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Aprile - Da Leggere

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APRILE 2010<br />

DA LEGGERE<br />

Politica<br />

LEGALITÀ<br />

E SICUREZZA<br />

Lega Nord Abruzzo - pag. 3<br />

L’Abruzzo racconta<br />

MONTEFINO<br />

R. Di Blasio- pag. 10<br />

Cronaca locale<br />

STANZA<br />

APERTA<br />

F. Ronca - pag. 21<br />

Cultura e società<br />

LA COMUNIONE<br />

O. C. M. - pag. 14<br />

Musica e Arte<br />

Notizie sportive<br />

AUDAX<br />

HATRIA<br />

IN C2<br />

www.daleggere.com<br />

Pineto<br />

PRESENTATO<br />

RICCICONTI<br />

R. Di Blasio - pag. 6<br />

R. Marchione - pag. 29<br />

Atri<br />

UMBERTO<br />

SACRIPANTE<br />

C. Leonzi - pag. 8<br />

CANZONE DI<br />

GIOVINEZZA<br />

R. Di Blasio - pag. 24<br />

Le Terre del Cerrano<br />

UN PUNTO NEL CUORE<br />

di Nadia Vanni Sociologa<br />

In questi giorni, ho chiesto ad alcune persone cosa fosse<br />

per loro l’amore.<br />

Mi è stato risposto che l’amore è il sentimento più forte<br />

del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa girare,<br />

mi è stato risposto che l’amore è qualcosa di appiccicoso, che<br />

attacca due persone,<br />

mi è stato detto che l’amore è una brutta bestia, una medaglia<br />

con due facce, mi è stato detto che l’amore è la cosa più bella<br />

che possa accadere ad una persona. Mi sono state date tante<br />

di quelle risposte così differenti tra loro che non basterebbero<br />

dieci pagine per raccoglierle tutte. Fin dagli albori della<br />

storia umana, pensatori e fi losofi hanno cercato di descrivere<br />

uno dei sentimenti più forti che un essere umano può provare:<br />

l’amore. Certamente non si può ridurre un argomento così<br />

ampio in poche righe nè tanto meno potete aspettarvi una<br />

trattazione completa da me.<br />

Sicuramente l’amore è la cosa più cercata e meno capita del<br />

mondo. Qualcuno ha detto che l’amore non esiste, qualcun<br />

altro che esiste, ma è talmente complesso che noi non riusciremo<br />

mai a conoscerlo. Siamo comunque convinti della<br />

sua esistenza in questo mondo. Desideriamo sentirlo e siamo<br />

preparati all’eventualità di amare qualcuno. Ma qual è la<br />

spiegazione del concetto di amore?<br />

Gli scienziati non lo hanno ancora scoperto, anche se dicono<br />

che tutto è determinato dai geni: un esempio sono i geni che<br />

determinano l’inclinazione di una persona verso il furto o<br />

l’omicidio.Ci chiediamo: è possibile che esista un gene per<br />

l’Amore? Cosa voglio esprimere quando diciamo che amia-<br />

mo qualcosa o qualcuno? Amiamo ciò che ci da piacere. Se<br />

qualcosa ci fa soffrire, odiamo quello che provoca la nostra<br />

tristezza. Ci avviciniamo a qualcuno che amiamo, desideriamo<br />

stabilire una relazione con questa persona, stare insieme<br />

a lei, ma nell’istante in cui scopriamo che forse non ci conviene,<br />

i nostri sentimenti si raffreddano e ci allontano.<br />

Lo scrittore Paolo Crepet scrive: “L’amore giusto, il grande<br />

amore, è nella capacità di mettere insieme senza confl itto le<br />

differenze, rispettandole e valorizzandole. Non è detto però<br />

che già dall’inizio in una relazione si riesca ad apprezzarle”.<br />

Credo sia molto importante capire questa frase e farla ognuno<br />

propria, capendo che l’eterno, la fedeltà, il rispetto e<br />

l’onesta non possono obbligatoriamente far parte dell’amore<br />

giusto, e che senza amicizia (quella vera, proprio con la “A”<br />

maiuscola), fondamento di ogni rapporto umano, non potrà<br />

mai esserci vero amore, valore aggiunto all’Amicizia stessa.<br />

In questi giorni il termine Amore è stato anche protagonista<br />

della campagna elettorale e della vittoria del Presidente Berlusconi.<br />

“L’Amore vince sull’odio” è stata la sua massima.<br />

Questa frase dobbiamo interpretarla come la volontà di aprirsi<br />

al popolo, di trasmettere idee e principi moderati e positivi,<br />

di infondere fi ducia e sicurezza nel futuro, ricusando l’odio,<br />

cioè la volontà denigratoria dell’avversario, la sfi ducia nell’azione<br />

politica e l’attacco personale.<br />

A quanto pare Berlusconi ha fatto breccia nel suo “popolo”<br />

riportando un risultato inaspettato; possiamo affermare che “<br />

l’Amore vince sull’odio”!<br />

ANNO VIII N. 4 - <strong>Aprile</strong> 2010 - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 SILVI MARINA (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio<br />

Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03


2 POLITICA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Il tifo uccide la democrazia<br />

La democrazia, come ricorda Gustavo<br />

Zagrebelsky nel suo “Imparare la<br />

Democrazia”, implica la reversibilità di<br />

ogni decisione, esclusa sola quella sulla democrazia<br />

medesima. Cosa signifi ca? Che un sistema sarà<br />

veramente democratico quando, oltre all’impianto<br />

legislativo e regolamentare, altamente garantista<br />

sul piano dei diritti individuali e collettivi, ci<br />

sarà un comportamento da parte di tutti ispirato<br />

ad un sano relativismo, perennemente dialogico<br />

e aperto. In un ordinamento democratico l’unico<br />

valore assoluto è il concetto stesso di democrazia,<br />

che si esplica nell’autonomia e indipendenza dei<br />

tre poteri fondamentali: legislativo,esecutivo e<br />

giudiziario; e nel rispetto assoluto per gli organi<br />

di garanzia della legalità e della costituzionalità:<br />

la Presidenza della Repubblica e la Corte<br />

Costituzionale. In Italia abbiamo la fortuna di<br />

avere, a fondamento del nostro Stato, una delle<br />

più belle leggi costituzionali al mondo. I nostri<br />

padri costituendi, pur nella loro grande diversità<br />

culturale, politica e religiosa, seppero fare sintesi<br />

e scrivere una legge che garantisce tutti sul piano<br />

delle prerogative democratiche. Ebbero pure<br />

l’intelligenza di saperla preservare dal tentativo<br />

di revisione di una maggioranza parlamentare<br />

semplice, prevedendo il referendum popolare<br />

confermativo, che non è previsto se la modifi ca<br />

costituzionale avviene con una maggioranza pari ai<br />

¾ del Parlamento. La democrazia non è solo forma,<br />

è anche, e fortissimamente, sostanza. E’ vissuto,<br />

fatica, sudore. Disponibilità costante a mettersi in<br />

discussione nella ricerca instancabile della verità,<br />

attraverso un confronto franco e sereno con idee<br />

e posizioni diverse. Senza questo atteggiamento<br />

la democrazia soffre, non si materializza, non<br />

diventerà mai farfalla. Ed è quello che sta accadendo<br />

La Lega Nord Abruzzo con Napolitano<br />

e Maroni, il PD con Di Pietro<br />

L’Aquila - La necessità di assicurare il pieno esercizio dei diritti di elettorato<br />

attivo e passivo alle passate consultazioni elettorali per il rinnovo<br />

degli organi delle Regioni a statuto ordinario, è stata la motivazione<br />

principale del decreto legge interpretativo approvato dal Consiglio dei ministri<br />

nella riunione straordinaria tenuta il 5 marzo a Palazzo Chigi. Il provvedimento,<br />

come ha spiegato il ministro dell’Interno Maroni, dà un’interpretazione<br />

autentica delle norme in materia elettorale, in linea con quanto già enunciato<br />

in una circolare del ministero dell’Interno emanata nel febbraio scorso. Nella<br />

circolare è scritto che “il cancelliere non può rifi utarsi di ricevere le liste dei<br />

oggi. Viviamo una condizione di democrazia<br />

sospesa perché tutti noi abbiamo messo da parte<br />

quella capacità critica che ha come presupposto<br />

la convinzione che nessuno è possessore assoluto<br />

di verità, e che per ricercarla e trovarla occorre<br />

l’impegno e l’intelligenza di tutti. <strong>Da</strong> sostenitori<br />

anche troppo accesi e convinti , ma pur sempre<br />

aperti alla contaminazione di idee altrui, siamo<br />

diventati tifosi refrattari al dialogo e al confronto.<br />

Il dubbio che l’altro possa avere più ragione e<br />

ragioni di noi non ci sfi ora più. C’è una sola verità<br />

ed è quella nostra. Chi la pensa diversamente da noi<br />

non è più il soggetto con cui bisogna confrontarsi<br />

nella ricerca di maggiore condivisione, ma un<br />

nemico da combattere attraverso la denigrazione, la<br />

delegittimazione, l’annientamento politico. E non<br />

solo l’avversario. Non si accetta né si ha più fi ducia<br />

nel ruolo di quelli che svolgono funzioni di arbitro.<br />

Gli organi di controllo della legalità sono anch’essi<br />

sottoposti, a secondo delle convenienze contingenti,<br />

alternativamente ad attestazioni di stima e a<br />

sconfessioni e critiche feroci. Il Presidente della<br />

Repubblica merita tutti gli elogi e le difese possibili<br />

quando le sue iniziative rafforzano o confortano<br />

l’azione di Governo, peste e corna quando la<br />

sconfessa. Così per la Corte Costituzionale. E per<br />

tutte le Autority chiamate a difendere la legittimità<br />

nei vari campi di competenza. Il ruolo e l’azione<br />

della Magistratura vengono indirettamente esaltati<br />

per i signifi cativi successi riscossi nella lotta alla<br />

criminalità organizzata, nel contrasto alle mafi e;<br />

viene direttamente dileggiata quando incrocia il<br />

malaffare e il malcostume in cui sono coinvolti<br />

pezzi di classe dirigente politico e amministrativo<br />

del nostro paese.Voci che dissentono, che si<br />

differenziano, che invitano ad abbassare i toni e ad<br />

usare maggiore prudenza, che sentono il fastidio<br />

per il pensiero unico non esistono. Non si registrano<br />

neanche quando emergono comportamenti<br />

palesemente e fortemente in contrasto con valori e<br />

principi a cui dovrebbe sempre uniformare la sua<br />

condotta chi occupa una delle istituzioni pubbliche.<br />

Sarà l’effetto della campagna elettorale in cui<br />

siamo immersi in questo particolare momento,<br />

sarà la conseguenza dei procedimenti giudiziari<br />

innescati dal caos delle liste che hanno esacerbato<br />

ulteriormente questo clima di confl ittualità politica<br />

e istituzionale, certo è che ci troviamo di fronte ad<br />

un rischio concreto e reale di un calo preoccupante<br />

del tasso di democraticità del nostro sistema. E’<br />

altrettanto vero che manifestazioni non consoni a<br />

dettati costituzionali si registrano in alcuni settori<br />

dello schieramento di opposizione, che , a volte,<br />

invece di limitarsi ad esprimere tutta la loro piena e<br />

incondizionata fi ducia nelle istituzioni di garanzia,<br />

come la Presidenza della Repubblica, cercano di<br />

forzarne la volontà suggerendo provvedimenti che<br />

accolgano, in qualche misura, le loro valutazioni.<br />

Come impatto nell’opera di demolizione<br />

dell’impianto democratico è sicuramente inferiore<br />

all’azione devastatrice e prevaricatrice del<br />

Presidente del Consiglio che ai titolari di quegli<br />

organi di garanzia non suggerisce garbatamente, ma<br />

impone brutalmente la sua volontà, ricordando loro,<br />

minacciosamente, chi li ha voluto in quei posti. Le<br />

intercettazioni di Trani, oltre a costituire materia di<br />

indagine per i magistrati, credo che rappresentino<br />

nel modo più chiaro e inconfutabile lo stato di<br />

degrado e di abbandono dei pilastri fondamentali<br />

della nostra democrazia.<br />

Leone Spitilli<br />

candidati, i relativi allegati e il contrassegno o contrassegni di lista, neppure<br />

se li ritenga irregolari o se siano presentati tardivamente”. Il provvedimento,<br />

ha aggiunto Maroni, vuole dare “un’interpretazione autentica, corretta”, alla<br />

legge elettorale, in particolare agli articoli 9 e 10 della legge n. 108 del 17 febbraio<br />

1968, dettando alcuni criteri interpretativi di norme in materia di rispetto<br />

dei termini per la presentazione delle liste, di autenticazione delle fi rme e di<br />

ricorsi contro le decisioni dell’Uffi cio centrale regionale.<br />

Alberto Piccinini<br />

Uffi cio stampa Lega nord Abruzzo


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Scompare un pezzo di storia di Silvi<br />

Frezza serva di Umberto Mazzone oppure Bonantonio per rubar, erano<br />

di questo tenore le scritte che si potevano leggere a caratteri cubitali<br />

lungo le strade collinari di Silvi una quarantina di anni fa, frasi che<br />

restavano in bella vista a volte per anni, a testimonianza di una sinistra maggioritaria<br />

dal dopoguerra, che tuttavia cominciava a differenziarsi vivacemente<br />

al proprio interno, con l’aggiunta non trascurabile di un pizzico di goliardia.<br />

Erano altri tempi, scene da osservare in bianco e nero nel pieno splendore della<br />

mai abbastanza rimpianta Prima Repubblica. Una Silvi ingenua che inseguiva<br />

il sogno del suo primo boom urbanistico, tra reciproci veleni sparsi a piene<br />

mani ma tutto sommato alla luce del sole, quegli stessi veleni che ancora oggi<br />

vengono invece abilmente nascosti dietro un sottile velo d’ipocrisia. Umberto<br />

Mazzone era il giovane sindaco socialista che si muoveva in bicicletta lungo<br />

le vie sterrate della marina, Armando Frezza era appena arrivato da Montefi -<br />

no per commissariare la litigiosa sezione locale del PCI, alimentando la ricca<br />

vena xenofoba della destra viscerale silvarola. Un altro autentico protagonista<br />

dell’epoca (durante la quale ricoprì il ruolo di autorevole assessore comunale e<br />

braccio destro del Sindaco) ci ha lasciati di recente: Bonantonio Di Giovanni,<br />

meglio conosciuto come Mastrantonio oppure con il nomignolo di ”sottomarino”,<br />

a causa del suo modo sempre civile e mai urlato di fare politica. In realtà<br />

POLITICA<br />

Antonio Di Giovanni e la diffi cile<br />

scommessa del riformismo<br />

Il gravissimo episodio avvenuto oggi pomeriggio<br />

in via Thaon de Revel, nel quale un nostro concittadino<br />

è stato aggredito e ferito da tre rom che<br />

circolavano senza casco contro mano e in tre su<br />

uno scooter, dimostra che il problema sicurezza a<br />

Giulianova è oggi più attuale che mai. In occasione<br />

delle riunioni con il nuovo Prefetto, i Sindaci<br />

dei comuni costieri teramani hanno preso impegni<br />

per contrastare la criminalità dilagante. Ebbene<br />

cosa ha fatto in questi mesi l’amministrazione comunale<br />

di Giulianova? Esattamente nulla perché<br />

fi nora è stata una amministrazione monotematica,<br />

con occhi ed orecchie solo per l’urbanistica, evi-<br />

dentemente il migliore strumento per fare politica.<br />

Ma nella nostra città non ci sono solo i costruttori<br />

e gli imprenditori, ci sono anche i comuni cittadini<br />

che hanno tutto il diritto di vivere nella LE-<br />

GALITÀ e nella SICUREZZA. Stavolta, e tante<br />

altre in precedenza, è andata bene (se così si può<br />

dire). Ma PREVENIRE questi episodi è l’unico<br />

modo per evitare quello che è già accaduto ad Alba<br />

Adriatica e Martinsicuro. “Il territorio ha bisogno<br />

di maggior controllo, non è possibile che minorenni<br />

sfreccino contro mano in tre e senza casco su<br />

uno scooter, che aggrediscano e feriscano in pieno<br />

centro cittadino riuscendo anche a dileguarsi.” -<br />

per me che l’ho conosciuto da vicino la sua fi gura rappresenta il prototipo<br />

del socialista riformista specifi co del XX secolo: un modello antropologico da<br />

sempre rarefatto in Italia e di cui oggi si è perso addirittura lo stampo (quello<br />

umanitario e vagamente cristianizzante dei vari Turati, Matteotti, Nenni, Pertini).<br />

Fu maestro elementare, come d’altronde tanti altri protagonisti ben più<br />

illustri del movimento operaio. Al contrario di ciò che si pensa comunemente<br />

più che un uomo di potere fu in primo luogo un coscienzioso e leale uomo di<br />

partito, punto di riferimento per i coetanei e i compagni più giovani, a cominciare<br />

dal fi glio Lucio, l’erede designato della sua missione politica, quasi in<br />

una prospettiva kennediana. L’ultima volta che l’ho incontrato non abbiamo<br />

quasi affatto parlato di politica, sapevamo entrambi di essere ormai schierati<br />

in campi nettamente diversi, lui non si rassegnava alla scomparsa del PSI dopo<br />

tangentopoli e come tanti altri dava la colpa ai detestati cugini del vecchio PCI.<br />

Comunque eravamo entrambi consapevoli di aver percorso insieme un tratto<br />

di strada in una straordinaria storia comune, destinata fatalmente ad essere di<br />

nuovo declinata e narrata in futuro, anche nella nostra Silvi sempre più allo<br />

sbando… il socialismo è un’idea che non muore, come la libertà!<br />

3<br />

Roberto Costantini<br />

Diritto di vivere nella legalità e sicurezza<br />

Teramo – Dopo aver effettuata all’inizio del mese di marzo<br />

la raccolta nei Comuni di Giulianova e Martinsicuro, altre<br />

fi rme, raggiungendo quota 1.000 sono state raccolte<br />

anche tra i commercianti ambulanti nei mercati degli altri Comuni<br />

della provincia di Teramo dalla Lega nord Abruzzo per<br />

chiedere alla Regione di applicare immediatamente la legge n°<br />

102/2009 che impone agli ambulanti l’obbligatorietà di presentazione<br />

del documento unico di regolarità contributiva, (Durc),<br />

al fi ne di prevenire l’abusivismo, lo smercio delle contraffazioni e<br />

afferma Andrea D’<strong>Aprile</strong>, Responsabile della Sezione<br />

di Giulianova - “Il problema della sicurezza<br />

dei cittadini è stato per troppi anni sottovalutato e<br />

minimizzato dalle sinistre, e oggi la situazione di<br />

degrado della nostra città è sotto gli occhi di tutti.<br />

Bisogna pianifi care e gestire la sicurezza della nostra<br />

città in maniera effi cace.<br />

VOGLIAMO TORNARE AD ESSERE PA-<br />

DRONI IN CASA NOSTRA.” – afferma Antonio<br />

Burrini, Coordinatore Provinciale di Teramo<br />

Lega Nord Abruzzo<br />

La Lega ha raccolto 1000 fi rme a difesa degli ambulanti<br />

“legali” e il 10 marzo ha incontrato l’assessore Castiglione<br />

a tutela della pubblica sicurezza.<br />

Con questa petizione la Lega si è presentata a Pescara mercoledì<br />

dieci marzo, dall’Assessore Regionale competente, Alfredo Castiglione,<br />

per rappresentare l’istanza della categoria. La Lega<br />

Nord Abruzzo ha dapprima sollecitato l’avvio di questa raccolta<br />

di fi rme e poi ha aderito in maniera compatta dopo aver<br />

presenziato tra i banchi dei mercati della provincia di Teramo.<br />

Alberto Piccinini-uffi cio stampa lega nord abruzzo


4 POLITICA<br />

Norouz della resistenza<br />

Norouz in lingua persiana signifi<br />

ca “nuovo giorno”, cioè<br />

il primo giorno della primavera,<br />

che corrisponde al Capodanno<br />

persiano; in questo giorno si dà l’addio<br />

al gelido inverno. Come tradizione in<br />

ogni casa viene allestito un tavolo con<br />

fi ori, candele, pesciolini rossi e sette<br />

ingredienti che iniziano con la lettera<br />

“S”, che in persiano simboleggia felicità,<br />

prosperità e ricchezza. La festa di<br />

Norouz quest’anno è stata registrata<br />

presso le Nazioni Unite come una festa<br />

che appartiene a tutta l´umanita. Il<br />

Presidente Maryam Rajavi, per l’occasione<br />

di Norouz incita la resistenza<br />

contro il regime di Tehran e chiede<br />

solidarietà da parte di tutto il mondo,<br />

ora che questa festa appartiene a tutti,<br />

per restituire libertà agli Iraniani<br />

che da 31 anni vivono sotto la dittatura<br />

religiosa. Infatti i primi giorni di<br />

questo Norouz cominciano sotto il se-<br />

Avendo dovuto presumere di essere diventato<br />

d’un tratto ignorante anche del signifi<br />

cato dei vocaboli più elementari, ho consultato<br />

dizionario ed enciclopedia per accertarmi<br />

dell’esatto signifi cato della parola “crescita”.<br />

Questo, per sincerarmi se le allucinazioni le ho io<br />

o la grande maggioranza della gente sotto l’effetto<br />

“stupefacente” delle false statistiche televisive.<br />

Già… perché se crescita vuol dire aumento, incremento,<br />

estensione numerica ecc., mi spiegate perché,<br />

se attorno a noi lievitano edifi cazioni di ogni<br />

tipo, traffi co automobilistico, fi le agli sportelli dei<br />

vari uffi ci, fi le negli ospedali, fi le negli autobus,<br />

nelle scuole, nei tribunali, nelle stazioni, nei cimiteri,<br />

nelle discoteche, nei campi di calcetto.<br />

Se sulle strade non vedi altro che lamiere che non<br />

ti lasciano nemmeno un buco di parcheggio; se<br />

anche qui a Silvi è diventato un onere stressante<br />

gno della prosperità per la resistenza<br />

in quanto Maryam Rajavi, Presidente<br />

eletto del Consiglio Nazionale della<br />

Resistenza arriva il 22 Marzo a Berlino<br />

per vari incontri con i politici tedeschi,<br />

tra cui parlamentari, esponenti<br />

religiosi, intellettuali e in particolar<br />

modo i movimenti per la difesa delle<br />

donne. In questo Norouz il mondo è<br />

testimone di una grande sconfi tta di<br />

Khamenei ed Ahmadinejad nelle elezioni<br />

parlamentari irachene, fi nite con<br />

la vittoria della coalizione Al-Iraqiya,<br />

guidata dal dottor Iyad Allawi contro<br />

il primo ministro Nouri Al-Maliki,<br />

l´uomo di fi ducia del regime iraniano<br />

resposabile di crimini contro i residenti<br />

disarmati del campo di Ashraf<br />

con uccisione di 11 di loro. Questo<br />

risultato è una grande sconfi tta per il<br />

regime dei mullah e per il propagarsi<br />

del fondamentalismo islamico in<br />

Iraq. Tehran aveva investito milioni<br />

di dollari per dirottare l’andamento<br />

democratico elettorale verso i gruppi<br />

capeggiati dal primo ministro Nouri<br />

Al-Maliki, che secondo gli ambienti<br />

indipendenti politici è un uomo collegato<br />

alla forza Qods della Sepah<br />

pasdaran, l´organo responsabile di<br />

gravi e sanguinari attentati nel mondo<br />

La signora Rajavi ha defi nito questa<br />

Crescita zero…<br />

posteggiare la propria auto d’estate e spesso anche<br />

d’inverno; se qualsiasi sala o corridoio d’attesa si<br />

trasforma in contenitore per sardine ecc. ecc. Mi<br />

dite perché, ripeto, se ognuno di noi verifi ca altresì<br />

e giornalmente tutto questo con i propri occhi e con<br />

i relativi disagi, deve poi paradossalmente credere<br />

e sostenere le inverosimili cretinerie divulgate dai<br />

mass-media per il proprio tornaconto? Cosa dovrebbe<br />

signifi care tutto quello che ho parzialmente<br />

elencato se non pure, che in termini demografi ci e<br />

relativi derivati, tutto in questo mondo odierno sta,<br />

non solo crescendo, ma paurosamente lievitando?<br />

O volete che vi citi pure il numero dei milioni di<br />

abitanti di S.Paolo, di Bombay e Mexico city? Di<br />

come i loro rispettivi spazi urbani si sono smisuratamente<br />

dilatati nel giro degli ultimi dieci anni?<br />

Questo che vuol dire crescita è zero o crescita miliardi?!...<br />

Con tutti i correlati rischi per la sopravvi-<br />

Un’altra porcata<br />

sulla pelle dei cittadini.<br />

Noi della Lega Nord segreteria Provinciale di<br />

Teramo non crediamo che i cittadini rosetani<br />

e giuliesi non abbiano pagato la tarsu o che<br />

abbiano bloccato i pagamenti di fronte agli aumenti di<br />

tariffa. Eppure le amministrazioni comunali di Roseto<br />

e Giulianova si sono opposte alla delibera del consiglio<br />

del consorzio, condivisibile o meno, all’aumento del prezzo dei rifi uti con<br />

in modo irresponsabile e scellerata.<br />

“Una situazione - dicono i coordinatori provinciali - che reca danno all’ immagine<br />

di una delle principali località turistiche dell’Adriatico, nonché all’ambiente<br />

ed alla salute pubblica”.<br />

<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

grande vittoria come un rifl esso della<br />

ferma determinazione del popolo<br />

iracheno e delle forze nazionaliste a<br />

porre fi ne alla catastrofi ca ingerenza<br />

del regime iraniano nel loro paese e<br />

per stabilire un governo nazionalista<br />

e democratico. Norouz, Piruz: cioè<br />

il nuovo giorno sarà vittiorioso per il<br />

popolo Iraniano e la pace del mondo.<br />

Associazione Italo-Iraniano<br />

Medici in Italia<br />

Dr. Jamshid Ashough<br />

venza determinata dalla maggiore azione deleteria<br />

sull’ambiente e dal conseguente decremento produttivo.<br />

Ma forse la “crescita zero” tanto presunta dai media<br />

si riferisce a quella intellettuale… Anche in<br />

questo caso però (e non me ne vogliano quelli che<br />

non c’entrano con quanto segue), la statistica non<br />

sarebbe giusta. Già… perché solo se si volesse considerare,<br />

ad esempio e giustamente, il livello di intelligenza<br />

odierno come un logico parallelismo con<br />

la recrudescenza di certi assurdi ed allarmanti programmi<br />

televisivi (es. il cosiddetto “Gran fratello”e<br />

affi ni), i quali se vengono continuamente riproposti<br />

signifi ca che all’attuale società interessano parecchio,<br />

la crescita intellettuale, in questo caso, non<br />

sarebbe neppure “zero”, ma da “zero in sotto”!<br />

Rossano Di Palma<br />

Un’altra dimostrazione di scelta sbagliatissima,<br />

un’altra porcata sulla pelle dei cittadini, onesti<br />

e leali.<br />

È ora che le autorità competenti adottino una<br />

linea dura al fi ne di individuare i potenziali responsabili.<br />

Antonio Burrini<br />

Franco De Angelis<br />

responsabili Lega Nord Teramo


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

ATRI Si è tenuto sabato 6 marzo presso l’Auditorium S. Agostino,<br />

nell’ambito de “l’avventura delle idee”, il Piano Strategico della Città di Atri, il<br />

primo appuntamento di “Atri in gioco”, forum cittadino sullo sport e le attività<br />

aggregative. Numerosi gli addetti al settore e le personalità politiche presenti,<br />

tra cui l’Assessore Regionale Alfredo Castiglione, il Presidente Regionale del<br />

