediamenti abitativi con le<br />

infrastrutture e i servizi, nessun cenno<br />

viene fatto sull’effetto che quel PDF ha<br />

avuto sul Centro Storico di Silvi Paese,<br />

il cui naturale sviluppo fu colpevolmente<br />

impedito consentendo l’edifi cabilità<br />

solo di quelle pochissime aree ancora<br />

libere all’interno del centro storico stesso.<br />

Neanche un metro quadro in più al<br />

di fuori di esso. Della rinascita della<br />

squadra di calcio, negli anni ’60, come<br />

si può non menzionare Vitaliano Mazzitti<br />

che fu, nello stesso tempo, il braccio<br />

e la mente di quella ricostruzione.<br />

Nella pagina in cui si elencano tutti i<br />

Sindaci di Silvi alcuni cognomi non<br />

sono riportati in modo corretto a dimostrazione<br />

di una certa superfi cialità:<br />

Spirilli per Spitilli, De Virginiis per De<br />

Virgiliis. La eliminazione di alcune foto<br />

molto suggestive ha cancellato quel<br />

fascino e quella percezione di preziosità<br />

che aveva l’originale. L’inserimento<br />

di nuove foto non è stato effettuato con<br />

la dovuta cura e scrupolosità. A pag. 49<br />

, per illustrare il nostro “Ciancialone” è<br />

stata riprodotta la foto delle farchie di<br />

Fara Filiorum Petri! E l’Amministrazione,<br />

che ha pagato, non se ne è neanche<br />

accorto! A Pinocchio, Pinocchio!<br />

Caro Franco, Federico De Carolis non<br />

ricordo di averlo mai incontrato a Silvi<br />

in occasione di questa manifestazione,<br />

ma di te sì. Tu l’hai visto il nostro “ciancialone”,<br />

ed allora? Prima di consegnare<br />

il lavoro alla stampa, possibile che<br />

non ti sei preoccupato di dargli un’ultima<br />

sfogliatina? La cura dell’aggiornamento<br />

non era affi data pure a te? Ci<br />

sono due splendide foto del monumento<br />

di piazza Marconi alle pagine 64 e<br />

68, dove si può avere la conferma che<br />

trattasi del monumento alla Libertà.<br />

Come mai Federico De Carolis sosteneva<br />

che di questa opera scultorea nessuno<br />

a Silvi sapesse a chi fosse dedicata?<br />

Le foto le ha inserite qualcuno a<br />

vostra insaputa? Perdere quel gioiellino<br />

di prefazione di Carino Gambacorta<br />

non è stato un torto fatto a Lamberto De<br />

Carolis? Le lodi erano immeritate?<br />

Caro Franco , queste osservazioni ti<br />

paiono cattiverie belle e buone? perché<br />

prendi per acredine la mia franchezza?<br />

Tutte le volte che mi sono permesso di<br />

muoverti una critica, l’ho sempre fatto<br />

preservando il rispetto per la tua persona.<br />

Perché poi io dovrei pormi la domanda<br />

se ho i requisiti per valutare un<br />

vostro lavoro prima di esprimere un<br />

giudizio, mentre voi vi potete permettere,<br />

nel modo più arbitrario, di descrivere<br />

una persona nel modo come più vi fa<br />

comodo al momento, senza chiedervi se<br />

la conoscete o no. La vostra etica professionale<br />

di giornalisti acclamati non<br />

dovrebbe imporvi un maggiore rigore .<br />

Non dovreste essere più scrupolosi e attenti<br />

a lanciare sospetti senza avere uno<br />

straccio di prova? Non dovreste avere<br />

una devozione per la verità e una simmetrica<br />

repulsione per tutto ciò che non<br />

trova rispondenza nei fatti? Le vostre<br />

capacità dialettiche non dovrebbero<br />

consentirvi di saper dominare una polemica<br />

senza trascendere in atteggiamenti<br />

irriguardosi della dignità personale di<br />

chi vi si contrappone? Non ho mai<br />

odiato o conservato rancore per nessuno.<br />

Per me, chiuso questo articolo, è già<br />

tutto passato. Di Federico De Carolis,<br />

di quello che fa, di quello che pensa non<br />

mi sfi ora neanche il cervello. Non ho<br />

mai avuto occasione di scambiare una<br />

parola con lui. Se mi incontra sono sicuro<br />

che manco mi riconosce. Penso<br />

che non avrò più motivo di pensarlo<br />

giacchè nulla, a Silvi e anche fuori, mi<br />

costringerà a ricordarlo. Con te, caro<br />

Franco, è diverso. Ci conosciamo da<br />

tanto tempo. Abbiamo avuto momenti<br />

in cui siamo stati pure vicini, sia nello<br />

stesso partito che nella stessa amministrazione.<br />

Gli anni, ti assicuro, non mi<br />

hanno incattivito. Anzi adesso guardo<br />

tutto con maggiore distacco e serenità.<br />

E ti confesso che già domani sarei felice<br />

di incontrarti al bar per consumare<br />

insieme qualcosa per dimostrarti che<br />

per me un conto è la polemica, un altro<br />

conto è il rispetto della persona. E magari<br />

spiegarti che, se non fosse divampata<br />

questa polemica, avrei voluto complimentarmi<br />

per i tuoi ultimi editoriali<br />

che ho trovato molto effi caci, responsabili<br />

e onesti intellettualmente.<br />

Leone Spitilli


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

POLITICA<br />

Rajavi tra una vittoria e l’altra<br />

Per celebrare il primo anniversario della grande<br />

rivolta del popolo Iraniano, avvenuta nel giugno<br />

dello scorso anno, ci sono state varie manifestazioni<br />

contro la dittatura religiosa; inoltre in questo mese c’è<br />

stata tanta attesa per la seduda del Consiglio di Sicurez-<br />

za dell’Onu per la quarta risoluzione, che mira a colpire<br />

il cuore del fondamentalismo e del terrorismo iraniano:<br />

la Sepah Passdaran. Per poter camuffare i suoi progetti<br />

guerrafondai, Kamenei aveva bisogno di una grande crisi<br />

internazionale, sia per soffocare la voce dei manifestanti,<br />

sia per minacciare il resto del mondo con la bomba<br />

atomica, due situazioni fondamentali che il regime aveva<br />

L’attuale coalizione che ci amministra galleggia sull’onda lunga delle proprie<br />

contraddizioni. Cose che succedono quando l’opposizione latitante lascia spazio<br />

alle divisioni interne alla maggioranza, cose che succedono quando la politica si<br />

trasforma in un interminabile e inconcludente gioco di scacchi, dove i reali problemi di<br />

Silvi passano decisamente in secondo piano. Il manifesto della neonata lega locale (tra<br />

l’altro subito sconfessato secondo il noto principio di tirare la pietra e scansare la mano)<br />

ci offre un chiaro esempio a tal proposito. I sedicenti lumbard nostrani affermano<br />

che l’attuale Giunta ha dormito, in perfetta coerenza con i copiosi e ignorati manifesti<br />

dell’opposizione, poi sostengono giustamente che il Sindaco è diventato una primula<br />

rossa, ma viceversa si contraddicono criticando l’attivismo del vice- sindaco. Vorrebbero<br />

forse un municipio deserto? Neanche una parola sullo scandalo della lottizzazione<br />

“Le dune” in zona Piomba, forse la causa principale dell’assenteismo del Sindaco che<br />

ormai pensa solo in vario modo a rendere la vita facile ai suoi amici lottizzatori. Ogni<br />

tanto si dimette un assessore, a volte si dimettono burocrati comunali, con motivazioni<br />

diffi cilmente comprensibili da parte dei comuni cittadini. Questa è la gelatina mortale<br />

creduto di poter portare avanti con le crisi inventate dai<br />

suoi servizi segreti. Eppure i tentativi del regime sono<br />

stati vani: i residenti di Ashraf e il popolo della Resistenza<br />

sotto la guida del presidente Maryam Rajavi hanno<br />

dimostrato che ogni giorno possono toglier il respiro<br />

agli Ayatollah. Ecco perchè Iran per ennesima volta ha<br />

cacciato fuori dalla sua manica il problema palestinese<br />

traendo spunto dalla nave di aiuti umanitari assalita alla<br />

striscia di Gaza. Per fortuna i Mullah non hanno ottenuto<br />

nulla da questa crisi inventata perché arriva da parte<br />

del Consiglio di Sicurezza dell’Onu la settima RISOLU-<br />

ZIONE SANZIONATORIA che è l’adozione del quarto<br />

giro di sanzioni che mira a colpire il cuore del fondamentalismo<br />

e del terrorismo iraniano, vale a dire la Sepah<br />

Passdaran e CONTRO IL PROGRAMMA ATOMICO<br />

DI TEHERAN. Questa risoluzione è il frutto di un magistrale<br />

lavoro diplomatico e trasparente del Presidente<br />

Maryam Rajavi, interprete della ferma e decisa volontà<br />

dei residenti del campo di Ashraf . La signora Maryam<br />

Rajavi ha aggiunto che la risoluzione è una risposta necessaria<br />

ma insuffi ciente nei confronti di un regime che<br />

viola palesemente tutti gli standard internazionali e minaccia<br />

continuamente la pace e la sicurezza regionale e<br />

globale con la ricerca della bomba atomica. La risoluzione,<br />

in aggiunta alle sanzioni adottate negli ultimi tre<br />

documenti, vieta l’esportazione di armi pesanti, inclusi<br />

aerei militari, carri armati, artiglieria, missili e armi in<br />

genere. Il 20 giugno c’è stato l’anniversario della tragica<br />

uccisione di Neda Aghasoltan sulle strade di Tehran, e<br />

questo ora rappresenta la volontà del popolo iraniano e in<br />

particolare le donne iraniane per un cambio democratico<br />

in Iran. Lo scorso 26 giugno al meeting annuale della<br />

resistenza vicino Parigi(Taverny) erano presenti più di<br />

centomila sostenitori; c’è da dire che un così gran numero<br />

di dissidenti testimonia il forte legame tra la Rajavi e il<br />

popolo della rivolta iraniana. Erano presenti, inoltre, l’ex<br />

primo ministro spagnolo José María Aznar e l’ex Ambasciatore<br />

USA presso le Nazioni Unite John Bolton.<br />

3<br />

Associazione medici Iran-Italiani<br />

Residenti in Italia Dr. Jamshid Ashough<br />

Grande la confusione sotto il sole di Silvi<br />

La guerra di tutti contro tutti: obiettivo perdere le prossime elezioni<br />

Quando i politici locali, d’opposizione all’Amministrazione<br />

Vallescura, non hanno e non trovano<br />

argomenti d’interesse per i cittadini, ripropongono,<br />

per avere visibilità ed essere alla ribalta, argomenti<br />

ampiamente trattati, discussi e chiariti in tempi passati<br />

sia sulla stampa che nelle sedi appropriate. La linea politica<br />

locale rispecchia esattamente le linee guida nazionali<br />

con indirizzi impartiti dalle diverse sedi di partito.<br />

Ultimamente su alcuni quotidiani ragionali è stata riproposta<br />

la polemica sulla lottizzazione “Le Dune” oggetto<br />

d’interesse negli ultimi quindici anni del Demanio, la<br />

Capitaneria di Porto, la Magistratura, le Amministrazioni<br />

Comunali che si sono susseguite e tutti i cittadini di Silvi.<br />

Si torna a parlare nuovamente di colate di cemento per<br />

la costruzione del complesso residenziale Selene Sirio<br />

Vega, si riparla ancora dell’accordo di programma tra la<br />

società Opera e il Comune di Silvi per mezzo del quale<br />

è stato ottenuto solo una “piccola scuola”, della vivibili-<br />

tà di una cittadina con circa settemila seconde case che<br />

fanno della città stessa un carnaio d’estate e un cimitero<br />

d’inverno. Non si vuole, come diligentemente ha fatto il<br />

partito d’opposizione, ripercorrere la lunga storia trentennale<br />

di quel lotto di terreno in cui sta nascendo “Le<br />

Dune” né tantomeno ricordare le vicissitudini giudiziarie<br />

che nei diversi gradi di giudizio hanno dato ragione<br />

alla società che ora sta realizzando il complesso. Voglio,<br />

invece, con questo piccolo appunto invitare Carlo Tieri,<br />

Giovanni Rocchio, Giuseppe Di Febo, Tommaso Di<br />

Febo e il consigliere regionale Walter Caporale a trovare<br />

argomenti più attuali e non la riproposizione di una<br />

lottizzazione ampiamente discussa, una lunga battaglia<br />

giudiziaria che ha visto l’Amministrazione Comunale<br />

soccombente e una transazione che ha portato ai cittadini<br />

di Silvi un polo scolastico che altrimenti non avrebbero<br />

mai avuto. Nella vita sempre si può ottenere di più ma<br />

spesso si ottiene anche nulla. Penso di interpretare il pen-<br />

che avvolge la possibilità di sviluppo della nostra comunità…. Che cosa dovrebbe fare<br />

in una situazione del genere l’opposizione di centro-sinistra? Per lo meno dovrebbe<br />

proporre un progetto politico alternativo, tipo dimezzare i costi della politica per costruire<br />

un asilo nido, poi iniziare un percorso partecipativo per individuare tempestivamente<br />

il prossimo candidato Sindaco. Di solito la scelta viene fatta furbescamente all’ultimo<br />

momento e di solito risulta perdente. Spero che stavolta il compagno Tommaso<br />

Di Febo, responsabile della fetta più dinamica dell’opposizione, non cada ancora nella<br />

trappola… le primarie di coalizione possono iniziare anche domani, secondo regole<br />

semplici e condivise, magari seguendo il modello originale americano: una sezione<br />

elettorale alla volta, in modo da tenere accesi a lungo i rifl ettori sulla libera competizione<br />

democratica. Lo slogan sarebbe già pronto: Stavolta il Sindaco lo scegli tu! Se<br />

perdiamo anche questa occasione dovremo rassegnarci a un futuro fatto della solita<br />

poltiglia maleodorante, di un altro Vallescura uscito dal nulla e ivi destinato a tornare,<br />

dello stesso monotono primato dei personalismi sugli interessi reali della nostra Silvi.<br />

Roberto Costantini<br />

I lupi cambiano il pelo ma non i vizi<br />

siero di molti dicendo che l’Amministrazione Vallescura<br />

per i suoi cittadini ha ottenuto quanto in quel momento<br />

era possibile. Si vogliono attivare nuovi procedimenti<br />

giudiziari, si vuole bloccare una realizzazione in corso<br />

con diffi de all’Agenzia del Demanio alla Capitaneria di<br />

porto e vari altri espedienti, si faccia pure ma i promotori<br />

se ne dovranno assumere le responsabilità insieme a tutti<br />

coloro che avalleranno tali iniziative di fronte a tutti i<br />

cittadini di Silvi. Credo che sostenere con atteggiamenti<br />

e iniziative oltranziste un pensiero che non è adottato<br />

dalle decisioni della maggioranza non è corretto perché<br />

verrebbe meno il rispetto della volontà della maggioranza<br />

dei cittadini e si violerebbe una regola basilare della<br />

vita democratica. Se speculazione edilizia c’è è partita da<br />

lontano insieme alla cementifi cazione della zona Piomba<br />

e non voluta da Gaetano Vallescura.<br />

Willy Nat


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Eventi estate Silvi <strong>2010</strong><br />

LE TERRRE DEL CERRANO<br />

Manifestazioni<br />

Atri <strong>2010</strong><br />

È<br />

stato presentato uffi -<br />

cialmente ieri pomeriggio,<br />

alla stampa<br />

e alla cittadinanza, il programma<br />

delle manifestazione<br />

estive di Atri. Alcuni tra<br />

i maggiori appuntamenti si<br />

sono già svolti (come il Reportage<br />

AtriFestival) ma<br />

l’amministrazione ha voluto<br />

dare il giusto rilievo al cartellone<br />

<strong>2010</strong> anche quest’anno allestito attraverso un<br />

grosso sforzo organizzativo. Così come è accaduto<br />

negli anni passati la musica sarà la vera protagonista<br />

dell’estate atriana. Concerti e festival condiranno le<br />

serate dei residenti e di chi sceglierà Atri come meta<br />

di vacanze o di un’occasionale visita serale (Piero<br />

Mazzocchetti in concerto 6 luglio - Festival Blues<br />

15, 16 e 17 luglio - Fiorella Mannoia in concerto 24<br />

luglio – Suoni Mediterranei 1, 2 e 3 agosto – Etnorock<br />

7 e 8 agosto – Festival Internazionale “Duchi<br />

Acquaviva” dal 9 al 29 agosto). Ce ne sarà per tutti<br />

i gusti dunque: dalla musica pop a quella sacra; dal<br />

blues all’etno per arrivare al rock più robusto.<br />

Non mancheranno gli appuntamenti con la enogastronomia<br />

(Atri a Tavola 12/13 luglio e 12/13 agosto<br />

– Momenti Di…vini 23/24/25 luglio), con le sagre, il<br />

teatro ed il folklore. <strong>Da</strong> sottolineare che la gran parte<br />

delle iniziative possono essere realizzate grazie all’importante<br />

apporto delle associazioni locali, quali:<br />

“Abruzzo/Ontario”, “Otis Redding”, “PromoEventi”,<br />

“Un Sorriso per la Vita”, “l’Associazione Studentesca”;<br />

“Suoni Migranti”, “Castellum Vetus”, “Amici<br />

della musica”, “Via Libera”, “Tudini”, “Mix Art”,<br />

“Min Fars Hun”, “CARTA”. Le compagnie teatrali<br />

locali ed i Cori cittadini. “Bisogna citarli tutti – dice<br />

l’assessore alla cultura Angela De Lauretis – perché<br />

grazie a loro riusciamo ad imbastire ogni anno un<br />

Programma di rilievo. Atri è ormai un contenitore<br />

culturale importante. Stiamo facendo molto altro ancora<br />

affi nché le sue potenzialità abbiano il rilievo che<br />

meritano. Così come un po’ alla volta stiamo cercando<br />

di allungare la nostra stagione turistica attraverso<br />

la proposta di eventi anche in mesi come settembre ed<br />

ottobre”. <strong>Da</strong> sottolineare, infi ne, che fi no al 29 agosto,<br />

nelle scuderie ducali, nelle sale del Museo Archeologico<br />

e in quelle di Palazzo Acquaviva, sarà possibile<br />

visitare le quattordici mostre fotografi che allestite per<br />

la seconda edizione del Reportage Atri festival.<br />

Carlo Anello<br />

5


6 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Botta e risposta tra l’Associazione Musicale “L.Bernstein”<br />

e l’Assessore alla Cultura A. De Lauretis.<br />

ATRI Botta e risposta nei giorni scorsi tra l’Associazione Bernstein, che sorregge l’omonima orchestra (l’unica composta interamente da abruzzesi),<br />

e l’Assessore alla Cultura del Comune di Atri Angela De Lauretis. Riportiamo di seguito, in ordine cronologico, il primo comunicato stampa dell’Associazione,<br />

la replica dell’Assessore e la controreplica dell’Associazione.<br />

Appello per la salvaguardia<br />

della cultura in Italia, così<br />

l’associazione musicale Bernstein<br />

ha titolato il suo comunicato<br />

stampa in cui fa appello a tutta la<br />

società civile per recuperare la culturalità<br />

italiana. Tra i punti salienti,<br />

esposti in maniera quasi sarcastica<br />

inizialmente, sugli errori da sanare, i<br />

ventilati tagli alla cultura dell’ultima<br />

manovra fi nanziaria senza una vera<br />

selezione sugli sprechi e il diniego<br />

dei fi nanziamenti alle Associazioni<br />

Culturali da parte di Istituzioni a cau-<br />

ASSOCIAZIONE MUSICALE “ L.BERNSTEIN ”<br />

via D. Martella, 8 C.A.P. 64032 ATRI (TE) Tel. 393/3597642 Segreteria artistica per l’Italia PINETO (TE)<br />

Non possiamo fornirvi il Comunicato<br />

Stampa di replica<br />

dell’Assessore, perchè non<br />

ce l’ha inviato; si è letto qualcosa<br />

solo sul quotidiano Il Centro. Forse<br />

l’Assessore De Lauretis l’ha inviato<br />

solo a questo. Comunque, per dovere<br />

di cronaca, lo riportiamo integralmente:<br />

«Parlare a sproposito e fare strumentalizzazioni<br />

politiche utilizzando la<br />

cultura è un grave atto nei confronti<br />

di una città come Atri che esprime<br />

fortemente la vocazione culturale<br />

sa del sistema corruttivo e clientelare<br />

adducendo come scusa le ristrettezze<br />

economiche.<br />

Per questo l’Associazione Bernstein<br />

chiama a raccolta .in un prossimo<br />

convegno dal titolo “L’Italia s’è desta<br />

partendo dall’Abruzzo” tutti coloro<br />

che hanno a cuore la cultura, per non<br />

rendersi complici con “un impotente”<br />

scrollata di spalle, per trovare insieme<br />

soluzioni sul come utilizzare meglio<br />

le forze in una prospettiva di miglioramento<br />

delle condizioni umane di<br />

operare e realizzare iniziative comuni<br />

e turistica». Così replica l’assessore<br />

comunale alla cultura Angela De<br />

Lauretiis (nella foto) all’associazione<br />

orchestrale Bernstein, i cui rappresentanti<br />

avevano contestato l’entità<br />

del contributo di mille euro erogato<br />

dal Comune nei loro confronti, giudicandola<br />

esigua.<br />

«Non ci sembra che si sia trattato di<br />

un’elemosina», tuona l’assessore De<br />

Lauretiis, «per di più l’associazione<br />

Bernstein si costituisce il 27 gennaio<br />

<strong>2010</strong> e si dice atriana, ma inaugura la<br />

sua attività a Pineto, partecipando al<br />

bando per l’erogazione dei contributi<br />

in una interdisciplinarietà di culture<br />

che dia una vera ragione di vita più<br />

che semplici illusioni, perché si deve<br />

“pensare e parlare della nostra cultura,<br />

sul passato, sul presente e considerare<br />

quale futuro ci aspetta” perché<br />

la cultura è importante ed è tutto ciò<br />

che ci circonda, non solo ciò che viene<br />

concesso esporre ai “simpatizzanti<br />

di turno”.<br />

“L’orchestra Bernstein off ende la città”<br />

<strong>Da</strong>l “Il Centro” del 15 giugno <strong>2010</strong> pagina 14 sezione: TERAMO<br />

Meditate gente meditate…<br />

Questa è l’ultima volta che l’associazione Bernstein replicherà, perché non possiamo<br />

continuare a perdere tempo con chi parla a sproposito, il nostro tempo<br />

vorremmo impiegarlo fornendo il nostro impegno culturale ai cittadini. <strong>Da</strong>lla<br />

replica dell’Amministrazione del Comune di Atri emergono assurdità infi nite prodotte<br />

dall’attuale Assessore alla Cultura, non importa a quale colore essa appartenga, cambiano<br />

i colori ma “il vizio politico” rimane sempre lo stesso. Prima prestano il fi anco, poi si<br />

lamentano di sentirsi “sbeffeggiati” da chi invece secondo loro li dovrebbe ammirare,<br />

a quale titolo non si capisce. I nostri Amministratori, dopo una corsa spietata per essere<br />

eletti e sistemati “alla meglio” nelle collocazioni amministrative più assurde per le<br />

loro poco qualifi cabili competenze, accusano gli interlocutori di “parlare a sproposito”<br />

e, dulcis in fundo, accusano chicchessia di “strumentalizzazioni” proprio loro che in<br />

materia ne sono “campioni e primatisti”; l’Associazione Bernstein ha parlato semplicemente<br />

del problema cultura in Italia, portando ad esempio un episodio, è l’Assessore<br />

che ne sta facendo una strumentalizzazione politica tirandola in ballo; l’Associazione<br />

Bernstein non ha colori politici, il suo unico scopo è quello di diffondere la cultura musicale.<br />

Fortunatamente noi musicisti adoperiamo solo gli strumenti musicali che fanno<br />

tanto godere il pubblico e non hanno mai fatto male a nessuno. Sfortunatamente invece<br />

chi dovrebbe comprendere la dignità professionale ed il valore artistico di noi professionisti<br />

comunica coi protagonisti non con incontri chiarifi catori ma solo con infelici<br />

delibere e col continuo “non abbiamo soldi” per voi. Abominevole assurdità è poi quella<br />

di identifi carsi con la città che tentano di amministrare fi no a scomodarla, in questo<br />

caso Atri, prendendosene i meriti e “deviando” ad essa le nostre critiche a lei stessa<br />

Roberto Marchione<br />

emanato dal Comune di Atri a febbraio».<br />

L’assessore spiega inoltre che tra i<br />

criteri di selezione alcuni attribuiscono<br />

diversi punti agli anni di attività<br />

svolta dalle associazioni, sottolineando<br />

che il Comune ha proposto<br />

un contributo, non il pagamento del<br />

concerto. «Ricordiamo inoltre», conclude<br />

l’assessore, «che negli anni<br />

passati a molte associazioni non veniva<br />

attribuito nessun contributo e alcune<br />

percepivano contributi di poche<br />

centinaia di euro, ma mai nessuno ha<br />

sbeffeggiato l’amministrazione».<br />

indirizzate e coinvolgendo in pieno la città con una “immeritata carambola”; l’Associazione<br />

Bernstein si è defi nita da sempre “abruzzese”, perché comprende professionisti<br />

provenienti da tutto l’Abruzzo, perché vuole rappresentare tutte le culture presenti nel<br />

nostro territorio, non solo l’atrianità, questa è stata tirata in ballo solo dall’Assessore<br />

che evidentemente nonostante rappresenti attualmente la cultura atriana non la conosce.<br />

Capire quale triste destino è riservato alla Cultura e cosa si potrebbe fare per unire le<br />

forze delle Associazioni e dei cittadini che vivono i nostri stessi valori culturali è il<br />

motivo che spinge ad invitarvi a partecipare al Convegno in autunno per rifl ettere come<br />

meglio operare ed interagire con iniziative comuni. Verranno date in seguito notizie più<br />

aggiornate per l’organizzazione. Infi ne sia chiaro per tutti ed è da mettere “in giusto<br />

conto” che l’Associazione “Bernstein” non ha tradito Atri, come vorrebbe far intendere<br />

nella stizzosa replica l’Assessore. In Atri essa ha la sua sede legale mentre Pineto é la<br />

sede operativa per tutte le sue attività delle quali la più importante è l’orchestra. Ciò<br />

che più rimane strano è che certe cose la nostra interlocutrice le debba apprendere dai<br />

giornali più che dalla viva voce dei suoi rappresentanti. Il nostro intervento non aveva<br />

nessuna intenzione di mancare rispetto alla città di Atri come invece vuol far credere<br />

l’Assessore De Lauretis; secondo voi chi offende Atri, chi vuole solo ribadire che la<br />

cultura ha bisogno dei giusti spazi e di amministratori lungimiranti o chi si mostra in<br />

pubblico indossando la “amministrativamente sacra” fascia tricolore a mò di scialle?<br />

Meditate gente, meditate…<br />

Associazione L. Bernstein


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Campi scuola di archeologia subacquea<br />

In collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma dal 24/5 al 06/6 <strong>2010</strong><br />

ATRI Ancora un successo la Terza edizione del campo scuola di<br />

Archeologia Subacquea organizzata dall’Istituto di Archeologia Subacquea<br />

del medio Adriatico in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma<br />

tenutasi dal 24 maggio al 6 giugno nello specchio acqueo tra Silvi e Pineto.<br />

