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Giugno 2010 - Da Leggere

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GIUGNO <strong>2010</strong><br />

DA LEGGERE<br />

Notizie sportive<br />

“C”<br />

RISIAMO<br />

Pineto<br />

MI CHIAMO<br />

TANO<br />

T. Ferretti - pag. 8<br />

Città di Atri<br />

Sabato 12 giugno alle ore 18,00<br />

presso l’Auditorium S. Agostino di Atri,<br />

presentazione della ricerca e guida<br />

ATRI<br />

TRA STORIA E ARTE<br />

Ricerca e guida<br />

Edizioni Zona Franca - La Cassandra Edizioni<br />

www.daleggere.com<br />

Interverranno:<br />

Dr. GABRIELE ASTOLFI<br />

Sindaco della Città di Atri<br />

Prof. RENATO COLANTONIO<br />

Esperto e collezionista d’Arte<br />

Prof. ANTONIO DI FELICE<br />

Storico, socio della Deputazione di Storia<br />

Patria negli Abruzzi<br />

Sarà presente l’Autore<br />

Dr. ENRICO TRUBIANO<br />

Socio della Deputazione di Storia<br />

Patria negli Abruzzi<br />

G. Cicchetti - pag. 29<br />

Politica<br />

PREVENIRE LE<br />

TRAGEDIE<br />

R. Marchione - pag. 3<br />

Musica e Arte<br />

ATRI<br />

TRA STORIA<br />

E ARTE<br />

L. Colantonio. - pag. 26<br />

Cronaca locale<br />

SULLA TASSA<br />

RIFIUTI<br />

M. Di Biase - pag. 21<br />

Atri<br />

CASE<br />

POPOLARI<br />

G. Marcone- pag. 9<br />

L’Abruzzo racconta<br />

PIETRO<br />

BAIOCCHI<br />

G. Di Filippo - pag. 12<br />

Musica e Arte<br />

LO STILISTA<br />

DELLA MUSICA<br />

R. Di Palma - pag. 25<br />

Le<br />

Le<br />

Terre<br />

Terre<br />

del<br />

del<br />

Cerrano<br />

Cerrano<br />

“IL MALE OSCURO”<br />

di Nadia Vanni sociologa<br />

Ne soffrivano Virginia Wolf e Adolf Hitler, Cesare<br />

Pavese e Joseph Stalin. Personaggi diversi<br />

e spesso antitetici, tutti però accomunati dall’aver<br />

combattuto nel corso della vita una medesima e<br />

diffi cilissima battaglia: quella contro se stessi. Vittime<br />

illustri del “mal di vivere”, queste fi gure storiche hanno<br />

dovuto imparare a convivere con la bestia nera della<br />

depressione, spesso naufragando nell’insuccesso che,<br />

in alcuni casi, li ha condotti al suicidio; drammatico<br />

epilogo di un lungo commino vitale poi conclusosi nel<br />

“vizio assurdo”, come lo defi nì Pavese sottolineandone<br />

la costante pervicacia e l’ossessività. A tutt’ oggi questa<br />

malattia, la cui origine e la cui spiegazione sono da<br />

ricercarsi nell’intreccio fra dinamiche psicologiche e<br />

fattori biologico-funzionali, rimane un terreno caldo di<br />

confronto per la ricerca scientifi ca, come testimonia il<br />

Congresso “American Psychiatric Association”, tenutosi<br />

a Toronto. L’OMS (Organizzazione mondiale della<br />

Sanità), lancia un segnale ben preciso: il trend epidemiologico<br />

delle malattie mentali si conferma in costante<br />

aumento, nello specifi co la depressione entro il 2020<br />

è destinata a diventare la seconda patologia più diffu-<br />

La Depressione<br />

sa al mondo dopo le complicazioni cardiovascolari. Si<br />

tratta di una crescita che non ha soste e che riguarda<br />

prevalentemente per almeno tre quarti del totale, i Paesi<br />

occidentali a più alto sviluppo industriale. Alla base di<br />

questa possibile crescita ci sarebbe: la crisi economica<br />

e l’allungamento della vita media, che comporta un<br />

conseguente aumento del rischio. Oggi i casi di depressione<br />

ammontano a 450 milioni di persone. Stando alle<br />

statistiche le donne sono maggiormente colpite rispetto<br />

ai maschi da questa malattia, tale vulnerabilità pare sia<br />

dovuta a fattori ormonali, biologici e culturali. La fascia<br />

d’età più a rischio, per entrambi i sessi, va dai 25 ai<br />

50 anni, con un picco dai 35 ai 45, periodo della vita<br />

particolarmente stressante. Tra i fattori di rischio per<br />

gli uomini c’è la mancanza di un legame sentimentale:<br />

i celibi, i separati e i vedovi soffrono di depressione<br />

più che gli sposati; nelle donne invece è l’esatto contrario:<br />

le donne sposate sono più depresse delle singole.<br />

<strong>Da</strong>to allarmante e che negli ultimi 5 anni c’è stato un<br />

forte aumento di casi di depressione tra i giovani e gli<br />

adolescenti. Tali dati non si discostano da una ricerca<br />

condotta recentemente nel nostro comprensorio (Silvi,<br />

segue a pag. 13 >><br />

ANNO VIII N. 6 - <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong> - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 SILVI MARINA (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio<br />

Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03


2 POLITICA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Altro che Governo del fare!<br />

Questi i problemi non li scorgono neanche<br />

Tutti i governi locali di centrodestra, scimmiottando<br />

quello nazionale e il suo Presidente,<br />

leader del Partito dell’Amore, amano defi nirsi<br />

governi del fare. Convinti che basti ripeterlo più<br />

di una volta per essere ritenuti tali, piuttosto che fare<br />

davvero, danno molta importanza alla comunicazione.<br />

Apparizioni televisive, interventi sulla stampa, incursioni<br />

in rete, manifestazioni di piazza, sono le premure<br />

esclusive di questi Amministratori che coltivano<br />

questa fi losofi a. Sono talmente assorbiti da queste<br />

preoccupazioni che hanno perso il senso del reale; la<br />

realtà sfugge alla loro percezione. Scoprono i problemi<br />

quando qualcuno glieli fa notare. Pensate! I nostri<br />

, a Silvi, si sono accorti che la discarica consortile di<br />

Santa Lucia era chiusa solo nel <strong>2010</strong>, quando tutti i<br />

cittadini, indignati, hanno chiesto giustifi cazioni del<br />

forte aumento della Tarsu. La discarica è chiusa dal<br />

2006. A Silvi Alta la palestra è inagibile da un anno<br />

perché ci piove. Una struttura collegata a due plessi<br />

scolastici, importantissima per il completo dispiegamento<br />

della attività didattica, e utilizzata, negli orari<br />

extra scolastici, anche da alcune società sportive.<br />

L’anno scolastico sta per terminare, e, da parte del<br />

Comune, non si registrano segnali di interesse alcuno.<br />

Le aiuole adiacenti agli edifi ci scolastici sono quasi<br />

tutte in uno stato di degrado che offende il pubblico<br />

decoro. E pensare che l’allora Assessore alla P.I. , oggi<br />

Vice Sindaco, Dott. Marini , prima delle elezioni comunali<br />

dello scorso anno, aveva avuto molta premura<br />

nell’illustrare il suo progetto di sistemazione di queste<br />

aree. La pineta del parco di Madonna dello Splendore,<br />

nonostante le continue accorate segnalazioni, sta morendo<br />

sotto l’assalto devastatore delle processionarie<br />

(thaumetopoea pityocampa ). <strong>Da</strong>l Comune si fa notare<br />

Stavolta pensavo di non aver nulla da scrivere, non avevo idee, e forse qualcuno<br />

avrebbe tirato un sospiro di sollievo. Per fortuna (si fa per dire) mi è venuta<br />

in aiuto una notizia letta la mattina del 26 maggio sulla stampa locale. Nasce<br />

un nuovo ente inutile che non si sa di cosa si dovrà occupare di preciso, di una strana<br />

riserva naturale dove si potranno forse pescare anche le vongole, un carrozzone i<br />

cui componenti sono un nome e una garanzia, a cominciare dal presidente eletto<br />

Benigno D’Orazio, per fi nire con l’onnipresente amico Marco Verticelli, che forse<br />

conosce il posto solo attraverso i propri giganteschi manifesti elettorali. Non so<br />

quale sarà il loro compenso, né m’interessa saperlo, anche se pure un euro al mese<br />

mi sembrerebbe decisamente troppo. Le domande che faccio a me stesso sono<br />

altre: può darsi che abbiamo una classe politica così tuttologa da spaziare dallo<br />

sport all’economia, dalla sanità all’arte, dall’edilizia all’ecologia? Chi sono questi<br />

grandi geni che ci rappresentano nelle istituzioni e lucrano sui cittadini che pagano<br />

le tasse? Se proprio era necessario istituire un organismo che si occupasse del<br />

neonato parco marino non si poteva affi dare il compito a persone competenti,<br />

non so biologi, geologi, botanici, veterinari? La verità è una sola e ben poco<br />

che la competenza è del Corpo Forestale dello Stato al<br />

quale sono state proseguite le segnalazioni. Ma se la<br />

Forestale non interviene, l’Amministratore comunale,<br />

a cui compete comunque la salvaguardia e la valorizzazione<br />

del patrimonio pubblico, che fa? Resta con le<br />

mani in mano? Delle due rotatorie sulla statale 16 è diventato<br />

stucchevole parlarne ancora. Una sembra una<br />

riserva botanica per la salvaguardia delle specie vegetali,<br />

l’altra, quella giù alla Piomba, appare un relitto<br />

abbandonato. Forse lo zampillo di quella fontana lo<br />

rivedremo in occasione delle prossime elezioni comunali,<br />

giacchè pare chiaro a tutti ormai che fosse stata<br />

concepita e realizzata in funzione elettoralistica. E<br />

chissà che, in quella occasione, lo spot non si arricchisca<br />

anche della riserva botanica. Chi con la macchina,<br />

sulla via Roma, provenendo da sud, deve imboccare<br />

la via Bindi ed è costretto a fermarsi al centro della<br />

strada perché c’è traffi co proveniente da nord, blocca<br />

tutta la nazionale, poiché la autovetture parcheggiate<br />

sul lato destro (lato mare) non consentono un sorpasso<br />

a destra. Basterebbe eliminare un tratto di quella<br />

linea di parcheggio in quella corrispondenza per eliminare<br />

il problema. Con una segnaletica orizzontale<br />

più defi nita, con le cosiddette gabbie, si recupererebbero<br />

centinaia e centinaia di posti macchina. Chissà<br />

quanti avranno fatto questa stessa considerazione! E<br />

gli Amministratori? Loro hanno da fare, sono troppo<br />

impegnati. Devono compiere sforzi titanici per promuovere<br />

lo sviluppo del nostro paese. Sono costretti<br />

ad andare in tre, mezza Giunta, per la conquista<br />

del mercato turistico tedesco. Devono impegnarsi<br />

a fondo per individuare e valorizzare tradizioni che<br />

non ci appartengono. Hanno scoperto la festa del 1°<br />

maggio. Una giornata la cui festività trova la sua ori-<br />

gine in una manifestazione organizzata dai Cavalieri<br />

del lavoro a New York nel settembre del 1882; che<br />

fu uffi cializzata in Europa nel 1889 e ratifi cata dall’’Italia<br />

nel 1891. Una giornata che è stata dedicata da<br />

sempre alla rifl essione sulle problematiche che investono<br />

il mondo del lavoro. Per ricordare le conquiste<br />

realizzate sul piano dei diritti e per impostare strategie<br />

per l’affermazione di nuove tutele e garanzie sempre<br />

più in linea e meglio rispondenti alle necessità dei<br />

tempi moderni. Si organizza un concerto, spendendo<br />

7.734 euro ( D.G. n. 120 del 27/04/<strong>2010</strong>) in un<br />

giorno chiaramente sbagliato. È come volere rubare la<br />

scena al festeggiato. E intanto si lascia languire le prospettive<br />

di conservazione e di sviluppo di quella che<br />

è la vera ed unica tradizione per cui il nostro paese è<br />

conosciuto in un ambito che travalica i nostri confi ni<br />

provinciali, ed è la festa del Santo patrono San Leone<br />

con il suo celeberrimo “Ciancialone” per la quale non<br />

si riesce a reperire più di 950 euro di contributo. Volutamente<br />

non abbiamo parlato di grandi opere: nuovi<br />

parcheggi, strade più comode e funzionali ad una<br />

migliore mobilità intercomunale ed extra comunale, a<br />

proposito a che punto si troverà quella strada che ci<br />

doveva consentire di raggiungere Pescara in un tempo<br />

dimezzato rispetto a quello attuale?, porto turistico,<br />

teatro, pinacoteca, funicolare, piscina comunale etc.<br />

etc. Non lo abbiamo fatto perché conoscevamo la risposta<br />

scontata: non ci sono le risorse. Le soluzioni<br />

dei problemi che abbiamo sollevato non richiedono<br />

impegni fi nanziari, se non si risolvono vuol dire che a<br />

far difetto sarà stata la buona volontà.<br />

Leone Spitilli<br />

Parco marino del Cerrano. C’era bisogno di un altro carrozzone?<br />

Mentre gli Italiani sono costretti a stringere la cinghia, a Silvi e dintorni la casta politica inventa altri enti inutili…<br />

confortante: la casta non è un’invenzione giornalistica; chi ci rappresenta a tutti i<br />

livelli istituzionali (salvo rare eccezioni) ci rappresenta nei nostri istinti peggiori;<br />

stiamo infi ne allevando una classe politica auto-referenziale ad ogni livello… e<br />

la parola democrazia somiglia sempre più un gargarismo con cui sciacquarsi la<br />

bocca. C’è quindi urgente bisogno di una vera e propria rivoluzione democratica<br />

per spostare la sovranità dalla casta ai cittadini: tagliare un ramo del Parlamento<br />

e il 90% degli amministratori locali, modifi care il sistema elettorale, primarie<br />

regolamentate per legge e limite ai mandati, eliminare il quorum nei referendum<br />

abrogativi, corsia preferenziale per le proposte di legge di iniziativa popolare in<br />

Parlamento. Poi ci sarebbe bisogno di un’altra serie di risparmi (lo sapevate che<br />

un bombardiere di ultima generazione costa 17 miliardi di euro? Quasi come il<br />

costo di una manovra fi nanziaria di Tremonti?) per sovvenzionare la costruzione<br />

di un vero stato sociale e un piano straordinario di manutenzione per gli edifi ci<br />

pubblici che cadono a pezzi, ma qui il discorso diventerebbe troppo lungo. Magari<br />

ne parleremo la prossima volta…<br />

Roberto Costantini


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

“Denunciai la situazione per la prima volta attraverso un<br />

comunicato del 10 novembre apparso su diverse testate e<br />

ora, oltre sei mesi dopo, la situazione non è assolutamente<br />

cambiata….anzi, sì….è peggiorata….è peggiorata senza che<br />

nessuno desse il minimo ascolto a quelle proteste, al servizio<br />

mandato in onda il 23 marzo dal Tg3 Abruzzo e alle continue<br />

proteste di un enorme numero di cittadini atriani. Siamo<br />

in questa situazione che va peggiorando continuamente da<br />

novembre, situazione che è derivata dai ritardi dell’attuale<br />

Amministrazione nel fare i lavori necessari e dal modo in<br />

cui erano stati già fatti a settembre e in cui avevano operato<br />

le passate amministrazioni di centrosinistra, cioè stendendo<br />

solo asfalto….andando così ad ingrandire il problema…in<br />

quei punti ci sono da fare degli interventi strutturali e al più<br />

presto, prima che succedano tragedie e in più non riesco a<br />

capire perché sei mesi fa si siano sprecati soldi pubblici per<br />

lasciare poi i lavori incompiuti. <strong>Da</strong> atriano sento di dovermi<br />

soffermare maggiormente sulla SP553 nel tratto Atri-Fontanelle,<br />

nei pressi del bivio per Cellino. Lì c’è la situazione più<br />

grave, una corsia è praticamente crollata, cosa che era visi-<br />

bile già a novembre, e la Provincia cos’ha fatto? Invece di<br />

intervenire l’ha semplicemente recintata, e in questi 6 mesi<br />

il “fossato” si è andato ingrandendo sempre più; nell’ultimo<br />

Consiglio Comunale del 19 aprile, ad una interrogazione in<br />

merito del PD, il Consigliere del Pdl <strong>Da</strong>vide Calcedonio Di<br />

Giacinto (in qualità di Assessore Provinciale al Bilancio)<br />

ha dichiarato vergognosamente e denotando una completa<br />

assenza di buonsenso e senso civico che la Provincia<br />

ha chiesto alle varie Amministrazioni Comunali dei Consigli<br />

ad hoc per la viabilità e che per Atri si sono riservati di farlo<br />

dopo l’approvazione del Piano del Piano Triennale delle<br />

Opere Pubbliche…cioè? Quanto dobbiamo aspettare ancora?<br />

La situazione è disastrosa da oltre sei mesi e dobbiamo<br />

ancora aspettare che con un Consiglio Comunale si riunisca<br />

per valutare la situazione?Ma stiamo scherzando? Questa<br />

è una situazione di straordinario pericolo e l’Ente preposto<br />

deve intervenire “IMMEDIATAMENTE”, non “domani”,<br />

avrebbe dovuto farlo già “ieri”, è un miracolo che fi nora non<br />

sia successo nulla di grave!!!! In quel tratto della SP 553<br />

transitano regolarmente mezzi pesanti, compresi pullman e<br />

POLITICA<br />

La Grecia e le conseguenze sul nostro futuro<br />

E’ giusto fare ancora sacrifi ci per salvare il nostro Paese?<br />

In ogni famiglia, in ogni pubblico locale, bar o negozio<br />

che sia, non si discute d’altro in questi giorni che dei<br />

nostri sacrifi ci da affrontare per salvare la Grecia, paese<br />

amico e membro della grande famiglia europea alla quale<br />

noi apparteniamo ed il futuro del nostro Paese. In questi<br />

giorni, il dibattito viene presentato dal centrodestra o dal<br />

centrosinistra, con interesse politico diverso, quasi sempre<br />

di parte e mai rispettando quelli che sono gli interessi nazionali.<br />

La Grecia immersa del crac fi nanziario è sull’orlo del<br />

fallimento totale. Secondo il mio modesto parere è giusto<br />

che si intervenga, per salvare sì il Paese amico ma anche per<br />

allontanarci insieme agli altri stati europei dalle conseguenze<br />

che una decisione di diniego d’aiuto possa ripercuotersi<br />

su tutti noi. La crisi del Paese ellenico corre il rischio che<br />

possa diventare quella dell’euro e la crisi di questo, quello di<br />

contagio per il resto del mondo. Far parte dell’Unione Europea<br />

non deve comportare solo vantaggi come quelli che in<br />

alcune occasioni ha avuto l’Italia con l’avvento dell’euro ma<br />

anche l’onere d’intervenire per proteggere la moneta stessa<br />

o correre in aiuto di quei Paesi che versano in stato di bisogno.<br />

Una frase del ministro Tremonti detta alcuni giorni fa<br />

esprime pienamente il pensiero di molti ma è anche il ritratto<br />

giusto della situazione attuale: “alcuni Paesi grandi hanno il<br />

dovere di dimostrare di essere anche grandi Paesi”.<br />

Nel proseguimento della sua analisi il nostro Ministro del<br />

Tesoro ha detto che il vero spirito col quale è nata l’Europa è<br />

stato quello dell’Unione, e con tale spirito si sta affrontando<br />

ora la più grande emergenza planetaria dell’epoca moderna<br />

e con lo stesso spirito si dovrà proseguire per il futuro. Se<br />

questo è lo spirito della Costituzione Europea, il principio<br />

politico fondamentale dovrà essere il valore fondante di tutte<br />

le decisioni che essa dovrà prendere. Più di qualche Stato ha<br />

fatto errori ed è giusto che se ne assuma le colpe e ne paghi<br />

le conseguenze ma è anche giusto che tutti gli Stati europei<br />

intervengano prestando quegli aiuti necessari a salvare gli<br />

amici e se stessi e soltanto dopo presentare il conto. Sono<br />

convinto, come molti, che il prestito coordinato tra l’Unione<br />

Europea e il Fondo Monetario Internazionale, ed accordato<br />

per l’importo di 750 miliardi di euro, ha soltanto allontanato<br />

il rischio del contagio tra la Grecia e gli altri stati europei e<br />

che si è reso necessario per salvare l’euro dalla crisi ed anche<br />

che è stata l’unica soluzione attuabile in questo particolare<br />

momento. Il provvedimento europeo è stato accolto con soddisfazione<br />

da tutti perché tutti hanno capito che il ricorso al<br />

mercato non era più possibile e non ci sarebbe stato neanche<br />

il tempo necessario. L’Unione Europea delle banche, delle<br />

multinazionali, delle convenienze politiche ed economiche,<br />

degli interessi dei singoli avrebbe potuto essere disintegrato<br />

dal più grande peccato di presunzione del vecchio continente<br />

creando conseguenze catastrofi che. Nella politica una<br />

dote importante è il realismo e l’Europa che con tutti i suoi<br />

Stati membri ne ha estremamente bisogno ha capito. La manovra<br />

economica italiana per portare il defi cit pubblico al di<br />

sotto del 3% e reperire le risorse necessarie per partecipare<br />

con sollecitudine al salvataggio dell’euro è la manovra più<br />

leggera tra tutti gli Stati importanti dell’Unione: 80 miliardi<br />

di euro della Germania, 100 della Francia, 50 della Spagna.<br />

In tutti questi anni in tutti i Paesi dell’Europa non sono mai<br />

state attuate quelle riforme strutturali di cui tutti avevamo<br />

bisogno, oggi non è più possibile rimandarle ed è preferibile<br />

farle subito, per soffrire oggi e non morire domani.<br />

Preveniamo possibili tragedie<br />

Dichiarazioni della “La Destra Atri” riguardanti la situazione della strada SP 28 Atri-Pineto<br />

e la strada SP 553 nel tratto Atri-Fontanelle<br />

pulmini scolastici….stiamo aspettando che la strada crolli<br />

defi nitivamente al passaggio di uno di questi portandoselo<br />

via con sé? Deve per forza avvenire una tragedia prima che<br />

si possa tornare alla normalità? Viste le dichiarazioni devo<br />

dedurre che non interessino tali conseguenze ma io non ci<br />

sto! Io ci tengo alla vita e alla salute dei miei cittadini, loro<br />

visti i ritardi non so……. Giusto due annotazioni prima di<br />

concludere :<br />

-1- L’Assessore Di Giacinto ha portato avanti la campagna<br />

elettorale per le provinciali promettendo che avrebbe fi nito<br />

di realizzare la “transmontana”, una sorta di superstrada annunciata<br />

da politici di qualche decennio fa e mai completata<br />

che avrebbe attraversato il territorio abruzzese compresa<br />

Atri…..e invece non si riescono a mettere a posto neanche<br />

venti metri di strada…<br />

-2- Sull’ultimo numero di Atrinforma, il mensile di informazione<br />

istituzionale del Comune di Atri, in un’intervista,<br />

al riguardo della situazione della viabilità, il Sindaco ha dichiarato<br />

che è imminente la fi rma della convenzione con la<br />

Provincia per il ripristino di alcuni tratti stradali provinciali<br />

insistenti sul territorio atriano e che, in questo ambito, la<br />

presenza in Provincia del nostro concittadino <strong>Da</strong>vide Calcedonio<br />

Di Giacinto è un punto a nostro favore……meno<br />

male….altrimenti invece che aspettare sei mesi e più forse i<br />

lavori non sarebbero mai partiti….Bisogna iniziare a parlare<br />

tutti quanti per dire e fare cose serie per i cittadini, per portarli<br />

a conoscenza di cosa fanno gli Enti Pubblici, non solo<br />

per riempirci la bocca di belle parole e per autoglorifi carci,<br />

queste cose non servono ai cittadini…ai cittadini serve vivere<br />

in sicurezza, farsi governare ed essere informati sul modo<br />

in cui lo si fa, non farsi trattare come burattini!<br />

Roberto Marchione<br />

Segretario Comunale La Destra Atri<br />

3<br />

Willy Nat


4 POLITICA<br />

Con la cortesia, correttezza e puntualità che la<br />

distingue l’Assessore al Turismo dell’Amministrazione<br />

Vallescura ci ha fatto pervenire le<br />

sue 10 risposte che la Redazione del giornale, spera,<br />

dopo qualche delusione e molte polemiche degli ultimi<br />

anni, possano soddisfare le molte esigenze dei<br />

nostri lettori e tutti i cittadini del nostro comune. Per<br />

una migliore leggibilità del nostro articolo ripetiamo<br />

le domande che nel numero scorso abbiamo rivolto<br />

alla signora Mazzone.<br />

1) Assessore Mazzone a causa delle elezioni<br />

amministrative del 6 e 7 giugno e quindi del suo<br />

ritardato insediamento sullo scranno dell’Assessorato<br />

al Turismo, il Calendario delle Manifestazioni<br />

Estive nel 2009 fu presentato con notevole ritardo,<br />

quest’anno perché stiamo arrivando allo stesso ritardo<br />

del suo primo anno di operatività?<br />

Il programma delle manifestazioni estive è ormai<br />

pronto e sarà pubblicato entro la prossima settimana;<br />

mancano soltanto dei dettagli e la conferma defi nitiva<br />

di eventi da noi cofi nanziati e patrocinati, organizzati<br />

da Associazioni locali. Il periodo non è favorevole ed<br />

anche le associazioni devono fare i conti con le risorse<br />

disponibili o reperibili tramite sponsorizzazioni.<br />

Quello che dispiace è che nonostante gli sforzi della<br />

nostra amministrazione, ed i ripetuti incontri con le<br />

stesse, alcune associazioni manifestano insoddisfazione<br />

pur in presenza di consistenti fi nanziamenti e<br />

mettono in giro voci non corrispondenti a verità. Del<br />

resto basterà verifi care la collaborazione dell’Ente<br />

attraverso la lettura delle varie delibere in corso di<br />

elaborazione. Vorrei precisare inoltre che nessuna<br />

amministrazione ha mai potuto presentato un programma<br />

delle manifestazioni estive prima della approvazione<br />

del bilancio di previsione.<br />

2) Per effetto della crisi planetaria che ha investito<br />

anche l’Amministrazione di Silvi, lo scorso<br />

anno le risorse disponibili per organizzare eventi e<br />

manifestazioni furono abbastanza esigue. Può dirci<br />

se in questo <strong>2010</strong> la disponibilità è maggiore e se<br />

può allestire un più soddisfacente calendario?<br />

Prima di rispondere alla Sua domanda, mi permetta<br />

di chiarire, se mai ce ne fosse bisogno, che l’organizzazione<br />

di eventi costituisce una parte dei compiti di<br />

un assessorato al Turismo. <strong>Da</strong>lla data del mio inse-<br />

diamento ho sentito forte la responsabilità di ridare<br />

peso ad un settore che per Silvi ha una importanza<br />

strategica ed il cui lavoro sarà determinante per lo<br />

sviluppo del nostro paese che vive essenzialmente di<br />

attività economiche legate al turismo. Gli eventi, per<br />

la cui realizzazione la somma stanziata e’ leggermente<br />

aumentata rispetto allo scorso anno, hanno sicuramente<br />

una grande importanza, ma ripeto non assolvono<br />

i compiti di un Assessorato al turismo. Tanto e’<br />

stato fatto per reperire risorse in grado di potenziare<br />

l’accoglienza, i servizi e la promozione turistica. Ho<br />

la fortuna di lavorare all’interno di una giunta giovane<br />

e con consiglieri delegati che mettono nel loro<br />

lavoro tanta passione e professionalità, tutti sono<br />

consapevoli dell’importanza del settore turistico e si<br />

lavora con grande sinergia per lo sviluppo di questo<br />

settore.<br />

Ringrazio l’Assessore Luciana Di Marco per aver<br />

condiviso anche quest’anno il cartellone delle manifestazioni<br />

estive, che permette alla nostra amministrazione<br />

di offrire a turisti e cittadini piacevoli<br />

serate all’insegna del divertimento e della cultura.<br />

Un grazie al consigliere Francesco Valentini per la<br />

collaborazione ed il serio lavoro che porterà ad un<br />

primo intervento di riqualifi cazione delle aiuole del<br />

lungomare, ormai atteso da troppi anni e per l’enorme<br />

impegno nel razionalizzare la cura di un patrimonio<br />

del verde che forse pochi sanno essere il più esteso<br />

di tutti i paesi della costa, cura che si rende necessaria<br />

per offrire un paese ordinato e pulito. Un grazie<br />

anche agli assessori Adonide e Valloscura e al Vice<br />

sindaco Marini per avermi fatta partecipe di decisioni<br />

inerenti le questioni commerciali, demaniali, di ordine<br />

pubblico e viabilità strettamente legati al settore<br />

Turismo. Un grazie infi ne all’assessore Valeriano<br />

Mancinelli per aver creduto nel settore turistico e per<br />

aver destinato risorse al potenziamento dei servizi e<br />

dell’accoglienza.<br />

3) Subito dopo la fi ne della stagione estiva<br />

2009 molte critiche negative le furono rivolte dall’opposizione,<br />

ma a dire il vero, anche da una parte<br />

della stampa locale vicino all’Amministrazione.<br />

Lei promise che per il futuro, al fi ne di ottenere<br />

un calendario condiviso, avrebbe coinvolto i diversi<br />

interessati del settore: albergatori, balneatori,<br />

agenzie turistiche e immobiliari, associazioni culturali<br />

e imprenditori per una profi cua concertazione<br />

e programmazione. Può dirci se tale iniziativa<br />

è decollata e che risultato ha avuto?<br />

Tanti sono stati gli incontri organizzati con le categorie<br />

di settore, non soltanto dal mio assessorato,<br />

ma anche da quello del demanio e del commercio<br />

che hanno permesso di conoscere le aspettative e le<br />

necessità delle stesse. Tanti gli incontri uffi ciali ed individuali<br />

con i titolari delle varie strutture turistiche<br />

e commerciali. Tutti aspettano non soltanto un calendario<br />

delle manifestazioni credibile, che sicuramente<br />

avranno, ma soprattutto interventi mirati ad una<br />

riqualifi cazione del lungomare, ad una razionalizzazione<br />

dei parcheggi, ad una maggiore cura del verde,<br />

alla messa in sicurezza del Borgo di Silvi Alta ed al<br />

completamento delle opere già intraprese, peraltro<br />

prioritarie per un piano di sviluppo turistico. Per<br />

quanto riguarda l’organizzazione delle manifestazioni<br />

estive posso dire che per la prima volta è stato varato<br />

il regolamento comunale, per cui da settembre si<br />

accederà a contributi soltanto tramite bando pubblico<br />

e l’assegnazione sarà assicurata solo alle associazioni<br />

che presenteranno progetti qualifi canti per l’immagine<br />

del paese. Sono convinta infi ne che compito<br />

di una buona amministrazione comunale sia quello di<br />

incoraggiare e sostenere anche le buone iniziative che<br />

<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Le risposte dell’Assessore al Turismo Annapaola Mazzone<br />