CONI Abruzzo Enzo Morelli e naturalmente il Sindaco di Atri Gabriele Astolfi<br />

e l’Assessore allo Sport Umberto Italiani. La volontà che è venuta fuori da<br />

questo primo incontro-dibattito, sia negli interventi politici che in quelli giornalisti<br />

e sportivi presenti è quella di rilanciare, per far ripartire il movimento,<br />

il Centro Turistico Integrato, quello che doveva essere il volano e invece per la<br />

sua malagestione si è rivelato una vera e propria palla al piede nella gestione<br />

sportiva e turistica atriana.<br />

L’idea dell’Amministrazione è semplice e ambiziosa allo stesso tempo,. rimodernare<br />

e completare nei servizi il Centro, per creare una sorta di Cittadella<br />

dello Sport che allo stesso tempo sia accogliente per le famiglie che vogliono<br />

passare una giornata di svago, naturalmente munita di un adeguato sistema<br />

ricettivo. Tutto questo grazie anche alle sinergie con l’Università dello Sport<br />

presente in Atri, alla quale si potrebbero offrire alloggi e materiale per lavorare<br />

meglio sul campo, e sarebbe anche un’ottima occasione per rilanciare l’Atri<br />

Cup, manifestazione che spegnerà quest’anno le 24 candeline e che accoglie<br />

giovani sportivi da tutto il mondo.<br />

L’Assessore Italiani ha anche annunciato di aver chiesto per la Città di Atri<br />

la candidatura a Città Europea dello Sport, che porterebbe grandi benefi ci e<br />

darebbe un grande riconoscimento alla nostra comunità che negli ultimi mesi<br />

tanti successi ha ottenuto soprattutto tra gli sport considerati minori ma in fase<br />

di crescita di popolarità.<br />

Atri in gioco<br />

Roberto Marchione<br />

LE TERRE DEL CERRANO<br />

IPOTESI DI GEMELLAGGIO CASTROVALVA-PINETO<br />

Il 25 aprile ad Anversa degli Abruzzi presentazione della “Principessa Cielomoto<br />

(<strong>Da</strong>ll’opera di Tino Ferretti “I 4 MONDI”)<br />

Proiezione de “LA MARATONA DEI 4 MONDI”, progetto di Parco Interattivo.<br />

Lettura a più voci di brani dell’opera “I 4 MONDI”.<br />

“Poesie nel cassetto e sullo scaffale”:<br />

Recitazione di liriche edite e inedite di autori abruzzesi e molisani.<br />

Interverranno: l’autore de “I 4 MONDI” Tino Ferretti;<br />

il poeta <strong>Da</strong>nte Quaglietta, “I fi ori del giardino segreto”, Ianieri-Editore.<br />

5


6 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Presentato “Ricciconti”<br />

Il Periodico curato dai ragazzi della Fattoria sociale di “RURABILANDIA”<br />

PINETO E’ stato Presentato il 20 Marzo<br />

scorso, presso la Fattoria Sociale “RURABILAN-<br />

DIA” un altro importantissimo progetto, ma di que-<br />

Domenico Logozzo caporedattore RAI Abruzzo<br />

sto parleremo tra poco, ora però soffermiamoci ancora<br />

una volta su “RURABILANDIA” per chi non lo<br />

sapesse, uno spazio dove i ragazzi del Centro Diurno<br />

per Disabili potranno partecipare ai laboratori in<br />

agricoltura, collaborare con gli operatori, avviare un<br />

percorso di formazione e di inserimento lavorativo<br />

in agricoltura, seguendo un metodo di inclusione sociale<br />

che rappresenti il superamento delle politiche<br />

esclusivamente assistenziali. Inoltre la fattoria sarà<br />

aperta anche ai gruppi scolastici, alle istituzioni, alle<br />

associazioni e alle famiglie con cui i ragazzi del centro<br />

diurno interagiranno nei percorsi educativi, ludici<br />

e didattici.<br />

La Fattoria si compone di un ampio casale ristrutturato,<br />

distribuito su due livelli e dotato di aule didattiche<br />

e di un piccolo fabbricato adibito in parte a laboratorio<br />

di trasformazione dei prodotti e in parte a punto<br />

vendita aziendale. L’estesa area esterna interamente<br />

recintata, è stata concepita per offrire agli ospiti la<br />

massima libertà di correre, di conoscere, di divertirsi<br />

e di giocare in un ambiente gradevole, sicuro e ricco<br />

Stefano Pallotta presidente Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo<br />

di stimoli, a diretto contatto con la natura e con gli<br />

animali. La Fattoria è completata da un uliveto, da un<br />

frutteto, da un orto didattico e da una zona dedicata<br />

all’allevamento degli animali. Particolare attenzione<br />

è stata posta nella eliminazione delle barriere architettoniche<br />

al fi ne di consentire a tutti la piena fruibilità<br />

dell’intera struttura. Fra le tante attività, anche un<br />

Agriturismo “Sociale” gestito dai ragazzi del Centro<br />

Diurno “Domenico Ricciconti” di Atri e dai genitori<br />

dei ragazzi, che preparano tutti prodotti genuini, dicevamo<br />

tante le attività del centro, doveroso parlare<br />

anche di un grandissimo riconoscimento arrivato lo<br />

scorso anno per la prima fattoria sociale d’Abruzzo,<br />

una menzione speciale dalla Presidenza del Consiglio<br />

dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della<br />

Famiglia, nell’ambito dell’iniziativa “Premio Amico<br />

della Famiglia” giunto alla sua seconda edizione.<br />

Questa la carta vincente che ha permesso a Rurabi-<br />

Ragazzi Rurabilandia alla presentazione del “Ricciconti”<br />

landia l’aggiudicazione della menzione speciale motivata<br />

con «l’attenzione mostrata verso le famiglie e<br />

per i segnali concreti di interesse nei loro confronti,<br />

meritevoli di essere incoraggiati e diffusi». L’idea è<br />

quella di coinvolgere direttamente chi frequenta la<br />

fattoria ad interagire con i ragazzi che sono pronti<br />

a raccogliere le ordinazioni, servire ai tavoli, preparare<br />

le pietanze, fornire accoglienza agli ospiti e<br />

guidarli nei percorsi natura realizzati che prevedono<br />

visite agli animali della fattoria sociale e l’illustrazione<br />

dei cicli della natura tramite il tour nell’orto<br />

didattico curato direttamente dai ragazzi non normalmente<br />

abili che prendono parte al progetto giudicato<br />

tra i più interessanti e ottenendo il riconoscimento<br />

pubblico per essersi distinta per la qualità e il grado<br />

di innovazione della sua iniziativa. Ma torniamo al<br />

progetto presentato il 20 Marzo scorso, si tratta di<br />

“RICCICONTI” un periodico mensile, interamente<br />

realizzato dai ragazzi che frequentano il Centro di inserimento<br />

sociale e sono avviati al lavoro all’interno<br />

della fattoria. Si tratta del primo progetto, in Italia, di<br />

giornalismo sociale tramite il quale i ragazzi vengono<br />

indirizzati alla professione giornalistica.<br />

Tavola rotonda alla presentazione del Periodico<br />

All’ incontro, sono intervenuti Stefano Pallotta, (Presidente<br />

dell’Ordine dei Giornalisti D’Abruzzo) già<br />

perché questa iniziativa si sposa proprio con L’OR-<br />

DINE DEI GIORNALISTI D’ABRUZZO, insieme<br />

a lui Domenico Logozzo (Caporedattore della Sede<br />

Rai per L’Abruzzo) ed altri giornalisti, tra questi,<br />

come non citare Umberto Braccili, Giornalista RAI<br />

che nella professionalità dei suoi servizi dedica sempre<br />

spazio al sociale, proponendoci all’interno del<br />

Tgr abruzzo e della rubrica del martedì, bellissime<br />

storie, non è mancata poi la musica con Franco<br />

Palumbo, conosciuto meglio come “ROPPOPO” il<br />

cantastorie, in giro per riportare la musica popolare<br />

abruzzese, a chiudere con una degustazione di specialità<br />

tipiche ed etiche realizzate con prodotti della<br />

Franco Palumbo “Roppopò”<br />

Fattoria ottenuti grazie all’impiego delle varie abilità<br />

degli operatori di Rurabilandia.<br />

Rosario Di Blasio


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Foto di Alvaro Bronico<br />

PINETO Questo frammento di Scozia è qui a Pineto. Fantasticamente non<br />

lontano dalla casa di mia nonna (una piccola casa che ora non c’è più) dove<br />

venni alla luce in quel fi ne luglio di un’estate fulgida. Almeno così mi è stato<br />

raccontato. Mi è stato pure detto del dilettevole utilizzo che i nobili pinetesi<br />

facevano di questo pezzo scosceso di verde britannico, quando gli inverni<br />

nevosi ne mutavano il colore. Avrete capito che il magnifi co colle imbiancato<br />

spingeva alcuni estemporanei sciatori locali (ovviamente benestanti) a<br />

percorrerlo da cima a fondo, visto pure che allora, al posto della “variante”,<br />

c’era un ulteriore pezzo di pianura libera. Tutto ciò, tanto per ricordare la storia<br />

di questa sorprendente meraviglia paesaggistica. Già…perché oggigiorno ti<br />

devi altresì sorprendere nel vedere tanto verde e libero spazio! Un ben di Dio<br />

(è proprio il caso di dirlo) rimasto tale grazie al merito di una comunità (quella<br />

pinetese) sempre attivata verso un comportamento ecologico preservativo,<br />

soprattutto delle sue colline. Si noti anche l’integrità del lato orientale di Colle<br />

Morino, l’eccezionale colpo d’occhio che si riceve sulla statale per Scerne,<br />

guardando a sinistra, dalla chiesetta del “Quartiere Poeti” in poi.<br />

Un respiro verde che conforta, tanto più chi, come me (o come qualche<br />

poveraccio di Montesilvano), è abituato a ben altri panorami da scrutare sulle<br />

proprie colline… Di certo, quindi, l’aspetto paesaggistico globale di Pineto<br />

è un fi ore all’occhiello della locale amministrazione. Una lusinghiera realtà<br />

che trova la sua massima conferma, ripeto, nel magnifi co declivio di Corfù,<br />

esempio davvero straordinario nel suo ridotto genere: uno smeraldo ecologico<br />

che oltre a spiccare in modo suggestivo ed insolito in fondo ad una via pinetese,<br />

ha poteri accattivanti anche verso gli automobilisti in transito dalla rotabile sud<br />

della “variante”. <strong>Da</strong>vvero un bel biglietto da visita per una città, che attraverso<br />

LE TERRE DEL CERRANO<br />

Il più bel colle<br />

che conosco<br />

l’eccezionale tutela del suo spazio verde, esprime altresì il proprio superiore<br />

grado di civiltà e dedizione al bene pubblico.<br />

Rossano Di Palma<br />

Foto di Alvaro Bronico<br />

7


8 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

L’ultimo applauso a Umberto Sacripante<br />

ATRI<br />

Umberto Sacripante, il vigile<br />

buono, il cantante dalla voce poderosa, l’amico di<br />

tutti, ci ha lasciati all’alba del 14 marzo scorso:<br />

una perdita incolmabile per la città di Atri. Umberto<br />

era conosciuto da tutti per la sua contagiosa<br />

simpatia e per essere stato protagonista indiscusso<br />

nella vita della città di Atri per oltre settant’anni.<br />

Sì, proprio settant’anni. Era poco più che un ragazzo<br />

quando raccolse la vecchia tradizione del<br />

Sant’Antonio che portò avanti fi no all’anno scorso,<br />

senza mai saltare un’edizione. Aveva una voce<br />

splendida Umberto, da baritono, e la dispiegava<br />

come vele al vento in ogni appuntamento conviviale.<br />

Il Sant’Antonio era per lui un’occasione<br />

artistica per mettere in luce rare capacità sceni-<br />

che che nessun altro riuscì a superare. Ricordo<br />

un concorso dedicato alla rappresentazione del<br />

Sant’Antonio svolto a Città Sant’Angelo, nei<br />

primi anni Ottanta. Sbaragliò tutti, fu un trionfo<br />

per Umberto, che per la sua annuale rievocazione<br />

canora sceglieva sempre la storica versione di Antonio<br />

Di Jorio, raffi nata, signorile, scenicamente<br />

impegnativa. Di Jorio la compose nel 1928 per le<br />

famiglie aristocratiche della città degli Acquaviva<br />

e Umberto la portò anche tra i più umili, tra la povera<br />

gente, nelle campagne atriane, dove la venerazione<br />

del Santo “venuto dal deserto” e protettore<br />

degli animali, è tuttora viva. Ma anche nei grandi<br />

teatri. Perché il Sant’Antonio nei panni di Umberto<br />

era un’altra cosa: non solo la rievocazione in<br />

chiave popolare dell’eterno confl itto tra il Santo<br />

e il demonio tentatore, ma un delizioso quadretto<br />

lirico dove la prestanza vocale si sposava all’arte<br />

di una recitazione ispirata, gentile, toccante, unica.<br />

Umberto rappresentò il Sant’Antonio anche<br />

all’estero, nel corso delle numerose tournèes del<br />

Coro “Antonio Di Jorio” di Atri, di cui fu tenace<br />

socio fondatore: Olanda, Belgio, Germania,<br />

Francia, Svizzera, Spagna. Ovunque tra applausi<br />

calorosissimi e segnalazioni giornalistiche entusiasmanti.<br />

Ricordo il successo, uno dei tanti, nell’auditorium<br />

“Jean Piaget” di Ginevra, dove per<br />

l’occasione recitò il prologo (che era uno spettacolo<br />

nello spettacolo) addirittura in lingua francese,<br />

lasciando di stucco anche noi coristi, colti di<br />

sorpresa. A tavola, poi, Umberto era il signore indiscusso,<br />

l’artista del desco, l’autentico gourmet<br />

e lo squisito conversatore: aveva una parola per<br />

tutti, sempre cordiale, affettuosa, simpatica, a vol-<br />

te sibillina, a doppio senso, ma sempre carica di<br />

signorile umanità. E non c’era cena a cui lui partecipasse<br />

senza la puntuale richiesta da parte dei<br />

commensali del suo contributo canoro. Il copione<br />

era sempre lo stesso: sulle prime lui respingeva<br />

elegantemente l’invito, per ragioni le più varie,<br />

ma alla fi ne si concedeva all’uditorio chiedendo<br />

in cambio il più religioso silenzio. Perché era così<br />

che si ascoltava Umberto quando cantava il celebre<br />

tango “Olandesina”, “La strada del bosco”, o<br />

la fl essuosa melodia di “Oublie moi”, che lui aveva<br />

imparato in Belgio, durante una breve parentesi<br />

lavorativa, negli anni diffi cili del secondo dopoguerra.<br />

Al ritornello tutta la tavolata si librava<br />

sulle note di “Oblie moi”, che diventava un inno<br />

al piacere di stare insieme, uniti dall’amore per il<br />

canto e la buona mensa. Non mancava mai l’operetta<br />

nei suoi siparietti conviviali: “Cin-ci-là”,<br />

“Acqua cheta”, “Il paese dei campanelli”, “Scugnizza”<br />

rifi orivano come corolle variopinte dal<br />

genio vocale del simpaticissimo Umberto. Poi il<br />

repertorio scivolava immancabilmente sulla grande<br />

canzone italiana per baritono: era Gino Bechi<br />

il suo idolo di riferimento. Ecco allora rispuntare,<br />

come da un vecchio grammofono: La strada del<br />

bosco, Piccola santa, Fiorin fi orello, Scrivimi…<br />

che gli atriani amavano riascoltare poi nei suoi<br />

concerti “uffi ciali” dal palco delle “Serate sotto<br />

le stelle”, di cui era sempre l’ospite più atteso.<br />

Le serate di Umberto (fortunato chi ha avuto il<br />

raro piacere di prendervi parte) si concludevano<br />

immancabilmente con le canzoni abruzzesi, che<br />

scorrevano nelle sue vene di autentico atriano:<br />

Oilì oilà, Teresine, Mare nostre, A la fonte, Tabù<br />

… si susseguivano con la collaudata arguzia di un<br />

regista. Poi, d’un tratto, col dito indice segnalava<br />

a tutti che era giunta l’ora per una canzone speciale,<br />

che richiedeva un particolare raccoglimento:<br />

era il momento di intonare insieme, guidati dalla<br />

sua voce che superava tutti, “Paese mè”, la più<br />

bella fra le canzoni di Di Jorio e forse quella che<br />

più delle altre esprime il profondo legame con la<br />

nostra Terra. Vogliamo ricordare così il caro Umberto,<br />

in piedi, con le braccia aperte, mentre intona<br />

al cielo quel canto tutto nostro, dolce, tenero,<br />

a termine del quale una lacrima gli rigava sempre<br />

il volto. Ciao, Umberto!<br />

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<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

ATRI<br />

E’ degli ultimi giorni un botta e risposta<br />

attraverso le pagine del quotidiano La Città<br />

tra proteste partite da cittadini riprese dal giornale<br />

e l’Amministrazione Comunale attraverso le parole<br />

del Sindaco Astolfi . La segnalazione-protesta era<br />

partita per le condizioni in cui si trova il Belvedere<br />

di Atri, una delle zone di maggior bellezza paesaggistica<br />

e quindi di attrattiva turistica della cittadina<br />

ducale; alcuni vandali, che oserei chiamare con<br />

l’appellativo che gli si addice di più, cretini che<br />

rovinano la loro stessa città, da alcuni anni si divertono<br />

di volta in volta a imbrattare muri e cartelli<br />

stradali o, come in questo caso distruggere le bellezze<br />

artistiche atriane, e purtroppo non inferiore è<br />

la “moda” di orinare e vomitare di fronte ai portoni<br />

del centro storico…rendendo inutili le ingenti spese<br />

che si stanno affrontando per riportare e incrementare<br />

il turismo atriano.<br />

Alle proteste sul degrado del Belvedere, che dovrebbe<br />

essere il nostro biglietto da visita per i turisti,<br />

si è risposto che questa è semplicemente opera<br />

di vandali e teppisti e che al più presto, forse già<br />

prima di Pasqua, si sarebbe provveduto al risistemamento.<br />

Inoltre la zona, come altre del Centro<br />

Storico, al più presto sarà fornita di un sistema di<br />

videosorveglianza proprio per frenare il fenomeno.…Bhè,<br />

effettivamente non si può negare che di<br />

atti di vandalismo si tratta, ma, qualche conto non<br />

torna nella replica dell’Amministrazione; innanzitutto<br />

altrettanto innegabilmente, quando i risultati<br />

dei danni opera dei vandali perdurano nel tempo,<br />

generano degrado!<br />

La situazione che si è venuta a creare sul belvedere<br />

non è degli ultimi giorni, è visibile almeno dal<br />

giugno scorso, in concomitanza col festival del reportage<br />

che centinaia di migliaia di euro è costato<br />

per mostrare le bellezze di Atri, non questi scempi<br />

che invece di attirare respingono i turisti…poi<br />

chiaramente, non intervenendo, col tempo si è ampliata…C’è<br />

da rilevare che, la maggior parte delle<br />

colonnine rotte, sono abbandonate proprio al di sotto<br />

della balaustra del belvedere (tra l’altro creando<br />

danni all’ambiente) e, invece di aspettare mesi e<br />

mesi per l’intervento di una ditta specializzata che<br />

li sostituisca, si sarebbe potuto benissimo recuperare,<br />

in questo anno di tempo, quelle vecchie per<br />

riposizionarle provvisoriamente, magari attraverso<br />

l’intervento di coloro che si stanno interessando al<br />

restauro delle statue rotte, sarebbero bastati pochi<br />

giorni di lavoro per ottenere un risultato sicuramente<br />

non perfetto ma almeno, come dicevo, provvisoriamente<br />

funzionale. Inoltre, se quando qualche<br />

teppista danneggia le statue, si potrebbe non<br />

lasciarle abbandonate sul belvedere rotte per mesi,<br />

e in quell’occasione rimuovere (magari facendolo<br />

fare da un operaio comunale adatto all’uopo o dal<br />

Consorzio per la raccolta rifi uti segnalandolo come<br />

materiale ingombrante abbandonato) anche i basamenti<br />

che le sostengono, altrimenti i soliti cretini<br />

hanno vita facile nel distruggere anche quelli…è<br />

come dare una pistola in mano a un killer, sicuramente<br />

non andrà al poligono ma la userà in altro<br />

modo…<br />

Questo ritardo negli interventi è spropositato, non<br />

credo l’Amministrazione se ne sia accorta solo<br />

ora…un’Assessore Comunale abita proprio di fron-<br />

LE TERRE DEL CERRANO 9<br />

Degrado o vandalismo?…un pò entrambi…<br />

te allo scempio e sicuramente molti altri Amministratori<br />

si sono trovati a passargli davanti a piedi<br />

o in auto…era proprio impossibile accorgersene e<br />

intervenire prontamente nell’ultimo anno tenendo<br />

conto che nel frattempo sono anche stati fatti interventi<br />

lungo l’arteria stradale che costeggia il Belvedere?<br />

Secondo me solo un cieco non se ne sarebbe<br />

accorto prima, non è un angolo nascosto della nostra<br />

stupenda cittadina…Queste sono secondo me<br />

le motivazioni, condivisibili, che hanno portato alla<br />

pubblicazione delle foto su facebook, oltre che per<br />

segnalare anche per protestare perché, ribadisco, è<br />

oggettivo che sia stata opera di vandali, ma è altrettanto<br />

oggettivo che, quando un’Amministrazione<br />

non interviene celermente, quest’inerzia trasforma<br />

i danni in degrado; questi episodi spiacevoli sono<br />

successi da sempre, anche nelle precedenti Amministrazioni,<br />

ma i tempi di attesa nell’intervenire<br />

non sono stati mai così lunghi.<br />

L’immagine è la cosa più importante per<br />

rilanciare il turismo e la cultura atriana,<br />

quindi a che serve spendere innumerevoli<br />

migliaia di euro per promuovere la nostra<br />

cittadina quando poi attraverso questo degrado<br />

si fi nisce per farsi pubblicità negativa<br />

agli occhi dei turisti e dei reporter stessi<br />

del festival? Siamo forse masochisti?<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)


10 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

La Rubrica “ L’ABRUZZO RACCONTA” a Montefi no<br />

MONTEFINO – In questo numero, il mensile<br />

“<strong>Da</strong> <strong>Leggere</strong> Le Terre del Cerrano” per la rubrica<br />