ATRI Sono più di cento e sono arrivati<br />

da tutti Italia. Hanno invaso Atri e per una settimana<br />

(dal 2 al 6 luglio) si sono confrontati su tecniche<br />

e nuove frontiere dell’ArteTerapia nell’ambito delle<br />

giornate di Alta formazione denominate: “Altrove<br />

– territori del dubbio e fi gure di confi ne”. “I partecipanti<br />

potevano essere di più – hanno spiegato quelli<br />

dell’organizzazione – ma per motivi logistici abbiamo<br />

dovuto rifi utare numerose richieste di iscrizione,<br />

comunque si tratta di un risultato importante per<br />

la nostra categoria”. Ma di che cosa hanno parlato i<br />

partecipanti a queste giornate atriane? Ce lo spiega<br />

Achille De Gregorio, uno degli artefi ci della scuola<br />

di Alta Formazione: “L’Arteterapia contribuisce alla<br />

diagnosi, alla presa in carico e al trattamento del disagio<br />

psicologico e sociale. Gli interventi possono<br />

avere fi nalità preventive, riabilitative, terapeutiche<br />

o psicoterapeutiche e sono rivolti a differenti utenze:<br />

minori, anziani, disabili, psichiatrici, ammalati<br />

Aids, pazienti oncologici e cardiopatici, inoltre:<br />

nelle dipendenze, nelle condotte trasgressive, nei<br />

disturbi alimentari, nell’area benessere. È una disciplina<br />

che, utilizzando le tecniche e la decodifi ca<br />

dell’arte grafi co-plastica, ha l’obiettivo di ottenere<br />

dall’utente manufatti che racchiudono pensieri ed<br />

emozioni che, messi a fuoco nel percorso di Atelier,<br />

diventano simboli comunicabili”. In pratica musica,<br />

teatro, arti visive e grafi che, mista a tecniche di<br />

LE TERRE DEL CERRANO<br />

Nei campi scuola i partecipanti hanno svolto tutte le fasi di uno scavo subacqueo.<br />

ricerca bibliografi ca, prospezione, trilaterazioni dei massi delle antiche<br />

strutture portuali..<br />

Tale tirocinio fi nalizzato ai crediti formativi universitari, permette ai laureandi<br />

delle facoltà di archeologia di avere un addestramento pratico in un cantiere<br />

archeologico subacqueo.<br />

Giornate di studio di ArteTerapia<br />

Gianna Di Pietrantonio ARCHEOSUB HATRIA<br />

L’assessore provinciale Di Giacinto:<br />

“Sulla strada provinciale 553 mai più interventi a tampone”<br />

ATRI<br />

Continua il botta e risposta riguardo<br />

lo stato delle Strade Provinciali insite nel<br />

territorio atriano tra l’Assessore Provinciale al Bilancio,<br />

l’atriano <strong>Da</strong>vide Calcedonio Di Giacinto, e<br />

il Segretario comunale atriano di La Destra Roberto<br />

Marchione. Così l’Assessore Di Giacinto: “Per<br />

quanto riguarda la strada provinciale 553, che<br />

attraversa la zona dei Calanchi di Atri, con particolare<br />

riferimento alle due frane indicate nell’articolo<br />

nel numero precedente, si fa presente che per<br />

la prima, verifi catasi lungo i tornanti, è già stata<br />

approvata la perizia di spesa per un importo di 90<br />

mila euro e che si sta procedendo per l’assegnazione<br />

delle gara d’appalto. Per quanto riguarda,<br />

invece, la seconda frana, in prossimità del bivio<br />

per Cellino, sono stati stanziati 110 mila euro nel<br />

bilancio di previsione del <strong>2010</strong>. Quindi ora, con<br />

l’approvazione della progettazione esecutiva e del<br />

documento di programmazione economica da parte<br />

del Consiglio (la seduta si è tenuta il 25 maggio)<br />

si procederà alla gara”.<br />

Diversa la situazione che si registra sulla provinciale<br />

Atri-Pineto dove il danno alla strada è stato<br />

provocato da una ditta privata che stava lavorando<br />

ad uno “sbancamento” come spiega l’assessore alla<br />

viabilità, Elicio Romandini : “Abbiamo eseguito<br />

un primo intervento di consolidamento e abbiamo<br />

chiesto alla ditta, di ripristinare lo stato dei luoghi<br />

in ogni caso, se si dovesse arrivare ad un contenzioso,<br />

interverremo direttamente salvo procedere<br />

con un atto di rivalsa contro chi ha procurato il<br />

danno”<br />

Sull’argomento interviene anche l’assessore al bilancio,<br />

<strong>Da</strong>vide Di Giacinto, che da cittadino atriano<br />

conosce bene la realtà del territorio: “Siamo di fronte<br />

a problemi storici, sulle cui cause non si è mai<br />

intervenuti con progetti risolutivi e oggi paghiamo<br />

errori del passato. E’ un territorio che proprio per<br />

le sue caratteristiche ambientali ed orografi che è<br />

soggetto a continui processi di dissesto idrogeologico<br />

per questo è necessaria una particolare attenzione<br />

mentre vanno evitati, come più volte accaduto<br />

in passato, interventi tampone che fi niscono per<br />

aggravare la situazione”.<br />

Qualche giorno dopo è arrivata la controreplica del<br />

Segretario Marchione del partito La Destra: “Le<br />

somme stanziate per la Sp 553 sicuramente sono<br />

importanti ma, come purtroppo ha giustamente ricordato<br />

l’Assessore, saranno suffi cienti solo per le<br />

due zone più colpite, mentre tutta la strada avrebbe<br />

bisogno di un completo “restyling” viste le condizioni<br />

in cui si trova per le errate modalità di manutenzione<br />

tenute negli anni passati dalle Amministrazioni<br />

di centrosinistra.<br />

Devo aggiungere anche che, nonostante questo gli<br />

sia costato smentirsi da solo, in quanto ha dichiarato<br />

che non si sarebbero mai più fatti interventi<br />

tampone o semplice stesura d’asfalto come purtroppo<br />

veniva fatto in passato, fi nalmente, almeno<br />

per l’inizio della stagione estiva è stato steso an-<br />

cora una volta l’ asfalto sulla Sp 28 Atri – Pineto,<br />

per alleviare le problematiche del tratto “incriminato”,<br />

e qui devo fare un passo indietro anch’io<br />

rispetto a ciò che avevo detto nello scorso nume-<br />

ro, riconoscendo sensibilità verso la Città di Atri<br />

dell’Assessore Di Giacinto, vista l’importanza che<br />

ha quella strada anche e soprattutto nel periodo<br />

estivo per il fl usso turistico verso la nostra cittadina.<br />

Spero che tutti i lavori di cui abbiamo parlato<br />

vengano completati al più presto per il bene della<br />

nostra comunità”.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

psicoterapia concorrono tutte insieme alla diagnosi<br />

e alla cura di svariati problemi. Sono state cinque<br />

giornate dense di appuntamenti, durante le quali i<br />

partecipanti hanno appreso tecniche, dibattuto tesi<br />

e si sono confrontayi sulle tematiche della nuova<br />

professione. “Abbiamo scelto Atri – conclude De<br />

Gregorio – per la sua bella posizione e per una serie<br />

di progetti che potrebbero essere realizzati in questa<br />

cittadina. Stiamo pensando anche all’apertura di<br />

una scuola di Arteterapia”.<br />

Carlo Anello<br />

Uffi cio Stampa Comune di Atri<br />

7


8 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Per la XIX “Serata sotto le Stelle”<br />

Torna ad Atri Giselda Maugeri<br />

ATRI L’attesa “Serata sotto le<br />

Stelle” che si svolge ad Atri ogni anno il 10<br />

agosto, a grande richiesta ospiterà anche per<br />

l’edizione <strong>2010</strong> la cantante romana Giselda<br />

Maugèri, che tanto successo riscosse lo scorso<br />

anno. Per la prima volta l’elegante spettacolo<br />

musicale, dedicato alla musica d’altri tempi,<br />

alla poesia e alle tradizioni locali, si svolse in<br />

una cornice nuova e mai utilizzata in Atri, il<br />

Largo dei Faugni, proprio nell’area retrostante<br />

il complesso basilicale del Duomo. Fu una<br />

rivelazione anche per gli stessi atriani che<br />

scoprirono così un altro angolo suggestivo<br />

che la città offre per lo svolgimento di serate<br />

particolarmente romantiche. Giselda Maugèri<br />

è cantante affermata e nel concerto dell’anno<br />

scorso conquistò letteralmente il numeroso<br />

pubblico accorso da tutta la regione per<br />

assistere ad uno spettacolo di grande classe.<br />

La conduzione della serata sarà affi data<br />

come sempre al prof. Tommaso Antonelli,<br />

simpaticissimo intrattenitore e autentico<br />

professionista del microfono. Al pianoforte<br />

conduttore siederà il Maestro Concezio<br />

Leonzi, a cui è affi dato il delicato compito<br />

di preparare i cantanti e gli arrangiamenti<br />

dell’intero programma musicale. L’orchestra<br />

“Mino’s Quintet”, così chiamata in onore del<br />

celebre batterista atriano Mino Spezialetti,<br />

sarà composta da Gregorio Cocciarfi cco (sax),<br />

Emanuele Carulli (chitarra), Concezio Leonzi<br />

(pianoforte conduttore), Luigi Bosica (basso)<br />

e Mino Spezialetti (batteria). L’organizzazione<br />

della serata, guidata dall’instancabile presidente<br />

Piero Marcone, è affi data ai signori Antonio<br />

Manco, Vittorio Mazziotti, Enrico Di Nardo<br />

Di Maio e Raffaele Pavone, ai quali va il<br />

ringraziamento degli appassionati della buona<br />

musica e della cultura locale.<br />

Luigi Colantonio<br />

“La carrozzina strumento<br />

di relazione della persona”<br />

Ad Atri, un convegno organizzato dall’Associazione Aiutabile<br />

ATRI<br />

L’Associazione “Aiutabile” di<br />

Atri, da sempre impegnata nella tutela dei diritti dei<br />

diversamente abili e grazie all’instancabile Presidente<br />

Concezio Del Principio, ha organizzato il 5 Giugno<br />

scorso, un importantissimo Convegno, moderato<br />

dal bravo Giornalista RAI Umberto Braccili, che<br />

nella sua straordinaria professionalità Giornalistica,<br />

dedica nei suoi servizi sempre spazio ai problemi sociali<br />

e soprattutto alla disabilità, questo convegno è<br />

il terzo organizzato dall’associazione dal titolo” La<br />

carrozzina: Strumento di Relazione della Persona”,<br />

tutto questo per richiamare l’attenzione, sulle problematiche<br />

riferite ai disabili, un incontro che ha<br />

voluto affrontare ancora una volta il problema della<br />

disabilità.<br />

Dobbiamo rifl ettere sul fatto che effettivamente un<br />

disabile ogni giorno, vive la sua impresa olimpionica<br />

per conquistarsi un piccolo posto sul podio della<br />

vita.<br />

Qui però non si tratta di un gioco, ma spesso è in gioco<br />

la sicurezza delle persone, non è una bella competizione<br />

alla quale si partecipa per il piacere della<br />

sfi da, ma si gareggia quotidianamente per non essere<br />

dimenticati da una società che sembra non voler proprio<br />

vedere.<br />

Vedere l’uomo al di là dell’handicap, signifi ca vedere<br />

nell’ handicap l’uomo; non la visione dell’uomo<br />

secondo quello che rappresenta e dimostra agli altri,<br />

ma secondo le sue esigenze.<br />

Rosario Di Blasio rosariodiblasio@libero.it<br />

Mediazione immobiliare<br />

Mediazione creditizia<br />

Amministrazione di condominio<br />

FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER:<br />

Artigiani-Commercianti<br />

Imprese Turistiche - Agenti di Commercio<br />

P.M.I. Prestiti Personali<br />

Tel. 085.9359700 Via Garibaldi, 92 - Silvi Marina<br />

www.defi nizionecasa.it - info@defi nizionecasa.it<br />

PER L’AMMINISTRAZIONE DEL TUO CONDOMINIO CHIAMA PER UN PREVENTIVO


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

PINETO C’è un luogo, a Pineto, che da sempre<br />

chiamiamo “pinetuccia”. Oggi è raro che qualcuno<br />

vi sosti, che lo percorra a piedi e che, da lì, ammiri<br />

il panorama. Il motivo è semplicissimo. La pinetuccia<br />

è malridotta, invasa da sterpaglie ed erbacce, apparentemente<br />

moribonda. Senonchè - e per fortuna! – alcuni<br />

se la ricordano viva e dispensatrice di autentico<br />

ristoro. Nel precedente numero, dentro “L’importanza<br />

di chiamarsi… zio”, ho accennato al libro composto e<br />

limato da Iezzi Ernesto dal titolo “Pineto – Percorso<br />

storico e naturalistico”. Esso – come l’autore ha avuto<br />

il modo di precisare nel corso di un’affollatissima e<br />

interessante presentazione - è il frutto delle fatiche di<br />

molti ricercatori e studiosi i cui testi Iezzi ha saputo<br />

“collazionare”, apponendo puntuali osservazioni e<br />

circostanziati rilievi. Fra i suoi intendimenti principali,<br />

ne ho ravvisato uno in fi ligrana: rammentare ai “frettolosi”<br />

– ovvero a coloro che hanno perduto gli occhi<br />

– che abbiamo a disposizione pochissimo tempo. Già,<br />

signori miei, poco tempo per ripensare le direttrici di<br />

uno sviluppo che non comporti il deterioramento dell’ambiente,<br />

poco tempo per delineare una strategia<br />

che sappia condurci all’arricchimento del territorio attraverso<br />

la valorizzazione delle sue peculiarità e poco<br />

tempo per sentirci ancora padroni delle nostre audaci<br />

scommesse. Vi preme scongiurare il pericolo che i nostri<br />

paesaggi mutino radicalmente e irreversibilmente?<br />

Bene, osservate la copertina del libro, allora! Ciò che<br />

dobbiamo fare – e ce l’avete in primissimo piano – è<br />

imitare i girasoli e decifrare il cielo. Vi scopriremmo,<br />

qualora ce ne fossimo dimenticati, la più straordinaria<br />

fonte di energia di cui conviene avvalersi. E ciò, grazie<br />

a Dio, potrebbe fornirci gli stimoli per rispondere<br />

all’appello che sembra lanciare ogni giorno la mitica<br />

Torre di Cerrano. Sì signori, perché da lì si avvistano,<br />

oramai sono decenni, gli avamposti di un nemico che<br />

perlustra la zona e si avvicina alla costa spacciandosi<br />

per un nerboruto alleato che vuol darci una mano. Senonchè,<br />

a Termoli, uno simile l’han chiamato “Rospo”<br />

e nulla esclude che, a rimorchio dei primi, ne arrivino<br />

anche da noi ad appestare l’aria e a disgustare i girasoli!<br />

Ciò che dunque ci compete di mettere in campo<br />

è una scrupolosa attenzione verso ciò che rende piacevoli<br />

e ameni i luoghi della nostra infanzia. Perché<br />

non vogliamo che diventino i “luoghi della memoria”,<br />

bensì un giardino per chi verrà dopo di noi. Non credo<br />

vi sorprenda, a questo punto, che atriani, pinetesi<br />

e silvaroli – citati rigorosamente in ordine alfabetico<br />

– stiano concertando un impegnativo itinerario per<br />

fare delle Terre del Cerrano un sito Unesco. Il comprensorio<br />

da valorizzare e da proteggere, beninteso,<br />

includerebbe la stupenda frazione collinare di cui vi<br />

accennavo poc’anzi, nonché la moribonda pinetuccia.<br />

In sintesi, si tratta di una “prova d’orchestra” e perché<br />

l’impresa decolli occorrono strumenti accordati e<br />

una superlativa esecuzione. Sabato 26 giugno, presso<br />

Villa Filiani, a Pineto, si è tenuto un incontro volto<br />

ad esplorare le possibilità di un percorso condiviso<br />

al fi ne di conseguire l’ambitissimo riconoscimento.<br />

Parecchie le Autorità chiamate a partecipare e numerosi<br />

gli interventi calibrati sul tema. Ma, al di là delle<br />

meritevolissime iniziative messe in atto dai soggetti<br />

istituzionali, conviene sottolineare che per pervenire<br />

ad un disegno di riassetto del territorio che guarisca<br />

i “frettolosi” e li induca a compiere soste ristoratrici,<br />

c’è bisogno che gli occhi di ciascuno di noi tornino<br />

fi nalmente a GUARDARE. Qualora non trovaste il<br />

modo di inerpicarvi sulla Torre e improvvisarvi sentinelle,<br />

vogliate salire sulla menzionata “pinetuccia”<br />

e, lì, abbiate il cuore di opporvi a chi vuole renderci<br />

maleodorante il futuro. Ciò che posso assicurarvi<br />

– avendolo constatato più volte di persona – è che non<br />

troverete un rovo che protesti, un’erbaccia che si metta<br />

in mezzo o un cespuglio che convintamente voglia<br />

sbarrarvi la strada. Se anzi affi nate l’udito, sentirete<br />

un fruscio e, dopo un po’, il mare parlarvi. Vedete,<br />

quella tavola azzurra che pulsa - unitamente ai dolci<br />

rilievi che vi compaiono davanti - è lo sponsor più<br />

LE TERRE DEL CERRANO 9<br />

Cerrano ci darà una mano!<br />

entusiasta del progetto “Terre del Cerrano-sito Unesco”.<br />

Ecco perché sussurra in direzione dei suoi verdi<br />

balconi chiamando sul nastro di partenza Atri, altera<br />

regina dei colli. Se fi n qui avete scorso la poesiola<br />

del “come sarebbe bello se…”, non guasta, adesso,<br />

che possiate valutare una concreta proposta la quale<br />

ci veda impegnati e… protagonisti. Ebbene, esistono<br />

svariate Associazioni ad Atri, a Pineto e a Silvi. Facciamo<br />

in modo di interconnetterle, se possibile di legarle<br />

o addirittura fonderle in vista di un obiettivo che<br />

ci accomuni. Come ben sapete, parecchi angoli del<br />

nostro territorio sono trascurati o, addirittura, lasciati<br />

in abbandono. L’Associazione che caldeggio – una<br />

serie di “squadriglie” che volontariamente rinunci ad<br />

ogni connotazione partitica – potrebbe armarsi di roncole,<br />

falcetti, falcioni e rastrelli. Sì signori, per delle<br />

“pedalate ecologiche”, ad esempio, che includano le<br />

soste tanto auspicate. Vogliate immaginare come prima<br />

“missione” la bonifi ca della pinetuccia. Raccolti i<br />

mezzi idonei e messe a frutto le prevedibili donazioni<br />

di enti e aziende - nonché di privati cittadini - si potrebbe<br />

partire di buon mattino sulle nostre dimenticatissime<br />

due ruote e far tappa nel sito menzionato. Tre,<br />

quattro ore di sudore e poi le volontarie a rifocillare le<br />

squadriglie. Nulla di strano, avveniva cinquant’anni fa<br />

e pare non fosse una fatica avara! Consumato il pasto<br />

in allegria, ci sarebbero energie per altre cinque, sei<br />

ore di lavoro. Voi cosa pensate che ammireremmo, la<br />

sera, se fossimo in cento? Io credo un piccolo giardino<br />

che ci farebbe venir voglia di ripetere l’esperimento.<br />

Del resto, Silvi o Atri non hanno anche loro amene,<br />

impolverate “pinetucce”? Be’, forse penserete che io<br />

difetti di senso pratico e conoscerete meglio di me le<br />

mappe catastali della zona e come son combinati i<br />

terreni. C’è una cosa che però mi colpisce. Sento in<br />

giro che molte domeniche sono vuote. Io credo che salirei<br />

in bicicletta, se fosse per manovrare una roncola<br />

e far fuori un’erbaccia. Specie, signori, se l’erbaccia<br />

dovesse impedire al futuro di specchiarsi nel mare.<br />

Voi avete una bicicletta? Scommetto pure dei fi gli. O<br />

dei nipoti, è lo stesso. Ebbene, insegnamo loro dove<br />

si trovano i giardini. E che i proprietari, a volte, possono<br />

anche annoiarsi a non ricevere mai visite e a non<br />

avere per casa rumorose comitive. Lo so, vi sembrano<br />

sciocchezze. Per parte mia, avendo scorrazzato lungo<br />

quella pineta quand’ero bambino, prego solo che<br />

a qualche sconsiderato impegnato nel tornante non<br />

venga in mente di buttare un cerino!<br />

Tino Ferretti tinoferretti@tiscali.it


10 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Abruzzo Racconta a Civitella Del Tronto<br />

CIVITELLA DEL TRONTO – Prosegue<br />

il nostro viaggio nei borghi più<br />

belli del teramano, dopo aver fatto<br />

tappa nello scorso numero a Campli,<br />

vi portiamo a Civitella Del Tronto.<br />

La Storia<br />

La nascita del borgo è fatta risalire al<br />

IX-X sec., periodo dell’ “incastellamento”,<br />

quando, per sfuggire alle razzie<br />

barbariche, le popolazioni cercavano<br />

luoghi meglio difendibili, come<br />

lo sperone roccioso su cui è sorta “Tibidella”:<br />

così il posto risulta chiamarsi,<br />

in latino pedestre, in un rogito notarile<br />

del 1001. Nel 1069, si ha notizia<br />

che il nobile Gualtiero è rinchiuso<br />

dal conte di Loretello nel carcere di<br />

Civitella: segno dell’esistenza di una<br />

prima struttura fortifi cata che, da castello<br />

e rocca, si trasformerà poi, alla<br />

fi ne del XIII sec., in munita fortezza:<br />

così vogliono infatti gli Angioini, posizionando<br />

a pochi km da qui il confi<br />

ne fra il Regno di Napoli e lo Stato<br />

Pontifi cio. <strong>Da</strong>l 1443 al 1516, dominazione<br />

aragonese. Nel 1557, l’assedio<br />

posto da Francesco di Lorena, duca di<br />

Guisa e maresciallo di Francia, pone<br />

in rilievo le potenzialità della fortezza,<br />

che rimane inespugnata; nel 1559<br />

il Re di Spagna Filippo II attribuisce<br />

a Civitella l’appellativo di Fedelissima,<br />

esentando dal pagamento delle<br />

tasse per quarant’anni le famiglie<br />

con moglie civitellese; gli spagnoli<br />

demoliscono le preesistenti fortifi -<br />

cazioni angioine e aragonesi, ormai<br />

superate dalle nuove tecniche militari<br />

d’assedio che prevedono l’uso dei<br />

cannoni, e ricostruiscono la fortezza<br />

così come ci appare oggi. Nel 1734,<br />

dalla dominazione asburgica si passa<br />

a quella borbonica, che durerà fi no<br />

all’Unità d’Italia nel 1861. Nel 1806,<br />

dopo quattro mesi di assedio l’armata<br />

napoleonica riesce a far capitolare<br />

l’esiguo presidio borbonico guidato<br />

dal maggiore irlandese Matteo Wade,<br />

al quale i Borboni dedicheranno in seguito<br />

un monumento. Nel 1860-1861,<br />

Garibaldi con l’approdo siciliano favorisce<br />

la caduta borbonica e tutta<br />

l’Italia è percorsa da moti insurrezionali<br />

e sentimenti unitari; solo Civitella,<br />

la “Fedelissima”, al grido di “viva<br />

Francesco, morte a Vittorio Emanuele”<br />

oppone un’ostinata resistenza alle<br />

truppe piemontesi; la fortezza cade il<br />

20 marzo 1861 ed è l’ultima roccaforte<br />

a togliere la bandiera gigliata dei<br />

Borboni, quando erano già cadute le<br />

piazze di Messina e Gaeta.<br />

Strette “rue” e spesse mura<br />

Un cucuzzolo guerriero sospeso tra<br />

mare e monti: questo sembra Civitella<br />

del Tronto. Elevato su un possente<br />

masso granitico sulla strada che congiunge<br />

Ascoli e Teramo, il borgo è<br />

capace di stupire in ogni stagione, sia<br />

quando i boschi sui fi anchi dei monti<br />

s’incendiano di colori decisi, sia<br />

quando l’inverno spruzza di neve le<br />

tegole. Panorami tersi e infi niti incorniciano<br />

i resti della cerchia muraria<br />

del XIII secolo che caratterizza questa<br />

città-fortezza, baluardo settentrionale<br />

del Regno di Napoli al confi ne<br />

con lo Stato Pontifi cio.<br />

Cominciamo dunque la visita dalla<br />

Fortezza, edifi cata dagli spagnoli<br />

nella seconda metà del XVI secolo<br />

e incastonata in cima al paese come<br />

un’acropoli. Importante opera d’ingegneria<br />

militare, con i suoi 500 metri<br />

di lunghezza e 25mila metri quadri<br />

di superfi cie è tra le fortifi cazioni più<br />

grandi d’Europa. Il ponte levatoio, i<br />

bastioni, i camminamenti, le piazze<br />

d’armi, gli alloggiamenti militari, le<br />

carceri, le polveriere, i forni, le stalle,<br />

le cisterne, il palazzo del Governatore,<br />

la chiesa di San Giacomo, attirano<br />

ogni anno migliaia di visitatori. La<br />

sentinella del Regno di Napoli faceva<br />

anche da guardia al sottostante borgo,<br />

dove oggi pacifi camente ci si può<br />

perdere nelle stradine – chiamate alla<br />

francese “rue” – tra le quali pare vi<br />

sia la più stretta d’Italia: la “ruetta”.<br />

Il passaggio dei lapicidi comacini e<br />

lombardi - i “magistri vagantes” già<br />

distintisi nell’Ascolano – ha lasciato<br />

nelle robuste architetture degli elementi<br />

ricorrenti che le rendono più<br />

gentili. Tra gli edifi ci di culto, è da vedere<br />

innanzitutto la Collegiata di San<br />

Lorenzo della fi ne del XVI secolo, a<br />

croce latina e con la facciata a doppia<br />

coppia di lesene trabeate; all’interno<br />

custodisce notevoli dipinti del<br />

XVII secolo. Quasi contemporanea<br />

è la chiesa di San Francesco, recentemente<br />

restaurata, con la sua torre<br />

campanaria, il pregevole rosone della<br />

facciata, l’interno barocco, il coro<br />

ligneo del Quattrocento. La piccola<br />

chiesa di Santa Maria degli Angeli<br />

è detta anche “della Scopa” per via<br />

della Confraternita che vi s’insediò;<br />

risale al XIV secolo, è affrescata e accoglie<br />

una scultura lignea del Cristo<br />

morto di grande pathos. Quanto agli<br />

edifi ci civili, spicca su tutti il Palazzo<br />

del Capitano del XIV secolo, che<br />

mostra in facciata le cornici marcapiano<br />

fi nemente intagliate a soggetto<br />

naturalistico con lo stemma degli<br />

Angiò. Infi ne, il monumento funebre<br />

di Matteo Wade in marmo di Carrara<br />

del 1929, in Largo Rosati. Fuori le<br />

mura, merita una visita il Convento<br />

di Santa Maria dei Lumi, così detto<br />

per i misteriosi avvistamenti di luci,<br />

eretto nella prima metà del Trecento<br />

dai francescani e ancora condotto dai<br />

Conventuali, con all’interno l’effi ge<br />

in legno policromo e dorato della Madonna,<br />

della seconda metà del Quattrocento,<br />

e il chiostro conventuale. Il<br />

complesso abbaziale di Montesanto,<br />

tra i primi centri benedettini d’Abruzzo<br />

(VI secolo) è posto su un colle a<br />

coronamento del borgo.<br />

Oltre che per l’artigianato locale (ferro<br />

battuto, legno tornito e ceramica)<br />

Civitella è nota per essere un paradiso<br />

di sapori. Salumi, formaggi, patate,<br />

legumi, olio e biscotti, ma anche<br />

tartufi neri, funghi e cinghiale, sono a<br />

disposizione dei buongustai.<br />

<strong>Da</strong> una cucina essenziale, tanto negli<br />

ingredienti quanto nelle preparazioni,<br />

com’è naturale in un ambiente militarizzato,<br />

proviene un piatto originale,<br />

le ceppe: sorta di maccheroni ottenuti<br />

all’inizio con un impasto di sole farina<br />

e acqua, cui nel tempo si sono aggiunte<br />

le uova. Il nome fa riferimento<br />

al bastoncino - la “ceppetta”, oggi sostituita<br />

da un fi l di ferro - intorno alla<br />

quale si avvolgevano piccole porzioni<br />

d’impasto per poi sfi larle in forma di<br />

maccheroni. Un buon ragù, e la magia<br />

è in tavola. Tra i secondi piatti, il fi letto<br />

alla Borbonica prevede una fetta di<br />

pane e una spessa fetta di carne, mozzarella<br />

e acciughe, il tutto insaporito<br />

dal vino marsala; lo spezzatino (o il<br />

pollo) alla Franceschiello è fatto con<br />

pollo, agnello, salsa, piccante, sottaceti<br />

e vino bianco.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Estate, tempo di vacanze, anche per la Trasmissione<br />

