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APRILE 2010<br />
DA LEGGERE<br />
Politica<br />
LEGALITÀ<br />
E SICUREZZA<br />
Lega Nord Abruzzo - pag. 3<br />
L’Abruzzo racconta<br />
MONTEFINO<br />
R. Di Blasio- pag. 10<br />
Cronaca locale<br />
STANZA<br />
APERTA<br />
F. Ronca - pag. 21<br />
Cultura e società<br />
LA COMUNIONE<br />
O. C. M. - pag. 14<br />
Musica e Arte<br />
Notizie sportive<br />
AUDAX<br />
HATRIA<br />
IN C2<br />
www.daleggere.com<br />
Pineto<br />
PRESENTATO<br />
RICCICONTI<br />
R. Di Blasio - pag. 6<br />
R. Marchione - pag. 29<br />
Atri<br />
UMBERTO<br />
SACRIPANTE<br />
C. Leonzi - pag. 8<br />
CANZONE DI<br />
GIOVINEZZA<br />
R. Di Blasio - pag. 24<br />
Le Terre del Cerrano<br />
UN PUNTO NEL CUORE<br />
di Nadia Vanni Sociologa<br />
In questi giorni, ho chiesto ad alcune persone cosa fosse<br />
per loro l’amore.<br />
Mi è stato risposto che l’amore è il sentimento più forte<br />
del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa girare,<br />
mi è stato risposto che l’amore è qualcosa di appiccicoso, che<br />
attacca due persone,<br />
mi è stato detto che l’amore è una brutta bestia, una medaglia<br />
con due facce, mi è stato detto che l’amore è la cosa più bella<br />
che possa accadere ad una persona. Mi sono state date tante<br />
di quelle risposte così differenti tra loro che non basterebbero<br />
dieci pagine per raccoglierle tutte. Fin dagli albori della<br />
storia umana, pensatori e fi losofi hanno cercato di descrivere<br />
uno dei sentimenti più forti che un essere umano può provare:<br />
l’amore. Certamente non si può ridurre un argomento così<br />
ampio in poche righe nè tanto meno potete aspettarvi una<br />
trattazione completa da me.<br />
Sicuramente l’amore è la cosa più cercata e meno capita del<br />
mondo. Qualcuno ha detto che l’amore non esiste, qualcun<br />
altro che esiste, ma è talmente complesso che noi non riusciremo<br />
mai a conoscerlo. Siamo comunque convinti della<br />
sua esistenza in questo mondo. Desideriamo sentirlo e siamo<br />
preparati all’eventualità di amare qualcuno. Ma qual è la<br />
spiegazione del concetto di amore?<br />
Gli scienziati non lo hanno ancora scoperto, anche se dicono<br />
che tutto è determinato dai geni: un esempio sono i geni che<br />
determinano l’inclinazione di una persona verso il furto o<br />
l’omicidio.Ci chiediamo: è possibile che esista un gene per<br />
l’Amore? Cosa voglio esprimere quando diciamo che amia-<br />
mo qualcosa o qualcuno? Amiamo ciò che ci da piacere. Se<br />
qualcosa ci fa soffrire, odiamo quello che provoca la nostra<br />
tristezza. Ci avviciniamo a qualcuno che amiamo, desideriamo<br />
stabilire una relazione con questa persona, stare insieme<br />
a lei, ma nell’istante in cui scopriamo che forse non ci conviene,<br />
i nostri sentimenti si raffreddano e ci allontano.<br />
Lo scrittore Paolo Crepet scrive: “L’amore giusto, il grande<br />
amore, è nella capacità di mettere insieme senza confl itto le<br />
differenze, rispettandole e valorizzandole. Non è detto però<br />
che già dall’inizio in una relazione si riesca ad apprezzarle”.<br />
Credo sia molto importante capire questa frase e farla ognuno<br />
propria, capendo che l’eterno, la fedeltà, il rispetto e<br />
l’onesta non possono obbligatoriamente far parte dell’amore<br />
giusto, e che senza amicizia (quella vera, proprio con la “A”<br />
maiuscola), fondamento di ogni rapporto umano, non potrà<br />
mai esserci vero amore, valore aggiunto all’Amicizia stessa.<br />
In questi giorni il termine Amore è stato anche protagonista<br />
della campagna elettorale e della vittoria del Presidente Berlusconi.<br />
“L’Amore vince sull’odio” è stata la sua massima.<br />
Questa frase dobbiamo interpretarla come la volontà di aprirsi<br />
al popolo, di trasmettere idee e principi moderati e positivi,<br />
di infondere fi ducia e sicurezza nel futuro, ricusando l’odio,<br />
cioè la volontà denigratoria dell’avversario, la sfi ducia nell’azione<br />
politica e l’attacco personale.<br />
A quanto pare Berlusconi ha fatto breccia nel suo “popolo”<br />
riportando un risultato inaspettato; possiamo affermare che “<br />
l’Amore vince sull’odio”!<br />
ANNO VIII N. 4 - <strong>Aprile</strong> 2010 - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 SILVI MARINA (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio<br />
Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03
2 POLITICA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Il tifo uccide la democrazia<br />
La democrazia, come ricorda Gustavo<br />
Zagrebelsky nel suo “Imparare la<br />
Democrazia”, implica la reversibilità di<br />
ogni decisione, esclusa sola quella sulla democrazia<br />
medesima. Cosa signifi ca? Che un sistema sarà<br />
veramente democratico quando, oltre all’impianto<br />
legislativo e regolamentare, altamente garantista<br />
sul piano dei diritti individuali e collettivi, ci<br />
sarà un comportamento da parte di tutti ispirato<br />
ad un sano relativismo, perennemente dialogico<br />
e aperto. In un ordinamento democratico l’unico<br />
valore assoluto è il concetto stesso di democrazia,<br />
che si esplica nell’autonomia e indipendenza dei<br />
tre poteri fondamentali: legislativo,esecutivo e<br />
giudiziario; e nel rispetto assoluto per gli organi<br />
di garanzia della legalità e della costituzionalità:<br />
la Presidenza della Repubblica e la Corte<br />
Costituzionale. In Italia abbiamo la fortuna di<br />
avere, a fondamento del nostro Stato, una delle<br />
più belle leggi costituzionali al mondo. I nostri<br />
padri costituendi, pur nella loro grande diversità<br />
culturale, politica e religiosa, seppero fare sintesi<br />
e scrivere una legge che garantisce tutti sul piano<br />
delle prerogative democratiche. Ebbero pure<br />
l’intelligenza di saperla preservare dal tentativo<br />
di revisione di una maggioranza parlamentare<br />
semplice, prevedendo il referendum popolare<br />
confermativo, che non è previsto se la modifi ca<br />
costituzionale avviene con una maggioranza pari ai<br />
¾ del Parlamento. La democrazia non è solo forma,<br />
è anche, e fortissimamente, sostanza. E’ vissuto,<br />
fatica, sudore. Disponibilità costante a mettersi in<br />
discussione nella ricerca instancabile della verità,<br />
attraverso un confronto franco e sereno con idee<br />
e posizioni diverse. Senza questo atteggiamento<br />
la democrazia soffre, non si materializza, non<br />
diventerà mai farfalla. Ed è quello che sta accadendo<br />
La Lega Nord Abruzzo con Napolitano<br />
e Maroni, il PD con Di Pietro<br />
L’Aquila - La necessità di assicurare il pieno esercizio dei diritti di elettorato<br />
attivo e passivo alle passate consultazioni elettorali per il rinnovo<br />
degli organi delle Regioni a statuto ordinario, è stata la motivazione<br />
principale del decreto legge interpretativo approvato dal Consiglio dei ministri<br />
nella riunione straordinaria tenuta il 5 marzo a Palazzo Chigi. Il provvedimento,<br />
come ha spiegato il ministro dell’Interno Maroni, dà un’interpretazione<br />
autentica delle norme in materia elettorale, in linea con quanto già enunciato<br />
in una circolare del ministero dell’Interno emanata nel febbraio scorso. Nella<br />
circolare è scritto che “il cancelliere non può rifi utarsi di ricevere le liste dei<br />
oggi. Viviamo una condizione di democrazia<br />
sospesa perché tutti noi abbiamo messo da parte<br />
quella capacità critica che ha come presupposto<br />
la convinzione che nessuno è possessore assoluto<br />
di verità, e che per ricercarla e trovarla occorre<br />
l’impegno e l’intelligenza di tutti. <strong>Da</strong> sostenitori<br />
anche troppo accesi e convinti , ma pur sempre<br />
aperti alla contaminazione di idee altrui, siamo<br />
diventati tifosi refrattari al dialogo e al confronto.<br />
Il dubbio che l’altro possa avere più ragione e<br />
ragioni di noi non ci sfi ora più. C’è una sola verità<br />
ed è quella nostra. Chi la pensa diversamente da noi<br />
non è più il soggetto con cui bisogna confrontarsi<br />
nella ricerca di maggiore condivisione, ma un<br />
nemico da combattere attraverso la denigrazione, la<br />
delegittimazione, l’annientamento politico. E non<br />
solo l’avversario. Non si accetta né si ha più fi ducia<br />
nel ruolo di quelli che svolgono funzioni di arbitro.<br />
Gli organi di controllo della legalità sono anch’essi<br />
sottoposti, a secondo delle convenienze contingenti,<br />
alternativamente ad attestazioni di stima e a<br />
sconfessioni e critiche feroci. Il Presidente della<br />
Repubblica merita tutti gli elogi e le difese possibili<br />
quando le sue iniziative rafforzano o confortano<br />
l’azione di Governo, peste e corna quando la<br />
sconfessa. Così per la Corte Costituzionale. E per<br />
tutte le Autority chiamate a difendere la legittimità<br />
nei vari campi di competenza. Il ruolo e l’azione<br />
della Magistratura vengono indirettamente esaltati<br />
per i signifi cativi successi riscossi nella lotta alla<br />
criminalità organizzata, nel contrasto alle mafi e;<br />
viene direttamente dileggiata quando incrocia il<br />
malaffare e il malcostume in cui sono coinvolti<br />
pezzi di classe dirigente politico e amministrativo<br />
del nostro paese.Voci che dissentono, che si<br />
differenziano, che invitano ad abbassare i toni e ad<br />
usare maggiore prudenza, che sentono il fastidio<br />
per il pensiero unico non esistono. Non si registrano<br />
neanche quando emergono comportamenti<br />
palesemente e fortemente in contrasto con valori e<br />
principi a cui dovrebbe sempre uniformare la sua<br />
condotta chi occupa una delle istituzioni pubbliche.<br />
Sarà l’effetto della campagna elettorale in cui<br />
siamo immersi in questo particolare momento,<br />
sarà la conseguenza dei procedimenti giudiziari<br />
innescati dal caos delle liste che hanno esacerbato<br />
ulteriormente questo clima di confl ittualità politica<br />
e istituzionale, certo è che ci troviamo di fronte ad<br />
un rischio concreto e reale di un calo preoccupante<br />
del tasso di democraticità del nostro sistema. E’<br />
altrettanto vero che manifestazioni non consoni a<br />
dettati costituzionali si registrano in alcuni settori<br />
dello schieramento di opposizione, che , a volte,<br />
invece di limitarsi ad esprimere tutta la loro piena e<br />
incondizionata fi ducia nelle istituzioni di garanzia,<br />
come la Presidenza della Repubblica, cercano di<br />
forzarne la volontà suggerendo provvedimenti che<br />
accolgano, in qualche misura, le loro valutazioni.<br />
Come impatto nell’opera di demolizione<br />
dell’impianto democratico è sicuramente inferiore<br />
all’azione devastatrice e prevaricatrice del<br />
Presidente del Consiglio che ai titolari di quegli<br />
organi di garanzia non suggerisce garbatamente, ma<br />
impone brutalmente la sua volontà, ricordando loro,<br />
minacciosamente, chi li ha voluto in quei posti. Le<br />
intercettazioni di Trani, oltre a costituire materia di<br />
indagine per i magistrati, credo che rappresentino<br />
nel modo più chiaro e inconfutabile lo stato di<br />
degrado e di abbandono dei pilastri fondamentali<br />
della nostra democrazia.<br />
Leone Spitilli<br />
candidati, i relativi allegati e il contrassegno o contrassegni di lista, neppure<br />
se li ritenga irregolari o se siano presentati tardivamente”. Il provvedimento,<br />
ha aggiunto Maroni, vuole dare “un’interpretazione autentica, corretta”, alla<br />
legge elettorale, in particolare agli articoli 9 e 10 della legge n. 108 del 17 febbraio<br />
1968, dettando alcuni criteri interpretativi di norme in materia di rispetto<br />
dei termini per la presentazione delle liste, di autenticazione delle fi rme e di<br />
ricorsi contro le decisioni dell’Uffi cio centrale regionale.<br />
Alberto Piccinini<br />
Uffi cio stampa Lega nord Abruzzo
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Scompare un pezzo di storia di Silvi<br />
Frezza serva di Umberto Mazzone oppure Bonantonio per rubar, erano<br />
di questo tenore le scritte che si potevano leggere a caratteri cubitali<br />
lungo le strade collinari di Silvi una quarantina di anni fa, frasi che<br />
restavano in bella vista a volte per anni, a testimonianza di una sinistra maggioritaria<br />
dal dopoguerra, che tuttavia cominciava a differenziarsi vivacemente<br />
al proprio interno, con l’aggiunta non trascurabile di un pizzico di goliardia.<br />
Erano altri tempi, scene da osservare in bianco e nero nel pieno splendore della<br />
mai abbastanza rimpianta Prima Repubblica. Una Silvi ingenua che inseguiva<br />
il sogno del suo primo boom urbanistico, tra reciproci veleni sparsi a piene<br />
mani ma tutto sommato alla luce del sole, quegli stessi veleni che ancora oggi<br />
vengono invece abilmente nascosti dietro un sottile velo d’ipocrisia. Umberto<br />
Mazzone era il giovane sindaco socialista che si muoveva in bicicletta lungo<br />
le vie sterrate della marina, Armando Frezza era appena arrivato da Montefi -<br />
no per commissariare la litigiosa sezione locale del PCI, alimentando la ricca<br />
vena xenofoba della destra viscerale silvarola. Un altro autentico protagonista<br />
dell’epoca (durante la quale ricoprì il ruolo di autorevole assessore comunale e<br />
braccio destro del Sindaco) ci ha lasciati di recente: Bonantonio Di Giovanni,<br />
meglio conosciuto come Mastrantonio oppure con il nomignolo di ”sottomarino”,<br />
a causa del suo modo sempre civile e mai urlato di fare politica. In realtà<br />
POLITICA<br />
Antonio Di Giovanni e la diffi cile<br />
scommessa del riformismo<br />
Il gravissimo episodio avvenuto oggi pomeriggio<br />
in via Thaon de Revel, nel quale un nostro concittadino<br />
è stato aggredito e ferito da tre rom che<br />
circolavano senza casco contro mano e in tre su<br />
uno scooter, dimostra che il problema sicurezza a<br />
Giulianova è oggi più attuale che mai. In occasione<br />
delle riunioni con il nuovo Prefetto, i Sindaci<br />
dei comuni costieri teramani hanno preso impegni<br />
per contrastare la criminalità dilagante. Ebbene<br />
cosa ha fatto in questi mesi l’amministrazione comunale<br />
di Giulianova? Esattamente nulla perché<br />
fi nora è stata una amministrazione monotematica,<br />
con occhi ed orecchie solo per l’urbanistica, evi-<br />
dentemente il migliore strumento per fare politica.<br />
Ma nella nostra città non ci sono solo i costruttori<br />
e gli imprenditori, ci sono anche i comuni cittadini<br />
che hanno tutto il diritto di vivere nella LE-<br />
GALITÀ e nella SICUREZZA. Stavolta, e tante<br />
altre in precedenza, è andata bene (se così si può<br />
dire). Ma PREVENIRE questi episodi è l’unico<br />
modo per evitare quello che è già accaduto ad Alba<br />
Adriatica e Martinsicuro. “Il territorio ha bisogno<br />
di maggior controllo, non è possibile che minorenni<br />
sfreccino contro mano in tre e senza casco su<br />
uno scooter, che aggrediscano e feriscano in pieno<br />
centro cittadino riuscendo anche a dileguarsi.” -<br />
per me che l’ho conosciuto da vicino la sua fi gura rappresenta il prototipo<br />
del socialista riformista specifi co del XX secolo: un modello antropologico da<br />
sempre rarefatto in Italia e di cui oggi si è perso addirittura lo stampo (quello<br />
umanitario e vagamente cristianizzante dei vari Turati, Matteotti, Nenni, Pertini).<br />
Fu maestro elementare, come d’altronde tanti altri protagonisti ben più<br />
illustri del movimento operaio. Al contrario di ciò che si pensa comunemente<br />
più che un uomo di potere fu in primo luogo un coscienzioso e leale uomo di<br />
partito, punto di riferimento per i coetanei e i compagni più giovani, a cominciare<br />
dal fi glio Lucio, l’erede designato della sua missione politica, quasi in<br />
una prospettiva kennediana. L’ultima volta che l’ho incontrato non abbiamo<br />
quasi affatto parlato di politica, sapevamo entrambi di essere ormai schierati<br />
in campi nettamente diversi, lui non si rassegnava alla scomparsa del PSI dopo<br />
tangentopoli e come tanti altri dava la colpa ai detestati cugini del vecchio PCI.<br />
Comunque eravamo entrambi consapevoli di aver percorso insieme un tratto<br />
di strada in una straordinaria storia comune, destinata fatalmente ad essere di<br />
nuovo declinata e narrata in futuro, anche nella nostra Silvi sempre più allo<br />
sbando… il socialismo è un’idea che non muore, come la libertà!<br />
3<br />
Roberto Costantini<br />
Diritto di vivere nella legalità e sicurezza<br />
Teramo – Dopo aver effettuata all’inizio del mese di marzo<br />
la raccolta nei Comuni di Giulianova e Martinsicuro, altre<br />
fi rme, raggiungendo quota 1.000 sono state raccolte<br />
anche tra i commercianti ambulanti nei mercati degli altri Comuni<br />
della provincia di Teramo dalla Lega nord Abruzzo per<br />
chiedere alla Regione di applicare immediatamente la legge n°<br />
102/2009 che impone agli ambulanti l’obbligatorietà di presentazione<br />
del documento unico di regolarità contributiva, (Durc),<br />
al fi ne di prevenire l’abusivismo, lo smercio delle contraffazioni e<br />
afferma Andrea D’<strong>Aprile</strong>, Responsabile della Sezione<br />
di Giulianova - “Il problema della sicurezza<br />
dei cittadini è stato per troppi anni sottovalutato e<br />
minimizzato dalle sinistre, e oggi la situazione di<br />
degrado della nostra città è sotto gli occhi di tutti.<br />
Bisogna pianifi care e gestire la sicurezza della nostra<br />
città in maniera effi cace.<br />
VOGLIAMO TORNARE AD ESSERE PA-<br />
DRONI IN CASA NOSTRA.” – afferma Antonio<br />
Burrini, Coordinatore Provinciale di Teramo<br />
Lega Nord Abruzzo<br />
La Lega ha raccolto 1000 fi rme a difesa degli ambulanti<br />
“legali” e il 10 marzo ha incontrato l’assessore Castiglione<br />
a tutela della pubblica sicurezza.<br />
Con questa petizione la Lega si è presentata a Pescara mercoledì<br />
dieci marzo, dall’Assessore Regionale competente, Alfredo Castiglione,<br />
per rappresentare l’istanza della categoria. La Lega<br />
Nord Abruzzo ha dapprima sollecitato l’avvio di questa raccolta<br />
di fi rme e poi ha aderito in maniera compatta dopo aver<br />
presenziato tra i banchi dei mercati della provincia di Teramo.<br />
Alberto Piccinini-uffi cio stampa lega nord abruzzo
4 POLITICA<br />
Norouz della resistenza<br />
Norouz in lingua persiana signifi<br />
ca “nuovo giorno”, cioè<br />
il primo giorno della primavera,<br />
che corrisponde al Capodanno<br />
persiano; in questo giorno si dà l’addio<br />
al gelido inverno. Come tradizione in<br />
ogni casa viene allestito un tavolo con<br />
fi ori, candele, pesciolini rossi e sette<br />
ingredienti che iniziano con la lettera<br />
“S”, che in persiano simboleggia felicità,<br />
prosperità e ricchezza. La festa di<br />
Norouz quest’anno è stata registrata<br />
presso le Nazioni Unite come una festa<br />
che appartiene a tutta l´umanita. Il<br />
Presidente Maryam Rajavi, per l’occasione<br />
di Norouz incita la resistenza<br />
contro il regime di Tehran e chiede<br />
solidarietà da parte di tutto il mondo,<br />
ora che questa festa appartiene a tutti,<br />
per restituire libertà agli Iraniani<br />
che da 31 anni vivono sotto la dittatura<br />
religiosa. Infatti i primi giorni di<br />
questo Norouz cominciano sotto il se-<br />
Avendo dovuto presumere di essere diventato<br />
d’un tratto ignorante anche del signifi<br />
cato dei vocaboli più elementari, ho consultato<br />
dizionario ed enciclopedia per accertarmi<br />
dell’esatto signifi cato della parola “crescita”.<br />
Questo, per sincerarmi se le allucinazioni le ho io<br />
o la grande maggioranza della gente sotto l’effetto<br />
“stupefacente” delle false statistiche televisive.<br />
Già… perché se crescita vuol dire aumento, incremento,<br />
estensione numerica ecc., mi spiegate perché,<br />
se attorno a noi lievitano edifi cazioni di ogni<br />
tipo, traffi co automobilistico, fi le agli sportelli dei<br />
vari uffi ci, fi le negli ospedali, fi le negli autobus,<br />
nelle scuole, nei tribunali, nelle stazioni, nei cimiteri,<br />
nelle discoteche, nei campi di calcetto.<br />
Se sulle strade non vedi altro che lamiere che non<br />
ti lasciano nemmeno un buco di parcheggio; se<br />
anche qui a Silvi è diventato un onere stressante<br />
gno della prosperità per la resistenza<br />
in quanto Maryam Rajavi, Presidente<br />
eletto del Consiglio Nazionale della<br />
Resistenza arriva il 22 Marzo a Berlino<br />
per vari incontri con i politici tedeschi,<br />
tra cui parlamentari, esponenti<br />
religiosi, intellettuali e in particolar<br />
modo i movimenti per la difesa delle<br />
donne. In questo Norouz il mondo è<br />
testimone di una grande sconfi tta di<br />
Khamenei ed Ahmadinejad nelle elezioni<br />
parlamentari irachene, fi nite con<br />
la vittoria della coalizione Al-Iraqiya,<br />
guidata dal dottor Iyad Allawi contro<br />
il primo ministro Nouri Al-Maliki,<br />
l´uomo di fi ducia del regime iraniano<br />
resposabile di crimini contro i residenti<br />
disarmati del campo di Ashraf<br />
con uccisione di 11 di loro. Questo<br />
risultato è una grande sconfi tta per il<br />
regime dei mullah e per il propagarsi<br />
del fondamentalismo islamico in<br />
Iraq. Tehran aveva investito milioni<br />
di dollari per dirottare l’andamento<br />
democratico elettorale verso i gruppi<br />
capeggiati dal primo ministro Nouri<br />
Al-Maliki, che secondo gli ambienti<br />
indipendenti politici è un uomo collegato<br />
alla forza Qods della Sepah<br />
pasdaran, l´organo responsabile di<br />
gravi e sanguinari attentati nel mondo<br />
La signora Rajavi ha defi nito questa<br />
Crescita zero…<br />
posteggiare la propria auto d’estate e spesso anche<br />
d’inverno; se qualsiasi sala o corridoio d’attesa si<br />
trasforma in contenitore per sardine ecc. ecc. Mi<br />
dite perché, ripeto, se ognuno di noi verifi ca altresì<br />
e giornalmente tutto questo con i propri occhi e con<br />
i relativi disagi, deve poi paradossalmente credere<br />
e sostenere le inverosimili cretinerie divulgate dai<br />
mass-media per il proprio tornaconto? Cosa dovrebbe<br />
signifi care tutto quello che ho parzialmente<br />
elencato se non pure, che in termini demografi ci e<br />
relativi derivati, tutto in questo mondo odierno sta,<br />
non solo crescendo, ma paurosamente lievitando?<br />
O volete che vi citi pure il numero dei milioni di<br />
abitanti di S.Paolo, di Bombay e Mexico city? Di<br />
come i loro rispettivi spazi urbani si sono smisuratamente<br />
dilatati nel giro degli ultimi dieci anni?<br />
Questo che vuol dire crescita è zero o crescita miliardi?!...<br />
Con tutti i correlati rischi per la sopravvi-<br />
Un’altra porcata<br />
sulla pelle dei cittadini.<br />
Noi della Lega Nord segreteria Provinciale di<br />
Teramo non crediamo che i cittadini rosetani<br />
e giuliesi non abbiano pagato la tarsu o che<br />
abbiano bloccato i pagamenti di fronte agli aumenti di<br />
tariffa. Eppure le amministrazioni comunali di Roseto<br />
e Giulianova si sono opposte alla delibera del consiglio<br />
del consorzio, condivisibile o meno, all’aumento del prezzo dei rifi uti con<br />
in modo irresponsabile e scellerata.<br />
“Una situazione - dicono i coordinatori provinciali - che reca danno all’ immagine<br />