“ABRUZZO RACCONTA” ci porta a Montefi no,<br />

piccolo paesino della Provincia di Teramo.<br />

Cominciamo con un doveroso breve accenno storico<br />

del piccolo paese. Territorio dei Sabini, stanziati<br />

lungo le rive dell’Adriatico, divenne, successivamente,<br />

colonia romana di Hatria. Non si hanno<br />

documentazioni attestanti la presenza di insediamenti<br />

italici o romani nel territorio di Monte fi no;<br />

tuttavia, è stato rinvenuto un antico tratto stradale<br />

basolato, nei pressi del fi ume Fino, sicuramente appartenente<br />

al tracciato longitudinale pedemontano<br />

Teramo, Monte Giove, Bisenti e Penne, facente da<br />

raccordo con il tratto stradale della via Cecilia di<br />

Hatria-Pinna. La prima testimonianza medievale<br />

del paese è di età normanna, intorno al 1150, con<br />

la menzione di Castellum della contea di Penne,<br />

Montis Sicci, feudo di appena 65 abitanti, tenuto da<br />

Trasmondo di Colle Madii, per conto del Conte Roberto<br />

di Aprutio. Successivamente, nel 1454, Mons<br />

Siccus divenne feudo degli Acquaviva di Atri, feudatari<br />

che fecero restaurare le fortifi cazioni murarie<br />

e curarono le quattro chiese, citati nei documenti<br />

dell’epoca. A due passi dal centro abitato di Montefi<br />

no, ci si può addentrare in un percorso affascinan-<br />

CASTELLI – Continua il viaggio del nostro mensile<br />

nel cuore di Castelli, dove è proprio il caso di<br />

dire basta girarti intorno e ogni angolo del piccolo<br />

paesino è ricco di storia, di arte e di cultura, tanti i<br />

luoghi che vi faremo conoscere e scoprire mano a<br />

mano nel corso dei nostri viaggi e vi continueremo<br />

anche a raccontare numerose iniziative che in ogni<br />

mese dell’anno non mancano mai.<br />

Nel numero di Dicembre dello scorso anno del nostro<br />

mensile, vi raccontammo la Festa di San Martino<br />

che si svolse a Novembre, una bellissima serata,<br />

dove praticamente non manco’ nulla c’era di tutto,<br />

musica popolare, teatro dialettale, tanto buon cibo<br />

e soprattutto divertimento.<br />

Una serata, dove la vera protagonista fu la Solidarietà,<br />

perché La Pro Loco e tutte le associazioni del<br />

territorio di Castelli, avevano organizzato quella<br />

festa non solo per il divertimento, ma l’intento era<br />

ben altro, quello di acquistare un defi brillatore, uno<br />

strumento indispensabile per salvare vite umane,<br />

dove nei piccoli paesini di montagna i soccorsi a<br />

volte sono un po’ ostacolati proprio per la diffi coltà<br />

dei luoghi da raggiungere.<br />

Tutto questo nel 2009, lasciammo l’articolo con un<br />

punto interrogativo perché non sapevamo con esat-<br />

te immersi nel verde e nella tranquillità fra quercie,<br />

panorami suggestivi e tanta tanta tranquillità. Poi<br />

alla fi ne del percorso di s. Ilario si può scendere al<br />

fi ume oppure continuare, dove si arriva ad un antico<br />

cascinale diroccato. Se dunque, l’industria del<br />

futuro sarà ad emissioni inquinanti zero, ossia , sole<br />

aria e panorami, in una parola turismo, perchè non<br />

recuperare un percorso così affascinate da renderlo<br />

fruibile ad eventuali turisti e residenti....magari<br />

ripulire il percorso, qualche panchina e poi il bel<br />

panorama le quercie la tranquillità completeranno<br />

l’opera.<br />

Montefi no, ancora oggi, conserva l’impianto delle<br />

fortifi cazioni medioevali, a forma di castello recinto<br />

si di un pendio. Tre erano i castelli come dal detto<br />

tria castrelli, il torrione nella parte est del paese ancora<br />

oggi ben conservato, poi altra torre nella parte<br />

detta porta da piedi, ma questa è andata distrutta, ed<br />

infi ne nella parte più alta del paese, ossia nel borgo<br />

di corte, una torre cintata, di origine trecentesca. La<br />

pianta è quadrata, con mura spesse 6 metr<br />

i, tanto che nella metà degli anni ‘70 si pensava<br />

di fare una strada che conducesse a corte e con un<br />

tunnel che bucasse il torrione. Si comincio la discutibile<br />

operazione di perforazione del torrione,<br />

ma si dovette desistere presto quando ci si accorse<br />

delle diffi coltà di perforazione dovute alla solidità<br />

delle mura, ed allora si fece un piccolo buco per<br />

far passare solo i tubi dell’acquedotto. La torre, è<br />

di Rasetti Vittorio, infatti Rasetti appartengono ad<br />

antica famiglia nobiliare. Molti oggi sono i turisti<br />

che salendo nel borgo di corte, il più alto del paese,<br />

restano affascinati dalla bellezza della terrazza cintata,<br />

e chiedono all’attuale proprietario Vittorio, di<br />

farsi accompagnare fi n sopra, ove si può scorgere<br />

uno dei più bei panorami della vallata e vedere tutti<br />

i tetti di Montefi no. La terrazza è stata anche postazione<br />

militare, di avvistamento, sia nella prima<br />

tezza se quella serata sarebbe servita a raggiungere<br />

tale scopo, lo ripetiamo acquistare il defi brillatore.<br />

Torniamo a Castelli a Marzo 2010 e tra una chiacchierata<br />

ed un’altra, veniamo a sapere che quella<br />

sera oltre a musica, teatro, poesia, a vincere fu proprio<br />

la solidarietà, il defi brillatore è stato acquistato.<br />

Uno strumento che ormai è entrato dappertutto,<br />

nelle scuole, nei campi di calcio e in tanti altri luoghi,<br />

perché in caso di arresto cardiaco ad esempio,<br />

I primi cinque minuti sono determinanti per sal-<br />

che seconda guerra Mondiale. Infatti alla base della<br />

torre , numerosi sono stati i rinvenimenti di ossa<br />

presumibilmente di soldati Tedeschi, e di bombe<br />

belliche. Comunque come già citato la fortezza è<br />

di Rasetti Vittorio e per raggiungerla bisogna passare<br />

all’interno della sua casa situata nella piazzetta<br />

di corte. Ma vale la pena di chiedere (vista anche<br />

la sua disponibilità) ,e di farsi accompagnare , per<br />

visitare un così bel monumento e anche per non<br />

perdere la bella veduta panoramica. Sulla fortezza<br />

è situato un servizio di controllo idrografi co della<br />

Regione, gestito sempre da Rasetti Vittorio, che annota<br />

la copiosità delle precipitazioni. La via crucis<br />

a Montefi no, ha sempre qualcosa di magico, oggi<br />

come 200 anni fà un rito che si ripete e appartiene<br />

a Montefi no alla sua gente che forte ed orgogliosa<br />

delle sue tradizione non le vuole dimenticare. Una<br />

fi la di uomini e donne (per la verità sempre più<br />

esigua) sfi la per le vie del paese. Il borgo silenzioso,<br />

con le sue fi nestre e portoni chiusi come occhi<br />

addormentati si lascia attraversare, e sembra quasi<br />

osservare, nella sua eterna immobilità il lento fl uire<br />

di uomini e stagioni. Ma tuttavia oggi Montefi no<br />

custode del suo mistico passato fa i conti con il<br />

presente decisamente meno legato alle sue grandi<br />

tradizioni, a tal punto che da un pò di anni si ripete<br />

lo stesso angosciante tormentone, sta per uscire<br />

la processione, ma aspettate.....................non può<br />

uscire non c’è CHI PORTA LA STATUA!!!|!!!!! è<br />

certamente una Montefi no che cambia a tal punto<br />

che non riesce a dare seguito ai suoi riti più belli ed<br />

affascinanti, il nostro viaggio seppur breve si conclude<br />

qui nel prossimo numero andremo alla scoperta<br />

di un altro luogo affascinante per raccontarvi<br />

come sempre storia, cultura e vecchie tradizioni.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

A Castelli tra cultura e Solidarietà<br />

vare una vita”. Sono tutti d’accordo, medici della<br />

Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, docenti universitari,<br />

addetti ai lavori, testimoni diretti e vittime<br />

salvate da un arresto cardiaco.<br />

Il primo soccorso è determinante per evitare danni<br />

irreversibili a una persona che subisce questa traumatica<br />

esperienza, e lo fornisce il defi brillatore.<br />

Automatico o semiautomatico esterno (<strong>Da</strong>e), questo<br />

strumento rappresenta la carta vincente, insieme<br />

alle manovre di rianimazione cardio-polmonare<br />

di base.<br />

E il tempo è un fattore fondamentale: ogni minuto<br />

in più rappresenta il 10% in meno delle possibilità<br />

che il paziente ha di farcela. Insomma in poche parole,<br />

abbiamo avuto la dimostrazione che Castelli,<br />

è vero è un piccolo borgo che affascina i tanti visitatori<br />

e turisti che la visitano in ogni periodo dell’anno,<br />

ma è il cuore e la sensibilità dei Castellani e<br />

di tante altre persone che quella sera si è dimostrato<br />

davvero grande.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

L’AQUILA - 6 APRILE 2009:<br />

Sono le 3,32 quando una scossa<br />

di magnitudo 5.8 della scala Richter<br />

devasta l’Aquila e molti dei paesi<br />

vicini. Il sisma viene avvertito in tutto<br />

il Centro Italia, fi no a Napoli. Onna è il<br />

paese piu colpito: il 70% dell’abitato vie-<br />

ne distrutto dalla violenza del terremoto.<br />

Immediatamente scattano soccorsi e solidarietà<br />

da tutta Italia. Sul posto anche il<br />

premier Silvio Berlusconi. Il governo, in<br />

una riunione straordinaria del Consiglio<br />

dei ministri, approva lo stato di emergenza,<br />

conferisce i poteri di attuazione degli<br />

interventi d’emergenza al Commissario<br />

delegato Guido Bertolaso e stanzia 30 milioni<br />

di fondi per i primi giorni. Alla fi ne<br />

della giornata si stimano 150 morti, 1.500<br />

feriti e 70mila sfollati. Sono 100 invece le<br />

persone estratte vive dalle macerie grazie<br />

all’opera delle squadre di soccorso dei Vigili<br />

del fuoco.<br />

7 APRILE: Vengono trovati morti gli<br />

ultimi quattro ragazzi sepolti nella Casa<br />

dello Studente, mentre in serata una ragazza<br />

viene estratta viva dopo 42 ore sotto<br />

le macerie. In salvo anche una donna<br />

di 98 anni, che era già scampata al terremoto<br />

della Marsica nel 1915. I numeri<br />

sulle vittime del sisma sono discordanti.<br />

La Protezione civile parla di 207 morti, il<br />

118 dell’Aquila di 211 mentre altre fonti<br />

aggiornano il bilancio a 228. Alle 19,42<br />

un’altra forte scossa di magnitudo 5,3<br />

della scala Richter provoca una vittima<br />

a Santa Rufi na di Roio, piccola frazione<br />

dell’Aquila, e il crollo della Basilica di<br />

piazza Duomo. Sono mille i feriti, 100 dei<br />

quali molto gravi, e 25mila gli sfollati. -8<br />

APRILE: Alle 2 del mattino un applauso<br />

liberatorio saluta il salvataggio di Marta,<br />

24 anni, rimasta per più di 22 ore prigioniera<br />

tra le macerie. Viene evacuato il carcere,<br />

mentre l’ultimo bilancio delle vittime<br />

parla di 267 morti. Si scaverà fi no a<br />

Pasqua, mentre i funerali sono annunciati<br />

per il 10 aprile alle 11. Il Papa andrà nei<br />

luoghi del sisma appena possibile, mentre<br />

Berlusconi annuncia che sarà introdotto il<br />

reato di sciacallaggio. Il Vaticano lancia<br />

un appello a tutti i laboratori di restauro<br />

d’Italia affi nchè adottino un’opera d’arte<br />

«mobile», cioè trasportabile, rimasta dan-<br />

neggiata nel sisma.<br />

- 9 APRILE: Si aggrava il bilancio delle<br />

vittime, che salgono a 281, venti delle<br />

quali hanno meno di 16 anni, mentre una<br />

nuova scossa di 3,6 gradi di magnitudo<br />

nella Scala Richter colpisce la zona. Napolitano,<br />

in visita all’Aquila, invita a un<br />

«esame di coscienza collettivo sulle responsabilità»<br />

e Berlusconi annuncia altri<br />

70 milioni alla protezione civile e 600<br />

agenti contro lo sciacallaggio.<br />

-10 APRILE: Il cardinale Tarcisio Bertone<br />

celebra con il vescovo dell’Aquila i<br />

funerali di Stato. Le bare sono 205. Presenti<br />

tutte le massime autorità. Il bilancio<br />

sale a 289 vittime, delle quali 20 bambini,<br />

mentre non si ferma lo sciame sismico.<br />

Berlusconi assicura: «Non faremo baraccopoli».<br />

-11 APRILE: Sale a 293 il bilancio delle<br />

vittime, mentre tutti i dispersi segnalati<br />

sono stati trovati, vivi o morti. Si smette<br />

di scavare.<br />

-12 APRILE: La messa di Pasqua viene<br />

celebrata nelle tendopoli d’Abruzzo. All’Aquila<br />

sono presenti sia il presidente<br />

della Camera Gianfranco Fini sia il premier<br />

Silvio Berlusconi che assicura agli<br />

sfollati: «Presto sarete fuori dalle tende».<br />

Intanto, dopo la morte di uno dei feriti<br />

ricoverati all’ospedale di Teramo, il bilancio<br />

delle vittime sale a 294. Berlusconi<br />

annuncia inoltre che riunirà il primo Consiglio<br />

dei Ministri all’Aquila «che avrà<br />

come attività centrale il decreto Abruzzo»,<br />

ipotizzando come data i primi giorni<br />

della settimana dal 20 aprile in poi.<br />

-13 APRILE: Mentre sono in arrivo gli<br />

aiuti economici, 400 euro al mese, per gli<br />

sfollati che hanno rinunciato alla possibilità<br />

di alloggiare in albergo, scattano anche<br />

le prime verifi che sugli immobili: il<br />

30% degli edifi ci risulta inagibile, il 50%<br />

agibile e il 20% agibile con interventi.<br />

Ma, a una settimana dal terremoto che ha<br />

messo in ginocchio l’Abruzzo, l’emergenza<br />

si chiama freddo. Per i prossimi giorni<br />

si attendono temperature fi no a 3 gradi,<br />

mentre pioggia e vento forte aumentano<br />

l’emergenza per il soccorso ai senzatetto.<br />

La Protezione civile accelera il completamento<br />

delle strutture e la consegna di<br />

stufe negli oltre 100 campi di accoglienza<br />

L’ABRUZZO RACCONTA 11<br />

Il Sisma che ha squassato la notte<br />

I danni, la paura e la straordinaria macchina della solidarietà<br />

disseminati tra L’Aquila e la provincia. I<br />

problemi più grossi nei comuni montani.<br />

- 15 APRILE: Una nuova scossa, di magnitudo<br />

3.0, viene registrata alle 13.44,<br />

le località prossime all’epicentro sono<br />

Fossa, Sant’Eusanio e Villa Sant’Angelo.<br />

Intanto Guido Bertolaso annuncia che<br />

sono 65mila gli sfollati, ma «circa 20mila<br />

persone non torneranno a casa per problemi<br />

di agibilità». Viene annunciata per<br />

l’indomani l’apertura della prima scuola<br />

da campo a Poggio Picenze. Il Governo<br />

prepara il Consiglio dei ministri in Abruzzo.<br />

Si terrà a L’Aquila giovedì 23 aprile,<br />

per stabilire i primi interventi fi nanziari<br />

per la gestione dell’emergenza creata dal<br />

sisma. Nella stessa giornata viene recuperata,<br />

intatta, la ‘Bolla del Perdonò, il documento<br />

emanato da Papa Celestino V nel<br />

1294, con la quale è stato istituito il primo<br />

Giubileo della storia.<br />

16 APRILE: Un’altra vittima si aggiunge<br />

al bilancio dei morti causati dal terremoto.<br />

Nella notte si spegne a Roma il diciannovenne<br />

che era stato portato in elisoccorso<br />

all’ospedale Forlanini subito dopo il sisma.<br />

Intanto in Abruzzo si cerca in tutti<br />

i modi di risollevarsi. Viene inaugurata<br />

la prima scuola da campo, alla presenza<br />

del premier Silvio Berlusconi e del ministro<br />

dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.<br />

Berlusconi annuncia che entro la fi ne dell’estate<br />

saranno chiuse tutte le tendopoli e<br />

tutti gli sfollati avranno un alloggio. In serata,<br />

alle 19.49, viene avvertita una nuova<br />

scossa nell’Aquilano, di magnitudo 3.8.<br />

<strong>Da</strong>lla Diocesi dell’Aquila arriva l’annuncio<br />

che quasi l’80% delle chiese è rimasto<br />

danneggiato.<br />

- 17 APRILE: Continua ad allungarsi<br />

l’elenco delle vittime: muore anche un<br />

anziano che era stato ricoverato a Roma<br />

dopo il sisma, e sale così a 295 il numero<br />

delle vittime del terremoto. Il ministro dei<br />

Beni Culturali Sandro Bondi traccia una<br />

stima dei danni in Abruzzo e annuncia<br />

che per i restauri occorreranno circa 50<br />

milioni di euro. Nello stesso giorno arriva<br />

la notizia che presto saranno interrogati<br />

davanti ai giudici della Procura una ventina<br />

di costruttori. Intanto Cgil, Cisl e Uil<br />

annunciano che festeggeranno la giornata<br />

del 1 maggio tra le popolazioni colpite dal<br />

terremoto. La Protezione civile rende noto<br />

l’elenco dei 48 i Comuni, oltre l’Aquila,<br />

che la notte del 6 aprile sono stati colpiti<br />

da scosse sismiche di intensità uguale o<br />

superiore al sesto grado della Scala Mercalli<br />

inseriti nel decreto Bertolaso. Trentasei<br />

sono della provincia dell’Aquila,<br />

cinque della provincia di Teramo e sette<br />

in provincia di Pescara.<br />

- 18 APRILE: <strong>Da</strong>l Vaticano arriva l’annuncio<br />

che Papa Benedetto XVI si recherà<br />

in Abruzzo il 28 aprile per incontrare<br />

le popolazioni vittime del terremoto. Una<br />

scossa 3.8 di magnitudo è avvertita alle<br />

11.05 nell’Aquilano.<br />

L’Anci rende noto che il 58% degli edifi ci<br />

lesionati passa positivamente le verifi che,<br />

un 34% risulta invece compromesso mentre<br />

il rimanente potrebbe essere reso agi-<br />

bile con interventi specifi ci. La sessione<br />

plenaria del Parlamento Europeo oggi a<br />

Strasburgo dedica un minuto di silenzio<br />

in memoria delle vittime dell’Abruzzo.<br />

Nel pomeriggio vengono avvertite nuove<br />

scorrs, rispettivamente di magnitudo 2.6,<br />

3.6 e 3.2.<br />

- 22 APRILE: Una nuova scossa di terremoto,<br />

di magnitudo 3.2 colpisce nella<br />

notte la provincia dell’Aquila, e nella<br />

mattinata si susseguono altre repliche.<br />

L’ultima persona estratta viva dalle macerie<br />

dell’Aquila, una ragazza di 20 anni,<br />

rimasta sotto la Casa dello Studente per<br />

42 ore circa, viene trasferita alla Struttura<br />

semplice di chirurgia vascolare dell’Azienda<br />

ospedaliero-universitaria di<br />

Modena. Intanto il governo, alla vigilia<br />

del Cdm all’Aquila, si appresta a mettere<br />

in campo un miliardo e mezzo di euro per<br />

fronteggiare l’emergenza del terremoto in<br />

Abruzzo, gestita dalla Protezione Civile.<br />

Sul versante metereologico niente tregua<br />

per i terremotati: continuano piogge sparse<br />

e deboli ma comunque costanti.<br />

- 23 APRILE: Il Cdm si riunisce all’Aquila.<br />

Berlusconi annuncia la decisione<br />

di spostare a L’Aquila il G8 previsto<br />

a La Maddalena, dirottando in Abruzzo i<br />

220 mln risparmiati. Per l’Abruzzo il Cdm<br />

vara un piano da 8 miliardi di euro: 1,5<br />

mld di spesa corrente per l’emergenza, il<br />

resto in cinque anni per la ricostruzione.<br />

Vengono inoltre rinviate alla fi ne dell’anno<br />

tutte le elezioni amministrative previste<br />

nelle aree colpite dal sisma. Vengono<br />

anche approvati i provvedimenti proposti<br />

dal ministro dell’Istruzione Maria Stella<br />

Gelmini, che aboliscono le tasse universitarie<br />

per gli studenti abruzzesi, promuovendo<br />

meno tagli sugli organici e la ricostruzione<br />

del Conservatorio. Una nuova<br />

scossa di magnitudo 4.0 viene registrata<br />

alle 17,14. Con la morte di un anziano<br />

all’ospedale di Avezzano, a fi ne giornata<br />

sale a 297 il numero delle vittime.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it


12 CULTURA E SOCIETÀ <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

ATRI – Alle 3.32 del 6 aprile 2009, a L’Aquila, dopo un assurdo<br />

e tremendo boato viscerale, la vita e i sogni di tante famiglie e<br />

tanti ragazzi, tra cui tre atriani, si sono improvvisamente spezzati.<br />

Ora è passato più di un anno, ma il ricordo della tragedia e dei nostri “fratelli”<br />

è sempre vivo in noi e mai lo lasceremo andare. Un anno dalla tragedia e<br />

6 APRILE 2009 – 6 APRILE 2010<br />

Lacrime atriane un anno dopo<br />

Teramo – . Meglio una gallina libera oppure una<br />

gallina in gabbia? La risposta è scontata: meglio la<br />

gallina libera. Sabato 13 dalle ore 9.30 alle 19.30 e<br />

domenica 14 marzo dalle 16.00 alle 19.30l la LAV<br />

di TERAMO è stata presente in Corso San Giorgio,<br />

per chiedere ai consumatori e alle istituzioni di orientare<br />

le loro preferenze d’acquisto verso uova di galline<br />

libere, ed evitare di acquistare le uova etichettate<br />

con il codice 3 (allevamento in gabbia).<br />

Ai tavoli LAV, i cittadini hanno avuto la possibilità<br />

di:<br />

- fi rmare le cartoline-appello rivolte ad amministrazioni<br />

locali e supermercati invitandoli così a preferire<br />

le uova di galline libere;<br />

- ricevere la guida-pratica della LAV per orientarsi<br />

sulla scelta delle uova;<br />

- fi rmare la petizione rivolta alle amministrazioni<br />

locali, affi nché garantiscano l’opzione vegetariana<br />

nelle mense;<br />

- ricevere informazioni sull’alimentazione che fa<br />

bene a noi tutti, ma anche agli animali, attraverso i<br />

consigli di www.cambiamenu.it<br />

- sostenere la campagna organizzata per restituire<br />

la libertà alle galline e portare a casa il tradizionale<br />

uovo di cioccolato fondente della LAV (commercio<br />

equo e solidale), in cambio di un piccolo contributo<br />

(minimo 11 euro).<br />

In Italia, l’80% delle galline allevate – circa 40 milioni<br />

– passano la loro breve vita rinchiuse in una<br />

stretta gabbia di batteria (con uno spazio a disposizione<br />

inferiore a un foglio A4), senza alcuna possibilità<br />

di muoversi né manifestare comportamenti naturali,<br />

per produrre gran parte di quei 12,9 miliardi di<br />

uova (12.952.000 nel 2008, fonte U.N.A.) consumate<br />

dalle famiglie italiane in un anno (nel 2008 il consumo<br />

medio per abitante è stato di 224 uova, contro 219<br />

del 2006). Le famiglie, scegliendo di acquistare uova<br />

di galline libere, possono favorire la riconversione di<br />

questo sistema d’allevamento intensivo, per questo<br />

la LAV invita i consumatori a leggere sempre con<br />

molta attenzione l’etichetta delle confezioni di uova,<br />

ancora si cercano risposte sui perché, sulla possibilità di evitare o limitare la<br />

tragedia, tutte le eventuali colpe e manchevolezze…e forse a molte domande<br />

non troveremo mai risposte… Atri è stata una delle città più colpite in termini<br />

di vittime ed ancor oggi è diffi cile trattenere le lacrime, soprattutto per<br />

le persone a voi più vicine, ripensando a quei momenti in cui in un attimo<br />

sono cambiati e si sono interrotti tanti destini; ma bisogna farsi forza, andare<br />

avanti senza mai dimenticare però. Anche se non potremo più riabbracciare<br />

i nostri cari, loro ci accompagneranno sempre, molte azioni della nostra vita<br />

porteranno il pensiero a loro, ai loro comportamenti, ai loro sogni e progetti,<br />

e proprio per questo si affronteranno con maggiore forza, per continuare a<br />

tenere vivo il loro ricordo, quasi guidati da loro…e ci saranno sempre da<br />

monito riguardo al fato e alla casualità della vita che può alterare il suo corso<br />

improvvisamente……Sara Bronico, Sara Persichitti e Lorenzo Della Loggia,<br />

la vostra città e soprattutto i vostri cari non vi dimenticheranno mai…<br />

Roberto Marchione (marchioneroberto@gmail.com)<br />

Manifestazione della LAV teramana<br />

Difendere 40 milioni di galline e appello ai consumatori<br />

a preferire le uova etichettate con codice 0<br />

che deve riportare<br />

il sistema<br />

d’allevamento<br />

delle galline:<br />

le confezioni<br />

che riportano<br />

il codice 0<br />

(allevamento<br />

biologico) e il<br />

codice 1 (allevamento<br />

all’aperto) sono da preferire sempre rispetto<br />

alle confezioni di uova con il codice 3 (allevamento<br />

in gabbia). Secondo un’indagine di Eurobarometro,<br />

il 62% dei consumatori UE sarebbero disponibili a<br />

cambiare il loro abituale supermercato pur di acquistare<br />

prodotti maggiormente rispettosi del benessere<br />

degli animali. Negli ultimi anni, grazie alla sensibilità<br />

dei consumatori che considerano negativamente<br />

l’allevamento in gabbia, la vendita di uova derivanti<br />

da sistemi alternativi risulta in crescita (+238% le<br />

galline allevate con sistema biologico, +400% quelle<br />

allevate all’aperto, dal 2002 al 2008), segno che i<br />

produttori si troveranno sempre di più a dover soddisfare<br />

una domanda crescente di uova di galline libere,<br />

e questo nonostante l’industria avicola opponga forti<br />

resistenze all’abbandono di sistemi di allevamento<br />

intensivi, tanto che il bando delle gabbie di batteria<br />

delle galline previsto da una Direttiva UE a partire dal<br />

1° gennaio del 2012, rischia di essere inapplicato.<br />

Per maggiori informazioni e per conoscere le<br />

piazze dove trovare la LAV: www.lav.it<br />

tel. 06 446132<br />

Disponibili: il Dossier LAV “L’allevamento delle<br />

galline ovaiole” e la Guida-pratica all’etichettatura<br />

di uova di gallina<br />

LAV di TERAMO - Eowyn Vieira<br />

lav.teramo@lav.it- Uffi cio stampa nazionale<br />

LAV 06 4461325 – 339 1742586<br />

329 0398535


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Ogni data importante ci dovrebbe suggerire<br />

un pensiero luminoso, un gesto non casuale,<br />

un’adeguata celebrazione. Chi avesse<br />

memoria del numero di luglio del periodico “<strong>Da</strong><br />

<strong>Leggere</strong>”, potrebbe aver conservato nella mente lo<br />

strano e suggestivo profi lo della Principessa Cielomoto.<br />

Nell’intervento che la descriveva – sezione<br />

“Cultura e Società”, pp. 30 e 31 – essa assurgeva<br />

a simbolo di una straordinaria alleanza fra mare<br />

e montagna. A benefi cio di coloro ai quali fosse<br />

sfuggito l’articolo, diremo che Cielomoto è una<br />

curiosissima sirena sul braccio della quale poggia<br />

un’aquila con 308 piume. Il 25 di aprile, nel cielo<br />

di Anversa degli Abruzzi, da una panoramicissima<br />

piazza dalla quale potrete scorgere l’incantevole<br />

borgo di Castrovalva, una misteriosa principessa si<br />

leverà in volo. E’ mai possibile che un monumento<br />

possa volare? Ce lo stiamo chiedendo dubbiosi,<br />

giacchè Cielomoto è di pietra e l’aquila di tintinnante<br />

bronzo fuso ad Agnone. La risoluzione del quesito<br />

è giusto dentro le 308 piume che compongono le<br />

ali dell’affascinante creatura. Se il “tre” rimanda a<br />

svariate simbologie e ad evidenti contenuti cristologici,<br />

se lo “zero” ci suggerisce l’annullamento del<br />

sé, se l’”otto” allude a infi nito, trecentootto tutto intero<br />

ci riconduce all’Aquila martoriata e ad un’insopprimibile<br />

ansia di rinascimento. Cielomoto si<br />

librerà nel cielo per dire che i miracoli sono fatti di<br />

piume. A patto di sapersi legare in ali poderose. Nel<br />

pomeriggio del venticinque vorremmo liberarci di<br />

un groppo in gola, comporre le note di una singolare<br />

canzone e, con quella, raggiungere le orecchie<br />

del Grande Architetto. <strong>Leggere</strong>mo la Poesia della<br />

voglia del riscatto, apprenderemo di un progetto<br />

che ci regalerebbe un Parco unico al mondo, vedremo<br />

un piccolo brano della nostra futura maratona!<br />

L’auspicio, qui in chiusura, è che tale comunicato<br />

possa incuriosirvi e spingervi a partecipare numerosi.<br />

Allo scopo, del resto, basta raggiungere l’uscita<br />

di Cocullo, sull’autostrada in direzione Sulmona-<br />

Avezzano. <strong>Da</strong> lì, seguire la cartellonistica stradale<br />

e godervi un panorama da sogno. Cercate, ad ogni<br />

CULTURA E SOCIETÀ<br />

25 aprile, Festa della Liberazione!<br />

Negli ultimi due anni l’associazione<br />

culturale ‘Archeosub<br />

Hatria’ (Silvi Marina, TE) ha<br />

collaborato con la Soprintendenza per<br />

i Beni Archeologici dell’Abruzzo e<br />

con l’Università di Roma ‘Sapienza’<br />

alla realizzazione di campi-scuola di<br />

archeologia subacquea allo scopo di<br />

completare il rilevamento delle strutture<br />

portuali antiche antistanti la Torre<br />

di Cerrano.<br />

<strong>Da</strong> diverso tempo, inoltre, si propone<br />

come appoggio logistico, coordina le<br />

associazioni culturali locali e raccoglie<br />

i contributi della Riserva Marina<br />

Protetta ‘Torre di Cerrano’, dell’<br />

Università di Chieti “G. D’annunzio”,<br />

della Soprintendenza del Mare di Pa-<br />

“I Quattro Mondi”<br />

Caff e’ letterario Itinerante.<br />

Cari lettori, qualcuno di voi forse ricorderà che si era dato spazio, in<br />

precedenti numeri, all’illustrazione dell’idea di un Parco tematico che<br />

potrebbe snodarsi da Pineto a Pescara e interagire - oltre che col più<br />

vasto territorio litoraneo - con l’Abruzzo interiore e con l’aquilano. I più attenti<br />

rammenteranno una prodigiosa aquila e le sue 308 piume. Orbene, il libro che<br />

contiene tale progetto è arrivato al capolinea. E al capolinea ci siete voi! “Perché<br />

mai?”, potreste domandarvi. La risposta è semplice e riassumibile in due<br />

righe: il progetto è grandioso e qualora non incontrasse il favore delle menti più<br />

illuminate, resterebbe una gigantesca “sega mentale”. Ci scusiamo se abbiamo<br />

ritenuto di adottare un sintagma pedestre ai limiti dell’urbanità. Del resto il<br />