“ Buongiorno Regione” che dal<br />

18 Giugno scorso, ha chiuso la lunga stagione<br />

2009 -<strong>2010</strong>, Tutti i giorni, un grandissimo<br />

lavoro da parte di Giornalisti, operatori, Tecnici<br />

della Produzione, specializzati di studio, insomma<br />

per tutti i dipendenti della Sede Rai di Pescara. Anche<br />

quest’anno, la trasmissione, ha fatto registrare<br />

punte di ascolto, grazie ai tanti appuntamenti al suo<br />

interno, il meteo, la viabilità, la rassegna stampa,<br />

due edizioni del telegiornale, la rubrica di cucina, il<br />

proverbio del giorno con L’antropologa Lia Giancristoforo,<br />

poi l’album della memoria, che per diverse<br />

mattine ci ha fatto rivivere momenti che appartengono<br />

al passato, quel passato custodito nelle<br />

teche della sede Rai Abruzzese, non dimentichiamoci<br />

poi anche di altre rubriche che sono andate in<br />

onda all’interno dei Telegiornali, come “ Lo dico al<br />

Tgr Abruzzo” curata da Umberto Braccili, “TGR<br />

SOLIDARIETA’ “ con Angela Trentini, “SPOR-<br />

TELLO DEL LAVORO” con Donatella Speranza e<br />

poi “ I LUOGHI DELLO SPIRITO” di Ennio Bel-<br />

L’ABRUZZO RACCONTA 11<br />

“Buongiorno Regione” va in vacanza<br />

Metti una sera in montagna,<br />

dove? Naturalmente nel<br />

suggestivo borgo del teramano<br />

a Castelli, dove in ogni angolo<br />

c’è cultura, proprio Nel fantastico<br />

salotto di Piazza Roma, a Castelli,<br />

un incontro con lo scrittore, scultore,<br />

alpinista, ... Mauro Corona e il Vice<br />

Direttore del TG5 Toni Capuozzo,<br />

per discutere del crescente fenomeno<br />

dello spopolamento della montagna e<br />

dei privilegi e delle privazioni che la<br />

vita nelle zone montane comporta. Rifl<br />

essioni, spunti, aneddoti di un uomo<br />

che in parte deve le sua popolarità e il<br />

suo estro alla montagna. Mauro Corona,<br />

ha scritto un libro davvero molto<br />

interessante, si chiama “ IL CANTO<br />

DELLE MANERE” un volume che<br />

ripercorre La dolcezza della vita nei<br />

Una sera in montagna<br />

boschi, la vendetta della Natura offesa<br />

– La manéra è la scure dei boscaioli<br />

di Erto. Nessuno come Santo della<br />

Val, che abbiamo già incontrato in<br />

Storia di Neve, ne conosce il fi lo della<br />

lama, l’equilibrio del manico, nessuno<br />

come lui sa ascoltare il canto che si<br />

alza dalle manére quando i boscaioli<br />

entrano a far legna nei boschi. Santo<br />

è il migliore tra di loro, il bosco è la<br />

sua vita, ma la violenza del sangue lo<br />

costringe alla fuga dal paese per cercare<br />

fortuna tra le ricche foreste dell’Austria.<br />

Nuovi amici e nuovi amori,<br />

pentimenti e bramosie dell’animo,<br />

fi nché Santo, dopo l’eccezionale incontro<br />

con il grande scrittore Hugo<br />

von Hofmannsthal, sentirà imperioso<br />

il richiamo della propria terra. Un<br />

romanzo forte, un’epica quotidiana<br />

ritmata, come un poema dei boschi,<br />

dal battere delle lucenti manére. “Occorre<br />

sapere che ogni albero è buono.<br />

Non fa niente a nessuno, un albero,<br />

sta fermo in piedi, massimo muove<br />

la punta nel vento. Ma se uno con la<br />

scure gli tira via la natura, che è quella<br />

di stare in piedi, l’albero si muove.<br />

E muovendosi senza gambe, perché le<br />

ha tagliate, cade giù. Allora bisogna<br />

saper dove cade, farlo andare al posto<br />

giusto, se no batte e torna indietro con<br />

una forza che rompe il mondo.” Lo<br />

sa bene quanto sia pericoloso il suo<br />

mestiere Santo Corona della Val Martin,<br />

il più grande dei boscaioli, colui<br />

che è capace di recidersi di netto una<br />

striscia di peli dal polpaccio senza<br />

intaccare la carne con un solo colpo<br />

della sua manéra, l’ascia che per lui<br />

e tutti gli altri taglialegna è come la<br />

spada per il samurai. Se esiste ancora,<br />

nella narrativa contemporanea, uno<br />

spazio per l’epica, un’ampia porzione<br />

di questo territorio è occupata dall’opera<br />

di Mauro Corona. L’epica di<br />

Corona è spontanea, non è costruita<br />

e atteggiata secondo le pose postmoderne;<br />

è la voce profonda di un mondo<br />

in via di estinzione ma che ancora<br />

ha la forza di testimoniare la sua antica<br />

esistenza arcaica e brutale, eppure<br />

pervasa di una poesia della natura<br />

capace di incanto e di imprevedibili<br />

dolcezze. Santo della Val è il classico<br />

eroe vittima del proprio orgoglio: per<br />

orgoglio si rovina la vita costringendosi<br />

ad abbandonare il paese natale<br />

e a errare nell’Esempòn – ovvero in<br />

terra straniera –, randagio per i boschi<br />

dell’Austria, per orgoglio deve alzare<br />

ogni volta la posta delle sue sfi de, per<br />

orgoglio rinuncia all’amore, per orgoglio<br />

è destinato a non trovare mai<br />

pace. Il mondo di Corona, che sempre<br />

più lettori hanno imparato a conoscere<br />

e amare, il mondo dei monti aspri,<br />

lucci, ma anche “ IL SETTIMANALE” del Sabato,<br />

davvero un lavoro straordinario, che continua ogni<br />

giorno con i consueti appuntamenti radiofonici delle<br />

7:20 e delle 12:10, poi le edizioni televisive del<br />

TGR Abruzzo delle ore 14:00, delle 19:35 e infi ne<br />

l’ultima edizione della giornata intorno alle 23:00.<br />

Ma torniamo a “ Buongiorno Regione “ che per otto<br />

mesi ha tenuto compagnia ai telespettatori abruzzesi,<br />

fornendo le informazioni di servizio, le ultime<br />

notizie della notte, la rassegna stampa, le inchieste,<br />

le rubriche e offrendo un ampio panorama degli<br />

eventi della giornata. “Un appuntamento - dice il<br />

caporedattore Domenico Logozzo in una nota - al<br />

quale gli abruzzesi si sono dimostrati particolarmente<br />

affezionati,confermando l’attenzione per<br />

l’informazione locale,che in Abruzzo,all’indomani<br />

del disastroso terremoto,ha dato prova di grande<br />

professionalità,di tempestività e correttezza” Adesso,<br />

Vacanze come da copione e poi dal 27 Settembre<br />

si riparte con un’altra lunghissima stagione.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

Incontro nel piccolo borgo di Castelli con lo scultore, scrittore e alpinista Mauro Corona<br />

dei boschi bui, degli inverni gelidi e<br />

dei risvegli miracolosi delle stagioni,<br />

il mondo in cui i diritti della natura<br />

sono più forti e più sentiti di quelli<br />

degli uomini, questa volta si fonde,<br />

in maniera imprevedibile e imperiosa,<br />

con un altro dalle leggi completamente<br />

diverse, quello della cultura.<br />

L’esilio amaro sarà infatti temperato<br />

dagli incontri con Hugo von Hofmannsthal,<br />

con Robert Walser e con una<br />

comunità di scrittori che, in una sorta<br />

di valle dell’Eden, mostreranno a<br />

Santo, sia pure per un attimo breve,<br />

come la vita possa essere anche altro<br />

da un perenne, velenoso agone. All’incontro,<br />

hanno partecipato, insieme<br />

a Toni Capuozzo e Mauro Corona,<br />

il Sindaco di Castelli Concezio<br />

Di Flavio, quello di Erto e Casso, un<br />

modo per trascorrere una serata, ripercorrendo,<br />

quelli che erano i boscaioli<br />

di un tempo, ovvero usi,costumi e<br />

vecchie tradizioni che la modernità e<br />

la tecnologia dei giorni nostri ha fatto<br />

dimenticare.<br />

Rosario Di Blasio


12 CULTURA E SOCIETÀ <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Atri di una volta<br />

A<br />

grande richiesta di pubblico è tornata<br />

in libreria, in seconda ristampa,<br />

l’attesa raccolta di mille proverbi<br />

atriani, raccolti, tradotti e illustrati<br />

Scende il sipario nella Città Ducale,<br />

sulla seconda edizione del Festival<br />

del Reportage, diretto da Toni Capuozzo,<br />

un evento di respiro internazionale<br />

che anche quest’anno nei quattro giorni<br />

dal 17 al 20 Giugno scorsi, ha regalato<br />

tanti bei momenti e tante emozioni con<br />

Incontri, presentazioni di libri, inaugurazioni,<br />

spettacoli: nei quattro giorni d’apertura<br />

un fi tto calendario di appuntamenti<br />

sul tema del giornalismo d’inchiesta e di<br />

testimonianza. Ma anche una festa in cui<br />

musica e buona tavola hanno aggiunto il<br />

piacere della convivialità alla passione.<br />

Diversi i temi scelti per gli incontri, <strong>Da</strong>l<br />

Continente Africano, per poi passare alla<br />

politica estera, con la pericolosa minaccia<br />

nucleare Iraniana, I balcani, il Medio<br />

Oriente, L’Afghanistan, per poi tornare<br />

alla Libertà di Stampa, insomma davvero<br />

tantissimi appuntamenti con ospiti illustri<br />

del giornalismo.<br />

Il tempo, declinato nelle sue varie espressioni,<br />

è protagonista degli incontri, che<br />

si sono svolti nelle quattro giornate del<br />

Reportage Atri Festival <strong>2010</strong>. Parole, rifl<br />

essioni, dibattiti, considerazioni hanno<br />

animato questi momenti di discussione<br />

che guardano al futuro, indagano il passato<br />

e rifl ettono sul presente dell’informazione<br />

e del reportage. Negli incontri<br />

in programma il tempo è fatto a pezzi,<br />

dal prof. Concezio Leonzi, musicista,<br />

critico musicale e nostro stimato collaboratore.<br />

Questa nuova edizione è corredata<br />

da trenta bellissime fotografi e inedite di<br />

Domenico Zincani che rappresentano,<br />

con il tratto suggestivo dell’autentico<br />

maestro dell’arte fotografi ca, una Atri che<br />

non c’è più, quella degli anni immediatamente<br />

successivi al secondo Dopoguerra.<br />

Il titolo “Proverbi e immagini della Atri<br />

di una volta” ci offre con evidenza il contenuto<br />

della raccolta: un dilettevole percorso<br />

nei motti e nei modi di dire nel dialetto<br />

atriano. Accanto ad ogni proverbio è<br />

stata inserita la sua trascrizione fonetica<br />

in atriano “puro”, realizzata secondo i canoni<br />

dell’alfabeto fonetico internazionale<br />

dalla Prof.ssa Paola D’Andreagiovanni di<br />

Atri, il cui laborioso ed eccellente contributo,<br />

rende il volume unico nel suo genere<br />

in Italia. L’editore Gianluca Salzetta<br />

(Edizioni Hatria), sensibile e tenace divulgatore<br />

della cultura locale, ha prodotto<br />

l’elegante volume in carta avorio di gran<br />

resta sospeso, viene conservato, è lento<br />

e al tempo stesso veloce. La dimensione<br />

temporale è anche quella degli aquiloni<br />

in Afghanistan, dello storico quotidiano<br />

palermitano l’Ora, ma anche un particolare<br />

tempo di cottura. Ed è una domanda<br />

aperta, su un tema caro a tutti, operatori e<br />

grande pubblico: i mezzi di informazione<br />

tradizionali, stampa e tv, hanno fatto<br />

il loro tempo? Nelle giornate dal 17 al<br />

20 giugno sono state molte le personalità<br />

del giornalismo, i nomi di richiamo e<br />

gli esperti del settore che hanno avuto il<br />

piacere di incontrare il pubblico nei teatri<br />

della città per fare il punto e guardare al<br />

futuro di questo mestiere diffi cile ed affascinante.<br />

Diverse anche le presentazioni<br />

di libri che si sono svolti sia al Teatro<br />

Comunale e nella magica atmosfera della<br />

Corte di Palazzo Cherubini, scrigno del-<br />

la cultura atriana. In mezzo a tanti libri,<br />

si è parlato anche di Tv-Fai-<strong>Da</strong> Web, al<br />

Teatro Comunale, con l’autore del volume<br />

Giampaolo Colletti, il Direttore della<br />

Gazzetta del Mezzogiorno Carlo Bollino,<br />

nel corso dell’incontro, anche l’intervento<br />

dell’ Ing. Domenico Muscianese, che nel<br />

1975, fondò ad Atri una emittente televisiva<br />

locale fatta in casa che opera tuttora<br />

sul territorio da ben 36 anni, svolgendo<br />

un ruolo fondamentale nel campo della<br />

comunicazione sociale, proprio all’Ing.<br />

Muscianese, è stato consegnato un altro<br />

pregio, sia per esaltare la bellezza della<br />

monocromia delle foto di Zincani, sia per<br />

rendere ancora più preziosa la pubblicazione<br />

che molti abruzzesi attendevano da<br />

tempo. La prima edizione, infatti, che vide<br />

la luce nel dicembre del 2007, andò letteralmente<br />

a ruba nel giro di venti giorni: un<br />

successo editoriale senza precedenti.<br />

Il fotografo Domenico Zincani nacque ad<br />

Atri il 10 settembre 1907. Alunno della<br />

Scuola d’Arte e Mestieri, fu gentiluomo<br />

per natura, nobiltà d’animo e salda fede<br />

nell’amicizia. Amò la musica, in particolar<br />

modo l’opera lirica e i concerti bandistici.<br />

Presto sentì il fascino dell’arte fotografi<br />

ca, cui dedicò tutta la vita, riscuotendo<br />

unanimi consensi. Ne sono larga testimonianza<br />

non solo le numerose fotografi e<br />

uffi ciali e da studio, ma anche quelle di<br />

costume, delle usanze e del folklore del<br />

popolo atriano. Morì improvvisamente<br />

nel suo studio di Via Baiocchi la mattina<br />

del 9 dicembre 1975. Una interessante<br />

antologia fotografi ca di Zincani, intitolata<br />

“Immagini di vita atriana”, fu pubblicata<br />

nel 1991, edita a cura di Gildo e Cettina<br />

Zincani. Concezio Leonzi è nato ad Atri.<br />

Musicista, critico musicale e composito-<br />

grande riconoscimento, una targa, consegnata<br />

dall’Assessore alla Cultura Angela<br />

De Lauretis, a nome dell’intera Amministrazione<br />

Comunale, per tutto il lavoro<br />

svolto nell’arco dei 36 anni di attività<br />

con la propria Tv sul territorio, entrando<br />

in casa di persone anziane,diversamente<br />

Abili, malati, i quali non potendo prender<br />

parte alle manifestazione e agli eventi<br />

culturali, hanno la possibilità di rivedere<br />

il tutto, grazie all’Emittente Tv Atri, è<br />

stata una sorpresa per l’Ing. Muscianese,<br />

il quale commosso, ha ringraziato tutti i<br />

presenti ma in particolare Toni Capuozzo<br />

per averlo invitato al Festival, così dopo<br />

un Premio Nazionale a Roma, Teramo,<br />

Montesilvano, questo è un altro grande<br />

riconoscimento che premia il lavoro e soprattutto<br />

la passione di chi per primo in<br />

Abruzzo via etere, fece nascere una Tv. Poi<br />

tante Mostre all’interno di questo Festival<br />

che rimarranno aperte fi no al 29 Agosto<br />

<strong>2010</strong>, nelle splendide location di Atri ,<br />

tra Palazzo Duchi D’Acquaviva, Museo<br />

Archeologico e Museo di Viale Gran Sasso.<br />

Altre iniziative, hanno accompagnato<br />

l’evento, “ATRI IN MOTION”, dove la<br />

fotografi a, è scesa in piazza Non per protesta<br />

ma per proposta. Collettivi, fotografi<br />

indipendenti, agenzie, giovani, si sono incontrati<br />

con le loro ultime produzioni, poi<br />

“PASSIONE REPORTER” un evento<br />

che con <strong>Da</strong>niele Biachessi, ha voluto ricordare<br />

quei Giornalisti e reporter che<br />

hanno raccontato gli orrori della Guerra<br />

e che per il loro lavoro e la loro passione<br />

hanno perso la vita, il pensiero non può<br />

non andare ad Ilaria Alpi, Enzo Baldoni,<br />

Antonio Russo, Maria Grazia Cutuli e<br />

insieme a loro tanti altri. Questo Festival,<br />

ha offerto anche un grande spettacolo<br />

teatrale, un recital musicale, “ LA DON-<br />

NA VESTITA DI SOLE” “Le Grand<br />

Tango Ensamble” con l’attrice Caterina<br />

re, è direttore dell’Archivio-Museo “A.<br />

Di Jorio” di Atri (Te), da lui tenacemente<br />

istituito nel 1996, e del Coro “A. Di Jorio”<br />

che dirige dal 1981 e con il quale ha<br />

inciso due dischi e tenuto concerti in Italia<br />

e in Europa. Nel 2006 è stato insignito<br />

dell’onorifi cenza di Cavaliere dell’Ordine<br />

al Merito della Repubblica Italiana, in<br />

considerazione delle benemerenze acquisite<br />

in campo artistico e culturale. È<br />

Professore di Musica nella Scuola Media<br />

Statale di Roseto degli Abruzzi. Paola<br />

D’Andreagiovanni è nata ad Atri (Te) nel<br />

1979, si è laureata in Lettere Classiche<br />

presso L’Università degli Studi de L’Aquila.<br />

Nel 2005 ha conseguito l’abilitazione<br />

all’insegnamento di Materie Letterarie,<br />

Latino e Greco nella Scuola Secondaria<br />

Superiore e, nel 2007, la specializzazione<br />

nell’integrazione scolastica degli alunni<br />

in situazione di handicap.<br />

Il volume è disponibile presso le Edizioni<br />

Hatria di Gianluca Salzetta (Viale<br />

delle Clarisse, Atri), presso la Tabaccheria<br />

Alonzo e la Libreria L’Uno (Piazza<br />

Acquaviva) e presso l’edicola Fernando<br />

Guardiani (Corso Umberto I).<br />

La Redazione<br />

Scende il sipario ad Atri<br />

sul secondo “Festival del Reportage”<br />

Splendide Location hanno accompagnato l’evento, giunto alla sua seconda edizione<br />

Vertova. Poi a chiudere con il PREMIO<br />

COCA COLA HBC che premia giovani<br />

reporter, riconoscimento assegnato quest’<br />

anno “Sin Fronteras” un progetto fotografi<br />

co selezionato dalla giuria per la qualità<br />

e la grande forza evocativa ed espressiva.<br />

Il premio di 5.000 euro per il completa-<br />

mento del progetto di reportage, è andato<br />

al fotografo Gabriele Di Mascolo, che<br />

ha presentato un lavoro umano dedicato<br />

a un tema lontano dalla realtà italiana:<br />

la condizione sociale e psicologica degli<br />

emigranti dal confi ne tra Guatemala e<br />

Messico verso gli Stati Uniti. Il Festival si<br />

chiude poi in musica, con il gruppo CAN-<br />

DELORA, Nuova Compagnia di Canto<br />

popolare, con tutto questo va in archivio<br />

anche la seconda edizione del Festival,<br />

seguito attentamente con tutti gli speciali<br />

dalle telecamere e dai microfoni della MI<br />

VIDEO di Atri che ha realizzato interviste<br />

ai protagonisti, servizi sulle mostre,<br />

su tutti gli appuntamenti in programma,<br />

grazie anche alla preziosa collaborazione<br />

della cara collega Cristina Santonastaso,<br />

vi ricordiamo inoltre che tutti gli eventi,<br />

li potete rivedere sul sito internet www.<br />

mivideo.it<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

L<br />

CULTURA E SOCIETÀ<br />

Speciale reportage Atri festival <strong>2010</strong><br />

<strong>Da</strong>niele Mastrogiacomo al Reportage Atri Festival: “I giorni della paura”, testimonianza di un reportage ancora vivo.<br />

Il romanzo racconta l’inferno della prigionia, ma è pietra angolare della lotta per la Vita e per la Libertà.<br />

a seconda edizione del Festival del<br />

Reportage, che si è tenuta ad Atri dal<br />

17 al 20 giugno, non solo ha rappre-<br />

sentato un’occasione di prestigio sia a livello<br />

culturale che turistico per il bellissimo<br />

borgo abruzzese, ma è stato anche teatro di<br />

spunti rifl essivi molto interessanti. Il perno<br />

attorno cui questi ruotavano era il Tempo,<br />

analizzato nelle sue più intime sfaccettature,<br />

attraverso incontri, conferenze, mostre fotografi<br />

che di forte impatto emotivo. Questi<br />

eventi, insieme all’intervento di ospiti di<br />

grande calibro, alla presenza assidua del Direttore<br />

Artistico, Toni Capuozzo, e all’instancabile<br />

collaborazione delle autorità locali,<br />

hanno confl uito verso un unico fi ne:<br />

testimoniare che il Tempo del Reportage<br />

non è fi nito. Forse ridotto, infl azionato, conteso<br />

ma non concluso. L’esperienza che, a<br />

mio parere, ha lasciato una traccia indelebile<br />

in questo senso nell’opinione pubblica, sia<br />

italiana che internazionale, è stata quella di<br />

<strong>Da</strong>niele Mastrogiacomo. Giornalista di Repubblica,<br />

è intervenuto in merito alla guerra<br />

in Afghanistan il 18 giugno, presso il Teatro<br />

Comunale di Atri. Come reporter, ha potuto<br />

osservare da vicino i meccanismi che regolano<br />

lo stile di vita dei Talebani; come uomo,<br />

ha vissuto un drammatico inferno: non poter<br />

decidere della propria vita, divenuta oggetto<br />

di un sequestro terroristico ingiustifi cato. Le<br />

varie polemiche, le promesse non mantenute<br />

da parte del capo talebano che conduceva<br />

l’operazione, l’attesa, le manifestazioni di<br />

solidarietà e di affetto nei suoi confronti<br />

sono nella memoria di tutti. Ma la chiave di<br />

volta che completa questa tragica architettura<br />

ce l’ha offerta lui: nel libro “I giorni della<br />

paura”, scritto due anni dopo la sua liberazione<br />

e riproposto con successo al Festival.<br />

Forse è superfl uo evidenziare il coraggio<br />

dell’autore nel rivivere quei momenti, nel<br />

rivisitare nella scrittura i luoghi della prigionia;<br />

ma è anche una testimonianza preziosa.<br />

Della perdita di libertà; di una società che<br />

strumentalizza la violenza; della morte; della<br />

speranza; del tempo che scorre e che si<br />

teme di non avere più. La prosa di Mastrogiacomo<br />

è estremamente malleabile. Infatti<br />

si adatta alla descrizione puntigliosa dei<br />

paesaggi, delle usanze e dei riti afgani. L’immensa<br />

distesa desertica, incorniciata dalle<br />

cime innevate, i campi di papaveri da oppio,<br />

prima risorsa economica talebana, le preghiere<br />

e le abluzioni continue dei sequestratori,<br />

sempre aggrappati ai kalashnikov, di<br />

cui, a volte, nella lettura, si può quasi sentire<br />

il rumore metallico contro il telaio della<br />

Toyota Corolla su cui effettuavano i loro<br />

continui spostamenti. Le cadenze sono sempre<br />

le stesse, il ritmo è scandito dal ricorrere<br />

dei medesimi dettagli, come avviene anche<br />

nell’indicare i pasti tutti uguali accompagnati<br />

dal solito tè, gli abiti, i turbanti, la precisione,<br />

a volte ansiosa, di tenere sotto controllo<br />

il tempo. Questa, l’autore, non la per-<br />

derà mai. Durante tutti e quindici i giorni del<br />

sequestro, cominciato il 5 e conclusosi il 19<br />

marzo 2007, saprà in ogni istante consapevole<br />

della data. Sì, perché, le bende sugli<br />

occhi o i cappucci sul volto che avrà, oltre a<br />

negargli la visione di particolari eventi o il<br />

riconoscimento di certi luoghi, saranno anche<br />

strumenti impliciti di negazione tempo-<br />

rale. <strong>Da</strong>vanti alla quale, nonostante tutto,<br />

non si arrende. D’altra parte, tutto ciò contribuisce<br />

ad esaltare gli attimi di grande pathos,<br />

angoscia, rassegnazione. Quando viene<br />

sequestrato, Mastrogiacomo è diretto a<br />

Lashkargah, a sessanta chilometri da Kabul,<br />

nel cuore del territorio talebano. Parte insieme<br />

ad un giovane free-lance afgano, Ajmal<br />

Naqshbandi; vengono scortati entrambi da<br />

un autista, Sayed Agha.. Gli era stata promessa<br />

un’intervista al mullah <strong>Da</strong>dullah, supervisore<br />

di quella zona. E artefi ce del sequestro<br />

e delle conseguenti trattative. Cosa<br />

che Mastrogiacomo scoprirà solo in seguito.<br />

L’arresto avviene in pochi minuti, le proteste<br />

servono a poco, se non a procurare una<br />

ferita profonda sul capo del giornalista.<br />

L’accusa è di spionaggio, debole maschera<br />

di un sequestro in piena regola. La speranza<br />

nella liberazione è alimentata dalle continue<br />

menzogne dei Talebani e si dilaterà o sgonfi<br />

erà come un palloncino a seconda dei loro<br />

umori, che si ripercuotono sulle condizioni<br />

fi siche dei prigionieri: percosse, mani e piedi<br />

legati da catene, frustrate. Straordinaria in<br />

Mastrogiacomo è la tenacia nel voler sempre<br />

cercare un contatto, uno scambio anche<br />

di poche parole con i giovanissimi studenti<br />

coranici che lo sorvegliano: questo da un<br />

lato porterà ad un confronto tra la cultura<br />

occidentale e talebana, dall’altro ad una vera<br />

e propria opera di conversione da parte del<br />

coordinatore del gruppo dei sequestratori, il<br />

quale farà leva sull’origine pakistana del<br />

giornalista, arrivando persino a chiedergli se<br />

sia disposto alla circoncisione. Il confronto<br />

interculturale, però, per i Talebani, è solo<br />

pura curiosità, un mezzo per riaffermare le<br />

proprie convinzioni: chiedono come vengono<br />

gestiti i rapporti intimi con le partner dagli<br />

occidentali, come vengono puniti gli as-<br />

sassini e in che misura interviene l’istituzione<br />

religiosa. Mastrogiacomo spiega come la<br />

legge divina sia separata da quella degli uomini.<br />

Per loro è inconcepibile: la religione è<br />

Stato. Il tempo continua a scorrere e il sequestro<br />

impegna forze fresche, da parte dei<br />

Talebani, necessarie alla guerra. I prigionieri<br />

avvertono che c’è l’urgenza di chiudere le<br />

trattative con i governi e le associazioni<br />

coinvolti, pertanto costringono insistentemente<br />

Mastrogiacomo a girare video contenenti<br />

appelli che possano far accelerare la<br />

situazione. I sequestratori cambiano di continuo<br />

e fa per la prima volta la sua comparsa<br />

un cameraman. Insieme a quest’ultimo, il 16<br />

marzo vengono portati sulle rive del fi ume<br />

Helmand. Scesi dalla jeep, i prigionieri vengono<br />

fatti inginocchiare e bendare, mentre la<br />

telecamera riprende. Mastrogiacomo non<br />

capisce. Cerca spiegazioni, fi no a poche ore<br />

prima erano insieme a condividere il pasto<br />

comune, ora sono circondati da armi. I suoi<br />

compagni si disperano. Pochi secondi e l’autista<br />

venticinquenne, Sayed Agha, viene ucciso,<br />

sgozzato, e la sua testa recisa dal tronco.<br />

Il giornalista riesce a vedere tutto e il<br />

terrore l’assale: l’ultimatum sta per scadere.<br />

La narrazione ora rallenta; si sente la pausa<br />

di dolore, di morte che aleggia nella prigione.<br />

La disperazione è muta, ma parla attraverso<br />

lo shock dei superstiti. La scrittura<br />

pregnante riesce a mostrare il peso enorme<br />

della paura. Altri video, alcuni dei quali mai<br />

13<br />

arrivati alle autorità, e una chiamata con un<br />

telefono satellitare alla redazione di Repubblica<br />

sembrano sbloccare la situazione.<br />

Dopo tre giorni dall’assassinio di Sayed,<br />

Mastrogiacomo e Ajmal apprendono dai Talebani<br />

di essere liberi. Non ci credono: la<br />

rabbia, la paura, l’impotenza sono troppe.<br />

Ma le catene vengono spezzate davanti ai<br />

loro occhi. I sequestratori festeggiano: hanno<br />

ottenuto lo scambio pattuito, la liberazione<br />

di cinque prigionieri talebani. Le strade<br />

dei due prigionieri si dividono: Ajmal viene<br />

portato a Kabul, Mastrogiacomo alla sede di<br />

Emergency a Lashkargah, trasferito fi sicamente<br />

del mediatore del sequestro, Rahmatullah<br />

Hanefi . Questi verrà arrestato cinque<br />

ore dopo la liberazione del giornalista dalla<br />

polizia afgana e rilasciato solo dopo quasi<br />

novanta giorni di carcere. Prima di partire i<br />

due compagni si guardano. Ajmal sorride,<br />

potrà tornare a lavorare e rivedere fi nalmente<br />

la sua famiglia. Mastrogiacomo, accolto,<br />

al suo arrivo alla sede dell’associazione<br />

umanitaria, da Gino Strada, provato, stanco,<br />

riesce a contattare la redazione, per cui scrive<br />

subito un pezzo, e la moglie. Aspri tumulti<br />

montano fuori dalla sede di Emergency,<br />

per il suo rilascio. Si organizza il più in fretta<br />

possibile il suo rientro a Roma, e, fi nalmente,<br />

<strong>Da</strong>niele Mastrogiacomo riesce a lasciare<br />

l’Afghanistan, per sempre. La vicenda,<br />

però, non si conclude in fretta per il<br />

giornalista. Infatti, pochi giorni dopo, apprende<br />

che Ajmal è stato di nuovo preso<br />

dopo la sua liberazione, sorte che sarebbe<br />

dovuta toccare anche a lui. Tuttavia, non si<br />

arrende: lavora giorno e notte per il suo rilascio,<br />

mobilitando i giornali locali di Kabul,<br />

trattando con l’ambasciatore afgano in Italia.<br />

Ma l’8 aprile 2007 giunge la terribile<br />

notizia: Ajmal è stato giustiziato. Mastrogiacomo<br />

chiude il suo romanzo affermando la<br />

sua responsabilità per la perdita dei suoi<br />

compagni di lavoro, due amici che dipendevano<br />

da lui. Questa è una scheggia di vita<br />

piccola, ma densa, che ha una carica dentro<br />

di sé impressionante. Non è solo un romanzo.<br />

Perché leggendo semplicemente un libro,<br />

la fantasia è libera di immaginare luoghi,<br />

persone, fatti. Qui la fantasia non c’è,<br />

non perché bandita, ma perché sostituita dalla<br />

realtà: le foto, i video, gli articoli sono<br />

tutti veri. E lasciano un senso di stordimento<br />

diffi cile da spiegare. Come gli storici non<br />

inseriscono nei libri di storia fatti non metabolizzati<br />

e analizzati nella giusta misura perché<br />

accaduti troppo di recente, così lo sgomento<br />

di vivere “I giorni della paura” nelle<br />

parole di Mastrogiacomo e scoprire che su<br />

Internet sono reperibili a tutti video e foto di<br />

quella vicenda, lascia uno strappo dentro e<br />

un’angoscia che nemmeno le lacrime riescono<br />

a colmare.<br />

Cristina Santonastaso


14 CULTURA E SOCIETÁ<br />

<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Il lacerto di aff resco di Silvi alta<br />