nascono spontaneamente nel privato. L’immagine di<br />

un paese si migliora quando pubblico e privato sanno<br />

viaggiare insieme. Tutti noi che abbiamo superato<br />

i 50 ricordiamo le tante iniziative private che hanno<br />

dato lustro a Silvi. Quando ci si affi da solo al pubblico<br />

e si sta dietro alla porta per osservare e criticare<br />

eventuali errori, si deve essere consapevoli che si può<br />

solo regredire .<br />

4) L’anno scorso questo giornale raccolse e<br />

trasmise pubblicamente al Comune l’invito di un<br />

imprenditore turistico per la istituzione presso il<br />

Comune dello “Sportello delle idee”. La struttura<br />

comunale avrebbe dovuto permettere a tutti i cittadini<br />

di presentare le loro idee in forma anonima e<br />

suggerire l’eliminazione degli errori devastanti sull’economia<br />

della città degli anni passati e costruire<br />

in sinergia un nuovo futuro per Silvi. Perché non se<br />

n’è fatto niente e nessuno ha raccolto quella buona<br />

indicazione?<br />

Penso che compito della politica sia quello di interpretare<br />

le aspettative dei cittadini e soddisfarle, ma<br />

che idea si farebbe il cittadino di un amministratore<br />

che privo di qualsiasi progetto si affi dasse ad uno<br />

sportello delle idee? Penso che tutti si aspettino da<br />

me come dagli altri eletti la capacità di lavorare in<br />

sinergia e di portare avanti un programma condiviso,<br />

certamente anche con i cittadini, i quali sono da me<br />

personalmente ricevuti ogni giorno, escluso il sabato<br />

presso l’Ente. Del resto lo sportello implicherebbe<br />

una organizzazione puntuale con aggravio di costi.<br />

Mi chiedo infi ne come mai si ritenga indispensabile<br />

prevedere lo sportello in questione solo per il settore<br />

turismo e non per altri settori i cui servizi sono altrettanto<br />

importanti per L’Ente.<br />

5) Nel 2009 alcuni eventi come “La seconda<br />

Notte Bianca”, il “Premio Silvi Città di Mogol” e<br />

“Nescafè Live Tour 2009 con Giò Di Tonno” hanno<br />

dato un buon risultato ma non hanno soddisfatto a<br />

pieno la esigente platea di Silvi, quest’anno pensa<br />

alla loro riproposizione o vuole presentare qualcosa<br />

di più interessante?<br />

Viviamo un momento in cui l’economia nazionale è<br />

in grave diffi coltà, le risorse sono sempre più esigue<br />

ed i comuni sono impegnati a far quadrare i bilanci .<br />

Conseguentemente il programma delle manifestazioni<br />

estive è stato predisposto in base al budget disponibile.<br />

Rilevo inopportuna una critica a priori senza<br />

prima aver analizzato il programma disposto dall’ente,<br />

che sarà pubblicato entro il 10 <strong>Giugno</strong>. Anticipo<br />

comunque che quest’anno il programma prevede la<br />

realizzazione di un progetto patrocinato e cofi nanziato<br />

dal ministero delle politiche agricole, che veicolerà<br />

Silvi come città del brodetto. Sarà organizzata<br />

una serie di eventi nei mesi di <strong>Giugno</strong> e Luglio per<br />

promuovere Silvi attraverso il suo prodotto ittico e<br />

rappresenterà un momento di riscoperta delle nostre<br />

origini marinare per una offerta turistica identitaria<br />

e di richiamo nazionale.<br />

6) Molti dopo la fi ne di ogni stagione estiva<br />

si lamentano che le manifestazioni che si svolgono<br />

a Silvi servono solo ad accontentare i cittadini silvaroli<br />

e i turisti abituali e non portano ad alcun incremento<br />

delle presenze turistiche essendo di basso<br />

spessore nazionale, quest’anno abbiamo qualche<br />

novità sotto questo aspetto o ripresentiamo la solita<br />

e scontata programmazione?<br />

Le lamentale rappresentate hanno un loro fondamento.<br />

Introducendo due grandi eventi in Luglio e conservando<br />

la notte bianca e il Premio Silvi città di Mogol<br />

in Agosto, qualifi cando ed ampliando l’offerta degli


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

eventi a Silvi Alta e Pianacce, pensiamo di presentare<br />

un programma credibile e soddisfacente. Purtroppo<br />

Silvi ha perso tante occasioni in tempi in cui l’economia<br />

era sicuramente fl orida ed oggi si trova a non<br />

avere un teatro o un centro dove proporre altri tipi<br />

di eventi. Siamo costretti ad animare le strade e le<br />

piazze che sono gli unici luoghi di cui disponiamo con<br />

la conseguenza di costi che lievitano per gli spazi da<br />

coprire. Eventi di spessore nazionale vanno preparati<br />

negli anni, e ci stiamo lavorando, con fondi adeguati<br />

e la partecipazione economica di tutti gli attori turistici<br />

locali (albergatori, commercianti, balneatori ed<br />

altri). Tanti operatori sono già consapevoli dell’importanza<br />

del loro intervento e questo ci fa ben sperare<br />

per il futuro.<br />

7) Assessore Mazzone, tutti gli operatori<br />

turistici si lamentano della brevità della stagione<br />

estiva che, a Silvi, inizia a luglio e termina subito<br />

dopo ferragosto; si aspettano da anni quell’allungamento<br />

di cui da sempre si parla e che possa loro<br />

dare le stesse opportunità di altre zone turistiche<br />

che vanno per la maggiore. Come pensa l’Amministrazione<br />

Vallescura e lei in particolare, quale<br />

responsabile del settore più importante nella vita<br />

economica e sociale della città, di eliminare tale<br />

anomalia e realizzare un progetto nuovo e funzionale<br />

allo sviluppo della città?<br />

I cittadini avranno notato che dal mese di Aprile abbiamo<br />

organizzato eventi, anche se non di grande rilevanza,<br />

per movimentare l’economia del paese (Torneo<br />

di calcio, I Maggio in musica, Il festival internazionale<br />

del la Pentecoste,) Certamente sono un primo passo<br />

per consolidare una attività turistica che vogliamo<br />

estendere al di là dei canonici periodi silvaroli. Per<br />

destagionalizzare e’ necessario comunque attuare una<br />

rinnovata politica di promozione turistica supportata<br />

da infrastrutture di cui dobbiamo assolutamente<br />

dotarci (sala conferenze, auditorium, teatro, centri<br />

sportivi e quant’altro).<br />

Ciò nonostante tanta e’ stata la nostra attività di promozione<br />

in Italia e all’estero. Ricordo la nostra promozione<br />

in Germania con la realizzazione dell’evento<br />

a Memmingen con l’offerta di pacchetti turistici<br />

integrati, la partecipazione alla Fiera di Milano e di<br />

Padova, la nostra prossima partecipazione alla Fiera<br />

di Lugano. Un anno è passato in fretta, sono state<br />

comunque poste le basi di un lavoro futuro che non<br />

tarderà a dare i risultati sperati.<br />

8) L’abnegazione, la determinazione e le sue<br />

capacità insieme a quelle della sua collega Luciana<br />

Di Marco l’anno scorso hanno salvato in parte la<br />

stagione. Avete presentato un calendario credibile<br />

disponendo di poco tempo e poche risorse ed in<br />

parte anche soddisfacente e piacevole. Quest’anno<br />

lei e l’assessore Di Marco sapete benissimo che non<br />

saranno più suffi cienti la vostra capacità di coordinamento<br />

e sintesi nelle scelte, ma necessitate di altri<br />

mezzi per soddisfare la piazza; possiamo sapere<br />

in anteprima cosa vi siete inventato per regalarci<br />

un’estate all’insegna non solo del divertimento ma<br />

anche del miglioramento economico della città?<br />

Abbiamo lavorato tutto l’inverno per caratterizzare i<br />

singoli eventi a Silvi marina e Silvi paese. Siamo convinte<br />

di presentare un programma credibile e piace-<br />

vole che potrà soddisfare i più e richiamare turisti<br />

nella nostra Silvi. Fra le varie iniziative è stato riattivato<br />

quest’anno il servizio navetta, dal 15 <strong>Giugno</strong> al<br />

15 settembre per permettere una maggiore facilità di<br />

spostamento.<br />

Il servizio sarà a chiamata , coprirà l’intero territorio<br />

di Silvi e sarà disponibile dalle 7 di mattina all’una di<br />

notte. Penso che l’iniziativa dia un grande contributo<br />

al commercio, permettendo a tanti di spostarsi con<br />

facilità da una zona all’altra del paese. Tanto e’ stato<br />

fatto anche nell’ambito della promozione turistica.<br />

Abbiamo realizzato un opuscolo istituzionale dal titolo<br />

“Silvi una perla, una stella in costa blu” in italiano,<br />

inglese e tedesco per promuovere la nostra città<br />

nell’ambito di fi ere e mostre internazionali, opuscolo<br />

che sarà consegnato in tutte le strutture ricettive della<br />

zona, partecipato alla ristampa del catalogo inerente<br />

le strutture turistico ricettive, realizzato un video<br />

pubblicitario su Silvi ed una guida sulla ristorazione<br />

locale dal titolo” Silvi da mangiare” di prossima distribuzione.<br />

Per fare promozione ci vogliono strumenti<br />

che rendano visibile il nostro paese ed il mio lavoro<br />

è stato rivolto a soddisfare tali esigenze.<br />

D’altra parte un piano di sviluppo economico presuppone<br />

certamente il coinvolgimento del settore turismo,<br />

ma soprattutto richiede una strategia politica<br />

condivisa tra pubblico e privato in grado di attuare<br />

programmi a medio e lungo termine con progettazione<br />

di un nuovo assetto urbanistico, commerciale e<br />

sportivo- ricreativo.<br />

9) Quasi tutti i silvaroli l’anno scorso hanno<br />

premiato il suo debutto come amministratrice,<br />

con una larga suffi cienza, aspettando però di giudicarla<br />

dopo la prova di quest’anno con severità.<br />

Avendo acquisito esperienza ed avuto tempo per<br />

programmare è cosciente che quest’anno nemici<br />

ed amici l’aspettano al varco?<br />

Ho sempre pensato che i silvaroli sono persone capa-<br />

POLITICA<br />

ci di riconoscere e premiare le persone che lavorano.<br />

Solo chi non lavora non commette errori, sono sicura<br />

che se ce ne saranno, sapranno capire le diffi coltà oggettive<br />

che sono alla base di qualsiasi piano di sviluppo<br />

turistico. In genere non lavoro pensando ai nemici<br />

ma a quello di cui Silvi ha bisogno. Sono sicura che<br />

anche i nemici, così come li chiama lei, sapranno capire<br />

la bontà degli obiettivi ed il serio lavoro messo in<br />

atto per realizzarli.<br />

10) A queste dieci domande, Assessore Mazzone,<br />

gli addetti ai lavori di un settore che nella<br />

nostra città è il fulcro dell’economia si aspettano<br />

dieci risposte convincenti, esaurienti e soddisfacenti.<br />

Questa Amministrazione giovane e rinnovata<br />

crede di poter riuscire a convincerli e dare loro<br />

qualche speranza di godere quest’anno di un estate<br />

più divertente ed economicamente più valida,<br />

anche se nella continuazione delle grandi diffi coltà<br />

per la persistente crisi planetaria?<br />

Forse questa è la domanda più diffi cile tra le tante<br />

che mi ha posto. Ho cercato di spiegare il lavoro messo<br />

in atto dal mio assessorato, sono sicura che esso<br />

non tarderà a dare i risultati sperati.<br />

Sono certa che i silvaroli abbiano capito che faccio<br />

politica lavorando per il paese e che tiro dritta su<br />

questa strada, che poi è quella che loro mi hanno indicato<br />

con il consenso<br />

A lei, nella fi gura di interprete e portavoce degli umori<br />

degli addetti ai lavori, chiedo un aiuto per sensibilizzare,<br />

tramite il suo giornale, gli operatori di settore<br />

ai fi ni di una effettiva e sostanziale partecipazione per<br />

lo sviluppo e la crescita del nostro paese.<br />

Colgo l’occasione per rivolgere un saluto a tutti gli<br />

operatori e ai cittadini di Silvi con l’augurio che la<br />

stagione estiva possa essere occasione per una rinnovata<br />

crescita economica, culturale e ricreativa.<br />

5<br />

Luigi Colantonio


6 POLITICA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

I Boia in Iran<br />

La storia si sta ripetendo. Questa<br />

volta però sta dimostrando la sua<br />

faccia volgare e crudele in Iran<br />

sotto il comando della coppia Khamenei<br />

– Ahamdinejad. La storia ci racconta<br />

che tutti dittatori, di fronte alla volontà<br />

di un popolo che chiede la propria<br />

libertà e democrazia, hanno lo stesso<br />

comportamento: repressione violenta,<br />

impiccagioni e fucilazioni. “Quando il<br />

boia accende il proprio motore”,- dice<br />

la presidente Rajavi - soltanto la solidarietà<br />

dei popoli e le decisioni severi<br />

dei governi mondiali possono fermare<br />

il suo cammino”. Tra impiccagioni<br />

e uccisioni di donne in Iran purtroppo<br />

dall’Onu arriva una beffa per le donne<br />

del mondo, dal momento che per strane<br />

scelte del palazzo di vetro, Teheran<br />

entra nella commissione per i diritti<br />

femminili. Stiamo parlando di un paese<br />

dove violentare la propria moglie non<br />

è illegale, dove si può divorziare solo<br />

col consenso del marito, dove è vietato<br />

girare senza velo e dove esiste la<br />

poligamia che presenta un’offesa per la<br />

dignità d’ogni donna. Il CSW, Commission<br />

on status of women dell’Onu,<br />

ovvero l’organismo dedicato alle donne<br />

del Consiglio economico e sociale<br />

delle Nazioni Unite, dovrebbe essere<br />

dedicato esclusivamente «alla parità di<br />

genere e all’avanzamento delle donne»<br />

e ne dà buone prove: infatti mercoledì<br />

28 aprile ha cooptato per acclamazione<br />

l’Iran facendone un suo membro per un<br />

mandato di 4 anni con inizio nel 2011.<br />

Come si esaminano i candidati a quest’alto<br />

seggio, è diffi cile capirlo dal mo-<br />

Aumento TARSU<br />

Arco Consumatori dalla parte dei cittadini<br />

A<br />

fronte delle numerose lamentele, in merito all’aumento, da parte delle delle<br />

aziende provinciali che si occupano della raccolta dei rifi uti, della TARSU -<br />

(tassa sui rifi uti solidi urbani) a carico dei cittadini, Arco Consumatori esprime<br />

il suo parere fortemente negativo a riguardo dei suddetti rincari ed invita le aziende<br />

operanti a non gravare sugli utenti del servizio i costi di maggiorazione. Nello specifi co,<br />

le aziende operanti reclamano un aumento delle spese inerenti il ritiro, il trattamento<br />

e lo stoccaggio dei rifi uti differenziati. Arco Consumatori ritiene inopportuno che i<br />

In relazione alle polemiche suscitate dalla delibera di<br />

giunta n° 56 del 13-05-10 con la quale il Comune<br />

di Martinsicuro concedeva al Sig. Console del Senegal<br />

di Ascoli Piceno l’uso gratuito di alcuni locali per<br />

l’insegnamento del Corano, tengo a precisare che il mio<br />

voto favorevole, e in sede di Giunta ho comunque verbalmente<br />

espresso la mia contrarietà in linea politica, è<br />

stato un puro e dovuto atto di linearità amministrativa<br />

nei confronti di un già avviato progetto cofi nanziato da<br />

Provincia e Regione denominato “Melting POinT” (Centro<br />

di aggregazione e integrazione giovanile istituito dalla<br />

Giunta Maloni in data 05-10-06 e poi reiterato dalla<br />

Giunta Di Salvatore in data 13-12-07). Giova ricordare<br />

mento che l’Iran, secondo gli standard<br />

che defi niscono la condizione femminile<br />

è davvero ai minimi immaginabili.<br />

Purtroppo poco dopo di quest’omaggio<br />

a Khamenei, il suo boia prende fi ato e<br />

il 9 maggio vengono giustiziati cinque<br />

prigionieri politici: Farzad Kamangar,<br />

Ali Heydarian, Farhad Vakili,<br />

e Mehdi Islamian e anche una donna,<br />

Shirin Alam Hooli. Mentre i prigionieri<br />

politici insieme al popolo sfi dano l’intimidazione<br />

dei mullah e rendono la<br />

vita diffi cile al regime, dall’alta corte<br />

della giustizia arriva un’altra doccia<br />

che ai sensi dell’art.16, comma 3, L.R. 46/2004, l’istituito<br />

Centro Polivalente per l’Immigrazione prevede<br />

l’autogestione da parte delle Associazioni degli Stranieri<br />

immigrati iscritte al Registro Regionale. Mi riservo in<br />

questo senso di verifi care che la richiesta di un Console<br />

possa sostituirsi agli specifi ci requisiti dei richiedenti di<br />

cui alla citata norma, precisando inoltre che nella richiesta<br />

stessa pervenutaci dal Sig. Console non è menzionata<br />

la lingua d’insegnamento. Giova soprattutto precisare<br />

che la mia contrarietà politica all’iniziativa non è nel merito<br />

(ben vengano i tentativi di tenere legami vivi con<br />

la propria cultura d’origine allineandoli al vivere civile<br />

della cultura ospitante), ma nel metodo, ossia nella con-<br />

fredda per la comunità internazionale,<br />

in quanto sabato 15 maggio arrivano<br />

le conferme di condanne a morte degli<br />

altri sei prigionieri politici, parenti di<br />

residenti del campo d’Ashraf e sostenitori<br />

dell’organizzazione dei Mojahedin<br />

del Popolo Iraniano (OMPI): Mohammad<br />

Ali Saremi, Jafar Kazemi, Mohsen<br />

<strong>Da</strong>neshpour-Moghadam e sui fi gli Ahmad<br />

e Mohammad Ali Haj-Agha. Ora<br />

il regime dei mullah sta predendo una<br />

piega pericolosa per la comunità internazionale;<br />

quando in occidente una spia<br />

iraniana viene arrestata, anche in Iran<br />

con una stupida scusa viene arrestato un<br />

cittadino occidentale, come è avvenuto<br />

per alcuni turisti americani e francesi.<br />

Dopo l’arresto del giornalista iraniano<br />

Massumi con le accuse del traffi co d’armi,<br />

la vita dei turisti italiani in Iran è<br />

rischiosa.<br />

Il presidente Rajavi chiede solidarietà<br />

mondiale sia per poter salvare le vite<br />

dei sei prigionieri in attesa di esecuzione,<br />

sia per bloccare l’espansione terroristica<br />

di Khamenei ed Ahmadinejad<br />

nel resto del mondo. Concludo con le<br />

parole di Maryam Rajavi: “La vittoria è<br />

nostra e non permetteremmo che il terrorismo<br />

prevalga sulla pace”.<br />

Associazione Medici Iran-italiani<br />

Residenti In Italia<br />

Dr. Jamshid Ashough<br />

cittadini siano fatti carico di costi conseguenti una scarsa capacità tecnica da parte delle<br />

aziende del settore riguardante la compattazione dei rifi uti differenziati, che, migliorata<br />

porterebbe ad un alleggerimento del problema degli spazi di stoccaggio. Arco Consumatori,<br />

inoltre, lamenta una scarsa comunicazione ed educazione sul trattamento dei<br />

rifi uti differenziati da parte delle aziende specializzate nella raccolta della spazzatura<br />

verso i cittadini e ha aperto con queste un tavolo di trattativa per promuovere un’abitudine<br />

più civile e sostenibile nella raccolta e lavorazione delle materie di scarto, specie<br />

di quelle umide, che creano problemi durante i processi di smaltimento se non correttamente<br />

separate dalle altre al momento di essere gettate.<br />

Marco Cerasani<br />

Uffi cio stampa Arco consumatori nazionale<br />

Precisazioni sulla Scuola coranica di Martinsicuro.<br />

creta impossibilità di effettuare gli opportuni e dovuti<br />

controlli per sincerarsi che tali iniziative non degenerino<br />

in cellule di istigazione, anche involontaria, allo scontro<br />

e all’odio degli ospitati nei confronti della cultura e del<br />

senso religioso degli ospitanti. Superfl uo ricordare che<br />

casi del genere si sono già verifi cati in Italia. Lo scrivente<br />

Tuccini sente comunque la necessità di ammettere di<br />

aver sottovalutato la portata politica di un semplice atto<br />

amministrativo, per quanto dovuto. Tanto era mio dovere<br />

per esigenza di chiarezza.<br />

Lega Nord Abruzzo Martinsicuro<br />

Alberto Tuccini


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

IL CANILE COMUNALE DI ATRI<br />

ATRI Spesso, quando si parla di canili,<br />

c’è diversità di vedute se considerarli<br />

come luoghi dove i cani vengono abbandonati<br />

a loro stessi, rinchiusi in ambienti non consoni solo<br />

per non farli girare liberamente in stato di randagismo<br />

o come luoghi dove i nostri amici a quat-<br />

tro zampe possano trovare ristoro e cure. Questo<br />

perché ciclicamente arrivano alle nostre orecchie<br />

Restauro<br />

Teatro Comunale<br />

storie di gente senza scrupoli che rovina il buon<br />

nome di queste istituzioni. Fortunatamente spesso<br />

non è così, e uno splendido esempio lo troviamo<br />

nel Canile Comunale di Atri, in Contrada Santa Lucia,<br />

a pochi chilometri dal centro cittadino. Qui 6<br />

volontarie si alternano per curare ed assistere circa<br />

70 cani con grande amore e, fortunatamente, grazie<br />

all’impegno di tutti, si riesce a dare ai migliori amici<br />

dell’uomo tutto ciò di cui hanno bisogno. I viveri<br />

e i medicinali non mancano, grazie anche ad una<br />

convenzione, e l’ambiente in cui vivono i cani è abbastanza<br />

ampio e sicuro, anche se le attenzioni che<br />

dobbiamo rivolgere loro dell’uomo non sono mai<br />

troppe. Naturalmente, periodicamente nascono anche<br />

cuccioli (o gente senza cuore li abbandona…)<br />

che, spesso, vengono svezzati dalle mamme e seguiti<br />

dalle volontarie, anche in casolari abbandonati<br />

in vicinanza del canile, questo per evitare problemi<br />

che potrebbero causar loro i cani più adulti.<br />

Il canile di Atri è quindi una bella realtà, così come<br />

tante altre sicuramente ne esisteranno, e tutti i suoi<br />

cani sono lì ad aspettare solo voi…spesso la gioia<br />

ATRI Tante battaglie, lotte e accuse re-<br />

ATRI È stato<br />

approvato il progetto<br />

defi nitivo per il consolidamento<br />

e il restauro<br />

degli elementi architettonici<br />

della facciata<br />

del Teatro Comunale<br />

di Atri. Nei prossimi<br />

giorni, quindi, sarà<br />

dato incarico ad una<br />

ditta specializzata la<br />

quale dovrà concludere<br />

i lavori entro poche settimane. “La spesa complessiva<br />

– spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco<br />

Filiani – si aggira intorno ai 50mila euro e la<br />

somma è stata reperita attraverso la contrazione di<br />

un mutuo”. Qualche mese fa dal balcone dell’ottociproche,<br />

ma il Consiglio Comunale atriano, quando<br />

serve dimostra anche di saper essere unito, così<br />

come nell’ultimo Consiglio del 19 aprile, quando<br />

sono bastati 5 minuti per giungere all’accordo per<br />

una causa delle più nobili, aiutare chi è più sfortunato<br />

di noi. Nel mentre della discussione riguardo<br />

al Piano Triennale delle Opere Pubbliche, l’opposizione<br />

ha chiesto che venissero tolti 50.000 Euro<br />

dalle somme preventivate per alcune opere e utilizzarli<br />

per il superamento delle barriere architettoniche<br />

che diversi problemi creano in alcuni edifi ci<br />

ai disabili. La maggioranza ha subito accettato la<br />

proposta modifi candola leggermente su richiesta<br />

del Capogruppo PDL nonché Assessore ai Lavori<br />

Pubblici Francesco Filiani; l’Assessore, dopo una<br />

centesco teatro si staccò un pesante pezzo di mattone<br />

che solo per una casualità fortuita non colpì<br />

alcuni clienti del bar seduti a ridosso dell’entrata<br />

del teatro. In pochi giorni la facciata fu messa in<br />

sicurezza e nel corso degli ultimi mesi la stessa è<br />

stata sottoposta ad un monitoraggio capillare per<br />

capire le reali condizioni del materiale con cui è<br />

stata realizzata. Il Comunale fu inaugurato nel<br />

1881 e negli anni ’80 fu sottoposto ad una corposa<br />

ristrutturazione interna. Sulla facciata, però, non<br />

era mai stato programmato un intervento.<br />

ATRI<br />

Alla presenza del direttore<br />

scolastico provinciale, del preside Domenico<br />

Marcelli e dell’assessore Piergiorgio Ferretti, sono<br />

state saranno presentate domani pomeriggio venerdì<br />

14 maggio alle ore 18, nel teatro comunale le attività<br />

della nuova scuola civica “Claudio Acquaviva”. La<br />

scuola di eccellenza è infatti ai nastri di partenza, i<br />

60 alunni che la frequenteranno sono stati selezionati<br />

nei mesi scorsi con la massima oggettività e<br />

trasparenza a seguito di una prova interdisciplinare<br />

curata dall’Apav, Accademia Picena Aprutina dei<br />

Uffi cio Stampa Comune di Atri<br />

Carlo Anello<br />

Velati in Teramo, e da una commissione composta<br />

interamente da membri esterni tra cui un ispettore<br />

LE TERRE DEL CERRANO<br />

e l’amore di un amico a quattro zampe non dipendono<br />

dal suo prezzo o dal suo pedigree, questi servono<br />

solo ai padroni per farsi belli, se volete un<br />

cane rivolgetevi al canile di Atri, solo così capirete<br />

quanta più gioia vi potrà dare adottare un cucciolo<br />

abbandonato e quanto amore in più saprà donarvi!<br />

Per info chiamate il 320/3113241 o visitate il gruppo<br />

di facebook dove potrete vedere anche le fote di<br />

tutti questi nostri amici a 4 zampe!<br />

7<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)<br />

CONSIGLIO COMUNALE ATRIANO<br />

UNITO PER I DISABILI<br />

breve spiegazione sul fatto che comunque non ci<br />

si era dimenticati dei disabili e che le somme erano<br />

comunque comprese in un altro Capitolo riguardante<br />

la manutenzione degli edifi ci pubblici, ha<br />

proposto di suddividerlo direttamente specifi cando<br />

che 50.000 Euro fossero appunto destinati al superamento<br />

delle barriere architettoniche. Pronta l’accettazione<br />

dell’opposizione e in più, chiaramente,<br />

le due parti politiche si sono trovate d’accordo sul<br />

fatto che questo è solo un primo stanziamento a cui<br />

ne seguiranno altri per ovviare a tutti i problemi<br />

che quotidianamente devono affrontare i disabili<br />

per poter vivere al meglio e riducendo al minimo le<br />

limitazioni a cui sono costretti.<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)<br />

Scuola d’eccellenza ai nastri di partenza<br />

ministeriale, professori universitari e docenti di<br />

altri licei. Le attività della Scuola procederanno in<br />

parallelo con le progettualità formative del Liceo,<br />

vista la convergenza degli obiettivi e dei processi<br />

didattici. L’Istituto adotterà un orario antimeridiano<br />

di 27 ore curricolari, distribuite dal lunedì al<br />

venerdì. Nella mattinata del sabato si svolgeranno<br />

le lezioni della Scuola Acquaviva che riguarderanno<br />

i diversi saperi disciplinari: umanistici, linguistici<br />

e scientifi ci. Saranno, inoltre, previste attività<br />

formative collaterali quali laboratori teatrali e di<br />

scrittura creativa, musica e sport.<br />

Carlo Anello Uffi cio Stampa Comune di Atri


8 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Il DNA festeggia Di Giampaolo<br />

ATRI Il neonato gruppo artistico denominato<br />

“DNA – dimensione nuova<br />

arte”, composto da Claudio Di Lorenzo (scultore),<br />

Roberto Di Giampaolo (pittore), Luciano Lupoletti<br />

(pittore), Domenico Marcone (fotografo), Massimo<br />

Pasqualone (curatore e<br />

critico d’arte) e Roberta<br />

D’Intinosante (critico<br />

d’arte), preannuncia<br />

l’inaugurazione uffi ciale<br />

della sua attività. Avente<br />

come principio fi losofi co<br />

quello della “intenzionalità<br />

pura di ricerca libera<br />

e l’intento di mettere sotto la lente del microscopio<br />

della ricerca i componenti sottili della genetica fi gurativo-culturale<br />

dell’umanità”, il gruppo realizzerà<br />

a breve un importante evento di presentazione del<br />

manifesto programmatico e dell’attività degli artisti<br />

presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare. Lo<br />

scopo è quello di promulgare la notizia della fondazione<br />

dell’omonimo movimento artistico, e con-<br />

temporaneamente di estendere agli artisti che fossero<br />

interessati l’invito a voler valutare una eventuale<br />

loro adesione al movimento stesso. Al momento lo<br />

scrivente fondatore del gruppo, insieme ai suoi componenti<br />

ed a tutti gli amici e collaboratori, si unisce<br />

ai festeggiamenti in onore del pittore Roberto Di<br />

Giampaolo per un felice compleanno.<br />

Claudio Di Lorenzo<br />

Mi chiamo “Tano Badoallambiente”<br />

e sono un personaggio della fantasia. O no?...<br />

F.) Signor Tano, lei ama Pineto?<br />

T.) E’ un posto che sento mio per metà.<br />

F.) Non l’avrei mai immaginato. Sa spiegarcene il motivo?<br />

T.) Vede, è come se avessi sempre avvertito, fi n da ragazzo,<br />

che la mia ragion d’essere risiede, in fondo, nel fatto di sparire!<br />

F.) Voleva fare l’illusionista?<br />

T.) Mmmm… Conosce la barzelletta dell’uomo che si reca col fi glio<br />

sulla collina e che ammira le tenute intorno?<br />

F.) Non so se è la stessa. Me la racconti!<br />

T.) A dirla giusta, si trattava di due papà. Ma molto diversi fra loro. Il<br />

primo, pieno di orgoglio, portò su di un cocuzzolo il fi glio e, con l’indice<br />

puntato e facendo oscillare il braccio come una pendola, sentenziò:<br />

“Guarda, ragazzo mio, un giorno tutto questo sarà tuo!” Egli era il<br />

padrone di estese proprietà e la sua discendenza poteva considerarsi<br />

fortunata. Ebbene, il ragazzo sorrise ma una nota di tristezza gli si<br />

infi lò dentro al ventricolo destro: “lui…”, si disse, “…correva il rischio<br />

di non inventare mai una fortuna. Gli spettava soltanto di godersela!”<br />

F.) Continui, è interessante!<br />

T.) Un altro papà era povero in canna e ciò che possedeva era solo<br />

uno straordinario amore per la natura. Col suo ragazzo salì anche lui<br />

sul cocuzzolo e, al pari del ricco, stese il braccio e lo fece ruotare ad<br />

abbracciare il paesaggio intorno.<br />

“Figlio mio, guarda!”, fu ciò che esclamò. E oltre non seppe andare.<br />

Ebbene, il ragazzo dapprima si rattristò ma, trascorso qualche istante,<br />

fu ammaliato da un raggio di sole e pensò di essere un privilegiato<br />

perché la fortuna gli spettava di inventarsela.<br />

F.) Sembra una favola!<br />

T.) Già. E tutti, oggi, vorrebbero avere il primo papà!<br />

F.) Non mi dica che lei fa eccezione!<br />

T.) No. E’ come dice lei. Faccio l’illusionista. Ho il potere di alzare un<br />

braccio e di dire a un prato: “Sparisci!”<br />

F.) Ci si guadagna molto?<br />

T.) Non abbastanza per comperare quella invidiabile follia che<br />

appartiene al secondo ragazzo!<br />

F.) Cosicchè, insieme a tanti fazzoletti di terra, come un mago di<br />

consumata esperienza un giorno sparirà anche lei?<br />

T.) Già! A meno che non incontri una squadra di atleti coraggiosi<br />

abituati a non confondere ricchezza ed entusiasmo, benessere<br />

materiale e felicità.<br />

F.) E cosa si aspetterebbe da uomini simili?<br />

T.) Una maglia da indossare. E un vero cross!<br />

F.) Può spiegarsi meglio?<br />

T.) Vede, il fazzoletto di cui ci stiamo occupando adesso contiene<br />

ventuno magnifi ci ulivi. Dentro, a breve, ci infi leremo un po’ di cemento<br />

sistemato a dovere e provvisto di panoramici balconi. Si trova fra Via<br />

della robbia e Via Alcide De Gasperi, a Pineto.<br />

F.) Sembra che lei ci soffra!<br />

T.) Forse non mi crede. Eppure io le dico che fi n da ragazzo detestavo<br />

negoziare. Del resto, non mi è mai arrivato un vero cross!<br />

F.) Cosa intende per cross?<br />

T.) L’invenzione di chi, non potendo insaccare un pallone in rete,<br />

confeziona un passaggio superlativo.<br />

F.) Allora lei si farebbe trovare pronto all’appuntamento? Lei salverebbe<br />

quei ventuno ulivi?<br />

T.) Vede, un passaggio superlativo meriterebbe una conclusione<br />

appropriata. Fin da ragazzo ho sempre sognato di saper giocare la<br />

rovesciata di Riva!<br />

F.) Riva Gigi?<br />

T.) Già. Non ho ancora esaurito i miei fazzoletti e sono stufo di farli<br />

sparire. Se lo annoti, io apprezzo molto la musica!<br />

F.) Non capisco!<br />

T.) Un musicofi lo, se lei ci pensa, naviga fra accordi e tentativi armonici.<br />