di una delle principali località turistiche dell’Adriatico, nonché all’ambiente<br />
ed alla salute pubblica”.<br />
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
grande vittoria come un rifl esso della<br />
ferma determinazione del popolo<br />
iracheno e delle forze nazionaliste a<br />
porre fi ne alla catastrofi ca ingerenza<br />
del regime iraniano nel loro paese e<br />
per stabilire un governo nazionalista<br />
e democratico. Norouz, Piruz: cioè<br />
il nuovo giorno sarà vittiorioso per il<br />
popolo Iraniano e la pace del mondo.<br />
Associazione Italo-Iraniano<br />
Medici in Italia<br />
Dr. Jamshid Ashough<br />
venza determinata dalla maggiore azione deleteria<br />
sull’ambiente e dal conseguente decremento produttivo.<br />
Ma forse la “crescita zero” tanto presunta dai media<br />
si riferisce a quella intellettuale… Anche in<br />
questo caso però (e non me ne vogliano quelli che<br />
non c’entrano con quanto segue), la statistica non<br />
sarebbe giusta. Già… perché solo se si volesse considerare,<br />
ad esempio e giustamente, il livello di intelligenza<br />
odierno come un logico parallelismo con<br />
la recrudescenza di certi assurdi ed allarmanti programmi<br />
televisivi (es. il cosiddetto “Gran fratello”e<br />
affi ni), i quali se vengono continuamente riproposti<br />
signifi ca che all’attuale società interessano parecchio,<br />
la crescita intellettuale, in questo caso, non<br />
sarebbe neppure “zero”, ma da “zero in sotto”!<br />
Rossano Di Palma<br />
Un’altra dimostrazione di scelta sbagliatissima,<br />
un’altra porcata sulla pelle dei cittadini, onesti<br />
e leali.<br />
È ora che le autorità competenti adottino una<br />
linea dura al fi ne di individuare i potenziali responsabili.<br />
Antonio Burrini<br />
Franco De Angelis<br />
responsabili Lega Nord Teramo
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
ATRI Si è tenuto sabato 6 marzo presso l’Auditorium S. Agostino,<br />
nell’ambito de “l’avventura delle idee”, il Piano Strategico della Città di Atri, il<br />
primo appuntamento di “Atri in gioco”, forum cittadino sullo sport e le attività<br />
aggregative. Numerosi gli addetti al settore e le personalità politiche presenti,<br />
tra cui l’Assessore Regionale Alfredo Castiglione, il Presidente Regionale del<br />
CONI Abruzzo Enzo Morelli e naturalmente il Sindaco di Atri Gabriele Astolfi<br />
e l’Assessore allo Sport Umberto Italiani. La volontà che è venuta fuori da<br />
questo primo incontro-dibattito, sia negli interventi politici che in quelli giornalisti<br />
e sportivi presenti è quella di rilanciare, per far ripartire il movimento,<br />
il Centro Turistico Integrato, quello che doveva essere il volano e invece per la<br />
sua malagestione si è rivelato una vera e propria palla al piede nella gestione<br />
sportiva e turistica atriana.<br />
L’idea dell’Amministrazione è semplice e ambiziosa allo stesso tempo,. rimodernare<br />
e completare nei servizi il Centro, per creare una sorta di Cittadella<br />
dello Sport che allo stesso tempo sia accogliente per le famiglie che vogliono<br />
passare una giornata di svago, naturalmente munita di un adeguato sistema<br />
ricettivo. Tutto questo grazie anche alle sinergie con l’Università dello Sport<br />
presente in Atri, alla quale si potrebbero offrire alloggi e materiale per lavorare<br />
meglio sul campo, e sarebbe anche un’ottima occasione per rilanciare l’Atri<br />
Cup, manifestazione che spegnerà quest’anno le 24 candeline e che accoglie<br />
giovani sportivi da tutto il mondo.<br />
L’Assessore Italiani ha anche annunciato di aver chiesto per la Città di Atri<br />
la candidatura a Città Europea dello Sport, che porterebbe grandi benefi ci e<br />
darebbe un grande riconoscimento alla nostra comunità che negli ultimi mesi<br />
tanti successi ha ottenuto soprattutto tra gli sport considerati minori ma in fase<br />
di crescita di popolarità.<br />
Atri in gioco<br />
Roberto Marchione<br />
LE TERRE DEL CERRANO<br />
IPOTESI DI GEMELLAGGIO CASTROVALVA-PINETO<br />
Il 25 aprile ad Anversa degli Abruzzi presentazione della “Principessa Cielomoto<br />
(<strong>Da</strong>ll’opera di Tino Ferretti “I 4 MONDI”)<br />
Proiezione de “LA MARATONA DEI 4 MONDI”, progetto di Parco Interattivo.<br />
Lettura a più voci di brani dell’opera “I 4 MONDI”.<br />
“Poesie nel cassetto e sullo scaffale”:<br />
Recitazione di liriche edite e inedite di autori abruzzesi e molisani.<br />
Interverranno: l’autore de “I 4 MONDI” Tino Ferretti;<br />
il poeta <strong>Da</strong>nte Quaglietta, “I fi ori del giardino segreto”, Ianieri-Editore.<br />
5
6 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Presentato “Ricciconti”<br />
Il Periodico curato dai ragazzi della Fattoria sociale di “RURABILANDIA”<br />
PINETO E’ stato Presentato il 20 Marzo<br />
scorso, presso la Fattoria Sociale “RURABILAN-<br />
DIA” un altro importantissimo progetto, ma di que-<br />
Domenico Logozzo caporedattore RAI Abruzzo<br />
sto parleremo tra poco, ora però soffermiamoci ancora<br />
una volta su “RURABILANDIA” per chi non lo<br />
sapesse, uno spazio dove i ragazzi del Centro Diurno<br />
per Disabili potranno partecipare ai laboratori in<br />
agricoltura, collaborare con gli operatori, avviare un<br />
percorso di formazione e di inserimento lavorativo<br />
in agricoltura, seguendo un metodo di inclusione sociale<br />
che rappresenti il superamento delle politiche<br />
esclusivamente assistenziali. Inoltre la fattoria sarà<br />
aperta anche ai gruppi scolastici, alle istituzioni, alle<br />
associazioni e alle famiglie con cui i ragazzi del centro<br />
diurno interagiranno nei percorsi educativi, ludici<br />
e didattici.<br />
La Fattoria si compone di un ampio casale ristrutturato,<br />
distribuito su due livelli e dotato di aule didattiche<br />
e di un piccolo fabbricato adibito in parte a laboratorio<br />
di trasformazione dei prodotti e in parte a punto<br />
vendita aziendale. L’estesa area esterna interamente<br />
recintata, è stata concepita per offrire agli ospiti la<br />
massima libertà di correre, di conoscere, di divertirsi<br />
e di giocare in un ambiente gradevole, sicuro e ricco<br />
Stefano Pallotta presidente Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo<br />
di stimoli, a diretto contatto con la natura e con gli<br />
animali. La Fattoria è completata da un uliveto, da un<br />
frutteto, da un orto didattico e da una zona dedicata<br />
all’allevamento degli animali. Particolare attenzione<br />
è stata posta nella eliminazione delle barriere architettoniche<br />
al fi ne di consentire a tutti la piena fruibilità<br />
dell’intera struttura. Fra le tante attività, anche un<br />
Agriturismo “Sociale” gestito dai ragazzi del Centro<br />
Diurno “Domenico Ricciconti” di Atri e dai genitori<br />
dei ragazzi, che preparano tutti prodotti genuini, dicevamo<br />
tante le attività del centro, doveroso parlare<br />
anche di un grandissimo riconoscimento arrivato lo<br />
scorso anno per la prima fattoria sociale d’Abruzzo,<br />
una menzione speciale dalla Presidenza del Consiglio<br />
dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della<br />
Famiglia, nell’ambito dell’iniziativa “Premio Amico<br />
della Famiglia” giunto alla sua seconda edizione.<br />
Questa la carta vincente che ha permesso a Rurabi-<br />
Ragazzi Rurabilandia alla presentazione del “Ricciconti”<br />
landia l’aggiudicazione della menzione speciale motivata<br />
con «l’attenzione mostrata verso le famiglie e<br />
per i segnali concreti di interesse nei loro confronti,<br />
meritevoli di essere incoraggiati e diffusi». L’idea è<br />
quella di coinvolgere direttamente chi frequenta la<br />
fattoria ad interagire con i ragazzi che sono pronti<br />
a raccogliere le ordinazioni, servire ai tavoli, preparare<br />
le pietanze, fornire accoglienza agli ospiti e<br />
guidarli nei percorsi natura realizzati che prevedono<br />
visite agli animali della fattoria sociale e l’illustrazione<br />
dei cicli della natura tramite il tour nell’orto<br />
didattico curato direttamente dai ragazzi non normalmente<br />
abili che prendono parte al progetto giudicato<br />
tra i più interessanti e ottenendo il riconoscimento<br />
pubblico per essersi distinta per la qualità e il grado<br />
di innovazione della sua iniziativa. Ma torniamo al<br />
progetto presentato il 20 Marzo scorso, si tratta di<br />
“RICCICONTI” un periodico mensile, interamente<br />
realizzato dai ragazzi che frequentano il Centro di inserimento<br />
sociale e sono avviati al lavoro all’interno<br />
della fattoria. Si tratta del primo progetto, in Italia, di<br />
giornalismo sociale tramite il quale i ragazzi vengono<br />
indirizzati alla professione giornalistica.<br />
Tavola rotonda alla presentazione del Periodico<br />
All’ incontro, sono intervenuti Stefano Pallotta, (Presidente<br />
dell’Ordine dei Giornalisti D’Abruzzo) già<br />
perché questa iniziativa si sposa proprio con L’OR-<br />
DINE DEI GIORNALISTI D’ABRUZZO, insieme<br />
a lui Domenico Logozzo (Caporedattore della Sede<br />
Rai per L’Abruzzo) ed altri giornalisti, tra questi,<br />
come non citare Umberto Braccili, Giornalista RAI<br />
che nella professionalità dei suoi servizi dedica sempre<br />
spazio al sociale, proponendoci all’interno del<br />
Tgr abruzzo e della rubrica del martedì, bellissime<br />
storie, non è mancata poi la musica con Franco<br />
Palumbo, conosciuto meglio come “ROPPOPO” il<br />
cantastorie, in giro per riportare la musica popolare<br />
abruzzese, a chiudere con una degustazione di specialità<br />
tipiche ed etiche realizzate con prodotti della<br />
Franco Palumbo “Roppopò”<br />
Fattoria ottenuti grazie all’impiego delle varie abilità<br />
degli operatori di Rurabilandia.<br />
Rosario Di Blasio
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Foto di Alvaro Bronico<br />
PINETO Questo frammento di Scozia è qui a Pineto. Fantasticamente non<br />
lontano dalla casa di mia nonna (una piccola casa che ora non c’è più) dove<br />
venni alla luce in quel fi ne luglio di un’estate fulgida. Almeno così mi è stato<br />
raccontato. Mi è stato pure detto del dilettevole utilizzo che i nobili pinetesi<br />
facevano di questo pezzo scosceso di verde britannico, quando gli inverni<br />
nevosi ne mutavano il colore. Avrete capito che il magnifi co colle imbiancato<br />
spingeva alcuni estemporanei sciatori locali (ovviamente benestanti) a<br />
percorrerlo da cima a fondo, visto pure che allora, al posto della “variante”,<br />
c’era un ulteriore pezzo di pianura libera. Tutto ciò, tanto per ricordare la storia<br />
di questa sorprendente meraviglia paesaggistica. Già…perché oggigiorno ti<br />
devi altresì sorprendere nel vedere tanto verde e libero spazio! Un ben di Dio<br />
(è proprio il caso di dirlo) rimasto tale grazie al merito di una comunità (quella<br />
pinetese) sempre attivata verso un comportamento ecologico preservativo,<br />
soprattutto delle sue colline. Si noti anche l’integrità del lato orientale di Colle<br />
Morino, l’eccezionale colpo d’occhio che si riceve sulla statale per Scerne,<br />
guardando a sinistra, dalla chiesetta del “Quartiere Poeti” in poi.<br />
Un respiro verde che conforta, tanto più chi, come me (o come qualche<br />
poveraccio di Montesilvano), è abituato a ben altri panorami da scrutare sulle<br />
proprie colline… Di certo, quindi, l’aspetto paesaggistico globale di Pineto<br />
è un fi ore all’occhiello della locale amministrazione. Una lusinghiera realtà<br />
che trova la sua massima conferma, ripeto, nel magnifi co declivio di Corfù,<br />
esempio davvero straordinario nel suo ridotto genere: uno smeraldo ecologico<br />
che oltre a spiccare in modo suggestivo ed insolito in fondo ad una via pinetese,<br />
ha poteri accattivanti anche verso gli automobilisti in transito dalla rotabile sud<br />
della “variante”. <strong>Da</strong>vvero un bel biglietto da visita per una città, che attraverso<br />
LE TERRE DEL CERRANO<br />
Il più bel colle<br />
che conosco<br />
l’eccezionale tutela del suo spazio verde, esprime altresì il proprio superiore<br />
grado di civiltà e dedizione al bene pubblico.<br />
Rossano Di Palma<br />
Foto di Alvaro Bronico<br />
7
8 LE TERRE DEL CERRANO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
L’ultimo applauso a Umberto Sacripante<br />
ATRI<br />
Umberto Sacripante, il vigile<br />
buono, il cantante dalla voce poderosa, l’amico di<br />
tutti, ci ha lasciati all’alba del 14 marzo scorso:<br />
una perdita incolmabile per la città di Atri. Umberto<br />
era conosciuto da tutti per la sua contagiosa<br />
simpatia e per essere stato protagonista indiscusso<br />
nella vita della città di Atri per oltre settant’anni.<br />
Sì, proprio settant’anni. Era poco più che un ragazzo<br />
quando raccolse la vecchia tradizione del<br />
Sant’Antonio che portò avanti fi no all’anno scorso,<br />
senza mai saltare un’edizione. Aveva una voce<br />
splendida Umberto, da baritono, e la dispiegava<br />
come vele al vento in ogni appuntamento conviviale.<br />
Il Sant’Antonio era per lui un’occasione<br />
artistica per mettere in luce rare capacità sceni-<br />
che che nessun altro riuscì a superare. Ricordo<br />
un concorso dedicato alla rappresentazione del<br />
Sant’Antonio svolto a Città Sant’Angelo, nei<br />
primi anni Ottanta. Sbaragliò tutti, fu un trionfo<br />
per Umberto, che per la sua annuale rievocazione<br />
canora sceglieva sempre la storica versione di Antonio<br />
Di Jorio, raffi nata, signorile, scenicamente<br />
impegnativa. Di Jorio la compose nel 1928 per le<br />
famiglie aristocratiche della città degli Acquaviva<br />
e Umberto la portò anche tra i più umili, tra la povera<br />
gente, nelle campagne atriane, dove la venerazione<br />
del Santo “venuto dal deserto” e protettore<br />
degli animali, è tuttora viva. Ma anche nei grandi<br />
teatri. Perché il Sant’Antonio nei panni di Umberto<br />
era un’altra cosa: non solo la rievocazione in<br />
chiave popolare dell’eterno confl itto tra il Santo<br />
e il demonio tentatore, ma un delizioso quadretto<br />
lirico dove la prestanza vocale si sposava all’arte<br />
di una recitazione ispirata, gentile, toccante, unica.<br />
Umberto rappresentò il Sant’Antonio anche<br />
all’estero, nel corso delle numerose tournèes del<br />
Coro “Antonio Di Jorio” di Atri, di cui fu tenace<br />
socio fondatore: Olanda, Belgio, Germania,<br />
Francia, Svizzera, Spagna. Ovunque tra applausi<br />
calorosissimi e segnalazioni giornalistiche entusiasmanti.<br />
Ricordo il successo, uno dei tanti, nell’auditorium<br />
“Jean Piaget” di Ginevra, dove per<br />
l’occasione recitò il prologo (che era uno spettacolo<br />
nello spettacolo) addirittura in lingua francese,<br />
lasciando di stucco anche noi coristi, colti di<br />
sorpresa. A tavola, poi, Umberto era il signore indiscusso,<br />
l’artista del desco, l’autentico gourmet<br />
e lo squisito conversatore: aveva una parola per<br />
tutti, sempre cordiale, affettuosa, simpatica, a vol-<br />
te sibillina, a doppio senso, ma sempre carica di<br />
signorile umanità. E non c’era cena a cui lui partecipasse<br />
senza la puntuale richiesta da parte dei<br />
commensali del suo contributo canoro. Il copione<br />
era sempre lo stesso: sulle prime lui respingeva<br />
elegantemente l’invito, per ragioni le più varie,<br />
ma alla fi ne si concedeva all’uditorio chiedendo<br />
in cambio il più religioso silenzio. Perché era così<br />
che si ascoltava Umberto quando cantava il celebre<br />
tango “Olandesina”, “La strada del bosco”, o<br />
la fl essuosa melodia di “Oublie moi”, che lui aveva<br />
imparato in Belgio, durante una breve parentesi<br />
lavorativa, negli anni diffi cili del secondo dopoguerra.<br />
Al ritornello tutta la tavolata si librava<br />
sulle note di “Oblie moi”, che diventava un inno<br />
al piacere di stare insieme, uniti dall’amore per il<br />
canto e la buona mensa. Non mancava mai l’operetta<br />
nei suoi siparietti conviviali: “Cin-ci-là”,<br />
“Acqua cheta”, “Il paese dei campanelli”, “Scugnizza”<br />
rifi orivano come corolle variopinte dal<br />
genio vocale del simpaticissimo Umberto. Poi il<br />
repertorio scivolava immancabilmente sulla grande<br />
canzone italiana per baritono: era Gino Bechi<br />
il suo idolo di riferimento. Ecco allora rispuntare,<br />
come da un vecchio grammofono: La strada del<br />
bosco, Piccola santa, Fiorin fi orello, Scrivimi…<br />
che gli atriani amavano riascoltare poi nei suoi<br />
concerti “uffi ciali” dal palco delle “Serate sotto<br />
le stelle”, di cui era sempre l’ospite più atteso.<br />
Le serate di Umberto (fortunato chi ha avuto il<br />
raro piacere di prendervi parte) si concludevano<br />
immancabilmente con le canzoni abruzzesi, che<br />
scorrevano nelle sue vene di autentico atriano:<br />
Oilì oilà, Teresine, Mare nostre, A la fonte, Tabù<br />
… si susseguivano con la collaudata arguzia di un<br />
regista. Poi, d’un tratto, col dito indice segnalava<br />
a tutti che era giunta l’ora per una canzone speciale,<br />
che richiedeva un particolare raccoglimento:<br />
era il momento di intonare insieme, guidati dalla<br />
sua voce che superava tutti, “Paese mè”, la più<br />
bella fra le canzoni di Di Jorio e forse quella che<br />
più delle altre esprime il profondo legame con la<br />
nostra Terra. Vogliamo ricordare così il caro Umberto,<br />
in piedi, con le braccia aperte, mentre intona<br />
al cielo quel canto tutto nostro, dolce, tenero,<br />
a termine del quale una lacrima gli rigava sempre<br />
il volto. Ciao, Umberto!<br />
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<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
ATRI<br />
E’ degli ultimi giorni un botta e risposta<br />
attraverso le pagine del quotidiano La Città<br />
tra proteste partite da cittadini riprese dal giornale<br />
e l’Amministrazione Comunale attraverso le parole<br />
del Sindaco Astolfi . La segnalazione-protesta era<br />
partita per le condizioni in cui si trova il Belvedere<br />
di Atri, una delle zone di maggior bellezza paesaggistica<br />
e quindi di attrattiva turistica della cittadina<br />
ducale; alcuni vandali, che oserei chiamare con<br />
l’appellativo che gli si addice di più, cretini che<br />
rovinano la loro stessa città, da alcuni anni si divertono<br />
di volta in volta a imbrattare muri e cartelli<br />
stradali o, come in questo caso distruggere le bellezze<br />
artistiche atriane, e purtroppo non inferiore è<br />
la “moda” di orinare e vomitare di fronte ai portoni<br />
del centro storico…rendendo inutili le ingenti spese<br />
che si stanno affrontando per riportare e incrementare<br />
il turismo atriano.<br />
Alle proteste sul degrado del Belvedere, che dovrebbe<br />
essere il nostro biglietto da visita per i turisti,<br />
si è risposto che questa è semplicemente opera<br />
di vandali e teppisti e che al più presto, forse già<br />
prima di Pasqua, si sarebbe provveduto al risistemamento.<br />
Inoltre la zona, come altre del Centro<br />
Storico, al più presto sarà fornita di un sistema di<br />
videosorveglianza proprio per frenare il fenomeno.…Bhè,<br />
effettivamente non si può negare che di<br />
atti di vandalismo si tratta, ma, qualche conto non<br />
torna nella replica dell’Amministrazione; innanzitutto<br />
altrettanto innegabilmente, quando i risultati<br />
dei danni opera dei vandali perdurano nel tempo,<br />
generano degrado!<br />
La situazione che si è venuta a creare sul belvedere<br />
non è degli ultimi giorni, è visibile almeno dal<br />
giugno scorso, in concomitanza col festival del reportage<br />
che centinaia di migliaia di euro è costato<br />
per mostrare le bellezze di Atri, non questi scempi<br />
che invece di attirare respingono i turisti…poi<br />
chiaramente, non intervenendo, col tempo si è ampliata…C’è<br />
da rilevare che, la maggior parte delle<br />
colonnine rotte, sono abbandonate proprio al di sotto<br />
della balaustra del belvedere (tra l’altro creando<br />
danni all’ambiente) e, invece di aspettare mesi e<br />
mesi per l’intervento di una ditta specializzata che<br />
li sostituisca, si sarebbe potuto benissimo recuperare,<br />
in questo anno di tempo, quelle vecchie per<br />
riposizionarle provvisoriamente, magari attraverso<br />
l’intervento di coloro che si stanno interessando al<br />
restauro delle statue rotte, sarebbero bastati pochi<br />
giorni di lavoro per ottenere un risultato sicuramente<br />
non perfetto ma almeno, come dicevo, provvisoriamente<br />
funzionale. Inoltre, se quando qualche<br />
teppista danneggia le statue, si potrebbe non<br />
lasciarle abbandonate sul belvedere rotte per mesi,<br />
e in quell’occasione rimuovere (magari facendolo<br />
fare da un operaio comunale adatto all’uopo o dal<br />
Consorzio per la raccolta rifi uti segnalandolo come<br />
materiale ingombrante abbandonato) anche i basamenti<br />
che le sostengono, altrimenti i soliti cretini<br />
hanno vita facile nel distruggere anche quelli…è<br />
come dare una pistola in mano a un killer, sicuramente<br />
non andrà al poligono ma la userà in altro<br />
modo…<br />
Questo ritardo negli interventi è spropositato, non<br />
credo l’Amministrazione se ne sia accorta solo<br />
ora…un’Assessore Comunale abita proprio di fron-<br />
LE TERRE DEL CERRANO 9<br />
Degrado o vandalismo?…un pò entrambi…<br />
te allo scempio e sicuramente molti altri Amministratori<br />
si sono trovati a passargli davanti a piedi<br />
o in auto…era proprio impossibile accorgersene e<br />
intervenire prontamente nell’ultimo anno tenendo<br />
conto che nel frattempo sono anche stati fatti interventi<br />
lungo l’arteria stradale che costeggia il Belvedere?<br />
Secondo me solo un cieco non se ne sarebbe<br />
accorto prima, non è un angolo nascosto della nostra<br />
stupenda cittadina…Queste sono secondo me<br />
le motivazioni, condivisibili, che hanno portato alla<br />
pubblicazione delle foto su facebook, oltre che per<br />
segnalare anche per protestare perché, ribadisco, è<br />
oggettivo che sia stata opera di vandali, ma è altrettanto<br />
oggettivo che, quando un’Amministrazione<br />
non interviene celermente, quest’inerzia trasforma<br />
i danni in degrado; questi episodi spiacevoli sono<br />
successi da sempre, anche nelle precedenti Amministrazioni,<br />
ma i tempi di attesa nell’intervenire<br />
non sono stati mai così lunghi.<br />
L’immagine è la cosa più importante per<br />
rilanciare il turismo e la cultura atriana,<br />
quindi a che serve spendere innumerevoli<br />
migliaia di euro per promuovere la nostra<br />
cittadina quando poi attraverso questo degrado<br />
si fi nisce per farsi pubblicità negativa<br />
agli occhi dei turisti e dei reporter stessi<br />
del festival? Siamo forse masochisti?<br />
Roberto Marchione<br />
(marchioneroberto@gmail.com)
10 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
La Rubrica “ L’ABRUZZO RACCONTA” a Montefi no<br />
MONTEFINO – In questo numero, il mensile<br />
“<strong>Da</strong> <strong>Leggere</strong> Le Terre del Cerrano” per la rubrica<br />
“ABRUZZO RACCONTA” ci porta a Montefi no,<br />
piccolo paesino della Provincia di Teramo.<br />
Cominciamo con un doveroso breve accenno storico<br />
del piccolo paese. Territorio dei Sabini, stanziati<br />
lungo le rive dell’Adriatico, divenne, successivamente,<br />
colonia romana di Hatria. Non si hanno<br />