Una parte di affresco, databile nel corso del<br />

XIII secolo, è conservato nella chiesa del<br />

Ss. Salvatore di Silvi alta. Individuabile<br />

sopra la porta che dalla chiesa conduce alla sacrestia,<br />

debitamente ritagliata tra l’intonaco della parete,<br />

l’immagine, eseguita su un lacerto, affascina<br />

per la sua sobria eleganza. Il volto rappresentato<br />

infatti si distacca dalla tradizione tardo-romanico<br />

locale, per il suo naturalismo più ricercato ed una<br />

maggior apertura all’arte gotica europea. Si tratta di<br />

un’esemplare raffi gurazione di S. Caterina d’Alessandria,<br />

il cui culto millenario trova comprovate<br />

testimonianze dalle nostre parti.<br />

L’opera in questione, di autore ignoto, pur non ancora<br />

catalogata come merita tra quelle della pittura<br />

medio- sveva in Italia di maggior rilievo, è ricon-<br />

Siamo spesso portati a non considerare l’importanza<br />

di certe cose in base al proprio<br />

effettivo valore, ma in base a ciò che esse<br />

suscitano in noi o rappresentano. Tali valori soggettivi,<br />

però, oltrepassano sovente la soglia della<br />

nostra onestà, facendoci quindi divergere in giudizi<br />

e preferenze dettate soltanto dal puro egoismo.<br />

(Attualmente è molto diffuso, purtroppo, l’assurdo<br />

criterio del “vale ciò che piace”, il quale favorisce<br />

oltremodo le innumerevoli banalità in voga). Tutto<br />

questo avviene in modo più ricorrente nei confronti<br />

di ciò che ci coinvolge emotivamente, esempio<br />

la musica. Questo anche perché, nel caso appunto<br />

della musica, la capacità, quindi l’idoneità per<br />

assimilarne nella giusta misura i suoi valori, sono<br />

rapportate a doti innate, quale il buon orecchio e la<br />

memoria specifi ca. La mancanza di questi fondamentali<br />

presupposti toglie inevitabilmente l’obiettività<br />

verso le sue superiori espressioni in senso artistico,<br />

quindi anche la possibilità del conseguente<br />

e gratifi cante privilegio della contemplazione delle<br />

grandi composizioni classiche.<br />

Ciononostante, anche in chi, essendo musicalmente<br />

idoneo, quindi consapevole dei precitati ed elevati<br />

vertici dell’arte dei suoni, può ugualmente sussistere<br />

un interesse emotivo e soggettivo verso un pezzo<br />

musicale di tutt’altro genere e pretesa dal punto di<br />

vista artistico, un motivo però estremamente caro<br />

alla propria individualità perchè spesso identifi cato<br />

con un declamato frangente esistenziale: un momento,<br />

un ora, un giorno del proprio vissuto, che<br />

come per miracolo, la musica riesce a far rivivere,<br />

in modo anche complementare perchè fantasticamente<br />

trasfi gurato dal potere suggestivo di certe<br />

note. Così come non è giusto, quindi, disconoscere<br />

la superiorità del valore oggettivo ed artistico della<br />

musica, non lo è altrettanto quello di ignorare l’importanza<br />

soggettiva (estrinsecata ripeto, dal criterio<br />

logico della valutazione) che può assumere, nello<br />

specifi co, una musica qualsiasi per ognuno di noi.<br />

E anche in me sussistono altresì questi miracolosi<br />

momenti musicali. Molte musiche di Bert Kaempfert<br />

(grande compositore di cui quest’anno ricorre<br />

il trentennio della morte), ad esempio, sono nel<br />

ducibile a quel movimento pittorico, noto agli ambienti<br />

colti ispirati da Federico II di Svevia. Egli in<br />

qualità di re di Sicilia, a mezzo della sua amministrazione,<br />

istituisce un giustizierato d’Abruzzo con<br />

capoluogo a Sulmona. La sua magnifi ca corte, che<br />

ha una residenza in Atri, divulga il movimento pittorico<br />

di origine sveva, che trova espressioni, oltre<br />

che a Silvi, anche in Atri e S. Maria di Propezzano.<br />

Enrico Trubiano<br />

Socio ordinario della Deputazione<br />

di Storia patria negli Abruzzi<br />

S. Caterina d’Alessandria<br />

Foto Gino di Paolo<br />

I miracoli della musica<br />

Quella carezza della sera…<br />

mio animo vere e proprie clonazioni di atmosfere e<br />

sentimenti altrimenti inspiegabili e irripetibili. Qui<br />

è giusto aggiungere, però, che il discorso è un po’<br />

diverso in quanto quella di Bert non si può certamente<br />

considerare musica qualsiasi…<br />

Citando un esempio più convincente, e se vogliamo,<br />

sorprendente (per chi conosce la mia passione<br />

per Schubert e Brahms), confesso le mie circoscrizioni<br />

emotive verso alcuni pezzi degli anni sessanta<br />

tra i quali, a parte “Una carezza in un pugno”<br />

(vero e proprio rigurgito sentimentale di quel “bar<br />

Iris” con tutto lo scenario dei sentimenti vissuti nell’adiacente<br />

retro-spazio estivo) o “Siesta”(col suo<br />

liofi lizzato contenuto di suggestioni primaverili),<br />

ce n’era uno dei cosiddetti “New Trolls” (se non<br />

erro), dal bellissimo titolo (“Quella carezza della<br />

sera”), che considero, per le precitate ragioni, una<br />

sorta di chiave magica di quello scrigno emozionale<br />

che augurerei ad ogni sedicenne odierno, così<br />

pericolosamente lontano dall’elemento astratto,<br />

quindi da ogni indispensabile tipo di ideale. Un bellissimo<br />

motivo, comunque, di cui molti si ricorderanno<br />

(di certo Roberto Costantini), dalla musica e<br />

dal testo protesi verso sensazioni irripetibili, come<br />

quella giovinezza in quel mondo, anch’esso, ancora<br />

giovane…<br />

Rossano Di Palma


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Fra Dio e gli uomini c’è un<br />

universo di diff erenza…<br />

L<br />

’entità di Dio viene spesso integrata con l’umano attraverso una correlazione presunta e<br />

dilatata. <strong>Da</strong> qui pure l’appropriato aforisma secondo cui “la religione è la più comune e<br />

diffusa fantasticheria umana”. La defi nizione obiettivamente più riscontrabile dell’essere<br />

supremo, risiede infatti in quel mistero che domina la presenza del creato e la sua astratta, distante<br />

inspiegabilità per l’uomo.<br />

Un enigma sovrastante e inaccettabile per la creatura più arrogante del regno animale la quale, nei<br />

secoli e in svariati modi, ha fatto di tutto per motivare e sfruttare, secondo la specifi ca mentalità<br />

della propria etnia e del proprio costume, il precitato rebus legato alla genesi e a tutto il resto. Ciò<br />

dimostra anche, quindi, la notevole importanza sociale della religione, la propria tipica capacità di<br />

ascendere sul pensiero di massa, col risultato di una consistente ed importante azione politica. Tale<br />

componente politica (compresi i ben noti effetti faziosi e bellicosi instaurati da certe circostanze<br />

di divergenza etnica, di costume ecc.) ha rappresentato, come nel nostro odierno caso, anche un<br />

indubbio introito di potere, suscettibile di un interesse di adeguamento d’immagine che ha prevaricato<br />

e contraddetto una secolare ideologia allo scopo di conservare quella popolarità fondamentale<br />

per la propria esigenza di stabilità governativa. Di fronte a simili presupposti, perciò, e in base anche<br />

agli altri aspetti di una contraddizione atavica e piuttosto tangibile all’obiettività, non capisco<br />

perché si sia ancora tanto inclini a correlare le prerogative astratte e superiori dell’essere supremo<br />

con quelle materiali, imperfette e terrene del genere umano a cui, comunque, anche i preti appartengono.<br />

La mia, perciò, non è una difesa verso sacerdoti, frati ecc., ma verso la propria posizione<br />

di uomini. Uomini, che in quanto tali, sono anch’essi esposti ad un’inevitabile e comprensibile<br />

debolezza, quindi vulnerabilità e fallibilità, anche e soprattutto nei casi odierni. Una posizione,<br />

ribadisco, che tanto più in questa attualità edonistica, si estrinseca notevolmente dal fondamentale<br />

ed elevato concetto che voleva, i diretti rappresentanti della Chiesa, atipici soggetti umani, lontani<br />

quindi dall’essere comune e per questo in grado di canalizzare nella sublimazione la propria<br />

Gemellaggio Atri, Nardò, Conversano<br />

È<br />

stato fi rmato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa<br />

che lega come città gemellate Atri, Conversano<br />

e Nardò. Il fi lo conduttore che unisce le Tre<br />

cittadine e che ha condotto le relative amministrazioni<br />

a dare vita ad un accordo formale, è la famiglia Acquaviva.<br />

La storia di Atri, Conversano e Nardò inizia ad intrecciarsi<br />

nel 1455 quando l’ultimo conte Orsini del Balzo,<br />

Giovanni Antonio, fi glio di Raimondo principe di Taranto<br />

e di Maria d’Enghien (che poi avrebbe sposato in<br />

seconde nozze Ladislao I d’Angiò), diede in dote l’intera<br />

contea di Conversano a sua fi glia Caterina, sposa<br />

L’empito del cuore<br />

Qui viveva un mondo diverso. Un mondo rimasto nella fantasia. Un mondo<br />

che il ricordo ha nuovamente fotografato. La sua anima antica splende ancora<br />

nell’oro del tramonto, sugli orli merlati del suo monumento secolare. Qui il<br />

selvaggio regnava in una solitudine perduta; nella traccia schiumosa e ripetitiva delle<br />

onde feroci dell’inverno o nel soffi ce e puntuale sussurro delle calme di giugno, quando<br />

la mia adolescenza sfuggiva alle chele di granchi mastodontici, unici responsabili di<br />

un intermittente silenzio. La mia torre mi guardava solennemente da lassù, mentre il<br />

sorriso di un undicenne temerario cacciava ignaro tra gli scogli della risacca. Ora una<br />

lunga serie di momenti, di immagini, di pezzi luminescenti ricompongono un mosaico<br />

di luce; un album dell’anima verde e azzurro, dove i sogni del fanciullo alimentano la<br />

triste coscienza dell’uomo, che adesso, tende inesorabile al pensiero della scadenza.<br />

Ma in un vero romantico l’eterno sopravvive nella sua illusione irriducibile, nel colore<br />

ineguagliabile dei giorni in cui la vita era solo un punto di partenza che cercava inutilmente<br />

il suo traguardo troppo lontano per essere visibile. Sì, quella giovinezza acerba<br />

è ancora incancellabile in me, come il ricordo di quell’isola meravigliosa attorno alla<br />

grande torre; l’isola che ha nutrito la mia anima azzurra col suo solo lungo colore che<br />

mi porto dentro. Sulle sue rive, ora contaminate dalla morsa di una moltitudine edo-<br />

del duca d’Atri Giulio Antonio Acquaviva. Iniziò così<br />

il lungo possesso del feudo di Conversano da parte della<br />

casata degli Acquaviva che, salvo una parentesi di<br />

quattro anni, lo avrebbe detenuto ininterrottamente sino<br />

all’abolizione dei diritti feudali del 1806.<br />

A Nardò, invece, gli Acquaviva arrivano nel 1497,<br />

quando Federico I d’Aragona, ultimo re della dinastia<br />

aragonese di Napoli, assegnò il feudo al conte Belisario<br />

Acquaviva, fi glio di Giulio Antonio, duca d’Atri, morto<br />

nella battaglia di Otranto del 1481, e di Caterina del<br />

Balzo Orsini. Belisario, insieme al fratello Andrea Matteo,<br />

godeva grande fama di umanista e letterato. Riab<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

libido. Condizione, quest’ultima (fondamentale al ruolo religioso), che li faceva sopperire psicologicamente<br />

ad un arduo percorso esistenziale altrimenti insostenibile. Dico li faceva, perché oggi<br />

invece, essendo inevitabilmente esposti al rapporto (per la precitata esigenza di adeguamento)<br />

con un contesto sociale immerso nel materialismo esasperato, quindi infl uenzati da un edonismo<br />

che è l’antitesi della vita religiosa, gli uomini di Chiesa sono altresì provocati, quindi sottoposti a<br />

tutti gli effetti istiganti ed eventualmente devianti come e più degli altri imperfetti esseri umani. Il<br />

circolo vizioso innescato dal materialismo consumistico coinvolge quindi, con conseguenze anche<br />

maggiori, preti, vescovi, cardinali ecc. Per questo, anche certe occultate ed estreme anomalie, tenderanno<br />

a proliferare in una società succube di una mentalità opposta a quella basata sull’umiltà,<br />

la conservazione e la coscienza, cioè la mentalità religiosa. Una mentalità, ripeto, parecchio ridimensionata<br />

dagli stessi addetti ai lavori… celestiali. In tal senso, inoltre, e in generale riferimento<br />

ad un presunto pubblico religioso, aggiungo che certe appartenenze mistiche non si dimostrano<br />

con la scenografi ca presenza fi sica nel proprio ambito di culto, né con le solite false strette di mano<br />

in segno di pace ecc., compiute per evidenziare un’umiltà e una spiritualità fi ttizie, che terminano<br />

puntualmente appena usciti dall’edifi cio sacro. Terminano col recupero immediato del vero essere<br />

e dell’effettivo credo della stragrande maggioranza dei fedeli per modo di dire… Fedeli casomai<br />

alla moda del fuoristrada da 2500 cc. e a tutto un contesto materialistico (tradito soltanto per pochi<br />

minuti di sceneggiata da cattedrale) che signifi cano l’esatta antitesi del simbolo della croce e del<br />

messaggio espresso dal suo sanguinante torturato! Ecco! Come già dicevo, queste sono prerogative<br />

assolutamente umane, che non hanno niente da spartire quindi con Dio e neppure con quella<br />

strategica ricerca della divinità nell’uomo attraverso la presunta traslazione sulla croce. Per questo<br />

quindi, non ci si meravigli, se di tanto in tanto, incontriamo preti e frati depravati e pedofi li in un<br />

mondo indemoniato dalla lussuria e dalla sete di danaro; uno scenario sociale spiritualmente alterato<br />

e verso cui, purtroppo, la nostra religione si comporta (come già spiegato) in modo contraddittorio,<br />

accettando una mediazione paradossale della quale fanno tesoro gli odierni rappresentanti di<br />

Satana. Non sorprendiamoci, ripeto, così come per le conseguenze dell’effetto serra, neppure per<br />

quelle di una mentalità deleteria e tutt’altro che religiosa, ora alla base di una società assurda. Una<br />

società orientata dal materialismo, e perciò dalla superfi cialità, dall’incoscienza e dal peccato.<br />

nistica, vissero i primordi psicologici di un poeta astratto e ribelle. Un’anima distinta,<br />

alienata da ogni luogo comune, ad iniziare dai valori acquisiti e spesso fi ttizi di una<br />

scuola che odio ancora, così come adoravo questa terra sgombra dalla traccia artifi ciale.<br />

Ora in essa ritorno, talvolta, solo quando quella rara solitudine ripete il suo momento<br />

insperato, respirando il mio Brahms con tutta la sua fi era misantropia. Quasi da epigono<br />

camminatore che viene qui per salutare la terra prediletta, la sede ormai contraffatta<br />

di un sogno che cerca ancora, in questi resti, il suo tempo autentico: quello perduto e<br />

indelebile che solo la fantasia sa rivivere.<br />

15<br />

Rossano Di Palma<br />

bellì notevolmente la città a livello architettonico, rifece<br />

strade e scuole, favorì accademie e pubbliche istituzioni.<br />

Nonostante le notevoli qualità, rimase comunque un<br />

oppressore e un despota per i neretini e fece salire sul<br />

soglio episcopale Giacomo Antonio, suo fi glio naturale.<br />

Sposò Sveva Sanseverino, fi glia di Don Gerolamo 2°<br />

Principe di Bisignano e di Vannella Gaetani dell’Aquila<br />

d’Aragona. A lui rimase la città quando, nel 1510,<br />

fu elevata a ducato. Nei prossimi giorni le tre città nomineranno<br />

la commissione del gemellaggio alla quale<br />

prenderanno parte amministratori e storici locali.<br />

Carlo Anello<br />

Uffi cio Stampa Comune di Atri<br />

foto: Alvaro Bronico<br />

Rossano Di Palma


16 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

“Lascia la macchina e vieni in navetta”<br />

Torna il servizio di bus navetta con un nuovo mezzo ad alimentazione ecologica<br />

“Lascia la macchina e vieni in navetta” con questo<br />

slogan il comune di Silvi ribadisce il suo impegno<br />

per l’ambiente e in quest’ottica ha riattivato il bus<br />

navetta estivo.<br />

Dopo più di un anno di interruzione del servizio,<br />

richiesto a gran voce dalla cittadinanza e dai villeggianti,<br />

l’assessore al Turismo Annapaola Mazzone<br />

ha provveduto al ripristino del trasporto urbano su<br />

tutto il territorio di Silvi. <strong>Da</strong>l 28 giungo al 15 settembre<br />

il nuovo mezzo sarà a disposizione degli<br />

utenti, con fermate a chiamata o su prenotazione<br />

telefonica.<br />

Il nuovo bus è un modello Iveco, con una capienza<br />

per sedici persone, alimentato a metano proprio per<br />

creare il meno impatto possibile sull’ambiente.<br />

Il servizio è attivo dalle 6 del mattino fi no all’una<br />

di notte. Il costo del biglietto è di 1 euro e cinquanta<br />

ma saranno possibili abbonamenti che possono<br />

essere eseguiti in 22 attività commerciali di Silvi.<br />

Previsti sconti e agevolazioni per le persone diversamente<br />

abili e per i pensionati. “”Il bus navetta<br />

- ha detto l’assessore Annapaola Mazzone - risponde<br />

ad esigenze di trasporto pubblico anche sotto<br />

il profi lo turistico, un servizio comodo e rapido di<br />

spostamento all’interno della città. Importante è<br />

stata inoltre la scelta di dotarlo di impianto a me-<br />

Torna Mogol nell’estate di Silvi<br />

Sarà ancora il Maestro Mogol il protagonista assoluto dell’estate silvarola.<br />

L’artista milanese presiederà la seconda edizione del Premio della<br />

Canzone Italiana “Silvi, Città di Mogol”, presentata dal giornalista<br />

musicale <strong>Da</strong>rio Salvatori e da Germanio D’Aurelio “Nduccio”. Le manifestazioni<br />

estive, che prendono il via uffi cialmente il 1 luglio, sono state presentate<br />

dall’assessore al turismo Annapaola Mazzone e quella alla cultura Luciana Di<br />

Marco. Il premio in onore a Giulio Rapetti “Mogol”, cittadino onorario di Silvi<br />

dal 2008, ha aperto le iscrizioni ai giovani cantautori che si esibiranno nel palco<br />

di piazza dei pini martedì 24 agosto. Ad inaugurare la stagione di spettacoli<br />

sarà l’Intercultura Festival “Non solo jazz” che vede l’esibizione di Linda<br />

Valori (già protagonista al Sanremo 2004) e degli Afrodesir, progetto di musica<br />

afro basato sulla contaminazione. Altro grande appuntamento è previsto<br />

tano per sottolineare la nostra attenzione all’ambiente”.<br />

Domenico Mazzone<br />

Presentato il calendario manifestazioni. Ad agosto il premio della canzone italiana.<br />

E poi Massimo Bagnato da Zelig, due Notti Bianche, tappa regionale di Miss Italia, rassegne internazionali<br />

il 1 agosto con lo spettacolo “Desiderio di Cabaret” con Massimo Bagnato,<br />

comico e personaggio televisivo, vero mattatore allo Zelig <strong>2010</strong>.<br />

Torna la “Notte Bianca a Silvi”, reduce da due edizioni strepitose, riuscendo<br />

addirittura a presentarsi in doppia veste: la classica del 7 agosto e la grande<br />

festa del mare, il 10 luglio, che rappresenterà la notte bianca sulla spiaggia.<br />

Grande attesa il 22 luglio per “Strada facendo Festival”, primo appuntamento<br />

con gli artisti di strada che si esibiranno per le vie della città che si trasformeranno<br />

per l’ocasione in grandi isole ecologiche.<br />

Atteso ritorno per la dodicesima edizione di Arti e Mestieri a Castelbelfi ore,<br />

che dal 16 al 19 luglio celebrerà gli antichi mestieri nello splendido scenario<br />

di Silvi Paese. E sempre il borgo antico sarà teatro della quarta edizione di<br />

“Rock, Wine and Blues”, festival internazionale della musica blues che vedrà<br />

protagonisti personaggi del calibro di Matt Schofi eld, Michael Burks, Earl<br />

Thomas e Dede Priest.<br />

La manifestazione, che ospiterà anche degustazioni enologiche delle cantine<br />

abruzzesi e prevista il 30 e 31 luglio, è patrocinata dal Ministero della Gioventù.<br />

L’11 agosto, invece, farà tappa regionale il Concorso Nazionale Miss<br />

Italia nella splendida cornice di Piazza Marconi. Il clou, ad agosto, quando<br />

piazza dei pini sarà centro della consueta e affascinante celebrazione dei festeggiamenti<br />

del mare che vedranno grandi spettacoli per il ferragosto. Tanti<br />

altri spettacoli, grandi protagonisti, sagre di pesce e incontri d’arte che caratterizzeranno<br />

l’estate silvarola.<br />

“Abbiamo confermato gli eventi che caratterizzano l’estate a Silvi – hanno<br />

detto gli assessori comunali Mazzone e Di Marco – caratterizzata da rassegne<br />

importanti e personaggi come Mogol che onorano la nostra città. Il nostro<br />

ringraziamento va soprattutto a quelle associazioni culturali con il quale abbiamo<br />

collaborato”<br />

APERTE le iscrizioni al PREMIO MOGOL<br />

http://www.lacanzonedelsole.it/bando.html<br />

Domenico Mazzone


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Blitz antiabusivi<br />

Linea dura contro i vu cumprà alla presenza del<br />

vice sindaco Marini: sequestrata merce contraffatta.<br />

Domani riunione con le forze dell’ordine<br />

provinciali per arginare il fenomeno.<br />

Il lavoro del vice sindaco Enrico<br />

Marini continua su strada, in maniera<br />

diretta, a fi anco gli uomini<br />

della polizia locale, impegnato in prima<br />

persona in operazioni contro l’illegalità.<br />

L’ultima questa mattina, in<br />

una operazione contro il commercio<br />

abusivo, coordinata dal comando di<br />

polizia locale insieme, al vice sindaco<br />

Marini. Sequestrati 350 articoli di<br />

cui più della metà costituita da merce<br />

contraffatta, per un valore stimato intorno<br />

alle 3 mila euro. E’questo il bilancio<br />

dell’operazione svoltasi, intor-<br />

La Croce Rossa di Silvi ha compiuto<br />

15 anni, e lo ha fatto festeggiando<br />

insieme alla sua gente con una grande<br />

festa di 3 giorni in piazza dei Pini.<br />

La festa è stata davvero divertente,<br />

si sono esibiti sul palco il Coro di<br />

Mutignano e il gruppo dei Senza<br />

Nome la prima serata, e un famoso<br />

comico abruzzese la seconda serata.<br />

Purtoppo il maltempo ha chiuso la<br />

festa in anticipo,poichè la pioggia<br />

ha avuto la vinta nella serata della<br />

domenica. Durante le prime due<br />

sere però oltre alla musica e a tanto<br />

divertimento i Volontari del Soccorso<br />

si sono improvvisati cuochi e hanno<br />

no alle 10 del mattino, lungo le spiagge<br />

affollate dai turisti che negli ultimi<br />

giorni hanno visto una vera e propria<br />

invasione di commercianti stranieri<br />

abusivi. A fi nire nel mirino dei locali<br />

vigili urbani sono stati ambulanti di<br />

origine bengalese, sorpresi a mostrare<br />

la merce ai villeggianti, che però appena<br />

avvistati gli agenti si sono dati alla<br />

fuga. La merce sottoposta a sequestro<br />

comprende articoli di bigiotteria (che<br />

venivano venduti ad un prezzo simile<br />

a quello dei corrispondenti autentici),<br />

orologi, scarpe, jeans e magliette. I<br />

capi e gli accessori d’abbigliamento<br />

riproducevano con fedeltà i marchi<br />

più in voga. L’amministrazione comunale<br />

ha deciso di intraprendere la<br />

linea dura contro i venditori abusivi<br />

al fi ne di tutelare il commercio fi sso<br />

della città.“”Abbiamo predisposto<br />

un piano di prevenzione e repressione<br />

del commercio abusivo - ha detto<br />

il vice sindaco nonché assessore alla<br />

polizia municipale Enrico Marini<br />

- seguiranno controlli a tappeto sia<br />

15 anni con voi…<br />

Compleanno della CRI di Silvi<br />

preparato deliziosi piatti per tutti<br />

coloro che intervenivano alla festa.<br />

L’iniziativa dei ragazzi della CRI di<br />

Silvi ha avuto una causa nobile quella<br />

di raccogliere fondi per lì’acquisto<br />

di una nuova ambulanza. Nella<br />

giornata di sabato si è svolta anche<br />

un’esercitazione dei soccorsi speciali<br />

nella scuola Bindi di Piazza Marconi,<br />

con l’aiuto dei volontari di Giulianova<br />

si è simulato un incendio dentro la<br />

scuola e per rendere la scena ancora<br />

più emozionante si era stabilito che<br />

l’unica via di fuga era quella aerea<br />

per cui è intervenuta la gru della croce<br />

Rossa e i soccorritori Speciali che<br />

con particolari imbracature si sono<br />

aggrappati alla gru e hanno salvato<br />

le cavie. Durante l’esercitazione sono<br />

state messe in azione anche le unità<br />

cinofi le per la ricerca dei dispersi. La<br />

scena ha fatto restare a bocca aperta<br />

quanto sono accorsi nella piazza a<br />

vedere cosa accadeva,molti spettatori<br />

si sono complimentati con i ragazzi<br />

e molti hanno tirato un respiro di<br />

sollievo quando hanno capito che era<br />

solo un’esercitazione e nulla di reale.<br />

La domenica sempre nella scuola<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

sull’arenile che sulle strade. Siamo di<br />

fronte ad una situazione intollerabile<br />

che va a danno dei nostri commer-<br />

Bindi con l’aiuto e la collaborazione<br />

della cardiologia e della diabetologia<br />

dell’opsedale di Atri si è voluto offrire<br />

ai cittadini una giornata di prevenzione<br />

per il diabete e l’infarto, pertanto si<br />

sono effettuati controlli gratuiti della<br />

glicemia e elettrocardiogrammi. La<br />

domenica mattina in Piazza dei Pini si<br />

è celebrata la S. Messa e subito dopo<br />

si è ringraziato il Comune di Silvi ed il<br />

Sindaco, e inoltre sono stati premiati<br />

i volontari che fanno parte del gruppo<br />

dal 1995 e precisamente : Mauro<br />

Mennilli, gabriele Carletti, Franco Di<br />

Remigio, Pasqualino savini, Rosanna<br />

17<br />

cianti fi ssi e per l’intera comunità””<br />

Come ogni anno, a stagione turistica<br />

avviata, le località balneari subiscono<br />

la forte presenza degli ambulanti abusivi<br />

e a Silvi lo scorso anno fu approvata<br />

un’ordinanza del sindaco e una<br />

delibera di consiglio comunale con<br />

il quale si poneva il divieto assoluto<br />

della vendita ambulante. Domattina,<br />

tra l’altro, ci sarà un incontro nel comune<br />

di Silvi tra Polizia Locale, Carabinieri,<br />

Guardia di Finanza, Polizia<br />

e Guardia Costiera convocata dall’assessore<br />

al commercio, Sergio Adonide,<br />

per discutere della problematica<br />

e pianifi care in maniera congiunta le<br />

dovute azioni per reprimere il fenomeno<br />

del commercio abusivo.<br />

Domenico Mazzone<br />

Di Biase e Alfonso Scordella. La festa<br />

della CRI è stata una festa gioiosa,<br />

piena di allegria e soprattutto è stata la<br />

festa dei Volontari. Silvi deve essere<br />

orgogliosa ad avere un’istituzione<br />

così forte e salda che da 15 anni opera<br />

instancabilmente sul territorio. Grazie<br />

a tutti i volontari del soccorso, a tutti<br />

quelli che hanno collaborato e a tutti<br />

quelli che in questi 15 anni hanno reso<br />

possibile che questo gruppo esista da<br />

tanti anni.<br />

Uffi cio Stampa - CRI Silvi<br />

www.crisilvi.it


18 EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

L<br />

Pianacce in Fest<br />

<strong>Da</strong>l 23 al 25 luglio danze e musiche delle tradizioni popolari<br />