Sono di formazione classica io; e detesto le dissonanze!<br />

F.) Dove vuole arrivare?<br />

T.) A quei ventuno ulivi, a quei ventuno ulivi! Vede, è disarmonico al<br />

mille per mille, osservando Pineto, infi lare nel posto che le ho detto<br />

due eleganti palazzine. C’è il Parco della Pace lì di fronte e, come<br />

potrà ben immaginare, gli ulivi hanno innalzato al cielo una rumorosa<br />

petizione!<br />

F.) Le piace scherzare, vedo?<br />

T.) Non scherzo affatto! Li ho osservati stamane e mi sono parsi<br />

ventuno prodi impegnati in una gagliarda partita. Spesso gli uomini<br />

non sanno negoziare e ci si ritrova a progettare imprese che non<br />

avresti mai immaginato possibili. “Che strano… ventuno!”, mi sono<br />

detto. E poi ho pensato: “Manca un uomo, in quel prato. Chi mi dice<br />

che non stia per arrivare un cross perfetto e che io non possa giocare<br />

una rovesciata!”<br />

F. Mi perdoni, ma se ho capito bene, ronza la motosega e a lei il<br />

cervello!<br />

T.) Non taglieremo quegli ulivi! In parte li espianteremo e li<br />

ricollocheremo.<br />

F.) Cosa la disturba, allora?<br />

T.) Il fatto di non poter giocare una vera partita, caro il mio intervistatore!<br />

E torno alla sua domanda iniziale: vorrei amare Pineto più di quanto<br />

l’amo. Comprendo, d’altronde, che ciò sarebbe stato più facile con<br />

un papà che avesse avuto da dire, semplicemente, “guarda!”. Senza<br />

ulteriori aggiunte. Ma vede, io sono fortunato e, per quanto lo desideri,<br />

non trovo un campo dove mi facciano scendere per giocare la mia<br />

superlativa rovesciata. Ciò che mi tocca fare, per sentire che conto<br />

qualcosa, è di far sparire fazzoletti mettendomi sul colle e osservando<br />

ciò che è mio. Devo andare, adesso, voglia scusarmi.<br />

F.) Attenda, attenda un attimo, la prego! Cosa vuole che scriva sul<br />

mio personale striscione quando verrò ad osservarla che scende in<br />

campo?<br />

T.) Scriva Tani, non Tano! Sa, ci tengo. Perché mi sa di invito. Di invito<br />

a operare per il vantaggio della comunità. Di una squadra, insomma,<br />

come ci accadeva da ragazzi quando se facevi “tana libera tutti”<br />

gli amici “imprigionati” ti ringraziavano con un’occhiata di sincera<br />

complicità.<br />

Cari lettori, ho visto “Tani” intrufolarsi in un bar e cercare vera<br />

confi denza, oltre alle olive e all’aperitivo. Non so, a oggi, quanti<br />

alberi verranno sfrattati dal sito antistante il fazzoletto denominato<br />

“Parco della Pace”. Né quanti appartamenti conterranno le costruende<br />

palazzine. Ciò che so bene è che il paesaggio va cambiando. E non<br />

sempre con oculato discernimento. Forse a chi tocca di non poter<br />

dire nient’altro che “guarda!”, quando compare una splendida collina,<br />

dovrebbe nascere la follia di recarsi dal fortunato possidente e far<br />

cadere lì, fra un sorso di analcolico e un’oliva, un pennellatissimo<br />

passaggio. Già, signori, un progetto globale che restituisca ai nostri<br />

occhi il piacere di “guardare”!<br />

Tino Ferretti<br />

Mediazione immobiliare<br />

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<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

ATRI È stato attivato, grazie<br />

all’interessamento dell’assessore alle attività<br />

produttive Marino Iommarini, nell’uffi cio relazioni<br />

con il pubblico del Comune (ex palazzo della<br />

pretura), uno sportello informativo e di supporto per<br />

il PIT - Progetto Integrato Territoriale provinciale.<br />

L’iniziativa è indirizzata al sostegno di programmi<br />

di investimento delle piccole e medie imprese per<br />

progetti di innovazione tecnologica, di processo e<br />

di riorganizzazione dei servizi. Il bando fi nanzia<br />

– attraverso aiuti de minimis – (aiuti che non<br />

possono eccedere i 200 mila euro in tre anni)<br />

progetti d’innovazione tecnologica, di processo, di<br />

prodotto, organizzativa e di marketing, orientati alla<br />

valorizzazione dei territori montani e parzialmente<br />

montani. La spesa minima ammissibile (IVA esclusa)<br />

è pari a €. 20.000,00. Il contributo massimo richiesto<br />

non può essere superiore al 50% dei costi ammissibili<br />

del progetto fi no a un massimo di € 50.000,00, nel<br />

rispetto della regolamentazione comunitaria prevista<br />

per il de minimis. Nella stessa ottica di sostegno alle<br />

imprese, l’amministrazione comunale il 29 maggio<br />

alle 18 nell’Auditorium S Agostino, ha promosso<br />

un seminario di presentazione delle opportunità di<br />

LE TERRE DEL CERRANO 9<br />

Ad Atri uno sportello di supporto per il PIT<br />

ATRI Sentiamo spesso parlare attraverso i media di incidenti che avvengono<br />

sui luoghi di lavoro, a volte si perde l’uso di un braccio, di una mano o<br />

di una gamba, la maggior parte degli infortuni sui luoghi di lavoro però colpisce<br />

soprattutto i giovani. Che succede allora quando un ragazzo, facciamo un esempio,<br />

subisce o nasce con una menomazione e deve ricorrere all’uso di una protesi? E’<br />

facile immaginarlo, ti crolla il mondo addosso,sembra che tutto sia fi nito, ti isoli da<br />

tutti, perdi le più care amicizie perché non hai voglia di vedere e sentire nessuno, ti<br />

isoli dal mondo che ti circonda e ti rinchiudi in un guscio, quello della depressione.<br />

Superarlo è diffi cile, è vero, ma il più delle volte c’è lo sport che può diventare<br />

uno strumento di vita e che può aiutare a superare ogni problema, è quello che è<br />

successo a due atleti disabili, Pierpaolo Addesi di Torrevecchia Tetatina e Luigi<br />

Di Blasio di Atri che con lo sport sono riusciti ad imporsi e uscire da quel guscio.<br />

Luigi, in giovane età perse l’uso di un braccio, ma ha trovato nello sport tante<br />

soddisfazioni e tanti titoli, è stato infatti campione Italiano per disabili in tre discipline<br />

sportive: atletica, nuoto e sci di fondo, ha partecipato alla Maratona di New<br />

York, ha vinto una 24 ore di nuoto in assoluto aperto a normodotati e diversamente<br />

abili e nel 1996 la partecipazione alla traversata dello stretto di Messina. Pierpaolo<br />

invece, affetto da focomelia, viene defi nito nello sport un fuoriclasse, perché ha<br />

partecipato in passato a diverse competizioni ciclistiche in Italia e a livello internazionale,<br />

un talento di valore che si appassiona al ciclismo da bambino e nonostante<br />

ATRI<br />

In data 17.05.<strong>2010</strong> è<br />

stato pubblicato presso l’Albo Pretorio<br />

dell’Ente Comunale il Bando per l’assegnazione<br />

di alloggi di Edilizia Residenziale<br />

Pubblica.<br />

Bando assegnazione Case Popolari<br />

Il Bando, la cui normativa di riferimento<br />

è la L.R. n. 96/96 e successive<br />

modifi che ed integrazioni, e la domanda<br />

di partecipazione al Concorso per la<br />

formulazione della nuova graduatoria<br />

relativa all’assegnazione di alloggi di<br />

E.R.P. disponibili o che si renderanno<br />

disponibili nel territorio comunale di<br />

Atri, sono scaricabili dal sito istituzionale<br />

www.comune.atri.te.it e sono<br />

fi nanziamento disponibili attraverso Sviluppo Italia.<br />

In particolare sono stati illustrati gli aiuti destinati<br />

a disoccupati, giovani e donne per la creazione di<br />

impresa grazie a contributi (50% a fondo perduto e<br />

50% da restituire a tasso agevolato 0,75%) di semplice<br />

accesso. All’incontro sono stati presenti oltre al vice<br />

presidente della giunta regionale con delega alle<br />

attività produttive Alfredo Castiglione, l’assessore<br />

provinciale <strong>Da</strong>vide Di Giacinto ed il Sindaco di Atri<br />

Gabriele Astolfi .<br />

Uffi cio Stampa Comune di Atri<br />

Carlo Anello<br />

Quando lo Sport supera l’Handicap<br />

La Storia di due atleti disabili che si preparano per il Campionato Italiano di ciclismo<br />

su strada e a cronometro in programma a Treviso<br />

le diffi coltà fi siche, con grandi sacrifi ci e volontà, raggiunge l’obiettivo di ottenere<br />

l’idoneità agonistica al ciclismo nel 2003. Dopo due anni di duri allenamenti e gare<br />

con alti e bassi nei vari campionati amatoriali, ottiene il conforto dei primi successi<br />

e dei primi piazzamenti apprezzabili ad alto livello, un crescendo di medaglie, fi no<br />

alla partecipazione dei Giochi Olimpici di Pechino, dove è stato il protagonista<br />

degli ori ottenuti dagli azzurri e in particolare da Fabio Triboli. Luigi e Pierpaolo,<br />

si sono conosciuti da poco, insieme ora si allenano perché il 19e 20 <strong>Giugno</strong> parteciperanno<br />

al Campionato Italiano di ciclismo su strada e a cronometro per disabili<br />

a Treviso, insieme in sella quindi per regalare un esempio di grande sport e portare<br />

una bella immagine dell’Abruzzo sportivo, sono consapevoli che non è importante<br />

vincere, ma partecipare e poi loro vogliono dimostrare un’altra cosa importante a<br />

chi oggi magari subisce una menomazione a causa di un incidente o per qualsiasi<br />

altra cosa, quello dello sport che è considerato un’arma vincente per affrontare un<br />

problema, la grande forza di volontà, i sogni, i progetti e gli sforzi di due atleti che<br />

hanno voluto dimostrare che il mondo dei diversamente abili, ha tanta voglia di far<br />

capire che nulla è impossibile e che tutto dipende proprio dalla forza di volontà<br />

che questi due atleti hanno fatto vincere sulla disabilità.<br />

Rosario Di Blasio<br />

disponibili presso l’Uffi cio Sicurezza<br />

Sociale - Piazza Duchi d’Acquaviva –<br />

1° piano - del Comune di Atri dal lunedì<br />

al sabato dalle ore 9,30 alle ore 12,30.<br />

Tutti i cittadini interessati potranno<br />

assumere informazioni più dettagliate<br />

presso il Settore V- Sviluppo Sociale<br />

e Benessere della Persona - del Comune<br />

di Atri – Piazza Duchi d’Acquaviva<br />

– 1° piano, nei predetti giorni ed orari<br />

- Tel. 085 8791225/210.<br />

Termini entro cui presentare la domanda:<br />

15 luglio <strong>2010</strong>: i cittadini residenti anagrafi<br />

camente nel Comune di Atri o che<br />

vi svolgano prevalentemente la loro attività.<br />

13 settembre <strong>2010</strong>: i lavoratori emigrati<br />

all’estero e residenti nell’area europea.<br />

13 ottobre <strong>2010</strong>: i lavoratori emigrati<br />

all’estero e residenti nei Paesi extra<br />

europei.<br />

L’ Assessore alle Politiche Sociali<br />

Avv. Giammarco Marcone


10 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

La Rubrica “ Abruzzo Racconta” a Campli<br />

CAMPLI – Nuova viaggio della nostra rubrica che oggi<br />

si ferma a Campli, cominciamo come sempre con un accenno<br />

storico, Il primo documento storico che attesti uffi -<br />

cialmente l’esistenza del borgo di Campli risale addirittura<br />

all’anno 890, anche se è solo nel 1078 che il nome “Campli”<br />

appare ad indicare uno dei possedimenti di Roberto,<br />

Conte di Aprutinum. Nel 1271, dopo essere rimasta per<br />

un breve periodo sotto il dominio del Re di Napoli, Carlo<br />

d’Angiò concesse Campli al nobile Arduino d’Averio.<br />

Quindici anni più tardi, nel 1286, il borgo entrò in guerra<br />

contro la vicina e potente Teramo.<br />

Nel 1363 la Regina Giovanna I attribuì alla cittadina il privilegio<br />

della Fiera di Santa Margherita, e successivamente<br />

quello di scegliere in maniera autonoma il proprio giudice<br />

civile. Trascorsi sei anni venne nuovamente alle armi con i<br />

vicini teramani, questa volta per contender loro il possesso<br />

del Feudo dei Melatini.<br />

Nel 1372 Campli fu proclamata “libero comune”. Nell’anno<br />

1424, insieme ai vicini comuni di Teramo ed Atri,<br />

passò sotto il dominio dei nobili Acquaviva. Gli anni che<br />

seguirono videro spesso i camplesi brandire le armi per<br />

risolvere questioni di confi ne contro Civitella del Tronto,<br />

in particolare nel 1430 e poi nel 1479. Una pace stabile e<br />

duratura fu raggiunta solo nel 1507. In quel periodo Campli<br />

era defi nita “città regionale”, e come tale veniva considerata<br />

proprietà diretta della Regina Giovanna III.<br />

Caduta in mani francesi, fu donata da Carlo VIII a Margherita<br />

d’Austria, sua fi glia naturale e moglie d’Ottaviano<br />

Farnese. Un cognome, quest’ultimo, che, di lì in avanti, si<br />

legherà in maniera assai stretta alla storia della cittadina.<br />

Nel 1520, infatti, la bella piazza rinascimentale a pianta<br />

rettangolare fu impreziosita dal possente, ed allo stesso<br />

tempo elegante, Palazzo Farnese, designato come sede del<br />

parlamento. Furono questi anni di grandi mutamenti, che<br />

portarono a Campli gioie ed onori, ma anche sventure e<br />

devastazioni.<br />

Nel 1557 il Duca di Guisa, forte di oltre 2000 uomini, assediò<br />

Campli e, dopo un’aspra battaglia contro i coraggiosi<br />

abitanti, riuscì ad espugnarla e saccheggiarla. Nel<br />

1575 videro la luce gli “statuti comunali”, importanti documenti<br />

che erano destinati a regolare la vita amministra-<br />

tiva di Campli. Nel 1579 Margherita d’Austria si recò in<br />

visita nella cittadina e per la solenne occasione i camplesi<br />

decisero di rendere il loro comune degno di una regina,<br />

compiendo importanti restauri e innalzando nuove costruzioni.<br />

Fu cosi che venne eretto il palazzo del Monte di Pietà, fu<br />

fondato il Convento dei Cappuccini e la Cattedrale stessa<br />

ebbe ad essere arricchita con splendidi dipinti ed un altare<br />

offerto dagli uomini della congregazione dei lanai. Aprì<br />

inoltre i battenti, vera novità per qui tempi, una bottega<br />

dove si esercitava l’arte tipografi ca.<br />

Nel 1600 Campli ebbe l’onore di essere elevata a Diocesi,<br />

grazie all’interessamento di un nobile rampollo della famiglia<br />

Farnese, al quale, proprio in quegli anni era andata<br />

in sposa la pronipote del Papa, proveniente dalla famiglia<br />

degli Altobrandini. Ironia della sorte, quel secolo, iniziato<br />

in maniera così propizia, si rivelò invece davvero nefasto<br />

per Campli. Nel 1656 la città venne colpita da una terribile<br />

epidemia, nel 1703 fu quasi rasa al suolo da un violento<br />

terremoto. Alle calamita naturali si aggiunse presto il terribile<br />

fl agello del banditismo. Per decenni le autorità furono<br />

praticamente impotenti contro il dilagare di feroci banditi<br />

che, annidati tra le selvagge ed inespugnabili gole delle<br />

vicine montagne, mettevano a ferro e fuoco le contrade<br />

e le campagne di Campli, assalendo viandanti e fattorie<br />

isolate.<br />

La popolazione di Campli prese a scendere vertiginosamente<br />

e nel 1736 tocco il minimo storico di 2500 anime.<br />

Dopo alcuni anni venne di nuovo occupata dalle truppe<br />

francesi ed i camplesi, legati storicamente ai Borboni,<br />

giunsero addirittura al punto di chiedere aiuto ai briganti<br />

pur di tentare un’ultima disperata resistenza e liberarsi<br />

dagli invasori. Scampato il pericolo, la situazione generale<br />

non migliorò affatto.<br />

Per risollevare le sorti della città ormai avviata ad un inarrestabile<br />

declino si fece ricorso ad ogni mezzo. L’anno<br />

di grazia 1776 venne, infatti, caratterizzato dall’apertura<br />

della Scala Santa, un evento d’enorme importanza che fu<br />

sì religioso ma soprattutto sociale ed economico, e rappresentò<br />

un estremo tentativo di rivitalizzare la città stessa,<br />

l’ultimo in verità nella storia di Campli.<br />

Seppur all’apparenza cosi piccola, Campli richiede invece<br />

una buona disponibilità di tempo e di pazienza al visitatore<br />

che voglia scoprirne i segreti ed ammirarne i tesori,<br />

tali e tanti essi sono. Una visita ideale potrebbe aver<br />

inizio dalla piazza principale, da sempre centro della vita<br />

d’ogni borgo che si rispetti, dove si trova il monumentale<br />

Palazzo Farnese, l’antico Palazzo del Parlamento, attuale<br />

sede del Municipio. L’imponente edifi cio derivò il nome<br />

attuale dalla famosa famiglia nobiliare che fu proprietaria<br />

di queste terre fi no al 1734, anno in cui i feudi passarono<br />

ai Borboni ed entrarono a far parte del regno di Napoli e<br />

di Sicilia.<br />

Dinanzi al Palazzo si trova la chiesa di Santa Maria in Platea,<br />

risalente al 1400 e con la facciata ricostruita alla fi ne<br />

del 1700. Favolosi il soffi tto in legno dipinto e il tesoro<br />

d’arte sacra conservato all’interno, con tele, crocefi ssi,<br />

affreschi del 1400 e del 1500. La cripta ospita poi alcuni<br />

affreschi, ritenuti attribuibili alla scuola di Giotto, di<br />

bellezza davvero unica, tra i quali una Resurrezione e una<br />

Natività.<br />

A fi anco di Palazzo Farnese si apre invece una moderna ed<br />

accogliente piazzetta che fa da anticamera alla bellissima<br />

Scala Santa, recentemente restaurata e riaperta al culto. Si<br />

tratta di un edifi cio sacro alquanto inusuale, sembra uno<br />

dei pochi ancora esistenti, composto in pratica solamente<br />

da una scala di salita ed una di discesa connesse tra loro.<br />

Se percorse secondo certe regole, pregando, permettono al<br />

fedele di conquistare l’indulgenza plenaria. All’interno si<br />

trova un inestimabile tesoro d’arte: tele, reliquiari, affreschi<br />

del 1500, del 1600 e del 1700.<br />

Una delle caratteristiche architettoniche che rende suggestiva<br />

la città di Campli è la presenza delle case porticate,<br />

alcune delle quali risalenti persino al XIII secolo, che si<br />

susseguivano in antico lungo il corso principale senza soluzione<br />

di continuità. Di notevole interesse è la casa porticata<br />

che trovate sulla destra della chiesa di Santa Maria,<br />

iniziando a scendere lungo il corso principale. Restaurata<br />

di recente, essa reca sulla facciata un concio in pietra con<br />

la data del 1400. Proseguendo, poco oltre incontrate la<br />

casa dello “Speziale”, ossia l’antico farmacista, evidenziata<br />

da una elegante loggetta, e subito dopo quella del<br />

“Medico”, apparentemente di scarso interesse a causa<br />

della sua facciata alquanto anonima, ma impreziosita da<br />

un delizioso interno sviluppato su due piani con porticato,<br />

pozzo e loggiato.<br />

Proseguendo ancora lungo il corso si arriva alla chiesa<br />

di San Francesco, col suo bel portale in pietra scolpita,<br />

che ospita numerose opere d’arte di notevole pregio, tra le<br />

quali una croce dipinta del 1400 e due affreschi raffi guranti<br />

una Pietà e un’Annunciazione. Annesso è l’ex-convento,<br />

che accoglie oggi il Museo Archeologico, nel quale è<br />

esposta un’eccezionale raccolta di reperti archeologici.<br />

Alla fi ne del corso, una volta usciti dal centro storico, sulla<br />

destra trovate il Convento di Sant’Onofrio, in restauro<br />

dopo lunghe vicissitudini che hanno messo in grave pericolo<br />

il suo eccellente patrimonio artistico costituito dal<br />

ciclo di affreschi che ornava il refettorio.<br />

Dell’originale struttura resta ormai ben poco: parte fu demolita<br />

per far posto a piazza e strada, parte è andata persa<br />

durante rimaneggiamenti e riusi dell’edifi cio. Anche gli<br />

affreschi e le decorazioni sono state messe a dura prova da<br />

coloro i quali si sono succeduti nei secoli in quelle stanze,<br />

utilizzandole persino come offi cine e magazzini per granaglie.<br />

Dopo averlo acquistato da privati, la Soprintendenza<br />

sta procedendo ad un minuzioso restauro del Convento<br />

per collocarvi il nascente Museo Diocesano destinato ad<br />

ospitare i preziosi oggetti ed arredi sacri provenienti dalle<br />

varie chiese della città.<br />

Lasciato ormai alle spalle il borgo seguite la strada che<br />

scende verso la valle ed incontrerete, dopo poche centinaia<br />

di metri, la frazione di Castelnuovo. Qui si trova la Porta<br />

Angioina, detta anche “Porta Orientale”, costruita nel XIV<br />

secolo per consentire l’accesso ad uno dei quattro quartieri<br />

di cui era composta in origine Campli, per l’appunto quello<br />

di Castelnuovo. Due erano in antico le porte, ma quella<br />

detta “di Campo Castello” fu demolita nel 1797. Superata<br />

la porta, sulla sinistra si trova la chiesa di San Giovannni,<br />

dall’inusuale struttura a due navate, ricca all’interno<br />

di due altari barocchi e d’affreschi che si ritiene opera,<br />

almeno in parte, di Giacomo da Campli.<br />

Rientrate ora in paese, attraversatelo per intero e dirigetevi<br />

verso la strada che congiunge Teramo ad Ascoli. Raggiungerete<br />

così la vicina frazione di Nocella, dove potrete ammirare<br />

l’elegante torre dei nobili signori Melatino, costruita<br />

nel 1394 come testimonia tuttora l’incisione sulla parete<br />

accanto allo stemma di questa nobile ed antica casata.<br />

Pur se potrete ritenere a questo punto di aver visto tutto,<br />

ebbene non illudetevi, Campli riserva ancora parecchie<br />

sorprese come, ad esempio, il convento di San Bernardino.<br />

L’imponente edifi cio religioso, oggi abbandonato e pressoché<br />

in rovina, si trova di là del torrente che fi ancheggia<br />

a nord la cittadina, sul colle di Santa Lucia, immerso nel<br />

verde di un boschetto. Venne edifi cato nel 1476 dai Frati<br />

Osservanti ed utilizzato come luogo di meditazione e meta<br />

di pellegrinaggi fi no alla fi ne del XVIII secolo, quando<br />

cadde in disuso. Molto suggestivi sono il chiostro, con il<br />

classico pozzo centrale, e la lunetta del portale decorata da<br />

un affresco seicentesco.<br />

Per terminare degnamente la vostra visita vi attende ancora<br />

una sosta a Campovalano, ultima tappa del vostro<br />

viaggio alla scoperta di Campli, ma non per questo meno<br />

importante di tutto quel che avete visto sino ad ora. Pur se<br />

essa è oggi solo una piccola frazione distesa ai piedi della<br />

montagna, poche decine di case lungo la strada che collega<br />

Teramo ad Ascoli, venticinque secoli fa Campovalano era<br />

sede di uno dei più importanti insediamenti delle genti che<br />

abitavano queste terre assai prima dell’arrivo dei Romani.<br />

In quarant’anni di ricerche gli archeologi hanno, infatti,<br />

scoperto e scavato una enorme necropoli, dove gli italici<br />

seppellirono per secoli i loro defunti. Non si tratta purtroppo<br />

di un luogo aperto al pubblico, poiché i lavori sono<br />

ancora in corso, ma ogni anno, in estate, il cantiere archeologico<br />

viene riaperto per alcuni mesi e, facendo domanda<br />

ai responsabili, si può magari chiedere di visitarlo. La<br />

eccezionale mole di reperti trovati nel corso degli scavi è<br />

esposta, come già detto, nel museo archeologico di Campli.<br />

Rosario Di Blasio - rosariodiblasio@libero.it


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

S<br />

abato 22 Maggio scorso, La nota trasmissione<br />

della Rai “SERENO VARIA-<br />

BILE” condotta da Osvaldo Bevilacqua,<br />

dedicò una puntata sul Teramano e fra le tappe<br />

della nota trasmissione, c’era anche Castelli,<br />

piccolo borgo del teramano ma apprezzato e<br />

conosciuto in tutto il mondo per l’arte della<br />

ceramica. La puntata si aprì con delle splendide<br />

immagini di Castelli, una panoramica da<br />

lontano, per poi mano a mano avvicinarsi nel<br />

cuore del piccolo paesino come più volte detto<br />

ricco di storia, di cultura e di infi nite bellezze.<br />

il paese di Castelli è un borgo circondato da<br />

un paesaggio agricolo e da calanchi argillosi.<br />

E’ proprio la presenza dell’argilla, insieme a<br />

quella dell’acqua (per l’impasto) e della legna<br />

(per i forni), che portò una comunità di monaci<br />

benedettini, forse nove o dieci secoli fa, ad<br />

iniziare la produzione della ceramica. Questi<br />

monaci successivamente insegnarono agli<br />

abitanti del paese ad utilizzare l’argilla, una<br />

risorsa di questa terra, per realizzare oggetti di<br />

ceramica. Nel corso del programma, vennero<br />

accennate numerose iniziative che ogni anno<br />

si realizzano a Castelli, come ad esempio, ve<br />

ne abbiamo parlato nel precedente numero del<br />

mensile “Botteghe Aperte” un evento dove il<br />

turista, non solo ha la possibilità di ammirare<br />

la lavorazione della ceramica, ma anche di cimentarsi<br />

lui stesso nella lavorazione, tante poi<br />

le tradizioni e i luoghi da visitare a Castelli,<br />

ma su questo ci torneremo con calma. Un’altra<br />

cosa importante che fu evidenziato nel corso<br />

della puntata è che <strong>Da</strong> allora il paese è vissuto<br />

di ceramica, fi no ad arrivare al ‘600 e al ‘700,<br />

quando grandi maestri hanno fatto di questo<br />

prodotto un’arte veramente raffi nata, apprezzata<br />

anche nelle corti dei re. Alla scuola delle<br />

famiglie dei Grue, dei Gentile e dei Cappelletti<br />

si devono oggetti di particolare bellezza. Ma<br />

Castelli non è fatto soltanto di cultura e arte, il<br />

territorio infatti offre la possibilità agli amanti<br />

della natura e dell’ambiente di prender parte a<br />

L’ABRUZZO RACCONTA 11<br />

Castelli su Raidue<br />

Le Telecamere della Trasmissione “ Sereno Variabile” nel piccolo borgo del Teramano<br />