documentazioni attestanti la presenza di insediamenti<br />
italici o romani nel territorio di Monte fi no;<br />
tuttavia, è stato rinvenuto un antico tratto stradale<br />
basolato, nei pressi del fi ume Fino, sicuramente appartenente<br />
al tracciato longitudinale pedemontano<br />
Teramo, Monte Giove, Bisenti e Penne, facente da<br />
raccordo con il tratto stradale della via Cecilia di<br />
Hatria-Pinna. La prima testimonianza medievale<br />
del paese è di età normanna, intorno al 1150, con<br />
la menzione di Castellum della contea di Penne,<br />
Montis Sicci, feudo di appena 65 abitanti, tenuto da<br />
Trasmondo di Colle Madii, per conto del Conte Roberto<br />
di Aprutio. Successivamente, nel 1454, Mons<br />
Siccus divenne feudo degli Acquaviva di Atri, feudatari<br />
che fecero restaurare le fortifi cazioni murarie<br />
e curarono le quattro chiese, citati nei documenti<br />
dell’epoca. A due passi dal centro abitato di Montefi<br />
no, ci si può addentrare in un percorso affascinan-<br />
CASTELLI – Continua il viaggio del nostro mensile<br />
nel cuore di Castelli, dove è proprio il caso di<br />
dire basta girarti intorno e ogni angolo del piccolo<br />
paesino è ricco di storia, di arte e di cultura, tanti i<br />
luoghi che vi faremo conoscere e scoprire mano a<br />
mano nel corso dei nostri viaggi e vi continueremo<br />
anche a raccontare numerose iniziative che in ogni<br />
mese dell’anno non mancano mai.<br />
Nel numero di Dicembre dello scorso anno del nostro<br />
mensile, vi raccontammo la Festa di San Martino<br />
che si svolse a Novembre, una bellissima serata,<br />
dove praticamente non manco’ nulla c’era di tutto,<br />
musica popolare, teatro dialettale, tanto buon cibo<br />
e soprattutto divertimento.<br />
Una serata, dove la vera protagonista fu la Solidarietà,<br />
perché La Pro Loco e tutte le associazioni del<br />
territorio di Castelli, avevano organizzato quella<br />
festa non solo per il divertimento, ma l’intento era<br />
ben altro, quello di acquistare un defi brillatore, uno<br />
strumento indispensabile per salvare vite umane,<br />
dove nei piccoli paesini di montagna i soccorsi a<br />
volte sono un po’ ostacolati proprio per la diffi coltà<br />
dei luoghi da raggiungere.<br />
Tutto questo nel 2009, lasciammo l’articolo con un<br />
punto interrogativo perché non sapevamo con esat-<br />
te immersi nel verde e nella tranquillità fra quercie,<br />
panorami suggestivi e tanta tanta tranquillità. Poi<br />
alla fi ne del percorso di s. Ilario si può scendere al<br />
fi ume oppure continuare, dove si arriva ad un antico<br />
cascinale diroccato. Se dunque, l’industria del<br />
futuro sarà ad emissioni inquinanti zero, ossia , sole<br />
aria e panorami, in una parola turismo, perchè non<br />
recuperare un percorso così affascinate da renderlo<br />
fruibile ad eventuali turisti e residenti....magari<br />
ripulire il percorso, qualche panchina e poi il bel<br />
panorama le quercie la tranquillità completeranno<br />
l’opera.<br />
Montefi no, ancora oggi, conserva l’impianto delle<br />
fortifi cazioni medioevali, a forma di castello recinto<br />
si di un pendio. Tre erano i castelli come dal detto<br />
tria castrelli, il torrione nella parte est del paese ancora<br />
oggi ben conservato, poi altra torre nella parte<br />
detta porta da piedi, ma questa è andata distrutta, ed<br />
infi ne nella parte più alta del paese, ossia nel borgo<br />
di corte, una torre cintata, di origine trecentesca. La<br />
pianta è quadrata, con mura spesse 6 metr<br />
i, tanto che nella metà degli anni ‘70 si pensava<br />
di fare una strada che conducesse a corte e con un<br />
tunnel che bucasse il torrione. Si comincio la discutibile<br />
operazione di perforazione del torrione,<br />
ma si dovette desistere presto quando ci si accorse<br />
delle diffi coltà di perforazione dovute alla solidità<br />
delle mura, ed allora si fece un piccolo buco per<br />
far passare solo i tubi dell’acquedotto. La torre, è<br />
di Rasetti Vittorio, infatti Rasetti appartengono ad<br />
antica famiglia nobiliare. Molti oggi sono i turisti<br />
che salendo nel borgo di corte, il più alto del paese,<br />
restano affascinati dalla bellezza della terrazza cintata,<br />
e chiedono all’attuale proprietario Vittorio, di<br />
farsi accompagnare fi n sopra, ove si può scorgere<br />
uno dei più bei panorami della vallata e vedere tutti<br />
i tetti di Montefi no. La terrazza è stata anche postazione<br />
militare, di avvistamento, sia nella prima<br />
tezza se quella serata sarebbe servita a raggiungere<br />
tale scopo, lo ripetiamo acquistare il defi brillatore.<br />
Torniamo a Castelli a Marzo 2010 e tra una chiacchierata<br />
ed un’altra, veniamo a sapere che quella<br />
sera oltre a musica, teatro, poesia, a vincere fu proprio<br />
la solidarietà, il defi brillatore è stato acquistato.<br />
Uno strumento che ormai è entrato dappertutto,<br />
nelle scuole, nei campi di calcio e in tanti altri luoghi,<br />
perché in caso di arresto cardiaco ad esempio,<br />
I primi cinque minuti sono determinanti per sal-<br />
che seconda guerra Mondiale. Infatti alla base della<br />
torre , numerosi sono stati i rinvenimenti di ossa<br />
presumibilmente di soldati Tedeschi, e di bombe<br />
belliche. Comunque come già citato la fortezza è<br />
di Rasetti Vittorio e per raggiungerla bisogna passare<br />
all’interno della sua casa situata nella piazzetta<br />
di corte. Ma vale la pena di chiedere (vista anche<br />
la sua disponibilità) ,e di farsi accompagnare , per<br />
visitare un così bel monumento e anche per non<br />
perdere la bella veduta panoramica. Sulla fortezza<br />
è situato un servizio di controllo idrografi co della<br />
Regione, gestito sempre da Rasetti Vittorio, che annota<br />
la copiosità delle precipitazioni. La via crucis<br />
a Montefi no, ha sempre qualcosa di magico, oggi<br />
come 200 anni fà un rito che si ripete e appartiene<br />
a Montefi no alla sua gente che forte ed orgogliosa<br />
delle sue tradizione non le vuole dimenticare. Una<br />
fi la di uomini e donne (per la verità sempre più<br />
esigua) sfi la per le vie del paese. Il borgo silenzioso,<br />
con le sue fi nestre e portoni chiusi come occhi<br />
addormentati si lascia attraversare, e sembra quasi<br />
osservare, nella sua eterna immobilità il lento fl uire<br />
di uomini e stagioni. Ma tuttavia oggi Montefi no<br />
custode del suo mistico passato fa i conti con il<br />
presente decisamente meno legato alle sue grandi<br />
tradizioni, a tal punto che da un pò di anni si ripete<br />
lo stesso angosciante tormentone, sta per uscire<br />
la processione, ma aspettate.....................non può<br />
uscire non c’è CHI PORTA LA STATUA!!!|!!!!! è<br />
certamente una Montefi no che cambia a tal punto<br />
che non riesce a dare seguito ai suoi riti più belli ed<br />
affascinanti, il nostro viaggio seppur breve si conclude<br />
qui nel prossimo numero andremo alla scoperta<br />
di un altro luogo affascinante per raccontarvi<br />
come sempre storia, cultura e vecchie tradizioni.<br />
Rosario Di Blasio<br />
rosariodiblasio@libero.it<br />
A Castelli tra cultura e Solidarietà<br />
vare una vita”. Sono tutti d’accordo, medici della<br />
Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, docenti universitari,<br />
addetti ai lavori, testimoni diretti e vittime<br />
salvate da un arresto cardiaco.<br />
Il primo soccorso è determinante per evitare danni<br />
irreversibili a una persona che subisce questa traumatica<br />
esperienza, e lo fornisce il defi brillatore.<br />
Automatico o semiautomatico esterno (<strong>Da</strong>e), questo<br />
strumento rappresenta la carta vincente, insieme<br />
alle manovre di rianimazione cardio-polmonare<br />
di base.<br />
E il tempo è un fattore fondamentale: ogni minuto<br />
in più rappresenta il 10% in meno delle possibilità<br />
che il paziente ha di farcela. Insomma in poche parole,<br />
abbiamo avuto la dimostrazione che Castelli,<br />
è vero è un piccolo borgo che affascina i tanti visitatori<br />
e turisti che la visitano in ogni periodo dell’anno,<br />
ma è il cuore e la sensibilità dei Castellani e<br />
di tante altre persone che quella sera si è dimostrato<br />
davvero grande.<br />
Rosario Di Blasio<br />
rosariodiblasio@libero.it
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
L’AQUILA - 6 APRILE 2009:<br />
Sono le 3,32 quando una scossa<br />
di magnitudo 5.8 della scala Richter<br />
devasta l’Aquila e molti dei paesi<br />
vicini. Il sisma viene avvertito in tutto<br />
il Centro Italia, fi no a Napoli. Onna è il<br />
paese piu colpito: il 70% dell’abitato vie-<br />
ne distrutto dalla violenza del terremoto.<br />
Immediatamente scattano soccorsi e solidarietà<br />
da tutta Italia. Sul posto anche il<br />
premier Silvio Berlusconi. Il governo, in<br />
una riunione straordinaria del Consiglio<br />
dei ministri, approva lo stato di emergenza,<br />
conferisce i poteri di attuazione degli<br />
interventi d’emergenza al Commissario<br />
delegato Guido Bertolaso e stanzia 30 milioni<br />
di fondi per i primi giorni. Alla fi ne<br />
della giornata si stimano 150 morti, 1.500<br />
feriti e 70mila sfollati. Sono 100 invece le<br />
persone estratte vive dalle macerie grazie<br />
all’opera delle squadre di soccorso dei Vigili<br />
del fuoco.<br />
7 APRILE: Vengono trovati morti gli<br />
ultimi quattro ragazzi sepolti nella Casa<br />
dello Studente, mentre in serata una ragazza<br />
viene estratta viva dopo 42 ore sotto<br />
le macerie. In salvo anche una donna<br />
di 98 anni, che era già scampata al terremoto<br />
della Marsica nel 1915. I numeri<br />
sulle vittime del sisma sono discordanti.<br />
La Protezione civile parla di 207 morti, il<br />
118 dell’Aquila di 211 mentre altre fonti<br />
aggiornano il bilancio a 228. Alle 19,42<br />
un’altra forte scossa di magnitudo 5,3<br />
della scala Richter provoca una vittima<br />
a Santa Rufi na di Roio, piccola frazione<br />
dell’Aquila, e il crollo della Basilica di<br />
piazza Duomo. Sono mille i feriti, 100 dei<br />
quali molto gravi, e 25mila gli sfollati. -8<br />
APRILE: Alle 2 del mattino un applauso<br />
liberatorio saluta il salvataggio di Marta,<br />
24 anni, rimasta per più di 22 ore prigioniera<br />
tra le macerie. Viene evacuato il carcere,<br />
mentre l’ultimo bilancio delle vittime<br />
parla di 267 morti. Si scaverà fi no a<br />
Pasqua, mentre i funerali sono annunciati<br />
per il 10 aprile alle 11. Il Papa andrà nei<br />
luoghi del sisma appena possibile, mentre<br />
Berlusconi annuncia che sarà introdotto il<br />
reato di sciacallaggio. Il Vaticano lancia<br />
un appello a tutti i laboratori di restauro<br />
d’Italia affi nchè adottino un’opera d’arte<br />
«mobile», cioè trasportabile, rimasta dan-<br />
neggiata nel sisma.<br />
- 9 APRILE: Si aggrava il bilancio delle<br />
vittime, che salgono a 281, venti delle<br />
quali hanno meno di 16 anni, mentre una<br />
nuova scossa di 3,6 gradi di magnitudo<br />
nella Scala Richter colpisce la zona. Napolitano,<br />
in visita all’Aquila, invita a un<br />
«esame di coscienza collettivo sulle responsabilità»<br />
e Berlusconi annuncia altri<br />
70 milioni alla protezione civile e 600<br />
agenti contro lo sciacallaggio.<br />
-10 APRILE: Il cardinale Tarcisio Bertone<br />
celebra con il vescovo dell’Aquila i<br />
funerali di Stato. Le bare sono 205. Presenti<br />
tutte le massime autorità. Il bilancio<br />
sale a 289 vittime, delle quali 20 bambini,<br />
mentre non si ferma lo sciame sismico.<br />
Berlusconi assicura: «Non faremo baraccopoli».<br />
-11 APRILE: Sale a 293 il bilancio delle<br />
vittime, mentre tutti i dispersi segnalati<br />
sono stati trovati, vivi o morti. Si smette<br />
di scavare.<br />
-12 APRILE: La messa di Pasqua viene<br />
celebrata nelle tendopoli d’Abruzzo. All’Aquila<br />
sono presenti sia il presidente<br />
della Camera Gianfranco Fini sia il premier<br />
Silvio Berlusconi che assicura agli<br />
sfollati: «Presto sarete fuori dalle tende».<br />
Intanto, dopo la morte di uno dei feriti<br />
ricoverati all’ospedale di Teramo, il bilancio<br />
delle vittime sale a 294. Berlusconi<br />
annuncia inoltre che riunirà il primo Consiglio<br />
dei Ministri all’Aquila «che avrà<br />
come attività centrale il decreto Abruzzo»,<br />
ipotizzando come data i primi giorni<br />
della settimana dal 20 aprile in poi.<br />
-13 APRILE: Mentre sono in arrivo gli<br />
aiuti economici, 400 euro al mese, per gli<br />
sfollati che hanno rinunciato alla possibilità<br />
di alloggiare in albergo, scattano anche<br />
le prime verifi che sugli immobili: il<br />
30% degli edifi ci risulta inagibile, il 50%<br />
agibile e il 20% agibile con interventi.<br />
Ma, a una settimana dal terremoto che ha<br />
messo in ginocchio l’Abruzzo, l’emergenza<br />
si chiama freddo. Per i prossimi giorni<br />
si attendono temperature fi no a 3 gradi,<br />
mentre pioggia e vento forte aumentano<br />
l’emergenza per il soccorso ai senzatetto.<br />
La Protezione civile accelera il completamento<br />
delle strutture e la consegna di<br />
stufe negli oltre 100 campi di accoglienza<br />
L’ABRUZZO RACCONTA 11<br />
Il Sisma che ha squassato la notte<br />
I danni, la paura e la straordinaria macchina della solidarietà<br />
disseminati tra L’Aquila e la provincia. I<br />
problemi più grossi nei comuni montani.<br />
- 15 APRILE: Una nuova scossa, di magnitudo<br />
3.0, viene registrata alle 13.44,<br />
le località prossime all’epicentro sono<br />
Fossa, Sant’Eusanio e Villa Sant’Angelo.<br />
Intanto Guido Bertolaso annuncia che<br />
sono 65mila gli sfollati, ma «circa 20mila<br />
persone non torneranno a casa per problemi<br />
di agibilità». Viene annunciata per<br />
l’indomani l’apertura della prima scuola<br />
da campo a Poggio Picenze. Il Governo<br />
prepara il Consiglio dei ministri in Abruzzo.<br />
Si terrà a L’Aquila giovedì 23 aprile,<br />
per stabilire i primi interventi fi nanziari<br />
per la gestione dell’emergenza creata dal<br />
sisma. Nella stessa giornata viene recuperata,<br />
intatta, la ‘Bolla del Perdonò, il documento<br />
emanato da Papa Celestino V nel<br />
1294, con la quale è stato istituito il primo<br />
Giubileo della storia.<br />
16 APRILE: Un’altra vittima si aggiunge<br />
al bilancio dei morti causati dal terremoto.<br />
Nella notte si spegne a Roma il diciannovenne<br />
che era stato portato in elisoccorso<br />
all’ospedale Forlanini subito dopo il sisma.<br />
Intanto in Abruzzo si cerca in tutti<br />
i modi di risollevarsi. Viene inaugurata<br />
la prima scuola da campo, alla presenza<br />
del premier Silvio Berlusconi e del ministro<br />
dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.<br />
Berlusconi annuncia che entro la fi ne dell’estate<br />
saranno chiuse tutte le tendopoli e<br />
tutti gli sfollati avranno un alloggio. In serata,<br />
alle 19.49, viene avvertita una nuova<br />
scossa nell’Aquilano, di magnitudo 3.8.<br />
<strong>Da</strong>lla Diocesi dell’Aquila arriva l’annuncio<br />
che quasi l’80% delle chiese è rimasto<br />
danneggiato.<br />
- 17 APRILE: Continua ad allungarsi<br />
l’elenco delle vittime: muore anche un<br />
anziano che era stato ricoverato a Roma<br />
dopo il sisma, e sale così a 295 il numero<br />
delle vittime del terremoto. Il ministro dei<br />
Beni Culturali Sandro Bondi traccia una<br />
stima dei danni in Abruzzo e annuncia<br />
che per i restauri occorreranno circa 50<br />
milioni di euro. Nello stesso giorno arriva<br />
la notizia che presto saranno interrogati<br />
davanti ai giudici della Procura una ventina<br />
di costruttori. Intanto Cgil, Cisl e Uil<br />
annunciano che festeggeranno la giornata<br />
del 1 maggio tra le popolazioni colpite dal<br />
terremoto. La Protezione civile rende noto<br />
l’elenco dei 48 i Comuni, oltre l’Aquila,<br />
che la notte del 6 aprile sono stati colpiti<br />
da scosse sismiche di intensità uguale o<br />
superiore al sesto grado della Scala Mercalli<br />
inseriti nel decreto Bertolaso. Trentasei<br />
sono della provincia dell’Aquila,<br />
cinque della provincia di Teramo e sette<br />
in provincia di Pescara.<br />
- 18 APRILE: <strong>Da</strong>l Vaticano arriva l’annuncio<br />
che Papa Benedetto XVI si recherà<br />
in Abruzzo il 28 aprile per incontrare<br />
le popolazioni vittime del terremoto. Una<br />
scossa 3.8 di magnitudo è avvertita alle<br />
11.05 nell’Aquilano.<br />
L’Anci rende noto che il 58% degli edifi ci<br />
lesionati passa positivamente le verifi che,<br />
un 34% risulta invece compromesso mentre<br />
il rimanente potrebbe essere reso agi-<br />
bile con interventi specifi ci. La sessione<br />
plenaria del Parlamento Europeo oggi a<br />
Strasburgo dedica un minuto di silenzio<br />
in memoria delle vittime dell’Abruzzo.<br />
Nel pomeriggio vengono avvertite nuove<br />
scorrs, rispettivamente di magnitudo 2.6,<br />
3.6 e 3.2.<br />
- 22 APRILE: Una nuova scossa di terremoto,<br />
di magnitudo 3.2 colpisce nella<br />
notte la provincia dell’Aquila, e nella<br />
mattinata si susseguono altre repliche.<br />
L’ultima persona estratta viva dalle macerie<br />
dell’Aquila, una ragazza di 20 anni,<br />
rimasta sotto la Casa dello Studente per<br />
42 ore circa, viene trasferita alla Struttura<br />
semplice di chirurgia vascolare dell’Azienda<br />
ospedaliero-universitaria di<br />
Modena. Intanto il governo, alla vigilia<br />
del Cdm all’Aquila, si appresta a mettere<br />
in campo un miliardo e mezzo di euro per<br />
fronteggiare l’emergenza del terremoto in<br />
Abruzzo, gestita dalla Protezione Civile.<br />
Sul versante metereologico niente tregua<br />
per i terremotati: continuano piogge sparse<br />
e deboli ma comunque costanti.<br />
- 23 APRILE: Il Cdm si riunisce all’Aquila.<br />
Berlusconi annuncia la decisione<br />
di spostare a L’Aquila il G8 previsto<br />
a La Maddalena, dirottando in Abruzzo i<br />
220 mln risparmiati. Per l’Abruzzo il Cdm<br />
vara un piano da 8 miliardi di euro: 1,5<br />
mld di spesa corrente per l’emergenza, il<br />
resto in cinque anni per la ricostruzione.<br />
Vengono inoltre rinviate alla fi ne dell’anno<br />
tutte le elezioni amministrative previste<br />
nelle aree colpite dal sisma. Vengono<br />
anche approvati i provvedimenti proposti<br />
dal ministro dell’Istruzione Maria Stella<br />
Gelmini, che aboliscono le tasse universitarie<br />
per gli studenti abruzzesi, promuovendo<br />
meno tagli sugli organici e la ricostruzione<br />
del Conservatorio. Una nuova<br />
scossa di magnitudo 4.0 viene registrata<br />
alle 17,14. Con la morte di un anziano<br />
all’ospedale di Avezzano, a fi ne giornata<br />
sale a 297 il numero delle vittime.<br />
Rosario Di Blasio<br />
rosariodiblasio@libero.it
12 CULTURA E SOCIETÀ <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
ATRI – Alle 3.32 del 6 aprile 2009, a L’Aquila, dopo un assurdo<br />
e tremendo boato viscerale, la vita e i sogni di tante famiglie e<br />
tanti ragazzi, tra cui tre atriani, si sono improvvisamente spezzati.<br />
Ora è passato più di un anno, ma il ricordo della tragedia e dei nostri “fratelli”<br />
è sempre vivo in noi e mai lo lasceremo andare. Un anno dalla tragedia e<br />
6 APRILE 2009 – 6 APRILE 2010<br />
Lacrime atriane un anno dopo<br />
Teramo – . Meglio una gallina libera oppure una<br />
gallina in gabbia? La risposta è scontata: meglio la<br />
gallina libera. Sabato 13 dalle ore 9.30 alle 19.30 e<br />
domenica 14 marzo dalle 16.00 alle 19.30l la LAV<br />
di TERAMO è stata presente in Corso San Giorgio,<br />
per chiedere ai consumatori e alle istituzioni di orientare<br />
le loro preferenze d’acquisto verso uova di galline<br />
libere, ed evitare di acquistare le uova etichettate<br />
con il codice 3 (allevamento in gabbia).<br />
Ai tavoli LAV, i cittadini hanno avuto la possibilità<br />
di:<br />
- fi rmare le cartoline-appello rivolte ad amministrazioni<br />
locali e supermercati invitandoli così a preferire<br />
le uova di galline libere;<br />
- ricevere la guida-pratica della LAV per orientarsi<br />
sulla scelta delle uova;<br />
- fi rmare la petizione rivolta alle amministrazioni<br />
locali, affi nché garantiscano l’opzione vegetariana<br />
nelle mense;<br />
- ricevere informazioni sull’alimentazione che fa<br />
bene a noi tutti, ma anche agli animali, attraverso i<br />
consigli di www.cambiamenu.it<br />
- sostenere la campagna organizzata per restituire<br />
la libertà alle galline e portare a casa il tradizionale<br />
uovo di cioccolato fondente della LAV (commercio<br />
equo e solidale), in cambio di un piccolo contributo<br />
(minimo 11 euro).<br />
In Italia, l’80% delle galline allevate – circa 40 milioni<br />
– passano la loro breve vita rinchiuse in una<br />
stretta gabbia di batteria (con uno spazio a disposizione<br />
inferiore a un foglio A4), senza alcuna possibilità<br />
di muoversi né manifestare comportamenti naturali,<br />
per produrre gran parte di quei 12,9 miliardi di<br />
uova (12.952.000 nel 2008, fonte U.N.A.) consumate<br />
dalle famiglie italiane in un anno (nel 2008 il consumo<br />
medio per abitante è stato di 224 uova, contro 219<br />
del 2006). Le famiglie, scegliendo di acquistare uova<br />
di galline libere, possono favorire la riconversione di<br />
questo sistema d’allevamento intensivo, per questo<br />
la LAV invita i consumatori a leggere sempre con<br />
molta attenzione l’etichetta delle confezioni di uova,<br />
ancora si cercano risposte sui perché, sulla possibilità di evitare o limitare la<br />
tragedia, tutte le eventuali colpe e manchevolezze…e forse a molte domande<br />
non troveremo mai risposte… Atri è stata una delle città più colpite in termini<br />
di vittime ed ancor oggi è diffi cile trattenere le lacrime, soprattutto per<br />
le persone a voi più vicine, ripensando a quei momenti in cui in un attimo<br />
sono cambiati e si sono interrotti tanti destini; ma bisogna farsi forza, andare<br />
avanti senza mai dimenticare però. Anche se non potremo più riabbracciare<br />
i nostri cari, loro ci accompagneranno sempre, molte azioni della nostra vita<br />
porteranno il pensiero a loro, ai loro comportamenti, ai loro sogni e progetti,<br />
e proprio per questo si affronteranno con maggiore forza, per continuare a<br />
tenere vivo il loro ricordo, quasi guidati da loro…e ci saranno sempre da<br />
monito riguardo al fato e alla casualità della vita che può alterare il suo corso<br />
improvvisamente……Sara Bronico, Sara Persichitti e Lorenzo Della Loggia,<br />
la vostra città e soprattutto i vostri cari non vi dimenticheranno mai…<br />
Roberto Marchione (marchioneroberto@gmail.com)<br />
Manifestazione della LAV teramana<br />
Difendere 40 milioni di galline e appello ai consumatori<br />
a preferire le uova etichettate con codice 0<br />
che deve riportare<br />
il sistema<br />
d’allevamento<br />
delle galline:<br />
le confezioni<br />
che riportano<br />
il codice 0<br />
(allevamento<br />
biologico) e il<br />
codice 1 (allevamento<br />
all’aperto) sono da preferire sempre rispetto<br />
alle confezioni di uova con il codice 3 (allevamento<br />
in gabbia). Secondo un’indagine di Eurobarometro,<br />
il 62% dei consumatori UE sarebbero disponibili a<br />
cambiare il loro abituale supermercato pur di acquistare<br />
prodotti maggiormente rispettosi del benessere<br />