a terza edizione di Pianacce in fest: danze e musiche<br />

delle tradizioni popolari sarà interamente de-<br />

dicata alla rievocazione di tempi e usanze passate<br />

attraverso seminari e spettacoli all’insegna di canti e balli<br />

legati al folklore e alla tradizione. La cultura popolare di<br />

ogni luogo affonda le proprie radici nella storia legata alle<br />

genti più umili che, attraverso i mestieri più semplici e<br />

dignitosi, hanno costruito e mantenuto l’identità culturale<br />

del proprio paese.<br />

Il tema a cui questa edizione è dedicata alla Transumanza,<br />

il viaggio stagionale che conduceva annualmente, fi n dalla<br />

notte dei tempi, le greggi dall’Abruzzo in Puglia. Questa<br />

migrazione aveva bisogno di larghe vie erbose che potessero<br />

fornire alimento al bestiame durante il lungo cammino.<br />

Pertanto i Tratturi erano strade e pascoli che oltre<br />

allo scambio di merci e bestiame sono divenuti luoghi di<br />

incontro tra tradizioni e culture diverse. Il viaggio durava<br />

giorni e si effettuavano soste in luoghi prestabiliti noti<br />

come “stazioni di posta”.<br />

La manifestazione, che si svolgerà nei giorni 23-24-25<br />

luglio in Piazza Indipendenza nella contrada Pianacce di<br />

Silvi, sarà dunque interamente dedicata ad eventi musicali<br />

e culturali legati alle vie della Transumanza. Un “viaggio”<br />

di tre giorni dall’Abruzzo al Salento, alla scoperta di canti,<br />

balli e musiche che caratterizzano la nostra terra. Ogni serata<br />

si raggiungerà la nostra stazione di posta rievocando<br />

lo spirito e la passione di un tempo passato.<br />

Il viaggio ha inizio con i seminari i e laboratori di tradizioni<br />

popolari abruzzesi (la storia, canti, balli, strumenti<br />

musicali...) a cura di Carlo Di Silvestre (etnomusicologo,<br />

dir. del C.E.d’A) impegnato da anni nella ricerca etnomusicologa<br />

sul campo in Abruzzo, docente di etnomusicologia,<br />

autore di numerose pubblicazioni nonchè fondatore e<br />

dirigente del gruppo di riproposta “Il Passagallo”. La serata<br />

d’apertura sarà inaugurata dal gruppo storico di Penne<br />

S.Andrea Laccio d’amore, sempre molto attivo nella<br />

conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio<br />

fokloristico abruzzese e teramano. Il ballo del laccio<br />

è rimasto radicato sino ad oggi nella cultura abruzzese assumendo<br />

la connotazione di danza tipica delle feste e di<br />

ballo propiziatorio dei matrimoni, in occasione dei quali,<br />

è tradizione trarre presagio per il futuro della coppia dalla<br />

riuscita dell’ intreccio e del disintreccio dei nastri in mano<br />

ai ballerini. La serata prosegue con le “tradinnovazioni sonore”<br />

dell’ Orchestra della Transumanza che presenterà<br />

un repertorio di musica popolare abruzzese contaminato<br />

da sfumature folk-rock. “Tradire per innovare” ,questo è<br />

il concetto su cui l’Orchestra riesce a fare del patrimonio<br />

musicale abruzzese uno spettacolo all’avanguardia ricco<br />

di contaminazioni sonore di altre culture, condividendo<br />

l’idea che la tradizione fosse una sorta di voce antica che<br />

sarebbe stata in grado di raccontare il mondo lasciato alle<br />

spalle e quello che si apre davanti ognuno di noi.<br />

Il viaggio nella memoria continua sabato 24 con una<br />

giornata dedicata alla tradizione musicale del Salento.<br />

A partire da pomeriggio prenderanno il via seminari incentrati<br />

sul fenomeno del tarantismo e sulla storia della<br />

pizzica accompagnati da dimostrazioni coreografi che e<br />

corsi di ballo e tamburello tenuti da istruttori del luogo.<br />

Durante la serata si esibiranno gli Arakne Mediterranea<br />

noto gruppo salentino di elevato spessore coreografi co. La<br />

Compagnia si compone di artisti studiosi e ricercatori, che<br />

si propongono di diffondere, far conoscere e sopravvivere<br />

le tradizioni, le danze, gli usi e i costumi delle espressioni<br />

popolari salentine e della Puglia proponendo i canti, le<br />

danze e i ritmi direttamente attinti alla tradizione orale, da<br />

nonne tamburelliste, cantanti, danzatrici e danzatori popolari<br />

di Galatina, Martignano Ostuni, Lecce, Torrepaduli,<br />

Ortelle ecc., che hanno trasmesso la loro passione per la<br />

Pizzica e il canto popolare come autentica espressione di<br />

una cultura “altra”. A ritmo di tamburelli, chitarre, organetto,<br />

violino, fl auti, nacchere, si intraprende un viaggio<br />

sonoro che va dalle tarantelle più antiche ai canti di taranta,<br />

dalle ninne nanne alle serenate, dalle pizziche della<br />

Puglia ad arie e cantilene grike per coinvolgere e trasportare<br />

lo spettatore nella magica terra del Salento.<br />

La notte salentina proseguirà in compagnia de I Calanti,<br />

dodici giovani musicisti, tutti appartenenti alla Famiglia<br />

Colitti di Ugento (Le), impegnati a portare avanti una<br />

tradizione musicale di famiglia nella quale la passione e<br />

l’amore per la cultura e le tradizioni popolari del Salento<br />

sono l’humus sul quale è germogliato questo importante<br />

gruppo.<br />

I Calanti hanno saputo mantenersi integri dalla moda delle<br />

contaminazioni extra-culturali che hanno snaturato il panorama<br />

musicale Italiano, meritando a pieno titolo l’epiteto<br />

di “eredi autentici della tradizione” che ne fa oggi uno<br />

dei gruppi di riferimento mondiale per il genere che propongono.<br />

La forza della loro musica e dei loro spettacoli<br />

è dirompente: le melodie affi orano da voci antiche mentre<br />

i ritmi pulsano sostenuti da una possente sezione di tamburelli,<br />

il tutto accompagnato da una sezione coreografi ca<br />

suggestiva e coinvolgente.<br />

L’ultima stazione di posta ci riconduce in Abruzzo per<br />

assistere allo spettacolo del gruppo di riproposta de Il<br />

Passagallo che animerà la serata a ritmo di Saltarello<br />

abruzzese, Cotta e Spallata accompagnati dalle danze in<br />

costume della del gruppo itinerante La Cumbagnie del<br />

G.U.T.A. Il Passagallo svolge da dieci anni attività concertistica<br />

e seminari-studio presso teatri ed enti culturali in<br />

Italia e all’estero. Della musica orale abruzzese, documentata<br />

dalla ricerca sul campo svolta da Carlo Di Silvestre,<br />

Il Passagallo interpreta e ripropone le storie, le leggende, i<br />

canti della religiosità, del sentimento amoroso e di sdegno.<br />

Il linguaggio sonoro, dai caratteri mediterranei ed europei,<br />

si presenta ora ritmicamente incalzante ed ora melismatico,<br />

ora essenziale ed ora denso di lirismo.<br />

Associazione Culturale “Voci di Pianacce”<br />

Settore ufficio:<br />

Distribuzione Cancelleria e Prodotti per L'Informatica<br />

Settore imballaggio:<br />

Produzione Nastri Adesivi Stampati e Neutri<br />

Film Estensibile per Pallets<br />

Settore Grafico:<br />

Serigrafia - Promozionali - Etichette Adesive in PVC<br />

Stampa in Digitale - Plotter da Intaglio<br />

Zona Ind.le Scerne di Pineto (Te) - Tel. 0859462233 r.a. - Fax: 0859461485<br />

e-mail: segreteria@marcheggiani.net - guidografica@marcheggiani.net<br />

www.marcheggiani.net<br />

Il primo box doccia che va in lavatrice<br />

Il piacere della doccia in libertà<br />

TELAIO IN ALLUMINIO<br />

APERTURA TOTALE<br />

FACILITÁ DI PULIZIA<br />

la cortina si stacca e<br />

si lava a mano o<br />

in lavatrice<br />

PRATICO!<br />

ECONOMICO|<br />

RESISTENTE!<br />

FACILE DA INSTALLARE!<br />

Cortinadoccia - Via Matteotti, 47/1 - 64029 Silvi Marina (TE)<br />

Tel. 085 9351250 - Fax 085 9351015 - info@cortinadoccia.it


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Si sono svolti dal 18 al 20 giugno, con una grande manifestazione in<br />

Piazza dei Pini durata tre giorni, i festeggiamenti per i 15 anni di attività<br />

della Croce Rossa – Volontari del Soccorso di Silvi. Un programma<br />

ampio e per tutti i “gusti” quello che i V.d.S. di Silvi hanno offerto a coloro<br />

che sono accorsi; oltre agli stand gastronomici, c’è stata l’esibizione del Coro<br />

folkloristico “Coro del Borgo Antico”, lo spettacolo di Marco Papa con la partecipazione<br />

di Matteo Laudadio, i concerti dei “Senza Nome” (tributo a Rino<br />

Gaetano) e dei “Venti Metri”, un’estemporanea di pittura, una mostra fotografi<br />

ca e un’esercitazione dei Soccorsi Speciali. Non ci si è dimenticati neanche<br />

delle funzioni proprie della Croce Rossa, col controllo gratuito di glicemia ed<br />

ECG, e infi ne una lotteria il cui ricavato è stato devoluto per l’acquisto di una<br />

nuova ambulanza.<br />

Il taglio del nastro è avvenuto a opera del Sindaco Gaetano Vallescura, che ha<br />

voluto rimarcare l’importanza della presenza di una struttura come la Croce<br />

Rossa sul territorio di Silvi, il modo in cui ha saputo crescere negli anni par-<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE 19<br />

15 anni per la Croce Rossa Italiana - gruppo<br />

volontari del soccorso di Iilvi<br />

Il gruppo dei volontari del soccorso della croce<br />

rossa di Silvi ha festeggiato i suoi 15 anni di<br />

attività e lo ha fatto in tre giorni di festa in piazza<br />

dei Pini. Il programma della manifestazione si è<br />

svolto con mostre di pittura e fotografi a, stand gastronomici,<br />

esercitazioni di soccorso speciali. Sono<br />

stati effettuati, inoltre, controlli medici gratuiti e<br />

messi a disposizione stand informativi sulle attività<br />

della croce rossa.. Domenica 20 giugno alle ore 11<br />

è stata celebrata messa all’aperto in Piazza dei Pini<br />

mentre sabato sera un grande show del cabarettista<br />

abruzzese Marco Papa, affi ancato da Matteo Laudario<br />

ha allietata la serata dei molti intervenuti alla<br />

festa. Si sono esibiti nel loro ultimo spettacolo con<br />

i “”Santi e predicatori”” con i quali sono impegnati<br />

in un tour italiano. Lo spettacolo si è effettuato alle<br />

ore 22,00 e l’ingresso è stato gratuito. Nella serata<br />

di domenica, invece il concerto musicale dei Venti<br />

Metri. La manifestazione è stata voluta dal gruppo<br />

dei volontari di Silvi, che costituirono nel 1995 la<br />

prima sezione Croce Rossa, con lo scopo di far conoscere<br />

e sensibilizzare le persone verso il mondo<br />

tendo da zero e l’immensa opera di volontariato che la stessa ha effettuato, con<br />

tante vite salvate, nei quindici anni di vita.<br />

Roberto Marchione<br />

Marco Papa per la Croce Rossa<br />

Il gruppo Croce Rossa di Silvi festeggia 15 anni di attività sul territorio.<br />

Festa in piazza, raccolta fondi per una nuova ambulanza e show del comico abruzzese<br />

Quando la morte passa sulla tua corsia<br />

Il delitto è avvenuto verso l’una e un quarto, o meglio,<br />

uno dei tanti delitti… Un assassinio orrendo,<br />

sia per le sue tremende modalità, sia perché ha<br />

ucciso un innocente, una vittima casuale sostituibile<br />

da ognuno di noi, se l’arcano comando che gestisce i<br />

fi li del destino, cioè le coincidenze della vita, l’avesse<br />

voluto. Già… tu ti trovi a transitare sul lato destro secondo<br />

una regola fondamentale ed irreversibile della<br />

circolazione stradale (tanto più se in prossimità di un<br />

dosso che ti copra assolutamente la visuale), dall’altra<br />

invece qualcuno, che abituato alle savane, si identifi -<br />

ca in un ghepardo saturo di “spirito”… di distruzione.<br />

Qualcuno che, cambiando pista, raggiunge la massima<br />

velocità per ricordare la sua selvaggia appartenenza a<br />

tutti quegli ipocriti che fanno ancora fi nta di ignorarla!<br />

Anche in questo caso, ovviamente, mi devo altresì<br />

preservare scrivendo che tale precitato delitto è avvenuto<br />

sul “cuor della terra” (e della notte) trafi tto, non<br />

da un raggio di sole, ma da uno di quei macabri boati,<br />

ora, purtroppo, sempre più ricorrenti in tali e indefi nite<br />

zone del pianeta.<br />

Detto ciò, mi viene soltanto da aggiungere un termine<br />

caro a qualche pittoresco abitante di quell’organo quasimodiano;<br />

quell“italiacci” cioè, che a questo punto,<br />

diviene più che mai idoneo per signifi care un popolo<br />

ipnotizzato, plagiato e ammaestrato dai media, secondo<br />

la convenienza di abili e occulti manipolatori. E ultimamente,<br />

i risultati dolosi di questi arcani alchimisti<br />

del volontariato. Nei tre giorni di festa, inoltre, è<br />

stata organizzato una lotteria con lo scopo di rinnovare<br />

il proprio parco mezzi, acquistando una nuova<br />

ambulanza utile alle loro attività di soccorso, visto<br />

che il loro presidio, sito a Silvi lungo la statale<br />

nord, a confi ne con Pineto, funge anche da guardia<br />

turistica e pronto intervento che soprattutto nel periodo<br />

estivo trova il picco di richieste di intervento.<br />

Il sindaco Gaetano Vallescura ha detto che “”il<br />

gruppo dei volontari di Silvi è una vera e propria<br />

istituzione, seria e competente, presente sul territorio<br />

anche con attività di aggregazione. Invito i<br />

cittadini a partecipare all’evento e contribuire per<br />

aiutare un gruppo di persone a disposizione della<br />

collettività”.<br />

Domenico Mazzone<br />

sociali, sono stati evidenti anche sui balconi delle case<br />

imbanditi di bandiere… Già, perché il nostro tricolore<br />

esiste soltanto durante i campionati mondiali di calcio!<br />

Solo allora ci ricordiamo del nostro simbolo storico, e<br />

non certo per nazionalismo, ma per un banale e redditizio<br />

stereotipo tanto caro a chi ci telecomanda…<br />

Solo allora, inoltre, se ne parla e si pretende di cantare<br />

l’inno nazionale, nell’assoluta ignoranza (o quasi) che<br />

Goffredo Mameli fu un poeta e non un compositore!<br />

Che la sua presunta musica quindi, cioè quella che tanto<br />

si ostenta nel suddetto periodo di delirio calcistico,<br />

(quella che tanto ci piace) non è affatto sua, ma di un<br />

certo Michele Novaro: uno di quegli sconosciuti per<br />

cui si batte lo sconosciuto sottoscritto.<br />

Rossano Di Palma


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

T<br />

Un orto nel cielo<br />

Quando un Leone se ne va…<br />

ante fi le di pomodori, qualche fi la di peperoncini,<br />

una cornice di siepi potate a puntino, non un ramo<br />

che viene fuori, e poi il tocco magico delle bouganville<br />

che rende tutto più dolce e colorato. Lo immagino<br />

così il suo orto nel cielo. Semplice, ma preciso, curato nei<br />

piccoli dettagli, così come è stata la sua vita: semplice, ma<br />

precisa; senza ipocrisie, con i conti che dovevano tornare e<br />

se non tornavano, guai! Testardaggine, tanta testardaggine.<br />

Sfasciare tutto e ricominciare, fi nché non riusciva perfetto.<br />

La vita semplice di un contadino, la dignità infi nita di un<br />

Leone. Lo immagino lì, orgoglioso, ad osservare il suo orto<br />

nel cielo e a fermare i passanti per fare una chiacchierata,<br />

invitandoli ad assaggiare un bicchiere del suo vino, perché<br />

“si nin ci mitte la binzine, la machine nin cammine!”. Lo<br />

immagino così mio nonno. Con le mani sulla zappa ed il<br />

mento sulle mani per riposarsi un po’, con lo sguardo che<br />

ti scruta per vedere se il suo lavoro ti piace, poi sorride e<br />

scherzando ti dice: “vattene ambò da esse!”. Lo immagino<br />

lì, ad insegnarti quelle piccole cose della vita che con anni<br />

e anni di studio non imparerai mai e poi arrabbiarsi perché<br />

vai sempre di fretta; una fretta che non riesce a spiegarsi,<br />

che non condivide ed allora pensa lui a fermarti, a farti<br />

rifl ettere che la vita non è solo correre. Ed inizia a raccontare.<br />

Raccontare, raccontare. Non avrebbe mai smesso di<br />

raccontare il suo passato, quella vita così vicina a lui, ma<br />

che percepiva essere così lontana, così diversa per noi. Anche<br />

a me sembrava incredibile come, in due generazioni,<br />

fosse rapidamente cambiato tutto nel nostro stile di vita e<br />

per questo ne ero affascinato.<br />

Qualche mese fa, decisi di scrivere una parte di quei racconti,<br />

di raccogliere un pò di quel tesoro che né i libri né i<br />

fi lm posseggono. Pensai che custodire l’immagine che mio<br />

nonno aveva di Silvi, della storia di Silvi che ha vissuto<br />

dal 1926, prima nel contesto della guerra e poi del boom<br />

economico, fosse importante per ricordare sempre la mia<br />

identità, le mie origini, i sacrifi ci che piccoli, grandi uomini<br />

come mio nonno hanno fatto per me, per tutti noi. Con<br />

la solita, incredibile lucidità, ha iniziato a raccontare… “<br />

Sono nato nel 1926 in una casa nella zona Piomba, quando<br />

Silvi era principalmente una grossa palude poiché solo intorno<br />

al ’62-’63 si iniziò a lottizzare da quelle parti. In particolare,<br />

alla Piomba vi era solo qualche casa di contadini<br />

dove in media abitavano 12-13 persone; più famiglie, infatti,<br />

si dividevano lo stesso tetto. Ricordo che oltre alla mia,<br />

divisa in “Rubbinnille” e “Frascarille”, c’erano le famiglie<br />

di “Falicone”, “Pirazze”, “Canulle”, “Buccitte” ed infi ne i<br />

“Passaritte”. Si lavoravano le terre attorno a questa casa;<br />

d’inverno si coltivavano l’insalata, il fi nocchio e le verdure<br />

in genere, d’estate invece principalmente pomodori, angurie,<br />

meloni, uva, fagioli, grano e mais. Oltre all’agricoltura,<br />

ogni famiglia allevava una decina di animali tra mucche,<br />

pecore, talvolta maiali, conigli e galline. – Ogni tanto, durante<br />

il racconto, mia nonna cercava di aiutare a ricordare<br />

qualche particolare. Allora mio nonno, come suo solito,<br />

preso dalla narrazione sbuffava: “une a dà parlà!”, poi<br />

sorridevano entrambi, e lui ricominciava…– La terra non<br />

era completamente nostra, ma ci apparteneva a metà: la<br />

cosiddetta “mezzatria”, ed ogni capo-famiglia stipulava un<br />

contratto con il padrone delle terre che noi lavoravamo per<br />

poi divedere i prodotti. A quel tempo la terra era un bene<br />

prezioso, non c’era l’industria e quindi insieme al mare,<br />

era l’unica nostra risorsa. Ovviamente, quindi, chi posse-<br />

deva le terre era ricco e poteva permettersi di non lavorare.<br />

Spesso, infatti, il padrone era affi ancato da un fattore che<br />

per noi rappresentava il diretto amministratore dei terreni<br />

su cui lavoravamo, nonché colui che ci controllava e si occupava,<br />

infi ne, della divisione dei prodotti. Spesso i fattori<br />

si comportavano male con noi, approfi ttandosi del proprio<br />

ruolo “superiore”. Per quel che ricordo, oltre la piomba,<br />

nel resto di Silvi altrettanto poche erano le case; principalmente<br />

c’erano vigne fi no alla stazione. Silvi Paese, invece,<br />

era o già un borgo popolato, poiché un tempo si tendeva<br />

maggiormente ad andare ad abitare sulle colline. Mia madre<br />

mi raccontava che veniva chiamata “Castel Belfi ore”,<br />

poi ci fu un terremoto che la devastò e tutt’oggi in zona<br />

cerrano, gli scogli che vediamo sono parte dei massi che<br />

rotolarono giù in quell’occasione. Sempre mia madre raccontava<br />

che il mare arrivava fi n sotto alla collina, diversamente<br />

da come già io ero abituato a vedere, ma quando<br />

mi trovai in quelle zone a scavare un pozzo dove prendere<br />

l’acqua per innaffi are, uscirono fuori parecchie bucce di<br />

vongole e conchiglie, allora ebbi la prova di quello che diceva<br />

mia madre. Ricordo ancora, inoltre, la ferrovia con i<br />

treni a carbone che ogni tanto passavano e i macchinisti,<br />

neri dalla testa ai piedi, che a volte ci salutavano. Poi, negli<br />

anni ’40, quando il re e Mussolini intrapresero la guerra,<br />

anche Silvi venne occupata dai tedeschi che, ricordo bene,<br />

arrivarono di sera comunicandoci, in modo molto tranquillo<br />

e pacifi co, che il giorno dopo avremmo dovuto lasciare<br />

le nostre abitazioni. “Domani voi andare via”, ci disse un<br />

soldato; io ero piccolo ma tentai di rendermi simpatico<br />

così lui mi permise di accompagnarlo a fare il giro della<br />

altre case. Lo feci perché ero innamorato di tua nonna e<br />

avrei così potuto approfi ttare per salutarla. Il giorno dopo,<br />

come previsto, siamo andati via e ci siamo rifugiati presso<br />

le zone di Tre Ciminiere; in particolare mi ricordo che<br />

io fui ospitato da parenti, la famiglia Bozzelli. La vita fu<br />

dura durante quei tre anni e talvolta, quando gli americani<br />

venivano a bombardare, dovevamo proteggerci gettandoci<br />

dentro i solchi scavati dall’aratro. E anche quando, fi rmato<br />

l’armistizio, i tedeschi si ritirarono, la situazione permase<br />

complicata. Inizialmente fummo tutti terrorizzati dalla<br />

notizia dei “tajacucce”, ovvero i tedeschi che, fuggendo,<br />

stavano compiendo massacri tra la popolazione ma, fortunatamente,<br />

si rivelò una falsa informazione. Cosa reale,<br />

invece, fu la completa distruzione della ferrovia da parte<br />

dei tedeschi in ritirata. Tornati alle nostre case, molte le<br />

ritrovammo senza tetto, senza travi che erano state utilizzate<br />

per costruire fortini presso il mare. Inoltre, erano state<br />

lasciate molte mine ed era pericoloso anche camminare o<br />

lavorare in quelle terre…” Sì, quel poco che c’era a Silvi<br />

era stato distrutto. Si trattava di ricostruire, ma soprattutto<br />

di costruire la bellissima città che ci ospita. Bisognava,<br />

mattone su mattone, mettere in piedi le case in cui abitiamo.<br />

Un piccolo villaggio di pescatori e contadini, pian piano<br />

si trasforma in una città turistica che oggi ci dà lavoro,<br />

ci fa vivere. Tutto merito di persone cui troppe poche volte<br />

abbiamo detto grazie. E poi, quando meno te l’aspetti, una<br />

telefonata ti riporta da Roma per dargli un ultimo saluto.<br />

Grazie. Non ti dimenticherò mai, nonno Leone!<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

Federico Ronca<br />

21


22 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Quando nasce?<br />

All’inizio del 1800 i marinai cominciano a capire che la<br />

pesca ha bisogno di più giorni “in mare” al fi ne di riportare<br />

un pescato di notevole quantità ed economicamente<br />

signifi cativo. Siamo in un periodo storico cruciale:<br />

Napoleone ha creato le municipalità, nei mari d’Europa<br />

c’è più sicurezza e meno pirati dediti al saccheggio, le<br />

tecniche marinare si affi nano grazie alla pesca velica. In<br />

questo contesto le emergenti marinerie, che cominciano<br />

a fondare nuove comunità locali sulla costa, comprendono<br />

che bisognava fornirsi di imbarcazioni più pesanti e<br />

tecnicamente attrezzate per resistere più giorni lontano<br />

dalla terraferma. Nasce e si sviluppa, dunque, il mercato<br />

del pesce, la sua attività diventa sempre più fi orente e<br />

specializzata, le esigenze alimentari si fanno sempre più<br />

importanti. Il “brodetto” sorge come piatto povero dei<br />

pescatori, proveniente da quel pescato che era diffi cile<br />

da vendere, magari a causa delle dimensioni dei pesci<br />

troppo piccoli, e che addirittura utilizzavano quando il<br />

Mi capita sempre più spesso di leggere di “mirabolanti<br />

progettazioni urbanistiche” che ripianifi cano le scadenti<br />

realtà territoriali dando nuovi e più moderni assetti alle<br />

città. <strong>Da</strong>llo zen di Palermo al centro direzionale di Napoli,<br />

dalle Olimpiadi di Torino all’Expo di Milano, e così<br />

via fi no ad arrivare alla nostra Silvi. Tali pianifi cazioni<br />

ad opera di illustri studi di Architettura dovrebbero ridare<br />

alle città ordine, sostenibilità ambientale, benessere…ma<br />

solo sulla carta in quanto le condizioni di disagio attuale<br />

alle quali siamo sottoposti spesso derivano proprio<br />

dall’utopia che una attenta pianifi cazione urbana possa<br />

risolvere i mali della società moderna. La mancanza di<br />

luoghi di aggregazione veri (i centri commerciali sono<br />

spesso defi niti come non-luoghi), l’impossibilità di una<br />

condivisione della vita quotidiana tra le persone dovuta<br />

ai ritmi sempre più stressanti, la mancanza di spazi “allo<br />

stato brado” per i bambini dove poter correre o giocare<br />

a pallone senza controllo, sono dovuti per molti versi ad<br />

uno sviluppo incontrollato della città che nella maggior<br />

parte dei casi si è trasformato in un vero e proprio…fallimento<br />

urbanistico…in Italia come a Silvi!<br />

Per capire basta fare un passo indietro… di ben 70 anni!<br />

Prima della II Guerra Mondiale il tessuto urbano era<br />

composto da aggregazioni spontanee che si succedevano<br />

nel tempo, molto lentamente, tenendo sempre in considerazione<br />

i bisogni primari del nucleo cittadino. Le città<br />

non venivano pianifi cate a tavolino da politici o architetti<br />

e inoltre la tecnica edilizia conosciuta del mattone non<br />

permetteva celerità nella costruzione (il cemento armato<br />

era ancora in fase sperimentale, soprattutto nei piccoli<br />

centri). La prima risorsa economica era l’agricoltura…<br />

Lu vridittucce silvarole<br />

Storia e ricetta del brodetto<br />

pesce era troppo poco o dai pezzi di scoglio con attaccate<br />

alghe e molluschi: ecco perché il brodetto è noto come<br />

“pietanza povera”. Silvi, nella sua zona costiera, nasce<br />

come località marinara e ben presto diventa rinomato<br />

centro marittimo.<br />

Com’è il brodetto silvarolo?<br />

La tipicità del brodetto silvarolo è nella scelta del pescato,<br />

celebre per il suo gusto derivato dalla scelta attenta<br />

di ogni singolo pesce: le panocchie, le zanchette, la tracina,<br />

le triglie, la razza, il palombo, la seppia, tipologie<br />

derivanti dal pescato “povero”, ai quali si aggiunge in<br />

seguito, negli anni, un pesce più ricco e proponibile per<br />

le tavole dei ristoranti come la rana pescatrice, la sogliola,<br />

il sampietro, gli scampi, cozze e vongole. Il brodetto<br />

alla silvarola si caratterizza per la preparazione semplice,<br />

nella quale non vengono utilizzati soffritti, né aggiunti<br />

acqua, brodo o aceto. Il pesce viene cucinato intero e un<br />

ruolo fondamentale è svolto dall’olio extra vergine d’oliva<br />

e il pomodoro di conserva, meglio se fresco e fatto in<br />

casa. Importante anche la scelta degli odori e delle spezie<br />

quali basilico, peperone, dolce, peperoncino piccante,<br />

prezzemolo aglio e cipolla. Il pesce all’interno della pentola<br />

non va assolutamente rigirato ma soltanto trizzicato<br />

(delicatamente scosso).<br />

Domenico Mazzone<br />

Il fallimento dell’urbanistica… in Italia come a Silvi!<br />

dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla<br />

Puglia; pertanto si era ben lungi da consumare il territorio<br />

dato che il territorio stesso rappresentava una risorsa.<br />

Non ultima la scarsa diffusione dell’automobile che limitava<br />

al minimo gli spostamenti concentrando in piccoli<br />

agglomerati urbani i bisogni primari; nell’arco di pochi<br />

minuti c’erano il fornaio, il farmacista, il macellaio, il<br />

sarto…e tutto quello che poteva servire alla microeconomia<br />

del posto; le risorse erano poche ma ben centellinate.<br />

Il vero spartiacque avvenne con la II Guerra Mondiale<br />

che stravolse l’assetto delle magnifi che città e cittadine<br />

italiane.<br />

Quartieri da ricostruire, porti da sminare, campagne da<br />

bonifi care…paradossalmente la morte portò sviluppo<br />

e ricchezza. Furono ripristinate le linee stradali e ferroviarie,<br />

vennero costruiti aeroporti, autostrade, porti e<br />

la diffusione dell’automobile ebbe uno sviluppo senza<br />

precedenti che portò a pianifi care interi quartieri urbani<br />

fuori da qualsiasi logica precedente…tra gli anni ’50<br />

e ’60 nelle grandi città, tra i ’70 e gli ’80 nelle piccole<br />

e, di conseguenza, a Silvi. Prendendo in considerazione<br />

la nostra cittadina è facile immaginare perché l’Aga<br />

Khan negli anni ’50 ne volesse fare la perla dell’Adriatico.<br />

Le magnifi che colline a ridosso della spiaggia,<br />

il mare cristallino con la sua sabbia dorata facevano sì<br />

che tutti avrebbero voluto vivere in un posto così meraviglioso<br />

(non a caso in quegli anni Silvi era meta di<br />

turismo d’elitè da tutta Italia; Mogol, Gabriele Ferzetti,<br />

Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi sono solo alcuni dei<br />