Il Mare Adriatico offre, a noi Abruzzesi, la<br />

sicurezza di una cadenza ritmica perfetta: ha,<br />

infatti, un suo ciclo biologico, una sua funzione<br />

specifi ca nel clima e nella fi sionomia naturale<br />

della regione, un posto di primo piano all’apertura<br />

della stagione turistica. Insomma, è<br />

il polmone blu dell’Abruzzo, la forza motrice<br />

che ne alimenta il respiro. Ma, oltre alle attività<br />

economiche cui le nostre acque sono connesse,<br />

esse sono state e continuano ad essere, nell’immaginario<br />

collettivo, fonte inestinguibile di<br />

suggestioni. Certo, il mare, in generale, assurge<br />

alle più alte cariche simboliche probabilmente<br />

dalle origini dell’arte, della poesia e della letteratura:<br />

si può dire che è un tema abbastanza<br />

infl azionato, in senso positivo, ovviamente.<br />

Basti pensare ai nostri antenati epici: l’Odissea<br />

e l’Eneide, ad esempio, ci tessono sopra la<br />

loro trama; ma i riferimenti sono infi niti e di<br />

diffi cile enumerazione, sia per quanto riguarda<br />

la produzione letteraria italiana (se si considera<br />

quella più strettamente contemporanea si possono<br />

citare molti nomi, tra cui Dino Campana e<br />

Cesare Pavese), sia per quella straniera (si pensi<br />

allo Shakespeare di The Tempest ). Ma mi<br />

sono chiesta se fosse possibile rintracciare una<br />

pulsazione artistico-letterararia proveniente dal<br />

Mare Adriatico; non da tutta la costa orientale<br />

del Paese, altrimenti non sarei stata una brava<br />

Abruzzese. No, la mia ricerca tendeva al riferimento<br />

esplicito dell’Adriatico della nostra<br />

regione. E l’unico che potesse soddisfare la<br />

mia sete di “acqua salata nostrana” a livello<br />

letterario era Gabriele d’Annunzio. Infatti,<br />

lasciando da parte la solita cultura scolastica<br />

del Vate (composta in massima parte dalle liriche<br />

più conosciute e da Il Piacere), un altro<br />

dei suoi romanzi più famosi si presta a questo<br />

scopo: il Trionfo della Morte. In quest’opera,<br />

il mare da elemento di sfondo, da pura cornice<br />

descrittiva diventa lo scopo fi nale del protagonista,<br />

Giorgio Aurispa. Anzi, in un certo senso,<br />

quasi il suo protagonista, in un crescendo che<br />

non si fa fatica a defi nire musicale. Infatti, la<br />

costa adriatica appare per la prima volta solo<br />

nel terzo dei sei libri di cui si compone il ro-<br />

manzo, quando Giorgio, intellettuale residente<br />

a Roma, si rifugia presso l’Eremo di San Vito,<br />

nella provincia di Chieti, dopo alcune travagliate<br />

vicende familiari che lo avevano portato<br />

ad abbandonare la casa natale. Qui vive giorni<br />

d’angoscia fi no all’arrivo dell’amante, Ippolita<br />

Sanzio, delegata guaritrice della sua eterna<br />

inquietudine. Una concordia palese era tra il<br />

respiro di lei e il respiro del mare. La rispondenza<br />

dei due ritmi diede un fascino di più alla<br />

dormiente. Questa è una delle prime apparizioni<br />

del mare, di cui viene subito osservato<br />

l’aspetto ritmico del “respiro”. Non è, quindi,<br />

solo uno scenario. Ed è ancora accostato alla<br />

donna, perché lui la ritiene ancora capace di<br />

salvarlo. Giorgio è intimamente travagliato.<br />

Per la sua insofferenza all’azione; per il suo<br />

modo di vivere un amore che sente incompleto,<br />

come se l’amante non gli appartenesse in assoluto,<br />

a causa della non conoscibilità concreta<br />

della sua anima; per l’impatto psicologico che<br />

su di lui ha avuto il suicidio dello zio cui era<br />

più affezionato, cui aveva assegnato il ruolo<br />

di padre. E, fi no a quando la sua convinzione<br />

di essere liberato dal Male grazie ad Ippolita<br />

rimane salda, l’Adriatico è descrizione e contemplazione.<br />

Quando, però, l’idillio amoroso<br />

conosce il suo epilogo, comincia a cambiare<br />

anche la valenza simbolica del mare. Giorgio<br />

si accorge che i momenti d’amore trascorsi<br />

all’Eremo si sono sempre svolti sullo sfondo<br />

della vita brulicante della gente del posto. E,<br />

nel momento in cui egli comincia a conoscerla,<br />

il mare aumenta in sincrono con essa i suoi<br />

battiti: il rumore delle onde è un tappeto sonoro<br />

per i canti delle vergini che colgono le ginestre<br />

numerose escursioni che vengono organizzate,<br />

a proposito nel numero di marzo del nostro<br />

mensile dedicammo spazio al CAI di Castelli<br />

mettendo in risalto le ascese sulla mitica parete<br />

Nord del Monte Camicia, ma c’è da fare una<br />

doverosa precisazione, dicendo che La prima<br />

salita sulla Nord del Camicia fu realizzata il<br />

20 settembre 1934 da Antonio Panza e Bruno<br />

Marsilii, “Aquilotti del Gran Sasso di Pietra-<br />

camela (TE)”, che la ripeterono il 15 agosto<br />

1936 dal momento che alcuni misero in dubbio<br />

l’effettuazione dell’impresa compiuta due anni<br />

prima. Il primo tentativo di salita invernale<br />

della parete fu effettuato dal 26 al 28 febbraio<br />

1967 da Lino D’Angelo (Aquilotto del Gran<br />

per il giorno dell’Ascensione, per gli inni delle<br />

donne in processione, per le nenie secolari cantilenate<br />

per la morte di un bambino succhiato<br />

dalle streghe,… è, infi ne, un lenitivo armonico<br />

per Giorgio che, quando si accorge che la stessa<br />

ferinità riscontrata negli indigeni è propria<br />

anche della sua amante, la quale traspira Vita<br />

attraverso i segni della Natura, ripudia quella<br />

che è per lui ormai la “Nemica”, pregna solo<br />

di insaziabile voluttà. E così cerca rifugio da<br />

lei, proprio sul Trabocco. L’architettura più<br />

caratteristica e affascinante delle nostre coste<br />

è vividamente rappresentata dalle parole di<br />

d’Annunzio, fi n quasi nelle piccole venature<br />

del legno di quello che lui chiama il ragno<br />

colossale. In un angolo della piattaforma sorgeva<br />

una capanna bassa, col tetto di paglia,<br />

spiovente, il cui vertice era difeso da una fi la<br />

di tégoli rossi e ornato d’un toppo di quercia<br />

scolpito in forma d’una testa bovina, con infi sse<br />

due grandi corna - contro il malefi cio.[…] A<br />

destra e a sinistra sorgevano dalla scogliera le<br />

due maggiori antenne verticali, sostenute alla<br />

base da piuoli di tutte le grossezze, che s’intersecavano,<br />

s’intralciavano congiunti tra di<br />

loro per mezzo di chiodi enormi, stretti da fi lo<br />

di ferro e da funi, rinforzati con mille ingegni<br />

contro le ire del mare. Due altre antenne, orizzontali,<br />

tagliavano in croce quelle e si protendevano<br />

come bompressi, di là dalla scogliera,<br />

su l’acqua profonda e pescosa. Alle estremità<br />

forcute delle quattro antenne pendevano le<br />

carrucole con i canapi corrispondenti agli angoli<br />

della rete quadrata.[…]La lunga e pertinace<br />

lotta contro la furia e l’insidia del fl utto<br />

pareva scritta su la gran carcassa per mezzo<br />

di quei nodi, di quei chiodi, di quegli ordigni.<br />

La macchina pareva vivere d’una vita propria,<br />

avere un’aria e un’effi gie di corpo animato.<br />

Senza dubbio, è un’evocazione stupefacente di<br />

queste antiche costruzioni, che rivela la forte<br />

spinta intrinseca attribuita loro da d’Annunzio<br />

soprattutto in relazione al mare. La loro peculiare<br />

architettura è conservata ancora oggi: si<br />

pensi, ad esempio, ai trabocchi lungo il molo<br />

nord del porto di Pescara. Giorgio elegge il<br />

Sasso) e Luigi Muzii (Teramo), ma l’improvviso<br />

cambiamento delle condizioni meteorologiche<br />

costrinse i fortissimi alpinisti a rinunciare<br />

al completamento dell’impresa e ad una<br />

diffi cilissima ed epica discesa che durò più di<br />

dodici ore. La prima salita invernale fu fatta dal<br />

21 al 24 dicembre 1974 dalla cordata del C.A.I.<br />

di L’Aquila, formata da Domenico Alessandri,<br />

Carlo Leone e Piergiorgio De Paulis, tragicamente<br />

scomparso durante l’ascensione e a cui è<br />

intitolato il Club alpino Italiano di Castelli. La<br />

prima salita “in solitaria” della parete fu compiuta<br />

da Marco Florio (C.A.I. Ascoli Piceno) il<br />

30 settembre 1982, in una sola giornata. Il 28<br />

gennaio 2008 Andrea Di Donato, giovanissimo<br />

alpinista di Castelli, effettuò la “prima solitaria<br />

invernale” della terribile parete, slegato per tutta<br />

la via, con l’eccezionale tempo di cinque ore<br />

e 30 minuti. Queste sono le “pagine verticali”<br />

che illustri alpinisti, con le loro straordinarie<br />

imprese, hanno scritto “da primi” sulla Nord<br />

del monte Camicia. Tutto questo, per quanto<br />

riguarda una straordinaria montagna abruzzese<br />

che a pieno titolo è considerata un “frammento<br />

di Dolomiti” trapiantato nel cuore degli Appennini.<br />

Rosario Di Blasio<br />

Il ritmo dell’Adriatico.<br />

Direttore d’orchestra: Gabriele D’annunzio<br />

Le onde […]Talora come un suono di cimbali fi oco, talora come un suono di dischi d’argento l’un contro l’altro percossi, talora come un suono<br />

di cristalli giù per un pendìo precipitanti era il suono che quelle nel silenzio facevano ricadendo, morendo. (G. d’Annunzio, Trionfo della morte)<br />

Trabocco a luogo favorito del suo sogno e della<br />

sua meditazione. Ora, nella quiete interiore,<br />

che deriva dalla sua rinuncia alla volontà di<br />

vivere, ascolta i diversi suoni del mare: prima<br />

solo ritmi, poi note, infi ne accordi armonicamente<br />

concatenati gli svelano la comprensione<br />

di una sinfonia che cresce sempre di più<br />

al crepuscolo, con l’apparizione delle prime<br />

costellazioni. L’intensità delle similitudini e<br />

l’abilità di d’Annunzio nel modellare le parole<br />

sulla loro musicalità rendono concreta l’esibizione<br />

sonora di questa orchestra marittima.<br />

Così, ascoltando l’Adriatico, Giorgio si illude<br />

di potersi salvare attraverso la fede nella Musica,<br />

l’Arte a cui si abbandonava, rapito, assieme<br />

allo zio scomparso. E mentre ricerca la stessa<br />

estasi con la propria compagna nelle opere di<br />

Bach, negli improvvisi di Chopin, si accorge<br />

che ella è sprovvista di una qualunque elevazione<br />

spirituale; ma che è sempre l’invitta, capace<br />

di legare indissolubilmente la sua carnalità<br />

a quella di Giorgio. Il mare Adriatico, perciò,<br />

si appresta a ricevere il suo signifi cato più denso:<br />

quello di sepolcro. Un primo accenno si ha<br />

con il ritrovamento del corpicino di un bimbo,<br />

annegato dalle sue acque, tornate, dopo il delitto,<br />

indifferenti al dolore della povera madre.<br />

Giorgio assiste alla disperazione della donna,<br />

ai segni della morte sul piccolo cadavere. E la<br />

sua tensione verso l’annientamento di sé stesso<br />

si acuisce, specialmente nel momento in<br />

cui ricorre l’anniversario della morte del caro<br />

zio. E, la sera della ricorrenza, mentre la città<br />

di Ortona è illuminata a festa dai fuochi d’artifi<br />

cio, decide di agire. Azione che, per essere<br />

tale, doveva necessariamente portare la distruzione<br />

di sé stesso e di Ippolita. Il promontorio<br />

a strapiombo sul mare. Quale via più effi cace<br />

per ricongiunsi defi nitivamente alla sua terra<br />

natale, alle sue origini? L’Adriatico accoglie<br />

l’abbraccio nemico dei due amanti; l’Adriatico<br />

scuro, silenzioso e al contempo strumento che,<br />

passando per tutte le discordanze toccava tutte<br />

le note della gioia e del dolore.<br />

Cristina Santonastaso


12 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Q<br />

(Atri, 17 maggio 1834 - Palermo, 27 maggio 1860)<br />

Pietro Baiocchi, l’unico abruzzese dei Mille<br />

In occasione del 150° anniversario della morte di Pietro Baiocchi, unico abruzzese dell’impresa<br />

dei Mille, pubblichiamo la sua biografi a a cura del Mons. Giuseppe Di Filippo.<br />

uante volte, percorrendo il tratto<br />

di strada che da S. Spirito porta a<br />

Piazza Martella, abbiamo attraversato<br />

Via Pietro Baiocchi e ci siamo chiesti:<br />

chi era costui? A ridosso della chiesetta della<br />

Trinità c’è la sua casa natale ed abbiamo<br />

forse alzato gli occhi per vedere una lapide<br />

che soltanto i più acuti di vista possono leggere,<br />

ma non molti si sono fermati a farlo. È<br />

una lapide posta dall’amministrazione comunale<br />

di Atri il 5 giugno 1887 per ricordare<br />

la memoria del Baiocchi e fu dettata dal<br />

chiar.mo concittadino Gabriello Cherubini<br />

Q<br />

che ne era stato insigne maestro.<br />

A proposito di questa lapide il prof. can.<br />

Illuminati così riportava una esperienza<br />

personale nel suo discorso per il 1° centenario<br />

dell’unità d’Italia: “Già altra volta<br />

Atri aveva celebrato il Garibaldino Pietro<br />

Baiocchi, quando fu posta una lapide commemorativa<br />

sulla casa dove era nato l’eroe.<br />

Fu una indimenticabile solennità. C’era una<br />

selva di bandiere, una grande moltitudine di<br />

camicie rosse venute da ogni parte d’Italia,<br />

insigni autorità della politica e della cultura.<br />

Fu l’apoteosi dell’eroismo di Pietro<br />

Baiocchi. Quella giornata è rimasta nella<br />

mia memoria come uno spettacolo di festa<br />

clamorosa e come un insegnamento morale<br />

di educazione patriottica, perché la morte<br />

eroica è il più alto dono che si possa fare<br />

alla Patria. Ero fanciullo e forse pochissimi<br />

oggi sono i superstiti memori di quella<br />

insigne celebrazione cittadina”. Pietro era<br />

nato in Atri il 7 maggio del 1834 da Andrea<br />

Baiocchi di Città S. Angelo e da Matilde De<br />

Sabatinis di Atri, fu battezzato nella cattedrale<br />

il giorno seguente. Rimasto privo dei<br />

genitori in tenera età, attraversò non poche<br />

difficoltà per realizzare una sua vita onorevole.<br />

Studiò nel Seminario di Atri, che era<br />

una fucina di amor patrio, dove ebbe come<br />

maestri Gabriello Cherubini, per le lettere<br />

italiane e latine e il can. Mambelli per la<br />

filosofia e matematica. Fu certamente nel<br />

Seminario di Atri che fiorì nel suo animo<br />

l’ardente amore verso la Patria che languiva<br />

sotto la dominazione del Borbone. Quando<br />

poi si recò a Teramo per continuare gli studi,<br />

questo anelito cominciò a concretizzarsi<br />

Sorrisi di giugno<br />

uell’aria non si dimentica. Quella luce. Quell’eternità nella mente. I reduci dell’ultimo “fi -<br />

lone” viaggiavano a zonzo da Silvi a Pescara e viceversa. Ultimi giorni di scuola, percepiti<br />

nei profumi inconfondibili del mese verde e lucente come i ramarri distesi su quei lunghi<br />

sentieri di more. Li ammiravo dal treno contando i sogni di una giovinezza opposta a questo assurdo<br />

edonismo. Le magnifi che visioni di un sedicenne ribelle e sempre pronto ad emozionarsi per<br />

gli sguardi di una professoressa proibita… “Shel Shapiro” a colazione con toast e cappuccino fatto<br />

in casa e poi via verso un indirizzo scolastico paradossale che aveva come unica grande risorsa un<br />

fl irt da mille e una notte… Heminguay lo detestavo per la sua paranoia indotta da quella spagnola<br />

tanto decantata da un sussidiario di media superiore. Tutto però faceva brodo: passioni proibite,<br />

scenari idolatrati, visioni furtive di erotici momenti, spossatezza pomeridiana da sesso virtuale,<br />

prime bestemmie e prime rasature, odio sporadico da complesso di Edipo… ma tanta, tanta ignoranza<br />

della vita reale con la sua scadenza inesorabile! Sì, quella sì che era giovinezza! Una fi amma<br />

che riluceva nella penombra della sua sobrietà esistenziale come l’intermittenza di quelle tante<br />

lucciole che ci illuminavano la strada… Il legnoso convoglio degli anni più belli conteneva anche<br />

i tuoi occhi. Mi ricordo del tuo mistero: non sapevo chi fossi, né da dove venivi, ma che importava<br />

tutto questo ad un cuore fatto solo di fantasia? Un cuore che batteva, non per succedere sistole,<br />

ma una lunga miriade di illusioni? Eri forse la prima icona di un romantico che per tutta la vita,<br />

all’alba e al tramonto, ha preferito l’incertezza di una medesima penombra. E sì, quelle erano vere<br />

sensazioni, quelle che oggi qualcuno fa il diavolo a quattro per rendere credibili nelle tante sagre<br />

della falsità denominate “fi ction” dall’avvento degli inglesismi. Come odio l’obbrobrio di tanta<br />

esteriorità senza scampo! Io vorrò ancora volare, cercare di nuovo i fantasmi di un solstizio che<br />

mi appartiene con la sua epoca fatta di tasche rigonfi e di sole conchiglie. Quelle rondini puntuali<br />

mi hanno regalato istanti di azzurro, di un tempo e di una terra, che ahimè, non ci sono proprio<br />

in attività che lo sottoposero all’attenzione<br />

della polizia. Oramai la sua scelta era fatta,<br />

egli era disposto a sacrificare tutto il<br />

suo avvenire per l’unico scopo di vedere il<br />

suo Paese riscattato e libero. Minacciato a<br />

Teramo, decise di andar via e raggiunse la<br />

Toscana che era stata appena liberata dall’esercito<br />

sardo, come si può constatare,<br />

non era ancora l’Italia a gestire in proprio<br />

la sua indipendenza. <strong>Da</strong> una lettera scritta<br />

allo zio Pasquale De Sabatinis, da Firenze<br />

il 31 marzo 1860, apprendiamo sue ulteriori<br />

notizie”... sappiate che io ero entrato<br />

nel Corpo dei Cavalleggeri di Lucca e non<br />

trovando quel Corpo conveniente per me,<br />

sono passato nella fanteria del 30° Reggimento,<br />

ove tre giorni dopo, sono stato fatto<br />

caporale mercé un tenente napoletano che è<br />

nello stesso Corpo”. I fatti si accavallavano<br />

vorticosamente, se si pensa che, appena<br />

il 21 febbraio aveva scritto allo zio che<br />

avrebbe lasciato Teramo per volgersi a “miglior<br />

piaggia”. Intanto, mentre sorgevano<br />

dovunque fermenti di rivoluzione, giungevano<br />

notizie dalla Sicilia che si apprestava<br />

a scrollarsi dal giogo dell’oppressione e di<br />

Garibaldi che stava organizzando a Genova<br />

una spedizione per consentirne la liberazione.<br />

Tutti potevano immaginarsi quanto<br />

fosse azzardato il proposito di Garibaldi<br />

che, con un migliaio di uomini avrebbe dovuto<br />

affrontare un esercito numeroso e ben<br />

equipaggiato, ma non la pensava così Pietro<br />

Baiocchi il quale, come dice l’Illuminati,<br />

“era uno spirito avventuroso e fantasioso<br />

che visse con entusiasmo la poesia della<br />

libertà della Patria e che da questa poesia<br />

trasse la potenza del suo eroismo”. Egli<br />

addirittura disertò dall’esercito sardo e raggiunse,<br />

unico abruzzese, lo scoglio di Quarto<br />

dove si imbarcò per la Sicilia insieme ai<br />

1087 volontari che avevano più l’aspetto di<br />

masnadieri che non quello di un Corpo di<br />

spedizione regolare. Il primo impatto con il<br />

nemico avvenne a Calatafimi, dove conquistarono<br />

una strepitosa vittoria, che il giorno<br />

dopo fece scrivere a Garibaldi questa atroce<br />

constatazione: “La pugna fu tra Italiani,<br />

solita sciagura!”. Oramai il ghiaccio era<br />

rotto, la marcia proseguiva vittoriosa, ma il<br />

27 maggio 1860, alle porte di Palermo, la<br />

giovane esistenza di Pietro Baiocchi veniva<br />

stroncata durante una furibonda battaglia.<br />

Non ebbe la gioia di vedere l’unità d’Italia,<br />

ma con il suo sacrificio, egli contribuì sicuramente<br />

a realizzarla.<br />

In occasione delle onoranze per il 1° Centenario<br />

dell’unità d’Italia, l’avv. Nicola Mattucci<br />

scriveva: “L’olocausto dell’eroe fu<br />

per questa sua più piccola patria, ragione di<br />

unanime dolore e di indistruttibile orgoglio;<br />

ma è lecito ritenere che colui che, con più<br />

profondo rimpianto e con maggior vigoria<br />

di affetto e di ricordi, rivide il discepolo,<br />

l’amico, il compagno di fede nella luminosa<br />

cornice del suo sublime sacrificio, sia stato<br />

Ariodante Mambelli, il battagliero suo<br />

Maestro, che ne aveva seguito i passi col<br />

fervore del suo apostolato patriottico, inneggiando<br />

alle vittorie e fremendo di sdegno<br />

contro gli intrighi e gli ostacoli che si<br />

frapponevano al successo finale e integrale<br />

delle comuni idealità”.<br />

Mons. Giuseppe Di Filippo<br />

più! Ed io vorrò ancora vagare nelle sere infi nite dei miei occhi sedicenni, scrutare nuovamente<br />

la mia vita ancora acerba, il percorso sconosciuto del tuo sguardo senza tramonto. Cielo e treno,<br />

treno e cielo sul verde itinerario di un mondo dove la speranza presidiava ogni attesa, il mondo<br />

della coscienza con i suoi cancelli di rose che rivivono ancora nei miei sogni senza riposo, grandi<br />

creature delle mie aspirazioni pomeridiane. Sì, il poeta è ancora qui, qui per accogliere le insigni<br />

atmosfere di un vissuto trasfi gurato, il volo inaudito del suo idolo di bellezza, la colomba delle<br />

epoche che ha cercato in lui il suo nido verde, nella sua indole senza tempo, nella sua scanzonata<br />

eternità di reduce dell’ultimo “fi lone”. Un uomo e un bambino in perenne viaggio tra Silvi e Pescara,<br />

in un giugno risorto dove luce e vita, transito e amore, verde e sorrisi decidono ancora una<br />

volta di non morire.<br />

Rossano Di Palma


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

segue da pag. 1 >><br />

Atri, Pineto), dove è emerso che i casi di ricoveri<br />

in ambiente psichiatrico per disturbi dell’umore<br />

sono stati n. 234, di cui il 31,62% residenti a Silvi<br />

il 23,08% residenti a Pineto, il 23,09% residenti nel<br />

comune di Atri. Dei n. 234 utenti, il 64,10% hanno<br />

un’età compresa tra i 30 e i 59 anni. Tali dati non<br />

comprendono i ricoveri in presidi diversi da quello<br />

di Atri.( Indagine epidemiologica del Dipartimento<br />

di Salute Mentale di Teramo). La depressione è<br />

una condizione psicologica che infl uisce negativamente<br />

sull’umore, sul pensiero, sul comportamento<br />

e comporta spesso anche delle alterazioni<br />

del sonno, dell’appetito e del desiderio sessuale.<br />

La persona colpita da questa patologia, manca di<br />

energia, si sveglia al mattino già stanca e non si<br />

sente in grado di affrontare il mondo; gli impegni<br />

quotidiani sembrano richiedere un enorme sforzo<br />

fi sico; nei casi di depressione più grave non trova<br />

neanche la forza di alzarsi dal letto. Caratteristica<br />

di questi soggetti è quella di colpevolizzarsi per<br />

tutto arrivando a perdere completamente la propria<br />

autostima. Spesso queste persone non ammettono<br />

Anche quest’anno l’Associazione “Zona Franca”si<br />

mette al servizio dei cittadini organizzando un servizio<br />

di trasporto a mezzo pullman che partendo dal<br />

Piazzale della Chiesa dell’Assunta, porta i cittadini<br />

interessati, a Caramanico Terme per un ciclo di<br />

cure termali della durata di 12 giorni.<br />

<strong>Da</strong>l 20 Settembre al 2 Ottobre <strong>2010</strong><br />

dal lunedì al sabato per due settimane di seguito.<br />

Il male oscuro<br />

neanche con se stesse di stare male: il corpo allora<br />

esprime un disagio psicologico che la mente non<br />

CULTURA E SOCIETÀ<br />

13<br />

riesce a percepire e a riconoscere. Alla base di<br />

tutto, ci sarebbe secondo gli esperti la centralità di<br />

una corretta e precoce diagnosi: il riconoscimento<br />

dei segnali patologici come la ridotta volontà, la<br />

capacità di fare o di prendere decisioni, una diminuzione<br />

delle capacità cognitive come la memoria<br />

e l’attenzione, l’inappetenza, l’insonnia o il dolore<br />

senza spiegazioni fi siche, rimane una priorità per<br />

contrastare il fenomeno. Il “male oscuro”, come lo<br />

chiamò in un suo celebre romanzo Giuseppe Berto,<br />

continua quindi a restare al centro dell’interesse<br />

clinico dell’intero mondo psichiatrico, ormai però<br />

consapevole della necessità di far sposare terapia<br />

farmacologica e supporto psicologico, soprattutto<br />

alla luce di un futuro tutt’altro che limpido, in cui la<br />

depressione è destinata a diventare probabilmente<br />

il “male del secolo”, almeno per una parte di umanità.<br />

La medicina e la psicologia sono quindi destinate<br />

a rispondere alle nuove sfi de cliniche, sempre<br />

più determinate dal contesto sociale.<br />

Nadia Vanni sociologa<br />

L’Associazione culturale Onlus “Zona Franca”<br />

O R G A N I Z Z A<br />

CURE TERMALI a CARAMANICO TERME<br />

Primo giorno partenza ore 7,00 in seguito ore<br />

7,45 – Ritorno ore 12,30<br />

Costo totale per 12 viaggi € 75,00=<br />

Acconto da versare all’iscrizione € 25,00=<br />

I posti sul pullman verranno assegnati al momento<br />

dell’iscrizione<br />

I partecipanti potranno seguire tutte le cure consigliate<br />

dal proprio medico curante.<br />

Per informazioni e prenotazioni fi no all’esaurimento<br />

dei posti disponibili, che sono abbastanza limitati,<br />

telefonare al nostro incaricato<br />

Prof. ANGELO FOTI – Tel. 085-9353280<br />

Presentazione dell’Asd Dolphin Club<br />

Dopo lunga gestazione, è nata la prima associazione di pescatori dediti alla pesca sportiva nelle acque dell’Adriatico e,<br />

soprattutto, alla sua diffusione, anche attraverso una metodologia didattica. E’ questo solo uno degli obiettivi dell’associazione<br />

Asd Dolphin Club, che al momento conta circa 45 soci ed è iscritta alla Federazione Nazionale (Fipsas).<br />

L’associazione Dolphin Club, che ha come base logistica Pescara, è intenzionata a far conoscere i propri progetti ai media ed è<br />

per questo che alla presenza di tutti i soci dell’Associazione, sono stati invitati tutti i signori giornalisti alla presentazione del club<br />

che si è tenuta venerdì 28 maggio alle ore 21,30 presso il ristorante ”Il Melograno”, sito in C.da San Pantaleone a Miglianico<br />

(nelle vicinanze del Golf club).<br />

La direzione del Dolphin Club


14 CULTURA E SOCIETÁ<br />

<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

F<br />

Come ci si muove<br />

in una Sede Regionale della Rai<br />

Nostra intervista al Direttore della Sede Rai Abruzzese Mauro Trapani, che ci ha aperto le porte del suo<br />

uffi cio per parlare delle sue esperienze, del lavoro di ogni giorno e di progetti futuri per la Sede.<br />