Parco è fondamentalmente “extra-urbano” e non nuocerà che ve ne rendiate<br />

subito conto. Ciò che vi si propone oggi è un piccolo brano di quanto il Postino,<br />

Tino Ferretti, ha elaborato in due anni di lavoro. Ebbene, il libro insegue<br />

la Poesia con la convinzione granitica che essa possa smuovere le montagne.<br />

Dentro a “I 4 Mondi” c’è l’Abruzzo dei luoghi magici, l’impervio Molise, la<br />

splendida Puglia. E c’è un’eroina letteralmente “strepitosa” che intende volare<br />

fi no alla sua lontana, caldissima terra. Già, perché il libro è anche un romanzo,<br />

un saggio fi losofi co e una proposta politica. Ma, prima di tutte le altre cose,<br />

lermo e di privati cittadini, svolgendo<br />

un fondamentale ruolo di tramite<br />

per la creazione di un archivio di dati<br />

di tipo storico-archeologico e scientifi<br />

co. E’ impegnata in una attenta e<br />

accurata divulgazione del patrimonio<br />

archeologico sottomarino, dislocato<br />

lungo tutta la costa abruzzese, attraverso<br />

l’organizzazione di convegni<br />

e seminari. Nel 2009 ha stipulato un<br />

accordo con la didattica DIR (Do It<br />

Right), che da tempo si è posta l’ambizioso<br />

obiettivo di diventare punto<br />

di riferimento per un’attività subacquea<br />

migliore e più sicura in Italia,<br />

per la completa mappatura del fondale<br />

abruzzese sino ad una profondità<br />

di 110 m. Tale campagna, appoggiata<br />

dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

d’Abruzzo e dalla cattedra<br />

di Urbanistica Antica dell’Università<br />

“La Sapienza”, si prefi gge l’attenta<br />

analisi delle notizie riportate dall’<br />

Associazione Marinai di Silvi Marina<br />

e dall’Associazione Anteo al fi ne di<br />

13<br />

modo, di non arrivare troppo tardi; è un vero peccato<br />

far attendere le Principesse!<br />

Tino Ferretti<br />

(tinoferretti@tiscali.it)<br />

esso vuole essere un canto e non ritrovarsi, come l’Icaro vecchio, a perdere le<br />

piume. Perché l’operazione riesca è dunque necessario che si formi un coro<br />

dove ogni voce, prima di risuonare, attivi il suo formidabile orecchio. Ci sono<br />

amministratori sul nostro amatissimo territorio, e associazioni, e imprenditori,<br />

e insegnanti, e gente attiva e laboriosa. E poi ci sono i ragazzi, i nostri fi gli e<br />

il profumo del futuro. “I Quattro Mondi” è permeato di un sogno, il sogno di<br />

G. A. Dentro accade che una ragazzina bizzosa glie lo rubi per regalarlo alla<br />

sua terra adottiva e al suo mare stupendo. <strong>Da</strong>l regalo nascerà uno straordinario<br />

orecchio e dall’orecchio una musica di incomparabile suggestione. Questa è<br />

la storia di come nasce il racconto, e ciò che segue una sua nota spero assai<br />

melodiosa. Non sono stato io, il Postino, a trovare l’accordo. Umilmente mi<br />

sono prodotto in un lunghissimo fi ato sperando di intercettare il giro sinuoso<br />

che un grande architetto ebbe la bontà di ispirarmi. Se doveste commuovervi,<br />

o vibrare, o registrare uno sbalzo di pressione, o avvertire uno strano formicolio<br />

alla lettura, sappiate che “I 4 Mondi” si trasformeranno presto in “Caffè<br />

letterario itinerante”. E che, dunque, potrete ascoltare altri brani, respirare altri<br />

luoghi, ritrovare, forse, le vostre splendide ali!<br />

Tino Ferretti<br />

Il connubio tra l’Archeosub Hatria e la didattica DIR nella redazione<br />

di una carta delle presenze sottomarine lungo la costa abruzzese<br />

produrre una cartografi a e una documentazione<br />

dettagliata e facilmente<br />

verifi cabile dal punto di vista scientifi<br />

co che, nel corso di pochi mesi, ha<br />

già dato ottimi risultati. Questa carta<br />

delle presenze sottomarine sarà oggetto<br />

di relazione nei prossimi mesi<br />

presso i seguenti convegni internazionali:<br />

“Archeologia subacquea del mare<br />

Adriatico e mar Ionio. Ricerca e valorizzazione<br />

dei relitti” che si terrà a<br />

Grado (GO) il 04 e 05 maggio 2010.<br />

“Sustainable tourism and local<br />

development: resources, strategies<br />

and policies for Albania” si terrà<br />

a Fier Tirana in Albania dal 7 al 10<br />

maggio 2010.


14 CULTURA E SOCIETÁ<br />

<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Della Comunione sulla mano<br />

Quando la pratica della comunione nella<br />

mano, che doveva essere per pochi, divenne<br />

un abuso, ci fu un grande numero<br />

di fedeli che spinse Papa Paolo VI a prendere<br />

l’iniziativa di sondare l’opinione dei Vescovi del<br />

mondo su questa questione ed essi votarono unicamente<br />

per mantenere la pratica tradizionale di<br />

ricevere la Santa Comunione sulla lingua. Papa<br />

Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il<br />

documento Memoriale Domini in cui affermava<br />

testualmente: 1) I Vescovi del mondo sono unanimi<br />

e contrari alla Comunione sulla mano. 2) Deve<br />

essere osservato questo modo di distribuire la<br />

Comunione: ossia il sacerdote deve porre l’Ostia<br />

sulla lingua dei comunicandi. 3) La Comunione<br />

sulla lingua non toglie dignità in nessun modo a<br />

chi si comunica. 4) Ogni innovazione può portare<br />

all’irriverenza ed alla profanazione dell’Eucaristia,<br />

così come può intaccare gradualmente la<br />

dottrina corretta. Il documento afferma inoltre: Il<br />

Supremo Pontefi ce giudica che il modo tradizionale<br />

ed antico di amministrare la Comunione ai<br />

fedeli non deve essere cambiato. La Sede Apostolica<br />

invita perciò fortemente i Vescovi, i preti<br />

ed il popolo ad osservare con zelo questa legge.<br />

Ma poiché questa era l’epoca del compromesso<br />

ed il documento contiene il germe della sua stessa<br />

distruzione,l’Istruzione continuò dicendo che,<br />

dove l’abuso si era già fortemente consolidato,<br />

poteva essere legalizzato con la maggioranza dei<br />

due terzi in un ballottaggio segreto della Conferenza<br />

Episcopale Nazionale. Ciò fi nì a vantaggio<br />

dei sostenitori della Comunione nella mano. La<br />

propaganda avviata, negli anni ’70, fu usata per<br />

proporre la Comunione sulla mano ad un popolo<br />

ingenuo, con una campagna di mezze verità<br />

che: 1) <strong>Da</strong>vano ai cattolici la falsa impressione<br />

che il Concilio Vaticano II avesse fornito una disposizione<br />

per l’abuso, quando, di fatto, non vi è<br />

accenno in nessuno dei documenti del Concilio.<br />

2) Non dicono al lettore che la pratica fu avviata<br />

da un clero di mentalità fi loprotestante, in spregio<br />

alla Legge liturgica stabilita, ma la fanno suonare<br />

come una richiesta da parte del laicato. 3) Non<br />

chiariscono al lettore che i Vescovi del mondo,<br />

quando fu sondata la loro opinione, votarono a<br />

stragrande maggioranza contro la Comunione<br />

nella mano. 4) Non fanno riferimento al fatto<br />

che il permesso doveva essere solo una tolleranza<br />

dell’abuso. In un certo modo nel prendere la<br />

Comunione nella mano, il Santissimo è trattato<br />

come un oggetto…sacro, però un oggetto; come<br />

una cosa…un po’ speciale, ma sempre una cosa.<br />

E’ diffi cile capire, in questo gesto volgare, l’unione<br />

della nostra anima con Dio Altissimo. Quanta<br />

audacia nelle nostre mani peccatrici! Senza essere<br />

state scelte, consacrate… Madre Teresa di Calcutta<br />

disse che il peggior male nel mondo è il rito<br />

della Comunione nella mano. Ha detto: si tratta<br />

di un rito fuori luogo, causa di profanazione e desacralizzazione.<br />

Così si perde la Grazia Divina.<br />

“Se la Grazia del Signore vale più della vita” e<br />

l’Eucaristia è “la Vita del mondo” questo rito é<br />

un male di prima grandezza. Non c’e da stupirsi<br />

che dopo aver maneggiato il Santissimo, il comunicante<br />

non senta più l’obbligo di adorarlo in<br />

ginocchio, la necessità di sentirsi nulla davanti al<br />

Creatore...che è incapace di riconoscere il Mistero<br />

della Croce attualizzato nel Sacramento, e che<br />

non senta la chiamata ad una rinuncia assoluta, di<br />

fronte all’Amore infi nito di Dio che si è umiliato<br />

per noi nel Sacramento per la nostra Salvezza.<br />

D’altro canto, nella Sacramentum Caritatis, citando<br />

sant’Agostino il Santo Padre aveva ricordato<br />

che nel ricevere il Pane Eucaristico dobbiamo<br />

adorarlo, perché peccheremmo ricevendolo senza<br />

adorazione. Prima di comunicarsi, lo stesso sacerdote<br />

genufl ette davanti all’Ostia: perché non<br />

aiutare i fedeli a coltivare il senso di adorazione<br />

proprio attraverso simile gesto? Purtroppo questo<br />

abuso illegittimo si è così ben radicato come una<br />

tradizione locale, che anche Papa Giovanni Paolo<br />

II non ebbe successo, nonostante un suo tentativo<br />

per frenare l’abuso. Papa Giovanni Paolo<br />

II non era un sostenitore della Comunione nella<br />

mano. Nella Carta “Domenicae Cenae” il Papa<br />

riaffermando gli insegnamenti della Chiesa diceva<br />

infatti: “Il toccare la Sacra Specie, la sua<br />

distribuzione con le proprie mani, é un privilegio<br />

dei Consacrati”. Ma, per un qualsivoglia motivo,<br />

questo documento del 1980 non conteneva nessuna<br />

minaccia di sanzioni contro laici, sacerdoti<br />

o vescovi che avessero ignorato la difesa dell’uso<br />

della comunione sulla lingua come voleva il<br />

Papa. Una legge senza una pena non è una legge,<br />

ma bensì un suggerimento.<br />

Dobbiamo pregare affi nché il maggior numero di<br />

preti abbia il coraggio di salvaguardare la riverenza<br />

dovuta a questo Sacramento e non venga<br />

intrappolato in una falsa ubbidienza che fa sì che<br />

essi collaborino alla perdita di sacralità di Cristo<br />

nell’Eucaristia. I preti devono trovare il coraggio<br />

di combattere questa pratica che fa parte<br />

dell’occulta strategia di protestantizzazione del<br />

Cattolicesimo, ricordando che Papa Paolo VI,<br />

giustamente, predisse che, la Comunione sulla<br />

mano, avrebbe portato all’irriverenza e alla profanazione<br />

dell’Eucarestia e ad una graduale erosione<br />

della dottrina ortodossa. A seguito, allora di<br />

quanto riportato, L’Ordo Christianus Miles invita<br />

ed esorta gli affezionati lettori e i fedeli tutti ad<br />

accogliere la Santa Comunione sulla lingua in segno<br />

di massimo rispetto e profondissima umiltà<br />

nei confronti di Cristo Sacramentato per una maggiore<br />

gloria di Dio.<br />

Ordo Christi anus Miles<br />

www.ordochristianusmiles.org<br />

www.ordochristianusmiles.blogspot.com<br />

info@ordochristianusmiles.org


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

CULTURA E SOCIETÀ<br />

22 maggio 1860 – 22 maggio 2010<br />

I 150 anni di Roseto degli Abruzzi 1850 - 1860<br />

a cura di Enrico Trubiano Socio ordinario della<br />

Deputazione di Storia Patria di l’Aquila.<br />

Verso la metà del secolo si ricordano agitazioni<br />

e tensioni. Quegli anni sono contraddistinti<br />

dai famosi moti del 1848. Un<br />

fatto di quell’anno vede Cologna protagonista. Il 2<br />

agosto, a Cologna, durante l’annuale celebrazione<br />

della festività di Maria degli Angeli, giungono nel<br />

villaggio numerosi forestieri, tra cui i notarescini<br />

esaltati liberali e quei di Monte Pagano devoti a<br />

S.M. il Re N.S. ed amanti dell’ordine (borbonico). I<br />

primi si insignivano di noccarde e nastri tricolori,<br />

gli altri fregiavano i loro cappelli di noccarde e<br />

nastri rossi. …taluni Giovanotti di Montepagano<br />

aggiravonsi , per quel villaggio, cantando placidamente<br />

canzoni col ritornello: Viva il nostro<br />

Re!. Domenico Lisciani, con giovani di Notaresco,<br />

messi in crocchio…cantavano canzoni liberali col<br />

ritornello: Viva L’Italia! Viva la libertà! Corrucciati<br />

questi ultimi e segnatamente il Lisciani perché<br />

quei giovani di Montepagano portavano noccarde<br />

e nastri rossi ed opponevano à canti liberali quelli<br />

a favore del Re. Il suddetto Lisciani… scatena una<br />

sanguinosa colluttazione che ha vasta eco. Ciro Romualdi,<br />

dottore in medicina di Monte Pagano, che<br />

si trova a Cologna, ospite di Don Giovanni De Vincentiis,<br />

avvertito, intorno alle 21.00 con un drappello<br />

di venti uomini della Guardia Nazionale di<br />

Notaresco, della quale è tenente, a tambur battente<br />

si porta in quel villaggio e vi entra gridando: Viva<br />

L’Italia! Viva la libertà! Via Pio IX! Viva Carlo Alberto!<br />

Ciro Romualdi, convinto antiborbonico, già<br />

controllato dalla polizia, per evitare guai ripara in<br />

D e d i c a t o a V o i<br />

A Voi chiedo se qualche volta, guardando lo specchio, scrutate pure la vaga sembianza<br />

di una coscienza oltre quella, ben distinta, di una vanità gratifi cata dal<br />

criterio della “faccia tosta” in una comunità (la nostra) che non conosce altri<br />

parametri per designare valori e poteri nelle persone. Vi chiedo poi, da indiretto<br />

appartenente all’ambito sanitario, se siete consapevoli di quanta incidenza abbiano<br />

le tre attuali patologie assassine sulla riduzione repentina e “sbrigativa” di<br />

questa nostra esistenza di uomini o di “st…”che sia. Per questo quindi aggiungo:<br />

“quell’affannosa rincorsa, con tutti i mezzi possibili (illeciti e non, morali o<br />

molto immorali) per intrallazzare allo scopo di cementifi care tutto: terreni, colline,<br />

alberi, ferrovie, aie, riviere, spazi dichiarati, spazi usurpati, spazi di ogni<br />

tipo ecc. ecc. a cosa potrà servirvi se poi, ai vostri fi gli e nipoti, così facendo<br />

Monte Pagano conquistata<br />

Risale al 1137 l’assedio e la conquista di Monte<br />

Pagano da parte di Lotario II di Suplimburgo,<br />

re di Germania, eletto a Magonza nel 1125, incoronato<br />

imperatore nel 1133. In seguito alla<br />

sconfi tta normanna, Ruggero II, re di Sicilia, fa<br />

accecare il comandante del castello, arresosi<br />

senza combattere.<br />

Piemonte, ove attende che si realizzi l’unità d’Italia.<br />

Questa stagione di sconvolgimenti, regala, però<br />

al nostro centro rivierasco anche avvenimenti in<br />

altri campi. Il 6 gennaio 1851 nasce a Monte Pagano<br />

il pittore Pasquale Celommi, da Ilario e Maria<br />

de Berardinis, quinto di otto fi gli, che a Firenze il<br />

16 agosto 1860, sposa la diciassettenne Giuseppina<br />

Giusti, nipote del poeta risorgimentale Giuseppe<br />

Giusti. Il loro primogenito Raffaello è destinato,<br />

a seguire le orme paterne sulla via dell’arte. Successivamente<br />

il pittore si stabilisce a Roseto degli<br />

Abruzzi e qui vi rimane per tutta la vita, allonta-<br />

15<br />

nandosene solo in rare occasioni. Muore il 9 agosto<br />

1928. L’arte di Pasquale Celommi, nel contesto del<br />

panorama artistico del secondo Ottocento abruzzese,<br />

occupa un posto a sé. La sua formazione artistica<br />

si svolge presso l’Accademia delle Belle Arti di<br />

Firenze. L’originalità della sua pittura consiste ad<br />

ogni modo in uno stile personalissimo, non riconducibile<br />

a nessuna scuola o pittura della sua epoca.<br />

Nelle sue opere dimostra il possesso di una tecnica<br />

pittorica raffi nata, sostenuta da un vigoroso disegnato<br />

plastico, reso ancora più evidente dall’uso sapiente<br />

di colori brillanti, dai toni caldi. Insuperabile<br />

maestro nell’uso della luce, con cui riesce ad ottenere<br />

una grande suggestione poetica. La sua abilità<br />

si scopre, in tutta la sua effi cacia, nel ritratto, in cui<br />

egli, perseguendo la fedeltà del soggetto, riesce a<br />

rendere, attraverso il gesto e l’espressione del volto,<br />

il carattere della persona. Tra i suoi più celebri<br />

citiamo Dietro la tenda, Il ciabattino, L’operaio<br />

politico, La pescivendola, La lavandaia, opere nelle<br />

quali, alla descrizione minuziosa del soggetto si<br />

uniscono particolari di luce, che riscontriamo anche<br />

nelle sue celebri marine, per le quali viene defi nito<br />

dai suoi estimatori “il pittore della luce”. L’arte,<br />

però, ancora riservata a pochi, non può far proseliti<br />

tra i ceti più bassi alle prese con una disastrosa situazione<br />

economica. <strong>Da</strong> un verbale del 29 gennaio<br />

1860 del Decurionato di Monte Pagano, risulta seriamente<br />

lo stato infelice dei miseri a’ quali manca<br />

il denaro per comprare il pane e non hanno mezzi<br />

come rimediare alla fame. La marina, invece, prospetta<br />

già una diversa situazione: aranceti, un mare<br />

limpido e, nella prima collina, viti ed ulivi.<br />

toglierete la vivibilità di un futuro già precluso”? Quale impellente utilità potrà<br />

portarvi questo danaro accumulato con i precitati sistemi? Forse potrà servirvi<br />

per l’ennesima costruzione di un mausoleo che esalti la vostra carogna? Già…<br />

ma io sto dimenticando la legge freudiana dell’istinto che domina la ragione…<br />

per questo è tanto indigesto il padre della psicanalisi, un po’ come il sottoscritto e<br />

tutti quelli che hanno il coraggio e la capacità di esplorare ed esprimere la verità<br />

nel modo più disarmante in questa società sempre pronta per allestire la sua sagra<br />

dell’ipocrisia! <strong>Da</strong>tevi da fare quindi, alleati dei “campioni del calcestruzzo ad oltranza”!<br />

Continuate con le vostre performance uffi ciali, manieratamente ritmate<br />

con prolungate pause oratorie… tipiche di chi, al posto dell’anima, ha un pezzo<br />

di cemento armato, un blocco irreversibile ricavato da tre ingredienti purtroppo<br />

molto diffusi in questo atipico paese: ignoranza, ignoranza, ignoranza!<br />

Rossano Di Palma


16 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Contenere i costi di conferimento della<br />

spazzatura nell’interesse della collettività<br />

SILVI - In riferimento alla problematica degli<br />

eccessivi costi di smaltimento che i comuni<br />

devono sostenere, l’amministrazione comunale di<br />

Silvi tramite il sottoscritto, consigliere delegato<br />

all’ambiente, vuole richiamare l’attenzione<br />

sull’annosa vicenda della tariffa di smaltimento<br />

dei rifi uti. Se non riaprirà al più presto il sito di<br />

Atri, gestito dal Consorzio Piomba Fino, a cui<br />

aderisce anche il comune di Silvi, saremo costretti<br />

per il futuro, come già accade oggi, a ricorrere a<br />

impianti di smaltimento gestiti da altre società. Una<br />

condizione che costringe il comune di Silvi, al pari<br />

delle altre sette municipalità aderenti al Consorzio,<br />

a fare i conti con la logica di mercato che anima<br />

il settore. In buona sostanza con il perdurare di<br />

questa situazione, si corre il rischio di un ulteriore<br />

incremento delle tariffe a carico dei cittadini.<br />

E’ giusto ricordare che, fi no ad oggi, abbiamo<br />

riconosciuto ben 195 euro circa a tonnellata al<br />

ditta Sogesa, la società che gestisce l’impianto di<br />

Grasciano dove oggi vengono conferiti i nostri<br />

SILVI - Effettuati i lavori di intervento contro l’erosione marina in zona<br />

Silvi sud. Gli interventi provengono dal progetto Ricama della regione Abruzzo<br />

del 2006, istituito con Fondi Cipe, e sono eseguiti attualmente nelle zone<br />

del litorale abruzzese più sottoposte all’erosione marina. Sono stati coinvolti,<br />

infatti, insieme a Silvi anche i comuni di Martinsicuro, Pineto, Casal Bordino<br />

e Ortona. I lavori hanno riguardato la zona sud del quartiere Piomba (tratto<br />

dal Villaggio del Fanciullo fi no a Silville) e sono durati quattro giorni. Sono<br />

stati immessi circa 70 mila metri cubi di sabbia sul litorale, proveniente dalle<br />

cave sottomarine di Ortona, con l’utilizzo della draga della ditta Sidra di<br />

Roma posta al largo della costa di Silvi. Proprio qualche settimana fa il convegno<br />

sull’erosione a Silvi, sottolineò lo stato di emergenza e fece un punto<br />

della situazione sulle attività di contrasto all’erosione marina. Anche grazie<br />

rifi uti, mentre fi no al 2006 utilizzando la discarica<br />

di Atri il costo per il nostro ente era di 90 euro circa<br />

a tonnellata. La tariffa, dunque, è stata incrementata<br />

di quasi 100 euro a tonnellata in meno di due anni.<br />

Il mio personale impegno come responsabile del<br />

settore del Comune di Silvi è quello di cercare la<br />

soluzione economicamente più vantaggiosa per<br />

la nostra collettività. Sono sicuro che, attraverso<br />

il consorzio Piomba Fino, riusciremo a spuntare<br />

il prezzo più conveniente per conferire il pattume<br />

all’impianto di Cerratina, vicino Lanciano. La<br />

forza politica che rappresento si impegna a non<br />

sottostare a giochetti di ogni tipo e tenere alta<br />

la guardia. Questa vicenda richiede massima<br />

attenzione per allontanare, quanto più, il pericolo<br />

di eventuali manovre speculative. Più di un timore<br />

abbiamo avuto alla luce delle offerte che ci sono<br />

pervenute anche da parte di Sogesa e, che di fatto,<br />

dimostrano che anche sulle tariffe applicate dagli<br />

operatori privati si è scatenata una battaglia senza<br />

quartiere. Per questo motivo chiedo a tutti i partiti di<br />

maggioranza ed opposizione di mettere da parte la<br />

logica di appartenenza e lavorare nel solo interesse<br />

della collettività. Pagare più del dovuto il costo<br />

di conferimento e smaltimento della spazzatura<br />

è da irresponsabili. Un lusso che non possiamo<br />

concederci.<br />

Gianni Di Febo<br />

Lavori contro l’erosione<br />

“Ma urgono azioni omogenee su tutta la costa”<br />

sottolinea l’Assessore Fabrizio Valloscura<br />

La “banda dei tagliatori”<br />

colpisce ancora!<br />

SILVI In questo paese se hai bisogno<br />

di qualche fantasma in divisa<br />

(in divisa da fantasma) ti puoi mettere<br />

l’anima in pace: eg li è introvabile e<br />

invisibile (se no che fantasma sarebbe?)<br />

E se per caso costui (questo fantasma)<br />

riuscissi a reperirlo telefonicamente,<br />

ti direbbe che è impegnato, che<br />

è un fantasma già attivato in qualche<br />

perlustrazione, o forse di guardia alla<br />

solita porchetta di un comizio clientelare…<br />

Già… perché non si sa mai,<br />

il maiale potrebbe anche resuscitare<br />

divenendo anch’esso un fantasma!<br />

Tutto ciò, ripeto, se si avesse bisogno<br />

di qualcuno in divisa… in divisa da<br />

fantasma.Se invece aveste il minimo<br />

bisogno di vezzeggiarvi (alla maniera<br />

locale) decidendo quindi che qualche<br />

fuscello davanti casa, divenutovi improvvisamente<br />

antipatico, debba, per<br />

questo, essere immediatamente eliminato,<br />

allora non dovreste far altro che<br />

chiamare il centralino della nostra<br />

“Scatola Beige”, il quale, potete esser<br />

certi, provvederebbe subito a inviarvi<br />

uno staff di motoseghe idoneo per<br />

un sequoia californiano! Uno staff,<br />

che al contrario di quello dei precitati<br />

fantasmi, è estremamente concreto e<br />

ad azione altrettanto immediata. Una<br />

banda di tagliatori “superattrezzata”<br />

a quell’incontro le autorità regionali hanno voluto accelerare gli interventi<br />

posti in essere evidenziando comunque l’opportunità di interventi organici<br />

su tutta la parte costiera. ”Valuteremo nei prossimi giorni se questi interventi<br />

daranno gli effetti sperati” – ha sottolineato l’assessore al demanio marittimo<br />