nomi che in quegli anni venivano nella nostra splendida<br />

cittadina). Purtroppo agli inizi degli anni ’70 questo<br />

territorio incominciò ad essere stravolto prima di tutto<br />

dalle infrastrutture: non bastava la ferrovia di fi ne XIX<br />

secolo, l’autostrada costruita alla fi ne degli anni ’60, lo<br />

stradone per Atri costruito a metà degli anni ’70 con una<br />

sezione stradale degna delle migliori tradizioni americane,<br />

i nuovi quartieri pianifi cati tra gli anni ’70 e ’80 a<br />

sud (Quartiere Piomba,Green Marine, Sole Mare) come<br />

sulla collina di Santo Stefano… Sebbene questo sviluppo<br />

urbano abbia portato benessere economico e creazione di<br />

nuove maestranze ha inevitabilmente consumato risorse<br />

primarie al territorio soprattutto facendo perdere identità<br />

ad una cittadina che a metà degli anni ’70 contava 7000<br />

abitanti. I nuovi quartieri sono diventati ghetti e le strutture<br />

insediate (carabinieri, uffi ci comunali, palazzetto,<br />

mercato…) non hanno sortito l’effetto sperato; il tasso<br />

delinquenziale è aumentato vertiginosamente venendo a<br />

mancare “in primis” il controllo dei cittadini stessi (tutti<br />

ricordano che a Silvi, fi no ad un trentina di anni fa si<br />

lasciavano le chiavi nella toppa di casa). Nonostante questo<br />

sia sotto gli occhi di tutti, si sventola ai quattro venti<br />

la bandiera della nascita di nuovi quartieri, della creazione<br />

di nuove arterie stradali, di come il collegamento tra<br />

Silvi e l’Area Metropolitana Pescarese sia “volano” per<br />

un nuovo sviluppo economico…penso che se si dovesse<br />

perdere il controllo del “volano” è un’intera cittadina che<br />

va a sbattere contro un muro, lasciando a piedi sopratutto<br />

le nuove generazioni che verranno!<br />

Dott.Arch. Massimo Blasiotti


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

LA VOCE DELLA CHIESA<br />

DIO ha bisogno degli uomini<br />

Negli anni ’50, in Francia fu pubblicato un<br />

Romanzo, dal quale ci fu ricavato anche<br />

un fi lm, dal titolo: “Dio ha bisogno degli<br />

uomini”. Quando fu pubblicato il libro, creò<br />

scandalo e sorpresa, ma una volta letto, suscitò nei<br />

lettori entusiasmo e interesse. Parlava del sacerdozio,<br />

anzi di uno spretato che, ad un certo momento<br />

della sua vita dovette amministrare l’assoluzione<br />

sacramentale ad una persona che stava morendo e<br />

non si trovava un altro prete a sua disposizione. Il<br />

prete è tale per sempre, anche se dovesse abbandonare<br />

il ministero sacerdotale: resta sempre prete!<br />

<strong>Da</strong>l 2009 all’11 giugno <strong>2010</strong>, la Chiesa cattolica ha<br />

voluto proclamare un anno dedicato al Sacerdozio<br />

ed è stato un anno di benedizione per la Chiesa e<br />

anche per tanti Preti che hanno meditato e rimeditato<br />

sul loro essere persone “consacrate”. Benedetto<br />

XVI, nel discorso di chiusura dell’anno sacerdotale<br />

ha rifl ettuto su diversi aspetti del presbitero, sia in<br />

senso positivo che negativo. Tra gli aspetti positivi<br />

ha ricordato che il prete “fa qualche cosa che nessun<br />

essere umano può fare da sé: pronunciare in<br />

nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri<br />

peccati… Pronunciare sulle offerte del pane e del<br />

vino le parole di ringraziamento di Cristo che sono<br />

parole di transustanziazione, parole che rendono<br />

presente Lui stesso, risorto, il suo corpo e il suo<br />

sangue, e trasformano così gli elementi del mon-<br />

Lungimiranza, come capacità di<br />

darsi degli obbiettivi, confrontarli<br />

con la classe politica, presentarli<br />

all’opinione pubblica, e condividerli con<br />

il maggior numero di cittadini possibile,<br />

soprattutto coloro che ne sono più interessati.<br />

L’idea nasce dal basso, ovvero<br />

dalle esigenze del popolo, va elaborata<br />

come progetto dalla classe politica, ed<br />

eseguita dagli amministratori e dai tecnici,<br />

cercando il consenso popolare. La<br />

capacità di focalizzare l’impegno su delle<br />

grandi opere, signifi cative per la vita cittadina,<br />

non limitandosi solo all’ ordinaria<br />

amministrazione, si chiama lungimiranza,<br />

ovvero saper guardare lontano. Abbiamo<br />

assistito in questi ultimi anni a belle opere<br />

pubbliche, due rotonde, di cui una ben<br />

ultimata, il marciapiede lungo la statale,<br />

e tante altre opere di sistemazione e di<br />

straordinaria manutenzione. Mancano<br />

tuttavia quelle opere signifi cative che tutti<br />

ci saremmo potuti aspettare da una amministrazione<br />

che ha avuto due mandati popolari.<br />

Manca tutt’ora un centro culturale<br />

con suffi ciente capacità recettiva. Nel territorio<br />

comunale non c’è una sala di gran-<br />

do.” Ciò che dice il Papa è importante perché in<br />

ultima analisi conferma che il prete non è qualcuno<br />

che vale per sé, ma vale perché Dio gli ha conferito<br />

alcuni privilegi che gli restano per tutta la vita.<br />

Giustamente si ripete che non è merito suo se può<br />

perdonare i peccati; non è suo onore se dicendo la<br />

preghiera di benedizione sul pane e sul vino, questi<br />

diventano il corpo e il sangue di Cristo. Con l’ordinazione<br />

presbiterale, l’uomo si mette nelle mani di<br />

Cristo e pronunciando certe parole, Cristo compie<br />

qui o ora ciò che aveva fatto il Signore in persona<br />

duemila anni fa. S. Paolo diceva: “Noi fungiamo<br />

come ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse<br />

per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome<br />

di Cristo: lasciatevi riconciliare con Cristo”. Anche<br />

oggi ci sono tanti uomini che non avrebbero<br />

mai voluto che Dio si fosse preso cura di essi, ma<br />

Dio che è amore, si pone al servizio degli uomini<br />

tramite persone che hanno risposto positivamente<br />

alla sua chiamata: “Parla, o Signore che il tuo servo<br />

ti ascolta!” Il Papa si è fermato anche a rifl ettere<br />

sull’aspetto negativo, scatenatosi quest’anno sulla<br />

fi gura del Prete: il problema della pedofi lia. E’ un<br />

argomento scabroso e delicatissimo che offende la<br />

dignità umana e soprattutto della Chiesa. La chiesa<br />

è santa e peccatrice insieme perché formata da uomini<br />

che non sono esentati dal peccato. Ma in quest’anno<br />

si è scatenato Satana, facendo riemergere<br />

Politica locale: Lungimiranza e dedizione<br />

Due parole ammirevoli, che tutti vorremmo vedere nei nostri amministratori locali.<br />

di dimensioni per ospitare il teatro, o conferenze<br />

e convegni di un certo livello. Che<br />

fi ne ha fatto il progetto di riqualifi cazione<br />

del Villaggio del Fanciullo? È possibile<br />

che i nostri cittadini devono andare a Pineto<br />

per assistere ad un saggio di musica<br />

o di danza? Siamo tutti d’accordo che gli<br />

uffi ci pubblici vadano decentrati, anche<br />

per una migliore aderenza sul territorio,<br />

ma come spiegare gli affi tti che il Comune<br />

paga per i locali destinati ad usi pubblici,<br />

non sarebbe stato possibile ubicare queste<br />

stesse attività in un centro polifunzionale<br />

o direzionale, munito di parcheggi, che sicuramente<br />

avrebbe evitato il pellegrinare<br />

dei cittadini utenti da una sede all’altra?<br />

Oltre che al campo della cultura e degli<br />

uffi ci pubblici, c’è il settore Sociale, così<br />

sviluppato ed eccellente a Silvi, ma anch’esso<br />

privo di spazi adeguati, si pensi<br />

solo a come la Cooperativa Sociale potrebbe<br />

stare in spazi più ampi e comodi.<br />

Tante volte si è parlato di una mensa per<br />

gli indigenti, o di altre strutture caritative,<br />

per evitare che il denaro liquido fi nisca,<br />

sotto forma di sussidio, a famiglie troppo<br />

spesso incapaci di amministrare il proprio<br />

patrimonio economico ed umano. Nella<br />

scorsa giunta comunale si era parlato a<br />

lungo di un porto turistico da realizzare<br />

in zona stadio, o in altro tratto della<br />

costa idoneo per le correnti e l’impatto<br />

ambientale. Di questo progetto sembra<br />

si siano perse le tracce. Per non parlare<br />

poi della strada di congiungimento con il<br />

litorale di Montesilvano, annunciata con<br />

molto entusiasmo e mai iniziata. Termino<br />

con il sottolineare la totale assenza<br />

di piste ciclabili nella nostra cittadina,<br />

primato amaro in una città di mare e di<br />

turismo come la nostra.Seconda parola è<br />

la dedizione: con questo termine vorrei<br />

descrivere il desiderio di “essere presenti”<br />

alla “cosa pubblica”. Un atteggiamento<br />

che fonde disponibilità e coerenza di<br />

vita. Avvertire su di se la responsabilità<br />

del consenso popolare, vuol dire anche<br />

comportarsi di conseguenza, non per un<br />

tornaconto elettorale, ma per una ragione<br />

di coscienza. La “missione politica” chiede<br />

una certa coerenza di vita non solo nel<br />

campo amministrativo, ma anche nella<br />

vita ordinaria. Quale credibilità avrebbe,<br />

ad esemplifi cazione, un politico che<br />

23<br />

sbagli, più o meno veri, di qualche prete vissuto<br />

20 o 30 anni fa. Addirittura, in Belgio qualche magistrato<br />

zelante “ricercatore della verità”, ha fatto<br />

aprire le bare di due cardinali tra i quali il Primate<br />

Suenens, morto da oltre 20 anni, per vedere se nella<br />

bara ci fosse qualche documento sui pedofi li di<br />

quel tempo. Satana e la massoneria hanno avuto la<br />

loro parte anche in questi eventi. E’ stata una tempesta<br />

estiva che insieme a rottami e detriti, ha portato<br />

anche qualche benefi cio: ha rinfrescato l’aria<br />

e sta purifi cando l’atmosfera. Questo interesse ha<br />

fatto sì che quell’uno o due per cento dei preti che<br />

sembra che abbiano questa tendenza scandalosa e<br />

perniciosissima, sarà eliminato dall’Ordine Sacro,<br />

si donerà una nuova purifi cazione alla Chiesa e un<br />

volto nuovo alle persone dedite al culto. Anche ciò<br />

che appare negativo nella storia degli uomini, nel<br />

disegno di Dio risulterà positivo. L’anno sacerdotale<br />

resti l’anno della “riscoperta e rivalorizzazione<br />

dei Buoni Pastori al servizio delle pecorelle”, verso<br />

il Regno. Nel disegno di Dio, dal male si può ricavare<br />

grazia e benedizione! Alle migliaia di preti<br />

fedeli al loro ministero e alla Croce, Cristo ripete.<br />

“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da<br />

me che sono mite ed umile di cuore”. Questi sono e<br />

restano il sale della terra e la luce del mondo.<br />

Fra Nicola Petrone<br />

combatte il narcotraffi co, se poi lui stesso<br />

fosse tossicodipendente? Dedizione è anche<br />

disponibilità, presenza nel territorio e<br />

nel proprio uffi cio. Il politico non è solo<br />

al servizio del cittadino prima delle elezioni,<br />

ma soprattutto dopo, quando, a suo<br />

nome, amministra ciò che è di proprietà<br />

della collettività. Parlo di disponibilità<br />

sia nell’ascoltare i cittadini, sia nel chiamarli<br />

per organizzare meglio vita sociale.<br />

Sarebbe stato incoraggiante far sedere<br />

attorno ad uno stesso tavolo tutti coloro<br />

che organizzano iniziative e manifestazioni<br />

estive, per concordare un calendario<br />

assieme agli albergatori e agli operatori<br />

turistici.Ho esternato solo alcune impressioni<br />

generiche, solo perché la nostra città<br />

possa vivere al meglio la propria identità,<br />

e perché i nostri politici capiscano quanto<br />

ci sono a cuore, e quanto stimiamo l’alto<br />

uffi cio che ricoprono. Sono consapevole<br />

che i problemi sono molti, forse troppo,<br />

ma ogni tanto bisogna guardare più in la,<br />

a ciò che potrebbe essere…<br />

Fr. Maurizio Di Paolo


24 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Abruzzesi illustri<br />

Enrico Melozzi: dall’archetto alla pellicola<br />

di Concezio Leonzi<br />

Intervista esclusiva al noto violoncellista e compositore teramano, autore di musiche da fi lm.<br />

L’ultimo suo lavoro, il fi lm “L’uomo fi ammifero”, sta riscuotendo unanimi consensi in tutta Europa.<br />

Enrico Melozzi (Teramo, 1977), compositore,<br />

violoncellista. Personalità<br />

poliedrica nella scena musicale nazionale,<br />

spazia dall’attività di compositore a<br />

quella di concertista, muovendosi agilmente<br />

tra diversi generi e stili, dalla musica classica<br />

al jazz, dalla musica contemporanea alle più<br />

particolari forme di improvvisazione. Dopo<br />

il diploma in violoncello con il massimo dei<br />

voti, si dedica alla materia compositiva, dapprima<br />

in Germania, dove diventa assistente di<br />

Michael Riessler. Successivamente a Roma,<br />

dove tuttora vive, si dedica alla composizione<br />

di colonne sonore per il piccolo e grande<br />

schermo, ottenendo in poco tempo numerose<br />

pubblicazioni ed emissioni televisive da parte<br />

di RAI – SKY – CAM ORIGINAL SOUN-<br />

DTRACK – DIMI, e molti lavori teatrali<br />

(Elisa Di Eusanio, Giacinto Palmarini, Walter<br />

Nanni, Cinzia Leone, Accademia Nazionale<br />

Di Arte Drammatica di Roma, Gabriele Lavia,<br />

Piera Degli Esposti, Francesco Salvi).<br />

Firma numerosissime collaborazioni con la<br />

nuova scena Jazzistica Italiana» (Fidanza, Filippini,<br />

Lorusso, Signorile, Montagne, Amalia<br />

Grè, Stefano Di Battista, Nicky Nicolai, Antonella<br />

Ruggero etc…) sia come strumentista<br />

che come arrangiatore e compositore, e si fa<br />

presto notare da musicisti di calibro internazionale,<br />

scrivendo per Paolo Fresu, Sabine<br />

Mayer, Michel Portal, Pierre Charial, e Terry<br />

Bozzio, storico batterista di Frank Zappa.<br />

Il bisogno di ricercare una via espressiva che<br />

tenga conto dei nuovi parametri di attenzione<br />

del pubblico moderno, lo porta a collaborare<br />

con Stefano De Angelis, DJ, programmatore<br />

e compositore, con il quale fonda il Lisma<br />

Project (2003). Ne segue la produzione «LI-<br />

SMA VIVE» (prodotto da LISMA ARTE,<br />

IMAIE, RAIDOC), e molti altri concept show<br />

multimediali (Enterratis, Premio Zeus). Nell’ambito<br />

della musica sinfonica e cameristica,<br />

compone diverse opere, tra le quali spiccano<br />

«3+3, come la forma cambia ciò che esprime»,<br />

(concerto per pianoforte e orchestra),<br />

«RagTime per 6», «Il grande abete Rosso»<br />

(fi aba sinfonica), Adagio e Fuga per orchestra<br />

d’archi. Nel 2005 idea e produce alla guida<br />

dell’associazione LismaArte il concerto per 2<br />

fl auti e archi Ride-Side, e successivamente lo<br />

spettacolo multimediale «Oliver Twist», per<br />

pianoforte, fl auti orchestra d’archi, elettronica<br />

e visual-art. L’opera sarà poi rappresentata<br />

il 20 dicembre 2005 in prima mondiale<br />

all’Auditorium Parco della Musica di Roma,<br />

e Melozzi diventa così il primo compositore<br />

abruzzese a dirigere una propria opera nel<br />

prestigioso auditorium romano. Incontriamo<br />

il Maestro Melozzi nella sua bella casa<br />

romana per un’intervista esclusiva al nostro<br />

giornale<br />

- Maestro, lei oggi è conosciuto soprattutto<br />

per le sue musiche legate all´immagine:<br />

come è giunto alla colonna sonora?<br />

Sono cresciuto con il mito di Morricone,<br />

Bernard Herrmann, John Williams. Ho col-<br />

tivato sempre lo studio della loro musica.<br />

Ma subito mi sono reso conto che scrivere<br />

un brano senza la presenza di un’immagine<br />

o di un semplice pre-testo emotivo (come la<br />

musica a programma), mi riusciva diffi cile, e<br />

soprattutto non mi entusiasmava. Ho sempre<br />

preferito ispirarmi ad un’immagine, grafi ca<br />

o descritta da un testo, fi n dalle mie prime<br />

composizioni che risalgono alla fi ne degli<br />

anni ‘80. Si tratta ovviamente di piccolissimi<br />

brani, in cui un’emozione, una visione venivano<br />

parafrasate in musica. Poi l’incontro<br />

con vari registi (primo tra tutti il maestro<br />

Silvio Araclio per il quale ho composto la<br />

mia prima colonna sonora per uno spettacolo<br />

teatrale nel 1996, e l’amico Marco Chiarini<br />

per il quale ho composto invece la mia prima<br />

colonna sonora per il Cinema nel 2001), ha<br />

fatto sì che incominciassi a crederci veramente,<br />

perché loro erano molto contenti della<br />

mia musica. Credo che la crescita musicale<br />

sia strettamente legata alla fi ducia in se<br />

stessi e ai buoni risultati conseguiti. Almeno<br />

all’inizio. Poi nel tempo (si spera il più tardi<br />

possibile) anche i risultati negativi insegnano<br />

molto.<br />

- Oggi la fi gura del compositore di musica<br />

colta va dileguandosi. Il suo linguaggio<br />

presenta tanti riferimenti al jazz e non solo.<br />

Questa poliedricità, oltre che frutto di ingegno,<br />

ha anche una sua ragione pratica, ossia<br />

di necessità di mercato?<br />

Il mio giudizio sulla musica contemporanea<br />

è molto rigido. Tranne qualche eccezione<br />

(vedi i grandi come Ligeti, Stockhausen<br />

e pochi altri) la musica contemporanea<br />

ha semplicemente rovinato il mondo della<br />

musica, astraendolo dal fine fondamentale<br />

per cui un artista, sin dai primordi, ha composto<br />

musica: il pubblico, e il successo della<br />

sua opera tra il pubblico. La soddisfazione<br />

del pubblico pian piano è diventata di secondo,<br />

di terzo, addirittura di ultimo piano.<br />

Compositori che hanno detto che la musica<br />

va scritta e non suonata, altri che prevedevano<br />

esecuzioni addirittura senza pubblico. Vi<br />

è poi chi compone su commissione politica,<br />

perdendo di vista l´obiettivo primario di una<br />

creazione puramente artistica, degna di aspirare<br />

ad un successo di pubblico. Ecco ora cosa<br />

ci ritroviamo: un mondo della cultura in crisi,<br />

e il popolo italiano che non ha nessuna intenzione<br />

di difenderlo dai vari tagli. È logico che<br />

il popolo veda gli artisti come uno spreco e<br />

un peso. È questo che la macchina culturale<br />

italiana sta dimostrando ed è questo che ci<br />

meritiamo, se manchiamo di autocritica. Va<br />

detto però che fortunatamente la tendenza<br />

sta mutando: a volte si ascoltano brani mirabili<br />

di autori che si muovono tra il jazz e la<br />

musica antica, colta. A volte poi sento canzoni<br />

così belle, che non esito a paragonarle<br />

ai migliori brani di Mozart e Bach. Ma un<br />

cambiamento è necessario. Bisogna tornare<br />

al passato, quando i teatri erano economicamente<br />

autosuffi cienti e non avevano bisogno<br />

di alcun fi nanziamento statale. Vedi ad esempio<br />

la prima del Flauto magico di Mozart per<br />

il Teatro Popolare di Vienna. Fu un successo<br />

commerciale dell’epoca, senza sovvenzioni<br />

da parte dell’Imperatore. Oggi invece spendiamo<br />

almeno 500 mila euro per eseguire una<br />

replica, e la cosa secondo me è al di fuori delle<br />

possibilità dell’arte stessa. Un paradosso.<br />

- La sua Sinfonia in do minore mostra varie<br />

assonanze con la tradizione strumentale italiana<br />

di repertorio (esplicite citazioni vivaldiane<br />

sembrano addirittura delle provocazioni,<br />

più che semplici allusioni stilistiche).<br />

Ci parli un po´ di questo suo lavoro.<br />

Innanzitutto adoro i piani ben riusciti, e<br />

la sua domanda chiarissima parla di “provocazione”.<br />

Esatto. Ho pensato che, oggi come<br />

oggi, è più straniante un accordo in stile<br />

classico, una progressione contrappuntistica<br />

col modello antico, piuttosto che un banale<br />

Cluster, o una dissonanza irrazionale o ininterpretabile.<br />

Mi ricordo che al Conservatorio<br />

ci vietavano di usare accordi maggiori o minori,<br />

semplici triadi. Si cercava un linguaggio<br />

più moderno (ma dove sta poi la modernità<br />

se nessuno ti capisce), e forse a me piace<br />

fare le cose vietate. In ogni caso: ho sempre<br />

goduto all’ascolto dei classici e di quei pochi<br />

geni del ‘900 estremo che si dedicavano alla<br />

sperimentazione, ottenendo notevoli risultati.<br />

Per il resto il secondo Dopoguerra ha generato<br />

la cosiddetta Musica Sperimentale. A mio<br />

parere l’esperimento non è riuscito. La mia<br />

Sinfonia è ovviamente una provocazione; ci<br />

sono tantissime consonanze anche perché è<br />

stata scritta per un pubblico di provincia<br />

come quello teramano. Il pubblico di provincia<br />

è un pubblico molto diffi cile da affrontare,<br />

oltre ad essere il pubblico più diffuso al<br />

mondo. Perciò ho scritto con i teramani nella<br />

testa. Perciò musica consonante. Poi però<br />

con il ritmo, le progressioni quasi a prova di<br />

infarto, l’impatto sonoro quasi Rock-Gothic,<br />

mi sono divertito a sperimentare anche io. Per<br />

dare un riferimento temporale alla mia opera.<br />

Altrimenti si sarebbe confusa con opere di<br />

200 anni fa.<br />

- La sua opera di divulgatore culturale si<br />

è estesa anche alla produzione discografi -<br />

ca: la Cinik Records è una sua idea. Quale<br />

tassello della produzione musicale intende<br />

coprire l´etichetta?<br />

L’etichetta è il mio giocattolo, il mio lavoro,<br />

la mia passione. Essendo io musicalmente<br />

“onnivoro”, spero che la mia etichetta possa<br />

coprire tutti i generi musicali presenti<br />

sul mercato, anche se solitamente il pubblico<br />

è abituato al fatto che un´ etichetta coltivi un<br />

genere e un genere soltanto. Perciò sto creando<br />

delle cosiddette “Sub-Label”, per consentire<br />

una maggiore direzionalità dei prodotti<br />

verso le differenti fasce di pubblico. Speriamo<br />

bene, perché la cosa è titanica.<br />

- Il suo curriculum è prestigioso e in continua<br />

ascesa, con rifl essi anche sul panorama<br />

cinematografi co nazionale (penso alle musiche<br />

del bel fi lm “L´uomo fi ammifero” di cui<br />

si parla tanto in questi giorni). Come si coniuga<br />

il rifl ettore mediatico con la tranquilla<br />

vita culturale teramana?<br />

Una volta terminati gli studi al Conservatorio<br />

mi sono trasferito a Roma, dove sapevo di<br />

trovare un ambiente più adatto alla mia personalità<br />

e alle mie aspirazioni. E non è detto che<br />

ci rimarrò ancora per molto, magari andrò dal<br />

lato opposto del globo. Ma non ho voluto fare<br />

come alcuni miei predecessori che, una volta<br />

lasciata la città natale, non hanno più seguito<br />

Teramo. Io seguo molto da vicino e tutti i<br />

giorni la mia città. E mi adopero per contribuire<br />

a modifi care quei piccoli/grandi difetti<br />

che riscontro, a farla volare alto. La cosa non<br />

è facile, ma sono sicuro, visti i primi sorprendenti<br />

risultati, che riuscirò nel più ambizioso<br />

dei miei progetti: cambiare qualcosa nel panorama<br />

culturale di Teramo.<br />

- Lei è violoncellista, compositore e direttore<br />

d´orchestra proveniente da studi di stampo<br />

accademico. Quanto ha inciso nel suo lavoro<br />

questo tipo di background?<br />

Gli studi classici li ho fatti senza alcuna diffi -<br />

coltà, a parte qualche materia come il solfeggio<br />

o altre materie complementari che all’epoca<br />

consideravo inutili, mentre oggi con il senno<br />

di poi le considero addirittura criminose. È<br />

importantissimo ovviamente per un compositore<br />

versatile conoscere tutti i linguaggi, cosa<br />

che all’interno delle accademie non è molto<br />

facile. Perciò ho coniugato agli studi classici<br />

la frequentazione delle cantine dove si facevano<br />

le prove coi gruppi rock, punk, reggae e<br />

methal della provincia teramana. In seguito mi<br />

sono avvicinato al Jazz grazie a Toni Fidanza<br />

che fondò l’Orchestra Contemporanea, e fu<br />

importantissimo per la mia conoscenza delle<br />

regole dell’armonia del jazz. Poi ancora, l’incontro<br />

fondamentale della mia vita: Michael<br />

Riessler. <strong>Da</strong> lui ho imparato cosa signifi ca<br />

essere un musicista oggi. Come si ragiona.<br />

Come si scrive. Come si suona. Che cosa devi<br />

dare al pubblico. Qualsiasi stile ti chieda. È il<br />

mio più grande maestro e sarò sempre legato<br />

a lui.<br />

- Qual è il lavoro che le sembra meglio riuscito<br />

e perché?