ino ad ora il nostro mensile vi ha raccontato diverse iniziative<br />

che riguardano la grande azienda RAI, lo straordinario<br />

lavoro che un’intera macchina in movimento<br />

svolge ogni giorno, la realizzazione dei telegiornali, Giornali<br />

radio, lavoro dei tecnici ed operatori, insomma di tutti i settori<br />

presenti all’interno di una sede Rai.<br />

Abbiamo deciso di toccare con mano una giornata davvero<br />

Rosario Di Blasio intervista<br />

Mario Trapani Direttore della Rai Abruzzo<br />

molto interessante, ci siamo recati, muniti di un Pass e di un<br />

permesso speciale, alla Sede Rai Abruzzese in Via De Amicis<br />

a Pescara per seguire quello che accade ogni giorno in una<br />

Sede Regionale della Rai, già, perché chi segue un telegiornale<br />

regionale, nazionale o una qualsiasi trasmissione, non sa che<br />

dietro quella trasmissione o quel telegiornale non lavora solo<br />

chi si vede in video, ma un gruppo di persone che gestisce una<br />

grande macchina organizzativa ogni giorno. Così dopo aver<br />

visitato lo Studio Radiofonico, le salette di montaggio e messa<br />

in onda, lo studio tv e la regia, ci siamo recati al secondo piano<br />

della Sede per incontrare Mauro Trapani, nominato due<br />

anni fa Direttore della Sede Rai Abruzzese. La cosa più importante<br />

è che per la prima volta è stato nominato direttore un<br />

dipendente cresciuto proprio nella Sede di Pescara, quindi un<br />

direttore autoctono radicato sul territorio e che ha l’interesse a<br />

far si che le cose vengano fatte realmente e che vengano date<br />

risposte concrete visto che è già a conoscenza di tutti i problemi<br />

della sede. Proprio all’interno del suo uffi cio seduti davanti<br />

alla sua scrivania cominciamo la nostra intervista.<br />

Mauro Trapani, Direttore della Sede Rai Abruzzese, oltre<br />

32 anni di azienda in Rai cominciati proprio da Roma per<br />

poi approdare alla sede di Pescara, quali altri ruoli ha ricoperto<br />

in passato?<br />

Direi quasi tutti perché nasco come impiegato d’ordine e<br />

quindi ho avuto modo di apprendere, di seguire e lavorare<br />

soprattutto in quelli che sono stati gli ambiti più importanti<br />

dell’azienda Rai- Ricordo soprattutto il periodo trascorso nell’ambito<br />

della Direzione del personale anche perché è stato<br />

sicuramente il periodo in cui mi sono maggiormente formato,<br />

esperienze fatte in questo ambito direi quasi tutte, da quelle<br />

prettamente amministrative, produttive a quelle riguardanti le<br />

relazioni sindacali, la gestione delle risorse umane, i budget,<br />

l’Uffi cio cassa, insomma un po’ di tutto.<br />

Poi successivamente, è arrivato l’incarico più importante<br />

che è quello di Direttore di Sede?<br />

Non subito, l’incarico di direttore di sede è arrivato solo due<br />

anni fa ma anche qui dopo aver passato diversi anni a seguire<br />

una formazione professionale che mi ha permesso poi di<br />

diventare direttore di questa sede. Sempre proveniente dalla<br />

Direzione Generale di Roma, approdo a Pescara nel 1992 e<br />

vengo non certo in qualità di direttore ma vengo in qualità di<br />

funzionario responsabile del supporto gestionale e quindi una<br />

sorta di fi gura che faceva da vice a tutti i direttori che poi dal<br />

1992 fi no a due anni fa si sono susseguiti nel tempo. Vengo<br />

nominato direttore della sede regionale dell’Abruzzo due anni<br />

fa, quindi diciamo nel 2009.<br />

Di che cosa si occupa il Direttore di Sede, qual è il suo<br />

compito e come comincia la sua giornata?<br />

Questa è una bella domanda. Faccio una premessa, nelle Sedi<br />

Regionali coesistono due responsabilità apicali e tengo a fare<br />

questa precisazione perché spesso si fa confusione sui ruoli.<br />

Esiste la fi gura del Caporedattore che è responsabile per la<br />

parte editoriale e quindi di tutti i contenuti per i telegiornali,<br />

giornali radio, rubriche che vanno quotidianamente in onda,<br />

invece il direttore di sede, è il responsabile della macchina<br />

gestionale amministrativa di supporto alla redazione giornalistica;<br />

è una sorta di amministratore delegato dell’azienda Rai<br />

sul territorio e nello specifi co è quello che ha le relazioni con<br />

le istituzioni, che si occupa di far funzionare la macchina affi<br />

nchè tutto quello che diventa esigenza per la redazione sia un<br />

qualcosa di concreto, un qualcosa che tutti i giorni garantisca<br />

alla redazione la possibilità di andare in onda e qui spaziamo<br />

dalle macchine agli acquisti delle penne, dalla cancelleria, alla<br />

gestione dei magazzini, dal personale all’uffi cio cassa, alle<br />

relazioni sindacali, di tutto praticamente.<br />

Direttore ci parli del 6 Aprile, quando tutti, purtroppo,<br />

abbiamo assistito alla tragedia che ha colpito L’Aquila, al<br />

violentissimo sisma che ha seminato distruzione e morte.<br />

In quell’occasione la sede Rai Abruzzese con giornalisti,<br />

operatori e tecnici della produzione, ha svolto un immenso<br />

lavoro, senza dimenticare che le prime immagini di quella<br />

tragedia sono partite proprio dalla Sede di Pescara dando<br />

a tutto il mondo, grazie alla vostra sede la possibilità di<br />

vedere e conoscere quello che stava accadendo.<br />

Devo dire che se la macchina ha funzionato, è stato proprio<br />

perché ho potuto contare su quella che è stata la mia esperienza<br />

maturata nel tempo e negli anni nell’azienda Rai. Non so se<br />

dire per fortuna o per sfortuna, il 6 Aprile dello scorso anno<br />

questa sede è stata messa a dura prova e proprio nel momento<br />

in cui io sono stato nominato direttore. Non solo il problema<br />

e l’evento terremoto è stata una causa determinante che ha testato<br />

il polso di questa sede, ma ce ne sono state tante altre che<br />

potrei citare: il disastro del decadimento della Giunta Del Turco<br />

il successivo decadimento dell’amministrazione comunale


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

della giunta D’Alfonso, l’esondazione del Tordino, lo stesso<br />

terremoto, Buongiorno Regione. La nostra sede è stata una<br />

sede scelta per seguire Buongiorno Regione con un progetto<br />

pilota, ma anche i Giochi del Mediterraneo, il G8, insomma<br />

tutta una serie di avvenimenti che si sono incatenati gli uni agli<br />

altri e che hanno veramente, ripeto, messo a dura prova questa<br />

sede. Proprio questa sede e lo dico con orgoglio ha risposto<br />

a tutti questi eventi con professionalità, diligenza sul lavoro,<br />

dedizione, grande voglia di fare e il mio grazie da direttore<br />

va a tutti coloro che si sono prodigati per l’ottenimento del<br />

grande risultato.<br />

Ci tengo a dirlo e a sottolinearlo, non c’è Generale che possa<br />

vantarsi di aver vinto una battaglia se non può contare su un<br />

esercito unito, su tutti i suoi uffi ciali; ecco io devo dire che ho<br />

avuto da parte di tutti i colleghi nessuno escluso, dal primo<br />

impiegato fi no all’ultimo tecnico, ai coordinatori, ai responsabili<br />

della Produzione tutto un organico che si è dimostrato<br />

capace, pronto e che soprattutto mi è stato vicino e non ha mai<br />

abbassato la guardia.<br />

Io dal 6 Aprile in poi, svestendomi e lo dico con orgoglio, di<br />

quello che era il mio ruolo di direttore ho condiviso con i miei<br />

colleghi, tutti i giorni, ogni momento del terremoto le ore di<br />

lavoro, i momenti terribili ma anche dei momenti belli che ci<br />

hanno aggregato, ci hanno uniti ancora di più.<br />

Mi ricordo d’aver passato la Pasqua del 2009 non con la mia<br />

vera famiglia, ma con la mia seconda famiglia che è la Rai e,<br />

orgogliosamente ripeto, è stata forse la Pasqua più bella che io<br />

abbia passato. Ci siamo condivisi il mangiare, insieme abbiamo<br />

superato i problemi, tutte le diffi coltà e dimostrato affrontando<br />

questo triste evento che la Rai è la Rai perché strutturata<br />

bene sul territorio.<br />

Se non esistessero le Sedi Regionali che nei momenti veramente<br />

del bisogno dimostrano di essere pronte a intervenire<br />

non si garantirebbe il servizio pubblico. Noi della sede RAI<br />

di Pescara non abbiamo dato ai cittadini la possibilità di non<br />

vivere il terremoto ma abbiamo permesso con la divulgazione<br />

delle immagini, con il lavoro e il grande impegno di dare la<br />

giusta dimensione di quello che è il servizio pubblico. Quanto<br />

fatto da noi per il terremoto ha una valenza non in ambito regionale<br />

ma in ambito nazionale ed internazionale. Alle 3:43 di<br />

quella terribile notte dopo quella violentissima scossa, io ero<br />

in uffi cio insieme a tutti gli altri responsabili di tutte le aree che<br />

compongono la sede regionale, ed alle 5 e qualche minuto, abbiamo<br />

mandato al Vidigrafo di Roma, le primissime immagini<br />

della tragedia. Quelle primissime immagini sono state cirquitate<br />

e mandate subito in onda da Rai News 24 e poi cirquitate<br />

nel circuito internazionale. Le nostre immagini sono andate in<br />

diffusione nel mondo alle 6:00 circa; dopo un’altra ora abbiamo<br />

fatto partire la nostra stazione satellite che è stato il primo<br />

automezzo a posizionarsi in Piazza Duomo a L’Aquila mentre<br />

tutti gli altri avevano bloccato l’autostrada. Le stazioni satelliti<br />

ITA che partivano da Roma, non sono riuscite a raggiungere<br />

L’Aquila subito ma solo la sera alle ore 19:00 mentre noi<br />

dalle 6:00 del mattino del 6 Aprile fi no alle 19:00 della sera,<br />

abbiamo asservito non solo le esigenze redazionali nostre, ma<br />

garantito anche tutte le dirette dei Tg delle testate nazionali.<br />

Credo che questo comprovi veramente quanto sia importante<br />

la presenza della Rai sul territorio.<br />

Grande macchina organizzativa anche per quanto riguarda<br />

il Vertice del G8 che dalla Maddalena fu spostato dopo i<br />

tragici eventi nel capoluogo abruzzese?<br />

Si anche li abbiamo dato il nostro piccolo contributo perché<br />

per quanto attiene al G8 diciamo che c’è stato il tempo e la<br />

possibilità di mettere comunque in moto la macchina organizzativa<br />

e produttiva della Rai. Non eravamo presenti solo noi,<br />

ma erano presenti in grandi forze tutte le varie componenti delle<br />

testate, la Direzione e Produzione Centrale e devo dire che<br />

li è stato fatto un grosso lavoro dove Pescara si ha fatta la sua<br />

parte forse minima; un evento mondiale non poteva reggersi<br />

sulle sole nostre forze, pero anche li abbiamo fatto la nostra<br />

piccola ma importante parte.<br />

Il servizio Pubblico quindi ha scritto una pagina storica,<br />

cosi’ come è stato anche rilevato dai vertici dell’azienda?<br />

Sicuramente si, noi abbiamo ricevuto dal nostro Direttore Generale<br />

della Rai lettere di encomio per il lavoro fatto e io di<br />

questo ne sono orgoglioso e fi ero. Abbiamo ricevuto il plauso<br />

da parte di due consiglieri di amministrazione che sono venuti<br />

a trovarci perché hanno voluto toccare con mano quanto aveva<br />

fatto questa sede che è un po’ la cenerentola della macchina<br />

Rai e per rendersi conto di come una piccola entità abbia potuto<br />

garantire in qualche modo l’informazione nazionale. I giusti<br />

meriti ce li hanno riconosciuti e i riconoscimenti e gli encomi<br />

li abbiamo avuti. anche quelli personali mi sono giunti, che<br />

io voglio condividere, ancora una volta, con tutto il personale<br />

amministrativo e produttivo che dipendono dal direttore di<br />

sede e che lavorano intensamente.<br />

Mario Trapani Direttore della Rai Abruzzo<br />

L’Informazione Regionale della Rai in questi ultimi tempi<br />

è stata potenziata, oltre ai consueti appuntamenti informativi<br />

televisivi della TGR e Radiofonici, da due anni è<br />

stata inserita una nuova trasmissione al mattino chiamata<br />

“Buongiorno Regione” che fa registrare punte di ascolto.<br />

Come si sviluppa la nuova programmazione?<br />

Si, oltre a “Buongiorno Regione” si è aggiunta proprio nel<br />

mese di maggio, un’altra fascia pre- mattutina rispetto a quella<br />

delle 7:30; la programmazione della terza rete regionale in<br />

questo caso non è regionale ma è nazionale perché demandata<br />

a due studi centrali che sono quelli di Milano e Napoli che si<br />

collegano con le varie sedi.<br />

Dicevo si è aggiunto un altro importante appuntamento che è<br />

quello di “Buongiorno Italia”, qui parliamo di aspetti prettamente<br />

editoriali, per i quali forse io non dovrei parlare perché<br />

è giusto che vengano trattati e domandati al nostro Caporedattore,<br />

però anche qui c’è una parte di mia competenza che<br />

anche dietro questo neonato prodotto c’è comunque sempre la<br />

macchina produttiva, organizzativa, amministrativa alla quale<br />

facevo riferimento prima. Non si può certo andare in onda<br />

così facilmente se non c’è un supporto tecnico e organizzativo<br />

che assicura alla redazione di poter trasmettere, poi, quelli<br />

che sono i notiziari e le altre rubriche, macchina alla quale<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

15<br />

va anche aggiunto doverosamente quello del lavoro svolto da<br />

altri colleghi che assicurano i ponti di trasmissione che sono i<br />

colleghi di Rai Way, perché anche quello e nessuno lo dice ma<br />

io ci tengo a dirlo è un lavoro importante. Anche a loro va il<br />

giusto riconoscimento.<br />

Se qui come redazione, realizzassimo il prodotto redazionale,<br />

con il supporto della direzione ma senza l’apporto dei colleghi<br />

che lavorano nell’ambito della gestione delle frequenze e<br />

quindi dei collegamenti tra un centro trasmittente ed un altro,<br />

l’utente accendendo il televisore non vedrebbe nulla perché,<br />

giustamente, non si riuscirebbe a trasmettere e a diffondere<br />

quello che è il prodotto realizzato all’interno di una sede.<br />

Si parla da tempo di una nuova sede per la Rai a Pescara,<br />

cosa c’è di concreto Direttore in questi ultimi tempi?<br />

E’ vero c’è qualcosa di concreto ed è un mio orgoglio anche<br />

questo perché vorrei cercare di dare a Pescara una sede degna<br />

di questo nome. Pescara è una bellissima città che merita una<br />

Sede Rai e una presenza della Rai di migliore impatto nella<br />

città. Tra i miei vari obiettivi c’è anche quello di realizzare una<br />

nuova sede; ovviamente questo sarà possibile se le proposte<br />

che mi arriveranno e che doverosamente sottoporrò al vaglio<br />

della nostra direzione Generale, saranno valutate positivamente<br />

spero quindi si possano concretizzare. Certo è che ci<br />

sto lavorando su e credo di aver trovato tutti quei presupposti<br />

che possano costituire per l’azienda oggetto d’interesse, dico<br />

questo perché i capiredattori quando vengono nominati presentano<br />

il loro piano editoriale, io non ho presentato un piano<br />

editoriale con i collaboratori con i quali svolgo la mia attività<br />

tutti i giorni però è chiaro che avendo da due anni assunto<br />

questo incarico anch’io mi sono imposto una serie di cambiamenti,<br />

una serie di obiettivi da raggiungere e in questo mio<br />

promemoria sicuramente fi gura anche quello di realizzare una<br />

nuova sede.<br />

Per chiudere, Quali saranno gli obbiettivi sui quali puntare<br />

per il futuro della Sede Rai Abruzzese, ovvero, da Direttore<br />

di Sede che cosa ha in mente di fare?<br />

E’ Giusto che la Rai in quanto servizio pubblico offra agli<br />

utenti sempre più servizi e questo lo dico perché giustamente<br />

pagando un canone, l’utente è anche giusto che trovi riscontro<br />

in quello che poi è il prodotto e l’offerta da parte della Rai.<br />

Anche questo rientra un po’ in quelli che sono gli obiettivi che<br />

mi sono posto, quello di essere sempre più presenti, di non<br />

chiuderci ma di aprirci come azienda. Le potrei portare tanti<br />

esempi: sto cercando di stringere convenzioni con le Università<br />

per corsi di formazione per dare la possibilità a studenti che<br />

vogliono apprendere quelle che sono le attività che si svolgono<br />

in una sede Rai spaziando dal montatore al tele cineoperatore<br />

ai corsi master per Giornalisti.<br />

Penso che come Rai una cosa da noi non è stata fatta: andare<br />

nei comuni territorialmente più diffi cili da raggiungere e far<br />

si che un nostro funzionario degli abbonamenti, piuttosto che<br />

quello dell’alta frequenza, informasse i cittadini con diffi coltà<br />

di rapporti con l’azienda come potessero risolvere il loro<br />

problema circa l’abbonamento, piuttosto che spiegare ad una<br />

vecchina che non riesce più a vedere Raitre perché è partito il<br />

digitale terrestre, per quale motivo e come deve cambiare la<br />

frequenza e come dovesse sintonizzare il suo televisore.<br />

Tante piccole cose che però devono dare un segno tangibile di<br />

quello che l’offerta Rai vuole dare sul territorio. Il mio desiderio<br />

è quello di aprire la Rai sul territorio, non voglio assolutamente<br />

che gli utenti la considerino come una scatola chiusa. La<br />

Rai è un servizio pubblico e deve essere di tutti e per poter essere<br />

di tutti è chiaro che bisogna che offra dei servizi, da quelli<br />

meno importanti a quelli più importanti. Ripeto, anche quello<br />

di confrontarsi, di rapportarsi, di avere cadenze di presenza<br />

nostra nei comuni più diffi cili da raggiungere può costituire<br />

sicuramente un grande oggetto di interesse.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it


16 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

L’importanza di chiamarsi… “ZIO”<br />

Nel precedente numero abbiamo ricordato la fi gura di Rino e mi è sembrato<br />

superfl uo consultare l’anagrafe per tratteggiare meglio il personaggio.<br />

Ciò a ragione del fatto che i “soggetti mitici” galleggiano sul tempo<br />

senza subirne per intero gli attacchi. I quali, invece, toccano in sorte ai comuni<br />

mortali. Più che una data di nascita, avresti detto che quel marinaio gentile aveva<br />

un’origine. Più che una data di morte, ti saresti aspettato che egli un giorno fosse<br />

uscito in barca per non far ritorno. Nella vita può accadere di fregiarsi di numerosi<br />

appellativi, titoli e onorifi cenze. Ma son tutti scoloriti “ghirigori” al confronto del<br />

verace, squillantissimo “zio” di cui si inorgogliva lui. Con Rino capitava così:<br />

che facilmente pensavi ti potesse svelare le bizze del vento e i capricci del mare.<br />

E allora lo ascoltavi al pari di un oroscopo intuendo come fosse stato facile, per i<br />

più intimi, azzardarsi a chiamarlo “zio”. Provate veramente a interrogare il mare<br />

e cercate di rintracciare i suoi sacerdoti. Scoprirete che hanno piccole barche. E<br />

se per una strana circostanza esse sono grandi, sono affollate di autentici amici.<br />

Conosco un “sacerdote del mare” che si chiama Mario e il cui papà era un valente<br />

maestro d’ascia. Fu lui, da Silvi, a trasportare lo stabilimento “La Conchiglia”<br />

sull’arenile di Pineto. Già, cari lettori, il luogo da cui Rino prendeva il largo. Ne<br />

nacque un’amicizia e, sul litorale nord di Silvi, un’altra “Conchiglia” costruita<br />

col medesimo amore della prima. Ecco, signori in specie pinetesi, recatevi vicino<br />

all’Abruzzo Marina Hotel e vi ritroverete dinanzi uno stabilimento che io credo vi<br />

rammenterà gli anni Settanta, il grazioso “chiosco” vicino al “Druda” e un “balneatore<br />

avvocato”, mitico al pari di Rino. Qualche giorno fa mi è capitato di passarci<br />

e ho conosciuto Carlo, il fi glio di Mario, giovane volenteroso che ha il compito<br />

di far galleggiare senza eccessivi scossoni le sedute del Consiglio Comunale. Vi<br />

parrà strano, ma ho subito pensato al mio amico Ernesto e a quando facevamo gli<br />

“Assistenti bagnanti”. Anche noi, per vocazione, badavamo a che tutto rimanesse<br />

a galla e il caso vuole che oggi il mio amico sia Presidente del Consiglio, al pari<br />

di Carlo. Ernesto, si sa, ama Pineto e ha fi rmato un libro sull’argomento. Si tratta<br />

di un volume prezioso nel quale sono raccolti gli esiti di pubblicazioni precedenti<br />

e dove, con un’impostazione coerente, si tenta di tracciare delle possibili direttrici<br />

di interventi migliorativi. Carlo non ha scritto un libro ma è intervenuto e interviene<br />

nella vita politica del centro silvarolo con la pignoleria tipica di un maestro<br />

d’ascia. Il punto, in fondo, è sempre uno: interpretare i venti e non farsi sfasciare<br />

le vele o rovesciare lo scafo. Sapete, vedevamo la stessa Torre, noi silvaroli e noi<br />

pinetesi. La ammiriamo ancora oggi e tale e quale vorremmo la ammirassero i<br />

nostri fi gli. Potendo solcare anche loro, intendo, un mare azzurro e fascinoso. Il<br />

libro di cui vi ho accennato – “Pineto- Percorso storico e naturalistico” – auspica<br />

si possa pervenire – e cito il testo - al disegno di “ricostruire la Torre Vecchia sul<br />

Vomano per destinarla a punto di informazione turistica nel periodo estivo e ad<br />

osservatorio della foce del fi ume durante l’intero periodo dell’anno”. In tal modo<br />

si ripristinerebbe l’antico scenario che avi oramai inceneriti ebbero il modo di<br />

sorvegliare. Uso il termine “sorvegliare” a bella posta, considerate le violente<br />

incursioni di cui furono oggetto le nostre coste. Ebbene, signori miei, è un’idea<br />

interessante, non vi pare? Come il caso ha voluto che ci fossero due “Conchiglie”,<br />

allo stesso modo una consapevole avventura potrebbe far rinascere la seconda<br />

Torre con ubicazione sul Vomano. Personalmente trovo la proposta semplice e<br />

suggestiva. Specie se si scegliesse di costruire la Torre in vetro e energeticamente<br />

autonoma. Il visitatore non dovrebbe scorgere un manufatto il quale tenti di imitare<br />

l’antico che si conosce solo sommariamente. Dovrebbe invece stupirsi alla<br />

vista di una scintillante architettura realizzata con i più moderni materiali. Se è<br />

vero che vogliamo delle acque pure e trasparenti, provvederemo a dichiararlo con<br />

una superlativa Torre di vetro. “Come mai l’hanno fatta di vetro?”, si chiederà il<br />

turista. “Perché si voleva simbolizzare l’impegno a tenere puliti i nostri fi umi e il<br />

nostro mare!”, gli risponderanno. “E ci siete riusciti?”, incalzeranno i più curiosi.<br />

“Si tuffi , si tuffi !”, potremmo avere la buona ventura di rispondere. Perdonate, signori<br />

cari, si tratta solo di una fi aba. E di qualche innocua coincidenza. Eppure, se<br />

chi oggi deve badare a che tutto rimanga prodigiosamente a galla, vorrà oscillare<br />

col pensiero dietro agli stessi sogni che seppero cullare personaggi come Rino - e<br />

come il maestro d’ascia di cui ho dimenticato il nome - un’altra Torre svetterà<br />

maestosa, a nord di Pineto. Io ne sono certo. Le cose migliori si tramandano da<br />

padre in fi glio. E i progetti fanno lo stesso. Se valgono, hanno bisogno di schiere<br />

di operai. In alcuni casi, di generazioni di uomini. Termino con Mario il quale,<br />

venti giorni fa, stava sistemando una passerella che dalla sua “Conchiglia” punta<br />

dritta verso il mare. Chiacchieravamo quasi fosse mio zio. Quando d’un tratto arrivò<br />

una signora che conosco. Dopo i convenevoli di rito, la donna notò delle rose<br />

stupende proprio di fronte allo stabilimento. “A me si ammalano. O prendono i pidocchi!<br />

Come fanno a crescerle talmente belle?”, chiese con garbo. “Signora cara,<br />

bisogna che le spruzzi così e così…”, cominciò a istruire Mario. “Ma, soprattutto,<br />

lei ci parli! Ecco, faccia in questo modo. Le deve accarezzare!”, e così dicendo,<br />

sfi orò con le dita i petali di un fi ore. Bene, forse vi sembrerà che io sia andato<br />

fuori tema. Eppure, se voi ci pensate a fondo, converrete che un bravo maestro<br />

d’ascia non può che contenere un provetto giardiniere. Più genericamente, ogni<br />

“sacerdote della natura” un degno discendente. Vedete, abitiamo in un comprensorio<br />

splendido e dovremmo parlarci di più. E saper ascoltare. Insieme possiamo<br />

fare grandi cose e imprimerci nel cuore dei forestieri anche per le più piccole e<br />

apparentemente insignifi canti: come far crescere le rose!<br />

P.s. Chissà che, imparando a dondolare come fa questa tavola azzurra che da sempre<br />

ci seduce, non si diventi, un giorno… “zii”.<br />

Tino Ferretti


18 EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

Rifi uti: E’ caos, provincia e<br />

regione si mobilitino”<br />

<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Il vice sindaco Enrico Marini critica il sistema di gestione e fa un appello<br />

alla provincia di Teramo e alla regione Abruzzo.<br />

Due giorni fa l’ennesima cattiva notizia sul<br />

fronte rifi uti. Un’altra discarica che chiude<br />

e il comune che si ritrova nei guai. La Sogesa<br />

Spa, società che gestisce la discarica del Cirsu<br />

di Notaresco, infatti, ha comunicato al comune<br />

di Silvi la chiusura dell’impianto di compostaggio<br />

dove vengono conferiti i rifi uti organici, per il tramite<br />

della ditta Diodoro Ecologia che gestisce il<br />

servizio di raccolta differenzia a Silvi. “”Quanto<br />

sopra, - proprio come comunicato dalla Sogesa Spa<br />

agli uffi ci comunali, - a causa dell’impossibilità di<br />

smaltire i sovvalli di scarto (i residui) provenienti<br />

dalle lavorazioni dell’impianto di compostaggio.<br />

Come noto, la discarica dell’impianto Cirsu ha<br />

esaurito da tempo i propri volumi e pertanto i sovvalli<br />

provenienti dalle lavorazioni del Polo Tecnologico<br />

del Cirsu vengono smaltiti presso il consorzio<br />

comprensoriale di Lanciano. Dopo aver accettato<br />

i primi carichi ora anche la società gestrice di<br />

Lanciano ha comunicato di non poter continuare a<br />

smaltire”.” L’amministrazione comunale di Silvi,<br />

dopo aver alzato la tassa rifi uti e subito le legittime<br />

proteste di tutta la cittadinanza, si ritrova con una<br />

nuova grana, con le prevedibili conseguenze in ordine<br />

dei costi di conferimento, dell’effi cienza del<br />

servizio e del raggiungimento delle quote previste<br />

per la raccolta differenziata. “”I cittadini devono<br />

sapere di questa situazione - ha affermato Enrico<br />

Marini, vice sindaco e assessore alla gestione rifi uti,<br />

nel corso di una conferenza stampa convocata<br />

d’urgenza - – una situazione caotica dell’intero<br />

sistema rifi uti. C’è stato comunicato giorni fa la<br />

chiusura dell’impianto di compostaggio del Cirsu e<br />

adesso saremo costretti a rivolgerci ad un impianto<br />

privato, ad Avezzano, per poter conferire i rifi uti<br />

umidi-organici. E’ una situazione intollerabile ed<br />

abbiamo immediatamente chiesto un intervento<br />

della provincia di Teramo, della regione Abruzzo<br />

e di tutte le forze politiche. Il comune è ancora una<br />

volta costretto a subire delle ineffi cienze che non<br />

riguardano le nostre competenze. Non esiste un sistema<br />

integrato, non c’è un sistema tariffario certo,<br />

non ci sono prospettive certe ed ora siamo di fronte<br />

all’ennesima beffa, ritrovandoci, da soli, a cercare<br />

soluzioni indefi nibili e saremo costretti a conferire<br />

verso altri siti di conferimento a prezzi più alti<br />

compromettendo ancora la nostra gestione interna<br />

e la nostra situazione fi nanziaria”. Considerate le<br />

già note diffi coltà in ordine generale relative alla<br />

gestione del ciclo dei rifi uti, in particolare per il<br />

contenimento dei costi, risulta opportuno attivare<br />

le energie necessarie per arrivare ad una soluzione<br />

quanto mai urgente. L’amministrazione comunale<br />

ha lanciato l’appello a provincia e regione e attende<br />

nei prossimi giorni indicazioni chiare e risolutrici.<br />

”Ma resta il problema di individuare e chiarire un<br />

piano organico e sistematico messo a disposizione<br />

degli enti locali che continuano a subire una situazione<br />

degna di una vera e propria giungla. Provincia<br />

e regione non possono più rimandare e devono<br />

porre la questione tra le loro priorità” conclude<br />

Enrico Marini.<br />

Domenico Mazzone<br />

PARCO MARINO:<br />

Ecco il CdA, Presidente<br />

Benigno D’Orazio<br />

Lunedì 24 maggio, si è costituito il CdA dell’area marina<br />

protetta Torre di Cerrano, composto da Emiliano Di<br />

Matteo (per la regione Abruzzo), Orazio Di Febo (per la<br />

provincia di Teramo), Carlo Ciferni, Sergio Mazzone, Enzo Costantini<br />

(per il comune di Silvi), Marco Verticelli, Giorgio Parisse,<br />

Benigno D’Orazio (per il comune di Pineto), Fabio Vallarola<br />

(per le associazioni ambientaliste) Alla presenza del Direttore<br />

Generale del Comune di Silvi, Dott. Giuseppe Musumarra, il<br />

CdA ha eletto all’unanimità, Presidente del Parco Marino l’Avv.<br />

Benigno D Orazio, Vice Presidente è il Dott. Enzo Costantini. -<br />

“Si è trattato di un ottimo inizio”- afferma il neopresidente Avv.<br />

Benigno D’Orazio - nella consapevolezza, che si è trattato di<br />

un consiglio d’amministrazione e non di un consiglio comunale,<br />

fi nalizzato a produrre il massimo impegno, per la rinascita<br />

del Parco ed il suo miglior funzionamento. L’obiettivo comune<br />

del CdA, è la tutela dell’ambiente marino e la promozione del<br />

territorio, anche e soprattutto ai fi ni turistici.- Il CdA verrà uffi -<br />

cialmente presentato nel corso di una conferenza stampa, che si<br />

terrà sabato 29 maggio alle ore 10:30, presso la sala Giunta nel<br />

palazzo della Regione in viale Bovio a Pescara.<br />

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<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

”Con l’approvazione del bilancio <strong>2010</strong> abbiamo dato maggior<br />

vigore alla nostra macchina’ amministrativa che da domani dovrà<br />

partire più forte e dovrà dare risposte alla città” è il commento<br />

del sindaco Gaetano Vallescura a seguito dell’approvazione<br />

del bilancio di previsione del comune di Silvi. Giovedì sera, 20<br />

maggio dopo 7 ore di discussione, il consiglio comunale ha deliberato<br />

il documento fi nanziario dell’ente, grazie all’approvazione<br />

compatta di tutta la maggioranza, senza il voto dei gruppi<br />

di minoranza che hanno deciso, invece di abbandonare l’aula.<br />

Soddisfatto anche l’assessore al bilancio Valeriano Mancinelli<br />

che ha parlato di un bilancio all’insegna “”della trasparenza, del<br />

rigore e del rispetto del patto di stabilità”” e nella sua relazione<br />

tecnica ha citato il cancelliere tedesco Angela Merkel che<br />

più volte rileva che “la cultura della stabilità non è negoziabile.<br />

“”Mi preme evidenziare - ha sottolineato inoltre l’assessore al<br />

bilancio - che la programmazione effettuata dall’amministrazione<br />

è improntata soprattutto al mantenimento degli equilibri<br />

di bilancio e della solvibilità dell’ente: in linea con questo tipo<br />

di cultura, questa amministrazione, nel suo piccolo, ha cercato<br />

di defi nire una linea di condotta che porti ad un risanamento<br />

ed ad un contenimento delle spese non essenziali, nel rispetto<br />

degli Obiettivi del Patto di Stabilità nelle more di un riallineamento<br />

delle spese con l’andamento reale delle entrate che negli<br />

ultimi anni vanno man mano contraendosi. Queste contrazioni<br />

hanno di conseguenza condizionato certi programmi e iniziative<br />

da intraprendere ma non il giusto impulso che vogliamo dare<br />

alla città”. Stabilità e rigore tenendo però conto dell’esigenze<br />

fondamentali, infatti, come il settore turismo che ha visto incrementare<br />

le risorse per circa 100 mila euro, nel rispetto degli<br />

obiettivi e delle scelte compiute dall’amministrazione, al fi ne di<br />

dare vigore alla programmazione e alla pianifi cazione turistica<br />

che è “la vera e propria risorsa primaria della città. Si è provveduto,<br />

inoltre, a rideterminare la previsione di aumento dei costi<br />

per la gestione del servizio rifi uti, un tema quanto mai attuale,<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE 19<br />

Silvi, approvato il Bilancio <strong>2010</strong><br />

“Rigore e trasparenza, più risorse al turismo, al sociale e politiche d’infrastruttura. Grande prova di compattezza<br />

della maggioranza. Bocciati i 16 emendamenti della minoranza relativi solo sulla tassa rifi uti.<br />

S<br />

abato 22 e domenica 23 maggio è tornato a Silvi in piazza Marconi, il Festival Internazionale<br />

di Pentecoste, con la sua tredicesima edizione. L’organizzazione è stata curata come negli<br />

anni precedenti dall’Associazione culturale “Città di Silvi, di cui è parte integrante il gruppo<br />

corale Folk “Padre Giuseppe Lerario. Alla manifestazione patrocinata dalla Fitp, Federazione Italiana<br />

Tradizioni Popolari ha coadiuvato l’assessorato al Turismo del Comune di Silvi.<br />

I cinque gruppi partecipanti sono stati: gli Xinglar di Saragozza (Spagna), i I Tarantati” di Monte<br />

S. Angelo, il gruppo folcloristico della Città di Matelica, la compagnia. “P. De Laurentiis” di<br />

Roccascalegna e, ovviamente, il G.F. P.G. Lerario” di Silvi Marina. Alla prima della stagione dei<br />

Festival Folcloristici nel Mondo, hanno partecipato il presidente Nazionale della Federazione Italiana<br />

Tradizioni Popolari, Benito Ripoli e il presidente della IGF (Organismo internazionale delle<br />

federazioni folcloristiche), Lillo Alessandro, a cui è affi dato da diversi anni il compito di condurre<br />

I<br />

sulla base della situazione contingente ed in continuo mutamento,<br />

dei prezzi e delle tariffe praticate dagli operatori, dai Consorzi<br />

variamente implicati nel ciclo, dalla situazione di mancata<br />

riapertura della discarica, dai processi non ancora perfezionati<br />

della raccolta differenziata. In aumento anche le spese previste<br />

per il sociale, dovute per la maggior parte al pagamento delle<br />

rette minori ospitati presso strutture di ricovero, sulla base delle<br />

sentenze del tribunale dei minori; costi questi, molto spesso, indefi<br />

nibili, che avranno bisogno di variazioni di bilancio. Occhio<br />

di riguardo anche alle opere pubbliche ed a una politica delle<br />

infrastrutture. Il sindaco Gaetano Vallescura non ha risparmiato<br />

critica alla minoranza che ha abbandonato l’aula al momento<br />

della votazione e che aveva presentato ben 16 emendamenti<br />

tutti rivolti per la riduzione della tassa rifi uti: “”L’opposizione<br />

ha cercato di cavalcare il malcontento della cittadinanza, che<br />

giustamente si lamenta dell’aumento della Tarsu - ha commentato<br />

il primo cittadino - preventivando l’abbandono dell’aula<br />

e incentrando la discussione solo sulla tassa rifi uti a scapito di<br />

una discussione seria e costruttiva. Hanno perso un’occasione<br />

di democrazia”.<br />

Portavoce Amministrazione Comunale<br />

Domenico Mazzone<br />

13° edizione del Festival Internazionale di Pentecoste<br />

Sabato 22 e domenica 23 maggio con musica e folclore per le strade di Silvi si è aperta la stagione dei Festival Folcloristici del Mondo<br />

La 19/a edizione della fi era dell’edilizia<br />

l mondo delle costruzioni dal 21 al 23 maggio si è incontrato<br />

a Silvi presso la Fiera Adriatica del PalaUniverso. La<br />

diciannovesima edizione della Fiera dell’Edilizia, manifestazione<br />

fi eristica nazionale dedicata al mondo del progetto e<br />

delle costruzioni, ha aperto le porte a tutte le novità del settore<br />

ed è stata un grande centro di attenzione. Organizzata dalla<br />

Fiere Service sas di Giancarlo Cianfl one, quest’anno l’evento si<br />

è presentato con una veste rinnovata e dinamica che guarda al<br />

futuro, puntando sui convegni, sulla formazione e sulla qualità<br />

delle esposizioni.<br />

Nutrita è stata la partecipazione con 130 espositori provenienti<br />

da tutta Italia ed elevata la disposizione di 10 mila metri quadrati<br />

per l’allestimento delle ultime novità riguardanti l’architettura<br />

d’interni, l’edilizia industriale, attrezzature e fi niture edili, bioedilizia,<br />

energie alternative e software specializzati. Al taglio del<br />

nastro, sono intervenuti il sindaco di Silvi Gaetano Vallescura e<br />

il presidente della provincia di Teramo Valter Catarra. Un grande<br />

evento commerciale, dunque, che si è proposto per la conquista<br />

di nuovi mercati grazie alle nuove offerte di ultima generazione,<br />

in una rassegna completa dei prodotti e delle tecnologie<br />

per costruire, ristrutturare e recuperare. Un occhio di riguardo<br />

è stato prestato ai convegni ed alla formazione con un ricco programma:<br />

Venerdì 21 maggio alle ore 15.00, presso la sala blu,<br />

l’Ordine dei Geologi ha organizzato un seminario dal titolo ”Il<br />

il Festival di Pentecoste.<br />

La manifestazione si è aperta sabato 22 maggio alle ore 17,00 in piazza Marconi con l’esibizione<br />

dei gruppi “P.G. Lerario, gli “Xinglar e i “Tarantati. Domenica 23 maggio, invece, ci sono stati<br />

ben tre appuntamenti: alle 11,30 la Santa Messa di Pentecoste nella Chiesa Santa Maria Assunta<br />

con la partecipazione dei gruppi in costume caratteristico; alle 16.30 la grande sfi lata dei gruppi<br />

sul lungomare di Silvi; alle 21,00 in piazza Marconi l’esibizione di tutti i gruppi partecipanti e la<br />

conseguente premiazione fi nale.<br />

Portavoce Amministrazione Comunale<br />

Domenico Mazzone<br />

modello geologico e la modellazione geomeccanica dei pendii<br />

di roccia” mentre alle 14.30, presso la sala congressi, si è parlato<br />

di “”Prodotti e posa bio dei parquet”” organizzato dalla Euro<br />

Sistem Parquets. Alle ore 16.30, sempre di venerdì 21 maggio,<br />

la Digitecno ha organizzato il dibattito ”Un modello pseudo<br />

Tridimensionale per il calco di paratie”. Sabato 22 maggio alle<br />

ore 10 l’Astra Energie ha presentato il convegno “”Nuove linee<br />

guida e incentivi nella produzione di energia fotovoltaica. Certezze<br />

ed opportunità concrete per la pubblica amministrazione e<br />

le imprese in Abruzzo”.<br />

Domenica 23 maggio, alle ore 10, la Tecnologia Wolfhaus ha relazionato<br />

nel convegno ”Abitazioni a basso consumo energetico<br />

con struttura antisismica”. Nella tre giorni di fi era è stato ospitato<br />

il primo salone del mercato immobiliare, organizzato con<br />

le principali compagnie del settore della compravendita. ”Abbiamo<br />

voluto puntare molto sull’informazione e sulla qualità”<br />

- ha dichiarato Giancarlo Cianfl one, direttore responsabile della<br />

Fiere Service sas - dando risalto alle nuove tecnologie e alle<br />

innovazioni che garantiscono un futuro positivo all’edilizia. La<br />

Fiera si è estesa nelle aree interne ed esterne alla Fiera Adriatica<br />

in un percorso rinnovato che ha esaltato questa rassegna completa<br />

sul mondo delle costruzioni”.”<br />

Domenico Mazzone


20 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Lo Shock<br />

Lo shock è una situazione di squilibrio nel<br />

rapporto tra volume di sangue e capacità<br />

dei vasi sanguigni dell’organismo dovuta ad<br />

insuffi cienza della circolazione (infarto, embolia<br />

polmonare ecc.) o ad insuffi cienza del volume di<br />

sangue circolante (emorragie imponenti, disidratazioni,<br />

ustioni estese). Lo shock può essere diviso<br />

in una fase iniziale di compenso ed una fase suc-<br />

La “Beach Horror” è un prototipo di edilizia da spiaggia per il cui collaudo<br />