degli animali. Negli ultimi anni, grazie alla sensibilità<br />
dei consumatori che considerano negativamente<br />
l’allevamento in gabbia, la vendita di uova derivanti<br />
da sistemi alternativi risulta in crescita (+238% le<br />
galline allevate con sistema biologico, +400% quelle<br />
allevate all’aperto, dal 2002 al 2008), segno che i<br />
produttori si troveranno sempre di più a dover soddisfare<br />
una domanda crescente di uova di galline libere,<br />
e questo nonostante l’industria avicola opponga forti<br />
resistenze all’abbandono di sistemi di allevamento<br />
intensivi, tanto che il bando delle gabbie di batteria<br />
delle galline previsto da una Direttiva UE a partire dal<br />
1° gennaio del 2012, rischia di essere inapplicato.<br />
Per maggiori informazioni e per conoscere le<br />
piazze dove trovare la LAV: www.lav.it<br />
tel. 06 446132<br />
Disponibili: il Dossier LAV “L’allevamento delle<br />
galline ovaiole” e la Guida-pratica all’etichettatura<br />
di uova di gallina<br />
LAV di TERAMO - Eowyn Vieira<br />
lav.teramo@lav.it- Uffi cio stampa nazionale<br />
LAV 06 4461325 – 339 1742586<br />
329 0398535
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Ogni data importante ci dovrebbe suggerire<br />
un pensiero luminoso, un gesto non casuale,<br />
un’adeguata celebrazione. Chi avesse<br />
memoria del numero di luglio del periodico “<strong>Da</strong><br />
<strong>Leggere</strong>”, potrebbe aver conservato nella mente lo<br />
strano e suggestivo profi lo della Principessa Cielomoto.<br />
Nell’intervento che la descriveva – sezione<br />
“Cultura e Società”, pp. 30 e 31 – essa assurgeva<br />
a simbolo di una straordinaria alleanza fra mare<br />
e montagna. A benefi cio di coloro ai quali fosse<br />
sfuggito l’articolo, diremo che Cielomoto è una<br />
curiosissima sirena sul braccio della quale poggia<br />
un’aquila con 308 piume. Il 25 di aprile, nel cielo<br />
di Anversa degli Abruzzi, da una panoramicissima<br />
piazza dalla quale potrete scorgere l’incantevole<br />
borgo di Castrovalva, una misteriosa principessa si<br />
leverà in volo. E’ mai possibile che un monumento<br />
possa volare? Ce lo stiamo chiedendo dubbiosi,<br />
giacchè Cielomoto è di pietra e l’aquila di tintinnante<br />
bronzo fuso ad Agnone. La risoluzione del quesito<br />
è giusto dentro le 308 piume che compongono le<br />
ali dell’affascinante creatura. Se il “tre” rimanda a<br />
svariate simbologie e ad evidenti contenuti cristologici,<br />
se lo “zero” ci suggerisce l’annullamento del<br />
sé, se l’”otto” allude a infi nito, trecentootto tutto intero<br />
ci riconduce all’Aquila martoriata e ad un’insopprimibile<br />
ansia di rinascimento. Cielomoto si<br />
librerà nel cielo per dire che i miracoli sono fatti di<br />
piume. A patto di sapersi legare in ali poderose. Nel<br />
pomeriggio del venticinque vorremmo liberarci di<br />
un groppo in gola, comporre le note di una singolare<br />
canzone e, con quella, raggiungere le orecchie<br />
del Grande Architetto. <strong>Leggere</strong>mo la Poesia della<br />
voglia del riscatto, apprenderemo di un progetto<br />
che ci regalerebbe un Parco unico al mondo, vedremo<br />
un piccolo brano della nostra futura maratona!<br />
L’auspicio, qui in chiusura, è che tale comunicato<br />
possa incuriosirvi e spingervi a partecipare numerosi.<br />
Allo scopo, del resto, basta raggiungere l’uscita<br />
di Cocullo, sull’autostrada in direzione Sulmona-<br />
Avezzano. <strong>Da</strong> lì, seguire la cartellonistica stradale<br />
e godervi un panorama da sogno. Cercate, ad ogni<br />
CULTURA E SOCIETÀ<br />
25 aprile, Festa della Liberazione!<br />
Negli ultimi due anni l’associazione<br />
culturale ‘Archeosub<br />
Hatria’ (Silvi Marina, TE) ha<br />
collaborato con la Soprintendenza per<br />
i Beni Archeologici dell’Abruzzo e<br />
con l’Università di Roma ‘Sapienza’<br />
alla realizzazione di campi-scuola di<br />
archeologia subacquea allo scopo di<br />
completare il rilevamento delle strutture<br />
portuali antiche antistanti la Torre<br />
di Cerrano.<br />
<strong>Da</strong> diverso tempo, inoltre, si propone<br />
come appoggio logistico, coordina le<br />
associazioni culturali locali e raccoglie<br />
i contributi della Riserva Marina<br />
Protetta ‘Torre di Cerrano’, dell’<br />
Università di Chieti “G. D’annunzio”,<br />
della Soprintendenza del Mare di Pa-<br />
“I Quattro Mondi”<br />
Caff e’ letterario Itinerante.<br />
Cari lettori, qualcuno di voi forse ricorderà che si era dato spazio, in<br />
precedenti numeri, all’illustrazione dell’idea di un Parco tematico che<br />
potrebbe snodarsi da Pineto a Pescara e interagire - oltre che col più<br />
vasto territorio litoraneo - con l’Abruzzo interiore e con l’aquilano. I più attenti<br />
rammenteranno una prodigiosa aquila e le sue 308 piume. Orbene, il libro che<br />
contiene tale progetto è arrivato al capolinea. E al capolinea ci siete voi! “Perché<br />
mai?”, potreste domandarvi. La risposta è semplice e riassumibile in due<br />
righe: il progetto è grandioso e qualora non incontrasse il favore delle menti più<br />
illuminate, resterebbe una gigantesca “sega mentale”. Ci scusiamo se abbiamo<br />
ritenuto di adottare un sintagma pedestre ai limiti dell’urbanità. Del resto il<br />
Parco è fondamentalmente “extra-urbano” e non nuocerà che ve ne rendiate<br />
subito conto. Ciò che vi si propone oggi è un piccolo brano di quanto il Postino,<br />
Tino Ferretti, ha elaborato in due anni di lavoro. Ebbene, il libro insegue<br />
la Poesia con la convinzione granitica che essa possa smuovere le montagne.<br />
Dentro a “I 4 Mondi” c’è l’Abruzzo dei luoghi magici, l’impervio Molise, la<br />
splendida Puglia. E c’è un’eroina letteralmente “strepitosa” che intende volare<br />
fi no alla sua lontana, caldissima terra. Già, perché il libro è anche un romanzo,<br />
un saggio fi losofi co e una proposta politica. Ma, prima di tutte le altre cose,<br />
lermo e di privati cittadini, svolgendo<br />
un fondamentale ruolo di tramite<br />
per la creazione di un archivio di dati<br />
di tipo storico-archeologico e scientifi<br />
co. E’ impegnata in una attenta e<br />
accurata divulgazione del patrimonio<br />
archeologico sottomarino, dislocato<br />
lungo tutta la costa abruzzese, attraverso<br />
l’organizzazione di convegni<br />
e seminari. Nel 2009 ha stipulato un<br />
accordo con la didattica DIR (Do It<br />
Right), che da tempo si è posta l’ambizioso<br />
obiettivo di diventare punto<br />
di riferimento per un’attività subacquea<br />
migliore e più sicura in Italia,<br />
per la completa mappatura del fondale<br />
abruzzese sino ad una profondità<br />
di 110 m. Tale campagna, appoggiata<br />
dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
d’Abruzzo e dalla cattedra<br />
di Urbanistica Antica dell’Università<br />
“La Sapienza”, si prefi gge l’attenta<br />
analisi delle notizie riportate dall’<br />
Associazione Marinai di Silvi Marina<br />
e dall’Associazione Anteo al fi ne di<br />
13<br />
modo, di non arrivare troppo tardi; è un vero peccato<br />
far attendere le Principesse!<br />
Tino Ferretti<br />
(tinoferretti@tiscali.it)<br />
esso vuole essere un canto e non ritrovarsi, come l’Icaro vecchio, a perdere le<br />
piume. Perché l’operazione riesca è dunque necessario che si formi un coro<br />
dove ogni voce, prima di risuonare, attivi il suo formidabile orecchio. Ci sono<br />
amministratori sul nostro amatissimo territorio, e associazioni, e imprenditori,<br />
e insegnanti, e gente attiva e laboriosa. E poi ci sono i ragazzi, i nostri fi gli e<br />
il profumo del futuro. “I Quattro Mondi” è permeato di un sogno, il sogno di<br />
G. A. Dentro accade che una ragazzina bizzosa glie lo rubi per regalarlo alla<br />
sua terra adottiva e al suo mare stupendo. <strong>Da</strong>l regalo nascerà uno straordinario<br />
orecchio e dall’orecchio una musica di incomparabile suggestione. Questa è<br />
la storia di come nasce il racconto, e ciò che segue una sua nota spero assai<br />
melodiosa. Non sono stato io, il Postino, a trovare l’accordo. Umilmente mi<br />
sono prodotto in un lunghissimo fi ato sperando di intercettare il giro sinuoso<br />
che un grande architetto ebbe la bontà di ispirarmi. Se doveste commuovervi,<br />
o vibrare, o registrare uno sbalzo di pressione, o avvertire uno strano formicolio<br />
alla lettura, sappiate che “I 4 Mondi” si trasformeranno presto in “Caffè<br />
letterario itinerante”. E che, dunque, potrete ascoltare altri brani, respirare altri<br />
luoghi, ritrovare, forse, le vostre splendide ali!<br />
Tino Ferretti<br />
Il connubio tra l’Archeosub Hatria e la didattica DIR nella redazione<br />
di una carta delle presenze sottomarine lungo la costa abruzzese<br />
produrre una cartografi a e una documentazione<br />
dettagliata e facilmente<br />
verifi cabile dal punto di vista scientifi<br />
co che, nel corso di pochi mesi, ha<br />
già dato ottimi risultati. Questa carta<br />
delle presenze sottomarine sarà oggetto<br />
di relazione nei prossimi mesi<br />
presso i seguenti convegni internazionali:<br />
“Archeologia subacquea del mare<br />
Adriatico e mar Ionio. Ricerca e valorizzazione<br />
dei relitti” che si terrà a<br />
Grado (GO) il 04 e 05 maggio 2010.<br />
“Sustainable tourism and local<br />
development: resources, strategies<br />
and policies for Albania” si terrà<br />
a Fier Tirana in Albania dal 7 al 10<br />
maggio 2010.
14 CULTURA E SOCIETÁ<br />
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Della Comunione sulla mano<br />
Quando la pratica della comunione nella<br />
mano, che doveva essere per pochi, divenne<br />
un abuso, ci fu un grande numero<br />
di fedeli che spinse Papa Paolo VI a prendere<br />
l’iniziativa di sondare l’opinione dei Vescovi del<br />
mondo su questa questione ed essi votarono unicamente<br />
per mantenere la pratica tradizionale di<br />
ricevere la Santa Comunione sulla lingua. Papa<br />
Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il<br />
documento Memoriale Domini in cui affermava<br />
testualmente: 1) I Vescovi del mondo sono unanimi<br />
e contrari alla Comunione sulla mano. 2) Deve<br />
essere osservato questo modo di distribuire la<br />
Comunione: ossia il sacerdote deve porre l’Ostia<br />
sulla lingua dei comunicandi. 3) La Comunione<br />
sulla lingua non toglie dignità in nessun modo a<br />
chi si comunica. 4) Ogni innovazione può portare<br />
all’irriverenza ed alla profanazione dell’Eucaristia,<br />
così come può intaccare gradualmente la<br />
dottrina corretta. Il documento afferma inoltre: Il<br />
Supremo Pontefi ce giudica che il modo tradizionale<br />
ed antico di amministrare la Comunione ai<br />
fedeli non deve essere cambiato. La Sede Apostolica<br />
invita perciò fortemente i Vescovi, i preti<br />
ed il popolo ad osservare con zelo questa legge.<br />
Ma poiché questa era l’epoca del compromesso<br />
ed il documento contiene il germe della sua stessa<br />
distruzione,l’Istruzione continuò dicendo che,<br />
dove l’abuso si era già fortemente consolidato,<br />
poteva essere legalizzato con la maggioranza dei<br />
due terzi in un ballottaggio segreto della Conferenza<br />
Episcopale Nazionale. Ciò fi nì a vantaggio<br />
dei sostenitori della Comunione nella mano. La<br />
propaganda avviata, negli anni ’70, fu usata per<br />
proporre la Comunione sulla mano ad un popolo<br />
ingenuo, con una campagna di mezze verità<br />
che: 1) <strong>Da</strong>vano ai cattolici la falsa impressione<br />
che il Concilio Vaticano II avesse fornito una disposizione<br />
per l’abuso, quando, di fatto, non vi è<br />
accenno in nessuno dei documenti del Concilio.<br />
2) Non dicono al lettore che la pratica fu avviata<br />
da un clero di mentalità fi loprotestante, in spregio<br />
alla Legge liturgica stabilita, ma la fanno suonare<br />
come una richiesta da parte del laicato. 3) Non<br />
chiariscono al lettore che i Vescovi del mondo,<br />
quando fu sondata la loro opinione, votarono a<br />
stragrande maggioranza contro la Comunione<br />
nella mano. 4) Non fanno riferimento al fatto<br />
che il permesso doveva essere solo una tolleranza<br />
dell’abuso. In un certo modo nel prendere la<br />
Comunione nella mano, il Santissimo è trattato<br />
come un oggetto…sacro, però un oggetto; come<br />
una cosa…un po’ speciale, ma sempre una cosa.<br />
E’ diffi cile capire, in questo gesto volgare, l’unione<br />
della nostra anima con Dio Altissimo. Quanta<br />
audacia nelle nostre mani peccatrici! Senza essere<br />
state scelte, consacrate… Madre Teresa di Calcutta<br />
disse che il peggior male nel mondo è il rito<br />
della Comunione nella mano. Ha detto: si tratta<br />
di un rito fuori luogo, causa di profanazione e desacralizzazione.<br />
Così si perde la Grazia Divina.<br />
“Se la Grazia del Signore vale più della vita” e<br />
l’Eucaristia è “la Vita del mondo” questo rito é<br />
un male di prima grandezza. Non c’e da stupirsi<br />
che dopo aver maneggiato il Santissimo, il comunicante<br />
non senta più l’obbligo di adorarlo in<br />
ginocchio, la necessità di sentirsi nulla davanti al<br />
Creatore...che è incapace di riconoscere il Mistero<br />
della Croce attualizzato nel Sacramento, e che<br />
non senta la chiamata ad una rinuncia assoluta, di<br />
fronte all’Amore infi nito di Dio che si è umiliato<br />
per noi nel Sacramento per la nostra Salvezza.<br />
D’altro canto, nella Sacramentum Caritatis, citando<br />
sant’Agostino il Santo Padre aveva ricordato<br />
che nel ricevere il Pane Eucaristico dobbiamo<br />
adorarlo, perché peccheremmo ricevendolo senza<br />
adorazione. Prima di comunicarsi, lo stesso sacerdote<br />
genufl ette davanti all’Ostia: perché non<br />
aiutare i fedeli a coltivare il senso di adorazione<br />
proprio attraverso simile gesto? Purtroppo questo<br />
abuso illegittimo si è così ben radicato come una<br />
tradizione locale, che anche Papa Giovanni Paolo<br />
II non ebbe successo, nonostante un suo tentativo<br />
per frenare l’abuso. Papa Giovanni Paolo<br />
II non era un sostenitore della Comunione nella<br />
mano. Nella Carta “Domenicae Cenae” il Papa<br />
riaffermando gli insegnamenti della Chiesa diceva<br />
infatti: “Il toccare la Sacra Specie, la sua<br />
distribuzione con le proprie mani, é un privilegio<br />
dei Consacrati”. Ma, per un qualsivoglia motivo,<br />
questo documento del 1980 non conteneva nessuna<br />
minaccia di sanzioni contro laici, sacerdoti<br />
o vescovi che avessero ignorato la difesa dell’uso<br />
della comunione sulla lingua come voleva il<br />
Papa. Una legge senza una pena non è una legge,<br />
ma bensì un suggerimento.<br />
Dobbiamo pregare affi nché il maggior numero di<br />
preti abbia il coraggio di salvaguardare la riverenza<br />
dovuta a questo Sacramento e non venga<br />
intrappolato in una falsa ubbidienza che fa sì che<br />
essi collaborino alla perdita di sacralità di Cristo<br />
nell’Eucaristia. I preti devono trovare il coraggio<br />
di combattere questa pratica che fa parte<br />
dell’occulta strategia di protestantizzazione del<br />
Cattolicesimo, ricordando che Papa Paolo VI,<br />
giustamente, predisse che, la Comunione sulla<br />
mano, avrebbe portato all’irriverenza e alla profanazione<br />
dell’Eucarestia e ad una graduale erosione<br />
della dottrina ortodossa. A seguito, allora di<br />
quanto riportato, L’Ordo Christianus Miles invita<br />
ed esorta gli affezionati lettori e i fedeli tutti ad<br />
accogliere la Santa Comunione sulla lingua in segno<br />
di massimo rispetto e profondissima umiltà<br />
nei confronti di Cristo Sacramentato per una maggiore<br />
gloria di Dio.<br />
Ordo Christi anus Miles<br />
www.ordochristianusmiles.org<br />
www.ordochristianusmiles.blogspot.com<br />
info@ordochristianusmiles.org
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
CULTURA E SOCIETÀ<br />
22 maggio 1860 – 22 maggio 2010<br />
I 150 anni di Roseto degli Abruzzi 1850 - 1860<br />
a cura di Enrico Trubiano Socio ordinario della<br />
Deputazione di Storia Patria di l’Aquila.<br />
Verso la metà del secolo si ricordano agitazioni<br />
e tensioni. Quegli anni sono contraddistinti<br />
dai famosi moti del 1848. Un<br />
fatto di quell’anno vede Cologna protagonista. Il 2<br />
agosto, a Cologna, durante l’annuale celebrazione<br />
della festività di Maria degli Angeli, giungono nel<br />
villaggio numerosi forestieri, tra cui i notarescini<br />
esaltati liberali e quei di Monte Pagano devoti a<br />
S.M. il Re N.S. ed amanti dell’ordine (borbonico). I<br />
primi si insignivano di noccarde e nastri tricolori,<br />
gli altri fregiavano i loro cappelli di noccarde e<br />
nastri rossi. …taluni Giovanotti di Montepagano<br />
aggiravonsi , per quel villaggio, cantando placidamente<br />
canzoni col ritornello: Viva il nostro<br />
Re!. Domenico Lisciani, con giovani di Notaresco,<br />
messi in crocchio…cantavano canzoni liberali col<br />
ritornello: Viva L’Italia! Viva la libertà! Corrucciati<br />
questi ultimi e segnatamente il Lisciani perché<br />
quei giovani di Montepagano portavano noccarde<br />
e nastri rossi ed opponevano à canti liberali quelli<br />
a favore del Re. Il suddetto Lisciani… scatena una<br />
sanguinosa colluttazione che ha vasta eco. Ciro Romualdi,<br />
dottore in medicina di Monte Pagano, che<br />
si trova a Cologna, ospite di Don Giovanni De Vincentiis,<br />
avvertito, intorno alle 21.00 con un drappello<br />
di venti uomini della Guardia Nazionale di<br />
Notaresco, della quale è tenente, a tambur battente<br />
si porta in quel villaggio e vi entra gridando: Viva<br />
L’Italia! Viva la libertà! Via Pio IX! Viva Carlo Alberto!<br />
Ciro Romualdi, convinto antiborbonico, già<br />
controllato dalla polizia, per evitare guai ripara in<br />
D e d i c a t o a V o i<br />
A Voi chiedo se qualche volta, guardando lo specchio, scrutate pure la vaga sembianza<br />
di una coscienza oltre quella, ben distinta, di una vanità gratifi cata dal<br />
criterio della “faccia tosta” in una comunità (la nostra) che non conosce altri<br />
parametri per designare valori e poteri nelle persone. Vi chiedo poi, da indiretto<br />
appartenente all’ambito sanitario, se siete consapevoli di quanta incidenza abbiano<br />
le tre attuali patologie assassine sulla riduzione repentina e “sbrigativa” di<br />
questa nostra esistenza di uomini o di “st…”che sia. Per questo quindi aggiungo:<br />
“quell’affannosa rincorsa, con tutti i mezzi possibili (illeciti e non, morali o<br />
molto immorali) per intrallazzare allo scopo di cementifi care tutto: terreni, colline,<br />
alberi, ferrovie, aie, riviere, spazi dichiarati, spazi usurpati, spazi di ogni<br />
tipo ecc. ecc. a cosa potrà servirvi se poi, ai vostri fi gli e nipoti, così facendo<br />
Monte Pagano conquistata<br />
Risale al 1137 l’assedio e la conquista di Monte<br />
Pagano da parte di Lotario II di Suplimburgo,<br />
re di Germania, eletto a Magonza nel 1125, incoronato<br />
imperatore nel 1133. In seguito alla<br />
sconfi tta normanna, Ruggero II, re di Sicilia, fa<br />
accecare il comandante del castello, arresosi<br />
senza combattere.<br />
Piemonte, ove attende che si realizzi l’unità d’Italia.<br />
Questa stagione di sconvolgimenti, regala, però<br />
al nostro centro rivierasco anche avvenimenti in<br />
altri campi. Il 6 gennaio 1851 nasce a Monte Pagano<br />
il pittore Pasquale Celommi, da Ilario e Maria<br />
de Berardinis, quinto di otto fi gli, che a Firenze il<br />
16 agosto 1860, sposa la diciassettenne Giuseppina<br />
Giusti, nipote del poeta risorgimentale Giuseppe<br />
Giusti. Il loro primogenito Raffaello è destinato,<br />
a seguire le orme paterne sulla via dell’arte. Successivamente<br />
il pittore si stabilisce a Roseto degli<br />
Abruzzi e qui vi rimane per tutta la vita, allonta-<br />
15<br />
nandosene solo in rare occasioni. Muore il 9 agosto<br />
1928. L’arte di Pasquale Celommi, nel contesto del<br />
panorama artistico del secondo Ottocento abruzzese,<br />
occupa un posto a sé. La sua formazione artistica<br />
si svolge presso l’Accademia delle Belle Arti di<br />
Firenze. L’originalità della sua pittura consiste ad<br />
ogni modo in uno stile personalissimo, non riconducibile<br />
a nessuna scuola o pittura della sua epoca.<br />
Nelle sue opere dimostra il possesso di una tecnica<br />
pittorica raffi nata, sostenuta da un vigoroso disegnato<br />
plastico, reso ancora più evidente dall’uso sapiente<br />
di colori brillanti, dai toni caldi. Insuperabile<br />
maestro nell’uso della luce, con cui riesce ad ottenere<br />
una grande suggestione poetica. La sua abilità<br />
si scopre, in tutta la sua effi cacia, nel ritratto, in cui<br />
egli, perseguendo la fedeltà del soggetto, riesce a<br />
rendere, attraverso il gesto e l’espressione del volto,<br />
il carattere della persona. Tra i suoi più celebri<br />
citiamo Dietro la tenda, Il ciabattino, L’operaio<br />
politico, La pescivendola, La lavandaia, opere nelle<br />
quali, alla descrizione minuziosa del soggetto si<br />
uniscono particolari di luce, che riscontriamo anche<br />
nelle sue celebri marine, per le quali viene defi nito<br />
dai suoi estimatori “il pittore della luce”. L’arte,<br />
però, ancora riservata a pochi, non può far proseliti<br />
tra i ceti più bassi alle prese con una disastrosa situazione<br />
economica. <strong>Da</strong> un verbale del 29 gennaio<br />
1860 del Decurionato di Monte Pagano, risulta seriamente<br />
lo stato infelice dei miseri a’ quali manca<br />
il denaro per comprare il pane e non hanno mezzi<br />
come rimediare alla fame. La marina, invece, prospetta<br />
già una diversa situazione: aranceti, un mare<br />
limpido e, nella prima collina, viti ed ulivi.<br />
toglierete la vivibilità di un futuro già precluso”? Quale impellente utilità potrà<br />
portarvi questo danaro accumulato con i precitati sistemi? Forse potrà servirvi<br />
per l’ennesima costruzione di un mausoleo che esalti la vostra carogna? Già…<br />
ma io sto dimenticando la legge freudiana dell’istinto che domina la ragione…<br />
per questo è tanto indigesto il padre della psicanalisi, un po’ come il sottoscritto e<br />
tutti quelli che hanno il coraggio e la capacità di esplorare ed esprimere la verità<br />
nel modo più disarmante in questa società sempre pronta per allestire la sua sagra<br />
dell’ipocrisia! <strong>Da</strong>tevi da fare quindi, alleati dei “campioni del calcestruzzo ad oltranza”!<br />
Continuate con le vostre performance uffi ciali, manieratamente ritmate<br />
con prolungate pause oratorie… tipiche di chi, al posto dell’anima, ha un pezzo<br />
di cemento armato, un blocco irreversibile ricavato da tre ingredienti purtroppo<br />
molto diffusi in questo atipico paese: ignoranza, ignoranza, ignoranza!<br />
Rossano Di Palma
16 EVENTI E CRONACA LOCALE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Contenere i costi di conferimento della<br />
spazzatura nell’interesse della collettività<br />
SILVI - In riferimento alla problematica degli<br />
eccessivi costi di smaltimento che i comuni<br />
devono sostenere, l’amministrazione comunale di<br />
Silvi tramite il sottoscritto, consigliere delegato<br />
all’ambiente, vuole richiamare l’attenzione<br />
sull’annosa vicenda della tariffa di smaltimento<br />
dei rifi uti. Se non riaprirà al più presto il sito di<br />
Atri, gestito dal Consorzio Piomba Fino, a cui<br />