Fabrizio Valloscura “dunque controlleremo sul posto il riscontro oggettivo.<br />

Noi proponiamo interventi generali ed organici continuando a monitorare<br />

costantemente la situazione così come è stato deciso in accordo con tutti i<br />

comuni della costa. La situazione è diffi cile e non sono permessi ulteriori leggerezze<br />

senza dimenticare gli interventi tampone per dare una rapida risposta<br />

in vista della stagione balneare”. –<br />

Domenico Mazzone<br />

che smania dalla voglia di radere tutto<br />

al suolo!<br />

<strong>Da</strong> quando questa organizzazione di<br />

tagliatori di alberi sta promuovendo la<br />

nostra “apoteosi dell’inciviltà”(sapete<br />

che più un paese è civile e più rispetta<br />

il verde), le nostre creature vegetali<br />

sul viale, quelle sulle colline, quelle<br />

comprese nelle aiuole delle rotonde<br />

ecc. ecc. sono tutte a rischio! (Se<br />

qualcuna di esse è rimasta…) Ultime<br />

vittime della famigerata “banda dei<br />

tagliatori”, appunto, queste povere<br />

querce nella foto: due ex giovani e<br />

magnifi ci esemplari (circoscritti nella<br />

rotabile sull’ingresso della strada<br />

per Atri), che a differenza degli ulivi<br />

dell’aiuola di Corfù (ma qui siamo in<br />

un’altra realtà), sono stati spietatamente<br />

abbattuti (per il solo gusto di<br />

farlo, o perché ritenuti intrusi in quell’adorato<br />

grigiore che li circondava, o<br />

per il solito irrisorio motivo) in barba<br />

quindi alla civiltà, alle organizzazioni<br />

protettive e a quella cosiddetta “Forestale”,<br />

anch’essa “inevidentemente”<br />

un fantasma con tante divise da fantasmi!...<br />

Rossano Di Palma


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

SILVI - Arrivano altri fondi regionali per dare risposte<br />

immediate all’erosione della costa in vista della<br />

stagione turistica. A seguito della variazione di bilancio<br />

proposta dalla giunta regionale, presentata attraverso un<br />

emendamento avente ad oggetto ”Interventi urgenti per<br />

la difesa della costa”, il comune di Silvi benefi cerà di una<br />

parte dei fi nanziamenti e potrà intervenire con ulteriori<br />

interventi sulle aree del litorale maggiormente colpite dal<br />

fenomeno erosivo.”Con questi fondi messi a disposizione<br />

dalla regione Abruzzo” ha detto Fabrizio Valloscura,<br />

assessore al demanio marittimo “manteniamo fede agli<br />

impegni assunti nell’ultimo incontro tenutosi con la categoria<br />

dei balneatori, che ci consentiranno di fare quegli<br />

interventi tampone urgenti prima della stagione turistica.<br />

Il mio personale ringraziamento va all’assessore regionale<br />

Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio”.<br />

1 milione e 500 mila euro è il valore dell’emendamento<br />

che introduce una variazione di Bilancio, decisi oggi dalla<br />

giunta regionale, necessari per combattere l’erosione<br />

della costa ed al tempo stesso per venire incontro alle<br />

esigenze degli operatori della balneazione, dei cittadini<br />

e dei turisti che sceglieranno il litorale abruzzese. Silvi,<br />

tra i comuni maggiormente colpiti dall’erosione, potrà<br />

accederà a questi fi nanziamenti per arginare a quelle situazioni<br />

esposte al rischio. Proprio alcuni giorni fa sono<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

Altri fondi contro l’erosione della costa<br />

Finanziamenti previsti da un emendamento approvato oggi in giunta regionale per la difesa della<br />

costa in vista della stagione balneare. Soddisfazione dall’amministrazione comunale.<br />

SILVI L’assessore regionale al Turismo e alle Politiche<br />

Culturali Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio ha inaugurato la<br />

19esima edizione del Saral Food, il Salone dell’alimentazione<br />

che apre i battenti oggi sabato 20 marzo, nel<br />

Palauniverso di Silvi Marina e resterà aperto al pubblico<br />

fi no a mercoledì 24 marzo. Presenti, inoltre, le autorità<br />

provinciali e locali, il direttore responsabile della Fiera,<br />

Giancarlo Cianfl one, e tantissima gente. La 19sima edizione<br />

del Saral Food si è presentata con un ridisegnato<br />

layout espositivo, fi nalizzato a ottimizzare i percorsi di<br />

visita, 12 mila metri quadrati di superfi cie espositiva,<br />

200 espositori provenienti da tutta Italia, 30 mila visitatori<br />

attesi. Previste inoltre 3 mostre-evento: Domenica<br />

21 marzo, alle ore 10, è di scena “Abruzzo Flambé”, organizzato<br />

dall’istituto Ipssar “F. De Cecco” di Pescara”<br />

(dedicato alla professoressa Rosalia Campi), dove si esibiranno<br />

gli allievi cuochi nella preparazione creativa dei<br />

prodotti tipici abruzzesi; Lunedì 22 marzo, ore 14.00, ci<br />

sarà l’undicesima edizione del festival Mokambo Saral<br />

“Concorso drink coffee riservato a tutti gli operatori di<br />

categoria ed allievi delle scuole alberghiere”; Martedì 23<br />

marzo, ore 15, un corso sull’approccio alla degustazione<br />

delle birre, organizzato da Virgin Queen, “Birra, una que-<br />

17<br />

stati conclusi i lavori di ripascimento morbido, provenienti<br />

dal progetto regionale Ricama del 2006, che hanno<br />

riguardato la zona sud della costa silvarola. L’Assessore<br />

al Turismo della regione Abruzzo, Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio,<br />

ha parlato di ”un grandissimo sforzo profuso per garantire<br />

interventi urgenti per tutte quelle aree di emergenza<br />

del litorale che erano rimaste escluse dagli interventi di<br />

rinascimento previsti dal vecchio programma Cipe. Si<br />

tratta di un intervento estremamente necessario” - ha<br />

proseguito Di <strong>Da</strong>lmazio – “per proteggere al meglio alcuni<br />

tratti della nostra costa e per consentire a numerosi<br />

operatori turistici di preparasi con un certa tranquillità<br />

alla stagione balneare ormai alle porte”. Nello specifi -<br />

co, spetterà alla Direzione regionale dei Lavori pubblici<br />

il compito di monitorare gli interventi maggiormente rilevanti<br />

e predisporre un piano di interventi urgenti per la<br />

difesa della costa.<br />

Portavoce Amministrazione Comunale<br />

Domenico Mazzone –<br />

Silvi Saral Food al via<br />

Salone dell’alimentazione, ristorazione, gelateria e pasticceria in Fiera a Silvi<br />

da sabato 20 a martedì 23 marzo 2010<br />

SILVI Le scene dell’entrata di Gesù in Gerusalemme,<br />

la Lavanda ed ultima cena, l’orto degli ulivi,<br />

il processo di Caifa e i Sacerdoti, Gesù davanti a<br />

Pilato, la Flagellazione di Gesù.si sono svolte tutte<br />

nella piazza I° Maggio, mentre la via Crucis si è<br />

svolta lungo le vie della contrada Santo Stefano, e<br />

sono state ancora più coinvolgenti che nella passata<br />

edizione dando vita ad una rappresentazione<br />

toccante, signifi cativa e fedele a ciò che hanno tramandato<br />

i quadri evangelici..<br />

La manifestazione arricchitasi in questo 2010 di 45<br />

personaggi si è conclusa con la straziante e commovente<br />

scena della Crocefi ssione in Piazza 1°<br />

Maggio Le voci narranti hanno illustrato ai presenti<br />

ogni scena della Passione, e i partecipanti attraverso<br />

le loro espressioni, hanno reso unici i momenti<br />

della sacra rievocazione.<br />

Con tanta passione e dedizione gli attori volontari<br />

guidati dal parroco don Andrea, e dall’organizzatore<br />

Vincenzo Guaglianone hanno realizzato una<br />

manifestazione che sicuramente rimarrà impressa<br />

negli occhi dei tanti visitatori che l’hanno seguita<br />

con emozione ed ammirazione..<br />

Luigi Colantonio<br />

stione di stile”. Questi i numeri e gli appuntamenti delle<br />

5 giornate del Saral Food 2010, la manifestazione fi eristica<br />

che ogni anno, dal 1991, accende i rifl ettori sul mondo<br />

dell’alimentazione e dei consumi di qualità del mangiare<br />

“fuori casa”. “Col tempo siamo diventati la Fiera più<br />

importante del centro-sud, un punto di riferimento per<br />

le aziende del settore” ha dichiarato Giancarlo Cianfl one,<br />

direttore responsabile della manifestazione. Stando<br />

ai dati delle associazioni di categoria, nonostante la crisi<br />

congiunturale, la ripresa economica sembra davvero dietro<br />

l’angolo, pronta a dare i benefi ci per tutti: il settore<br />

della ristorazione e pubblici esercizi similari, ad oggi, è<br />

rappresentato da più di 230 mila imprese con più di 800<br />

mila addetti, per un fatturato annuo superiore ai 45 miliardi<br />

di euro. I dati del 2009 in Abruzzo contano più di<br />

2800 ristoranti e oltre 3100 bar per un totale che supera<br />

6000 pubblici esercizi.<br />

Domenico Mazzone<br />

“La Passione vivente di Cristo”<br />

Nella Parrocchia di SANTO STEFANO di Silvi<br />

Il 28 Marzo 2010 – Domenica delle Palme – alle ore 18:00 è stata presentata la Seconda Edizione


18 EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Vallescura: “L’area metropolitana una grande città adriatica”<br />

Piano Strategico della Macroarea<br />

Il sindaco di Silvi, intervenendo a Montesilvano nel Forum della Macroarea, auspica la<br />

nascita di un terzo soggetto per creare una vera e propria realtà metropolitana nazionale<br />

SILVI –Il sindaco di Silvi Gaetano Vallescura<br />

intervenuto nel Forum sul Piano Strategico della<br />

Macroarea Montesilvano/Pineto oggi a Palazzo Baldoni<br />

di Montesilvano, auspicando la nascita di una vera e<br />

propria Area Metropolitana, operativa e reale a tutti<br />

gli effetti, una sorta di grande città dell’adriatico,<br />

ha spronato i colleghi amministratori locali a porre<br />

azioni rivolte verso la costituzione di un soggetto terzo<br />

rappresentativo dell’area metropolitana stessa.<br />

Vallescura ha parlato del “Forum della Macroarea come<br />

un punto di partenza per ragionare in termini reali<br />

dell’area metropolitana di Pescara e Chieti. Il nostro<br />

dovere di amministratori – ha detto il primo cittadino<br />

di Silvi nel corso del suo intervento - ci impone di<br />

trasformare quest’area in una realtà urbana a tutti gli<br />

effetti, una grande città dell’intero versante adriatico.<br />

Siamo di fronte ad un’occasione storica per il nostro<br />

territorio”. Vallescura, parlando davanti ad una folta<br />

platea, ha esordito nel suo intervento dicendo che “siamo<br />

stati delegati amministratori per i grandi obiettivi<br />

altrimenti ci ridurremo a politici di turno che passano il<br />

tempo a “cambiare le lampadine”; e poi ha proseguito<br />

affermando che “è ormai chiaro che alcune problematiche<br />

di sviluppo del territorio non possono essere affrontate<br />

localmente: bisogna dunque confrontarsi con la grande<br />

area metropolitana che comprende tutta la parte costiera<br />

centrale della regione Abruzzo”. Citando gli studi<br />

effettuati dal professor Roberto Mascarucci, docente<br />

di Fondamenti di Urbanistica presso l’Università “G.<br />

D’Annunzio”, presente al Forum quale coordinatore del<br />

Piano Strategico, il sindaco di Silvi ha parlato di “questa<br />

area divenuta incrocio di mobilità”, che ha portato<br />

i territori dalla condizione dello “stare” a quella<br />

del “percorrere, ecco perché l’area metropolitana è<br />

divenuta un’opportunità senza precedenti, un’occasione<br />

da maturare e sviluppare coinvolgendo tutti gli enti<br />

amministratori del territorio, andando perfi no a<br />

creare nel futuro questa nuova realtà basata anche sul<br />

consenso dei cittadini: perché ci troviamo di fronte un<br />

processo inarrestabile che potrà trasformare questo<br />

territorio in un’unica grande città con potenzialità<br />

infi nite e con la forza di saper proporre idee e soluzioni<br />

ai massimi vertici dirigenziali”. “Ecco allora che oggi<br />

– ha continuato Gaetano Vallescura - questa intuizione,<br />

questa idea, che è stata già ampiamente prospettata e<br />

analizzata nelle sedi universitarie ed accademiche, deve<br />

prendere vita, deve materializzarsi hic et nunc, qui e<br />

subito: auspico la nascita e l’intervento di un “terzo<br />

soggetto”, un organo che governi questo processo,<br />

che possa garantire l’avvio di una procedura che è<br />

indispensabile ma che ovviamente tutti rifi utano perché<br />

signifi cherebbe rinunciare ad un pezzo di governo, ad<br />

un “frammento di leadership”; ma l’opportunità di<br />

una grande, vera realtà metropolitana, che ha di fatto<br />

le caratteristiche e la conformazione di una più ampia<br />

e rilevante realtà dell’intero versante adriatico, non<br />

può farci trovare spaventati. Continuo a sognare una<br />

grande città, la più importante dell’Adriatico. Oggi,<br />

tutti insieme, possiamo lanciare questa grande sfi da al<br />

futuro”.<br />

Domenico Mazzone<br />

Teatro Kursaal:<br />

un successo per il gruppo dell’Aquila<br />

SILVI – Domenica 28 marzo, alle ore 17.00, presso<br />

il cinema Odeon di Silvi si è conclusa con successo e<br />

soddisfazione per l’amministrazione comunale la quarta<br />

rassegna del concorso di teatro dialettale “Premio Kursaal<br />

- Città di Silvi”. L’edizione, organizzata dall’assessorato<br />

alla cultura ha segnato un vero e proprio successo<br />

per la compagnia aquilana “Il Gruppo” che dopo la<br />

tragedia del sisma ha voluto chiamarsi “Il Gruppo dell’Aquila”;<br />

la compagnia, che non ha mai smesso la sua<br />

attività teatrale nonostante il terremoto abbia distrutto la<br />

propria sede, ha inscenato “Nduina se cchi vè a cena”,<br />

una esilarante commedia ambientata negli anni 70 piena<br />

di equivoci e umorismo puro. A loro è andato il premio<br />

come migliore compagnia teatrale con la seguente<br />

motivazione espressa dalla giuria specializzata: “Ottimo<br />

livello artistico dimostrando una grande padronanza<br />

della scena e maturità interpretativa. Gli attori si sono<br />

calati nel personaggio con maestria, rispettando ritmi<br />

e vena ironica”. Miglior regia a Franco Villani, sempre<br />

della compagnia de L’Aquila, giudicato “indiscusso dominatore<br />

del teatro dialettale abruzzese”. Miglior attrice<br />

è stata Tiziana Gioia ancora della compagnia “Il Gruppo<br />

de L’Aquila” mentre il miglior attore ex aequo Giancarlo<br />

Verdecchia (Il Gruppo de L’Aquila) e Nicola Rapone<br />

(La Bottega del Sorriso). La migliore scenografi a, infi -<br />

ne, è stata assegnata alla compagnia Le Muse che hanno<br />

inscenato “Ddu è tropp ma un è poche”. L’assessore alla<br />

cultura Luciana Di Marco ha dichiarato che “la giuria<br />

specializzata ha scelto con professionalità e competenza<br />

e ci fa piacere che abbia vinto proprio il Gruppo de<br />

L’Aquila che premia una grande compagnia di artisti<br />

che hanno vissuto il dramma del terremoto E’ stato assegnato<br />

inoltre il premio popolare, votato dal pubblico<br />

del Teatro Kursaal, novità introdotta quest’anno ed infi -<br />

ne è stato trasmesso un video-documentario sulla storia<br />

di Silvi, prodotto dai giornalisti Federico De Carolis e<br />

Franco Costantini. La serata è stata presentata da Stefano<br />

D’Alberto e Domenico Turchi<br />

Domenico Mazzone<br />

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<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

SILVI - Arrivano i parcheggi rosa per le donne in<br />

condizioni di gravidanza o con fi gli fi no ai 12 mesi.<br />

La decisione è stata assunta dalla giunta comunale<br />

di Silvi grazie ad un’iniziativa dell’assessore alle<br />

pari opportunità, Annapaola Mazzone. I parcheggi<br />

sono distinti da un cartello rosso con l’indicazione di<br />

“lasciare il posteggio, con un gesto di cortesia, alle<br />

mamme” e sono stati posti nei pressi di principali<br />

servizi utili della città. L’assessore Annapaola<br />

Mazzone, ha voluto garantire alle donne in<br />

gravidanza e alle giovani mamme, la possibilità di<br />

riservare dei posteggi auto al fi ne di evitare disagi e<br />

inconvenienti, visto che la prolungata ricerca di un<br />

parcheggio e le attività connesse alle manovre per<br />

le automobiliste in stato di gravidanza, soprattutto<br />

nel periodo terminale, o con nascituri nei primi mesi<br />

di vita, possono rappresentare un serio problema.<br />

E’’ possibile, fi n d’ora, trovare in strada i cartelli<br />

che segnalano il posteggio, ma ovviamente, per<br />

il relativo rispetto ci si affi da esclusivamente alla<br />

sensibilità dei cittadini, non essendo possibile elevare<br />

contravvenzioni nei confronti dei trasgressori. “”Ci<br />

affi diamo alla sensibilità dei cittadini”- ha detto<br />

l’assessore Annapaola Mazzone - perché in questo<br />

modo facilitiamo le donne che sono in uno stato<br />

importante sia fi sico che mentali. I cartelli sono<br />

stati posizionati nei punti più importanti della<br />

città, soprattutto nelle zone vicine a servizi e centri<br />

importanti”.<br />

Domenico Mazzone<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE 19<br />

Arrivano i parcheggi rosa<br />

SILVI Silvi è tra gli enti della regione<br />

a benefi ciare dei fondi per gli asili nido<br />

messi a disposizione dall’Assessorato alle<br />

Politiche Sociali, Paolo Gatti. La Giunta<br />

regionale, infatti, nell’ottobre scorso<br />

approvò una delibera per lo stanziamento<br />

di una prima tranche di risorse, pari a<br />

616mila euro, in favore dei Comuni e degli<br />

Enti d’Ambito Sociale per ampliare l’offerta<br />

di servizi educativi per la prima infanzia.<br />

Nei giorni scorsi è stata pubblicata<br />

la determina dirigenziale di assegnazione e<br />

ripartizione dei suddetti fondi a 16 comuni<br />

e 13 Enti d’Ambito Sociale. “”L’Ammini-<br />

Asili nido, fondi per le famiglie<br />

SILVI È stato l’assessore regionale al Turismo e alle Politiche Culturali<br />

Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio ad inaugurare la 19esima edizione del Saral Food, il<br />

Salone dell’alimentazione che ha aperto i battenti sabato 20 marzo, ore 11.00,<br />

nel Palauniverso di Silvi Marina.<br />

Un ridisegnato layout espositivo, fi nalizzato a ottimizzare i percorsi di visita,<br />

12 mila metri quadrati di superfi cie espositiva, 200 espositori provenienti da<br />

tutta Italia, 3 mostre-evento, 30 mila visitatori quelli che hanno visitato l’importante<br />

fi era.<br />

Questi sono i numeri di Saral Food 2010, la manifestazione fi eristica che ogni<br />

anno, dal 1991, accende i rifl ettori sul mondo dell’alimentazione e dei consumi<br />

di qualità del mangiare “fuori casa”, dalla ristorazione alla pasticceria,<br />

dall’enologia alla gelateria, per fare il punto sull’andamento del mercato, presentare<br />

le novità e le tendenze, in un immenso teatro di scambi commerciali,<br />

incontri istituzionali, appuntamenti culturali e iniziative speciali per operatori<br />

strazione Comunale - ha detto l’assessore<br />

all’Istruzione Luciana Di Marco - insieme<br />

a quella di Pineto, come ente d’ambito, è<br />

stata accreditata per reperire fi nanziamenti<br />

a sostegno delle strutture dedite all’educazione<br />

del bambino e anche quest’anno<br />

siamo riusciti ad ottenere contributi regionali”.<br />

In particolare, i fi nanziamenti<br />

consentiranno di agevolare le giovani famiglie<br />

per potere utilizzare servizi di prima<br />

infanzia e degli asili nido. I contributi<br />

alle famiglie saranno erogati in base alle<br />

dichiarazioni Isee.<br />

(Domenico Mazzone) –<br />

Portavoce Amministrazione Comunale<br />

Grande successo della XIX edizione del ”Silvi Saral Food”<br />

Salone dell’alimentazione, ristorazione, gelateria pasticceria, in fi era a Silvi<br />

da sabato 22 a martedi’ 23 marzo 2010<br />

e pubblico.<br />

L’edizione 2010 è stata carica di ottimismo e di energia, all’insegna dell’internazionalità<br />

e ricca di eventi, contatti utili, e tante iniziative speciali per tutti i<br />

settori coinvolti nel Salone: Ristorazione, Gelateria e Pasticceria” ha dichiarato<br />

Giancarlo Cianfl one, direttore responsabile della manifestazione. Stando<br />

ai dati delle associazioni di categoria, nonostante la crisi congiunturale, la<br />

ripresa economica sembra davvero dietro l’angolo, pronta a dare i benefi ci<br />

per tutti: il settore della ristorazione e pubblici esercizi similari, ad oggi, è<br />

rappresentato da più di 230 mila imprese con più di 800 mila addetti, per un<br />

fatturato annuo superiore ai 45 miliardi di euro. I dati del 2009 in Abruzzo<br />

contano più di 2800 ristoranti e oltre 3100 bar per un totale che supera 6000<br />

pubblici esercizi.<br />

Luigi Colantonio


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Stanzaperta:<br />

un’opportunità per tutti<br />

SILVI StanzAperta è un iniziativa che, a partire<br />

da questo mese, si propone di offrire un nuovo<br />

spazio di confronto, un’ulteriore occasione per<br />

stare insieme, discutere e apprendere grazie alle<br />

conoscenze e alle abilità degli altri. Il promotore,<br />

Nando Di Febo, ci spiega la semplice organizzazione<br />

di StanzAperta dove “chiunque può proporre<br />

attività e argomenti di ogni genere”. Senza<br />

distinzioni di età, è possibile farsi avanti e mettere<br />

a disposizione degli altri le proprie conoscenze e<br />

condividere i propri interessi per attivare un dibattito<br />

di attualità, una discussione letteraria o magari<br />

per svolgere semplici attività pratiche, dei lavoretti<br />

manuali o ancora più semplicemente per scambiarsi<br />

ricette, libri, fi lms. Insomma StanzAperta è<br />

davvero APERTA a tutti e a tutto. L’unico compito<br />

degli organizzatori sarà quello di pubblicizzare<br />

la serata invitando amici ed amici di amici e di<br />

collaborare nella strutturazione della serata stessa,<br />

basata sugli argomenti proposti. Ogni martedì sera<br />

a Silvi, e precisamente presso i saloni parrocchiali<br />

della chiesa Cuore Immacolato di Maria, sarà dunque<br />

possibile “socializzare, incontrarsi, scambiare<br />

opinioni, conoscenze e impressioni liberamente”.<br />

Allora, se avete voglia di passare una serata in<br />

compagnia, senza la solita tv ma con l’opportunità<br />

di confrontare le vostre idee con quelle degli altri,<br />

non esitate a contattare StanzAperta su Facebook,<br />

al numero 348.0941283 o presso i saloni parrocchiali!<br />

Nel frattempo, riporto il programma dei prossimi<br />

appuntamenti:<br />

13 <strong>Aprile</strong>: Visione e discussione del fi lm “Corporation”<br />

20 <strong>Aprile</strong>: Scambio di ricette di dolci<br />

27 <strong>Aprile</strong>: Lettura e scambio di opinioni sul libro<br />

“educazione e libertà” di Marcello Bernardi<br />

4 Maggio: Cos’è la democrazia diretta e partecipativa?<br />

Federico Ronca<br />

La primavera di Dio e quella degli uomini<br />

SILVI Sì, sono un fi ero nostalgico. Fiero delle<br />

mie elevazioni severamente vietate ai materialisti.<br />

Fiero delle mie illusioni cariche di ammalianti e<br />

trasfi gurate immagini paesaggistiche: gli scenari<br />

di “Pupi Avati” io li rivivo con un’anima altamente<br />

contemplativa verso la vita, quindi verso<br />

la natura. Una natura la cui integrità fi nale (anni<br />

sessanta-inizio settanta) da me vissuta nell’adolescenza,<br />

è altresì da ricordare. Quella primavera di<br />

Dio, appunto, fatta come Dio l’aveva fatta e non<br />

come gli uomini l’hanno ridotta adesso, trasformandola<br />

in un depressivo autunno artifi ciale che<br />

inizia a marzo (anziché a settembre) proseguendo<br />

quindi con un aprile nelle cui mattinate, se fossero<br />

ancora in vita, quelle belle “Bambine” fi orentine<br />

esortate al risveglio da certe magnifi che canzoni<br />

d’altri tempi, farebbero bene a rimboccarsi le<br />

coperte per continuare a sognare nel sonno e nel<br />

caldo del proprio letto! Già... un mese snaturato a<br />

cui il “Messere” e il “Rubacuori” davvero non si<br />

addicono! E a tarda sera poi, care “Madonne Fiorentine”<br />

(ammesso che in questa opposta attualità<br />

ci possano essere ancora madonne di qualsiasi<br />

razza) anziché dimenarvi negli approcci sessuali<br />

sui “Prati in fi ore”, potrete, tutt’al più, dileguarvi<br />

nelle fi tte nebbie dell’odierno aborto di quella fata<br />

tiepida e luminosa, quella fata che comprendeva i<br />

giorni più belli dell’anno e una volta era annunciata<br />

dalle rondini…<br />

E’ giusto perciò che la ricordi in tutto il suo splendore<br />

liofi lizzandola nella mia poesia, nelle mie<br />

frasi, nei miei sogni indotti dalle pregiate atmosfere<br />

musicali di Bert Kaempfert. E’ giusto che<br />

un ostinato conservatore come me, il cui ferreo<br />

principio anticonsumistico lo porta a riprodurre<br />

sul contachilometri della propria “750” la distanza<br />

da qui alla luna, compensi con il dono della<br />

fantasticheria il vuoto di un declino orribilmente<br />

evidente. Una decadenza umana e dell’habitat naturale<br />

che voglio deplorare a squarciagola contro<br />

ogni ipocrisia di moda e di comodo, da libero ed<br />

autentico uomo romantico, avverso quindi ad ogni<br />

manifestazione di questo consumismo assassino!<br />

No, io non sarò mai quello che sapendo Giulio<br />

Cesare già morto per le ventitre pugnalate precedenti,<br />

sferrerà la propria perché ininfl uente al suo<br />

decesso già compiuto!<br />

Rossano Di Palma<br />

Rettifi ca Nell’articolo “Sei mesi di Commissione Edilizia” pubblicato sul numero 3<br />

del mese di Marzo a pagina 17, erroneamente alla fi ne dell’articolo è stata posta la fi rma Massimo<br />