(o varo), non a caso, è stato scelto il nostro contaminato territorio.<br />

Una promozione antiestetica che continua quella già fi orente dell’orrido<br />

collinare e lacustre. Il solito squallore avallato dall’assoluta ottemperanza<br />

che il cittadino comune deve a tutti coloro, che detenendo un potere acquisito<br />

con le sue ics abilmente procurate, imperano poi su ogni tipo di coscienza e<br />

di obiettività! L’horror da spiaggia ti inorridisce? Non gliene ne frega un bel<br />

niente! Tanto non puoi farci nulla! La gente che passa, si scandalizza davanti<br />

allo scandalo? E chi se ne importa della nostra immagine?! Quello che conta<br />

per certa gente è che la squallida nave di cemento (o vagone letto se preferite)<br />

resti irremovibilmente là, così come l’ha voluta qualche “ammiraglio” del po-<br />

cessiva scompensata nella quale nessuna terapia è<br />

effi cace.<br />

I sintomi dello shock iniziano lentamente e progressivamente<br />

vanno dal colorito pallido della cute, sudore<br />

“a freddo”, polso fl ebile e assente, respirazione<br />

rapida e superfi ciale sino alla perdita di coscienza<br />

e al coma. Il trattamento principale negli stati<br />

di shock è (quando possibile) correggere la causa;<br />

quindi arrestare le emorragie, eventuale massaggio<br />

cardiaco ecc. Porre il malcapitato sdraiato supino<br />

con le gambe alzate per favorire il ritorno di sangue<br />

verso organi principali dell’organismo come cuore<br />

e cervello.<br />

Coprire il paziente per evitare il raffreddamento. Se<br />

il paziente è cosciente somministrare liquidi in abbondanza.<br />

Chiamare al più presto il 118.<br />

Uffi cio Stampa C.R.I. – Silvi (TE)<br />

www.crisilvi.it<br />

La “Beach Horror” pronta al varo<br />

Qualcuno mi rimprovera un comportamento<br />

alla “Mourinho”. Di dire cioè, e scrivere<br />

la verità, secondo un congenito anticonformismo<br />

certamente atipico negli allenatori di calcio<br />

e nei giornalisti professionisti. Se ho dedicato pagine<br />

a Pineto, pagine di lode, è perché Pineto, la sua<br />

amministrazione e la sua gente hanno meritato tali<br />

elogi, di questo potete esser certi! Così come, nei<br />

confronti del mio precitato paese di nascita, ho pure<br />

fatto critiche, anche se poche, (es. i doppi interminabili<br />

semafori sulla variante) quando è stato giusto<br />

farle. Se di Silvi poi, ho spesso scritto deploranti<br />

articoli (come il seguente), potete essere altrettanto<br />

certi che anche quelli sono stati e sono meritati.<br />

Il mio quarantennale rapporto col nostro viale,<br />

rapporto di un viandante puntuale e fedele nelle<br />

epoche, mi consente un’obiettività globale fuori<br />

discussione. Al riguardo quindi del nostro gioiello,<br />

un gioiello assoluto o quasi di Silvi, non ho potuto<br />

e non posso certo constatare un atteggiamento<br />

rispettoso e preservativo, quindi conservativo, né<br />

da parte degli amministratori, né, tanto meno, da<br />

parte di noi cittadini. L’attuale imperante disordine,<br />

comunque, relega certamente gli addetti ai lavori al<br />

ruolo di primi responsabili di un degrado tangibile<br />

sotto tutti, o quasi, i punti di vista. E’ innanzitutto<br />

molto singolare il fatto che solo a Silvi Marina non<br />

si possano applicare dissuasori di velocità, favorendo<br />

quindi la disputa dei prestigiosi “Gran Premi”<br />

notturni di “Formula Uno” e 750, vista pure l’assoluta<br />

assenza di “Starters” in divisa (assenti di giorno,<br />

fi guriamoci di notte…) L’andirivieni continuo<br />

di struzzi motorizzati contribuisce, inoltre, ad un<br />

inquinamento atmosferico ed acustico tali da giustifi<br />

care a priori il mio saltuario esilio pinetese.<br />

Altro aspetto, più unico che raro, è la totale possibilità<br />

di accedere abusivamente sul marciapiede, sia<br />

in termini statici che dinamici. Sia cioè se l’accesso<br />

è fi nalizzato (in qualsiasi modo e per qualsiasi<br />

“ignorata” infrazione) al posteggio di auto, furgoni,<br />

pulmann ecc., sia se optato per un utilizzo alternativo<br />

e trasgressivo delle vie Garibaldi, Rossi e Colombo,<br />

quindi con ogni tipo di mezzo e a qualsiasi<br />

andatura (ultimamente il solito esaltato in bicicletta<br />

mi è passato a pochi centimetri con la stessa velocità<br />

con cui Bolt vola sulla settima decina dei cento<br />

olimpionici!)<br />

E che dire poi dell’oltraggioso e gratuito comportamento,<br />

lo ribadisco ancora una volta, verso le siepi<br />

(trascuratissime e disseminate di liquami canini) e<br />

verso il selciato del nostro lungomare? Quest’ultimo<br />

reso frequentemente lurido di sterchi animali,<br />

ciottoli, cartacce, bottiglie di plastica, tracce di<br />

tere indotto con le solite alchimie! La nave dell’orrore resta impassibilmente<br />

in quel luogo! E se qualcuno si azzardasse ad esprimere certe disapprovazioni<br />

senza la dovuta cautela, potrebbe ritrovarsi in tribunale. Non ci resta perciò che<br />

goderci la contemplazione di certe tipiche brutture così come ci ordinano i nostri<br />

centurioni. Ai privilegiati abitanti della zona, dico quindi: ammirate la nostra<br />

“Beach Horror”, ammirate la sua elevata imponenza, la sua preponderante<br />

e pletorica mole! <strong>Da</strong>vvero una bella sintonia con il vicino “Tower Bridge” sul<br />

grande fi ume Tamigi… (Alias Concio).<br />

Rossano Di Palma<br />

Sul lungomare…ognuno fa quello che gli pare!<br />

terra e fango, sabbia, frammenti di vetro, pagine<br />

volanti di giornali e riviste ecc.ecc. secondo un abitudine<br />

che delucida immediatamente, chi accede<br />

per la prima volta al lido di Silvi, sul grado di civiltà<br />

degli abitanti del luogo. Se questi visitatori poi,<br />

non fossero ancora soddisfatti, potrebbero visitare<br />

il nostro “Tombolo”, nella zona nord (alias la pineta<br />

di Cerrano), per rendersi conto, quindi, di come<br />

il mio riferimento al famigerato circondario livornese,<br />

sia quanto mai appropriato, anche se rivolto<br />

ad un agglomerato arboreo decisamente più ridotto.<br />

Per questo ed altro perciò, abbiate il coraggio della<br />

libera coscienza, ammettendo onestamente che la<br />

nostra Silvi, attualmente, è gestita e pervasa da una<br />

promiscuità sociale il cui grado di civiltà, ripeto,<br />

è evidentemente espresso dalle tangibili tracce del<br />

proprio atteggiamento.<br />

Rossano Di Palma


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Sulla tassa Rifi uti<br />

La collezione sul territorio di Silvi<br />

In quanto a monnezza qui a Silvi non ci facciamo mancare<br />

niente. Ne abbiamo di tutti i tipi e, come potete vedere dal<br />

catalogo, l’assortimento si fa più vario man mano che si avvicina<br />

la bella stagione. Silvi come Harrods di Londra, si trova<br />

di tutto. Quando la Protezione Civile andrà a liberare il personale<br />

addetto all’ambiente che, come Fantozzi, si sa che è rimasto<br />

murato vivo negli uffi ci da questo inverno, forse anche loro si<br />

renderanno conto che la situazione è vergognosa. Ho fatto un<br />

rapido calcolo e sono arrivato alla conclusione che buttare un<br />

sacchetto contenente carta mi costa circa 30 euro. Infatti il mio<br />

uffi cio produce, come rifi uti, solo carta da riciclare e siccome<br />

riempio un sacchetto al mese e verso circa 360 euro all’anno<br />

ogni sacco lo pago<br />

30 euro. Come me<br />

tanti altri cittadini<br />

vorrebbero sapere,<br />

dato che sono<br />

obbligati a pagare,<br />

come vengono<br />

spesi i loro denari:<br />

non c’è risposta, o<br />

meglio, non c’è<br />

una logica nella<br />

risposta perché,<br />

visto che siamo praticamente obbligati a riciclare dovremmo<br />

avere anche un risparmio<br />

sulla tassa.<br />

Invece paghiamo<br />

di più perché<br />

una tale discarica<br />

ha improvvisamente<br />

chiuso i<br />

battenti e quindi<br />

trasportare i rifi uti<br />

costa e quindi…et<br />

cetera.. Tutte balle.<br />

Il riciclaggio è<br />

fatto male, i controlli sono quasi inesistenti, l’impostazione di<br />

fondo della tassa proporzionale ai metri quadri è sbagliata. Vorrei<br />

pagare per i rifi uti che produco e non per quelli degli altri.<br />

Sarebbe bello se ci fossero più controlli, come si fa a Giulianova,<br />

non a Copenaghen: è notizia di oggi 26.5.<strong>2010</strong>: mediante<br />

scrupolosa ricerca, cercando proprio nei rifi uti, l’identifi cazione<br />

di alcuni probi cittadini che allegramente ne scaricavano, come<br />

fanno a Silvi, dove capita. Il Vigile ecologico, rovistando tra<br />

la spazzatura, ha trovato oltre a materassi, frigoriferi e sanitari<br />

anche gli indirizzi di quelli che ce li avevano lasciati e manderà<br />

loro il conto a casa. Personalmente gli riporterei pure i rifi uti.<br />

Michele Di Biase<br />

Nessuno è profeta in patria<br />

Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti<br />

Io ho sempre ritenuto che Silvi è nata il 17 di venerdì ma non so di quale anno. Se tu sei di Silvi<br />

ed apri un’attività sicuramente ti andrà male, ma se tu vieni da fuori ad aprire un’attività a Silvi<br />

sicuramente ti andrà bene. Mi spiego: ieri sera sono andato a vedere ad Atri la commedia “La<br />

Matresse” presentata dalla Compagnia Teatrale della Cooperativa Laser e sono rimasto sbalordito<br />

dal successo che ha ottenuto. Un grande pubblico, un’acclamazione totale per tutti i personaggi e<br />

per l’argomento trattato ma soprattutto un’accoglienza riservatagli, come se fosse una compagnia di<br />

livello internazionale. La compagnia è piaciuta così tanto, che già la sera stessa, dopo lo spettacolo,<br />

qualche personaggio importante della nostra zona ha avvicinato il responsabile della compagnia invitandolo<br />

ad esibirsi nel suo paese qui vicino. Io ho sempre seguito la Rassegna di Teatro Dialettale<br />

Abruzzese “Premio Kursaal, Città di Silvi” che si svolge a Silvi nel periodo invernale e non capisco<br />

come mai a Silvi i nostri ragazzi non sono mai stati presi con la dovuta considerazione e forse anche<br />

snobbati. In conclusione la compagnia non è mai stata premiata per quello che veramente merita.<br />

E’ proprio vero “Nessuno è profeta in patria”.<br />

Mario Mazzone<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

21


22 LA VOCE DELLA CHIESA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Concerti estivi “a rischio”<br />

Lo scorso Aprile abbiamo presentato un Concerto di grande spessore<br />

artistico, coinvolgendo un vasto pubblico. Quell’appuntamento ha richiesto<br />

una spesa di circa 3.000 euro, tra ospitalità e contributo per il<br />

viaggio degli orchestrali, provenienti dalla Toscana. Il contributo comunale<br />

promesso per questa stagione ammonta proprio a questa somma, per cui nulla<br />

rimane per l’estate. D’altronde il concerto eseguito ad Aprile non era realizzabile<br />

in estate, sia perché i musicisti non erano disponibili, sia perché, e questo<br />

è determinante, ospitarli per il pernottamento sarebbe stato impossibile. Una<br />

Tra due mesi la nostra parrocchia festeggerà la sua Patrona. <strong>Da</strong> tempo<br />

sto organizzando la festa, contattando la Banda musicale e la ditta delle<br />

Luminarie. Quest’anno verrà meno la compagnia di teatro dialettale<br />

della Laser, dato che non ha un’opera teatrale disponibile, se non quella data<br />

lo scorso inverno, originale in quanto al tema delle case di appuntamento, ma<br />

disdicevole dato il tenore della festa che si celebra. Sarà opportuno interpellare<br />

un’altra compagnia teatrale, o affi darci ad un complesso musicale? Quest’anno<br />

inoltre, assistiamo al fi orire di altre feste nel territorio della nostra parrocchia,<br />

e precisamente a Silvi Nord. Un progetto ambizioso ed affascinante vede coinvolta<br />

una associazione che ha chiesto al parroco la messa e la processione con<br />

la statua di Sant’Antonio. Mi auguro che questo nuovo appuntamento extra<br />

I<br />

Francescani secolari della nostra parrocchia,<br />

animati da Renato e guidati da Fr. Maurizio,<br />

hanno organizzato un pellegrinaggio al Santuario<br />

delle Stigmate di San Francesco, nell’Appennino<br />

toscano. I partecipanti, in gran parte giovani,<br />

hanno ripercorso insieme ai frati del Santuario, le<br />

varie tappe che hanno portato il Santo all’incontro<br />

con il Cristo, sotto forma di Serafi no, reso indelebile<br />

nel corpo del santo dalle cinque piaghe della<br />

Passione di Cristo.<br />

Momento toccante è stato quello della preghiera<br />

pomeridiana: alle ore 15.00, ora della Passione<br />

di Cristi, ogni giorno i frati cantano l’Ora media.<br />

Dopo questa breve e solenne preghiera, dalla Basilica,<br />

gremita di fedeli in ogni parte, si è snodata<br />

possibilità sarebbe data da un contributo di circa mille euro, rimasto in arretrato<br />

dagli scorsi anni, che dovrebbe essere liquidato al più presto. Con questa<br />

piccola somma potremmo approntare alcuni concerti, grazie alla disponibilità<br />

e alle conoscenze del Direttore Artistico Giamila Berrè. Aspettiamo che<br />

si sblocchino i fi nanziamenti necessari, oppure ci daremo appuntamento alla<br />

prossima stagione.<br />

La Festa dell’Assunta<br />

al processione dei Frati che si sono recati fi no alla<br />

cappella delle Stigmate, luogo sacro suggestivo arricchito<br />

da una grande Pala Robbiana raffi gurante<br />

la Crocifi ssione. La Santa Messa ha poi chiuso il<br />

pomeriggio, offrendoci momenti di preghiera semplice<br />

e profonda, nel pieno stile francescano. Molti<br />

erano i gruppi di pellegrini presenti, tra cui un gruppo<br />

di suore e uno di disabili mentali. Oltre il dato di<br />

cronaca, propongo due rifl essioni. La prima riguarda<br />

la sete di spiritualità che ogni uomo ha inscritta<br />

nella propria natura. Ho pensato a questo vedendo<br />

i fedeli che, nel primo pomeriggio di un giorno non<br />

lavorativo, ma ordinario per la Chiesa, erano stipati<br />

e silenziosi nel partecipare alla preghiera dei frati.<br />

Quante rughe di stanchezza su quei volti, segnati<br />

non solo dal peso del viaggio per raggiungere il<br />

santuario francescano, ma soprattutto dal viaggio<br />

della vita, ben più lungo e faticoso. A volte ci dimentichiamo<br />

che l’uomo ha bisogno di guardare il<br />

Cielo, e chiede a noi Sacerdoti e alla Chiesa in genere,<br />

di mostracelo e renderlo accessibile.<br />

Seconda rifl essione tocca il tema dell’emergenza<br />

educativa. Un pellegrinaggio non cambia necessariamente<br />

la vita di nessuno, tuttavia può essere<br />

un’opportunità data ai giovani, per arricchire il loro<br />

cammino formativo. La nostra parrocchia si sta<br />

sforzando in tanti modi, di educare i ragazzi che<br />

gli vengono affi dati nel catechismo e nel cammino<br />

francescano (Araldini-GiFra); il cammino non è<br />

Fr. Maurizio<br />

parrocchiale non sminuisca la nostra festa patronale. Stiamo cercando anche<br />

di trovare un’intesa con il Comune circa le serate del 14 e 15 agosto, e per<br />

una triangolare di pallone la cui organizzazione è stata affi data ad una locale<br />

società sportiva. Siamo anche in contatto con il Sig. Cianfl one per la sagra<br />

del pesce. Per reperire il denaro necessario si è pensato di affi dare la sponsorizzazione<br />

ad una agenzia pubblicitaria di Silvi. Per adesso tutto in cantiere,<br />

speriamo di realizzare con l’aiuto di volontari responsabili e dinamici, una<br />

festa degna di questo nome, che, oltre a far divertire, possa stimolare la fede e<br />

la crescita umana e spirituale dei nostri concittadini.<br />

Fr. Maurizio<br />

2 giugno: Pellegrinaggio Francescano a La Verna<br />

facile ed oltre agli entusiasmi, si scontra in alcuni<br />

casi con le cattive abitudini dei ragazzi di oggi. Tutto<br />

questo non ci deve scoraggiare, anzi, ci sprona a<br />

non gettare la spugna ed ad essere perseveranti nel<br />

presentare la nostra proposta educativa.<br />

Fr. Maurizio Di Paolo


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

LA VOCE DELLA CHIESA<br />

Storia di Francesco e del Francescanesimo<br />

Stiamo nel <strong>2010</strong> e non mi sembra che ci siano stati storici che si<br />

siano impegnati a darci qualche nuovo studio sul Francescanesimo.<br />

Sia il Capitolo delle Stuoie dell’anno scorso, sia i vari convegni<br />

celebrati nelle diverse famiglie francescane hanno prodotto diverse<br />

opere, ma, a mio giudizio, è mancata una nuova storia delle singole<br />

famiglie francescane. Il Capitolo delle Stuoie ha pubblicato gli “Atti”<br />

nel settembre 2009; la famiglia Conventuale ha risposto con un’Opera<br />

composta da più mani, dal titolo “La maturità evangelica di Francesco”<br />

a cura di Enzo Fortunato. Lì si ritrova il Carisma, la storia, l’attualità<br />

vissuta e raccontata dai protagonisti del nostro tempo. I Minori hanno<br />

tenuto un convegno a Greccio nei giorni 9-10 maggio 2008 ed hanno<br />

pubblicato gli atti dal Titolo: “Francesco a Roma dal signor Papa”. Dei<br />

Cappuccini non ho avuto notizie di celebrazioni.<br />

Io ho voluto contribuire con un libro che riassume la storia del Francescanesimo<br />

e del Conventualesimo dalle origini ai nostri giorni. Non<br />

è un’opera nata dalla sera al mattino, ma è un lavoro che viene da lontano.<br />

Ha richiesto tempo, meditazione, aggiustamenti e sistemazioni,<br />

letture, controlli e schede.<br />

Ho studiato Francesco e la sua rivoluzione operata nel secolo XIII: la<br />

sua novità consiste nel non aver avuto in mente l’idea di fondare un<br />

Ordine religioso, almeno agli inizi, ma voleva ridonato al mondo intero<br />

il Vangelo e di esso ha fatto l’unica forma di vita per sé e per i suoi<br />

fratelli. Fu vero lievito per la gente del suo tempo perché si inserì pienamente<br />

nel cuore degli uomini della sua generazione. La vita evangelica<br />

vissuta da Francesco diventa norma di vita per i suoi frati, per le sorelle<br />

di Chiara e per i laici che gli chiedono: “Cosa dobbiamo fare per piacere<br />

al Signore?” Come Gesù aveva detto: “Vi ho chiamato amici…”, Francesco<br />

chiama coloro che gli sono donati del Signore “Fratelli”. Nasce<br />

una fraternità guidata dall’umiltà che li pone nella “minorità”. I frati<br />

sono chiamati subito a porsi al servizio della Santa Sede perché ai loro<br />

piedi nudi si aprono tutte le corti, e il potere si inginocchia davanti alla<br />

loro umiltà. Piano piano c’è un certo allontanamento dalla povertà originaria<br />

forse anche perché la Chiesa aveva bisogno di questi religioso<br />

e voleva che non dipendessero da nessuno, neanche economicamente.<br />

Nel quindicesimo secolo nacque l’Osservanza, proprio per riportare<br />

l’Ordine nello spirito delle origini. I frati, molto presto, entrarono nelle<br />

grandi università del tempo per dare il loro contributo nell’insegnamento<br />

ed hanno dimostrato la loro grande sapienza che donavano volentieri<br />

e senza alcuna ricompensa. Tra i frati ci sono stati uomini di grande<br />

spessore fi losofi co e teologico come Bacone, Alessandro d’Hales, Bonaventura,<br />

Duns Scoto, Guglielmo di Ockam, ecc.. Ci fu un grande<br />

matematico come Luca Pacioli. Già sul fi nire del primo secolo del francescanesimo<br />

ci fu un frate che raggiunse la Cattedra di Pietro, Girolamo<br />

Masci che si chiamò Niccolò IV (1288-92). Ci furono frati missionari<br />

che valicarono i confi ni d’Europa ed arrivarono fi no alla Cina come<br />

Giovanni da Montecorvino che fu consacrato primo vescovo di Pechino<br />

nel 1309. Lungo i secoli si sono avuti momenti di splendore in seno all’Ordine<br />

e momenti di appesantimento, ma i frati si sono adoperati per<br />

essere di buon esempio verso il popolo. Tutte le famiglie francescane<br />

sono state preziose davanti al popolo e al Signore, tutte hanno dato<br />

grandi santi, studiosi, missionari, ma i Conventuali avevano costruito<br />

già dai primi secolo del francescanesimo, grandi basiliche e curavano<br />

in esse, in modo egregio, le liturgie, avevano musici rinomati che con i<br />

grandiosi organi deliziavano le folle che vi accorrevano, avevano dotti<br />

predicatori che portavano la parola di Dio al popolo con passione e<br />

fede. Questa famigli avrà anche diversi pontefi ci fi no al 1774, anno nel<br />

quale morì l’ultimi papa francescano Clemente XIV. In questa storia<br />

si parla anche delle soppressioni religiose operate dai protestanti, dai<br />

mussulmani, dalla Chiesa, dalla Rivoluzione francese, da Napoleone,<br />

dallo Stato italiano e da altri stati lungo i secolo, fi no ai nostri giorni.<br />

La famiglia Conventuale, che aveva i suoi conventi nel centro delle città,<br />

è stata più penalizzata degli altri istituti religiosi durante il periodo<br />

delle soppressioni. Dopo momenti di catacombe, durante il secolo XX<br />

ha ripreso il suo cammino e soprattutto per merito del P. Massimiliano<br />

Kolbe e la devozione alla Madonna, sta reggendo anche in campo vocazionale.<br />

Questa storia mi piace perchè racconta la mia famiglia e perché<br />

mi dice che questa famiglia viene da lontano: viene dal vangelo che ha<br />

superato i duemila anni di vita e sta benissimo!<br />

P. Nicola Petrone, “Storia di Francesco e del francescanesimo 1209-<br />

2009”, Silvi Marina <strong>2010</strong>.<br />

23<br />

Fra Nicola Petrone


24 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

I<br />

n occasione del 150° anniversario della<br />

morte dell’eroe atriano Pietro Baiocchi,<br />

l’unico abruzzese dell’impresa dei Mille, si<br />

è tenuto nel Teatro Comunale di Atri un memorabile<br />

concerto della Bernstein Symphony<br />

Orchestra, diretta dal Maestro Fiorangelo Orsini.<br />

La Bernstein Symphony Orchestra è nata<br />

recentemente (questo è il suo secondo concerto<br />

uffi ciale) dall’ardore organizzativo di un giovane<br />

musicista atriano, il prof. Michele Capanna<br />

Piscè, che ha creduto in questa rilevante<br />

operazione culturale: affi ancare un’altra compagine<br />

orchestrale alle tre orchestre sinfoniche<br />

abruzzesi: l’Orchestra Sinfonica Abruzzese,<br />

l’Orchestra dell’Accademia Musicale Pescarese<br />

e l’Orchestra del Teatro Marrucino di Chietii,<br />

per ampliare l’offerta al grande pubblico, e<br />

“per farsi portatrice – leggiamo in un comunicato<br />

stampa dell’orchestra – di un messaggio<br />

di pace e solidarietà, a testimonianza della sua<br />

trasversalità e della sua capacità di integrazione<br />

tra i popoli, culture, modi di vivere, apparentemente<br />

tanto lontani in un periodo storico<br />

talmente convulso e travagliato come quello<br />

attuale”.<br />

A capo dell’orchestra, dicevamo, il bravissimo<br />

L<br />

Grande successo della Bernstein Symphony<br />

Orchestra al Teatro Comunale di Atri<br />

’estate è appena alle porte e la stagione<br />

degli eventi e degli spettacoli<br />

ad Atri si comincia già a delineare.<br />

L’Associazione atriana “Unsorrisoperlavita”<br />

cala sul tavolo i suoi due assi dell’estate<br />

<strong>2010</strong>: il 6 luglio Piero Mazzocchetti e il 24<br />

luglio Fiorella Mannoia. Il primo in concerto<br />

in Piazza Acquaviva, la seconda presso lo<br />

Stadio Comunale di Atri.<br />

Piero Mazzocchetti è un autentico artista<br />

crossover che spazia sapientemente dal registro<br />

pop a quello operatic pop, Disco d’oro<br />

nel 1999 con L’eternità, ha venduto oltre<br />

150.000 copie nella sua carriera in Germania.<br />

Ritorna in Italia da sconosciuto classifi -<br />

candosi terzo al Festival di Sanremo 2007 e<br />

vende oltre 18.000 copie del suo cd Schiavo<br />

d’amore. Fin da piccolo dimostra la sua predisposizione<br />

per la musica, acquistando in<br />

breve tempo un’ottima tecnica pianistica e<br />

vocale. La svolta per la sua vita artistica avviene<br />

nel dicembre del 1998 quando, contro<br />

la volontà dei suoi genitori, Piero si allontana<br />

dai suoi affetti più cari e accetta un contratto<br />

in un pianobar di Monaco di Baviera. Qui<br />

conosce Karl Heinz Rumenigge, Mario Basler,<br />

Franz Beckenbauer e il dirigente tedesco<br />

di calcio Roger Wittmann, grandissimo<br />

Fiorangelo Orsini, cornista abruzzese di chiara<br />

fama, diplomato presso il Conservatorio “Luisa<br />

D’Annunzio” di Pescara con il massimo dei<br />

voti e la lode. Ha suonato sotto la bacchetta di<br />

L. Bernestein, L. Maazel, G. Pretre, R. Muti,<br />

C. Abbado, Z. Metha, W. Sawallisch, L.V.<br />

Matacic, C. M. Giulini. Successivamente si è<br />

dedicato allo studio della composizione, strumentazione<br />

per banda e direzione d’orchestra,<br />

frequentando i corsi di alto perfezionamento<br />

presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena,<br />

sotto la guida di Franco Ferrara, che lo annovera<br />

fra i suoi migliori discepoli. <strong>Da</strong>l 1982<br />

al 1989 è stato Direttore principale dell’ Orchestra<br />

Sinfonica Internazionale ed attualmente è<br />

Direttore Artistico della “Bernstein Symphony<br />

Orchestra”.<br />

Viene invitato come membro di giuria in prestigiosi<br />

concorsi internazionali, e per meriti<br />

artistici gli è stato conferita la cittadinanza<br />

onoraria presso la Città di Cosenza ed il “Diploma<br />

de Excelentia” rilasciato dal Ministero<br />

della Cultura Rumena, in occasione di un memorabile<br />

concerto tenuto presso la sala “Mihail<br />

Jora” della Radiotelevisione di Bucarest. Il<br />

concerto atriano del 20 maggio scorso si aperto<br />

con l’esecuzione dell’Inno Nazionale Italiano.<br />

Poi l’ouverture Egmont e la V Sinfonia in do<br />

minore op. 67 di Beethoven, la sinfonia dal<br />

“Nabucco” di Verdi, le sinfonie da “Guglielmo<br />

Tell” e “L’italiana in Algeri” di Rossini e<br />

l’aria “Nessun dorma” dall’opera “Turandot”<br />

di Puccini, infi ne due arie napoletane: “’O sole<br />

mio” e “Torna a Surriento”, magistralmente<br />

interpretate dal tenore atriano Carlo Assogna,<br />

in piena forma vocale, reduce da applauditissimi<br />

concerti tenuti come solista a Bologna. Il<br />

numeroso pubblico intervenuto alla celebrazione<br />

patriottica, ha apprezzato la pregevole<br />

esecuzione della nascente orchestra abruzzese,<br />

composta dai migliori professori della regione.<br />

Il Maestro Orsini ha confermato le sue doti di<br />

fi ne interprete e ottimo conduttore.<br />

L’orchestra, equilibratissima e dal suono incantevole,<br />

è stata lungamente applaudita, soprattutto<br />

a termine della sinfonia dal “Nabucco” di<br />

Verdi, tra le più “risorgimentali” del Maestro<br />

di Busseto. A termine del concerto, l’assessore<br />

alla cultura del Comune di Atri, la dott.ssa Angela<br />

De Lauretis, ha offerto al Maestro Orsini<br />

una targa ricordo dell’Amministrazione Comunale<br />

e del Comitato Festeggiamenti in onore di<br />

Santa Rita, che ha organizzato l’evento culturale-patriottico.<br />

Estate <strong>2010</strong>: due attesissimi concerti<br />

Ad Atri Piero Mazzocchetti e Fiorella Mannoia<br />

appassionato di canzoni italiane che decide<br />

di scommettere sul suo giovane talento e lo<br />

scrittura diventando ben presto il suo primo<br />

manager. Il talento di Piero Mazzocchetti<br />

esplode anche in Oriente nell’ottobre 2007;<br />

spettatori cinesi in delirio alla cerimonia di<br />

chiusura dei 12th Special Olimpic Games,<br />

al Jiang Wan Stadium di Shanghai, alla presenza<br />

di oltre 50.000 persone trasmessa in<br />

mondo visione. Per la quinta volta è ospite<br />

al “Carreras Gala 2007”, la famosa trasmissione<br />

a scopo benefi co in onda sulla rete tedesca<br />

ARD trasmessa in tutto il mondo, presentata<br />

da Josè Carreras con il quale duetta<br />

in alcune famose opere classiche al Teatro<br />

dell’Opera di Shangai. Il 7 novembre 2008<br />

esce il suo secondo album in Italia, Tribute<br />

to Luciano Pavarotti con sedici brani classici<br />

che spaziano da Donizetti a Verdi, da Puccini<br />

a Leoncavallo, accompagnati dall’Orchestra<br />

dell’Opera del Teatro Regio di Parma.<br />

Romana di nascita (classe 1954), ma trasferita<br />

a Milano da molti anni, Fiorella Mannoia<br />

ha saputo costruirsi dalla metà degli<br />

anni Ottanta la necessaria credibilità per di-<br />

ventare la voce e il controcanto femminile di<br />

una canzone d’autore storicamente declinata<br />

al maschile. La sua vera svolta arriva con il<br />

Festival di Sanremo del 1984: l’interpretazione<br />

di Come si cambia segna per lei una<br />

vera e propria presa di coscienza delle sue<br />

capacità interpretative. Nel 1985 pubblica<br />

Momento delicato e nell’86 Fiorella Mannoia.<br />

Nel 1988 un altro incontro importante<br />

quello con Ivano Fossati, l’autore con cui a<br />

tutt’oggi esiste la migliore “simbiosi”. Sua<br />

infatti è Le notti di maggio con cui Fiorella<br />

torna a Sanremo. Il brano si aggiudica<br />

nuovamente il premio della critica. È una<br />

sorta di consacrazione. A questo evento segue<br />

infatti Canzoni per parlare, album che<br />

racchiude in sé alcune delle più prestigiose<br />

fi rme della canzone italiana: Fossati, Ruggeri,<br />

Ron, Cocciante. Presenza importante<br />

nella realizzazione del lavoro è quella di<br />

Piero Fabrizi. A partire da questo album in<br />

poi, Fabrizi cura la produzione, gli arrangiamenti<br />

e la composizione di vari brani di<br />

Concezio Leonzi<br />

successo. Nel 2000 Fiorella partecipa come<br />

super ospite al Festival di Sanremo.<br />

Per i concerti di Piero Mazzocchetti e Fiorella<br />

Mannoia, si prevede grandissima<br />

affl uenza di pubblico da tutta la regione e<br />

fuori. Insomma due eventi da non perdere<br />

assolutamente.<br />

Sin da ora è possibile acquistare i biglietti<br />

per i due concerti all’indirizzo mail: unsorrisoperlavita@unsorrisoperlavita.org,<br />

oppure<br />

presso il Bar Movida di Corso Elio Adriano<br />

ad Atri. Il prezzo dei biglietti per il concerto<br />

di Piero Mazzocchetti: posto seduto 23 euro,<br />

posto in piedi 15. Per il concerto di Fiorella<br />

Mannoia: posto seduto euro 40, posto in<br />

piedi 30, ridotto (da 5 a 15 anni) seduto 25,<br />

ridotto in piedi 15. I ridotti devono essere<br />

prenotati in prevendita o tramite mail con<br />

nominativo e ritirati il 24 luglio prima delle<br />

ore 21 presso lo Stadio Comunale di Atri.<br />

Concezio Leonzi


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong> MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />

Quelle sue “Everglades” così<br />

umide e sonnolenti, dove il<br />

tropico centroamericano si approssima<br />

nell’alito caldo degli arbusti<br />

acquatici. Dove il silenzio millenario<br />

si diffonde con i suoi misteri, con l’eco<br />

aborigena dei vari defl ussi, con il lento<br />

rigurgito degli anfi bi intermittenti<br />

tra acqua e terra. Una vasta distesa di<br />

calme verdastre di tanto in tanto ricamate<br />

da petali variopinti che galleggiano<br />

leggeri, placidamente abbandonati<br />

alla solita ninna nanna di qualche alligatore<br />

stufo delle proprie immersioni.<br />

In questo pezzo di ecologia antico e<br />

intatto dell’entroterra di Miami, Bert<br />

Kaempfert amava tornare nel raccoglimento<br />

di un’ispirazione musicale al<br />

servizio dello stile e della raffi natezza.<br />

I suoi ineguagliabili arrangiamenti<br />

e la sua copiosa produzione ne hanno<br />

fatto uno dei migliori compositori del<br />

secolo scorso. La sua vita, breve e movimentata,<br />

interrotta inaspettatamente<br />

e prematuramente come quella di tanti<br />

suoi grandi predecessori (Gerswin per<br />

primo), ne ha avallato la notevole personalità<br />

artistica.Talento precoce (non<br />

a caso tedesco del nord), Bert visse la<br />

seconda guerra con variegata esperienza,<br />

attingendo quindi dal molteplice<br />

patrimonio di Jazz e Swing dell’epoca,<br />

dalla grande eredità di un mondo musicale<br />

che consacrerà poi (negli anni<br />

sessanta-settanta) con la veste nuova<br />

di un’impronta personale in cui il gusto,<br />

il cosmopolitismo e la versatilità si<br />

distinguono indelebilmente. La musica<br />

di Bert Kaempfert afferma un’originalità<br />

e una saldezza tecnica come pochissime<br />

altre del periodo. Lo stesso<br />

Bacharach, per quanto anch’egli grande<br />

compositore e arrangiatore, non ha<br />

manifestato una capacità creativa tanto<br />

ampia e multiforme. L’inventiva dell’autore<br />

amburghese si manifesta infatti<br />

nella stessa misura, sia nei tantissimi<br />

Lo stilista della musica<br />

(Per il trentennio della morte di Bert Kaempfert)<br />

pezzi di sua composizione, sia in tutti<br />

quelli da lui sapientemente orchestrati,<br />

musiche che acquisiscono una veste<br />

talmente appropriata e rinnovata, da potersi<br />

considerare quasi come sue totali<br />

creature. Restauratore di musica, quindi,<br />

anche di scarsa popolarità la quale,<br />

attraverso la sua impronta stilistica, acquistava<br />

una bellezza e un’importanza<br />

inusitate. Kaempfert è stato il creatore<br />

delle atmosfere, un poeta dell’orchestra<br />

che attraverso le sue strategie strumentali<br />

è riuscito a descrivere un mondo di<br />

distinte emozioni. Il suo vasto repertorio<br />

si estende dall’inizio degli anni<br />

sessanta alla fi ne dei settanta; durante<br />

un ventennio nel quale si distribuiscono<br />

le sue moltissime composizioni di<br />

genere diverso ma con un prevalente<br />

comune denominatore: quel gusto rifl<br />

esso in uno stile tra il romantico e il<br />

jazzistico, in cui il perfezionismo della<br />

sfumatura orienta l’indice di ascolto<br />

verso una sensibilità musicale non certo<br />

comune. Amare la musica di Kaempfert<br />

vuol dire infatti essere privilegiati nell’anima<br />

e nell’orecchio, privilegio tanto<br />

più se riferito ai suoi pezzi classici, a<br />

quei suoi tipici motivi solitamente eseguiti<br />

dai coristi a bocca chiusa, quindi<br />

dall’intervento sincopato degli ottoni.<br />

Tutto ciò premettendo, appunto, che la<br />

musica di Bert non risente delle appartenenze<br />

epocali, per il suo essere esempio<br />

di una classicità ed un gusto, tali<br />

da fare di questo autore un epigono dei<br />

grandi della leggera americana. Composizioni<br />

come “Lady”, “The world we<br />

know”, “Love”, “Moon over Naples”,<br />

“Remember When”, Strangers in the<br />

night”, “My way of life” ecc. confermano<br />

altresì questa vicinanza con i<br />

pezzi ruggenti dell’entourage postgerswiniano.<br />

D’altronde, nel primario<br />

orizzonte artistico di questo grande musicista,<br />

c’era la vocazione missionaria<br />

di rivalutare e proseguire, attraverso un<br />

ripristino magnifi camente personalizzato,<br />

quel caldo virtuosismo e quella delicata,<br />

soffusa intensità sentimentale che<br />

aveva caratterizzato il patrimonio musicale<br />

statunitense degli anni trenta-quaranta.<br />

Egli aveva certamente guardato<br />

l’America come una terra di conquista,<br />

un mondo ideale dove affermare il suo<br />

talento, che in fondo, derivava ideologicamente<br />

dal variegato scenario musicale<br />

e sociale di quel paese e di quell’epoca.<br />

E di certo, in America, il valore<br />

di quel giovane compositore e direttore<br />

tedesco fu certamente bene interpretato<br />

ed apprezzato. <strong>Da</strong> qui l’andirivieni<br />

dei suoi successi fra Germania e USA,<br />

quindi la collaborazione con le più importanti<br />

case discografi che internazionali<br />

(Polidor in particolare). Alcuni<br />

pezzi immortali di Bert, come “Love”,<br />

“Welcome to my hart”, “Love comes<br />

but once”, “My way of life”, “Strangers<br />

in the night”,”I can’t help remembering<br />

you”ecc. diventarono presto cavalli di<br />

battaglia di artisti del calibro di Dean<br />

Martin, Nat King Cole, Frank Sinatra,<br />

Pat Boone ed altri. E tuttavia il valore<br />

dell’opera di Kaempfert non è dato tanto<br />

dai suoi successi riconosciuti, ma da<br />

molti e molti altri motivi (meno noti o<br />

addirittura ignoti al gran pubblico) attraverso<br />

i quali esprime tutta la sua rilevante<br />

versatilità creativa. E’ doveroso<br />

quindi aggiungere il notevole contributo<br />

sia del suo diretto collaboratore Herbert<br />

Rehbein, sia del suo entourage orchestrale:<br />

un organico selezionato con<br />

alcuni elementi polifunzionali dotati di<br />

abilità ed eclettismo musicale. Di certo,<br />

infatti, l’eccezionale esigenza di malleabilità<br />

timbrica richiesta dal suo variegato<br />

indirizzo creativo, presuppone<br />

un’elevata professionalità ed un ottimo<br />

affi atamento da parte dei componenti<br />

dell’orchestra. Ben presto quindi, Bert e<br />

la sua leggendaria compagine strumentale,<br />

conquistano anche l’Europa: non si<br />

poteva certo restare indifferenti al suo<br />

ammaliante “A swingin’safari” (prototipo<br />

di un genere originale ed accattivante<br />

nel quale, ritmo, spensieratezza<br />

e allegoria timbrica, aderiscono fedelmente<br />

al riferimento africano) o verso<br />

i suoi fantastici “Wonderland” in cui<br />

trasferisce assortite melodie, compresa<br />

25<br />

una trasognante raccolta (Christmas in<br />

Wonderland) delle più note musiche<br />

natalizie. Un ulteriore cimento della<br />

sua inventiva è rappresentato da alcune<br />

colonne sonore cinematografi che, in<br />

cui esprime un estro e una brillantezza<br />

che assumono a tratti vere e proprie<br />

prerogative sinfoniche. Bert Kaempfert<br />

è stato un talento multiforme nel cui<br />

patrimonio produttivo c’è, ovviamente,<br />

ancora molto da conoscere e scoprire.<br />

Dico ovviamente perché tutti i veri valori,<br />

in musica e in altra arte, sono quasi<br />

sempre postumi. Come cultore della sua<br />

musica, quindi, ho, se non altro, potuto<br />

informarmi (attraverso una ricerca su<br />

internet fatta in questo trentennale della<br />

sua morte avvenuta prematuramente<br />

il 21 giugno 1980 a Maiorca) della sua<br />

rinnovata reputazione odierna, decisamente<br />

più aderente al suo effettivo<br />

merito artistico. Il merito di un uomo<br />

che attraverso la sua capacità, il suo<br />

gusto, il suo stile, ha fatto della musica<br />

un magnifi co espediente per far rivivere<br />

quelle rare emozioni e quei distinti<br />

sentimenti di un epoca ineguagliabile.<br />

Ora le sue eterne melodie resteranno altresì<br />

in quegli eletti ascoltatori e conoscitori<br />

che posseggono la sua preziosa<br />

discografi a (volendo si riesce a trovarla,<br />

anche se non certo in Italia) e il privilegio<br />

individuale per apprezzarla. Alcuni<br />

di essi (compreso il sottoscritto), sanno<br />

pure, purtroppo, che quel che resta di<br />

Bert, oltre alla sua musica immortale,<br />

è ciò che di lui fu romanticamente regalato,<br />

per propria volontà, all’acqua<br />

ricamata di quelle “Everglades” umide<br />

e sonnolenti. A quella vasta distesa di<br />

calme verdastre dove di tanto in tanto<br />

amava ritornare in vita e dove volle che<br />

fosse lasciato per sempre il resto delle<br />

sue premature spoglie.<br />

Rossano Di Palma


26 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Nuovo avvenimento culturale all’Auditorio Sant’Agostino<br />

ATRI tra Storia e Arte<br />

Sabato 12 giugno alle ore 18,00 presso l’Auditorium<br />

Sant’Agostino di Atri sarà presentato<br />

l’opera di Enrico Trubiano “ATRI tra<br />

Storia e Arte”.<br />

Dopo il riconoscente pensiero per la città di Silvi<br />

con la pubblicazione nel 2007 di una Ricerca,<br />

Saggio e Guida Storica: “Silvi la bellissima”, ora<br />

all’interno della nostra Diocesi si occupa dell’antichissima<br />

e storica Atri.<br />

La ricerca e guida sulla città è l’appassionante ed<br />

avvincente celebrazione dell’amore e della passione<br />

di quest’autore per la città; quell’amore per la<br />

storia e l’arte atriana trasmessagli dallo zio paterno<br />

Bruno Trubiano, arcidiacono della Cattedrale di<br />

Atri, autore di vari libri sulla città, nonché illustre<br />

studioso, latinista e formatore di giovani generazioni<br />

e dal padre Ilio, affabile persona amante di<br />

L<br />

a Commissione esaminatrice della<br />

sedicesima edizione del Premio<br />

Letterario Internazionale Jacquès<br />

Prèvert <strong>2010</strong> di Melegnano (Mi), presieduta<br />

da Benedetto Di Pietro per la sezione poesia<br />

e da Massimo Barile per la sezione narrativa<br />

ha decretato l’opera prima classifi cata: Germogli<br />

di viole di Floredana De Felicibus,<br />

poetessa di Atri.<br />

Un’affermazione che fa onore alla poetessa<br />

e alla sua Città, ricca di tradizioni poetiche<br />

e letterarie.<br />

Ecco la motivazione, fi rmata dal presidente<br />

della giuria Benedetto Di Pietro: «Uno dei<br />

temi proposti dalla poetessa Floredana De<br />

Felicibus è l’importanza della parola; la parola<br />

per la parola, ma anche la parola come<br />

veicolo di somma importanza per la trasmissione<br />

di immagini e sensazioni.<br />

La solitudine è onnipresente, “stiamo tutti<br />

insieme ma siamo soli”, affermazione che<br />

bene connota la vita della nostra epoca e<br />

così la parola non diventa solo un’espressione<br />

vocale dell’uomo, ma diventa una<br />

sovrapposizione di identità individuale “io<br />

stessa sarò parola e tormento” e una ricerca<br />

di comunicazione, in assenza della quale è<br />

classifi cabile solo come mera emissione di<br />

suoni. Altro caposaldo è il silenzio, opposizione<br />

e giustifi cazione della parola.<br />

Il silenzio è sì immobilità, ma con associazione<br />

ossimorica è anche musica che tutto<br />

pervade, “il silenzio della stanza / il silenzio<br />

delle membra / il silenzio della mente”. Una<br />

bella ricerca spirituale all’interno della pre-<br />

musica classica, arte e letteratura storica.<br />

L’opera che in questo nuovo appuntamento con la<br />

cultura, Enrico Trubiano consegna al lettore è un<br />

prezioso strumento che accompagnerà l’amante di<br />

questa tipologia di letteratura nella visita e nella conoscenza<br />

della città di Atri.<br />

L’evento letterario sarà presentato dal Sindaco di<br />

Atri Dr. Gabriele Astolfi , il Prof. Renato Colantonio<br />

Esperto e Collezionista d’Arte, il Prof. Antonio<br />

Di Felice, Storico e Socio della Deputazione di Storia<br />

Patria negli Abruzzi.<br />

All’avvenimento interverranno numerose personalità<br />

locali della politica e della cultura.<br />

senza costante del tempo che fugge e stigmatizza<br />

ogni azione dell’uomo».<br />

Erano 131 gli autori partecipanti, dei quali<br />

tre si sono classifi cati dal 1° al 3° posto, sette<br />

sono risultati Segnalati dalla Giuria e sessantadue<br />

sono stati giudicati Finalisti. Quindi<br />

un successo a gonfi e vele per la poetessa<br />

atriana, che aggiunge questo anello d’oro<br />

alla lunghissima catena di riconoscimenti<br />

conseguiti in competizioni poetiche regionali<br />

e nazionali di grande prestigio. Citarli<br />

tutti non si può in così poco spazio, ma è<br />

doveroso segnalare i più importanti: Premio<br />

speciale della giuria al Concorso “Raffaele<br />

Pellicciotta”, Perano (CH); 1° Classifi cata<br />

al Concorso “ Una pagina d’amore per San<br />

Valentino”, Bussolengo (VR); 1° Classifi cata<br />

al Premio Nazionale “ Dillo con i fi ori”<br />

Adria (RO); 1° Classifi cata al Concorso<br />

Nazionale di poesia e Narrativa “Renato<br />

Luigi Colantonio<br />

Fucini” Val D’Arno” (PI); 1° Classifi cata al<br />

Concorso “Io sono qui”, Istituto Comprensivo<br />

di Cellino Attanasio (Te); 1° Classifi cata<br />

al Concorso Letterario “Il Faro”, Teramo;<br />

1° Classifi cata al Concorso Internazionale<br />

di poesia “Ali di Aliante”, Minturno (LT);<br />

1° Classifi cata al Concorso di Poesia “Occhiettineri”<br />

Rende Cosenza ; 1° Classifi cata<br />

al premio di poesia dialettale “Concezio Talone”<br />

Altino-Archi (CH); 1° Classifi cata al<br />

Premio Internazionale di Poesia “Coluccio<br />

Salutati” Borgo a Buggiano (PT); 1° Classifi<br />

cata al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”,<br />

Senigallia; 1° Classifi cata al Concorso<br />

“Poesia nella vita” Canosa Sannita (CH);<br />

1° Classifi cata al Premio di Poesia dialettale<br />

Gioia Dei Marsi ( AQ ); 1° Classifi cata al<br />

premio di poesia dialettale “Concezio Talone”<br />

Altino-Archi (CH); 1° Classifi cata al<br />

Premio Letterario “Io sono qui”, Cellino Attanasio<br />

(TE). Insegnante di scuola elementare,<br />

Floredana De Felicibus è nata e insegna<br />

ad Atri. Ama dipingere e scrivere poesie:<br />

passioni attraverso le quali estrinseca i suoi<br />

pensieri in un connubio di pennellate e versi.<br />

L’affascina tutto ciò che è arte, espressione<br />

viva e autentica dei sentimenti che scaturiscono<br />

dalla sensibilità e dalla sfera più intima<br />

dell’artista.<br />

A marzo <strong>2010</strong>, nel corso di una suggestiva<br />

cerimonia in cui si sono felicemente coniugate<br />

poesia e musica, il prof. Vito Moretti<br />

dell’Università di Chieti, ha presentato<br />

presso l’Auditorium S.Agostino di Atri, per<br />

l’occasione gremita come non mai, la prima<br />

Città di Atri<br />

Sabato 12 giugno alle ore 18,00<br />

presso l’Auditorium S. Agostino di Atri,<br />

presentazione della ricerca e guida<br />

ATRI<br />

TRA STORIA E ARTE<br />

Ricerca e guida<br />

Edizioni Zona Franca - La Cassandra Edizioni<br />

Interverranno:<br />

Dr. GABRIELE ASTOLFI<br />

Sindaco della Città di Atri<br />

Prof. RENATO COLANTONIO<br />

Esperto e collezionista d’Arte<br />

Prof. ANTONIO DI FELICE<br />

Storico, socio della Deputazione di Storia<br />

Patria negli Abruzzi<br />

Sarà presente l’Autore<br />

Dr. ENRICO TRUBIANO<br />

Socio della Deputazione di Storia<br />

Patria negli Abruzzi<br />

Il Primo Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert <strong>2010</strong> alla poetessa atriana Floredana De Felicibus<br />

In punta di penna e di spirito<br />

raccolta di liriche di Floredana De Felicibus,<br />

a cura dell’Associazione Culturale “Luigi<br />

Illuminati” di Atri, dal titolo “I confi ni dell’ombra”,<br />

in cui l’artista raccoglie soprattutto<br />

la produzione degli anni più recenti.<br />

Il prof. Moretti, nella sua effi cace prolusione<br />

ha sottolineato come la raccolta della<br />

De Felicibus assurga “…all’effi cacia e alla<br />

turgida concretezza di un reportage nella<br />

condizione dell’uomo contemporaneo, del<br />

quale mostra disagi e stravaganze, malesseri<br />

e spregiudicate aspirazioni, senza peraltro<br />

mascherare l’intento estetico e il giuoco delle<br />

implicite fi nalità letterarie, che si avvertono<br />

sia nel recupero del linguaggio lirico della<br />

tradizione, sia nel gusto per le assonanze<br />

o per la rima, sia per l’andamento ritmico di<br />

molti costrutti, sia infi ne per l’eco di taluni<br />

Maestri, che hanno verosimilmente concorso<br />

alla formazione della poetessa e che sono<br />

stati poi da lei serbati con affetto in punta di<br />

penna e di spirito. ” Recentemente la poetessa<br />

si è cimentata con successo persino<br />

nella canzone abruzzese, con la bellissima<br />

canzone “Luna ‘ncantate”, musicata da Aldo<br />

Rampa e già eseguita dal Coro “Antonio Di<br />

Jorio” di Atri (di cui la De Felicibus è preziosa<br />

corista) e recentemente inclusa anche<br />

nel repertorio della gloriosa Corale “Gran<br />

Sasso” di L’Aquila.<br />

Concezio Leonzi<br />

concezioleonzi@libero.it


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

SALUTE E BENESSERE<br />

Helicobacter Pilory e Ulcera peptica<br />

La gastrite è una patologia molto comune,<br />

una delle sue cause è l’infezione della mucosa<br />

gastrica da parte di un batterio denominato<br />

Helicobacter pylori. L’Helicobacter pilory<br />

è un battero gram negativo a forma di spirale, esso<br />

si trasmette da uomo a uomo attraverso la saliva e<br />

attraverso il contatto orofecale,anche se non sono<br />

escluse cause di infezione esogene .L’Helicobacter<br />

p. ( HP) è stato scoperto negli anni ottanta da un<br />

ricercatore australiano che si occupava di analizzare<br />

le biopsie della mucosa gastrica dei pazienti affetti<br />

da gastrite. L’HP sembra essere la causa della<br />

malattia ulcerosa peptica. Il batterio viene isolato<br />

nel 95% dei soggetti affetti da ulcera gastrica, si<br />

è inoltre osservato che in persone volontarie sane<br />

alle quali è stato inoculato il germe si è sviluppata<br />

A proposito<br />

di…BOTOX<br />

Le emozioni..lasciano il segno. Dopo anni<br />

di sole, di sguardi intensi e fronte corrugata,<br />

ecco la comparsa delle tanto temute<br />

rughe d’espressione. A farne le spese sono soprattutto<br />

la regione frontale, la zona delle sopracciglia<br />

e la zona perioculare.Il Botox è un farmaco usato<br />

molto in questi ultimi tempi in medicina estetica.<br />

E’ formato dalla tossina botulinica tipo A purifi cata,<br />

la cui iniezione in sede sub-dermica determina<br />

il blocco dell’impulso nervoso alla muscolatura.<br />

la gastrite e l’ulcera. Tali studi hanno fatto pensare<br />

proprio al fatto che l’HP sia l’agente causale della<br />

patologia. La colonizzazione di HP avviene nell’epitelio<br />

gastrico e la struttura tipica del batterio<br />

permette l’adesione al tessuto. Il batterio produce<br />

una molecola denominata ureasi che è capace di<br />

creare un ambiente alcalino attraverso l’idrolisi dell’urea<br />

con produzione di ammoniaca che protegge<br />

il batterio dall’attacco dei succhi gastrici prodotti<br />

dallo stomaco. La capacità di idrolizzare l’urea è<br />

stata utilizzata per eseguire la diagnosi di infezione.<br />

Esiste infatti un test denominato “ urea breath test”<br />

che è uno dei test diagnostici più sensibili ed affi -<br />

dabili tuttora in commercio. Viene somministrata<br />

al paziente dell’urea marcata radio attivamente e<br />

si misura la quantità di anidride carbonica emessa<br />

con l’espirazione, l’anidride carbonica è il prodotto<br />

metabolico del batterio in presenza di urea, l’affi -<br />

dabilità di questo test è di circa il 98% per cui è<br />

uno dei test più comuni utilizzati al giorno d’oggi.<br />

Esiste anche una diagnosi sierologica che va a<br />

ricercare sul siero del paziente gli Anticorpi IgG<br />

specifi ci contro il batterio, questo test però risulta<br />

essere obsoleto e poco diagnostico e oggi è poco<br />

usato. Infi ne si può ricercare l’antigene fecale attraverso<br />

l’analisi di un campione di feci, oltre a questi<br />

test laboratoristici che non sono invasivi per la<br />

diagnosi può essere richiesta dal medico anche una<br />

gastroscopia esame questo però abbastanza fastidioso<br />

ed invasivo. I sintomi dell’infezione del batterio<br />

sono bruciore di stomaco ,soprattutto quando<br />

è vuoto, inoltre può verifi carsi nausea e perdita di<br />

appetito. Non sono da escludersi possibili sanguinamenti<br />

dell’ulcera. La terapia per distruggere la<br />

Esso è particolarmente utilizzato per diminuire le<br />

cosiddette “rughe d’espressione”, causate dalla<br />

contrazione della muscolature mimica (sopracciglia,<br />

zampe di gallina, rughe verticali interciliari e<br />

anche nell’iperidrosi) La tossina botulinica è una<br />

sostanza prodotta da un batterio: il Clostridium Botulinum.<br />

Quando viene iniettata determina il blocco<br />

del rilascio dell’ Acetilcolina che a sua volta è la<br />

sostanza che stimola la contrazione muscolare, per<br />

cui il muscolo praticamente si blocca determinando<br />

una paralisi.Le rughe del viso possono essere divise<br />

in due gruppi: quelle derivanti dal foto-invecchiamento,<br />

ossia dall’esposizione alla luce solare,<br />

e quelle causate da anni di contrazione dei muscoli<br />

facciali, le cosiddette rughe d’espressione. Sono<br />

proprio queste ultime su cui agisce la tossina botulinica<br />

di tipo A. Le indicazioni all’uso del Botox<br />

sono quindi:<br />

- Rughe verticali delle labbra<br />

- Rughe interciliari<br />

- Rughe orizzontali della fronte<br />

- Solchi glabellari<br />

- “Zampe di gallina”<br />

- Ringiovanimento del viso (Effetto Lifting)<br />

- Iperidrosi<br />

- Strabismo<br />

- Distonia cervicale<br />

Il trattamento è ambulatoriale; si rimuove dapprima<br />

il trucco, si disinfetta l’area da trattare, si applica il<br />

prodotto mediante un ago molto sottile e si applica<br />

27<br />

colonizzazione batterica consta di un mix di due<br />

antibiotici somministrati per almeno due settimane.<br />

Per alleviare i sintomi vengono somministrati<br />

inoltre farmaci anti acido che sono inibitori delle<br />

pompa protonica. Per evitare l’infezione di HP si<br />

raccomanda sempre di lavarsi bene le mani prima<br />

di mangiare e di evitare i cibi poco cotti.<br />

Dott.ssa Colagrande Enrica<br />

Biologa spec.nda patologia clinica<br />

successivamente del ghiaccio. Il tutto per la durata<br />

media di 30 minuti. Il viso dopo il trattamento si<br />

presenta leggermente arrossato, può presentare un<br />

piccolo livido che tende a riassorbirsi in poco tempo.<br />

E’ possibile l’uso di trucco quasi subito mentre<br />

l’esposizione al sole è sconsigliata almeno per 2<br />

settimane. Gli effetti benefi ci del Botox iniziano a<br />

vedersi dopo 4-5 giorni con il rilassamento del muscolo<br />

corrugatore, mentre il trattamento può durare<br />

sino a 3-4 mesi per poi scomparire gradualmente. Il<br />

trattamento con tossina botulinica di tipo A può essere<br />

associato ad altre procedure di ringiovanimento<br />

del viso, come trattamenti esfolianti ( peeling<br />

chimici), laser resurfacing, fi ller (Ac. Ialuronico),<br />

biostimolati (Ac. Polilattico), biorivitalizzanti (ac.<br />

Ialuronico fl uido, vitamine e coenzimi.)<br />

Dott. Luciano Leonio<br />

Malattie della Pelle – Medicina Estetica


28<br />

NOTIZIE SPORTIVE <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

il Grande lavoro di mamma Rai al Giro D’ Italia<br />

TV, Radio e Web, queste tutte le risorse della Rai impegnate per seguire il più classico degli appuntamenti: la “corsa rosa”<br />

E’ calato il sipario sull’ edizione <strong>2010</strong> del Giro<br />

D’Italia di ciclismo e anche quest’anno, è stato<br />

davvero enorme il lavoro e lo straordinario impegno<br />

della Rai con i suoi uomini e i suoi potentissimi<br />

mezzi.<br />

Siamo riusciti ad entrare proprio dietro le quinte del Giro<br />

per far capire a voi lettori, quante persone appartenenti<br />

all’azienda hanno lavorato giorno e notte per i vari appuntamenti<br />

che hanno accompagnato il Giro D’Italia.<br />

Oltre 6 mila chilometri in un mese del personale e dei<br />

mezzi della Direzione Produzione Rai. In tutto sono state<br />

utilizzate 159 persone, 26 automezzi di ripresa e supporto<br />

che hanno seguito e raccontato la corsa “rosa” minuto<br />

per minuto. Le dotazioni tecniche erano composte da 3<br />

Regie, 3 Mezzi RVM, 4 Mezzi Satellitari, 1 Mezzo di<br />

Editing, 1 Mezzo Regia della Radiofonia, 3 Gruppi elettrogeni,<br />

8 Mezzi di supporto, 3 Mezzi a uso uffi ci di Produzione<br />

e Redazione, inoltre allestita una regia mobile in<br />

vetta, vista l’impossibilità di arrivare in quota con i mezzi<br />

di ripresa. Per quanto riguarda le riprese, sono state<br />

utilizzate 22 telecamere tra partenza, tappa, arrivo, e per<br />

le diverse rubriche di Rai Sport. <strong>Da</strong> segnalare, in particolare:<br />

4 Telecamere su moto in corsa, 4 Elicotteri, di cui 2<br />

di ripresa e 2 ponte, 1 Aereo ponte, 2 Motocronache per<br />

la diretta video, 2 Motocronache per la Radiofonia<br />

Una squadra completamente rinnovata quella di Rai<br />

Sport al seguito del Giro d’Italia. Eugenio De Paoli, da<br />

oltre un decennio a capo dei grandi eventi sportivi della<br />

Rai, con la sua nomina a Direttore di testata ha passato il<br />

proprio ruolo al Giro ad Auro Bulbarelli, che da telecronista<br />

è diventato così il team leader della spedizione Rai.<br />

La nuova prima voce è stata quella di Francesco Pancani,<br />

al cui fi anco c’era <strong>Da</strong>vide Cassani. <strong>Da</strong>lle moto-cronaca<br />

sono intervenuti Andrea De Luca, giornalista della sede<br />

milanese di Rai Sport e Paolo Savoldelli, vincitore di<br />

due edizioni del Giro d’Italia. Silvio Martinello e Beppe<br />

Conti, hanno gestito invece la postazione moviola partecipando<br />

attivamente alla cronaca della corsa. Grandi<br />

novità all’interno della storica trasmissione “Il processo<br />

alla tappa” che per la prima volta, è stata condotta da una<br />

giornalista donna: Alessandra De Stefano. Ospite fi sso, il<br />

celebre giornalista Gianni Mura.<br />

Poi inoltre, La trasmissione del mattino “Si Gira”, realizzata<br />

dalla squadra di ripresa ITA 100 di Milano, è<br />

stata quest’anno affi data a Marino Bartoletti e Arianna<br />

Secondini, una brava giornalista di origini Pescaresi,<br />

L’appuntamento serale, il “Tgiro”, ha visto la presenza<br />

del caporedattore Alessandro Fabretti e di <strong>Da</strong>vide Cassani<br />

; l’ultimo appuntamento della giornata, “Giro Notte”,<br />

curato da <strong>Da</strong>vide Novelli con la partecipazione di Gigi<br />

Sgarbozza.<br />

Hanno Completato poi la squadra giornalistica di Rai<br />

Sport con ruoli di coordinamento, Ivana Vaccari e Annalisa<br />

Bartoli, mentre hanno realizzato servizi e interviste<br />

Fabrizio Piacente, Piergiorgio Severini e Mino Farolfi .<br />

Infi ne, La regia principale fi rmata da Nazareno Balani.<br />

Regia internazionale a cura di Antonella Rossi, registi<br />

delle rubriche sono stati Pietro Sollecchia e Francesca<br />

Bartolomei.<br />

Va infatti ricordato che una buona e riuscita trasmissione<br />

televisiva sportiva, non si realizza solo con l’esperienza e<br />

la bravura di affermati giornalisti, ma ma soprattutto con<br />

l’indispensabile operato di diverse fi gure professionali<br />

della RAI, squadre esterne e “DIREZIONE GRANDI<br />

EVENTI” coordinate dal Direttore ENRICO MOTTA,<br />

che attinge spesso anche personale affi dabile ed esperto<br />

delle sedi Regionali della Rai<br />

Infatti, anche la sede Regionale Rai Abruzzese, con a<br />

capo il Direttore Mauro Trapani e il responsabile capo<br />

della sezione PRODUZIONE, Peppino Troilo, hanno<br />

dato il loro fattivo contributo tecnico alla riuscita del<br />

93° Giro D’Italia, mettendo a disposizione l’affi dabile e<br />

collaudata operatività dello specializzato di Produzione<br />

Roberto D’Atri, con all’attivo oltre 10 Giri D’Italia, 4<br />

Tour de France e numerose altre trasmissioni di importante<br />

rilevanza.<br />

Insomma, davvero una grande squadra, quella della Rai,<br />

con un grande dispiegamento di mezzi e persone della<br />

Direzione Produzione che ha raggiunto l’obiettivo anche<br />

quest’anno, assicurando in oltre 6 mila chilometri<br />

di strada percorsi, il fl usso continuo delle informazioni<br />

e delle immagini, il tutto trasmesso dall’ ESTERNA 4<br />

di Milano.<br />

L’Art Gym si impone anche all’Aquila<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

Magnifi ca prestazione dell’Art Gym, vittoriosa nel trofeo regionale giovanissimi (da 5 a 7<br />

anni) disputatosi nel nostro travagliato capoluogo lo scorso 29 maggio. La competenza<br />

e la diligenza con cui la titolare della palestra di via Roma, signora Janna insegna le<br />

varie discipline ginniche è ormai arcinota. Anche stavolta, quindi, gli auspicati buoni risultati non<br />

si sono fatti attendere, nonostante la massiccia partecipazione di altri svariati concorrenti. Una<br />

splendida cornice di pubblico ha quindi salutato i vittoriosi bambini di Silvi (nella palestra della<br />

scuola media <strong>Da</strong>nte Alighieri dell’Aquila) con un arrivederci ai prossimi appuntamenti.<br />

R.D.