aderisce anche il comune di Silvi, saremo costretti<br />
per il futuro, come già accade oggi, a ricorrere a<br />
impianti di smaltimento gestiti da altre società. Una<br />
condizione che costringe il comune di Silvi, al pari<br />
delle altre sette municipalità aderenti al Consorzio,<br />
a fare i conti con la logica di mercato che anima<br />
il settore. In buona sostanza con il perdurare di<br />
questa situazione, si corre il rischio di un ulteriore<br />
incremento delle tariffe a carico dei cittadini.<br />
E’ giusto ricordare che, fi no ad oggi, abbiamo<br />
riconosciuto ben 195 euro circa a tonnellata al<br />
ditta Sogesa, la società che gestisce l’impianto di<br />
Grasciano dove oggi vengono conferiti i nostri<br />
SILVI - Effettuati i lavori di intervento contro l’erosione marina in zona<br />
Silvi sud. Gli interventi provengono dal progetto Ricama della regione Abruzzo<br />
del 2006, istituito con Fondi Cipe, e sono eseguiti attualmente nelle zone<br />
del litorale abruzzese più sottoposte all’erosione marina. Sono stati coinvolti,<br />
infatti, insieme a Silvi anche i comuni di Martinsicuro, Pineto, Casal Bordino<br />
e Ortona. I lavori hanno riguardato la zona sud del quartiere Piomba (tratto<br />
dal Villaggio del Fanciullo fi no a Silville) e sono durati quattro giorni. Sono<br />
stati immessi circa 70 mila metri cubi di sabbia sul litorale, proveniente dalle<br />
cave sottomarine di Ortona, con l’utilizzo della draga della ditta Sidra di<br />
Roma posta al largo della costa di Silvi. Proprio qualche settimana fa il convegno<br />
sull’erosione a Silvi, sottolineò lo stato di emergenza e fece un punto<br />
della situazione sulle attività di contrasto all’erosione marina. Anche grazie<br />
rifi uti, mentre fi no al 2006 utilizzando la discarica<br />
di Atri il costo per il nostro ente era di 90 euro circa<br />
a tonnellata. La tariffa, dunque, è stata incrementata<br />
di quasi 100 euro a tonnellata in meno di due anni.<br />
Il mio personale impegno come responsabile del<br />
settore del Comune di Silvi è quello di cercare la<br />
soluzione economicamente più vantaggiosa per<br />
la nostra collettività. Sono sicuro che, attraverso<br />
il consorzio Piomba Fino, riusciremo a spuntare<br />
il prezzo più conveniente per conferire il pattume<br />
all’impianto di Cerratina, vicino Lanciano. La<br />
forza politica che rappresento si impegna a non<br />
sottostare a giochetti di ogni tipo e tenere alta<br />
la guardia. Questa vicenda richiede massima<br />
attenzione per allontanare, quanto più, il pericolo<br />
di eventuali manovre speculative. Più di un timore<br />
abbiamo avuto alla luce delle offerte che ci sono<br />
pervenute anche da parte di Sogesa e, che di fatto,<br />
dimostrano che anche sulle tariffe applicate dagli<br />
operatori privati si è scatenata una battaglia senza<br />
quartiere. Per questo motivo chiedo a tutti i partiti di<br />
maggioranza ed opposizione di mettere da parte la<br />
logica di appartenenza e lavorare nel solo interesse<br />
della collettività. Pagare più del dovuto il costo<br />
di conferimento e smaltimento della spazzatura<br />
è da irresponsabili. Un lusso che non possiamo<br />
concederci.<br />
Gianni Di Febo<br />
Lavori contro l’erosione<br />
“Ma urgono azioni omogenee su tutta la costa”<br />
sottolinea l’Assessore Fabrizio Valloscura<br />
La “banda dei tagliatori”<br />
colpisce ancora!<br />
SILVI In questo paese se hai bisogno<br />
di qualche fantasma in divisa<br />
(in divisa da fantasma) ti puoi mettere<br />
l’anima in pace: eg li è introvabile e<br />
invisibile (se no che fantasma sarebbe?)<br />
E se per caso costui (questo fantasma)<br />
riuscissi a reperirlo telefonicamente,<br />
ti direbbe che è impegnato, che<br />
è un fantasma già attivato in qualche<br />
perlustrazione, o forse di guardia alla<br />
solita porchetta di un comizio clientelare…<br />
Già… perché non si sa mai,<br />
il maiale potrebbe anche resuscitare<br />
divenendo anch’esso un fantasma!<br />
Tutto ciò, ripeto, se si avesse bisogno<br />
di qualcuno in divisa… in divisa da<br />
fantasma.Se invece aveste il minimo<br />
bisogno di vezzeggiarvi (alla maniera<br />
locale) decidendo quindi che qualche<br />
fuscello davanti casa, divenutovi improvvisamente<br />
antipatico, debba, per<br />
questo, essere immediatamente eliminato,<br />
allora non dovreste far altro che<br />
chiamare il centralino della nostra<br />
“Scatola Beige”, il quale, potete esser<br />
certi, provvederebbe subito a inviarvi<br />
uno staff di motoseghe idoneo per<br />
un sequoia californiano! Uno staff,<br />
che al contrario di quello dei precitati<br />
fantasmi, è estremamente concreto e<br />
ad azione altrettanto immediata. Una<br />
banda di tagliatori “superattrezzata”<br />
a quell’incontro le autorità regionali hanno voluto accelerare gli interventi<br />
posti in essere evidenziando comunque l’opportunità di interventi organici<br />
su tutta la parte costiera. ”Valuteremo nei prossimi giorni se questi interventi<br />
daranno gli effetti sperati” – ha sottolineato l’assessore al demanio marittimo<br />
Fabrizio Valloscura “dunque controlleremo sul posto il riscontro oggettivo.<br />
Noi proponiamo interventi generali ed organici continuando a monitorare<br />
costantemente la situazione così come è stato deciso in accordo con tutti i<br />
comuni della costa. La situazione è diffi cile e non sono permessi ulteriori leggerezze<br />
senza dimenticare gli interventi tampone per dare una rapida risposta<br />
in vista della stagione balneare”. –<br />
Domenico Mazzone<br />
che smania dalla voglia di radere tutto<br />
al suolo!<br />
<strong>Da</strong> quando questa organizzazione di<br />
tagliatori di alberi sta promuovendo la<br />
nostra “apoteosi dell’inciviltà”(sapete<br />
che più un paese è civile e più rispetta<br />
il verde), le nostre creature vegetali<br />
sul viale, quelle sulle colline, quelle<br />
comprese nelle aiuole delle rotonde<br />
ecc. ecc. sono tutte a rischio! (Se<br />
qualcuna di esse è rimasta…) Ultime<br />
vittime della famigerata “banda dei<br />
tagliatori”, appunto, queste povere<br />
querce nella foto: due ex giovani e<br />
magnifi ci esemplari (circoscritti nella<br />
rotabile sull’ingresso della strada<br />
per Atri), che a differenza degli ulivi<br />
dell’aiuola di Corfù (ma qui siamo in<br />
un’altra realtà), sono stati spietatamente<br />
abbattuti (per il solo gusto di<br />
farlo, o perché ritenuti intrusi in quell’adorato<br />
grigiore che li circondava, o<br />
per il solito irrisorio motivo) in barba<br />
quindi alla civiltà, alle organizzazioni<br />
protettive e a quella cosiddetta “Forestale”,<br />
anch’essa “inevidentemente”<br />
un fantasma con tante divise da fantasmi!...<br />
Rossano Di Palma
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
SILVI - Arrivano altri fondi regionali per dare risposte<br />
immediate all’erosione della costa in vista della<br />
stagione turistica. A seguito della variazione di bilancio<br />
proposta dalla giunta regionale, presentata attraverso un<br />
emendamento avente ad oggetto ”Interventi urgenti per<br />
la difesa della costa”, il comune di Silvi benefi cerà di una<br />
parte dei fi nanziamenti e potrà intervenire con ulteriori<br />
interventi sulle aree del litorale maggiormente colpite dal<br />
fenomeno erosivo.”Con questi fondi messi a disposizione<br />
dalla regione Abruzzo” ha detto Fabrizio Valloscura,<br />
assessore al demanio marittimo “manteniamo fede agli<br />
impegni assunti nell’ultimo incontro tenutosi con la categoria<br />
dei balneatori, che ci consentiranno di fare quegli<br />
interventi tampone urgenti prima della stagione turistica.<br />
Il mio personale ringraziamento va all’assessore regionale<br />
Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio”.<br />
1 milione e 500 mila euro è il valore dell’emendamento<br />
che introduce una variazione di Bilancio, decisi oggi dalla<br />
giunta regionale, necessari per combattere l’erosione<br />
della costa ed al tempo stesso per venire incontro alle<br />
esigenze degli operatori della balneazione, dei cittadini<br />
e dei turisti che sceglieranno il litorale abruzzese. Silvi,<br />
tra i comuni maggiormente colpiti dall’erosione, potrà<br />
accederà a questi fi nanziamenti per arginare a quelle situazioni<br />
esposte al rischio. Proprio alcuni giorni fa sono<br />
EVENTI E CRONACA LOCALE<br />
Altri fondi contro l’erosione della costa<br />
Finanziamenti previsti da un emendamento approvato oggi in giunta regionale per la difesa della<br />
costa in vista della stagione balneare. Soddisfazione dall’amministrazione comunale.<br />
SILVI L’assessore regionale al Turismo e alle Politiche<br />
Culturali Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio ha inaugurato la<br />
19esima edizione del Saral Food, il Salone dell’alimentazione<br />
che apre i battenti oggi sabato 20 marzo, nel<br />
Palauniverso di Silvi Marina e resterà aperto al pubblico<br />
fi no a mercoledì 24 marzo. Presenti, inoltre, le autorità<br />
provinciali e locali, il direttore responsabile della Fiera,<br />
Giancarlo Cianfl one, e tantissima gente. La 19sima edizione<br />
del Saral Food si è presentata con un ridisegnato<br />
layout espositivo, fi nalizzato a ottimizzare i percorsi di<br />
visita, 12 mila metri quadrati di superfi cie espositiva,<br />
200 espositori provenienti da tutta Italia, 30 mila visitatori<br />
attesi. Previste inoltre 3 mostre-evento: Domenica<br />
21 marzo, alle ore 10, è di scena “Abruzzo Flambé”, organizzato<br />
dall’istituto Ipssar “F. De Cecco” di Pescara”<br />
(dedicato alla professoressa Rosalia Campi), dove si esibiranno<br />
gli allievi cuochi nella preparazione creativa dei<br />
prodotti tipici abruzzesi; Lunedì 22 marzo, ore 14.00, ci<br />
sarà l’undicesima edizione del festival Mokambo Saral<br />
“Concorso drink coffee riservato a tutti gli operatori di<br />
categoria ed allievi delle scuole alberghiere”; Martedì 23<br />
marzo, ore 15, un corso sull’approccio alla degustazione<br />
delle birre, organizzato da Virgin Queen, “Birra, una que-<br />
17<br />
stati conclusi i lavori di ripascimento morbido, provenienti<br />
dal progetto regionale Ricama del 2006, che hanno<br />
riguardato la zona sud della costa silvarola. L’Assessore<br />
al Turismo della regione Abruzzo, Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio,<br />
ha parlato di ”un grandissimo sforzo profuso per garantire<br />
interventi urgenti per tutte quelle aree di emergenza<br />
del litorale che erano rimaste escluse dagli interventi di<br />
rinascimento previsti dal vecchio programma Cipe. Si<br />
tratta di un intervento estremamente necessario” - ha<br />
proseguito Di <strong>Da</strong>lmazio – “per proteggere al meglio alcuni<br />
tratti della nostra costa e per consentire a numerosi<br />
operatori turistici di preparasi con un certa tranquillità<br />
alla stagione balneare ormai alle porte”. Nello specifi -<br />
co, spetterà alla Direzione regionale dei Lavori pubblici<br />
il compito di monitorare gli interventi maggiormente rilevanti<br />
e predisporre un piano di interventi urgenti per la<br />
difesa della costa.<br />
Portavoce Amministrazione Comunale<br />
Domenico Mazzone –<br />
Silvi Saral Food al via<br />
Salone dell’alimentazione, ristorazione, gelateria e pasticceria in Fiera a Silvi<br />
da sabato 20 a martedì 23 marzo 2010<br />
SILVI Le scene dell’entrata di Gesù in Gerusalemme,<br />
la Lavanda ed ultima cena, l’orto degli ulivi,<br />
il processo di Caifa e i Sacerdoti, Gesù davanti a<br />
Pilato, la Flagellazione di Gesù.si sono svolte tutte<br />
nella piazza I° Maggio, mentre la via Crucis si è<br />
svolta lungo le vie della contrada Santo Stefano, e<br />
sono state ancora più coinvolgenti che nella passata<br />
edizione dando vita ad una rappresentazione<br />
toccante, signifi cativa e fedele a ciò che hanno tramandato<br />
i quadri evangelici..<br />
La manifestazione arricchitasi in questo 2010 di 45<br />
personaggi si è conclusa con la straziante e commovente<br />
scena della Crocefi ssione in Piazza 1°<br />
Maggio Le voci narranti hanno illustrato ai presenti<br />
ogni scena della Passione, e i partecipanti attraverso<br />
le loro espressioni, hanno reso unici i momenti<br />
della sacra rievocazione.<br />
Con tanta passione e dedizione gli attori volontari<br />
guidati dal parroco don Andrea, e dall’organizzatore<br />
Vincenzo Guaglianone hanno realizzato una<br />
manifestazione che sicuramente rimarrà impressa<br />
negli occhi dei tanti visitatori che l’hanno seguita<br />
con emozione ed ammirazione..<br />
Luigi Colantonio<br />
stione di stile”. Questi i numeri e gli appuntamenti delle<br />
5 giornate del Saral Food 2010, la manifestazione fi eristica<br />
che ogni anno, dal 1991, accende i rifl ettori sul mondo<br />
dell’alimentazione e dei consumi di qualità del mangiare<br />
“fuori casa”. “Col tempo siamo diventati la Fiera più<br />
importante del centro-sud, un punto di riferimento per<br />
le aziende del settore” ha dichiarato Giancarlo Cianfl one,<br />
direttore responsabile della manifestazione. Stando<br />
ai dati delle associazioni di categoria, nonostante la crisi<br />
congiunturale, la ripresa economica sembra davvero dietro<br />
l’angolo, pronta a dare i benefi ci per tutti: il settore<br />
della ristorazione e pubblici esercizi similari, ad oggi, è<br />
rappresentato da più di 230 mila imprese con più di 800<br />
mila addetti, per un fatturato annuo superiore ai 45 miliardi<br />
di euro. I dati del 2009 in Abruzzo contano più di<br />
2800 ristoranti e oltre 3100 bar per un totale che supera<br />
6000 pubblici esercizi.<br />
Domenico Mazzone<br />
“La Passione vivente di Cristo”<br />
Nella Parrocchia di SANTO STEFANO di Silvi<br />
Il 28 Marzo 2010 – Domenica delle Palme – alle ore 18:00 è stata presentata la Seconda Edizione
18 EVENTI E CRONACA LOCALE<br />
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Vallescura: “L’area metropolitana una grande città adriatica”<br />
Piano Strategico della Macroarea<br />
Il sindaco di Silvi, intervenendo a Montesilvano nel Forum della Macroarea, auspica la<br />
nascita di un terzo soggetto per creare una vera e propria realtà metropolitana nazionale<br />
SILVI –Il sindaco di Silvi Gaetano Vallescura<br />
intervenuto nel Forum sul Piano Strategico della<br />
Macroarea Montesilvano/Pineto oggi a Palazzo Baldoni<br />
di Montesilvano, auspicando la nascita di una vera e<br />
propria Area Metropolitana, operativa e reale a tutti<br />
gli effetti, una sorta di grande città dell’adriatico,<br />
ha spronato i colleghi amministratori locali a porre<br />
azioni rivolte verso la costituzione di un soggetto terzo<br />
rappresentativo dell’area metropolitana stessa.<br />
Vallescura ha parlato del “Forum della Macroarea come<br />
un punto di partenza per ragionare in termini reali<br />
dell’area metropolitana di Pescara e Chieti. Il nostro<br />
dovere di amministratori – ha detto il primo cittadino<br />
di Silvi nel corso del suo intervento - ci impone di<br />
trasformare quest’area in una realtà urbana a tutti gli<br />
effetti, una grande città dell’intero versante adriatico.<br />
Siamo di fronte ad un’occasione storica per il nostro<br />
territorio”. Vallescura, parlando davanti ad una folta<br />
platea, ha esordito nel suo intervento dicendo che “siamo<br />
stati delegati amministratori per i grandi obiettivi<br />
altrimenti ci ridurremo a politici di turno che passano il<br />
tempo a “cambiare le lampadine”; e poi ha proseguito<br />
affermando che “è ormai chiaro che alcune problematiche<br />
di sviluppo del territorio non possono essere affrontate<br />
localmente: bisogna dunque confrontarsi con la grande<br />
area metropolitana che comprende tutta la parte costiera<br />
centrale della regione Abruzzo”. Citando gli studi<br />
effettuati dal professor Roberto Mascarucci, docente<br />
di Fondamenti di Urbanistica presso l’Università “G.<br />
D’Annunzio”, presente al Forum quale coordinatore del<br />
Piano Strategico, il sindaco di Silvi ha parlato di “questa<br />
area divenuta incrocio di mobilità”, che ha portato<br />
i territori dalla condizione dello “stare” a quella<br />
del “percorrere, ecco perché l’area metropolitana è<br />
divenuta un’opportunità senza precedenti, un’occasione<br />
da maturare e sviluppare coinvolgendo tutti gli enti<br />
amministratori del territorio, andando perfi no a<br />
creare nel futuro questa nuova realtà basata anche sul<br />
consenso dei cittadini: perché ci troviamo di fronte un<br />
processo inarrestabile che potrà trasformare questo<br />
territorio in un’unica grande città con potenzialità<br />
infi nite e con la forza di saper proporre idee e soluzioni<br />
ai massimi vertici dirigenziali”. “Ecco allora che oggi<br />
– ha continuato Gaetano Vallescura - questa intuizione,<br />
questa idea, che è stata già ampiamente prospettata e<br />
analizzata nelle sedi universitarie ed accademiche, deve<br />
prendere vita, deve materializzarsi hic et nunc, qui e<br />
subito: auspico la nascita e l’intervento di un “terzo<br />
soggetto”, un organo che governi questo processo,<br />
che possa garantire l’avvio di una procedura che è<br />
indispensabile ma che ovviamente tutti rifi utano perché<br />
signifi cherebbe rinunciare ad un pezzo di governo, ad<br />
un “frammento di leadership”; ma l’opportunità di<br />
una grande, vera realtà metropolitana, che ha di fatto<br />
le caratteristiche e la conformazione di una più ampia<br />
e rilevante realtà dell’intero versante adriatico, non<br />
può farci trovare spaventati. Continuo a sognare una<br />
grande città, la più importante dell’Adriatico. Oggi,<br />
tutti insieme, possiamo lanciare questa grande sfi da al<br />
futuro”.<br />
Domenico Mazzone<br />
Teatro Kursaal:<br />
un successo per il gruppo dell’Aquila<br />
SILVI – Domenica 28 marzo, alle ore 17.00, presso<br />
il cinema Odeon di Silvi si è conclusa con successo e<br />
soddisfazione per l’amministrazione comunale la quarta<br />
rassegna del concorso di teatro dialettale “Premio Kursaal<br />
- Città di Silvi”. L’edizione, organizzata dall’assessorato<br />
alla cultura ha segnato un vero e proprio successo<br />
per la compagnia aquilana “Il Gruppo” che dopo la<br />
tragedia del sisma ha voluto chiamarsi “Il Gruppo dell’Aquila”;<br />
la compagnia, che non ha mai smesso la sua<br />
attività teatrale nonostante il terremoto abbia distrutto la<br />
propria sede, ha inscenato “Nduina se cchi vè a cena”,<br />
una esilarante commedia ambientata negli anni 70 piena<br />
di equivoci e umorismo puro. A loro è andato il premio<br />
come migliore compagnia teatrale con la seguente<br />
motivazione espressa dalla giuria specializzata: “Ottimo<br />
livello artistico dimostrando una grande padronanza<br />
della scena e maturità interpretativa. Gli attori si sono<br />
calati nel personaggio con maestria, rispettando ritmi<br />
e vena ironica”. Miglior regia a Franco Villani, sempre<br />
della compagnia de L’Aquila, giudicato “indiscusso dominatore<br />
del teatro dialettale abruzzese”. Miglior attrice<br />
è stata Tiziana Gioia ancora della compagnia “Il Gruppo<br />
de L’Aquila” mentre il miglior attore ex aequo Giancarlo<br />
Verdecchia (Il Gruppo de L’Aquila) e Nicola Rapone<br />
(La Bottega del Sorriso). La migliore scenografi a, infi -<br />
ne, è stata assegnata alla compagnia Le Muse che hanno<br />
inscenato “Ddu è tropp ma un è poche”. L’assessore alla<br />
cultura Luciana Di Marco ha dichiarato che “la giuria<br />
specializzata ha scelto con professionalità e competenza<br />
e ci fa piacere che abbia vinto proprio il Gruppo de<br />
L’Aquila che premia una grande compagnia di artisti<br />
che hanno vissuto il dramma del terremoto E’ stato assegnato<br />
inoltre il premio popolare, votato dal pubblico<br />
del Teatro Kursaal, novità introdotta quest’anno ed infi -<br />
ne è stato trasmesso un video-documentario sulla storia<br />
di Silvi, prodotto dai giornalisti Federico De Carolis e<br />
Franco Costantini. La serata è stata presentata da Stefano<br />
D’Alberto e Domenico Turchi<br />
Domenico Mazzone<br />
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<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
SILVI - Arrivano i parcheggi rosa per le donne in<br />
condizioni di gravidanza o con fi gli fi no ai 12 mesi.<br />
La decisione è stata assunta dalla giunta comunale<br />
di Silvi grazie ad un’iniziativa dell’assessore alle<br />
pari opportunità, Annapaola Mazzone. I parcheggi<br />
sono distinti da un cartello rosso con l’indicazione di<br />
“lasciare il posteggio, con un gesto di cortesia, alle<br />
mamme” e sono stati posti nei pressi di principali<br />
servizi utili della città. L’assessore Annapaola<br />
Mazzone, ha voluto garantire alle donne in<br />
gravidanza e alle giovani mamme, la possibilità di<br />
riservare dei posteggi auto al fi ne di evitare disagi e<br />
inconvenienti, visto che la prolungata ricerca di un<br />
parcheggio e le attività connesse alle manovre per<br />
le automobiliste in stato di gravidanza, soprattutto<br />
nel periodo terminale, o con nascituri nei primi mesi<br />
di vita, possono rappresentare un serio problema.<br />
E’’ possibile, fi n d’ora, trovare in strada i cartelli<br />
che segnalano il posteggio, ma ovviamente, per<br />
il relativo rispetto ci si affi da esclusivamente alla<br />
sensibilità dei cittadini, non essendo possibile elevare<br />
contravvenzioni nei confronti dei trasgressori. “”Ci<br />
affi diamo alla sensibilità dei cittadini”- ha detto<br />
l’assessore Annapaola Mazzone - perché in questo<br />
modo facilitiamo le donne che sono in uno stato<br />
importante sia fi sico che mentali. I cartelli sono<br />
stati posizionati nei punti più importanti della<br />
città, soprattutto nelle zone vicine a servizi e centri<br />
importanti”.<br />
Domenico Mazzone<br />
EVENTI E CRONACA LOCALE 19<br />
Arrivano i parcheggi rosa<br />
SILVI Silvi è tra gli enti della regione<br />
a benefi ciare dei fondi per gli asili nido<br />
messi a disposizione dall’Assessorato alle<br />
Politiche Sociali, Paolo Gatti. La Giunta<br />
regionale, infatti, nell’ottobre scorso<br />
approvò una delibera per lo stanziamento<br />
di una prima tranche di risorse, pari a<br />
616mila euro, in favore dei Comuni e degli<br />
Enti d’Ambito Sociale per ampliare l’offerta<br />
di servizi educativi per la prima infanzia.<br />
Nei giorni scorsi è stata pubblicata<br />
la determina dirigenziale di assegnazione e<br />
ripartizione dei suddetti fondi a 16 comuni<br />
e 13 Enti d’Ambito Sociale. “”L’Ammini-<br />
Asili nido, fondi per le famiglie<br />
SILVI È stato l’assessore regionale al Turismo e alle Politiche Culturali<br />
Mauro Di <strong>Da</strong>lmazio ad inaugurare la 19esima edizione del Saral Food, il<br />
Salone dell’alimentazione che ha aperto i battenti sabato 20 marzo, ore 11.00,<br />
nel Palauniverso di Silvi Marina.<br />
Un ridisegnato layout espositivo, fi nalizzato a ottimizzare i percorsi di visita,<br />
12 mila metri quadrati di superfi cie espositiva, 200 espositori provenienti da<br />
tutta Italia, 3 mostre-evento, 30 mila visitatori quelli che hanno visitato l’importante<br />
fi era.<br />
Questi sono i numeri di Saral Food 2010, la manifestazione fi eristica che ogni<br />