Di Blasio anziché Massimo Blasiotti. La redazione porge le proprie scusa all’amico Massimo per la<br />

disattenzione di stampa e restituisce a “Cesare quel che è di Cesare”.<br />

La redazione<br />

EVENTI E CRONACA LOCALE<br />

21


22 CULTURA E SOCIETÁ <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

La Squadra Rai sempre a fi anco<br />

della gente d’Abruzzo<br />

PESCARA - “<strong>Da</strong>lla disperazione alla rinascita:<br />

la forza del coraggio“, ad un anno dal terremoto,il Tgr<br />

Abruzzo a partire dalle ore 12,50 di martedì 6 aprile, ha<br />

trasmesso su Rai Tre uno speciale di un’ora. <strong>Da</strong>lla terribile<br />

notte del 6 aprile 2009, con la tempestiva diffusione delle<br />

prime immagini della tragedia che sono state mandate in<br />

onda da tutte le televisioni del mondo, facendo scattare<br />

una straordinaria gara di solidarietà, la Rai abruzzese è<br />

rimasta al fi anco della popolazione aquilana, fortemente<br />

provata dall’immane catastrofe che ha provocato oltre 300<br />

vittime ed ha distrutto gran parte del patrimonio storico e<br />

culturale del capoluogo di regione.<br />

Le nostre telecamere – dice il caporedattore Domenico<br />

Logozzo – continueranno a rimanere accese sul territorio<br />

aquilano, per non far cadere il silenzio su una comunità<br />

che con grande dignità ha affrontato i momenti più diffi cili<br />

e crede nella ricostruzione dell’Aquila, una città che può<br />

e deve continuare a vivere . “L’Aquila non morirà, ce la<br />

farà a rinascere“, afferma con forte convinzione l’ex presidente<br />

della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nell’intervista<br />

che è andata in onda durante lo speciale di martedì.<br />

Parole di solidarietà e di incitamento che vengono<br />

dal partigiano che non ha dimenticato l’aiuto avuto dagli<br />

abruzzesi nell’inverno del 1943-44. Nel corso della trasmissione<br />

collegamenti in diretta dall’Aquila e servizi che<br />

hanno raccontato i 12 mesi più diffi cili del capoluogo di<br />

regione. Interviste con i protagonisti di straordinarie storie<br />

di coraggio e di solidarietà,ma anche con esponenti delle<br />

istituzioni e amministratori locali, da Bertolaso al presidente<br />

Chiodi, dal sindaco dell’Aquila Cialente ai rappresentanti<br />

delle organizzazioni sindacali, dell’imprenditoria,<br />

dell’arte e della cultura, per verifi care a che punto è la<br />

ricostruzione e quali sono gli interventi necessari per una<br />

rapida ripresa produttiva.<br />

Del terremoto di un anno fa si parlerà ampiamente anche<br />

nei consueti spazi informativi regionali, a partire dall’appuntamento<br />

mattutino con “Buongiorno Regione”, il programma<br />

in onda dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 8;<br />

quindi nei Tgr Abruzzo delle ore 14, delle 19,30 e delle<br />

24.05, nonché nei giornali radio delle 7.20 e delle 12.10.<br />

Un forte e solidale impegno della “squadra Rai Abruzzo”<br />

,che anche in condizioni di estremo disagio, ha sempre<br />

garantito la continuità e la completezza dell’informazione<br />

dalle zone terremotate.<br />

Per la prima volta dalla nascita della Terza Rete, avvenuta<br />

30 anni fa, una sede regionale ha realizzato una trasmissione<br />

no-stop di 9 ore. Ed e’ stata così garantita alla popolazione<br />

una informazione di servizio, con continui aggiornamenti<br />

e collegamenti dai luoghi maggiormente colpiti<br />

dal sisma. Il servizio pubblico - come e’ stato rilevato dai<br />

vertici dell’Azienda - ha scritto una pagina storica.<br />

Fondamentale il ruolo dell’informazione locale: con<br />

tempestività ha raccontato la vastità della tragedia agli<br />

abruzzesi e al mondo intero. Il 6 aprile 2009 “Buongiorno<br />

Regione Abruzzo” delle 7.30 e’stato trasmesso anche sui<br />

canali satellitari della Rai, così come tutte le edizioni del<br />

Tgr Abruzzo per due settimane consecutive.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

LA VITTORIA<br />

Scendesti dal tuo regno,<br />

e sulla terra non c’era nulla,<br />

né dignità, né diritti,<br />

né fi umi, né fi ori.<br />

Una terra arida,<br />

non un petalo vivo<br />

sei venuto per gridare:<br />

Diritti e Pace!<br />

Di colpo la tua voce<br />

ci raggiunse al cuore:<br />

prendete la croce,<br />

prendete la croce,<br />

La vostra croce!<br />

Con essa, troverete acqua e<br />

fi ori,<br />

con essa, troverete<br />

salvezza e vita!<br />

E così fece la nostra gente.<br />

Jamshid Ashough<br />

IMPORTANTE<br />

ANNUNCIO<br />

Siamo orgogliosi di annunciarvi che, anche se<br />

ancora in fase di completamento, è attivo il<br />

nostro sito, ricco di novità, bellissima grafi ca,<br />

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sul giornale ci contattassero per ricevere tutte<br />

le informazioni in merito. Info 339-7067848<br />

Fax 085-932000<br />

La Redazione


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />

Violoncello, mon amour<br />

Nostra intervista esclusiva al violoncellista rosetano Antonio D’Antonio.<br />

Nella sua bella casa di Roseto degli<br />

Abruzzi incontriamo il giovane<br />

e già affermato violoncellista<br />

Antonio D’Antonio, con un curriculum<br />

artistico alle spalle di tutto rispetto. Si è<br />

diplomato e laureato in Violoncello e Discipline<br />

Musicali (Diploma Accademico<br />

di II Livello,indirizzo compositivo-interpretativo)<br />

con il massimo dei voti e la<br />

lode presso l’’Istituo Musicale Pareggiato<br />

“Gaetano Braga” di Teramo, sotto la guida<br />

di Evangelista Frascarelli.Vincitore<br />

della borsa di studio “L. Lana” alla 23.ma<br />

Rassegna Nazionale Violoncellistica<br />

“M.Benvenuti” di Vittorio Veneto (TV).<br />

È stato invitato a partecipare al Corso di<br />

Alto Perfezionamento presso il Centre de<br />

Musique Hindemith di Blonay (Svizzera),<br />

tenuto da Mario Brunello, con il quale ha<br />

proseguito gli studi presso la Fondazione<br />

“R.Romanini” di Brescia. Si è esibito in<br />

qualità di solista con l’Orchestra dell’Istituzione<br />

Sinfonica Abruzzese (ISA), l’Orchestra<br />

dell’Ateneo “”. D’Annunzio” di<br />

Chieti e con l’Orchestra dell’Accademia<br />

Internazionale Estiva “Collugium Musicum<br />

Schloss Pommersfelden” (Germania),<br />

diretta da Vito Clemente, partecipando<br />

anche a concerti sinfonici e cameristici<br />

organizzati dalla medesima istituzione,<br />

riscuotendo notevoli consensi di pubblico<br />

e di critica. <strong>Da</strong>l 2006 è membro dell’Accademia<br />

dei Cameristi di Bari. Come<br />

componente dell’Ensemble Algoritmo<br />

diretta da Marco Angius, ha inciso per<br />

la Stradivarius musiche del compositore<br />

contemporaneo Ivan Fedele, aggiudicandosi<br />

il “Premio Amadeus 2007” come<br />

miglior cd dell’anno. <strong>Da</strong>l 2005 al 2009<br />

ha ricoperto il ruolo di primo violoncello<br />

solista nell’Orchestra Giovanile “Uto<br />

Ughi” di Roma, diretta da Bruno Aprea,<br />

collaborando anche con il noto violinista<br />

Uto Ughi. Ha effettuato concerti in Italia,<br />

Francia, Olanda, Repubblica Slovacca,<br />

Grecia, Cina, Corea e Thailandia. Ha<br />

composto le cadenze per il Concerto in<br />

Do Maggiore per Violoncello ed Orchestra<br />

di Haydn. Per lui il compositore italiano<br />

<strong>Da</strong>niele Venturi ha scritto “Rifl essi<br />

di luna” per violoncello e live electronics<br />

(2009).<br />

Maestro, ci parli del suo primo incontro<br />

con la musica. Ero un ragazzino,<br />

avevo 11 anni e facevo parte del Coro<br />

della Scuola Media “G. D’Annunzio”<br />

di Roseto degli Abruzzi, diretto dal mio<br />

primo insegnante di musica, il caro M°<br />

Prof. Francesco Pincelli, che accompagnava<br />

i canti con la fi sarmonica, strumento<br />

meraviglioso che iniziai ben presto a<br />

studiare, rapito da un immediato e forte<br />

interesse per la musica: una folgorazione.<br />

Quali sono le diffi coltà che un giovane<br />

musicista incontra nel perseguire i suoi<br />

obiettivi d’artista? La Musica è un’arte<br />

immensa, sconfi nata, emozionante, divina,<br />

ma allo stesso tempo deve essere considerata<br />

come una grande disciplina. È facile<br />

defi nirsi “musicisti” soltanto perchè si<br />

suonano alcuni brani senza porsi il problema<br />

dell’interpretazione musicale, affi dandosi<br />

esclusivamente all’estro grezzo e non<br />

curato, generando risultati pieni di superfi<br />

cialità ed incoerenza tecnica ed artistica.<br />

Ma è anche sbagliato interpretare in maniera<br />

sterile, troppo intellettuale, essendo<br />

fedeli al testo del compositore senza generare<br />

vita dalle frasi musicali, offuscando<br />

addirittura il pensiero e la semantica della<br />

composizione. Quindi, una tra le grandi<br />

diffi coltà che accompagna costantemente<br />

la vita di un musicista è proprio la ricerca<br />

dell’equilibrio tra l’aspetto tecnico e<br />

quello musicale: ecco perchè anche (e<br />

principalmente) i grandi artisti della storia<br />

continuavano a studiare all’infi nito,<br />

con l’entusiasmo del primo giorno.<br />

Il violoncellista<br />

Antonio D’Antonio<br />

La musica d’insieme è sicuramente una<br />

delle attività più entusiasmanti per un<br />

musicista. Quali sono state le sue prime<br />

esperienze in orchestra o in complessi da<br />

camera?<br />

La musica da camera, ossia musica concepita<br />

per un organico ristretto di musicisti,<br />

è il pane quotidiano di ogni persona<br />

che decida di dedicare la propria esistenza<br />

alla crescita umana e musicale. A Teramo,<br />

dove ho studiato, ricordo le amorevoli<br />

cure del mio maestro Evangelista Frascarelli,<br />

che suonava con me alcuni duetti<br />

per due violoncelli, facendomi abituare<br />

ad ascoltare parti diverse che si muovono<br />

all’interno del brano. Fare musica insieme<br />

signifi ca rispetto per le idee musicali,<br />

tecniche e comportamentali di ogni componente<br />

del gruppo, creando una fusione<br />

mirata al raggiungimento di una meta artistica<br />

che automaticamente si trasforma<br />

sempre in un punto di partenza. Altrimenti<br />

non avrebbe senso studiare ed impegnarsi<br />

per tutta la vita. La perfezione non esiste<br />

e raggiungerla potrebbe essere un limite,<br />

perchè oltre c’è il vuoto.<br />

Qual è stato l’incontro o il momento di<br />

svolta nella sua carriera di violoncellista?<br />

Ho avuto la grande fortuna di incontrare<br />

il maestro Frascarelli, un Professore<br />

competente, dotato di grande onestà ed<br />

umiltà, aspetti determinanti per crescere.<br />

Mi ha trattato sempre come un fi glio, mi<br />

ha sempre incoraggiato ad andare avanti,<br />

nonostante le diffi coltà di questo mondo<br />

diffi cile. I suoi insegnamenti musicali e di<br />

vita mi hanno fornito la base per affrontare<br />

determinate esperienze. Tutto questo<br />

rimarrà dentro di me, rappresentando un<br />

esemplare “modus vivendi”.<br />

Qual è il repertorio su cui concentra la<br />

sua attività?<br />

Il mio obiettivo è quello di tentare di essere<br />

sempre all’altezza di ogni situazione<br />

nell’ambito della musica sinfonica, cameristica<br />

e solistica. Penso che ciò sia molto<br />

gratifi cante per l’espressione totale della<br />

musica.<br />

<strong>Da</strong> più parti si sollecita la necessità di<br />

una riforma sostanziale dell’istruzione<br />

artistica in Italia. Lei cosa ne pensa?<br />

Non vorrei entrare in polemica, ma si<br />

parla troppo e non si agisce. La musica<br />

è trattata molto male in Italia, non solo<br />

dalle istituzioni scolastiche, dove l’ora<br />

di Educazione Musicale è intesa come<br />

svago e basta. Secondo il mio modesto<br />

parere si dovrebbe creare una fusione tra<br />

il puro studio della musica e l’Educazione<br />

musicale, due discipline ben distinte,<br />

con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi<br />

ad avvicinarsi all’arte, che costituisce un<br />

punto fermo nella formazione globale del<br />

discente.<br />

Oggi in Italia la grande musica risente<br />

di una crisi che non è solo di carattere<br />

fi nanziario: quali sono, secondo lei le<br />

ragioni di questo momento di diffi coltà<br />

culturale?<br />

Anche nei momenti di crisi come quello<br />

che stiamo vivendo, bisogna credere nella<br />

grande musica. Tutto questo si traduce<br />

23<br />

nella costanza di andare avanti, fare musica<br />

insieme e combattere i momenti negativi<br />

con sentimenti nobilmente sereni. Ed<br />

è proprio questo che manca adesso! Ma<br />

spero che sia un momento di passaggio<br />

che possa rinvigorire l’arte musicale, riportandola<br />

sul piedistallo che le compete.<br />

La scuola violoncellistica abruzzese gode<br />

di una certa fama e considerazione a livello<br />

nazionale. Che ruolo ha ricoperto<br />

il giuliese Vittoriano Della Cananea in<br />

quella “teramana”?<br />

Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere<br />

personalmente il maestro Vittoriano<br />

Della Cananea. Durante la sua carriera in<br />

America, fu paragonato al mitico Pablo<br />

Casals, il mitico violoncellista iberico,<br />

per le sue straordinarie doti tecniche e<br />

musicali. Della Cananea fu anche il primo<br />

insegnante del mio maestro Frascarelli:<br />

quindi, in qualche modo, è una fi gura a<br />

me vicina.<br />

L’Abruzzo ha solo un’orchestra sinfonica,<br />

tra l’altro semi-stabile, che va avanti<br />

tra mille diffi coltà. Un suo commento.<br />

In Abruzzo ci sono musicisti molto validi,<br />

che però sono costretti ad emigrare anche<br />

all’estero per affermarsi secondo la propria<br />

caratura artistica, dal momento che<br />

qui in Abruzzo mancano organismi stabili<br />

di vita musicale. Andrà avanti sempre<br />

così in Italia, se i politici non crederanno<br />

davvero nella cultura e nella grande musica,<br />

risollevandone la dignità. Mi rincresce<br />

pensare che il nostro Paese, ammirato nel<br />

mondo per l’arte e la cultura, stia diventando<br />

quasi il fanalino di coda.<br />

Lei è giovanissimo, pur essendo un artista<br />

solidamente affermato. Cosa consiglia<br />

ai giovani che intraprendono la<br />

carriera di musicista? Io stesso ho bisogno<br />

di tanti consigli per il mio percorso,<br />

quindi sono la persona meno indicata<br />

per elargire perle di saggezza, tuttavia<br />

mi sento di esprimere un parere a riguardo.<br />

Si può tentare la diffi cile strada della<br />

musica, a livelli considerevoli, quando ci<br />

si corica e ci si leva con il pensiero fi sso<br />

rivolto all’arte, la quale è vocazione,<br />

dedizione completa, impegno, rifl essione<br />

dal punto di vista culturale, ideologico,<br />

antropologico, sociologico. Ricordo il<br />

grande direttore d’orchestra Carlo Maria<br />

Giulini che diceva: “Si suona molto<br />

bene con le mani ed il cervello, ma per<br />

fare musica, oltre alle mani ed al cervello,<br />

è necessario dar spazio al cuore”.<br />

Concezio Leonzi<br />

concezioleonzi@libero.it


24 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Per iniziativa del Coro “Antonio Di Jorio” di Atri,<br />