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Vincere il campionato in trasferta poteva<br />

non essere così emozionante come farlo<br />

nel proprio palazzetto al cospetto di un<br />

pubblico carico di entusiasmo e partecipe fi no in<br />

fondo. Ci piace pensare che la formazione di Mr.<br />

Pupi abbia scelto questa tattica e perdere quindi<br />

la seconda partita a Nereto per poi battere in casa,<br />

nel nostro splendido palazzetto di Via Po’ (che ancora<br />

non ha un nome ben preciso!!! e sarebbe ora<br />

di “battezzarlo”!), la formazione rivale. L’incontro<br />

è stato abbastanza lineare, solo alcuni momenti di<br />

intenso agonismo hanno caratterizzato soprattutto<br />

il primo e il secondo set, ma la compagine di Silvi<br />

dopo essersi aggiudicati questi è andata a chiudere<br />

con un secco tre a zero. Emozionante il ritorno in<br />

serie C, sottolineato dagli abbracci sul campo, sugli<br />

spalti e negli spogliatoi. Adesso la Società è già<br />

concentrata nel Volley Mercato con l’intenzione<br />

sicuramente di fare un campionato dignitoso che<br />

potrebbe magari rivedere la Volley Silvi ad alti li-<br />

Pallavolo: “C” risiamo!!!<br />

Stagione conclusa per<br />

l’Atri Volley maschile<br />

Erano partiti senza i favori del pronostico, ma con la voglia e la consapevolezza<br />

di poter far bene e così è stato. L’Atri Volley maschile, che ha<br />

partecipato al campionato di Serie D, è partita da subito senza temere<br />

nessuno e, acquisendo lungo il cammino altri giocatori importanti che si sono<br />

uniti ad una rosa già competitiva, ha disputato una regular season sempre<br />

nelle prime posizioni della classifi ca e qualifi candosi senza patemi d’animo<br />

ai playoff. Il cammino si è interrotto alle semifi nali playoff contro L’Aquila,<br />

con le sconfi tte per 3-2 in trasferta e per 3-1 in casa; le due partite sono state<br />

comunque tiratissime e, fi no all’aultimo punto la vittoria è sempre stata in<br />

bilico. Alla fi ne applausi scroscianti del pubblico per questi ragazzi che hanno<br />

dato tutto e hanno sfi orato l’impresa di arrivare alla fi nale promozione. Grazie<br />

ragazzi per le emozioni che avete dato agli atriani e vi aspettiamo per il prossimo<br />

campionato da disputare ancora più alla grande!<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)<br />

velli. Merito anche alla prima divisione femminile,<br />

che anche se non è riuscita a battere il fortissimo<br />

Teramo in semifi nale, porta in casa un ottimo terzo<br />

posto al primo anno di attività. Un ringraziamento<br />

va soprattutto al nostro main sponsor MondoMeeting,<br />

al presidente e dirigenti che hanno creduto in<br />

questo progetto, agli allenatori che hanno guidato<br />

professionalmente il proprio gruppo, ai giocatori<br />

che hanno lavorato duro per una stagione intera<br />

e infi ne al nostro meraviglioso pubblico che ci<br />

ha seguito fi no in “C”. Dopo una lunga stagione<br />

è ora di rilassarsi per i tre mesi estivi nel meraviglioso<br />

BEACH VILLAGE <strong>2010</strong> che è quasi pronto<br />

e sorge imperioso nella spiaggia compresa tra gli<br />

stabilimenti Coco Beach, Plinius e Malibù. Verranno<br />

allestiti tre campi che potranno essere utilizzati<br />

per corsi di Beach Volley, partite di Beach Volley<br />

e Beach Tennis e altro ancora. Durante tutta la stagione<br />

si susseguiranno tornei sia amatoriali che di<br />

livello, sia maschili che femminili, aperti a tutti.<br />

Finalmente è realtà! Dopo 20 anni<br />

dall’ultima avventura nella categoria<br />

superiore e un’annata straripante,<br />

l’Atri Volley femminile è in Serie C!<br />

Una cavalcata lunga un anno costellata<br />

di vittorie, una promozione mai messa<br />

in discussione, neanche dopo la sconfi tta<br />

a Collecorvino nei playoff, dopo la quale<br />

le ragazze di Mister Santarelli non si<br />

sono abbattute, anzi, hanno preso ancor<br />

più slancio e la vittoria, piena di voglia di<br />

rivincita, al ritorno, le ha ricatapultate al<br />

primo posto in classifi ca che aveva meritato<br />

nel resto della stagione. Si pensava si<br />

dovesse aspettare l’ultima di campionato<br />

vincendo sempre e invece, inaspettatamente,<br />

il Collecorvino ha perso la penultima<br />

ad Avezzano e così si è potuto festeggiare<br />

in anticipo.<br />

L’applauso va a tutte le ragazze, che egualmente<br />

si sono distinte nell’arco del campionato,<br />

dalle più giovani alle più esperte,<br />

che hanno dato sempre il massimo anche<br />

quando colpite da infortuni.<br />

Un campionato stellare dunque per l’Atri<br />

Volley, con solo due sconfi tte (alla penultima<br />

di regular season con la Colonnellese,<br />

ininfl uente avendo già acquisito il<br />

primo posto matematico, e come detto a<br />

Collecorvino nei playoff per 3-2 in una<br />

NOTIZIE SPORTIVE<br />

29<br />

Ma naturalmente non possiamo raccontarvi tutto<br />

in poche righe, veniteci a trovare on-site.<br />

Per non perdervi le news vi consigliamo di tenere<br />

d’occhio i nostri siti www.volleysilvi.it e www.<br />

volleyvillage.com . A presto e Forza Mondo Meeting<br />

Silvi.<br />

Gianluca Cicchetti<br />

Vola Vola Vola L’Atri Volley….in Serie C!<br />

partita combattutissima in una palestra ai<br />

limiti della regolarità architettonica) tante<br />

conferme dalle giocatrici più esperte e<br />

dalle giovani che già avevano fatto il loro<br />

esordio in prima squadra e tante sorprese<br />

da quelle che ci sono arrivate quest’anno.<br />

L’augurio è che tutte vengano riconfermate<br />

e che ripetano nella serie superiore<br />

i successi ottenuti quest’anno, complimenti<br />

quindi per la promozione in Serie<br />

C a Cinzia Fioretti, Marta Di Giovanni,<br />

Silvia Frattone, Giorgia D’Ambrosio,<br />

Luana Cellinese, Rina Carpegna, Melissa<br />

Chiarolanza, <strong>Da</strong>niela Guardiani, Monica<br />

Angelici, Anastasia D’Andreamatteo, Gabriela<br />

Georgieva, Vittoria Mazziotti, Mister<br />

Cristian Santarelli, al Presidente Ugo<br />

Giuliani e a tutta l’Atri Volley!<br />

Roberto Marchione


30 L’ANGOLO DELLA POESIA <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

DOPO IL LUNGO VIAGGIO<br />

Dopo il lungo viaggio<br />

la lunga strada percorsa<br />

a passo di danza<br />

la lunga attesa<br />

sei arrivata.<br />

Il mio corpo si scioglie<br />

al tuo calore al tuo respiro<br />

in questo dicembre<br />

così freddo e nebbioso<br />

i tuoi occhi come stelle<br />

brillano intorno<br />

i tuoi primi sorrisi<br />

i tuoi pianti<br />

le urla<br />

le tue prime scoperte<br />

sciogli ogni ostacolo<br />

ogni nodo restio<br />

ogni altro rancore<br />

e ti guardo senza vedere<br />

e ti parlo senza suoni<br />

e ti stringo forte senza toccarti<br />

mentre mi scuoti<br />

come un albero in autunno<br />

vento senza più ostacoli<br />

fondendo il dolore a pezzi<br />

come foglie secche<br />

disperdendo.<br />

Franco Conforte<br />

DUE MINUTI DI ETERNITÀ<br />

La tua luce fresca<br />

dei ruscelli a primavera,<br />

il verde mondo<br />

di un tempo che ritorna<br />

in questo magico momento<br />

che a me si ripete:<br />

in questo sogno di note<br />

che canta nel cuore<br />

per due soli minuti<br />

della nostra eternità.<br />

Rossano Di Palma<br />

IN QUALCHE PARTE DEL CIELO<br />

Volerò di nuovo,<br />

nell’azzurro<br />

che mi appartiene;<br />

nel tempo dei sogni<br />

lasciati<br />

in fondo al cuore.<br />

Volerò,<br />

come una rondine che cerca<br />

in qualche parte del cielo,<br />

in ogni spazio di luce<br />

la sua veloce eternità.<br />

Rossano Di Palma<br />

L’AGGUATO ALLE ILLUSIONI<br />

Non ho più<br />

archi né frecce.<br />

L’agguato alle illusioni<br />

è caduto<br />

nell’impronta<br />

dell’araba fenice.<br />

NA TAZZA DI CAFFÈ<br />

Annalisa Barletta<br />

A la matine, appena apre l’ucchie,<br />

subite nu pinzire ti ve ‘nmente,<br />

tutti l’aspettame veramente,<br />

chissà si è pronte lu caffè.<br />

Arricciche lu nase pi sintì l’addore,<br />

arguirdi la porte e vidi lu caffè,<br />

li mitte mmocche, li pruve nu’ccone,<br />

ma quande bbone, penze tra di te.<br />

Ma chi è stu caffè,<br />

na pirsone importante,<br />

na cosa di valore<br />

a na fammene interessante?<br />

Nu poche d’acqua nire,<br />

magari bullente,<br />

adduggite nghi caccose<br />

ma piace a tutta la gente.<br />

Li mitte mmocche,<br />

li bive nchi du tre sursate,<br />

ti prufume lu palate,<br />

ti da pure na svigliate.<br />

Ti apre l’ucchie,<br />

ti smove lu core,<br />

ti sveglie lu cirvelle<br />

e ti pare che lu monne è già chiu belle.<br />

GUARDO<br />

Mario Mazzone<br />

Guardo e l’occhio non è che vede<br />

tra l’anima e le cose.<br />

Ma davanti alla bellezza,<br />

Il velo si squarcia e<br />

l’anima stessa riesce a vedere.<br />

Pura, nitida e limpida,<br />

la forza prende forma,<br />

il disegno diventa scultura,<br />

prendo la vita e fondo l’aria.<br />

Guardo, è vedo ciò che<br />

avrei sempre voluto vedere.<br />

La vita che rincorre la vita,<br />

non è sulla strada di niente<br />

e non porta a niente.<br />

Crudo amor che fra noi,<br />

dispensi gioia e dolore,<br />

metti l’assenzio del tempo<br />

fra il disappunto<br />

di sentirsi sempre legati.<br />

Insomma: amore ti amo<br />

per dirti che tutto è più sopportabile.<br />

Laura Maggio<br />

VIAGGIO<br />

<strong>Da</strong>re una nota<br />

di una melodia d’amore<br />

che scivola<br />

silenziosa e luminosa<br />

sull’onda di un mare infi nito.<br />

La crisalide si schiude<br />

e mille colori danzano<br />

disegnando<br />

sul pelo dell’acqua argentata<br />

mille immagini.<br />

E la vita va…<br />

Tra il su e il giù<br />

tra il bello e il brutto<br />

tra la gioia e il dolore<br />

e si dischiude la bolla di sale<br />

che inaridiva il mio cuore<br />

e mille note<br />

compongono una melodia<br />

che porta dolcemente<br />

sulla sponda di una terra<br />

tutta da scoprire.<br />

RIMANI<br />

Rimani<br />

sul tavolo senza linee<br />

dei bizzarri incantesimi<br />

in mezzo a terracottei<br />

incredule<br />

di fumo<br />

e giostre di perché<br />

come calice senza stelo<br />

con vuoto a rendere<br />

LA PIANTA DEI LILLÀ<br />

La pianta dei lillà<br />

pensosa di domani<br />

tace<br />

il profumo.<br />

Guardo<br />

il sole d’ombra<br />

sibila la vecchia innocenza<br />

Maria Grazia Di Biase<br />

VIALE DELLA MARINA<br />

Annalisa Barletta<br />

Annalisa Barletta<br />

Non vedo più il gregge<br />

nel verde pascolo<br />

ove sovente sentivo<br />

belar gli armenti.<br />

Rimane solo il brontolio<br />

del mare e il fragore<br />

delle onde contro la scogliera.<br />

Riecheggia nel folto canneto<br />

dell’argine erto il fi schio dello storno,<br />

mentre in cielo si ammucchia<br />

e si dissolve, lo stormo…<br />

con acrobatico volo.<br />

Maestoso emerge dalla nebbia<br />

ad ovest il corno grande,<br />

mentre nubi minacciose<br />

appaiono all’orizzonte.<br />

Presto piovera’…<br />

Ede /90<br />

ISPIRAZIONE<br />

Presto! Un pezzo di carta<br />

ed una penna<br />

per salvare me stessa<br />

dall’impeto delle idee.<br />

Aspettate! Lasciatemi scrivere<br />

prima che le parole<br />

si uniscano in un meeting<br />

pericoloso per soffocarmi.<br />

Attenzione! Fate passare<br />

il Capolettera per primo,<br />

districatevi vocaboli con calma,<br />

non fatte come l’edera.<br />

Aiuto! Mi manca il respiro,<br />

o globuli nelle vene,<br />

per caso avete sbagliato strada?<br />

Non correte. Inchiostro pensaci tu.<br />

Con dolcezza la brezza marina<br />

coccola i fi ori mattutini,<br />

come le lettere coccolano me<br />

salvandomi con orgoglio da me.<br />

QUEL SORRISO<br />

Alma Xhindole<br />

Chi potrà dimenticare quel sorriso,<br />

che penetrò profondo nel mio cuore.<br />

Io le giurai, ricordo, eterno amore<br />

che illuminò di gioia il suo bel viso.<br />

Nascosta nel suo mondo di bambina,<br />

mi sorrideva sempre, ogni momento,<br />

poi seria, mi lasciava a tradimento<br />

perché dicevo ch’era birichina.<br />

E se passeggiavamo per la via<br />

e le parlavo appassionatamente,<br />

m’interrompeva improvvisamente<br />

poi sorrideva e diventava pia.<br />

Solo poco durò questo mio amore,<br />

non ci capimmo e lasciammo andare.<br />

Fu un sorriso che volli oscurare<br />

così misi a tacere questo cuore.<br />

Se or la incontro, quasi per caso,<br />

mentre la luna in ciel fa capolino,<br />

il suo sorriso par nocca di raso<br />

e d’angelo diventa il suo visino.<br />

Antonio Alfano<br />

Omaggio a Madre Teresa<br />

Volendo rendere omaggio a Madre<br />

Teresa di Calcutta il mese scorso<br />

abbiamo pensato di pubblicare la sua<br />

poesia “Vivi la vita”. Per un errore di<br />

stampa è stato posto in fondo la fi rma<br />

di colei che ce lo aveva inviato e non<br />

dell’autrice. Chiediamo perdono a<br />

Madre Teresa e scusa a tutti i nostri<br />

lettori.<br />

La Redazione


<strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Nasce ad Atri una nuova Associazione culturale chiamata<br />

“UN SORRISO PER LA VITA”. L’ Associazione<br />

no profi t, nasce con lo scopo di benefi cenza<br />

il 6 aprile 2009, data del terremoto dell’Aquila, da alcuni<br />

membri del comitato “FESTA di SAN GABRIELE”<br />

di Atri Si fa promotrice di varie iniziative per raccogliere<br />

fondi da devolvere per donare semplicemente UN SOR-<br />

RISO PER LA VITA.....<br />

L’Associazione, lo ripetiamo ancora una volta, ha carattere<br />

volontario e non ha scopo di lucro, ma il suo unico scopo,<br />

è quello di promuovere e valorizzare la cultura, favorendo<br />

lo sviluppo tra i soci e tra i cittadini di iniziative destinate<br />

all’informazione circa le problematiche della vita umana, al<br />

miglioramento del rapporto con le istituzioni, alla sensibilizzazione<br />

verso le tematiche sociali di maggiore interesse,<br />

alla diffusione di informazione, tramite l’utilizzo di tutti i<br />

mezzi di informazione possibili ed anche eventualmente attraverso<br />

un proprio organo di stampa. Al centro dell’attività<br />

dell’Associazione si pongono lo studio, la ricerca, il dibattito,<br />

le iniziative editoriali, le iniziative utili ad un profi cuo<br />

rapporto con il mondo delle istituzione amministrative (Comune,<br />

Provincia, Regione, Stato, Unione Europea ecc…), la<br />

formazione e l’aggiornamento culturale ed ambientale nei<br />

settori dell’economia, dei diritti sociali e delle problematiche<br />

in genere d’interesse sociale, anche in ambito sanitario. A titolo<br />

informativo e non tassativo. l’Associazione svolgerà le<br />

seguenti attività:<br />

a) attività culturali: seminari, incontri di studio, convegni,<br />

congressi, conferenze, dibattiti, mostre, inchieste, proiezione<br />

di fi lm e documentari culturali e comunque di interesse<br />

per i soci, attività di sensibilizzazione alle problematiche dei<br />

giovani e delle donne, i quali peraltro avranno ampio spazio<br />

all’interno dell’Associazione;<br />

b) attività ambientali e artistiche: studi ed iniziative per la<br />

tutela dei beni ambientali, architettonici, artistici e storici, e<br />

per la valorizzazione delle tradizione culturali del territorio;<br />

c) attività associative: incontri, manifestazioni tra i soci<br />

in occasione di ricorrenze, organizzazione di manifestazioni<br />

rivolte alla collettività in occasione delle festività, ed altro;<br />

d) attività editoriale: pubblicazione di una rivista cartacea<br />

e web, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, di studi<br />

e di ricerche;<br />

e) attività musicali: corsi di insegnamento e manifestazioni<br />

musicali;<br />

f) attività sportive: promozione dello sport tra i giovani<br />

con manifestazioni, tornei e gare agonistiche;<br />

g) promozione tra i giovani: della cultura ispirata alla<br />

libertà in ogni sua forma, alla democrazia e al rispetto delle<br />

differenze, alla solidarietà ed alla lealtà nei rapporti umani,<br />

alla responsabilità ed al rispetto della legalità;<br />

h) organizzazione della vita associativa come esperienza<br />

comunitaria, al fi ne di favorire la maturazione e la consapevolezza<br />

della personalità nel rispetto degli altri;<br />

i) educare all’impegno sociale, civile e alle partecipazione<br />

e alle conoscenze culturali;<br />

j) svolgimento di attività sportive, ricreative, sociali, didattiche<br />

ambientali, culturali, turistiche, agricole, artigianali,<br />

artistiche e di formazione professionale.<br />

Per il raggiungimento di date fi nalità, l’Associazione può collaborare<br />

o aderire a qualsiasi ente pubblico o privato locale,<br />

nazionale o internazionale nonché collaborare con organismi,<br />

partiti, circoli, movimenti o associazioni coi quali ritenga utile<br />

avere collegamenti.<br />

La 2°edizione del festival della solidarietà<br />

L’Associazione culturale<br />

“Un sorriso per la Vita”<br />

Il ricavato degli eventi del programma per l’anno <strong>2010</strong> andranno in benefi cienza. Saranno devoluti<br />

a favore del recupero architettonico del monastero di S.CHIARA a Paganica (AQ) distrutto dal<br />

sisma del 6 aprile 2009 e l’acquisto di un’ambulanza a favore della C.R.I. di ATRI<br />

L’Associazione può ricevere contributi e sovvenzioni e stipulare<br />

contratti di qualsiasi natura con l’Unione Europea, Enti<br />

Statali, Regioni ed Enti Locali o chiunque sia interessato allo<br />

sviluppo dell’attività dell’Associazione.<br />

L’Associazione può, inoltre, compiere tutte le operazioni<br />

bancarie, fi dejussorie, avalli cambiari e garanzie a favore<br />

di terzi, contrarre mutui e ipoteche, purché compatibili con<br />

l’oggetto sociale.<br />

Saranno tantissime le iniziative che L’Associazione organizzerà<br />

per L’Estate <strong>2010</strong> e non solo, qui’ di seguito tutto il programma<br />

delle manifestazioni:<br />

PROGRAMMA MANIFESTAZIONI ESTIVE<br />

ANNO <strong>2010</strong><br />

6 LUGLIO <strong>2010</strong> P.ZZA DUCHI D’ACQUAVIVA:<br />

PIERO MAZZOCCHETTI IN CONCERTO<br />

10 LUGLIO <strong>2010</strong> P.ZZA MAMBELLI:<br />

TORNEO DI BURRACO<br />

18 LUGLIO <strong>2010</strong> P.ZZA MAMBELLI:<br />

2° EDIZIONE FESTA DEI BAMBINI CON LA PARTECIPA-<br />

ZIONE DEI RAGAZZI DI RURABILANDIA<br />

ORE 21,00 SAGGIO DI DANZA DELLA PALESTRA SLIM<br />

LINE<br />

24 LUGLIO STADIO COMUNALE DI ATRI:<br />

FIORELLA MANNOIA IN CONCERTO<br />

1 AGOSTO <strong>2010</strong> P.ZZA MAMBELLI:<br />

CONCERTO DI ALCUNI GRUPPI DI GIOVANI DI ATRI<br />

7 AGOSTO <strong>2010</strong> P.ZZA MAMBELLI:<br />

FESTA SOCIALE DEDICATA ALLA 3* ETA’<br />

(PROGRAMMA A PARTE)<br />

20/21/22 AGOSTO FESTA IN ONORE DI SAN GABRIELE<br />

(PROGRAMMA A PARTE)<br />

22/23 SETTEMBRE <strong>2010</strong> FESTA IN ONORE DI SAN PIO<br />

(PROGRAMMA A PARTE)<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Presidente CERVONE GAETANO 3293780737<br />

Tesoriere IEZZI BRUNO 3381415022 - Fax: 085 7999346 – mail:<br />

unsorrisoperlavita@unsorrisoperlavita.org<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

LE ASSOCIAZIONI<br />

DA LEGGERE<br />

Mensile d’informazione cittadina<br />

a diffusione gratuita<br />

EDITORE<br />

Associazione culturale Onlus<br />

“ZONA FRANCA”<br />

Via Arrigo Rossi, 105<br />

64029 SILVI MARINA (Te)<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Rosario Di Blasio<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Luigi Colantonio<br />

COORDINAMENTO<br />

Luigi Colantonio<br />

31<br />

Zona Franca<br />

cultura<br />

attualità<br />

informazione<br />

politica e sport<br />

Associazione Culturale O.n.l.u.s<br />

Via A. Rossi 105 64029 Silvi Marina (Te) Tel: 339.7067848 fax: 085.932000<br />

REDAZIONE<br />

Direzione Comunicazione<br />

e Relazioni Esterne<br />

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COMITATO DI REDAZIONE<br />

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REDATTORI<br />

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FOTOGRAFIE<br />

A cura della redazione<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Costantino Coletti - Gianluca Mariani<br />

STAMPA<br />

La Cassandra Edizioni<br />

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Tel. 085.9463084 Fax 085.9461013<br />

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REGISTRAZIONE<br />

TribunaleTeramo<br />

N° 14/03 del 27/06/03


32 LE ASSOCIAZIONI <strong>Da</strong> leggere - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

Anche quest’anno è stato aggiunto<br />

un altro nodo al già<br />

solido legame costruito con<br />

la Germania nel 2008 dall’Associazione<br />

“Silvi e l’Abruzzo in Europa<br />

con le Fiat 500”. La manifestazione<br />

turistica itinerante ideata e portata<br />

avanti dal dinamico Presidente dell’Associazione<br />

Vincenzo D’Elia, con<br />

la sponsorizzazione dell’Amministrazione<br />

Comunale di Silvi e la collaborazione<br />

di “Fiere Service sas”, è tornata<br />

a Memmingen e dintorni dopo la<br />

puntata dello scorso anno in terra di<br />

Spagna, a Barcellona. Quest’anno i<br />

rappresentanti dell’Amministrazione<br />

Comunale di Silvi, contrariamente<br />

alla colpevole assenza del 2008 in<br />

Germania e del 2009 in Spagna, hanno<br />

partecipato in massa col Sindaco<br />

Gaetano Vallescura, l’Assessore al<br />

Turismo Annapaola Mazzone e---<br />

che hanno allacciato contatti con le<br />

amministrazioni locali tedesche e le<br />

Associazioni turistiche e culturali del<br />

luogo. Alla delegazione si è aggiunto<br />

anche una delegazione del Comune<br />

di Teramo, gemellata con la città di<br />

Memmingen, capitanata dall’Assessore<br />

al Turismo D’Ignazio e per la<br />

parte enogastronomica da Giancarlo<br />

Silvi la Germania<br />

e le mitiche Fiat 500<br />

Cianfl one responsabile della “Fiere<br />

Service sas” di Silvi. In questo <strong>2010</strong><br />

l’iniziativa ha avuto particolare successo<br />

poiché è stata supportata dalla<br />

presenza degli operatori turistici che<br />

oltre presentare ai Tour Operator tedeschi<br />

i loro pacchetti promozionali<br />

hanno offerto anche soggiorni gratuiti<br />

per le vacanze nella nostra città. La<br />

trasferta iniziata lo scorso 27 aprile<br />

con le bisarche che hanno trasportato<br />

le Fiat 500 a Verona è proseguita con<br />

una bellissima passerella nella città di<br />

Giulietta e Romeo e le foto nell’isola<br />

pedonale dell’Arena. <strong>Da</strong> Verona poi<br />

è iniziato il viaggio delle famose Fiat<br />

500 per raggiungere Memmingen attraverso<br />

le città di Trento, Bolzano e<br />

Vipiteno dove la carovana si è fermata<br />

per la cena ed il pernottamento,<br />

non prima di aver visitato la città e le<br />

birrerie locali. Al mattino seguente è<br />

ricominciato il viaggio per Innsbruk<br />

e la meta programmata. Lungo il<br />

percorso i partecipanti hanno potuto<br />

ammirare le incantevoli bellezze delle<br />

dolomiti ed ancora le montagne,<br />

vallate e foreste della Fernpass fi no<br />

a raggiungere la città tedesca di Kepten<br />

dove la popolazione ha seguito<br />

con ammirazione calore e simpatia le<br />

auto con le bandiere italiane e tedesche.<br />

In Markplatz a Memmingen una<br />

rappresentanza delle autorità cittadi-<br />

ne ha accolto la carovana per porgere<br />

il saluto di benvenuto. Il giorno dopo<br />

nel Palazzo del Comune il Sindaco D.<br />

Endres e la Giunta hanno ricevuto gli<br />

amministratori silvaroli e teramani<br />

dai quali è stato illustrato le bellezze<br />

della nostra terra, le meraviglie<br />

dell’arte e la grandezza della nostra<br />

cultura e tradizioni enogastronomiche,<br />

effettuato lo scambio dei doni e<br />

dato corso ai colloqui uffi ciali. Il 30<br />

aprile la carovana si è spostata a Ravensburg<br />

per la visita alla città, l’aperitivo<br />

nel ristorante del connazionale<br />

Giuseppe De Carlo ed il pranzo in una<br />

nota birreria. All’estrazione dei buoni<br />

vacanza offerti dai nostri operatori<br />

hanno collaborato il nostro sindaco<br />

Vallescura, l’assessore al Turismo<br />

Annapaola Mazzone e i rappresentanti<br />

del Comune di Teramo che poi<br />

coinvolti hanno partecipato ai canti<br />

e danze che hanno seguito la parte<br />

istituzionale. Domenica 1° maggio,<br />

con mestizia ma tanta soddisfazione<br />

per l’ottima riuscita della manifestazione<br />

la carovana turistica itinerante<br />

è ripartita per l’Italia con fermata in<br />

Alto Adige a Lagundo per il pranzo<br />

nella famosa birreria Forst e il ricarico<br />

sulle bisarche delle nostre mitiche<br />

500 per il ritorno a Silvi<br />

Luigi Colantonio<br />

Le capitali europee:<br />

Budapest -vienna- Praga<br />

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “ZONA FRANCA”<br />

Come da tradizione consolidata, anche quest’anno sta preparando LA GITA di FINE ESTATE.<br />

Si punterà verso le Capitali Europee: BUDAPEST – VIENNA – PRAGA e la data presumibile sarà verso la fi ne della prima settimana di<br />

Settembre. La durata 8/9 giorni. Saranno inoltre visitati: il LAGO BALATON (il mare magiaro), le città di GRAZ e SALISBURGO e l’AN-<br />

SA del DANUBIO. Non si tralascerà di ammirare alcuni monumenti storici dei Paesi che si visiteranno come: il Parlamento e il Museo<br />

Nazionale a Budapest; gli Appartamenti Imperiali della Principessa Sissi, la Cripta Imperiale e il Castello di Schonbrunn a Vienna;<br />

il Castello di Praga con il Ghetto Ebraico e la Basilica di S. Nicola di Bari. Tutte le visite saranno effettuate con guide in lingua italiana.<br />

Le altre notizie dettagliate sullo sviluppo della gita saranno pubblicate sul numero di Luglio del nostro giornale.<br />

Per informazioni e iscrizioni Prof. FOTI ANGELO tel. 085 9353280<br />

Il Presidente Zona Franca - Luigi Colantonio

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