anno, dal 1991, accende i rifl ettori sul mondo dell’alimentazione e dei consumi<br />
di qualità del mangiare “fuori casa”, dalla ristorazione alla pasticceria,<br />
dall’enologia alla gelateria, per fare il punto sull’andamento del mercato, presentare<br />
le novità e le tendenze, in un immenso teatro di scambi commerciali,<br />
incontri istituzionali, appuntamenti culturali e iniziative speciali per operatori<br />
strazione Comunale - ha detto l’assessore<br />
all’Istruzione Luciana Di Marco - insieme<br />
a quella di Pineto, come ente d’ambito, è<br />
stata accreditata per reperire fi nanziamenti<br />
a sostegno delle strutture dedite all’educazione<br />
del bambino e anche quest’anno<br />
siamo riusciti ad ottenere contributi regionali”.<br />
In particolare, i fi nanziamenti<br />
consentiranno di agevolare le giovani famiglie<br />
per potere utilizzare servizi di prima<br />
infanzia e degli asili nido. I contributi<br />
alle famiglie saranno erogati in base alle<br />
dichiarazioni Isee.<br />
(Domenico Mazzone) –<br />
Portavoce Amministrazione Comunale<br />
Grande successo della XIX edizione del ”Silvi Saral Food”<br />
Salone dell’alimentazione, ristorazione, gelateria pasticceria, in fi era a Silvi<br />
da sabato 22 a martedi’ 23 marzo 2010<br />
e pubblico.<br />
L’edizione 2010 è stata carica di ottimismo e di energia, all’insegna dell’internazionalità<br />
e ricca di eventi, contatti utili, e tante iniziative speciali per tutti i<br />
settori coinvolti nel Salone: Ristorazione, Gelateria e Pasticceria” ha dichiarato<br />
Giancarlo Cianfl one, direttore responsabile della manifestazione. Stando<br />
ai dati delle associazioni di categoria, nonostante la crisi congiunturale, la<br />
ripresa economica sembra davvero dietro l’angolo, pronta a dare i benefi ci<br />
per tutti: il settore della ristorazione e pubblici esercizi similari, ad oggi, è<br />
rappresentato da più di 230 mila imprese con più di 800 mila addetti, per un<br />
fatturato annuo superiore ai 45 miliardi di euro. I dati del 2009 in Abruzzo<br />
contano più di 2800 ristoranti e oltre 3100 bar per un totale che supera 6000<br />
pubblici esercizi.<br />
Luigi Colantonio
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Stanzaperta:<br />
un’opportunità per tutti<br />
SILVI StanzAperta è un iniziativa che, a partire<br />
da questo mese, si propone di offrire un nuovo<br />
spazio di confronto, un’ulteriore occasione per<br />
stare insieme, discutere e apprendere grazie alle<br />
conoscenze e alle abilità degli altri. Il promotore,<br />
Nando Di Febo, ci spiega la semplice organizzazione<br />
di StanzAperta dove “chiunque può proporre<br />
attività e argomenti di ogni genere”. Senza<br />
distinzioni di età, è possibile farsi avanti e mettere<br />
a disposizione degli altri le proprie conoscenze e<br />
condividere i propri interessi per attivare un dibattito<br />
di attualità, una discussione letteraria o magari<br />
per svolgere semplici attività pratiche, dei lavoretti<br />
manuali o ancora più semplicemente per scambiarsi<br />
ricette, libri, fi lms. Insomma StanzAperta è<br />
davvero APERTA a tutti e a tutto. L’unico compito<br />
degli organizzatori sarà quello di pubblicizzare<br />
la serata invitando amici ed amici di amici e di<br />
collaborare nella strutturazione della serata stessa,<br />
basata sugli argomenti proposti. Ogni martedì sera<br />
a Silvi, e precisamente presso i saloni parrocchiali<br />
della chiesa Cuore Immacolato di Maria, sarà dunque<br />
possibile “socializzare, incontrarsi, scambiare<br />
opinioni, conoscenze e impressioni liberamente”.<br />
Allora, se avete voglia di passare una serata in<br />
compagnia, senza la solita tv ma con l’opportunità<br />
di confrontare le vostre idee con quelle degli altri,<br />
non esitate a contattare StanzAperta su Facebook,<br />
al numero 348.0941283 o presso i saloni parrocchiali!<br />
Nel frattempo, riporto il programma dei prossimi<br />
appuntamenti:<br />
13 <strong>Aprile</strong>: Visione e discussione del fi lm “Corporation”<br />
20 <strong>Aprile</strong>: Scambio di ricette di dolci<br />
27 <strong>Aprile</strong>: Lettura e scambio di opinioni sul libro<br />
“educazione e libertà” di Marcello Bernardi<br />
4 Maggio: Cos’è la democrazia diretta e partecipativa?<br />
Federico Ronca<br />
La primavera di Dio e quella degli uomini<br />
SILVI Sì, sono un fi ero nostalgico. Fiero delle<br />
mie elevazioni severamente vietate ai materialisti.<br />
Fiero delle mie illusioni cariche di ammalianti e<br />
trasfi gurate immagini paesaggistiche: gli scenari<br />
di “Pupi Avati” io li rivivo con un’anima altamente<br />
contemplativa verso la vita, quindi verso<br />
la natura. Una natura la cui integrità fi nale (anni<br />
sessanta-inizio settanta) da me vissuta nell’adolescenza,<br />
è altresì da ricordare. Quella primavera di<br />
Dio, appunto, fatta come Dio l’aveva fatta e non<br />
come gli uomini l’hanno ridotta adesso, trasformandola<br />
in un depressivo autunno artifi ciale che<br />
inizia a marzo (anziché a settembre) proseguendo<br />
quindi con un aprile nelle cui mattinate, se fossero<br />
ancora in vita, quelle belle “Bambine” fi orentine<br />
esortate al risveglio da certe magnifi che canzoni<br />
d’altri tempi, farebbero bene a rimboccarsi le<br />
coperte per continuare a sognare nel sonno e nel<br />
caldo del proprio letto! Già... un mese snaturato a<br />
cui il “Messere” e il “Rubacuori” davvero non si<br />
addicono! E a tarda sera poi, care “Madonne Fiorentine”<br />
(ammesso che in questa opposta attualità<br />
ci possano essere ancora madonne di qualsiasi<br />
razza) anziché dimenarvi negli approcci sessuali<br />
sui “Prati in fi ore”, potrete, tutt’al più, dileguarvi<br />
nelle fi tte nebbie dell’odierno aborto di quella fata<br />
tiepida e luminosa, quella fata che comprendeva i<br />
giorni più belli dell’anno e una volta era annunciata<br />
dalle rondini…<br />
E’ giusto perciò che la ricordi in tutto il suo splendore<br />
liofi lizzandola nella mia poesia, nelle mie<br />
frasi, nei miei sogni indotti dalle pregiate atmosfere<br />
musicali di Bert Kaempfert. E’ giusto che<br />
un ostinato conservatore come me, il cui ferreo<br />
principio anticonsumistico lo porta a riprodurre<br />
sul contachilometri della propria “750” la distanza<br />
da qui alla luna, compensi con il dono della<br />
fantasticheria il vuoto di un declino orribilmente<br />
evidente. Una decadenza umana e dell’habitat naturale<br />
che voglio deplorare a squarciagola contro<br />
ogni ipocrisia di moda e di comodo, da libero ed<br />
autentico uomo romantico, avverso quindi ad ogni<br />
manifestazione di questo consumismo assassino!<br />
No, io non sarò mai quello che sapendo Giulio<br />
Cesare già morto per le ventitre pugnalate precedenti,<br />
sferrerà la propria perché ininfl uente al suo<br />
decesso già compiuto!<br />
Rossano Di Palma<br />
Rettifi ca Nell’articolo “Sei mesi di Commissione Edilizia” pubblicato sul numero 3<br />
del mese di Marzo a pagina 17, erroneamente alla fi ne dell’articolo è stata posta la fi rma Massimo<br />
Di Blasio anziché Massimo Blasiotti. La redazione porge le proprie scusa all’amico Massimo per la<br />
disattenzione di stampa e restituisce a “Cesare quel che è di Cesare”.<br />
La redazione<br />
EVENTI E CRONACA LOCALE<br />
21
22 CULTURA E SOCIETÁ <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
La Squadra Rai sempre a fi anco<br />
della gente d’Abruzzo<br />
PESCARA - “<strong>Da</strong>lla disperazione alla rinascita:<br />
la forza del coraggio“, ad un anno dal terremoto,il Tgr<br />
Abruzzo a partire dalle ore 12,50 di martedì 6 aprile, ha<br />
trasmesso su Rai Tre uno speciale di un’ora. <strong>Da</strong>lla terribile<br />
notte del 6 aprile 2009, con la tempestiva diffusione delle<br />
prime immagini della tragedia che sono state mandate in<br />
onda da tutte le televisioni del mondo, facendo scattare<br />
una straordinaria gara di solidarietà, la Rai abruzzese è<br />
rimasta al fi anco della popolazione aquilana, fortemente<br />
provata dall’immane catastrofe che ha provocato oltre 300<br />
vittime ed ha distrutto gran parte del patrimonio storico e<br />
culturale del capoluogo di regione.<br />
Le nostre telecamere – dice il caporedattore Domenico<br />
Logozzo – continueranno a rimanere accese sul territorio<br />
aquilano, per non far cadere il silenzio su una comunità<br />
che con grande dignità ha affrontato i momenti più diffi cili<br />
e crede nella ricostruzione dell’Aquila, una città che può<br />
e deve continuare a vivere . “L’Aquila non morirà, ce la<br />
farà a rinascere“, afferma con forte convinzione l’ex presidente<br />
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nell’intervista<br />
che è andata in onda durante lo speciale di martedì.<br />
Parole di solidarietà e di incitamento che vengono<br />
dal partigiano che non ha dimenticato l’aiuto avuto dagli<br />
abruzzesi nell’inverno del 1943-44. Nel corso della trasmissione<br />
collegamenti in diretta dall’Aquila e servizi che<br />
hanno raccontato i 12 mesi più diffi cili del capoluogo di<br />
regione. Interviste con i protagonisti di straordinarie storie<br />
di coraggio e di solidarietà,ma anche con esponenti delle<br />
istituzioni e amministratori locali, da Bertolaso al presidente<br />
Chiodi, dal sindaco dell’Aquila Cialente ai rappresentanti<br />
delle organizzazioni sindacali, dell’imprenditoria,<br />
dell’arte e della cultura, per verifi care a che punto è la<br />
ricostruzione e quali sono gli interventi necessari per una<br />
rapida ripresa produttiva.<br />
Del terremoto di un anno fa si parlerà ampiamente anche<br />
nei consueti spazi informativi regionali, a partire dall’appuntamento<br />
mattutino con “Buongiorno Regione”, il programma<br />
in onda dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 8;<br />
quindi nei Tgr Abruzzo delle ore 14, delle 19,30 e delle<br />
24.05, nonché nei giornali radio delle 7.20 e delle 12.10.<br />
Un forte e solidale impegno della “squadra Rai Abruzzo”<br />
,che anche in condizioni di estremo disagio, ha sempre<br />
garantito la continuità e la completezza dell’informazione<br />
dalle zone terremotate.<br />
Per la prima volta dalla nascita della Terza Rete, avvenuta<br />
30 anni fa, una sede regionale ha realizzato una trasmissione<br />
no-stop di 9 ore. Ed e’ stata così garantita alla popolazione<br />
una informazione di servizio, con continui aggiornamenti<br />
e collegamenti dai luoghi maggiormente colpiti<br />
dal sisma. Il servizio pubblico - come e’ stato rilevato dai<br />
vertici dell’Azienda - ha scritto una pagina storica.<br />
Fondamentale il ruolo dell’informazione locale: con<br />
tempestività ha raccontato la vastità della tragedia agli<br />
abruzzesi e al mondo intero. Il 6 aprile 2009 “Buongiorno<br />
Regione Abruzzo” delle 7.30 e’stato trasmesso anche sui<br />
canali satellitari della Rai, così come tutte le edizioni del<br />
Tgr Abruzzo per due settimane consecutive.<br />
Rosario Di Blasio<br />
rosariodiblasio@libero.it<br />
LA VITTORIA<br />
Scendesti dal tuo regno,<br />
e sulla terra non c’era nulla,<br />
né dignità, né diritti,<br />
né fi umi, né fi ori.<br />
Una terra arida,<br />
non un petalo vivo<br />
sei venuto per gridare:<br />
Diritti e Pace!<br />
Di colpo la tua voce<br />
ci raggiunse al cuore:<br />
prendete la croce,<br />
prendete la croce,<br />
La vostra croce!<br />
Con essa, troverete acqua e<br />
fi ori,<br />
con essa, troverete<br />
salvezza e vita!<br />
E così fece la nostra gente.<br />
Jamshid Ashough<br />
IMPORTANTE<br />
ANNUNCIO<br />
Siamo orgogliosi di annunciarvi che, anche se<br />
ancora in fase di completamento, è attivo il<br />
nostro sito, ricco di novità, bellissima grafi ca,<br />
ricche foto gallery, archivio con gli ultimi dodici<br />
numeri del giornale.<br />
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Al nostro sito è possibile collegare i link di tutti<br />
coloro che vorranno fare la pubblicità sul nostro<br />
giornale e di tutte le Associazioni o Enti che lo<br />
desiderano. Saremmo lieti che tutti coloro i quali<br />
fossero interessati ad avere notizie o gratuiti<br />
preventivi per la loro pubblicità sia sul sito che<br />
sul giornale ci contattassero per ricevere tutte<br />
le informazioni in merito. Info 339-7067848<br />
Fax 085-932000<br />
La Redazione
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />
Violoncello, mon amour<br />
Nostra intervista esclusiva al violoncellista rosetano Antonio D’Antonio.<br />
Nella sua bella casa di Roseto degli<br />
Abruzzi incontriamo il giovane<br />
e già affermato violoncellista<br />
Antonio D’Antonio, con un curriculum<br />
artistico alle spalle di tutto rispetto. Si è<br />
diplomato e laureato in Violoncello e Discipline<br />
Musicali (Diploma Accademico<br />
di II Livello,indirizzo compositivo-interpretativo)<br />
con il massimo dei voti e la<br />
lode presso l’’Istituo Musicale Pareggiato<br />
“Gaetano Braga” di Teramo, sotto la guida<br />
di Evangelista Frascarelli.Vincitore<br />
della borsa di studio “L. Lana” alla 23.ma<br />
Rassegna Nazionale Violoncellistica<br />
“M.Benvenuti” di Vittorio Veneto (TV).<br />
È stato invitato a partecipare al Corso di<br />
Alto Perfezionamento presso il Centre de<br />
Musique Hindemith di Blonay (Svizzera),<br />
tenuto da Mario Brunello, con il quale ha<br />
proseguito gli studi presso la Fondazione<br />
“R.Romanini” di Brescia. Si è esibito in<br />
qualità di solista con l’Orchestra dell’Istituzione<br />
Sinfonica Abruzzese (ISA), l’Orchestra<br />
dell’Ateneo “”. D’Annunzio” di<br />
Chieti e con l’Orchestra dell’Accademia<br />
Internazionale Estiva “Collugium Musicum<br />
Schloss Pommersfelden” (Germania),<br />
diretta da Vito Clemente, partecipando<br />
anche a concerti sinfonici e cameristici<br />
organizzati dalla medesima istituzione,<br />
riscuotendo notevoli consensi di pubblico<br />
e di critica. <strong>Da</strong>l 2006 è membro dell’Accademia<br />
dei Cameristi di Bari. Come<br />
componente dell’Ensemble Algoritmo<br />
diretta da Marco Angius, ha inciso per<br />
la Stradivarius musiche del compositore<br />
contemporaneo Ivan Fedele, aggiudicandosi<br />
il “Premio Amadeus 2007” come<br />
miglior cd dell’anno. <strong>Da</strong>l 2005 al 2009<br />
ha ricoperto il ruolo di primo violoncello<br />
solista nell’Orchestra Giovanile “Uto<br />
Ughi” di Roma, diretta da Bruno Aprea,<br />
collaborando anche con il noto violinista<br />
Uto Ughi. Ha effettuato concerti in Italia,<br />
Francia, Olanda, Repubblica Slovacca,<br />
Grecia, Cina, Corea e Thailandia. Ha<br />
composto le cadenze per il Concerto in<br />
Do Maggiore per Violoncello ed Orchestra<br />
di Haydn. Per lui il compositore italiano<br />
<strong>Da</strong>niele Venturi ha scritto “Rifl essi<br />
di luna” per violoncello e live electronics<br />
(2009).<br />
Maestro, ci parli del suo primo incontro<br />
con la musica. Ero un ragazzino,<br />
avevo 11 anni e facevo parte del Coro<br />
della Scuola Media “G. D’Annunzio”<br />
di Roseto degli Abruzzi, diretto dal mio<br />
primo insegnante di musica, il caro M°<br />
Prof. Francesco Pincelli, che accompagnava<br />
i canti con la fi sarmonica, strumento<br />
meraviglioso che iniziai ben presto a<br />
studiare, rapito da un immediato e forte<br />
interesse per la musica: una folgorazione.<br />
Quali sono le diffi coltà che un giovane<br />
musicista incontra nel perseguire i suoi<br />
obiettivi d’artista? La Musica è un’arte<br />
immensa, sconfi nata, emozionante, divina,<br />
ma allo stesso tempo deve essere considerata<br />
come una grande disciplina. È facile<br />
defi nirsi “musicisti” soltanto perchè si<br />
suonano alcuni brani senza porsi il problema<br />
dell’interpretazione musicale, affi dandosi<br />
esclusivamente all’estro grezzo e non<br />
curato, generando risultati pieni di superfi<br />
cialità ed incoerenza tecnica ed artistica.<br />
Ma è anche sbagliato interpretare in maniera<br />
sterile, troppo intellettuale, essendo<br />
fedeli al testo del compositore senza generare<br />
vita dalle frasi musicali, offuscando<br />
addirittura il pensiero e la semantica della<br />
composizione. Quindi, una tra le grandi<br />
diffi coltà che accompagna costantemente<br />
la vita di un musicista è proprio la ricerca<br />
dell’equilibrio tra l’aspetto tecnico e<br />
quello musicale: ecco perchè anche (e<br />
principalmente) i grandi artisti della storia<br />
continuavano a studiare all’infi nito,<br />
con l’entusiasmo del primo giorno.<br />
Il violoncellista<br />
Antonio D’Antonio<br />
La musica d’insieme è sicuramente una<br />
delle attività più entusiasmanti per un<br />
musicista. Quali sono state le sue prime<br />
esperienze in orchestra o in complessi da<br />
camera?<br />
La musica da camera, ossia musica concepita<br />
per un organico ristretto di musicisti,<br />
è il pane quotidiano di ogni persona<br />
che decida di dedicare la propria esistenza<br />
alla crescita umana e musicale. A Teramo,<br />
dove ho studiato, ricordo le amorevoli<br />
cure del mio maestro Evangelista Frascarelli,<br />
che suonava con me alcuni duetti<br />
per due violoncelli, facendomi abituare<br />
ad ascoltare parti diverse che si muovono<br />
all’interno del brano. Fare musica insieme<br />
signifi ca rispetto per le idee musicali,<br />
tecniche e comportamentali di ogni componente<br />
del gruppo, creando una fusione<br />
mirata al raggiungimento di una meta artistica<br />
che automaticamente si trasforma<br />
sempre in un punto di partenza. Altrimenti<br />
non avrebbe senso studiare ed impegnarsi<br />
per tutta la vita. La perfezione non esiste<br />
e raggiungerla potrebbe essere un limite,<br />
perchè oltre c’è il vuoto.<br />
Qual è stato l’incontro o il momento di<br />
svolta nella sua carriera di violoncellista?<br />
Ho avuto la grande fortuna di incontrare<br />
il maestro Frascarelli, un Professore<br />
competente, dotato di grande onestà ed<br />
umiltà, aspetti determinanti per crescere.<br />
Mi ha trattato sempre come un fi glio, mi<br />
ha sempre incoraggiato ad andare avanti,<br />
nonostante le diffi coltà di questo mondo<br />
diffi cile. I suoi insegnamenti musicali e di<br />
vita mi hanno fornito la base per affrontare<br />
determinate esperienze. Tutto questo<br />
rimarrà dentro di me, rappresentando un<br />
esemplare “modus vivendi”.<br />
Qual è il repertorio su cui concentra la<br />
sua attività?<br />
Il mio obiettivo è quello di tentare di essere<br />
sempre all’altezza di ogni situazione<br />
nell’ambito della musica sinfonica, cameristica<br />
e solistica. Penso che ciò sia molto<br />
gratifi cante per l’espressione totale della<br />
musica.<br />
<strong>Da</strong> più parti si sollecita la necessità di<br />
una riforma sostanziale dell’istruzione<br />
artistica in Italia. Lei cosa ne pensa?<br />
Non vorrei entrare in polemica, ma si<br />
parla troppo e non si agisce. La musica<br />
è trattata molto male in Italia, non solo<br />
dalle istituzioni scolastiche, dove l’ora<br />
di Educazione Musicale è intesa come<br />
svago e basta. Secondo il mio modesto<br />
parere si dovrebbe creare una fusione tra<br />
il puro studio della musica e l’Educazione<br />
musicale, due discipline ben distinte,<br />
con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi<br />
ad avvicinarsi all’arte, che costituisce un<br />
punto fermo nella formazione globale del<br />
discente.<br />
Oggi in Italia la grande musica risente<br />
di una crisi che non è solo di carattere<br />
fi nanziario: quali sono, secondo lei le<br />
ragioni di questo momento di diffi coltà<br />
culturale?<br />
Anche nei momenti di crisi come quello<br />
che stiamo vivendo, bisogna credere nella<br />
grande musica. Tutto questo si traduce<br />
23<br />
nella costanza di andare avanti, fare musica<br />
insieme e combattere i momenti negativi<br />
con sentimenti nobilmente sereni. Ed<br />
è proprio questo che manca adesso! Ma<br />
spero che sia un momento di passaggio<br />
che possa rinvigorire l’arte musicale, riportandola<br />
sul piedistallo che le compete.<br />
La scuola violoncellistica abruzzese gode<br />
di una certa fama e considerazione a livello<br />
nazionale. Che ruolo ha ricoperto<br />
il giuliese Vittoriano Della Cananea in<br />
quella “teramana”?<br />
Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere<br />
personalmente il maestro Vittoriano<br />
Della Cananea. Durante la sua carriera in<br />
America, fu paragonato al mitico Pablo<br />
Casals, il mitico violoncellista iberico,<br />
per le sue straordinarie doti tecniche e<br />
musicali. Della Cananea fu anche il primo<br />
insegnante del mio maestro Frascarelli:<br />
quindi, in qualche modo, è una fi gura a<br />
me vicina.<br />
L’Abruzzo ha solo un’orchestra sinfonica,<br />
tra l’altro semi-stabile, che va avanti<br />
tra mille diffi coltà. Un suo commento.<br />
In Abruzzo ci sono musicisti molto validi,<br />
che però sono costretti ad emigrare anche<br />
all’estero per affermarsi secondo la propria<br />
caratura artistica, dal momento che<br />
qui in Abruzzo mancano organismi stabili<br />
di vita musicale. Andrà avanti sempre<br />
così in Italia, se i politici non crederanno<br />
davvero nella cultura e nella grande musica,<br />
risollevandone la dignità. Mi rincresce<br />
pensare che il nostro Paese, ammirato nel<br />
mondo per l’arte e la cultura, stia diventando<br />
quasi il fanalino di coda.<br />
Lei è giovanissimo, pur essendo un artista<br />
solidamente affermato. Cosa consiglia<br />
ai giovani che intraprendono la<br />
carriera di musicista? Io stesso ho bisogno<br />
di tanti consigli per il mio percorso,<br />
quindi sono la persona meno indicata<br />
per elargire perle di saggezza, tuttavia<br />
mi sento di esprimere un parere a riguardo.<br />
Si può tentare la diffi cile strada della<br />
musica, a livelli considerevoli, quando ci<br />
si corica e ci si leva con il pensiero fi sso<br />
rivolto all’arte, la quale è vocazione,<br />
dedizione completa, impegno, rifl essione<br />
dal punto di vista culturale, ideologico,<br />
antropologico, sociologico. Ricordo il<br />
grande direttore d’orchestra Carlo Maria<br />
Giulini che diceva: “Si suona molto<br />
bene con le mani ed il cervello, ma per<br />
fare musica, oltre alle mani ed al cervello,<br />
è necessario dar spazio al cuore”.<br />
Concezio Leonzi<br />
concezioleonzi@libero.it
24 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Per iniziativa del Coro “Antonio Di Jorio” di Atri,<br />
riproposte al Teatro Comunale in una serata di<br />
grande fascino venti canzoni italiane inedite del<br />
compositore di Atessa, custodite nell’omonimo Archivio<br />
Musicale della città degli Acquaviva. Vivo successo del<br />
soprano Cristina Casillo, artista del Teatro San Carlo di<br />
Napoli. Alla guida di una grande orchestra il Maestro<br />
Concezio Leonzi, a cui va il merito dell’importante operazione<br />
musicologica.<br />
Il Coro Antonio Di Jorio durante il suo intervento<br />
Presto le musiche in un prestigioso compact-disc.<br />
ATRI - In Abruzzo ancora oggi Antonio Di Jorio è una<br />
leggenda che non si spegne. <strong>Da</strong> qualche anno sono sempre<br />
più numerosi e approfonditi gli studi su questo compositore,<br />
del quale peraltro è conosciuta solo una parte<br />