riproposte al Teatro Comunale in una serata di<br />

grande fascino venti canzoni italiane inedite del<br />

compositore di Atessa, custodite nell’omonimo Archivio<br />

Musicale della città degli Acquaviva. Vivo successo del<br />

soprano Cristina Casillo, artista del Teatro San Carlo di<br />

Napoli. Alla guida di una grande orchestra il Maestro<br />

Concezio Leonzi, a cui va il merito dell’importante operazione<br />

musicologica.<br />

Il Coro Antonio Di Jorio durante il suo intervento<br />

Presto le musiche in un prestigioso compact-disc.<br />

ATRI - In Abruzzo ancora oggi Antonio Di Jorio è una<br />

leggenda che non si spegne. <strong>Da</strong> qualche anno sono sempre<br />

più numerosi e approfonditi gli studi su questo compositore,<br />

del quale peraltro è conosciuta solo una parte<br />

della poliedrica produzione artistica, quella per cui conquistò<br />

l’appellativo di “Principe della canzone abruzzese”.<br />

La parabola di Antonio Di Jorio sotto questo aspetto<br />

ha qualcosa di singolare: il grande pubblico è ancora<br />

oggi convinto, a trent’anni dalla morte, che sia stato solo<br />

un autore di belle canzoni abruzzesi, alcune delle quali<br />

divenute poi di ‘dominio pubblico’ come Mare nostre o<br />

Paese mè. Ma che sia stato, per esempio, un operettista<br />

di rare capacità e creatore geniale di melodie italiane che<br />

Il maestro Concezio Leonzi<br />

nulla hanno da invidiare ad opere analoghe contemporanee<br />

più fortunate; che abbia inoltre composto svariate<br />

pagine di musica sacra, da camera e addirittura quattro<br />

opere liriche, pochi lo sanno. Invece, la sua versatilità<br />

d’artista lo pone in una posizione di primo piano nella<br />

storia della musica abruzzese del sec. XX: senza dimenticare<br />

il ruolo importante svolto attraverso la diffusione<br />

delle sue opere, l’instancabile attività direttoriale e organizzativa,<br />

egli è senza dubbio uno dei maggiori esponenti<br />

della cultura abruzzese, da collocarsi accanto ai suoi<br />

più grandi contemporanei. Quando il maestro atessano<br />

morì a Rimini nel 1981, tutte le opere manoscritte furono<br />

donate al Comune di Atri dalla fi glia, prof.ssa Pasquina,<br />

unica erede. Nel 1996 ne nacque l’Archivio Di Jorio, per<br />

tenace volontà del Prof. Concezio Leonzi e dell’Assessore<br />

Nino Bindi, e aperto al pubblico nell’elegante salone<br />

del Teatro Comunale di Atri con l’obiettivo principale<br />

di divulgare tutte le opere di Di Jorio, soprattutto quel-<br />

“Canzone di giovinezza”:<br />

ovvero Di Jorio ritrovato<br />

le ancora sconosciute in tempi moderni. L’Archivio Di<br />

Jorio ha fi nora pubblicato sei cd: Suspiro (Arie italiane<br />

e napoletane. Soprano Maura Maurizio, pianista Marco<br />

Moresco, 1998, cd ADJ001, DDD); La musica da camera<br />

(Artisti vari. 1999, cd ADJ002, DDD); L’infi nito<br />

(Romanze e canzoni italiane. Concezio Leonzi, pianista<br />

Marco Della Sciucca, 1999, cd ADJ003, DDD); L’Abruzzo<br />

sinfonico di Antonio Di Jorio (Orchestra Sinfonica di<br />

Pescara, direttore Donato Renzetti, 2001, cd ADJ004,<br />

DDD); La musica sacra (due messe per coro maschile<br />

e orchestra d’archi, direttore Concezio Leonzi, 2003, cd<br />

ADJ005, DDD); Dormir… sognare, Arie da operette<br />

(Manuela Formichella, soprano e Carlo Assogna, tenore;<br />

Roberto Rupo, pianoforte, 2005, cdADJ006, DDD). A<br />

questi si aggiungerà presto quello intitolato “Canzone di<br />

giovinezza”, registrato durante il concerto del 14 marzo<br />

scorso, senza dubbio un avvenimento di grande respiro<br />

culturale, tra i più qualifi canti degli ultimi anni nella nostra<br />

città. Il pubblico, scelto e numerosissimo, ha potuto<br />

ascoltare per la prima volta venti canzoni italiane e romanze<br />

che Di Jorio compose tra gli ’10 e ‘40 del secolo<br />

scorso. Melodie dolcissime, a metà strada tra la romanza<br />

da camera e la canzone leggera, tanto care al Maestro di<br />

Atessa, che ne compose oltre 120, avvalendosi di poeti<br />

di chiara fama, come Giuseppe Garofalo e il commediografo<br />

Luigi Antonelli. Un aspetto del genio multiforme<br />

di Di Jorio fu appunto quello della canzone italiana, al<br />

cui fascino non riuscì a sottrarsi, proprio quando negli<br />

anni Dieci cominciò a coinvolgere un pubblico sempre<br />

più numeroso.<br />

Una curiosità: il “Primo Festival della Canzone Italiana”<br />

fu ideato e diretto proprio da Antonio Di Jorio, a Rimini<br />

nel 1936. I concorrenti parteciparono da tutta Italia e<br />

la manifestazione, presentata nel Piazzale del Parco, di<br />

fronte al Grand Hotel, riscosse tanto successo di critica e<br />

di pubblico, che accorse numerosissimo. Poi il concorso<br />

fu abbandonato e lo riprenderà Sanremo con la fortuna<br />

che conosciamo. Delle circa 120 canzoni italiane di Di<br />

Jorio ricordiamo: Giovinezza, Paquita, Come la neve, La<br />

casetta a righe blu, Una gondola a <strong>Da</strong>kar, Stratosfera,<br />

Farfalla, Non dischiudere il veron, Prima passione, Stornelli<br />

modernissimi, Per te, giunte fi no a noi soprattutto<br />

per merito dell’Archivo Di Jorio di Atri. La regina della<br />

serata del 14 marzo è stata il soprano Cristina Casillo del<br />

Teatro San Carlo di Napoli, a cui il pubblico ha indirizzato<br />

applausi calorosissimi. Artista napoletana di primissimo<br />

ordine, si è perfezionata con grandi maestri quali Luciana<br />

Serra, Claudio Desderi, Elio Battaglia, Christa Ludwig.<br />

Vincitrice di numerose audizioni e concorsi nei maggiori<br />

Enti lirici italiani lavorando con i più grandi direttori<br />

d’orchestra (Pretre, Sinopoli, Maazel, Sawallisch), Tra i<br />

palcoscenici più prestigiosi il San Carlo di Napoli (Idomeneo<br />

re di Creta, Rigoletto, Le nozze di Figaro), ma anche<br />

l’Accademia Nazionale di S. Cecilia in Roma, per cui<br />

ha interpretato Taumandchen nell’ Haensel und Gretel<br />

di E. Humperdinck, produzione di grande successo diretta<br />

da Sir Jeffrey Tate. Ha tenuto concerti in prestigiose<br />

Sale e Teatri (Mozarteum di Salisburgo, Conservatorio di<br />

Torino, S. Carlo di Napoli, ospite di importanti Festivals<br />

internazionali e Rassegne (Torino Settembre Musica, Napoli<br />

Maggio nei monumenti, Festival Internazionale di<br />

Pompei) collaborando con musicisti di altissimo livello<br />

(Petrushanski, Ozbic). La Casillo ha eseguito la canzoni<br />

di Di Jorio con una vocalità adattissima al genere e<br />

una voce perfettamente smagliante ed espressiva. Il Coro<br />

Antonio Di Jorio è intervenuto al gran concerto con la<br />

brillante esecuzione di due arie corali tratte dall’operetta<br />

“<strong>Da</strong> Livorno a Portoferraio”, che Di Jorio scrisse a Siena<br />

nel 1917: Entrata delle signorine e Coro dei marinai. Sia<br />

il coro che l’orchestra (quest’ultima composta da venti<br />

professori scelti tra i più validi della regione) sono stati<br />

diretti dal valoroso maestro atriano Concezio Leonzi, di-<br />

Il soprano Cristina Casillo<br />

rettore dell’Archivio Di Jorio di Atri e del Coro “Antonio<br />

Di Jorio”: musicista di fama, bacchetta sicura, padronanza<br />

assoluta del podio e grande carisma d’artista. Particolarmente<br />

apprezzata la sua interpretazione del Valzer<br />

dei fi ori, per sola orchestra, tratta dall’operetta “Costa<br />

Azzurra”. A termine della serata l’assessore alla Cultura<br />

del Comune di Atri, la dr.ssa Angela De Lauretis, a nome<br />

del sindaco Gabriele Astolfi ha rivolto al pubblico, agli<br />

artisti, al Maestro Leonzi, un sentito ringraziamento e ha<br />

elogiato l’intensa attività dell’Archivio Di Jorio, del Coro<br />

Di Jorio, che ha promosso il concerto, e al suo presidente<br />

Antonio Manco, inappuntabile organizzatore. Presto sarà<br />

pubblicato un compact-disc, per la gioia degli appassionati<br />

della grande musica italiana e per quanti vorranno<br />

riascoltare le deliziose melodie dijoriane, riproposte al<br />

pubblico in prima esecuzione in tempi moderni in questa<br />

memorabile serata, realizzata con il generoso contributo<br />

della Fondazione Tercas. In teatro erano presenti anche<br />

il Sindaco e l’assessore al Cultura del Comune di Atessa,<br />

in rappresentanza della città natale di Di Jorio, ed Emma<br />

Di Jorio, nipote del Maestro. L’elegante programma di<br />

sala riportava un’interessante guida all’ascolto del Prof.<br />

Marco Della Sciucca. La serata, presentata dalla bravissima<br />

Maria Serena Manco, è stata ripresa e trasmessa anche<br />

dalla RAI-TV. L’orchestra era composta da: Stefania<br />

Franchini, Antonio Pirozzolo, Marzia De Biase, Ornela<br />

Koka, Simona Soriente, Chiara Leonzi (violini); Stefano<br />

Morgione, Olga Moryn (viole); Massimo Magri e<br />

Giacomo Torlontano (violoncelli); Edmondo Di Giovannantonio<br />

(contrabbasso); Lucia Antonacci (arpa); Marco<br />

Felicioni (fl auto); Stefano Bellante (clarinetto); Antonio<br />

Verdone (oboe); Luca Falcone (tromba); Andrea Marcone<br />

(percussioni); Marcello Martella (coordinatore artistico).<br />

Il Coro “Antonio Di Jorio era composto dai signori:<br />

Anello Alberto, Antonelli Gilda, Astolfi Christian, Astolfi<br />

Alessandra, Astolfi Sara, Camplese Carla, D’Angelo<br />

Antonietta, D’Alessio Nino, De Felicibus Floredana, De<br />

Felicibus Katia, De Virgiliis Annamaria, Di Dorotea Carmelita,<br />

Di Febo Angela, Di Marco Elena, Di Michele<br />

Luca, Ferretti Federica, Fierli Rosy, Leonzi Pasquale,<br />

Liberatore Lorena, Mattucci Paolo, Nardi Gabriele, Nespoli<br />

Giovanna, Nespoli Mara, arente Nicola, Piovani<br />

Massimo, Pisciella Nicola, Prosperi Francesco, Prosperi<br />

Gabriele, Prosperi Maria, Ranalli Maria, Romano Paola,<br />

Santini Carmen, Sichetti Patrizia, Spezialetti Martina,<br />

Striglioni Ne’ Tori Mario, Vecchioni Francesco.<br />

Rosario Di Blasio


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />

Il Neorealismo cominciò a muovere<br />

i suoi primi passi in Italia nel<br />

1941 con F. De Robertis (Uomini sul<br />

fondo; Alfa Tau) e trovò le sue migliori<br />

espressioni nell’ambiente della guerra e<br />

del dopoguerra, caratterizzato dalle necessità<br />

e dai problemi urgenti della vita<br />

quotidiana, in cui gli eroismi e i drammi<br />

di una nuova umanità, che sembrò rivelarsi<br />

allora per la prima volta, furono<br />

privati di enfasi e di retorica. Capolavori<br />

come La terra trema, Roma Città aperta<br />

e Ladri di biciclette, solo per citare alcuni<br />

esempi, resero famosa nel mondo la<br />

cinematografi a italiana di quel periodo.<br />

Un posto di prim’ordine in questo movimento,<br />

che fu prima di tutto fi losofi co<br />

e letterario, spetta a Vittorio de Sica. In<br />

questo articolo vogliamo soffermarci,<br />

in particolare, su alcuni momenti della<br />

lavorazione del fi lm La ciociara girato<br />

nell’estate del 1960 in Ciociaria e a<br />

Roma.<br />

<strong>Da</strong> alcune lettere che il maestro scriveva<br />

con puntualità quotidiana alla fi glia Emi<br />

dai luoghi ripresa, scopriamo tutto un<br />

mondo nascosto che pullula e vibra dietro<br />

la macchina da presa e che costituisce<br />

il telaio di una trama ancora informe che<br />

di lì a poco farà piangere, pensare, ridere,<br />

o semplicemente trascorrere qualche<br />

ora diversa a chi scelga il cinema come<br />

momento di crescita culturale.<br />

“Chi non conosce il cinema e le sue esigenze<br />

– scriveva il maestro a Emi il 20<br />

settembre di quell’anno – crede che noi<br />

facciamo una vita di ozio, di divertimento,<br />

a sfaticati, e invece il nostro è un lavoro<br />

da facchini e da pazienti”.<br />

E di pazienza De Sica ne aveva da vendere,<br />

se tre giorni più tardi così scrive a<br />

proposito della scena della Loren lambita<br />

dal fi ume: “L’acqua così veloce, era<br />

gelata e Sofi a non resisteva al gelo alle<br />

estremità. Con vive raccomandazioni<br />

ha sopportato il freddo, senonchè stava<br />

mangiando un grosso sandwich con<br />

mortadella e alla fi ne della prima ripresa<br />

Curiosando sul set<br />

Vittorio De Sica, principe del Neorealismo<br />

ha subito l’urto dell’acqua ma non quello<br />

dello stomaco ed è svenuta. Abbiamo<br />

atteso un venti minuti mentre i macchinisti<br />

preparavano delle piattaforme, onde<br />

evitare che Sofi a immergesse i piedi nell’acqua.<br />

Intanto mi hanno riferito che la<br />

mamma e la sorella di Sofi a sono venute<br />

a trovarla proprio nel momento in cui la<br />

fi glia e la sorella era svenuta. È successo<br />

un mezzo dramma. La mamma è svenuta<br />

e la sorella ha pianto. Sofi a è rinvenuta e<br />

la mamma continuava a essere svenuta.<br />

Non l’avesse mai mangiato quel maledetto<br />

sandwich di mortadella”.<br />

Tra le cause prime delle preoccupazioni<br />

di De Sica durante le riprese de La ciociara<br />

c’era il continuo mutare della condizioni<br />

metereologiche che rivoluzionavano<br />

il programma di ora in ora. Su una<br />

nuvola, su un alito di vento, su un’alba a<br />

mezzo punto che non avessero il giusto<br />

effetto emotivo, non transigeva, in quella<br />

estate del 1960, afosa quanto mai. “Il<br />

sole non è venuto. Ho sempre sostenuto<br />

che Iddio è contrario al cinema perché<br />

quando occorrerebbe il sole manda la<br />

pioggia e viceversa”.<br />

A condire la canicola estiva c’era Belmondo.<br />

“È molto simpatico e intelligente,<br />

ma anche il più insolente attore che<br />

abbia mai conosciuto. E ci vuole la mia<br />

pazienza e il mio entusiasmo per spingerlo<br />

a stare con la testa al lavoro ed<br />

eseguire, e l’eseguisce, la scena come<br />

si deve. È distratto, sbadiglia, bisogna<br />

sempre chiamarlo perché starebbe continuamente<br />

in camerino a dormire”.<br />

E che dire di Medin? Gastone Medin<br />

era uno degli scenografi più contesi in<br />

quegli anni e stimato collaboratore di De<br />

Sica; a parte un piccolo difetto: “Anche<br />

ieri Medin era ubriaco fradicio e non si è<br />

fatto vedere. Si è barricato in camera…<br />

la sbornia gli dura tre o quattro giorni.<br />

Stamani è venuto e gli ho chiesto il motivo<br />

della lunga assenza. ‘Ho fatto maldestramente<br />

un bagno in mare e mi ha<br />

causato un po’ di febbre’ “.<br />

È nota l’abilità di De Sica nello scovare<br />

tra il popolo gli attori improvvisati, i<br />

quali, se da una parte conferivano naturalezza<br />

al lavoro, dall’altra mettevano a<br />

dura prova il sistema nervoso del regista.<br />

“Arnaldo è impersonato la Francesco, il<br />

nostro impiegato a Via Della Consulta.<br />

Fa brutto tempo: si è voltato non quando<br />

Cesira gli ordina di andare a prendere<br />

l’acqua ma quando Cesira dice ‘questa<br />

me more’; per insaccare il collo nelle<br />

spalle, allo scoppiare della bomba che lì<br />

non scoppia ma che scoppierà in mixage,<br />

piegava le gambe e il corpo restando<br />

così in una posizione equivoca come<br />

sia preso da forti dolori addominali con<br />

conseguente colica… e questo per dieci,<br />

venti, trenta volte, sotto una pioggerella<br />

fastidiosa e penetrante nel collo e nelle<br />

reni”.<br />

Di cose meno drammatiche, a volte buffe,<br />

ci si accorgeva solo in mixage, come<br />

di quell’incidente tecnico che De Sica<br />

non potè rimediare: si tratta della scena<br />

in cui Cesira, al grido “Malaria!” prende<br />

le salsicce, formaggio e farina e nasconde<br />

tutto sotto il letto: se si osserva attentamente<br />

si nota che il movimento della<br />

macchina in alto fa sì che le salsicce<br />

appese sembrino un sipario che chiude<br />

25<br />

l’atto I, scena III.<br />

Per ottenere i risultati che voleva con i<br />

suoi “attori” usava il metodo dell’imitazione:<br />

entrava lui nei personaggi, li<br />

faceva vivere davanti agli attori che<br />

dovevano interpretarli ed era lui stesso,<br />

di volta in volta, uomo, donna, vecchio,<br />

bambino, operaio o borghese, allegro e<br />

triste, usando tutte le arti interpretative<br />

acquisite in tanti anni di teatro, fatto “all’antica<br />

italiana” (come lo defi nì Sergio<br />

Tofano, uno dei primi maestri di recitazione<br />

di Vittorio De Sica), in cui ogni attore<br />

interpretava anche trenta ruoli in un<br />

anno, i più diversi, i più disparati. Negli<br />

anni del Neorealismo nascono così, grazie<br />

alle grandi capacità di De Sica nel<br />

plasmare la materia grezza, di tirar fuori<br />

l’attore che è dentro ogni individuo, i<br />

grandi attori di un solo fi lm: i Rinaldo<br />

Smordoni, lo Sciuscià Giuseppe, i Lamberto<br />

Maggiorani di Ladri di biciclette, i<br />

Carlo Battisti di Umberto D., tutta gente<br />

presa veramente dalla vita ed alla vita<br />

ritornata.<br />

De Sica, che tutto aveva avuto dalla vita<br />

(un milione al giorno nei primi anni Cinquanta!),<br />

vedeva in quelle povere anime<br />

il suo passato intriso di ristrettezze, di<br />

panini dietro le quinte e di contabili di<br />

compagnie che, chissà perché, non si<br />

trovavano mai. “Elsa è ritornata a Fondi;<br />

mi ha dato tre baci schioccanti sulle<br />

guance ed è scappata via piangendo, è<br />

salita in macchina con i suoi tre bambini.<br />

Il pubblico vedrà questa magnifi ca donna<br />

ciociara, e forse l’amerà”.<br />

Gli aneddoti e i momenti vissuti “in famiglia”<br />

per La ciociara degni di essere<br />

riferiti sono tanti, alcuni dei quali meriterebbero<br />

la mano sceneggiatrice di uno<br />

Zavattini o di un Flaiano per un fi lm nel<br />

fi lm, magari diretto dallo stesso “don<br />

Vottorio”, il gentiluomo della macchina<br />

da presa che gli italiani diffi cilmente dimenticheranno.<br />

Concezio Leonzi


26 LE NOSTRE RUBRICHE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

IL CONSIGLIO DELL ’ ERBORISTERIA ERBOFARMA SILVI-PINETO<br />

Gli oli vegetali: usi tradizionali e storia<br />

Quando si parla di oli vegetali non si può fare a<br />

meno di pensare alle ampolline d’oro e alabastro<br />

fi nemente cesellate contenenti oli preziosi<br />

trovate nelle tombe dei faraoni o alle immagini degli<br />

atleti greci che si intuisce al di là delle rappresentazioni<br />

splendenti di oli usati per mettere in risalto la armoniosa<br />

muscolatura .Molti e bellissimi sono i versi delle<br />

Sacre Scritture che ne decantano gli usi e sembra quasi<br />

di sentire il profumo degli oli bruciati nei templi. Certamente<br />

l’uso degli oli risale alla notte dei tempi, l’uomo<br />

deve aver scoperto molto presto che macinando e spremendo<br />

i semi poteva ricavarne un liquido prezioso di<br />

grande valore alimentare, curativo e anche cosmetico.<br />

Nel corso dei tempi un ricco simbolismo ha accompagnato<br />

l’olio caricandolo di signifi cati religiosi e propiziatori,<br />

ripresi poi dalla religione cristiana dove l’olio<br />

scandisce le tappe del cammino spirituale del credente,<br />

dal battesimo alla estrema unzione. Nel mondo greco<br />

l’olio usato fi no allora nei rituali religiosi o in occasioni<br />

particolari arriva a un uso più popolare, perde parte<br />

del suo signifi cato simbolico e assume un ruolo importante<br />

nella cura quotidiana del corpo, abitudini riprese<br />

dai romani. A Roma dopo il bagno si praticava l’unctio<br />

cospargendosi il corpo per restituirgli idratazione e<br />

morbidezza asportate dall’uso di soda e liscivia usate<br />

per lavarsi. Tra gli oli dell’antichità il più rinomato era<br />

l’olio di spigonardo detto anche nardo indiano o Sumbul,<br />

citato anche nel Vangelo, nell’episodio della Mad-<br />

Un recente studio traccia un quadro sulle olive<br />

da tavola in Italia, evidenziandone le strutture<br />

produttive (aziende agricole e superfi cie in produzione),<br />

il prezzo alla produzione e la qualità . L’Italia<br />

è un Paese defi citario di olive da tavola. Sono meno<br />

di ventimila, infatti, gli ettari destinati a questa coltura<br />

e, per soddisfare la richiesta interna siamo costretti<br />

ad importare il triplo di quanto esportiamo. Le olive<br />

da tavola rappresentano un pezzo della storia e della<br />

cultura dell’olivo in Italia e costituiscono una ricca e<br />

interessante nicchia produttiva della nostra olivicoltura.<br />

L’attuale situazione produttiva rilevata, ci mostra lo<br />

sviluppo di una moderna olivicoltura da tavola, caratterizzata<br />

da un calo della numerosità aziendale a fronte<br />

dell’incremento della superfi cie investita. Il 71% delle<br />

aziende è concentrata nel Mezzogiorno e il 24% nel<br />

Centro; solo una piccola minoranza, pari al 5% è ubicata<br />

nel Nord, essenzialmente in Liguria. Le regioni più<br />

interessate del Sud sono la Sardegna, la Puglia, la Sicilia<br />

e la Calabria. Nel Centro, invece, il primato spetta a<br />

Lazio e Toscana. Il 65% delle aziende è localizzato in<br />

collina e il 12,5% in montagna; solo il restante 22,5%<br />

si trova in pianura. Circa un quarto delle aziende viene<br />

gestita da donne. I conduttori in complesso presentano<br />

una età media alquanto elevata: infatti, ben il 40%<br />

dalena. Certamente la storia della cosmesi comincia dai<br />

lipidi, che sono state le prime sostanze usate dall’uomo<br />

sulla cute e sui capelli. La validità di queste sostanze è<br />

rimasta invariata nel tempo, anche oggi sono i maggiori<br />

componenti dei cosmetici e agli<br />

oli possiamo ricorrere quando vogliamo qualcosa di<br />

semplice e assolutamente naturale senza coloranti, conservanti,<br />

emulsionanti ecc.. Gli oli vegetali contengono<br />

acidi grassi polinsaturi ceramidi in grado di trattenere i<br />

liquidi tissutali, vitamine e antiossidanti, tutte sostanze<br />

benefi che con grande affi nità la cute. L’olio di mandorle<br />

dolci è quello più conosciuto. È un eccellente emolliente<br />

e nutriente utile per tutti i tipi di pelle anche le<br />

più sensibili come quelle dei bambini, inoltre è ottimo<br />

durante la gravidanza per rendere la pelle più elastica<br />

ed evitare la formazione di smagliature. L’olio di germe<br />

di grano è un po’ più pesante e quindi meno gradevole,<br />

ma ha un alto tenore di vitamina A e E che lo rendono<br />

ottimo contro l’invecchiamento cutaneo. L’olio di jojoba<br />

non è un vero olio ma una cera ottenuta dal Buxus<br />

chinensis. In natura gli oli sono liquidi e le cere sono<br />

solide. L’olio di jojoba è l’unico caso di cera liquida,<br />

questa caratteristica conferisce a questo olio una elevata<br />

penetrabilità cutanea. Poco untuoso è un ottimo<br />

antirughe, rende la pelle elastica e luminosa ed è adatto<br />

sia per il viso che per il corpo e anche per la cura dei capelli.<br />

L’olio di rosa mosqueta è un prezioso olio estratto<br />

dai semi di una particolare rosa tipica dei territori andi-<br />

Le olive da tavola in Italia<br />

di essi ha almeno 65 anni, mentre solo il 10% ne ha<br />

meno di 40. Relativamente al titolo di studio, circa il<br />

70% dei capi azienda ha un’istruzione di scuola media<br />

o elementare. Per quanto concerne il commercio estero,<br />

sono 3 le categorie di olive da tavola interessate: quelle<br />

fresche o refrigerate, che costituiscono la categoria<br />

più consistente; quelle congelate previa cottura in acqua<br />

o vapore; quelle temporaneamente conservate, ma<br />

non ancora idonee all’alimentazione umana nello stato<br />

in cui si trovano. Le olive DOP costituiscono la componente<br />

qualitativamente più promettente del settore.<br />

Le olive da tavola riconosciute e tutelate dall’UE come<br />

DOP sono attualmente 3. Su di esse vengono effettuati<br />

regolarmente i controlli relativi alla produzione e trasformazione.<br />

Le DOP olivicole comprendono: la “Bella<br />

della <strong>Da</strong>unia” presente in Puglia, la “Nocellara del<br />

Belice” in Sicilia e l’”Oliva ascolana del Piceno” nelle<br />

Marche e Abruzzo. Nonostante le limitate produzioni,<br />

i prezzi alla produzione e al consumo delle olive DOP<br />

sono alquanto remunerativi. Nell’Elenco dei prodotti<br />

tradizionali garantiti, compilato dalle Regioni e approvato<br />

dal MiPAAF, risultano iscritti ben 31 qualità di<br />

olive da tavola. Le principali regioni interessate sono la<br />

Calabria e la Liguria, entrambe con 6 olive tradizionali,<br />

seguono la Puglia e la Campania, rispettivamente con 4<br />

ni del Perù. Contiene acido linoleico e acido retinoico<br />

che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti e la<br />

cicatrizzazione delle ferite. Per questo usato non solo<br />

come ottimo antirughe ma anche in caso di smagliature<br />

e cicatrici nelle quali ha un effetto sorprendente. Un<br />

discorso a parte merita l’olio di iperico ottenuto dalla<br />

macerazione dei fi ori di iperico in un olio che può essere<br />

anche l’olio di oliva. L’iperico o erba di San Giovanni<br />

fi orisce verso la fi ne di giugno colorando di giallo i<br />

campi e i bordi delle strade. I fi ori raccolti al mattino<br />

vengono messi a macerare per 40 giorni nell’olio che<br />

assume una colorazione rosso rubino. Una volta nelle<br />

campagne veniva preparato in tutte le case e usato<br />

come il mercurio cromo per tagli, ferite e scottature.<br />

Infatti riduce il dolore e protegge i tessuti stimolando<br />

la ricostruzione epiteliale . L’elenco degli oli vegetali<br />

potrebbe continuare all’infi nito perché tantissimi sono<br />

i semi da cui si ricavano in ogni parte del mondo, oli<br />

comuni dal costo contenuto, oli esotici rari e più costosi.<br />

Il grado di accettabilità di un olio varia da persona<br />

a persona, vi sono oli adatti al massaggio, mentre altri<br />

sono indicati nei trattamenti cosmetici o curativi perciò<br />

nella scelta di un olio conviene affi darsi al consiglio di<br />

un esperto che ne conosca bene le caratteristiche.<br />

Luisa Di Filippo<br />

e 3 prodotti. Complessivamente, quindi, l’Italia dispone<br />

di 34 olive di qualità che costituiscono, al pari dei 91 oli<br />

extravergini pregiati, un rilevante patrimonio colturale<br />

e culturale di grande valore economico e sociale. Le<br />

olive di qualità, sia quelle DOP che quelle tradizionali<br />

garantite, rappresentano il potenziale volano di sviluppo<br />

dell’olivicoltura da tavola italiana. Va ricordato che<br />

le olive di qualità, come gli oli pregiati, sono il frutto di<br />

un secolare legame esistente fra il lavoro, le tradizioni<br />

e la storia e hanno permesso il mantenimento e lo sviluppo<br />

della popolazione in molteplici areali, altrimenti<br />

destinati al declino e all’abbandono. La ristrutturazione<br />

delle aziende e l’incremento della produzione e della<br />

superfi cie, consentono di guardare con più ottimismo<br />

allo sviluppo del settore. Il commercio estero, molto<br />

defi citario, necessita di una adeguata promozione per<br />

aumentare l’export delle olive nostrane, la cui qualità<br />

non ha nulla da invidiare a quella dei prodotti esteri.<br />

<strong>Da</strong>te le ridotte dimensioni del settore, sarà il “valore<br />

aggiunto culturale”, unitamente a nuovi riconoscimenti<br />

nazionali e comunitari, che consentirà lo sviluppo di un<br />

comparto che merita attenzione e promozione.<br />

Elvira Ciabarra


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

L’Ascaris lumbricoides è un verme<br />

appartenente alla famiglia<br />

dei nematodi, è un parassita dell’intestino<br />

tenue dell’uomo. L’Ascaris l.<br />

è un parassita diffuso in tutto il mondo,<br />

tuttavia le zone geografi che col numero<br />

maggiore di persone infettate sono<br />

l’America Latina, il sud est asiatico e<br />

l’Africa. Gli ascaridi che vivono nell’intestino<br />

sono mediamente lunghi 15-<br />

40 cm e hanno lo spessore di una penna<br />

Bic, sono di colore che varia dal rosa al<br />

giallo. Le femmine producono 200000<br />

uova ogni giorno, le quali vengono<br />

espulse con le feci. L’infezione nell’uomo<br />

avviene per via orale con l’ingestione<br />

di uova che contengono le larve. Una<br />

volta ingerite le uova si schiudono e le<br />

larve penetrano nelle vene della parete<br />

Il sogno dell’uomo è l’eterna giovinezza,<br />

che ha sempre tentato di ottenere<br />

con fontane della giovinezza<br />

e porzioni magiche. Una cosa è l’immortalità,<br />

una cosa è mantenersi giovani…<br />

L’aspettativa di vita si è allungata<br />

ed oggi è possibile non solo prevenire<br />

le malattie, ma anche rallentare la vecchiaia<br />

ed ottenere una migliore qualità<br />

della vita. Le “macchie della vecchiaia”<br />

appaiono sulla pelle sempre più frequentemente.<br />

Esse rappresentano un disagio<br />

estetico per molte persone che ne<br />

sono colpite. Sono visibili sul viso, sul<br />

decolté o sulle mani. Le macchie sono<br />

di color marrone, non sono a rilievo e<br />

dell’intestino. Diffondono attraverso<br />

il circolo sanguigno. Inizialmente raggiungono<br />

il fegato e dopo circa una settimana<br />

l’infezione sopraggiunge al polmone,<br />

nel polmone le larve abbandonano<br />

il circolo sanguigno e si annidano<br />

negli alveoli. Durante questi passaggi<br />

le larve si differenziano fi no a diventare<br />

vermi adulti. Un verme adulto ha<br />

una vita media che varia dalle 12 alle<br />

18 settimane. L’ingestione delle uova<br />

avviene attraverso cibi contaminati, e<br />

più raramente con l’acqua. Una persona<br />

infettata dall’Ascaris lumbricoides<br />

può avere un quadro clinico variabile,<br />

in alcuni casi quando le larve si trovano<br />

nel polmone si può verifi care tosse,<br />

emorragia o dispnea, mentre quando<br />

la larva è giunta all’intestino tenue si<br />

verifi cano dolori addominali, vomito,<br />

nausea e anche diarrea. In alcuni casi<br />

si possono riscontrare anche reazioni<br />

allergiche oppure rash cutanei e disturbi<br />

asmatici. La reazione allergica può<br />

portare anche alla morte per shock anafi<br />

lattico. Diagnosticare un’infezione da<br />

Ascaris lumbricoides non è semplicissimo,<br />

è necessario effettuare un esame<br />

parassitologico su feci. L’esame si basa<br />

sull’osservazione delle faci al microscopio<br />

per ricercare le uova, si devono<br />

analizzare tre campioni di feci raccolti<br />

a giorni alterni. Basta trovare anche un<br />

solo uovo per diagnosticare l’infezione.<br />

Dopo aver effettuato la diagnosi si<br />

procede alla terapia che consiste nella<br />

somministrazione di farmaci vermicidi,<br />

per evitare la possibilità di ondate suc-<br />

SALUTE E BENESSERE<br />

27<br />

Infezioni intestinali…<br />

Ascaris lumbricoides<br />

Macchie della vecchiaia …<br />

hanno dimensioni variabili da 2-3mm a<br />

10-15 mm e sono la conseguenza dell’invecchiamento<br />

della pelle. Per invecchiamento<br />

della pelle non bisogna intendere<br />

l’età cronologica bensì i danni<br />

prodotti dai raggi ultravioletti, in questo<br />

sta anche la spiegazione che le macchie<br />

si presentano nelle zone più esposte al<br />

sole come ad esempio il viso. L’esame<br />

clinico delle ipermelanosi è abbastanza<br />

semplice, esiste la diagnosi mediante la<br />

luce di Wood e quella mediante la videodermoscopia;<br />

entrambe possono essere<br />

un valido aiuto nei casi sospetti. Il formarsi<br />

delle macchie è una conseguenza<br />

dell’esposizione al sole, più ci espone<br />

senza protezioni e fi ltri solari più si rischia<br />

la loro comparsa col passare degli<br />

anni. Per curare questi inestetismi esistono<br />

varie metodiche mediche, la più<br />

comune ma anche la meno effi cace è<br />

l’utilizzo di creme depigmentanti come<br />

l’ac Azelaico, l’ac. Retinoico, la Glabridina,<br />

la vit. C ecc. Esse si trovano in<br />

farmacia, dovrebbero schiarire il colorito<br />

bruno delle macchie, in realtà l’effi<br />

cacia di tali prodotti è minima. Una<br />

tecnica più effi cace è l’applicazione di<br />

azoto liquido (crioterapia). Il dermatologo<br />

può decidere di fare delle applicazioni<br />

di azoto che producono una piccola<br />

ustione sulla cute. Circa una settimana<br />

dopo l’applicazione c’è un ricambio<br />

dell’epidermide, in pratica la zona di<br />

cute scura cade e si riforma della pelle<br />

nuova priva di iperpigmentazione. Tuttavia<br />

la tecnica migliore per la rimozione<br />

delle macchie brune è l’applicazione<br />

mediante la tecnica del peeling di acidi<br />

come il glicolico al 70%, il piruvico, il<br />

salicilico,il TCA (15-25%) stabilizzato,<br />

il mandelico miscelati appropriatamente.<br />

Le sedute vengono effettuate settimanalmente,<br />

unica controindicazione il<br />

cessive la cura va ripetuta 15-20 giorni<br />

dopo il primo trattamento. Per evitare<br />

l’infezione si consiglia di lavare sempre<br />

frutta e verdura, di non bere mai acqua<br />

da fontane non certifi cate e di evitare<br />

di portare le mani alla bocca dopo aver<br />

toccato la terra, visto che le uova possono<br />

trovarsi anche nel terreno.<br />

Dott.ssa Enrica Colagrande<br />

Biologa - Spec.nda Patologia clinica<br />

periodo estivo. Altra terapia utilizzata è<br />

la Laser terapia. La Laser terapia consiste<br />

nel far “scoppiare” le macchie attraverso<br />

un raggio luminoso; anche in<br />

questo caso si forma una macchia scura<br />

che si stacca dalla superfi cie cutanea<br />

circa due settimane dopo il trattamento.<br />

Per evitare che tali inestetismi cutanei<br />

si riformino è sempre necessario<br />

proteggere la pelle con fi ltri solari ad<br />

elevato potere schermante ed evitare<br />

anche le lampade abbronzanti, soprattutto<br />

dopo che sono state fatte applicazioni<br />

con azoto liquido o la Laser terapia;<br />

in questi casi infatti il sole potrebbe<br />

far formare zone di iperpigmentazione<br />

reattiva e il problema non sarebbe risolto<br />

ma.. peggiorato!<br />

Dott. Luciano Leonio<br />

Malattie della Pelle – Medicina Estetica<br />

luciano.leonio@aslteramo.it


28<br />

SALUTE E BENESSERE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Filosofi a, Scienza e Salute<br />