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong> MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />

Mi risulta diffi cile esprimermi a riguardo<br />

perché credo che ogni lavoro vada contestualizzato<br />

al momento in cui è stato scritto,<br />

all’acustica del luogo della prima esecuzione<br />

e al pubblico che c’era in sala in quell’esatto<br />

momento. Ma certo ho una mia playlist preferita.<br />

Alcuni quartetti per archi che ho scritto<br />

nel mio primo periodo romano (2002-2005),<br />

la mia Sinfonia “Rock” in Do minore, e estratti<br />

delle mie colonne sonore recenti. Ad esempio<br />

il brano con Elsa Lila per la colonna sonora<br />

del “Gioco” di Adriano Giannini, i pezzi<br />

con la fi sarmonica di <strong>Da</strong>nilo Di Paolonicola,<br />

alcuni esperimenti “riusciti” di elettronica<br />

con Stefano De Angelis, co-fondatore della<br />

Cinik. Anche il tema della vittoria dell’Uomo<br />

Fiammifero, ossia il tema del fi nale, che entra<br />

proprio nel momento in cui... (meglio che non<br />

ve lo racconti!!!). Insomma, preferisco Bach,<br />

ma mi piace riascoltare i miei brani.<br />

- In mezzo a tanta musica “di plastica”,<br />

per usare una defi nizione di Nicola Cossar,<br />

come può trovare spazio la musica vera, la<br />

musica d´arte, che ha sempre caratterizzato<br />

il genio italiano?<br />

Innanzitutto la musica di plastica per me vuol<br />

dire musica non originale o musica ripetuta<br />

tante volte che l’emozione oramai è scomparsa.<br />

Se l’Italia riuscisse a mettersi di nuovo in<br />

corsa, rivolgendo oltre il 70% dei contributi e<br />

fi nanziamenti per la musica e il teatro esclusivamente<br />

alle nuove opere originali, ecco<br />

che come per magia tutto cambierebbe. Ma<br />

ciò vuol dire: fuori le mele marce, fuori tutti i<br />

L’Orchestra Giovanile Amadeus di Pescara è una<br />

realtà, che deriva da un sogno a lungo serbato.<br />

Infatti, costituisce la naturale concentrazione di<br />

forze e talenti musicali giovanissimi, alimentati dalle<br />

scuole medie ad indirizzo musicale e/o dal Conservatorio<br />

della città. Generata dallo sforzo comune di insegnanti e<br />

musicisti che si dedicano assiduamente alla preparazione<br />

e alla cultura musicali degli allievi, oggi l’Orchestra ha<br />

trovato un suo prezioso equilibrio. In merito a questo ambizioso<br />

quanto fecondo progetto, offre la sua opinione il<br />

Coordinatore organizzativo dell’Orchestra Giovanile, il<br />

Professor Dino Marchegiano, insegnante di Lettere presso<br />

la scuola media statale “Virgilio” di Pescara.<br />

Professor Marchegiano, può spiegare in cosa consiste<br />

concretamente il progetto, ormai avviato, dell’Orchestra<br />

Giovanile Amadeus?<br />

Il progetto, che è inserito nel POF, dell’Orchestra, inizialmente<br />

nata come “Orchestra dei Colli”, con il contributo<br />

della stessa circoscrizione e dell’Associazione<br />

Culturale “Olandese Volante”, si è poi estesa oltre questa<br />

“bluff”, fuori tutti coloro che fanno della “riproduzione”<br />

la vera grande arte, senza sapere<br />

che solo chi produce dal nulla come facevano<br />

i grandi maestri del passato può incarnare il<br />

rinnovamento culturale di questa nazione.<br />

- La situazione italiana riguardo all´istruzione<br />

e diffusione della musica impone un´attenta<br />

rifl essione. Qual è il suo parere in merito?<br />

Io credo che in Italia ci siano troppe scuole e<br />

poche botteghe. Troppi conservatori e poche<br />

orchestre. Troppi insegnanti e pochissimi musicisti.<br />

L’aria deve cambiare completamente.<br />

Bisogna tornare in tutto e per tutto al passato,<br />

senza paura. Sì, una volta c’erano le accademie<br />

e gli insegnanti di musica. La musica si<br />

studiava molto. Ma poi si praticava, si metteva<br />

a frutto. Oggi l’obiettivo degli allievi di<br />

zona di Pescara, fi nendo con il comprendere nel suo organico<br />

ragazzi provenienti da molti altri comuni, come,<br />

ad esempio, Città Sant’Angelo e Francavilla. Pertanto, ci<br />

è sembrato necessario trovare un nuovo nome, e, come<br />

tributo al grande Mozart, abbiamo scelto “Amadeus”.<br />

L’Orchestra si compone di circa quarantacinque elementi.<br />

Ha mosso i primi passi nel novembre 2008 e ha avuto<br />

già molte occasioni di esibirsi pubblicamente, tra le quali<br />

ricordo, con una particolare nota d’orgoglio, la sua partecipazione<br />

il 26 giugno 2009 al concerto di inaugurazione<br />

della Stagione Concertistica “Musicarte nel Parco 2009”,<br />

con Gabriella Castiglione, presso Villa Sabucchi a Pescara;<br />

e alla manifestazione di benefi cenza “Due ali per<br />

Pescara” dello scorso 8 giugno presso il teatro Circus di<br />

Pescara, sostenuta dalla collaborazione del pianista Michele<br />

Di Toro e del chitarrista Franco Cerri.<br />

Un curriculum d’eccellenza, considerando la giovane<br />

età dei ragazzi. Ma il loro lavoro da chi è seguito e in<br />

che misura?<br />

‹I ragazzi dell’Orchestra Giovanile si incontrano settimanalmente,<br />

di mercoledì, dalle 18.00 alle 20.00 presso<br />

l’auditorium della Scuola Media “Virgilio”, gentilmente<br />

messo a disposizione dal Dirigente Scolastico Paolo Angiolelli.<br />

La formazione musicale delle varie sezioni che<br />

compongono l’organico strumentale è curata nei particolari<br />

dai Maestri: Lucia Antonacci (Arpa), Annalisa Cialini<br />

(Pianoforte), Manuela Martinelli (Flauto Traverso),<br />

Paolo Palma (Chitarra), Irene Tella (Violino) e Antonella<br />

De Angelis (Direzione d’orchestra). Va sottolineato il<br />

fatto che tutti questi docenti prestano servizio per i ragazzi<br />

gratuitamente››.<br />

Quali sono, oggi, gli obiettivi dell’Orchestra Giovanile<br />

Amadeus?<br />

Bè, di sicuro proporci come orchestra giovanile in pianta<br />

stabile sul territorio, contando sia di aumentare numericamente<br />

la presenza di giovani musicisti al suo interno,<br />

25<br />

musica è il diploma o il pezzo di carta, convinti<br />

di ottenere chissà quale posto di prestigio.<br />

Bene, quei posti sono già tutti occupati e<br />

tra l’altro in via di smantellamento. I ragazzi<br />

che hanno intenzione di fare questa carriera si<br />

allontanino dai conservatori (dopo aver fatto<br />

comunque almeno un corso di diploma: uno<br />

basta e avanza!) e si avvicinino a chi la musica<br />

la fa veramente. Ricordatevi: la bottega!<br />

Per essere bravi musicisti bisogna sporcarsi le<br />

mani.<br />

- Infi ne la domanda d´obbligo. Ci parli dei<br />

suoi progetti futuri.<br />

Sto terminando diversi dischi, tra cui uno<br />

spettacolare di Jenny B, che ho prodotto con<br />

tanta passione e amore. È in uscita il mio album<br />

con Sarah Jane Morris, Dominic Miller<br />

e la mia Orchestra di Violoncelli. Spero che<br />

in autunno potrete ascoltarci dal vivo in giro<br />

per l’Italia.<br />

E ancora fi lm: “Il viaggio” di Kalibani, un<br />

fi lm su una compagnia teatrale di Berlino<br />

composta da attori diversamente abili e con<br />

malattie mentali, che intraprende un viaggio<br />

nella lontana Polonia dei campi di concentramento.<br />

La regia è di Alessandro De Michele. E<br />

ancora... un progetto bellissimo, importantissimo<br />

e internazionale che per scaramanzia... non<br />

vi dirò! E in più una piccola novità: dal prossimo<br />

autunno sarò di nuovo in Abruzzo con<br />

una mia trasmissione musicale in una grande<br />

TV. Un mio sogno che si realizza.<br />

L’Orchestra Giovanile Amadeus: un sogno ora reale<br />

L’intento, ora, è quello di rendere l’Orchestra in pianta stabile nella città di Pescara<br />

sia di coinvolgere altri docenti con lo scopo di far crescere<br />

i ragazzi singolarmente e come gruppo.<br />

Una domanda su un tema oggi molto sentito in tutto<br />

il Paese a che riguarda tutto il sistema scolastico. Con<br />

la riforma del Ministro Gelmini, nasceranno i Licei<br />

coreutico-musicali e i Conservatori italiani verranno<br />

equiparati alle Università. Lei cosa ne pensa?<br />

Penso che se da un lato questa riforma abbia come intento<br />

quello di incentivare la diffusione capillare della cultura<br />

musicale, nella sua totalità, dall’altro sia uno strumento<br />

che penalizzi l’esordio dei giovani in una possibile carriera<br />

professionistica a causa di una forte dilatazione dei<br />

tempi accademici. In sintesi, un allievo potrebbe accedere<br />

in Conservatorio solo dopo la maturità, mentre ora<br />

molti concludono adesso questo percorso di studi, anche<br />

prima di affrontare l’Esame di Stato.<br />

All’incontro, è intervenuta anche la professoressa Manuela<br />

Martinelli, insegnante di Flauto presso la Scuola<br />

Media “Virgilio”.<br />

Professoressa Martinelli, una curiosità: come mai lei,<br />

come anche i suoi colleghi che si occupano della formazione<br />

dell’Orchestra, avete accettato questo incarico,<br />

pur senza percepire una retribuzione?<br />

Penso che noi docenti siamo retribuiti e anche ampiamente.<br />

La soddisfazione che ci danno questi ragazzi, nel<br />

sentirli crescere musicalmente, è un compenso molto<br />

alto, diffi cilmente quantifi cabile in cifre.<br />

Grande dedizione da parte degli insegnanti, crescita culturale<br />

e occasione d’espressione del proprio talento musicale,<br />

l’orchestra Giovanile Amadeus rappresenta anche<br />

un punto di riferimento e di socializzazione per i giovani<br />

musicisti, come hanno affermato gli stessi ragazzi, alcuni<br />

dei quali presenti all’incontro. Testimoni di una fonte di<br />

aggregazione e di amicizia fortissima: la Musica.<br />

Cristina Santonastaso


26 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Torna anche quest’anno, dal 15 al 17 luglio Green Hills in Blues, e lo<br />

fa in pompa magna per la sua decima edizione. La manifestazione internazionale<br />

di blues ideata dall’Associazione Musicale Otis Redding,<br />

infatti, è nata nel 2001 e nel corso degli anni ha acquistato sempre più spessore,<br />

fi no a divenire una tappa di culto per gli amanti del genere e tra le più<br />

conosciute a livello internazionale. Anche quest’anno quindi eventi di primo<br />

piano all’interno del Festival, con un buon mix tra artisti locali e big stranieri,<br />

dagli atrianissimi “Fabulous Wood” ai grandi Shawn Pittman, Sherman Robertson,<br />

per poi arrivare alla serata concusiva del 17 luglio, quando numerosi<br />

saranno gli artisti che si esibiranno per quella che è stata ribattezzata la Notte<br />

Bianca del Blues. In questa festa del blues, numerosi saranno i bluesman che<br />

si esibiranno fi no all’alba per le vie del centro storico atriano e, per l’occasione,<br />

le attività commerciali, i ristoranti e i bar, nonché gratuitamente i Musei<br />

e le Mostre del Reportage, resteranno aperti tutta la notte; ci saranno, inoltre,<br />

spettacoli itineranti che condurranno i visitatori nei luoghi più suggestivi e<br />

caratteristici di Atri.<br />

Presente anche un mercatino del blues con gadget e prodotti vari, e i negozi di<br />

prodotti tipici resteranno aperti per permettere di acquistare specialità locali.<br />

Si festeggia il 17 luglio, al Parco della Pace di<br />

Pineto, il primo festival rockabilli della costa<br />

abruzzese: “Sex beer & rockabilly”. Il festival,<br />

organizzato dall’associazione culturale “Incroci”, avrà<br />

inizio alle 18:00 del pomeriggio con raduno di moto e<br />

Green Hills in Blues <strong>2010</strong><br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)<br />

Sex beer & rockabilly<br />

17 luglio al Parco della Pace di Pineto<br />

macchina d’epoca nella vasta area di prato del parco, e<br />

con musica dal vivo del gruppo Wild Strikes.<br />

I Wild Strikes nascono nel’inverno 2008 dalla passione<br />

comune per il Rockabilly da parte di Fabio Paglione<br />

(Voce-Chitarra) e Alessandro Prospero (Batteria).<br />

I due ragazzi abruzzesi, entrambi provenienti da altre<br />

band di generi musicli leggermente differenti, decidono<br />

di metter su un gruppo Rockabilly, spaziando dai<br />

suoni classici degli anni 50 fi no a quelli più moderni.<br />

Alle 21:00 la serata avrà inizio la seconda parte della<br />

serata con lo spettacolo burlesque del trittico Salem’s<br />

Hole. Il gruppo, il cui nome richiama direttamente<br />

la caccia alle streghe, mette in scena realtà oniriche,<br />

credenze popolari, riti moderni, vanità e fede. Successivamente<br />

avrà inizio il concerto con l’esibizione dei<br />

Silver Combo e dei Boppini Kids.<br />

Silver Combo è un progetto che nasce nella primavera<br />

del 2008 al campo Mutoid di Santarcangelo di Romagna,<br />

da un idea di Nick “la motta” Silver e Joe “big<br />

stone” Silver, per riunire in un solo gruppo i piu validi<br />

musicisti italiani della scena rock’a’billy, country<br />

,boogie e swing. Nel progetto si fondono vari gruppi<br />

come i Silver, gli Horrible Porno Stuntmen, Capone<br />

Bros, Spammabilly Borghetti, Los Bovaros, e altri.<br />

I Boppin Kid’s nascono nel 1984 a Catania come<br />

classico rockabilly trio; già nel 1985 partecipano al<br />

Meeting Internazionale di Rock and roll e Rockabilly<br />

di Forlì ove replicheranno con successo anche l’anno<br />

successivo; nel 1986, ancora giovanissimi, pubblicano<br />

‘Go Wild!’ per l’etichetta indipendente catanese<br />

Rock86. La popolarità del gruppo cresce all’interno<br />

della scena rockabilly in Italia ed all’estero ove l’album<br />

d’esordio viene ben presto presto ristampato.<br />

Con lo stesso brano partecipano alla prima edizione<br />

di Sanremo Rock classifi candosi al quarto posto. Nel<br />

secondo album “Just for fun” publicato in vinile e più<br />

volte ristampato su cd negli anni successivi, le cover<br />

ed i classici lasciano spazio alle composizioni originali<br />

del gruppo, così cominciano ad emergere differenze<br />

nello stile dei diversi compositori: puntano verso lo<br />

psychobilly i pezzi fi rmati da Orazio Grillo, decisamente<br />

ispirati dal surf i pezzi di Blasko Mirabella.<br />

Questi primi due album vengono successivamente<br />

accorpati su un unico cd intitolato appunto “Go wild<br />

- Just for fun”. Hanno occasione di esibirsi dal vivo<br />

con gruppi fondamentali come Stray Cats e Guana<br />

Bats. Dopo l’ultima data a fi anco della Mano Negra<br />

ad Arezzo Wave e per tutto il corso degli anni ‘90 i<br />

tre intraprendono carriere soliste o esperienze con altri<br />

gruppi: Orazio Grillo assume il nuovo pseudonimo<br />

‘Brando’; Blasco Mirabella fonda i ‘Silver Trio’,<br />

i ‘Bluesboppers’ ed il ‘Blasco Small Combo’; Emilio<br />

Catera lavora intensamente in studio come batterista.<br />

<strong>Da</strong>l 2008 con la riunione, l’ingresso nel gruppo del<br />

nuovo contrabbassista, Kris degli ‘Horrible Porno<br />

Stuntman’ e le nuove tournè, il progetto Boppin’ Kids<br />

riprende ed è tuttora in corso. La giornata si svolgerà<br />

al Parco della Pace di Pineto: una vasta area di prato,<br />

dimezzata da uno stretto viottolo, dove si allestirà un<br />

allegro mercatino a tema. L’ingresso è libero, per qualsiasi<br />

informazione chiamare il numero 338/7530145<br />

– 327/2476623 o scrivere alla mail incroci09@gmail.<br />

com.<br />

Associazione Incroci


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

SALUTE E BENESSERE<br />

A proposito di RU 486….<br />

La scelta di un contraccettivo è un momento<br />

importante nella vita sessuale di una<br />

donna… dipende da alcuni fattori<br />

come l’età, l’affi atamento di coppia,<br />

lo stile di vita e soprattutto la pianifi<br />

cazione di una gravidanza<br />

futura. Di solito nelle giovani<br />

è preponderante l’affi dabilità,<br />

mentre nelle relazioni<br />

stabili predominano fattori<br />

come i minori effetti collaterali,<br />

la semplicità d’uso e la<br />

spontaneità nelle relazioni sessua- l i .<br />

Quando un metodo contraccettivo…”fallisce”…<br />

Pseudomonas Aeruginosa è un batterio Gram<br />

negativo, ossidasi positivo, dotato di un fl agello<br />

che gli permette il movimento. Il nome<br />

latino aeruginosa signifi ca letteralmente “ rugginoso,<br />

coperto di verde rame” e questo nome non è stato<br />

dato a caso, lo pseudomonas infatti produce<br />

la piocianina, un pigmento<br />

verde- blu che spesso viene<br />

anche chiamato pus blu.<br />

Questo batterio è diffuso<br />

in tutto il mondo<br />

e abita le acque e il<br />

suolo, spesso è presente<br />

sulle piante,<br />

sulla frutta e sulla<br />

verdura. In condizioni<br />

normali<br />

si ritrova nel 15%<br />

dei campioni di feci<br />

umane, sembra che<br />

la dieta vegetariana<br />

possa favorire la colonizzazione<br />

dell’intestino<br />

da parte di questo microrganismo,<br />

causando a volte gravi dissenterie.<br />

Pseudomonas è spesso coinvolto anche nelle<br />

infezioni cutanee, esso si trova nelle zone umide<br />

della cute (piedi, ascelle, inguine) o raramente nella<br />

saliva.<br />

Molto spesso il batterio può colonizzare i saponi,<br />

i disinfettanti, i liquidi per le lenti a contatto, la<br />

oggi abbiamo (tra mille polemiche)<br />

un metodo nuovo di interruzione<br />

di gravidanza l’ RU<br />

486. Si tratta di un presidio<br />

ampiamente collaudato in altri<br />

paesi come la Gran Bretagna,<br />

Germania, Austria, Francia, Belgio,<br />

Finlandia, Svizzera, Israele, Norvegia,<br />

Tunisia, Sudafrica, Federazione Russa…<br />

L’aborto farmacologico prevede l’assunzione<br />

di due farmaci: la RU 486 con una prostaglandina<br />

che provoca la contrazione della muscolatura uterina<br />

e l’espulsione del tessuto embrionale. L’RU<br />

486 deve essere assunta entro un certo periodo di<br />

rubinetteria o comunque tutte quelle superfi ci che<br />

sono umide, proprio perché il suo habitat prediletto<br />

è proprio un ambiente umido. Psuedomonas è un<br />

germe patogeno, spesso negli ospedali si hanno<br />

vere e proprie epidemie dovute a questo<br />

batterio. L’infezione da pseudomonacee<br />

causa spesso polmoniti, ma non è<br />

da escludere anche l’infezione<br />

alle basse vie urinarie<br />

(cistite). Le persone che<br />

vengono infettate sono<br />

di solito quelle immunocompromesse,<br />

gli<br />

anziani, i pazienti oncologici,<br />

quelli tracheotomizzati<br />

o quelli portatori<br />

di cateteri vescicali, anche gli<br />

ustionati rischiamo l’infezione.<br />

Si possono verifi care anche<br />

setticemie dovute all’infezione<br />

massiccia del batterio.<br />

Il germe colonizza anche le piaghe<br />

da decubito e per questo motivo è necessaria<br />

una corretta igiene e una buona<br />

disinfezione.Nei pazienti affetti da polmonite solitamente<br />

l’espettorato si presenta di colore verdastro<br />

e denso, per la tipica produzione del piociano.<br />

In soggetti normali l’infezione da tale patogeno è<br />

piuttosto rara, poiché il sistema immunitario riesce<br />

ad attaccare e distruggere autonomamente il batterio.<br />

27<br />

tempo calcolato in settimane (diverso a seconda<br />

del paese).Quindici giorni dopo l’espulsione la paziente<br />

viene sottoposta ad indagine ecografi ca e ad<br />

una visita di controllo. Importante sottolineare che<br />

l’RU 486 non và confusa con la cosiddetta “ pillola<br />

del giorno dopo” che non provoca l’interruzione di<br />

gravidanza, ma impedisce l’eventuale annidamento<br />

dell’ovulo che potenzialmente potrebbe essere fecondato.<br />

Dott. Luciano Leonio<br />

Malattie della Pelle – Medicina estetica<br />

lucianodoc@aslteramo.it<br />

Pseudomonas Aeruginosa: il batterio del suolo e delle acque<br />

Il perché le pseudomonacee sono molto temute dai<br />

medici e dai pazieniti stà nel fatto che questi batteri<br />

sviluppano molte resistenze agli<br />

antibiotici. La resistenza<br />

intrinseca agli antibiotici<br />

costringe il medico<br />

alla richiesta di un<br />

antibiogramma per<br />

poter defi nire uno<br />

spettro di sensibilità<br />

e resistenza. Gli<br />

antibiotici più attivi<br />

su questo microrganismo<br />

sono le cefalosporine<br />

di terza generazione,<br />

i carbapenemici, i fl orochinoloni<br />

e gli amino glicosidi, in<br />

alcuni casi si ricorre a un mix di antibiotici.<br />

Per prevenire l’infezione di tale germe è necessario<br />

disinfettare tutti gli ambienti umidi, e soprattutto<br />

è necessaria una buona igiene delle mani le quali<br />

sono lo shuttle del batterio e non solo di pseudomonas<br />

ma di tutti i germi in generale. Se isolato<br />

da un esame colturale bisogna subito ricorrere alla<br />

terapia antibiotica corretta e occorre anche ripetere<br />

eventuali controlli post terapia per accertarsi di<br />

aver debellato il germe<br />

Dott.ssa Enrica Colagrande<br />

Biologa spec.da patologia clinica


28<br />

NOTIZIE SPORTIVE <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Atri Volley pigliatutto, sua anche l’Atri Cup<br />