della poliedrica produzione artistica, quella per cui conquistò<br />
l’appellativo di “Principe della canzone abruzzese”.<br />
La parabola di Antonio Di Jorio sotto questo aspetto<br />
ha qualcosa di singolare: il grande pubblico è ancora<br />
oggi convinto, a trent’anni dalla morte, che sia stato solo<br />
un autore di belle canzoni abruzzesi, alcune delle quali<br />
divenute poi di ‘dominio pubblico’ come Mare nostre o<br />
Paese mè. Ma che sia stato, per esempio, un operettista<br />
di rare capacità e creatore geniale di melodie italiane che<br />
Il maestro Concezio Leonzi<br />
nulla hanno da invidiare ad opere analoghe contemporanee<br />
più fortunate; che abbia inoltre composto svariate<br />
pagine di musica sacra, da camera e addirittura quattro<br />
opere liriche, pochi lo sanno. Invece, la sua versatilità<br />
d’artista lo pone in una posizione di primo piano nella<br />
storia della musica abruzzese del sec. XX: senza dimenticare<br />
il ruolo importante svolto attraverso la diffusione<br />
delle sue opere, l’instancabile attività direttoriale e organizzativa,<br />
egli è senza dubbio uno dei maggiori esponenti<br />
della cultura abruzzese, da collocarsi accanto ai suoi<br />
più grandi contemporanei. Quando il maestro atessano<br />
morì a Rimini nel 1981, tutte le opere manoscritte furono<br />
donate al Comune di Atri dalla fi glia, prof.ssa Pasquina,<br />
unica erede. Nel 1996 ne nacque l’Archivio Di Jorio, per<br />
tenace volontà del Prof. Concezio Leonzi e dell’Assessore<br />
Nino Bindi, e aperto al pubblico nell’elegante salone<br />
del Teatro Comunale di Atri con l’obiettivo principale<br />
di divulgare tutte le opere di Di Jorio, soprattutto quel-<br />
“Canzone di giovinezza”:<br />
ovvero Di Jorio ritrovato<br />
le ancora sconosciute in tempi moderni. L’Archivio Di<br />
Jorio ha fi nora pubblicato sei cd: Suspiro (Arie italiane<br />
e napoletane. Soprano Maura Maurizio, pianista Marco<br />
Moresco, 1998, cd ADJ001, DDD); La musica da camera<br />
(Artisti vari. 1999, cd ADJ002, DDD); L’infi nito<br />
(Romanze e canzoni italiane. Concezio Leonzi, pianista<br />
Marco Della Sciucca, 1999, cd ADJ003, DDD); L’Abruzzo<br />
sinfonico di Antonio Di Jorio (Orchestra Sinfonica di<br />
Pescara, direttore Donato Renzetti, 2001, cd ADJ004,<br />
DDD); La musica sacra (due messe per coro maschile<br />
e orchestra d’archi, direttore Concezio Leonzi, 2003, cd<br />
ADJ005, DDD); Dormir… sognare, Arie da operette<br />
(Manuela Formichella, soprano e Carlo Assogna, tenore;<br />
Roberto Rupo, pianoforte, 2005, cdADJ006, DDD). A<br />
questi si aggiungerà presto quello intitolato “Canzone di<br />
giovinezza”, registrato durante il concerto del 14 marzo<br />
scorso, senza dubbio un avvenimento di grande respiro<br />
culturale, tra i più qualifi canti degli ultimi anni nella nostra<br />
città. Il pubblico, scelto e numerosissimo, ha potuto<br />
ascoltare per la prima volta venti canzoni italiane e romanze<br />
che Di Jorio compose tra gli ’10 e ‘40 del secolo<br />
scorso. Melodie dolcissime, a metà strada tra la romanza<br />
da camera e la canzone leggera, tanto care al Maestro di<br />
Atessa, che ne compose oltre 120, avvalendosi di poeti<br />
di chiara fama, come Giuseppe Garofalo e il commediografo<br />
Luigi Antonelli. Un aspetto del genio multiforme<br />
di Di Jorio fu appunto quello della canzone italiana, al<br />
cui fascino non riuscì a sottrarsi, proprio quando negli<br />
anni Dieci cominciò a coinvolgere un pubblico sempre<br />
più numeroso.<br />
Una curiosità: il “Primo Festival della Canzone Italiana”<br />
fu ideato e diretto proprio da Antonio Di Jorio, a Rimini<br />
nel 1936. I concorrenti parteciparono da tutta Italia e<br />
la manifestazione, presentata nel Piazzale del Parco, di<br />
fronte al Grand Hotel, riscosse tanto successo di critica e<br />
di pubblico, che accorse numerosissimo. Poi il concorso<br />
fu abbandonato e lo riprenderà Sanremo con la fortuna<br />
che conosciamo. Delle circa 120 canzoni italiane di Di<br />
Jorio ricordiamo: Giovinezza, Paquita, Come la neve, La<br />
casetta a righe blu, Una gondola a <strong>Da</strong>kar, Stratosfera,<br />
Farfalla, Non dischiudere il veron, Prima passione, Stornelli<br />
modernissimi, Per te, giunte fi no a noi soprattutto<br />
per merito dell’Archivo Di Jorio di Atri. La regina della<br />
serata del 14 marzo è stata il soprano Cristina Casillo del<br />
Teatro San Carlo di Napoli, a cui il pubblico ha indirizzato<br />
applausi calorosissimi. Artista napoletana di primissimo<br />
ordine, si è perfezionata con grandi maestri quali Luciana<br />
Serra, Claudio Desderi, Elio Battaglia, Christa Ludwig.<br />
Vincitrice di numerose audizioni e concorsi nei maggiori<br />
Enti lirici italiani lavorando con i più grandi direttori<br />
d’orchestra (Pretre, Sinopoli, Maazel, Sawallisch), Tra i<br />
palcoscenici più prestigiosi il San Carlo di Napoli (Idomeneo<br />
re di Creta, Rigoletto, Le nozze di Figaro), ma anche<br />
l’Accademia Nazionale di S. Cecilia in Roma, per cui<br />
ha interpretato Taumandchen nell’ Haensel und Gretel<br />
di E. Humperdinck, produzione di grande successo diretta<br />
da Sir Jeffrey Tate. Ha tenuto concerti in prestigiose<br />
Sale e Teatri (Mozarteum di Salisburgo, Conservatorio di<br />
Torino, S. Carlo di Napoli, ospite di importanti Festivals<br />
internazionali e Rassegne (Torino Settembre Musica, Napoli<br />
Maggio nei monumenti, Festival Internazionale di<br />
Pompei) collaborando con musicisti di altissimo livello<br />
(Petrushanski, Ozbic). La Casillo ha eseguito la canzoni<br />
di Di Jorio con una vocalità adattissima al genere e<br />
una voce perfettamente smagliante ed espressiva. Il Coro<br />
Antonio Di Jorio è intervenuto al gran concerto con la<br />
brillante esecuzione di due arie corali tratte dall’operetta<br />
“<strong>Da</strong> Livorno a Portoferraio”, che Di Jorio scrisse a Siena<br />
nel 1917: Entrata delle signorine e Coro dei marinai. Sia<br />
il coro che l’orchestra (quest’ultima composta da venti<br />
professori scelti tra i più validi della regione) sono stati<br />
diretti dal valoroso maestro atriano Concezio Leonzi, di-<br />
Il soprano Cristina Casillo<br />
rettore dell’Archivio Di Jorio di Atri e del Coro “Antonio<br />
Di Jorio”: musicista di fama, bacchetta sicura, padronanza<br />
assoluta del podio e grande carisma d’artista. Particolarmente<br />
apprezzata la sua interpretazione del Valzer<br />
dei fi ori, per sola orchestra, tratta dall’operetta “Costa<br />
Azzurra”. A termine della serata l’assessore alla Cultura<br />
del Comune di Atri, la dr.ssa Angela De Lauretis, a nome<br />
del sindaco Gabriele Astolfi ha rivolto al pubblico, agli<br />
artisti, al Maestro Leonzi, un sentito ringraziamento e ha<br />
elogiato l’intensa attività dell’Archivio Di Jorio, del Coro<br />
Di Jorio, che ha promosso il concerto, e al suo presidente<br />
Antonio Manco, inappuntabile organizzatore. Presto sarà<br />
pubblicato un compact-disc, per la gioia degli appassionati<br />
della grande musica italiana e per quanti vorranno<br />
riascoltare le deliziose melodie dijoriane, riproposte al<br />
pubblico in prima esecuzione in tempi moderni in questa<br />
memorabile serata, realizzata con il generoso contributo<br />
della Fondazione Tercas. In teatro erano presenti anche<br />
il Sindaco e l’assessore al Cultura del Comune di Atessa,<br />
in rappresentanza della città natale di Di Jorio, ed Emma<br />
Di Jorio, nipote del Maestro. L’elegante programma di<br />
sala riportava un’interessante guida all’ascolto del Prof.<br />
Marco Della Sciucca. La serata, presentata dalla bravissima<br />
Maria Serena Manco, è stata ripresa e trasmessa anche<br />
dalla RAI-TV. L’orchestra era composta da: Stefania<br />
Franchini, Antonio Pirozzolo, Marzia De Biase, Ornela<br />
Koka, Simona Soriente, Chiara Leonzi (violini); Stefano<br />
Morgione, Olga Moryn (viole); Massimo Magri e<br />
Giacomo Torlontano (violoncelli); Edmondo Di Giovannantonio<br />
(contrabbasso); Lucia Antonacci (arpa); Marco<br />
Felicioni (fl auto); Stefano Bellante (clarinetto); Antonio<br />
Verdone (oboe); Luca Falcone (tromba); Andrea Marcone<br />
(percussioni); Marcello Martella (coordinatore artistico).<br />
Il Coro “Antonio Di Jorio era composto dai signori:<br />
Anello Alberto, Antonelli Gilda, Astolfi Christian, Astolfi<br />
Alessandra, Astolfi Sara, Camplese Carla, D’Angelo<br />
Antonietta, D’Alessio Nino, De Felicibus Floredana, De<br />
Felicibus Katia, De Virgiliis Annamaria, Di Dorotea Carmelita,<br />
Di Febo Angela, Di Marco Elena, Di Michele<br />
Luca, Ferretti Federica, Fierli Rosy, Leonzi Pasquale,<br />
Liberatore Lorena, Mattucci Paolo, Nardi Gabriele, Nespoli<br />
Giovanna, Nespoli Mara, arente Nicola, Piovani<br />
Massimo, Pisciella Nicola, Prosperi Francesco, Prosperi<br />
Gabriele, Prosperi Maria, Ranalli Maria, Romano Paola,<br />
Santini Carmen, Sichetti Patrizia, Spezialetti Martina,<br />
Striglioni Ne’ Tori Mario, Vecchioni Francesco.<br />
Rosario Di Blasio
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010 MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />
Il Neorealismo cominciò a muovere<br />
i suoi primi passi in Italia nel<br />
1941 con F. De Robertis (Uomini sul<br />
fondo; Alfa Tau) e trovò le sue migliori<br />
espressioni nell’ambiente della guerra e<br />
del dopoguerra, caratterizzato dalle necessità<br />
e dai problemi urgenti della vita<br />
quotidiana, in cui gli eroismi e i drammi<br />
di una nuova umanità, che sembrò rivelarsi<br />
allora per la prima volta, furono<br />
privati di enfasi e di retorica. Capolavori<br />
come La terra trema, Roma Città aperta<br />
e Ladri di biciclette, solo per citare alcuni<br />
esempi, resero famosa nel mondo la<br />
cinematografi a italiana di quel periodo.<br />
Un posto di prim’ordine in questo movimento,<br />
che fu prima di tutto fi losofi co<br />
e letterario, spetta a Vittorio de Sica. In<br />
questo articolo vogliamo soffermarci,<br />
in particolare, su alcuni momenti della<br />
lavorazione del fi lm La ciociara girato<br />
nell’estate del 1960 in Ciociaria e a<br />
Roma.<br />
<strong>Da</strong> alcune lettere che il maestro scriveva<br />
con puntualità quotidiana alla fi glia Emi<br />
dai luoghi ripresa, scopriamo tutto un<br />
mondo nascosto che pullula e vibra dietro<br />
la macchina da presa e che costituisce<br />
il telaio di una trama ancora informe che<br />
di lì a poco farà piangere, pensare, ridere,<br />
o semplicemente trascorrere qualche<br />
ora diversa a chi scelga il cinema come<br />
momento di crescita culturale.<br />
“Chi non conosce il cinema e le sue esigenze<br />
– scriveva il maestro a Emi il 20<br />
settembre di quell’anno – crede che noi<br />
facciamo una vita di ozio, di divertimento,<br />
a sfaticati, e invece il nostro è un lavoro<br />
da facchini e da pazienti”.<br />
E di pazienza De Sica ne aveva da vendere,<br />
se tre giorni più tardi così scrive a<br />
proposito della scena della Loren lambita<br />
dal fi ume: “L’acqua così veloce, era<br />
gelata e Sofi a non resisteva al gelo alle<br />
estremità. Con vive raccomandazioni<br />
ha sopportato il freddo, senonchè stava<br />
mangiando un grosso sandwich con<br />
mortadella e alla fi ne della prima ripresa<br />
Curiosando sul set<br />
Vittorio De Sica, principe del Neorealismo<br />
ha subito l’urto dell’acqua ma non quello<br />
dello stomaco ed è svenuta. Abbiamo<br />
atteso un venti minuti mentre i macchinisti<br />
preparavano delle piattaforme, onde<br />
evitare che Sofi a immergesse i piedi nell’acqua.<br />
Intanto mi hanno riferito che la<br />
mamma e la sorella di Sofi a sono venute<br />
a trovarla proprio nel momento in cui la<br />
fi glia e la sorella era svenuta. È successo<br />
un mezzo dramma. La mamma è svenuta<br />
e la sorella ha pianto. Sofi a è rinvenuta e<br />
la mamma continuava a essere svenuta.<br />
Non l’avesse mai mangiato quel maledetto<br />
sandwich di mortadella”.<br />
Tra le cause prime delle preoccupazioni<br />
di De Sica durante le riprese de La ciociara<br />
c’era il continuo mutare della condizioni<br />
metereologiche che rivoluzionavano<br />
il programma di ora in ora. Su una<br />
nuvola, su un alito di vento, su un’alba a<br />
mezzo punto che non avessero il giusto<br />
effetto emotivo, non transigeva, in quella<br />
estate del 1960, afosa quanto mai. “Il<br />
sole non è venuto. Ho sempre sostenuto<br />
che Iddio è contrario al cinema perché<br />
quando occorrerebbe il sole manda la<br />
pioggia e viceversa”.<br />
A condire la canicola estiva c’era Belmondo.<br />
“È molto simpatico e intelligente,<br />
ma anche il più insolente attore che<br />
abbia mai conosciuto. E ci vuole la mia<br />
pazienza e il mio entusiasmo per spingerlo<br />
a stare con la testa al lavoro ed<br />
eseguire, e l’eseguisce, la scena come<br />
si deve. È distratto, sbadiglia, bisogna<br />
sempre chiamarlo perché starebbe continuamente<br />
in camerino a dormire”.<br />
E che dire di Medin? Gastone Medin<br />
era uno degli scenografi più contesi in<br />
quegli anni e stimato collaboratore di De<br />
Sica; a parte un piccolo difetto: “Anche<br />
ieri Medin era ubriaco fradicio e non si è<br />
fatto vedere. Si è barricato in camera…<br />
la sbornia gli dura tre o quattro giorni.<br />
Stamani è venuto e gli ho chiesto il motivo<br />
della lunga assenza. ‘Ho fatto maldestramente<br />
un bagno in mare e mi ha<br />
causato un po’ di febbre’ “.<br />
È nota l’abilità di De Sica nello scovare<br />
tra il popolo gli attori improvvisati, i<br />
quali, se da una parte conferivano naturalezza<br />
al lavoro, dall’altra mettevano a<br />
dura prova il sistema nervoso del regista.<br />
“Arnaldo è impersonato la Francesco, il<br />
nostro impiegato a Via Della Consulta.<br />
Fa brutto tempo: si è voltato non quando<br />
Cesira gli ordina di andare a prendere<br />
l’acqua ma quando Cesira dice ‘questa<br />
me more’; per insaccare il collo nelle<br />
spalle, allo scoppiare della bomba che lì<br />
non scoppia ma che scoppierà in mixage,<br />
piegava le gambe e il corpo restando<br />
così in una posizione equivoca come<br />
sia preso da forti dolori addominali con<br />
conseguente colica… e questo per dieci,<br />
venti, trenta volte, sotto una pioggerella<br />
fastidiosa e penetrante nel collo e nelle<br />
reni”.<br />
Di cose meno drammatiche, a volte buffe,<br />
ci si accorgeva solo in mixage, come<br />
di quell’incidente tecnico che De Sica<br />
non potè rimediare: si tratta della scena<br />
in cui Cesira, al grido “Malaria!” prende<br />
le salsicce, formaggio e farina e nasconde<br />
tutto sotto il letto: se si osserva attentamente<br />
si nota che il movimento della<br />
macchina in alto fa sì che le salsicce<br />
appese sembrino un sipario che chiude<br />
25<br />
l’atto I, scena III.<br />
Per ottenere i risultati che voleva con i<br />
suoi “attori” usava il metodo dell’imitazione:<br />
entrava lui nei personaggi, li<br />
faceva vivere davanti agli attori che<br />
dovevano interpretarli ed era lui stesso,<br />
di volta in volta, uomo, donna, vecchio,<br />
bambino, operaio o borghese, allegro e<br />
triste, usando tutte le arti interpretative<br />
acquisite in tanti anni di teatro, fatto “all’antica<br />
italiana” (come lo defi nì Sergio<br />
Tofano, uno dei primi maestri di recitazione<br />
di Vittorio De Sica), in cui ogni attore<br />
interpretava anche trenta ruoli in un<br />
anno, i più diversi, i più disparati. Negli<br />
anni del Neorealismo nascono così, grazie<br />
alle grandi capacità di De Sica nel<br />
plasmare la materia grezza, di tirar fuori<br />
l’attore che è dentro ogni individuo, i<br />
grandi attori di un solo fi lm: i Rinaldo<br />
Smordoni, lo Sciuscià Giuseppe, i Lamberto<br />
Maggiorani di Ladri di biciclette, i<br />
Carlo Battisti di Umberto D., tutta gente<br />
presa veramente dalla vita ed alla vita<br />
ritornata.<br />
De Sica, che tutto aveva avuto dalla vita<br />
(un milione al giorno nei primi anni Cinquanta!),<br />
vedeva in quelle povere anime<br />
il suo passato intriso di ristrettezze, di<br />
panini dietro le quinte e di contabili di<br />
compagnie che, chissà perché, non si<br />
trovavano mai. “Elsa è ritornata a Fondi;<br />
mi ha dato tre baci schioccanti sulle<br />
guance ed è scappata via piangendo, è<br />
salita in macchina con i suoi tre bambini.<br />
Il pubblico vedrà questa magnifi ca donna<br />
ciociara, e forse l’amerà”.<br />
Gli aneddoti e i momenti vissuti “in famiglia”<br />
per La ciociara degni di essere<br />
riferiti sono tanti, alcuni dei quali meriterebbero<br />
la mano sceneggiatrice di uno<br />
Zavattini o di un Flaiano per un fi lm nel<br />
fi lm, magari diretto dallo stesso “don<br />
Vottorio”, il gentiluomo della macchina<br />
da presa che gli italiani diffi cilmente dimenticheranno.<br />
Concezio Leonzi
26 LE NOSTRE RUBRICHE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
IL CONSIGLIO DELL ’ ERBORISTERIA ERBOFARMA SILVI-PINETO<br />
Gli oli vegetali: usi tradizionali e storia<br />
Quando si parla di oli vegetali non si può fare a<br />
meno di pensare alle ampolline d’oro e alabastro<br />
fi nemente cesellate contenenti oli preziosi<br />
trovate nelle tombe dei faraoni o alle immagini degli<br />
atleti greci che si intuisce al di là delle rappresentazioni<br />
splendenti di oli usati per mettere in risalto la armoniosa<br />
muscolatura .Molti e bellissimi sono i versi delle<br />
Sacre Scritture che ne decantano gli usi e sembra quasi<br />
di sentire il profumo degli oli bruciati nei templi. Certamente<br />
l’uso degli oli risale alla notte dei tempi, l’uomo<br />
deve aver scoperto molto presto che macinando e spremendo<br />
i semi poteva ricavarne un liquido prezioso di<br />
grande valore alimentare, curativo e anche cosmetico.<br />
Nel corso dei tempi un ricco simbolismo ha accompagnato<br />
l’olio caricandolo di signifi cati religiosi e propiziatori,<br />
ripresi poi dalla religione cristiana dove l’olio<br />
scandisce le tappe del cammino spirituale del credente,<br />
dal battesimo alla estrema unzione. Nel mondo greco<br />
l’olio usato fi no allora nei rituali religiosi o in occasioni<br />
particolari arriva a un uso più popolare, perde parte<br />
del suo signifi cato simbolico e assume un ruolo importante<br />
nella cura quotidiana del corpo, abitudini riprese<br />
dai romani. A Roma dopo il bagno si praticava l’unctio<br />
cospargendosi il corpo per restituirgli idratazione e<br />
morbidezza asportate dall’uso di soda e liscivia usate<br />
per lavarsi. Tra gli oli dell’antichità il più rinomato era<br />
l’olio di spigonardo detto anche nardo indiano o Sumbul,<br />
citato anche nel Vangelo, nell’episodio della Mad-<br />
Un recente studio traccia un quadro sulle olive<br />
da tavola in Italia, evidenziandone le strutture<br />
produttive (aziende agricole e superfi cie in produzione),<br />
il prezzo alla produzione e la qualità . L’Italia<br />
è un Paese defi citario di olive da tavola. Sono meno<br />
di ventimila, infatti, gli ettari destinati a questa coltura<br />
e, per soddisfare la richiesta interna siamo costretti<br />
ad importare il triplo di quanto esportiamo. Le olive<br />
da tavola rappresentano un pezzo della storia e della<br />
cultura dell’olivo in Italia e costituiscono una ricca e<br />
interessante nicchia produttiva della nostra olivicoltura.<br />
L’attuale situazione produttiva rilevata, ci mostra lo<br />
sviluppo di una moderna olivicoltura da tavola, caratterizzata<br />
da un calo della numerosità aziendale a fronte<br />
dell’incremento della superfi cie investita. Il 71% delle<br />
aziende è concentrata nel Mezzogiorno e il 24% nel<br />
Centro; solo una piccola minoranza, pari al 5% è ubicata<br />
nel Nord, essenzialmente in Liguria. Le regioni più<br />
interessate del Sud sono la Sardegna, la Puglia, la Sicilia<br />
e la Calabria. Nel Centro, invece, il primato spetta a<br />
Lazio e Toscana. Il 65% delle aziende è localizzato in<br />
collina e il 12,5% in montagna; solo il restante 22,5%<br />
si trova in pianura. Circa un quarto delle aziende viene<br />
gestita da donne. I conduttori in complesso presentano<br />
una età media alquanto elevata: infatti, ben il 40%<br />
dalena. Certamente la storia della cosmesi comincia dai<br />
lipidi, che sono state le prime sostanze usate dall’uomo<br />
sulla cute e sui capelli. La validità di queste sostanze è<br />
rimasta invariata nel tempo, anche oggi sono i maggiori<br />
componenti dei cosmetici e agli<br />
oli possiamo ricorrere quando vogliamo qualcosa di<br />
semplice e assolutamente naturale senza coloranti, conservanti,<br />
emulsionanti ecc.. Gli oli vegetali contengono<br />
acidi grassi polinsaturi ceramidi in grado di trattenere i<br />
liquidi tissutali, vitamine e antiossidanti, tutte sostanze<br />
benefi che con grande affi nità la cute. L’olio di mandorle<br />
dolci è quello più conosciuto. È un eccellente emolliente<br />
e nutriente utile per tutti i tipi di pelle anche le<br />
più sensibili come quelle dei bambini, inoltre è ottimo<br />
durante la gravidanza per rendere la pelle più elastica<br />
ed evitare la formazione di smagliature. L’olio di germe<br />
di grano è un po’ più pesante e quindi meno gradevole,<br />
ma ha un alto tenore di vitamina A e E che lo rendono<br />
ottimo contro l’invecchiamento cutaneo. L’olio di jojoba<br />
non è un vero olio ma una cera ottenuta dal Buxus<br />
chinensis. In natura gli oli sono liquidi e le cere sono<br />
solide. L’olio di jojoba è l’unico caso di cera liquida,<br />
questa caratteristica conferisce a questo olio una elevata<br />
penetrabilità cutanea. Poco untuoso è un ottimo<br />
antirughe, rende la pelle elastica e luminosa ed è adatto<br />
sia per il viso che per il corpo e anche per la cura dei capelli.<br />
L’olio di rosa mosqueta è un prezioso olio estratto<br />
dai semi di una particolare rosa tipica dei territori andi-<br />
Le olive da tavola in Italia<br />
di essi ha almeno 65 anni, mentre solo il 10% ne ha<br />
meno di 40. Relativamente al titolo di studio, circa il<br />
70% dei capi azienda ha un’istruzione di scuola media<br />
o elementare. Per quanto concerne il commercio estero,<br />
sono 3 le categorie di olive da tavola interessate: quelle<br />
fresche o refrigerate, che costituiscono la categoria<br />
più consistente; quelle congelate previa cottura in acqua<br />
o vapore; quelle temporaneamente conservate, ma<br />
non ancora idonee all’alimentazione umana nello stato<br />
in cui si trovano. Le olive DOP costituiscono la componente<br />
qualitativamente più promettente del settore.<br />
Le olive da tavola riconosciute e tutelate dall’UE come<br />
DOP sono attualmente 3. Su di esse vengono effettuati<br />
regolarmente i controlli relativi alla produzione e trasformazione.<br />
Le DOP olivicole comprendono: la “Bella<br />
della <strong>Da</strong>unia” presente in Puglia, la “Nocellara del<br />
Belice” in Sicilia e l’”Oliva ascolana del Piceno” nelle<br />
Marche e Abruzzo. Nonostante le limitate produzioni,<br />
i prezzi alla produzione e al consumo delle olive DOP<br />
sono alquanto remunerativi. Nell’Elenco dei prodotti<br />
tradizionali garantiti, compilato dalle Regioni e approvato<br />
dal MiPAAF, risultano iscritti ben 31 qualità di<br />
olive da tavola. Le principali regioni interessate sono la<br />