Un viaggio all’interno di una medicina complementare sempre più diffusa, ma ancora poco<br />

conosciuta nei suoi signifi cati più profondi. Per capire meglio il proprio corpo e vivere bene.<br />

Osteopatia: una parola con la quale, da qualche<br />

anno a questa parte, sempre più spesso si entra<br />

in contatto. Ma cos’è esattamente l’Osteopatia?<br />

Il termine, coniato da A.T. Still, padre fondatore di questa<br />

disciplina, può trarre in inganno perché immediatamente<br />

si pensa ad una pratica legata alle ossa. Etichettare<br />

l’osteopatia come: “la pratica che cura le ossa” è veramente<br />

riduttivo, come lo è legarla solo ai problemi dell’apparato<br />

muscolo-scheletrico, errore che spesso si fa.<br />

Per rispondere in modo esauriente alla domanda bisogna<br />

introdurre i principi fondanti tale disciplina.<br />

Il primo stabilisce che il corpo è un’unità; la persona è<br />

unità di corpo, mente e spirito. Tutto ciò che siamo non<br />

è semplicemente un insieme di parti, bensì un’organizzazione<br />

di sistemi intercorrelati ed interdipendenti.I sistemi<br />

viventi sono totalità integrate le cui proprietà non<br />

possono essere ricondotte a quelle di parti più piccole. Vi<br />

è una visione olistica della natura delle cose. Per meglio<br />

spiegare passiamo ad un esempio pratico: per mangiare<br />

non è suffi ciente essere provvisti di un apparato digerente<br />

con cui masticare, digerire, assimilare il cibo, ciò<br />

sarebbe possibile se avessimo a disposizione incondizionatamente<br />

gli alimenti di cui abbiamo bisogno. Questo<br />

non è possibile: il cibo va procacciato (o per meglio<br />

dire comperato) ed, inoltre, va anche scelto e preparato.<br />

Quindi, per nutrirci abbiamo bisogno anche di muoverci,<br />

Oltre a questo bisogna ricordare che l’essere umano non<br />

è solo corpo ma anche mente e spirito. Corpo, Mente e<br />

Spirito vanno a formare un triangolo equilatero con base<br />

e vertice intercambiabili, tutte e tre le parti sono fonda-<br />

mentali, indispensabili, come fondamentali ed indispensabili<br />

sono i sistemi e gli apparati del corpo.<br />

Il secondo principio osteopatico afferma che il corpo è<br />

capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione<br />

della salute. La possibilità intrinseca del corpo<br />

di autoregolarsi fu studiata da Claude Bernard, il quale,<br />

nel XIX secolo, affermava che “la costanza dell’ambiente<br />

interno è una<br />

condizione per la vita libera”. Ovvero il corpo necessita<br />

di equilibrio. Questo concetto venne<br />

successivamente approfondito da Walter Cannon che<br />

coniò il termine “omeostasi”, ovvero la capacità di un<br />

organismo di mantenere costanti le condizioni chimicofi<br />

siche interne, anche al variare delle condizioni ambientali<br />

esterne. Tutto ciò viene reso possibile dall’unione di<br />

tre sistemi importantissimi: neuro-vegetativo, endocrino<br />

e immunitario. Questi sistemi sono interconnessi tramite<br />

il sistema nervoso, il sistema cardiocircolatorio e quello<br />

linfatico che lavorano sinergicamente e garantiscono la<br />

continua comunicazione e regolazione delle parti. Grazie<br />

a questi fi nissimi meccanismi fi siologici il corpo è<br />

in grado di rispondere alla maggior parte degli insulti<br />

stressogeni ambientali, tale capacità è nota con il nome<br />

di “vis medicatrix naturae” (forza guaritrice della natura).<br />

Il terzo principio afferma che struttura e funzione del<br />

corpo sono in relazione reciproca. Per cosa può essere<br />

utile l’osteopatia? Per un numero svariato di problemi:<br />

lombalgie,<br />

cervicalgie, discopatie, cefalee, vertigini, dolori alle articolazioni,<br />

refl usso gastroesofageo, dolori toracici di origine<br />

non anginosa, stitichezza, coliti, incontinenze urinarie,<br />

sinusiti, otiti, dolori muscolari di vario genere, dolori<br />

post traumatici, ad esempio in seguito a colpi di frusta o<br />

incidenti; può essere utile nelle problematiche posturali,<br />

e può essere affi ancata a fi gure mediche come dentisti,<br />

oculisti, ortopedici, ginecologi e molti altri campi tra i<br />

quali, ad esempio, la medicina dello sport. Oggi tutte le<br />

più grandi squadre di calcio, basket, pallavolo, rugby<br />

hanno un osteopata nella loro equipe medica. L’osteopatia<br />

può essere molto utile in caso di parto traumatico,<br />

qualora si dovessero presentare plagiocefalie (ovvero<br />

distorsioni del cranio causate dal passaggio nel bacino o<br />

dall’utilizzo di forcipe), o disturbi nella suzione, coliche<br />

intestinali, insonnia, pianto inconsolabile.<br />

In questi casi la possibilità di integrare il racconto dei genitori<br />

ed il messaggio dei tessuti rende la diagnosi osteopatica<br />

un fi ne aiuto per cercare di risolvere il problema.<br />

Inoltre può essere utilizzato l’approccio osteopatico<br />

come metodo preventivo, infatti tramite una visita si può<br />

osservare e testare se le strutture corporee hanno subito<br />

alterazioni durante il parto o in seguito a traumi avvenuti<br />

nei mesi successivi. Può essere inoltre un complemento<br />

della terapia ortopedica neonatale, in molti casi di torcicollo<br />

congenito, piede equino, displasie dell’anca: il<br />

lavoro dell’osteopata va ad agevolare il recupero del pargolo.<br />

Un altro concetto che cammina di pari passo con<br />

l’osteopatia è la consapevolezza che “noi siamo i primi<br />

medici di noi stessi”. Il trattamento osteopatico deve essere<br />

inteso come un cammino che ci rende consci della<br />

nostra salute. Bisogna riappropriarsi del proprio corpo,<br />

della propria mente e del proprio spirito. Il percorso non<br />

è facile e dura tutta una vita, ma riavvicinarsi a un modus<br />

vivendi naturale aumenta la salute e la capacità di<br />

conservarla. Possiamo dire quindi che un punto di forza<br />

dell’osteopatia è l’essere naturale, l’osteopata cerca nel<br />

corpo la via della salute senza introdurre sostanze estranee,<br />

con manipolazioni tissutali di vario genere si cerca<br />

di riportare l’equilibrio nel corpo. La regola per approcciare<br />

nel migliore dei modi il paziente è entrare in sintonia<br />

con esso, il primo passo che un osteopata fa durante<br />

il trattamento è mettersi in “accordo palpatorio” con i<br />

tessuti della persona che sta trattando. Una volta assodato<br />

durante l’anamnesi che non ci sono controindicazioni<br />

al trattamento osteopatico (questo avviene tramite una<br />

serie di domande che vadano ad escludere la presenza di<br />

patologie di competenza prettamente medica) l’osteopata<br />

interroga il corpo.<br />

Dott. Carmine Castagna


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

Play-Off per le squadre della Mondo Meeting Silvi<br />

Cari appassionati del mondo dello<br />

sport ma soprattutto della pallavolo,<br />

mai come questa stagione l’incertezza<br />

del campionato l’ha fatta da padrona.<br />

Infatti se a metà marzo la squadra di serie<br />

D maschile ha riconquistato la vetta<br />

della classifi ca, la giornata successiva<br />

perdendo 3:2 a Crecchio si vedeva re-<br />

Dopo una lunga cavalcata trionfale<br />

durata 14 giornate, solo al suo<br />

secondo anno di vita, l’Audax<br />

Hatria ha vinto il campionato di Serie D<br />

di calcio a 5 ed è stata promossa in C2<br />

in maniera impetuosa, con 13 vittorie e<br />

1 pareggio, staccando nettamente tutte le<br />

avversarie, comprese le forti Paterno e<br />

Avezzano.<br />

La vittoria è stata cercata e voluta fi n<br />

dalla prima giornata e i ragazzi di Mister<br />

Luigi Martella, vittoria dopo vittoria,<br />

hanno sempre più preso coscienza della<br />

propria forza e hanno sconfi tto tutti gli<br />

avversari che le si sono parati avanti, fi no<br />

al pareggio nella giornata conclusiva col<br />

forte Avezzano. Al settimo cielo la dirigenza<br />

(il Presidente Aldo Savini, il vice<br />

Orlando Piccinini e il Segretario Domenico<br />

Pelusi) e il mister, che non vogliono<br />

fermarsi qui e sicuramente puntelleranno<br />

la squadra nel mercato estivo per essere<br />

protagonisti anche nella serie superiore.<br />

Squadra che comunque ha già dimostra-<br />

trocedere fi no al terzo posto. Poco male<br />

perché comunque dalla fi ne di <strong>Aprile</strong><br />

cominceranno i play off a cui parteciperanno<br />

le prime sei squadre classifi cate:<br />

però, mentre le prime due aspetteranno<br />

le avversarie direttamente alle semifi nali,<br />

la terza, la quarta , la quinta e la sesta<br />

dovranno conquistarsi i soli due posti<br />

Audax Hatria in C2<br />

to di essere forte, competitiva e con un<br />

grande spirito e forza di volontà visto<br />

che, anche nelle ultime giornate, quando<br />

la promozione era cosa ormai fatta, non<br />

hanno mollato continuando a vincere.<br />

Tutti ugualmente bravi e da encomiare<br />

i giocatori, con una nota di merito particolare<br />

per i cannonieri Cipollone e Liberati,<br />

il capitano Ruggieri e il portiere<br />

Antonelli. Dopo la strepitosa vittoria<br />

del campionato, l’Audax Hatria riceverà<br />

il giusto premio e lo dividerà con tutti i<br />

tifosi; infatti il 24 aprile alle 17, in occasione<br />

della festa promozione, sarà organizzata<br />

un’amichevole casalinga presso il<br />

PalaAlessandrini, teatro delle vittorie interne,<br />

con la DAF Montesilvano, seconda<br />

classifi cata in serie A1, alla quale tutta la<br />

cittadinanza è invitata, in attesa di altre<br />

vittorie nel prossimo campionato.<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)<br />

ROSA AUDAX HATRIA<br />

Antonelli Lanfranco - Cipollone Giuseppe - Corda Francesco - Della Sciucca Antonio - Dell’Orletta<br />

Emidio - D’Eusebio Luigi - Ferretti <strong>Da</strong>vide - Liberati Simone - Pellizzari Luca - Petraccia Gianpiero<br />

Ruggieri Vincenzo - Valentini Alex - Vernisi Ernesto - Mister: Martella Luigi<br />

Presidente: Savini Aldo - Vice Presidente: Piccinini Orlando<br />

Segretario: Pelusi Domenico - Responsabile sanitario: Scocchia Giuliano.<br />

rimasti nell’ambita semifi nale con una<br />

fase preliminare.<br />

Ma proprio a fi ne marzo il colpo di scena:<br />

Nereto seconda in classifi ca perde in<br />

trasferta e riapre i giochi permettendo<br />

alla Mondo Meeting Silvi di ritrovare il<br />

secondo posto. Ma non è tutto: l’ultima<br />

di campionato vedrà il Silvi ospitare<br />

la penultima mentre ci sarà lo scontro<br />

diretto tra Ortona (prima in classifi ca)<br />

e Nereto (attualmente al terzo posto).<br />

Questo vuol dire che , se tutto va bene,<br />

i nostri beniamini dovrebbero fi nire la<br />

fase preliminare del campionato ai primi<br />

due posti, ed avere quindi una fase play<br />

off meno impegnativa. Naturalmente le<br />

partite si vincono sul campo e noi ci auguriamo<br />

di assistere ad una bella partita<br />

sabato 10 <strong>Aprile</strong> al palazzetto di Silvi,<br />

una partita che ci avvicini sempre di più<br />

alla meravigliosa serie C. Anche le ragazze<br />

della prima divisione sono ad un<br />

passo dai play-off e noi auguriamo loro<br />

di tenere alti i colori societari e di trovare<br />

le forze giuste per aggiudicarsi la<br />

meritata promozione in serie D. Conti-<br />

E ora si comincia e si deve fare sul serio!<br />

Dopo la cavalcata trionfale coronata col<br />

primo posto nella regular season di Serie<br />

D, per le ragazze di Mister Santarelli<br />

è iniziata l’avventura dei playoff per la<br />

promozione in C. Dopo aver riposato la<br />

prima giornata, nella seconda le ducali si<br />

sono sbarazzate in casa del Nereto con un<br />

netto 3-0 e, successivamente, hanno fatto<br />

visita alle rivali più accreditate per il<br />

salto di categoria : il Collecorvino. In una<br />

palestra molto piccola, in cui le padrone<br />

di casa erano sicuramente più a loro agio,<br />

le atriane hanno comunque combattuto e,<br />

probabilmente , la chiave del match è stata<br />

tutta nel primo set in cui, in vantaggio<br />

23-17, si sono rilassate cedendolo 26-24;<br />

poi, dopo un susseguirsi di ribaltamenti,<br />

l’Atri Volley ha dovuto infi ne cedere 15-<br />

13 al quinto set. Una sconfi tta che non ci<br />

voleva, ma che comunque non altera le<br />

speranze di promozione delle atriane che,<br />

dopo la sosta pasquale, faranno visita al<br />

Castelfrentano e continueranno la loro<br />

avventura cercando di non perdere altri<br />

NOTIZIE SPORTIVE<br />

29<br />

nuano i preparativi per il BEACH VIL-<br />

LAGE 2010: i primi incontri con gli addetti<br />

ai lavori fanno ben sperare per una<br />

stagione estiva piena di sorprese! Come<br />

sempre vi aspettiamo per tifare insieme<br />

al palazzetto e per tutte le news sul nostro<br />

sito www.volleysilvi.it. A presto e<br />

Forza Mondo Meeting Silvi.<br />

Gianluca Cicchetti<br />

Atri Volley: ora si fa sul serio<br />

punti fi no al match verità di rivincita col<br />

Collecorvino, questa volta in casa, che<br />

probabilmente deciderà chi sarà la prima<br />

squadra che sarà promossa in Serie C.<br />

Ricordiamo che l’Atri Volley disputa le<br />

partite casalinghe il sabato pomeriggio<br />

presso la Palestra Comunale “U. Bargi-<br />

glione” alle 17,30 con ingresso libero. Per<br />

ogni ulteriore aggiornamento visitate il<br />

sito www.atrivolley.net<br />

Roberto Marchione<br />

(marchioneroberto@gmail.com)


30 L’ANGOLO DELLA POESIA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

IL TAVOLO<br />

Il tavolo, il tavolo,<br />

quel tavolo maledetto<br />

nell’aria aleggia un battito<br />

e la mente si scuote<br />

scivola via<br />

striscia tra le foglie<br />

la pianta nell’angolo lontano<br />

quel tavolo ancora mio Dio<br />

il cesto della frutta pieno<br />

di mele al centro<br />

quel tavolo quel tavolo<br />

maledetto<br />

la mente svanisce al centro<br />

di quel tavolo maledetto…<br />

LA FESTA DEL PAPA’<br />

Franco Conforte<br />

Caro Papà<br />

sono nato perché tu mi hai voluto<br />

mi hai voluto e hai atteso il tempo<br />

insieme alla mamma.<br />

Mi hai voluto<br />

perché anch’ io<br />

conoscessi l’amore<br />

per tutta la vita.<br />

Papà nessuno nasce solo<br />

nessuno muore solo<br />

e io non sono solo<br />

perché Tu papà sei con me<br />

PAURA<br />

Giuseppina Falà<br />

Folle sentimento<br />

che distrugge e cancella<br />

quel fi ore di carta nel cuore.<br />

Avvinge in una morsa di morte<br />

e arresta l’affannoso respiro<br />

di un corpo in disfacimento.<br />

Forza mostruosa<br />

che buca il cuore<br />

gonfi o di sentimenti sbagliati.<br />

Paura d’amare<br />

paura di una mano<br />

paura di guardare<br />

paura di sorridere<br />

paura di piangere<br />

paura quando si nasce<br />

paura quando si muore<br />

paura di te<br />

paura di vivere<br />

paura di affrontare il nemico<br />

alle soglie della tua vita.<br />

Paura è vivere a metà<br />

paura è quando il cielo diventa cupo<br />

quando gli alberi in fi ore diventano<br />

fantasmi<br />

paura è non vedere il fratello che ti<br />

sorride.<br />

Maria Grazia Di Biase<br />

LA RAGAZZA SULLE PIETRE<br />

La ragazza sulle pietre<br />

del tempo<br />

non giocava con gli aquiloni.<br />

I suoi occhi<br />

erano le sue promesse.<br />

Ora balla<br />

sul prato<br />

col principe delle sue canzoni.<br />

Annalisa Barletta<br />

FANTASMI INNAMORATI<br />

Stare qui<br />

per questi baci invisibili,<br />

in questo assurdo anonimato<br />

di amplessi che urlano<br />

nelle nostre anime.<br />

Alleati<br />

per quei soli momenti<br />

che ci parlano nel silenzio<br />

con la lingua dell’istinto.<br />

Per mentirsi poi<br />

con logiche parole<br />

che il cuore rifi uta,<br />

libero<br />

nel suo diverso ritmo,<br />

nella sua netta negazione<br />

di ogni sopruso razionale.<br />

Libero<br />

da quei tentacoli morali<br />

che vivono<br />

della propria materia mortale.<br />

Libero per ripeterti,<br />

nell’aria infi nita<br />

della sua fantasia,<br />

questo impossibile “ti amo”.<br />

Rossano Di Palma<br />

QUANDO LA VECCHIAIA<br />

IMPAZZISCE<br />

Il fi occo rosso<br />

sui capelli lunghi, biondi,<br />

uno spaventapasseri<br />

in un campo di grano.<br />

La decolletè selvaggia<br />

svela una pelle di rughe,<br />

mela appassita<br />

nel giardino di Eden.<br />

La minigonna zebrata,<br />

un errore moltiplicato,<br />

sguardo che si chiude,<br />

tramonto che si oscura.<br />

Un picchettìo monotono<br />

sulla strada provinciale,<br />

sono i tacchi a spillo,<br />

un lamento dell’età.<br />

Alma Xhindole<br />

LE GIOVANI DONNE<br />

Le giovani donne<br />

incantate cullavano<br />

la nostalgia.<br />

Tremavano, coi visi diafani<br />

di poesia.<br />

Anch’io spingevo le vele<br />

del cuore<br />

sulla sabbia.<br />

POESIA ANTICA<br />

Poesia antica mia<br />

Amica<br />

Ti rotoli e aggrovigli<br />

Su di un foglio<br />

Ti accartocci<br />

È cestinata<br />

Ma! Non sai quando<br />

Sei importante…<br />

Le parole sono<br />

Fulmini e saette<br />

Trafi ggono il cuore<br />

e…raggiungerlo<br />

l’attimo è futuro<br />

ma sai disincantata<br />

quanta amarezza prova<br />

nel rovistare nel passato<br />

e ridimensionarlo come se<br />

fosse presente…<br />

IN UN MOMENTO<br />

Un mosaico di luci,<br />

di giorni, di sogni caduti<br />

come verdi frammenti<br />

dalle tasche del mio tempo.<br />

Attimi di un momento<br />

che riporta nel cuore<br />

il giovane mondo<br />

delle mie illusioni,<br />

la mia vita trascorsa<br />

come il cielo istantaneo<br />

di quelle rondini in volo,<br />

laggiù,<br />

dove i perduti silenzi<br />

passeggiano ancora<br />

sui miei lunghi sentieri di sole.<br />

RACCONTO<br />

Racconto<br />

ai miei sogni<br />

un’amore.<br />

Ho pianto<br />

nelle strade<br />

il silenzio<br />

dei perché.<br />

Ma tu sei.<br />

Annalisa Barletta<br />

Laura Maggio<br />

Rossano Di Palma<br />

Annalisa Barletta<br />

TERREMOTO<br />

E fu un boato all’improvviso,<br />

come l’ululato del vento,<br />

un rumore come di tuono assordante:<br />

rimbombante, fragoroso.<br />

E hai visto la tua casa crollare,<br />

piegarsi su se stessa,<br />

svanire in un mucchio di macerie,<br />

hai visto i tuoi sogni crollare<br />

portandosi via un po’di te.<br />

Ma come la fenice risorge dalle<br />

sue ceneri, risorgerà la tua casa e sarà<br />

più forte di prima.<br />

Risorgerà il tuo paese<br />

e sarà tutto ancora più bello:<br />

la speranza non muore mai<br />

e sui vostri volti e nel vostro cuore<br />

una sola è la speranza: ricominciare.<br />

GESÙ AIUTATO DA<br />

SIMONE IL CIRENEO<br />

Ede/90<br />

Lu sudore i cole fi ne in pette,<br />

nzi pò manche asciugà nghi li mana su,<br />

lu sole su la cocce forte forte batte,<br />

è l’ultima iurnate di Criste Gesù.<br />

Cammine piane piane lu Signore,<br />

la croce su la schine è pisante,<br />

stu calvarie abbie a la bon’ore,<br />

li suldate li maltratte tutti quante.<br />

Ma lunghe lu tragitte di lu dolore<br />

a vidè stu Criste, ci sta pure nu certe<br />

Simone<br />

Nommine, veramente tutti core<br />

solo esse a corso in aiuto a lu Signore.<br />

E’ veramente nu sant’omo stu contadine<br />

appena vede Gesù subite i s’avvicine,<br />

si mette su li spalle sta Santa Croce<br />

e piane piane, sente subite na voce;<br />

i dice: Cirene pozza essere binidette<br />

st’amore chi ti esce dentre lu pette,<br />

tu, ni si chi è ancora chi custù,<br />

è lu Salvatore di lu monne, Criste Gesù.<br />

Ma Gesù tutte soddisfatte<br />

ringrazie qust’ommine veramente,<br />

mo è sicure, la gente ninnè tutte matte,<br />

solo poche sono li persone priputente.<br />

Mario Mazzone


<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

PECCATU...!<br />

Versi di Giuliana Cicchetti Navarra<br />

Musica di Camillo Berardi<br />

L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />

pecche’, se sa’ , che passa e se sperde lestu.<br />

L’ammore bussa ‘n core, tu statte pruntu<br />

pecche’ l’ammore passa e te ggira ‘nturnu !<br />

D’ammore me battea ‘n pettu ju core,<br />

steo ‘n mezzu a ‘n pratu e raccojiea ‘nu fiore<br />

de corsa sci’ vinutu, eri beatu,<br />

la stretta m’à lassatu senza fiatu<br />

ji pei non toccheanu cchiu’ pe’ tterra<br />

ero leggera come ‘na farfalla<br />

non me voleo stacca’ da quela serra<br />

ji’ ero la riggina la cchiu’ bbella !<br />

L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />

pecche’, se sa’, che passa e se sperde lestu.<br />

L’ammore bussa ‘n core, tu statte pruntu<br />

pecche’ l’ammore passa e te ggira ‘nturnu !<br />

Quesso m’è capitatu, bbona sorte,<br />

aji occhi te so’ vistu ju surrisu<br />

ju core me battea sempre cchiù forte<br />

me so’ sintita propriu ‘n paradisu<br />

ju celu so’ toccatu co’ ‘nu ‘itu<br />

non me voleo svejia’, lo so’ capitu,<br />

non ci pozzo penza’, ma che peccatu...<br />

ji’ tuttu quesso me llo so’ sognatu...!<br />

L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />

pecche’ se sa’ che passa e se sperde lestu.<br />

Non me vurria svejiane da ‘stu sonnu<br />

pecche’, lo saccio, sparisce quistu sognu!<br />

FILO DIRETTO CON I LETTORI<br />

FEDERCONSUMATORI<br />

Federazione Nazionale Consumatori e Utenti<br />

Aderente alla Confederazione Consumatori<br />

Utenti<br />

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31<br />

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32 LE ASSOCIAZIONI <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

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