È<br />

terminata la stagione dell’Atri Volley femminile<br />

e, le ragazze di Mister Santarelli, si sono rivelate<br />

delle autentiche pigliatutto; infatti, dopo aver<br />

dominato in lungo e in largo il campionato di Serie D<br />

venendo promosse in C, le ducali hanno dominato anche<br />

l’Atri Cup, il torneo internazionale dedicato a molti sport<br />

Mostra sul mare<br />

I<br />

n mostra nei locali della Scuola elementare G.Bindi di Silvi<br />

Marina (TE) nella centrale piazza Marconi, un universo<br />

affascinante che grandi e piccoli sono invitati a esplorare.<br />

E’ il meraviglioso e delicato mondo del mare. L’occasione è<br />

offerta dall’ Amministrazione comunale di Silvi e dall’ Associazione<br />

culturale “Fratello mare” . Perché questa mostra?<br />

<br />

con le foto d’epoca della marineria silvarola e di quelle<br />

più recenti delle campagne di pesca oceaniche. Lo scopo è<br />

di valorizzare le tradizioni locali legate al mare. Il visitatore,<br />

infatti, avrà l’opportunità di scoprire attraverso piccoli attrezzi<br />

le antiche attività dei marinai oggetti di uso quotidiano con fotografi<br />

e e fi lmati amatoriali: insomma tutto ciò che può aiutare<br />

a mantenere viva la memoria della vecchia comunità locale,<br />

la cui sussistenza, fi n quasi all’ultima guerra e all’avvento del<br />

turismo, era in gran parte affi data alla piccola pesca rivierasca.<br />

Nell’ edifi cio scolastico che ospiterà l’esposizione il materiale<br />

raccolto permetterà l ‘illustrazione dei reperti affi data anche<br />

alla viva voce dei volontari che cureranno e implementeranno<br />

le raccolte, riuscendo a far rivivere gli oggetti con racconti<br />

appassionati e affascinanti, spesso con ricordi personali di vita<br />

vissuta e che vogliono ricordare specialmente ai giovani che<br />

“il mare non è solo spiaggia e divertimento”, o almeno non lo<br />

è stato fi no alla scorsa generazione.<br />

Serate didattiche e dimostrative arricchiranno ulteriormente<br />

questa mostra:<br />

giunto alla ventiquattresima edizione.<br />

Le ragazze dell’Atri Volley si sono presente con la medesima<br />

squadra che aveva disputato il campionato, con<br />

l’aggiunta nel ruolo di libero di Federica Iezzi (che nonostante<br />

il periodo di inattività ha dimostrato buone attitudini<br />

e potrà tornare utile nella prossima stagione) e, non<br />

paghe delle vittorie già ottenute, sono scese in campo<br />

con grande grinta e voglia di non concedere nulla alle<br />

avversarie. Nel girone, le vittime sacrifi cali sono state lo<br />

Split 1700 e l’Azzurra Volley Teramo (molto cresciute le<br />

ragazze di Mister Cesare Misticoni Consorti) e si è così<br />

giunti alla fi nalissima tutta in famiglia con le “cugine”<br />

del Club del Volley Roseto. Il match è stato tiratissimo<br />

ma, alla fi ne, le atriane non hanno deluso e, con la solita<br />

forza combattiva che le ha contraddistinte per tutto l’arco<br />

della stagione, sono riuscite a portare a casa il match<br />

e la coppa col risultato di 3-1.<br />

I complimenti vanno a tutta la squadra, che ha condotto<br />

un’annata straordinaria conclusa con la classica ciliegina<br />

sulla torta e, quindi, ci fa piacere ricordare tutte le protagoniste<br />

: Cinzia Fioretti, Marta Di Giovanni, Silvia Frat-<br />

- Esposizione foto subacquee dell’antico porto romano di<br />

Hadria, Torre Cerrano a cura dell’Associazione Archeosub<br />

Hatria. - Interessante momento didattico, nelle serate del 17<br />

luglio e 7 agosto, alla scoperta del meraviglioso mondo delle<br />

micro conchiglie del nostro mare con la visione al microscopio<br />

di esemplari più piccoli della testa di uno spillo. Conchiglie e<br />

curiosità marine faranno da contorno illustrando le caratteristiche<br />

di questo mondo che presenta esemplari di estrema bellezza<br />

e delicatezza. Pannelli esplicativi affronteranno le loro<br />

caratteristiche ambientali, il territorio, le strategie alimentari<br />

ed altro messe in atto da questi molluschi Una mostra di<br />

interesse scientifi co curata dall’ Associazione Anteo, piccola<br />

anteprima della manifestazione nazionale “V° Abruzzo mineral<br />

show” che si terrà al Palacongressi di Montesilvano il 4 e<br />

5 settembre <strong>2010</strong>.<br />

- Sempre il 17 luglio e 7 agosto, proiezione fi lmato amatoriale<br />

“C’era una volta Silvi”, veduta della Silvi degli anni 60 e 70<br />

con alcune interviste ai protagonisti dell’epoca, gentilmente<br />

concesso dal Dott. Massimo Blasiotti.<br />

Il programma completo della mostra è visionabile sul sito<br />

WWW.FRATELLOMARE.IT dove è possibile informarsi in<br />

ogni momento su tutte le altre attività dell’ associazione. La<br />

mostra che verrà inaugurata sabato 17 luglio alle ore 21.00,<br />

sarà visitabile tutte le sere dalle ore 21.30 alle 23.00 con ingresso<br />

gratuito.<br />

Info: Coordinamento e organizzazione 347/4082817<br />

tone, Giorgia D’Ambrosio, Melissa Chiarolanza, Luana<br />

Cellinese, Rina Carpegna, Anastasia D’Andreamatteo,<br />

Gabriela Georgieva, <strong>Da</strong>niela Guardiani, Federica Iezzi e<br />

in più Monica Angelici e Vittoria Mazziotti che non hanno<br />

partecipato all’Atri Cup ma che si sono rivelate utili<br />

in campionato. Naturalmente complimenti anche a Mister<br />

Cristian Santarelli e al Presidente Ugo Giuliani, senza<br />

dimenticare il Vice Presidente Piergiorgio Italiani e il<br />

refertista Alessandro Molina e, un ringraziamento particolare<br />

va all’Amministrazione Comunale e in particolare<br />

all’Assessore allo Sport Umberto Italiani, per la vicinanza<br />

dimostrata quest’anno, culminata con la possibilità<br />

di utilizzare (per quest’Atri Cup e in futuro si vedrà) il<br />

Palasport del Centro Turistico Integrato adeguatamente e<br />

appositamente fornito di dotazioni per il volley.<br />

Un saluto quindi alla prossima stagione, con l’augurio di<br />

poter continuare ad applaudire nuovi successi di queste<br />

straordinarie ragazze.<br />

Roberto Marchione<br />

Uffi cio Stampa Atri Volley


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

NOTIZIE SPORTIVE<br />

Calcio Amatori ASI<br />

Audax Silvi vice campione d’Italia<br />

L’Audax Silvi è entrata nella storia, e ancora un<br />

altro passo e sarebbe stata leggenda! Ma non bisogna<br />

abbandonarsi a i rammarichi, anzi, tanta<br />

gloria per questi campioni che l’11 e il 12 giugno sono<br />

stati impegnati a Montesilvano nelle fi nali Nazionali del<br />

Campionato di calcio Amatori ASI in qualità di Campioni<br />

Regionali in carica. In semifi nale, gli uomini di Mister<br />

Lo Sporting Cona, squadra di un quartiere atriano,<br />

compie un nuovo miracolo e, dopo la promozione<br />

in Prima Categoria dell’anno scorso, si è ripetuta<br />

quest’anno ottenendo la salvezza nella stessa categoria.<br />

Già un grande risultato per la piccola realtà atriana la<br />

promozione dell’anno passato, è ovviamente prestigiosa<br />

la salvezza ottenuta quest’anno in un torneo così diffi -<br />

cile.<br />

La compagine di Mister Della Quercia ha lottato con le<br />

unghie e coi denti dalla prima all’ultima giornata per ottenere<br />

un risultato sperato e cercato che ha dello straordinario.<br />

Partiti con l’ossatura della scorsa stagione, gli atriani<br />

hanno lottato nelle zone medio-basse della classifi ca,<br />

puntellando la squadra nel mercato di riparazione e dopo<br />

una lotta serrata hanno dovuto comunque affrontare i<br />

playout. Nella doppia sfi da per la salvezza, i giallorossi,<br />

se la sono dovuta vedere col Colle M.P., squadra dei<br />

pressi di Teramo e, con la vittoria casalinga per 2 a 0<br />

dell’andata hanno cercato di mettere un’ipoteca sulla salvezza.<br />

Al ritorno più che a una partita di calcio abbiamo<br />

assistito al “far west”, scene che non si vorrebbero mai<br />

vedere su un campo di calcio; lo Sporting Cona è sceso<br />

in campo senza timori reverenziali, ben disposta e pronta<br />

a colpire in contropiede ai probabili ed aspettati assalti<br />

del Colle M.P. L’ambiente era caldissimo, col pubblico<br />

di casa che andava ben oltre i limiti della decenza, sputando<br />

insulti di ogni tipo contro l’arbitro aquilano, tra<br />

cui anche un vergognoso (tradotto in italiano visto che<br />

i maleducati sembra sappiano parlare solo in dialetto)<br />

“possa rifare un altro terremoto!”, ritenendolo colpevole<br />

Coletti, hanno affrontato il Gruppo Sportivo della Polizia<br />

di Stato di Padova, ed è stata battaglia. Dopo essere passati<br />

in svantaggio i silvaroli non si sono persi d’animo<br />

e già a fi ne primo tempo hanno riagguantato la parità;<br />

parità che è rimasta tale fi no alla fi ne dei tempi regolamentari<br />

ed è perdurata per tutti i tempi supplementari<br />

con un caldo asfi ssiante e capovolgimenti di fronte continui<br />

con, tra gli altri, un miracolo del portiere padovano<br />

su bolide di Guglielmo Costantini dalla distanza. La<br />

lotteria dei rigori sembrava interminabile, con entrambe<br />

le squadre a un passo dalla sconfi tta pronte a reagire e<br />

recuperare, fi no all’undicesimo penalty, quando l’Audax<br />

Silvi l’ha infi ne spuntata.In fi nale, gli uomini del Presidente<br />

Cristiano Villani, si sono trovati di fronte il temibile<br />

Centro Sportivo Casanova di Foggia, con nelle gambe<br />

ancora l’immane stanchezza per le dure fatiche del giorno<br />

precedente.Nonostante i ripetuti miracoli del portiere<br />

silvarolo Spitilli, l’Audax ha infi ne dovuto soccombere<br />

per 2-0, ma gli applausi sono comunque scrosciati dagli<br />

spalti per l’impresa di questi ragazzi capaci di laurearsi<br />

di fi schiare a senso unico contro la squadra di casa che,<br />

in realtà, attuava un gioco molto aggressivo e i rumori<br />

degli impatti delle scarpette arrivavano fi no in tribuna.<br />

Dopo pochi minuti era già evidente a tutti come sarebbe<br />

andata a fi nire, con lo Sporting Cona in vantaggio per<br />

2 a 0 con la doppietta di Piscella e i padroni di casa in<br />

bambola, ma evidentemente la sportività non fa parte del<br />

bagaglio culturale di tutti e, intorno al 35° del primo tempo,<br />

al terzo gol dello scatenato Piscella, gli animi si sono<br />

accesi ancor di più. L’arbitro è stato costretto ad espellere<br />

un altro giocatore di casa e a quel punto è partita la<br />

caccia all’uomo ai suoi danni. La “giacchetta nera” prima<br />

ha provato a rifugiarsi presso la panchina dello Sporting<br />

Cona, poi si è diretto verso gli spogliatoi attorniato<br />

dai giocatori e da una persona della dirigenza del Colle<br />

M.P. che poco dopo lo ha spintonato. Nella fuga, un altro<br />

dirigente ha provato a fermare l’arbitro per non farlo arrivare<br />

negli spogliatoi, non riuscendoci, poi col direttore<br />

di gara rinchiuso negli spogliatoi, il giocatore precedentemente<br />

espulso ha provato a sfondarne la porta a pugni<br />

e testate, riportando anche gravi ferite…e il pubblico di<br />

29<br />

Vicecampioni d’Italia a meno di un anno dalla fondazione<br />

della squadra.<br />

Applausi e onori quindi all’Audax Silvi per la splendida<br />

stagione disputata e per gli atteggiamenti e comportamenti<br />

tenuti, da veri sportivi e di esempio per tutti noi;<br />

sempre pronti a dare il massimo in campo rispettando<br />

l’avversario e le regole via via stabilite dalla Federazione,<br />

anche nelle Finali Nazionali, quando nonostante la<br />

cosa creasse loro diversi problemi, hanno accettato senza<br />

battere ciglio la decisione di dover presentare una distinta<br />

unica di 15 giocatori valevoli sia per la semifi nale<br />

che per la fi nale nazionale, e hanno dovuto affrontare la<br />

semifi nale con solo due uomini in panchina per l’indisponibilità<br />

per quel giorno di due suoi uomini che altrimenti<br />

non avrebbero potuto prendere parte alla fi nale del<br />

giorno dopo se non inseriti in distinta.<br />

La stagione 2009/<strong>2010</strong> è stata esaltante per l’Audax Silvi<br />

e, sperando che il mattino abbia l’oro in bocca, non possiamo<br />

che augurare loro di continuare il ciclo vincente.<br />

Roberto Marchione<br />

Sporting Cona salva ancora un anno in Prima<br />

casa non è stato da meno, aggredendo il sottoscritto che<br />

aveva l’unica colpa di fi lmare la partita…<br />

Partita che è stata interrotta lì, col risultato di 3 a 0 a<br />

tavolino per lo Sporting Cona che si è così salvato…ma<br />

non è fi nita qui, perché il Giudice Sportivo ha poi distribuito<br />

diverse squalifi che a giocatori e dirigenti del<br />

Colle M.P. (a mio modo di vedere lievi per ciò che è successo),<br />

nessuna squalifi ca del campo (che credo sarebbe<br />

stata sacrosanta) e anche una piccola multa ai danni<br />

dello Sporting Cona “per non aver difeso l’arbitro”…e<br />

qui l’assurdo….perché in realtà i giocatori della Cona<br />

in parte lo hanno fatto, e non hanno continuato perché<br />

altrimenti sarebbero passati dalla parte del torto per aver<br />

contribuito alla rissa….chi invece doveva effettivamente<br />

fare qualcosa e non lo ha fatto è stato il Commissario<br />

di Campo che, da regolamento, sarebbe dovuto intervenire<br />

e scortare l’arbitro, e invece se ne è rimasto fermo<br />

nei pressi degli spogliatoi aspettando gli eventi…Finchè<br />

questi soggetti che trasformano una partita di calcio in<br />

una corrida continueranno a non essere puniti nel giusto<br />

modo e si faranno sentenze sportive così scandalose solo<br />

per coprire gli errori di arbitri e commissari di campo a<br />

cui magari si vuole far fare carriera…queste situazioni<br />

accadranno sempre cara FIGC, e lei ne sarebbe la principale<br />

responsabile. Detto questo, onore e gloria allo<br />

Sporting Cona, che comunque ha meritato la salvezza<br />

sul campo e sicuramente l’anno prossimo continuerà a<br />

darci emozioni….ancora nel bellissimo sogno chiamato<br />

Prima Categoria.<br />

Roberto Marchione (marchioneroberto@gmail.com)


30 L’ANGOLO DELLA POESIA <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

LI PULITICI<br />

Lu distine, forse è già signate,<br />

pi na vita intere, nin tè mai<br />

nu prubbleme,<br />

ottiene tutte, senza c’ha sudate,<br />

purtroppe stù fatte è proprio vere.<br />

Li vide quando arrive a la riunione,<br />

applaudite da nu sacche di critine,<br />

presente ci sta pure la televisione,<br />

i ha priparate spumante, coca cola e<br />

panini.<br />

Ma chi fa di spiciale sti pulitici,<br />

aggrave lu debito di lu Paese,<br />

nin vede la gente chi stà<br />

a lu marciappite,<br />

ma pi isse, na bade mai a spese.<br />

Invece ci sta gente pi lu monne,<br />

nin sa come tirà avanti la famije,<br />

la notte, na rghesce proprio a pijà sonno,<br />

lu pinzire è rivolto sempre a li fi je.<br />

E dumane, arbije nandra jurnate,<br />

e già pense li prubbime chi te,<br />

ci sta pure la cambiale ca fi rmate,<br />

almene aiutimi TU, GESU’ CRISTI me.<br />

IL MARE<br />

Il mare possiede due facce,<br />

con la prima ti sorride e<br />

ti accoglie dentro di sé<br />

come una donna innamorata.<br />

Mario Mazzone<br />

La seconda è fredda,<br />

turbolente, un cocktail shakerato.<br />

Il mare diventa un maniaco;<br />

sulla riva vestiti bagnati di spuma.<br />

NOTTE DI MINORCA<br />

Una luna più pigra<br />

e piena di sé<br />

dietro un dirupo tortuoso<br />

gremito di muschi<br />

e sirene.<br />

Ora rossa<br />

dal blu della baia<br />

dopo un bagno d’argento<br />

vola sulla roccia.<br />

Ora rossa si specchia<br />

sotto carri di stelle<br />

sul viscido squame<br />

dei mostri.<br />

Alma Xhindole<br />

Rossano Di Palma<br />

DESIDERIO<br />

Stanco alzi il capo<br />

e sospiri al sole.<br />

Senza parole<br />

confondi il tempo<br />

seguendo l’orizzonte.<br />

Ti immergi nel profondo<br />

senza capire<br />

la vita cosa sia!!!<br />

Una dolce sinfonia.<br />

Laura Maggio<br />

FELICI PENSIERI<br />

Mentre cullavo<br />

i miei pensieri,<br />

dolcemente mi sorprende<br />

la primavera.<br />

Cogliendo una margherita<br />

pensavo al nostro amore.<br />

Sospeso fra la terra<br />

e la luna,<br />

sentivo il cuore<br />

nelle tue mani.<br />

Il sole, la luce nei miei occhi,<br />

il pensiero più folle,<br />

il mio pensiero felice.<br />

GIOCO DI TE<br />

Gioco di te un cerchio<br />

ogni punto fi ne e principio.<br />

La notte delle rose<br />

copre un pianto malato<br />

effetto amore.<br />

L’ULTIMA CANZONE<br />

Laura Maggio<br />

Annalisa Barletta<br />

Questa notte vengo sotto a questo<br />

balcone<br />

In compagnia solo di una chitarra,<br />

vengo a cantarti l’ultima canzone,<br />

poi ti saluto e me ne torno a casa.<br />

Tu che sei prepotente e indifferente,<br />

affacciati, se puoi, ancora una volta,<br />

guarda questa luna, sempre<br />

allegramente,<br />

e poi saluta questo cuore innamorato.<br />

Domani non pensarci,<br />

è un altro giorno…<br />

Questo amore se ne va col vento,<br />

questo amore è affogato più per la<br />

vergogna,<br />

che perché il cuore gli abbia chiuso la<br />

porta.<br />

Domani insieme al sole scriverai<br />

parole nuove che porterà il mare,<br />

accarezzando le onde a colui che tu sai,<br />

mentre si spezza e tu non te ne accorgi,<br />

nel silenzio, la corda della chitarra.<br />

Antonio Alfano<br />

NOTTE<br />

E’ qui<br />

che ancora t’inchioda<br />

il pensiero che assilla.<br />

Un rapido fuggevole sguardo<br />

ma lei dorme<br />

o sogna<br />

e lento lo sguardo si sposta<br />

sul corpo che sai vicino<br />

così vicino che il calore<br />

che sale ti prende alla gola<br />

e adorarla per suo mezzo vorresti<br />

e ancora di più<br />

più ancora se possibile fosse<br />

e con mezzo diverso<br />

e non sai…<br />

E senti che qualcosa si muove<br />

lei che si scuote svogliata<br />

e stanca ti guarda<br />

credendo di capire<br />

e con la mano ti viene a cercare<br />

sapendo già dove colpire per assopire<br />

e calmare<br />

e manovra svogliata<br />

e muove la mano.<br />

Automa<br />

gli occhi chiusi.<br />

Per sonno.<br />

E colpisce profondo<br />

e duro<br />

incrinandoti.<br />

Vacilli<br />

gemi<br />

e vorresti vomitare la tua anima<br />

metterla all’asta<br />

ma nessuno comprerebbe<br />

nessuno.<br />

E vacilli dunque<br />

e godi.<br />

Spento è poi<br />

l’incendio<br />

e mentre lei salutandoti si volta<br />

a dormire<br />

un solo desiderio rimane<br />

appassire con esso<br />

il Guardiano preposto l<br />

a guardia alla tua prigionia.<br />

Franco Conforte<br />

PERCHÉ SENTO LONTANO<br />

Perché sento lontano<br />

giocare i sogni tra l’aspro<br />

verde delle more.<br />

E’ un’estate scalza, questa,<br />

che ha venduto<br />

l’oro e le notti<br />

per un chiaro di luna.<br />

Annalisa Barletta<br />

RICORDANDO UNA SERA<br />

Il fumo obbligato<br />

di una prima sigaretta.<br />

L’avorio velato<br />

di un raro chiffon.<br />

Due gemme nascoste<br />

da un sipario di occhiali:<br />

dieci minuti di blu infi nito<br />

rubati al suo destino.<br />

SUBLIMAZIONE<br />

Rossano Di Palma<br />

Sento il mio corpo coperto di melma<br />

affondare precipitosamente<br />

in questa cruda volgarità<br />

ma le mie braccia tendono<br />

ed il mio corpo desidera immergersi<br />

nell’acqua chiara di una vergine<br />

sorgente<br />

per conoscere la pura volgarità<br />

e raggiungere l’orgasmo dell’anima.<br />

UN ALBERO ANTICO<br />

Un albero antico<br />

ha il cuore forte,<br />

ma in una donna<br />

affonda le radici.<br />

La natura di un amore<br />

che va oltre<br />

l’estate.<br />

Maria Grazia Di Biase<br />

Annalisa Barletta


<strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

Gent.ma redazione, mi presento brevemente. Mi chiamo Chiara Miccadei abito a Pineto e sono Pedagogista clinico, una professione<br />

ancora in ombra nella nostra regione ma che con le mie colleghe della sezione di Teramo stiamo cercando di far conoscere<br />

ed apprezzare da circa quattro anni nel nostro territorio. Lavoriamo sulla persona più che sulla patologia, la maggior parte<br />

delle nostre prestazioni si rivolgono ad oggi verso bambini in età pre-scolare e scolare con diffi coltà quali disturbi di apprendimento.<br />

Molte famiglie si rivolgono a noi privatamente perchè strutture pubbliche non riescono a garantire i servizi per i tagli alla sanità. Ci<br />

occupiamo anche di adolescenti e adulti, abbiamo collaborato con vari reparti ospedalieri quali pediatria di Atri, Neuropsichiatria<br />

dell’Aquila, con scuole quali medie inferiori e superiori della provincia. I medici pediatri iniziano ad inviarci bimbi con diffi coltà anche<br />

piccini in quanto hanno capito che l’atteggiamento preventivo non va sottovalutato. Il nostro scopo è quello di far tornare la Pedagogia<br />

ad avere un ruolo nell’educazione non solo prettamente scolastica. Ecco l’accezione “Clinico” data alla parola Pedagogista<br />

quindi, nel senso di “totalità”. Restituire ad ognuno la possibilità di trovare dentro di sè le risposte al proprio bisogno.Allego un<br />

articolo che ho scritto in caso ci fosse una possibilità di pubblicazione. Mi ha fornito il vostro nominativo Monica, la maestra del nido<br />

Pollicino al quale avete dedicato uno spazio nello scorso numero. Con i miei complimenti per il vostro lavoro cordialmente saluto.<br />

Dott.ssa Chiara Miccadei<br />

Il Pedagogista Clinico: una professione in aiuto alla persona<br />

La Pedagogia Clinica è una branca della Pedagogia generale<br />

il cui scopo principale è di educare ed aiutare la persona<br />

in diffi coltà ad avere cura di se stessa, a trovare dentro di<br />

se le risorse per liberarsi da ogni stato di disagio psicofi sico e socio-relazionale,<br />

ripristinando nuovi equilibri e nuove disponibilità<br />

allo scambio con gli altri. Un’educazione quindi lontana dai<br />

principi dell’ammaestrare, del persuadere, e dell’obbedire; che<br />

si propone come un nuovo orientamento per un professionista<br />

in grado di offrire al processo educativo un signifi cato autentico<br />

di “trarre fuori” e di “rinascita”. <strong>Da</strong> circa 4 anni è stata istituita<br />

la Sezione Provinciale di Teramo dell’ANPEC (Associazione<br />

Nazionale Pedagogisti Clinici). La nostra presenza sul territorio<br />

è stata interessata ad una promozione della disciplina, dell’approccio<br />

pedagogico clinico e della nostra fi gura professionale.<br />

La risposta è stata positiva ed è stato registrato un riscontro in<br />

termini di interesse e di soddisfazione da parte di strutture sanitarie,<br />

pediatriche, neuropsichiatriche, di psicologi e medici di medicina<br />

generale, di Distretti scolastici, Uffi cio Regionale per la<br />

Pubblica Istruzione, singoli insegnanti, Provincia e privati, che<br />

hanno scelto la possibilità di avvalersi della nostra professionalità<br />

per dare risposta al vasto panorama di problematiche sociali<br />

e personali. Il Pedagogista Clinico si rivolge ai bisogni delle<br />

persone di ogni età, della coppia o del gruppo, con metodologie<br />

e tecniche proprie (tutte a marchio registrato) ed appropriate, armonizzate<br />

in modo fl essibile, capaci di originare nuove intese,<br />

ripristinare abilità ed equilibri necessari per accompagnare la<br />

persona a vincere ostacoli e diffi coltà. L’intervento di aiuto è indirizzato<br />

al vasto panorama dei disagi: disordini comportamentali,<br />

e di apprendimento (ad es. nei bambini e negli adolescenti),<br />

disarmonie a livello affettivo, socio-relazionale e cognitivo negli<br />

adulti, diffi coltà psico-motorie negli anziani. La persona è considerata<br />

dal professionista, nella sua globalità psico-affettiva e<br />

socio-relazionale, nell’unicità dei vissuti, delle caratteristiche<br />

personologiche e di crescita, secondo un “approccio olistico”<br />

(un approccio globale), che va oltre la malattia, al fi ne di attivare<br />

le risorse e potenzialità latenti che spesso la persona possiede<br />

Spett.le Redazione del periodico<br />

“<strong>Da</strong> <strong>Leggere</strong> - Le Terre del Cerrano”<br />

Con grande interesse leggo la pregevole “Rivista <strong>Da</strong> <strong>Leggere</strong>” che<br />

negli ultimi numeri ha dedicato vari articoli al suggestivo borgo di<br />

Castelli (TE) e alla sede castellana del C.A.I., mettendo in risalto<br />

le ascese sulla mitica parete Nord del Monte Camicia. Con la presente<br />

nota desidero fare alcune garbate precisazioni riguardanti<br />

l’articolo pubblicato nel decorso mese di marzo <strong>2010</strong>, evidenziando<br />

che l’ ascesa dell’immane parete Nord è resa assai diffi cile dalla<br />

verticalità, dal dislivello di 1.200 metri, dalla friabilità della roccia<br />

e dalla frequenza di frane e valanghe. Il capitolo che riguarda la<br />

storia alpinistica della vertiginosa parete Nord, inizia con un’imprecisione<br />

che recita “ripartendo alla 1° invernale alla Nord di Andrea<br />

Di Donato”; pertanto, in qualità di cultore e conoscitore della<br />

montagna, voglio riportare una corretta sintesi telegrafi ca delle<br />

“prime” ascensioni compiute sulla strapiombante parete Nord del<br />

Camicia, defi nita - non a caso - l’ ”Eiger degli Appennini”. La<br />

prima salita sulla Nord del Camicia fu realizzata il 20 settembre<br />

1934 da Antonio Panza e Bruno Marsilii, “Aquilotti del Gran Sasso<br />

di Pietracamela (TE)”, che la ripeterono il 15 agosto 1936 dal<br />

momento che alcuni misero in dubbio l’effettuazione dell’impresa<br />

compiuta due anni prima. Il primo tentativo di salita invernale della<br />

parete fu effettuato dal 26 al 28 febbraio 1967 da Lino D’Angelo<br />

(Aquilotto del Gran Sasso) e Luigi Muzii (Teramo), ma l’improvviso<br />

cambiamento delle condizioni meteorologiche costrinse<br />

inconsapevolmente. L’intervento pedagogico clinico assume un<br />

signifi cato differente e distinto dall’intervento della medicina<br />

classica volto alla cura della malattia o del disturbo con l’utilizzo<br />

del farmaco, con l’obiettivo di eliminarne o ridurne i sintomi.<br />

A Questo punto si comprende come tale professione s’inserisca<br />

in rete con quella del medico e di altri professionisti, in vista di<br />

una collaborazione paritetica, complementare e sinergica, nella<br />

prospettiva di promuovere nell’individuo il principio di salute<br />

attraverso la cura globale del Sé. La salute non è considerata<br />

come assenza di malattia, ma implica il raggiungimento nella<br />

persona di una consapevolezza delle proprie energie, autonomie<br />

ed equilibri che possa permettergli di contemplare il mondo che<br />

lo circonda e di prestarsi attenzione e cura: per mantenersi padroni<br />

di sé stessi. I Pedagogisti Clinici, tutti con una Laurea in<br />

Pedagogia, Scienze dell’Educazione o paritarie, e specializzati<br />

presso l’ISFAR di Firenze, nella nostra provincia hanno aperto<br />

diversi Studi Professionali ad Atri, Pineto, Roseto, S. Nicolò a<br />

Tordino e Montorio al Vomano.<br />

Per informazioni e contatti: anpec_teramo@hotmail.it<br />

Oltre al lavoro negli studi professionali, sono progetti portati<br />

avanti nel <strong>2010</strong>:<br />

ü Collaborazione in un progetto sulla dislessia, con la<br />

Sez. ANPEC di Chieti e l’ADI (Ass. Dislessia Italiana) per il<br />

sostegno al corpo insegnante delle scuole medie inferiori della<br />

prov. di Chieti sostenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione;<br />

ü Progetto coadiuvato dalla Provincia di Teramo per le<br />

scuole del “cratere sismico” teramano;<br />

ü Progetto “Vivermi nell’attesa”, realizzato c/o il Centro<br />

Giano di Pineto, pensato per un gruppo di donne in gravidanza;<br />

ü Partecipazione con patrocinio alla manifestazione<br />

“Abilday”, giornata sulla disabilità promossa dalla Sez. Lions<br />

delle Terre del Cerrano.<br />

Dott.ssa Chiara Miccadei<br />

Pedagogista Clinico sez.ANPEC di Teramo<br />

i fortissimi alpinisti a rinunciare al completamento dell’impresa e<br />

ad una diffi cilissima ed epica discesa che durò più di dodici ore.<br />

La prima salita invernale fu fatta dal 21 al 24 dicembre 1974 dalla<br />

cordata del C.A.I. di L’Aquila, formata da Domenico Alessandri,<br />

Carlo Leone e Piergiorgio De Paulis, tragicamente scomparso<br />

durante l’ascensione. La prima salita “in solitaria” della parete fu<br />

compiuta da Marco Florio (C.A.I. Ascoli Piceno) il 30 settembre<br />

1982, in una sola giornata. Il 28 gennaio 2008 Andrea Di Donato,<br />

giovanissimo alpinista di Castelli, effettuò la “prima solitaria invernale”<br />

della terribile parete, slegato per tutta la via, con l’eccezionale<br />

tempo di cinque ore e 30 minuti. Queste sono le “pagine<br />

verticali” che illustri alpinisti, con le loro straordinarie imprese,<br />

hanno scritto “da primi” sulla Nord del monte Camicia. Osservo,<br />

infi ne, che l’articolo in questione descrive la Sezione del C.A.I. di<br />

Castelli, ma omette di indicarne l’intitolazione dedicata al compianto<br />

alpinista aquilano “Piergiorgio De Paulis”, tragicamente<br />

scomparso durante la “prima salita invernale dell’imponente e vertiginosa<br />

parete Nord”. Ritengo di aver fatto doverose precisazioni,<br />

costruttive, sulla storia alpinistica della parete Nord del Camicia,<br />

una straordinaria e severa montagna abruzzese che a pieno titolo<br />

è considerata un “frammento di Dolomiti” trapiantato nel cuore<br />

degli Appennini. Spero che questa nota di rettifi ca venga pubblicata<br />

su un prossimo numero del periodico, indicando il nominativo<br />

dell’estensore della medesima. Cordiali saluti.<br />

Ing. Camillo Berardi<br />

LE ASSOCIAZIONI<br />

DA LEGGERE<br />

Mensile d’informazione cittadina<br />

a diffusione gratuita<br />

EDITORE<br />

Associazione culturale Onlus<br />

“ZONA FRANCA”<br />

Via Arrigo Rossi, 105<br />

64029 SILVI MARINA (Te)<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Rosario Di Blasio<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Luigi Colantonio<br />

COORDINAMENTO<br />

Luigi Colantonio<br />

Lorenzo Sichetti<br />

31<br />

Zona Franca<br />

cultura<br />

attualità<br />

informazione<br />

politica e sport<br />

Associazione Culturale O.n.l.u.s<br />

Via A. Rossi 105 64029 Silvi Marina (Te) Tel: 339.7067848 fax: 085.932000<br />

REDAZIONE<br />

Direzione Comunicazione<br />

e Relazioni Esterne<br />

Via Arrigo Rossi,105<br />

64029 Silvi Marina (Te)<br />

Telefono 339.7067848 - Fax 085.932000<br />

info@daleggere.com<br />

inviarticoli@daleggere.com<br />

www.daleggere.com<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Luigi Colantonio<br />

Maria Grazia Della Manna<br />

Iezzi Rocco<br />

Marco Francia<br />

Gianpiero Mazzone<br />

REDATTORI<br />

Luigi Colantonio<br />

Elvira Ciabarra<br />

Gianluca Cicchetti<br />

Enrica Colagrande<br />

Roberto Costantini<br />

Michele Di Biase<br />

Rosario Di Blasio<br />

Mauro Di Concetto<br />

Luisa Di Filippo<br />

Rossano Di Palma<br />

Fr. Maurizio Di Paolo<br />

Luciano Leonio<br />

Concezio Leonzi<br />

Roberto Marchione<br />

Fr. Nicola Petrone<br />

Federico Ronca<br />

Mattia Ronca<br />

Leone Spitilli<br />

Enrico Trubiano<br />

Nadia Vanni<br />

Mirko Generoso Vista<br />

FOTOGRAFIE<br />

A cura della redazione<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Costantino Coletti - Gianluca Mariani<br />

STAMPA<br />

La Cassandra Edizioni<br />

Via Dell’Artigianato Pineto (TE)<br />

Tel. 085.9463084 Fax 085.9461013<br />

e-mail: info@lacassandra.com<br />

www.lacassandra.com<br />

REGISTRAZIONE<br />

TribunaleTeramo<br />

N° 14/03 del 27/06/03


32 LE ASSOCIAZIONI <strong>Da</strong> leggere - LUGLIO <strong>2010</strong><br />

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE ZONA FRANCA<br />

ORGANIZZA GITA NELLE<br />

CAPITALI EUROPEE<br />

Budapest Vienna Praga<br />

4 Settembre – 12 Settembre <strong>2010</strong><br />

4 Settembre: Partenza ore 5,30 Piazzale dell’Assunta di SILVI con Bus G.T. Soste lungo il percorso. Pranzo<br />

libero. Arrivo a GRAZ ore 18:oo circa. Cena in hotel. Pernottamento.<br />

5 Settembre: Colazione in hotel e passeggiata per le vie della città. Partenza per BUDAPEST e visita del LAGO<br />

BALATON. Pranzo in ristorante. Arrivo a BUDAPEST nel primo pomeriggio. Sistemazione in<br />

hotel, cena, tempo libero e pernottamento.<br />

6 Settembre: Colazione in hotel. Visita guidata intera giornata della città: CASTELLO REALE, CHIESA di<br />

MATTIA, LA CITTADELLA FORTIFICATA, il PARLAMENTO, ecc. Pranzo libero, Cena in<br />

ristorante tipico con spettacolo folcloristico. Pernottamento in hotel.<br />

7 Settembre: Colazione in hotel. Partenza per Vienna seguendo il corso del <strong>Da</strong>nubio e sostando per una visita<br />

in un villaggio di pescatori. Pranzo in ristorante a Vienna. Sistemazione nelle camere. Prima visita<br />

guidata della città. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.<br />

8 Settembre: Colazione in hotel. Visita guidata della città di Vienna intera giornata: Complesso dell’HOFBURG,<br />

residenza degli Imperatori con Museo di SISSI, CASTELLO di SCHONBRUNN, CRIPTA<br />

IMPERIALE, CHIESA dei CAPPUCCINI, passeggiata sul famoso “GRABEN”. Pranzo in centro a<br />

Vienna. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.<br />

9 Settembre: Colazione in hotel. Partenza e arrivo per il pranzo in hotel a PRAGA. Sistemazione nelle camere.<br />

Prima visita guidata della città. Cena in hotel e pernottamento.<br />

10 Settembre: Colazione in hotel. Intera giornata di visita guidata della città: IL QUARTIERE di “HRADCANY”,<br />

il complesso del CASTELLO, i vicoli romantici di “MALA STRANA”, la CITTA’ VECCHIA, il<br />

MUNICIPIO, il quartiere ”JOSEFOV” (sinagoghe, museo e cimitero ebraico). Pranzo in ristorante<br />

centrale. Cena in hotel. Pernottamento.<br />

11 Settembre: Colazione in hotel. Partenza per l’AUSTRIA. Pranzo in ristorante a LINZ. Arrivo a SALISBURGO.<br />

Visita guidata della città. Sistemazione nelle camere, cena in hotel e pernottamento.<br />

12 Settembre: Colazione in hotel. Partenza per il rientro in sede. Pranzo libero. Soste durante il percorso. Arrivo in<br />

serata a Silvi.<br />

QUOTA INDIVIDUALE EURO 850,oo<br />

ACCONTO Euro 300 all’iscrizione - Saldo entro il 10 Agosto<br />

La quota comprende: viaggio in pullman G.T. con aria condizionata. Sistemazione in hotel<br />

camera doppia con servizio privato 4 stelle a GRAZ, VIENNA,PRAGA e SALISBURGO;<br />

3 stelle a BUDAPEST. Tutti gli ingressi, le guide ed i pasti come da programma.<br />

La quota non comprende: supplemento singola e bevande ai pasti.<br />

Per Informazioni e Prenotazioni: Prof. ANGELO FOTI – Tel.: 085 9353280<br />

L’Associazione<br />

Culturale “Zona Franca”<br />

ORGANIZZA<br />

CURE TERMALI<br />

A CARAMANICO<br />

TERME<br />

Come negli anni precedenti,<br />

per soddisfare le numerose<br />

richieste dei nostri lettori<br />

pervenute alla sede di questo<br />

giornale, l’Associazione “Zona<br />

Franca” organizza nuovamente<br />

un servizio di trasporto a<br />

mezzo pullman che partendo<br />

dal Piazzale della Chiesa dell’Assunta,<br />

porta i cittadini interessati,<br />

a Caramanico Terme<br />

per un ciclo di cure termali<br />

della durata di 12 giorni.<br />

<strong>Da</strong>l 21 Settembre al<br />

3 Ottobre 2009<br />

dal lunedì al sabato per due settimane<br />

di seguito.<br />

Primo giorno partenza ore<br />

7,00 in seguito ore 7,45<br />

Ritorno ore 12,30<br />

Costo totale per 12<br />

viaggi € 75,00=<br />

Acconto da versare<br />

all’iscrizione € 25,00=<br />

I posti sul pullman verranno<br />

assegnati al momento<br />

dell’iscrizione<br />

I partecipanti potranno seguire<br />

tutte le cure consigliate dal proprio<br />

medico curante.<br />

Per informazioni e prenotazioni<br />

fi no all’esaurimento dei posti<br />

disponibili, che sono abbastanza<br />

limitati, telefonare al nostro incaricato<br />

Prof. ANGELO FOTI<br />

Tel. 085-9353280

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!