Calabria e la Liguria, entrambe con 6 olive tradizionali,<br />
seguono la Puglia e la Campania, rispettivamente con 4<br />
ni del Perù. Contiene acido linoleico e acido retinoico<br />
che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti e la<br />
cicatrizzazione delle ferite. Per questo usato non solo<br />
come ottimo antirughe ma anche in caso di smagliature<br />
e cicatrici nelle quali ha un effetto sorprendente. Un<br />
discorso a parte merita l’olio di iperico ottenuto dalla<br />
macerazione dei fi ori di iperico in un olio che può essere<br />
anche l’olio di oliva. L’iperico o erba di San Giovanni<br />
fi orisce verso la fi ne di giugno colorando di giallo i<br />
campi e i bordi delle strade. I fi ori raccolti al mattino<br />
vengono messi a macerare per 40 giorni nell’olio che<br />
assume una colorazione rosso rubino. Una volta nelle<br />
campagne veniva preparato in tutte le case e usato<br />
come il mercurio cromo per tagli, ferite e scottature.<br />
Infatti riduce il dolore e protegge i tessuti stimolando<br />
la ricostruzione epiteliale . L’elenco degli oli vegetali<br />
potrebbe continuare all’infi nito perché tantissimi sono<br />
i semi da cui si ricavano in ogni parte del mondo, oli<br />
comuni dal costo contenuto, oli esotici rari e più costosi.<br />
Il grado di accettabilità di un olio varia da persona<br />
a persona, vi sono oli adatti al massaggio, mentre altri<br />
sono indicati nei trattamenti cosmetici o curativi perciò<br />
nella scelta di un olio conviene affi darsi al consiglio di<br />
un esperto che ne conosca bene le caratteristiche.<br />
Luisa Di Filippo<br />
e 3 prodotti. Complessivamente, quindi, l’Italia dispone<br />
di 34 olive di qualità che costituiscono, al pari dei 91 oli<br />
extravergini pregiati, un rilevante patrimonio colturale<br />
e culturale di grande valore economico e sociale. Le<br />
olive di qualità, sia quelle DOP che quelle tradizionali<br />
garantite, rappresentano il potenziale volano di sviluppo<br />
dell’olivicoltura da tavola italiana. Va ricordato che<br />
le olive di qualità, come gli oli pregiati, sono il frutto di<br />
un secolare legame esistente fra il lavoro, le tradizioni<br />
e la storia e hanno permesso il mantenimento e lo sviluppo<br />
della popolazione in molteplici areali, altrimenti<br />
destinati al declino e all’abbandono. La ristrutturazione<br />
delle aziende e l’incremento della produzione e della<br />
superfi cie, consentono di guardare con più ottimismo<br />
allo sviluppo del settore. Il commercio estero, molto<br />
defi citario, necessita di una adeguata promozione per<br />
aumentare l’export delle olive nostrane, la cui qualità<br />
non ha nulla da invidiare a quella dei prodotti esteri.<br />
<strong>Da</strong>te le ridotte dimensioni del settore, sarà il “valore<br />
aggiunto culturale”, unitamente a nuovi riconoscimenti<br />
nazionali e comunitari, che consentirà lo sviluppo di un<br />
comparto che merita attenzione e promozione.<br />
Elvira Ciabarra
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
L’Ascaris lumbricoides è un verme<br />
appartenente alla famiglia<br />
dei nematodi, è un parassita dell’intestino<br />
tenue dell’uomo. L’Ascaris l.<br />
è un parassita diffuso in tutto il mondo,<br />
tuttavia le zone geografi che col numero<br />
maggiore di persone infettate sono<br />
l’America Latina, il sud est asiatico e<br />
l’Africa. Gli ascaridi che vivono nell’intestino<br />
sono mediamente lunghi 15-<br />
40 cm e hanno lo spessore di una penna<br />
Bic, sono di colore che varia dal rosa al<br />
giallo. Le femmine producono 200000<br />
uova ogni giorno, le quali vengono<br />
espulse con le feci. L’infezione nell’uomo<br />
avviene per via orale con l’ingestione<br />
di uova che contengono le larve. Una<br />
volta ingerite le uova si schiudono e le<br />
larve penetrano nelle vene della parete<br />
Il sogno dell’uomo è l’eterna giovinezza,<br />
che ha sempre tentato di ottenere<br />
con fontane della giovinezza<br />
e porzioni magiche. Una cosa è l’immortalità,<br />
una cosa è mantenersi giovani…<br />
L’aspettativa di vita si è allungata<br />
ed oggi è possibile non solo prevenire<br />
le malattie, ma anche rallentare la vecchiaia<br />
ed ottenere una migliore qualità<br />
della vita. Le “macchie della vecchiaia”<br />
appaiono sulla pelle sempre più frequentemente.<br />
Esse rappresentano un disagio<br />
estetico per molte persone che ne<br />
sono colpite. Sono visibili sul viso, sul<br />
decolté o sulle mani. Le macchie sono<br />
di color marrone, non sono a rilievo e<br />
dell’intestino. Diffondono attraverso<br />
il circolo sanguigno. Inizialmente raggiungono<br />
il fegato e dopo circa una settimana<br />
l’infezione sopraggiunge al polmone,<br />
nel polmone le larve abbandonano<br />
il circolo sanguigno e si annidano<br />
negli alveoli. Durante questi passaggi<br />
le larve si differenziano fi no a diventare<br />
vermi adulti. Un verme adulto ha<br />
una vita media che varia dalle 12 alle<br />
18 settimane. L’ingestione delle uova<br />
avviene attraverso cibi contaminati, e<br />
più raramente con l’acqua. Una persona<br />
infettata dall’Ascaris lumbricoides<br />
può avere un quadro clinico variabile,<br />
in alcuni casi quando le larve si trovano<br />
nel polmone si può verifi care tosse,<br />
emorragia o dispnea, mentre quando<br />
la larva è giunta all’intestino tenue si<br />
verifi cano dolori addominali, vomito,<br />
nausea e anche diarrea. In alcuni casi<br />
si possono riscontrare anche reazioni<br />
allergiche oppure rash cutanei e disturbi<br />
asmatici. La reazione allergica può<br />
portare anche alla morte per shock anafi<br />
lattico. Diagnosticare un’infezione da<br />
Ascaris lumbricoides non è semplicissimo,<br />
è necessario effettuare un esame<br />
parassitologico su feci. L’esame si basa<br />
sull’osservazione delle faci al microscopio<br />
per ricercare le uova, si devono<br />
analizzare tre campioni di feci raccolti<br />
a giorni alterni. Basta trovare anche un<br />
solo uovo per diagnosticare l’infezione.<br />
Dopo aver effettuato la diagnosi si<br />
procede alla terapia che consiste nella<br />
somministrazione di farmaci vermicidi,<br />
per evitare la possibilità di ondate suc-<br />
SALUTE E BENESSERE<br />
27<br />
Infezioni intestinali…<br />
Ascaris lumbricoides<br />
Macchie della vecchiaia …<br />
hanno dimensioni variabili da 2-3mm a<br />
10-15 mm e sono la conseguenza dell’invecchiamento<br />
della pelle. Per invecchiamento<br />
della pelle non bisogna intendere<br />
l’età cronologica bensì i danni<br />
prodotti dai raggi ultravioletti, in questo<br />
sta anche la spiegazione che le macchie<br />
si presentano nelle zone più esposte al<br />
sole come ad esempio il viso. L’esame<br />
clinico delle ipermelanosi è abbastanza<br />
semplice, esiste la diagnosi mediante la<br />
luce di Wood e quella mediante la videodermoscopia;<br />
entrambe possono essere<br />
un valido aiuto nei casi sospetti. Il formarsi<br />
delle macchie è una conseguenza<br />
dell’esposizione al sole, più ci espone<br />
senza protezioni e fi ltri solari più si rischia<br />
la loro comparsa col passare degli<br />
anni. Per curare questi inestetismi esistono<br />
varie metodiche mediche, la più<br />
comune ma anche la meno effi cace è<br />
l’utilizzo di creme depigmentanti come<br />
l’ac Azelaico, l’ac. Retinoico, la Glabridina,<br />
la vit. C ecc. Esse si trovano in<br />
farmacia, dovrebbero schiarire il colorito<br />
bruno delle macchie, in realtà l’effi<br />
cacia di tali prodotti è minima. Una<br />
tecnica più effi cace è l’applicazione di<br />
azoto liquido (crioterapia). Il dermatologo<br />
può decidere di fare delle applicazioni<br />
di azoto che producono una piccola<br />
ustione sulla cute. Circa una settimana<br />
dopo l’applicazione c’è un ricambio<br />
dell’epidermide, in pratica la zona di<br />
cute scura cade e si riforma della pelle<br />
nuova priva di iperpigmentazione. Tuttavia<br />
la tecnica migliore per la rimozione<br />
delle macchie brune è l’applicazione<br />
mediante la tecnica del peeling di acidi<br />
come il glicolico al 70%, il piruvico, il<br />
salicilico,il TCA (15-25%) stabilizzato,<br />
il mandelico miscelati appropriatamente.<br />
Le sedute vengono effettuate settimanalmente,<br />
unica controindicazione il<br />
cessive la cura va ripetuta 15-20 giorni<br />
dopo il primo trattamento. Per evitare<br />
l’infezione si consiglia di lavare sempre<br />
frutta e verdura, di non bere mai acqua<br />
da fontane non certifi cate e di evitare<br />
di portare le mani alla bocca dopo aver<br />
toccato la terra, visto che le uova possono<br />
trovarsi anche nel terreno.<br />
Dott.ssa Enrica Colagrande<br />
Biologa - Spec.nda Patologia clinica<br />
periodo estivo. Altra terapia utilizzata è<br />
la Laser terapia. La Laser terapia consiste<br />
nel far “scoppiare” le macchie attraverso<br />
un raggio luminoso; anche in<br />
questo caso si forma una macchia scura<br />
che si stacca dalla superfi cie cutanea<br />
circa due settimane dopo il trattamento.<br />
Per evitare che tali inestetismi cutanei<br />
si riformino è sempre necessario<br />
proteggere la pelle con fi ltri solari ad<br />
elevato potere schermante ed evitare<br />
anche le lampade abbronzanti, soprattutto<br />
dopo che sono state fatte applicazioni<br />
con azoto liquido o la Laser terapia;<br />
in questi casi infatti il sole potrebbe<br />
far formare zone di iperpigmentazione<br />
reattiva e il problema non sarebbe risolto<br />
ma.. peggiorato!<br />
Dott. Luciano Leonio<br />
Malattie della Pelle – Medicina Estetica<br />
luciano.leonio@aslteramo.it
28<br />
SALUTE E BENESSERE <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Filosofi a, Scienza e Salute<br />
Un viaggio all’interno di una medicina complementare sempre più diffusa, ma ancora poco<br />
conosciuta nei suoi signifi cati più profondi. Per capire meglio il proprio corpo e vivere bene.<br />
Osteopatia: una parola con la quale, da qualche<br />
anno a questa parte, sempre più spesso si entra<br />
in contatto. Ma cos’è esattamente l’Osteopatia?<br />
Il termine, coniato da A.T. Still, padre fondatore di questa<br />
disciplina, può trarre in inganno perché immediatamente<br />
si pensa ad una pratica legata alle ossa. Etichettare<br />
l’osteopatia come: “la pratica che cura le ossa” è veramente<br />
riduttivo, come lo è legarla solo ai problemi dell’apparato<br />
muscolo-scheletrico, errore che spesso si fa.<br />
Per rispondere in modo esauriente alla domanda bisogna<br />
introdurre i principi fondanti tale disciplina.<br />
Il primo stabilisce che il corpo è un’unità; la persona è<br />
unità di corpo, mente e spirito. Tutto ciò che siamo non<br />
è semplicemente un insieme di parti, bensì un’organizzazione<br />
di sistemi intercorrelati ed interdipendenti.I sistemi<br />
viventi sono totalità integrate le cui proprietà non<br />
possono essere ricondotte a quelle di parti più piccole. Vi<br />
è una visione olistica della natura delle cose. Per meglio<br />
spiegare passiamo ad un esempio pratico: per mangiare<br />
non è suffi ciente essere provvisti di un apparato digerente<br />
con cui masticare, digerire, assimilare il cibo, ciò<br />
sarebbe possibile se avessimo a disposizione incondizionatamente<br />
gli alimenti di cui abbiamo bisogno. Questo<br />
non è possibile: il cibo va procacciato (o per meglio<br />
dire comperato) ed, inoltre, va anche scelto e preparato.<br />
Quindi, per nutrirci abbiamo bisogno anche di muoverci,<br />
Oltre a questo bisogna ricordare che l’essere umano non<br />
è solo corpo ma anche mente e spirito. Corpo, Mente e<br />
Spirito vanno a formare un triangolo equilatero con base<br />
e vertice intercambiabili, tutte e tre le parti sono fonda-<br />
mentali, indispensabili, come fondamentali ed indispensabili<br />
sono i sistemi e gli apparati del corpo.<br />
Il secondo principio osteopatico afferma che il corpo è<br />
capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione<br />
della salute. La possibilità intrinseca del corpo<br />
di autoregolarsi fu studiata da Claude Bernard, il quale,<br />
nel XIX secolo, affermava che “la costanza dell’ambiente<br />
interno è una<br />
condizione per la vita libera”. Ovvero il corpo necessita<br />
di equilibrio. Questo concetto venne<br />
successivamente approfondito da Walter Cannon che<br />
coniò il termine “omeostasi”, ovvero la capacità di un<br />
organismo di mantenere costanti le condizioni chimicofi<br />
siche interne, anche al variare delle condizioni ambientali<br />
esterne. Tutto ciò viene reso possibile dall’unione di<br />
tre sistemi importantissimi: neuro-vegetativo, endocrino<br />
e immunitario. Questi sistemi sono interconnessi tramite<br />
il sistema nervoso, il sistema cardiocircolatorio e quello<br />
linfatico che lavorano sinergicamente e garantiscono la<br />
continua comunicazione e regolazione delle parti. Grazie<br />
a questi fi nissimi meccanismi fi siologici il corpo è<br />
in grado di rispondere alla maggior parte degli insulti<br />
stressogeni ambientali, tale capacità è nota con il nome<br />
di “vis medicatrix naturae” (forza guaritrice della natura).<br />
Il terzo principio afferma che struttura e funzione del<br />
corpo sono in relazione reciproca. Per cosa può essere<br />
utile l’osteopatia? Per un numero svariato di problemi:<br />
lombalgie,<br />
cervicalgie, discopatie, cefalee, vertigini, dolori alle articolazioni,<br />
refl usso gastroesofageo, dolori toracici di origine<br />
non anginosa, stitichezza, coliti, incontinenze urinarie,<br />
sinusiti, otiti, dolori muscolari di vario genere, dolori<br />
post traumatici, ad esempio in seguito a colpi di frusta o<br />
incidenti; può essere utile nelle problematiche posturali,<br />
e può essere affi ancata a fi gure mediche come dentisti,<br />
oculisti, ortopedici, ginecologi e molti altri campi tra i<br />
quali, ad esempio, la medicina dello sport. Oggi tutte le<br />
più grandi squadre di calcio, basket, pallavolo, rugby<br />
hanno un osteopata nella loro equipe medica. L’osteopatia<br />
può essere molto utile in caso di parto traumatico,<br />
qualora si dovessero presentare plagiocefalie (ovvero<br />
distorsioni del cranio causate dal passaggio nel bacino o<br />
dall’utilizzo di forcipe), o disturbi nella suzione, coliche<br />
intestinali, insonnia, pianto inconsolabile.<br />
In questi casi la possibilità di integrare il racconto dei genitori<br />
ed il messaggio dei tessuti rende la diagnosi osteopatica<br />
un fi ne aiuto per cercare di risolvere il problema.<br />
Inoltre può essere utilizzato l’approccio osteopatico<br />
come metodo preventivo, infatti tramite una visita si può<br />
osservare e testare se le strutture corporee hanno subito<br />
alterazioni durante il parto o in seguito a traumi avvenuti<br />
nei mesi successivi. Può essere inoltre un complemento<br />
della terapia ortopedica neonatale, in molti casi di torcicollo<br />
congenito, piede equino, displasie dell’anca: il<br />
lavoro dell’osteopata va ad agevolare il recupero del pargolo.<br />
Un altro concetto che cammina di pari passo con<br />
l’osteopatia è la consapevolezza che “noi siamo i primi<br />
medici di noi stessi”. Il trattamento osteopatico deve essere<br />
inteso come un cammino che ci rende consci della<br />
nostra salute. Bisogna riappropriarsi del proprio corpo,<br />
della propria mente e del proprio spirito. Il percorso non<br />
è facile e dura tutta una vita, ma riavvicinarsi a un modus<br />
vivendi naturale aumenta la salute e la capacità di<br />
conservarla. Possiamo dire quindi che un punto di forza<br />
dell’osteopatia è l’essere naturale, l’osteopata cerca nel<br />
corpo la via della salute senza introdurre sostanze estranee,<br />
con manipolazioni tissutali di vario genere si cerca<br />
di riportare l’equilibrio nel corpo. La regola per approcciare<br />
nel migliore dei modi il paziente è entrare in sintonia<br />
con esso, il primo passo che un osteopata fa durante<br />
il trattamento è mettersi in “accordo palpatorio” con i<br />
tessuti della persona che sta trattando. Una volta assodato<br />
durante l’anamnesi che non ci sono controindicazioni<br />
al trattamento osteopatico (questo avviene tramite una<br />
serie di domande che vadano ad escludere la presenza di<br />
patologie di competenza prettamente medica) l’osteopata<br />
interroga il corpo.<br />
Dott. Carmine Castagna
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
Play-Off per le squadre della Mondo Meeting Silvi<br />
Cari appassionati del mondo dello<br />
sport ma soprattutto della pallavolo,<br />
mai come questa stagione l’incertezza<br />
del campionato l’ha fatta da padrona.<br />
Infatti se a metà marzo la squadra di serie<br />
D maschile ha riconquistato la vetta<br />
della classifi ca, la giornata successiva<br />
perdendo 3:2 a Crecchio si vedeva re-<br />
Dopo una lunga cavalcata trionfale<br />
durata 14 giornate, solo al suo<br />
secondo anno di vita, l’Audax<br />
Hatria ha vinto il campionato di Serie D<br />
di calcio a 5 ed è stata promossa in C2<br />
in maniera impetuosa, con 13 vittorie e<br />
1 pareggio, staccando nettamente tutte le<br />
avversarie, comprese le forti Paterno e<br />
Avezzano.<br />
La vittoria è stata cercata e voluta fi n<br />
dalla prima giornata e i ragazzi di Mister<br />
Luigi Martella, vittoria dopo vittoria,<br />
hanno sempre più preso coscienza della<br />
propria forza e hanno sconfi tto tutti gli<br />
avversari che le si sono parati avanti, fi no<br />
al pareggio nella giornata conclusiva col<br />
forte Avezzano. Al settimo cielo la dirigenza<br />
(il Presidente Aldo Savini, il vice<br />
Orlando Piccinini e il Segretario Domenico<br />
Pelusi) e il mister, che non vogliono<br />
fermarsi qui e sicuramente puntelleranno<br />
la squadra nel mercato estivo per essere<br />
protagonisti anche nella serie superiore.<br />
Squadra che comunque ha già dimostra-<br />
trocedere fi no al terzo posto. Poco male<br />
perché comunque dalla fi ne di <strong>Aprile</strong><br />
cominceranno i play off a cui parteciperanno<br />
le prime sei squadre classifi cate:<br />
però, mentre le prime due aspetteranno<br />
le avversarie direttamente alle semifi nali,<br />
la terza, la quarta , la quinta e la sesta<br />
dovranno conquistarsi i soli due posti<br />
Audax Hatria in C2<br />
to di essere forte, competitiva e con un<br />
grande spirito e forza di volontà visto<br />
che, anche nelle ultime giornate, quando<br />
la promozione era cosa ormai fatta, non<br />
hanno mollato continuando a vincere.<br />
Tutti ugualmente bravi e da encomiare<br />
i giocatori, con una nota di merito particolare<br />
per i cannonieri Cipollone e Liberati,<br />
il capitano Ruggieri e il portiere<br />
Antonelli. Dopo la strepitosa vittoria<br />
del campionato, l’Audax Hatria riceverà<br />
il giusto premio e lo dividerà con tutti i<br />
tifosi; infatti il 24 aprile alle 17, in occasione<br />
della festa promozione, sarà organizzata<br />
un’amichevole casalinga presso il<br />
PalaAlessandrini, teatro delle vittorie interne,<br />
con la DAF Montesilvano, seconda<br />
classifi cata in serie A1, alla quale tutta la<br />
cittadinanza è invitata, in attesa di altre<br />
vittorie nel prossimo campionato.<br />
Roberto Marchione<br />
(marchioneroberto@gmail.com)<br />
ROSA AUDAX HATRIA<br />
Antonelli Lanfranco - Cipollone Giuseppe - Corda Francesco - Della Sciucca Antonio - Dell’Orletta<br />
Emidio - D’Eusebio Luigi - Ferretti <strong>Da</strong>vide - Liberati Simone - Pellizzari Luca - Petraccia Gianpiero<br />
Ruggieri Vincenzo - Valentini Alex - Vernisi Ernesto - Mister: Martella Luigi<br />
Presidente: Savini Aldo - Vice Presidente: Piccinini Orlando<br />
Segretario: Pelusi Domenico - Responsabile sanitario: Scocchia Giuliano.<br />
rimasti nell’ambita semifi nale con una<br />
fase preliminare.<br />
Ma proprio a fi ne marzo il colpo di scena:<br />
Nereto seconda in classifi ca perde in<br />
trasferta e riapre i giochi permettendo<br />
alla Mondo Meeting Silvi di ritrovare il<br />
secondo posto. Ma non è tutto: l’ultima<br />
di campionato vedrà il Silvi ospitare<br />
la penultima mentre ci sarà lo scontro<br />
diretto tra Ortona (prima in classifi ca)<br />
e Nereto (attualmente al terzo posto).<br />
Questo vuol dire che , se tutto va bene,<br />
i nostri beniamini dovrebbero fi nire la<br />
fase preliminare del campionato ai primi<br />
due posti, ed avere quindi una fase play<br />
off meno impegnativa. Naturalmente le<br />
partite si vincono sul campo e noi ci auguriamo<br />
di assistere ad una bella partita<br />
sabato 10 <strong>Aprile</strong> al palazzetto di Silvi,<br />
una partita che ci avvicini sempre di più<br />
alla meravigliosa serie C. Anche le ragazze<br />
della prima divisione sono ad un<br />
passo dai play-off e noi auguriamo loro<br />
di tenere alti i colori societari e di trovare<br />
le forze giuste per aggiudicarsi la<br />
meritata promozione in serie D. Conti-<br />
E ora si comincia e si deve fare sul serio!<br />
Dopo la cavalcata trionfale coronata col<br />
primo posto nella regular season di Serie<br />
D, per le ragazze di Mister Santarelli<br />
è iniziata l’avventura dei playoff per la<br />
promozione in C. Dopo aver riposato la<br />
prima giornata, nella seconda le ducali si<br />
sono sbarazzate in casa del Nereto con un<br />
netto 3-0 e, successivamente, hanno fatto<br />
visita alle rivali più accreditate per il<br />
salto di categoria : il Collecorvino. In una<br />
palestra molto piccola, in cui le padrone<br />
di casa erano sicuramente più a loro agio,<br />
le atriane hanno comunque combattuto e,<br />
probabilmente , la chiave del match è stata<br />
tutta nel primo set in cui, in vantaggio<br />
23-17, si sono rilassate cedendolo 26-24;<br />
poi, dopo un susseguirsi di ribaltamenti,<br />
l’Atri Volley ha dovuto infi ne cedere 15-<br />
13 al quinto set. Una sconfi tta che non ci<br />
voleva, ma che comunque non altera le<br />
speranze di promozione delle atriane che,<br />
dopo la sosta pasquale, faranno visita al<br />
Castelfrentano e continueranno la loro<br />
avventura cercando di non perdere altri<br />
NOTIZIE SPORTIVE<br />
29<br />
nuano i preparativi per il BEACH VIL-<br />
LAGE 2010: i primi incontri con gli addetti<br />
ai lavori fanno ben sperare per una<br />
stagione estiva piena di sorprese! Come<br />
sempre vi aspettiamo per tifare insieme<br />
al palazzetto e per tutte le news sul nostro<br />
sito www.volleysilvi.it. A presto e<br />
Forza Mondo Meeting Silvi.<br />
Gianluca Cicchetti<br />
Atri Volley: ora si fa sul serio<br />
punti fi no al match verità di rivincita col<br />
Collecorvino, questa volta in casa, che<br />
probabilmente deciderà chi sarà la prima<br />
squadra che sarà promossa in Serie C.<br />
Ricordiamo che l’Atri Volley disputa le<br />
partite casalinghe il sabato pomeriggio<br />
presso la Palestra Comunale “U. Bargi-<br />
glione” alle 17,30 con ingresso libero. Per<br />
ogni ulteriore aggiornamento visitate il<br />
sito www.atrivolley.net<br />
Roberto Marchione<br />
(marchioneroberto@gmail.com)
30 L’ANGOLO DELLA POESIA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
IL TAVOLO<br />
Il tavolo, il tavolo,<br />
quel tavolo maledetto<br />
nell’aria aleggia un battito<br />
e la mente si scuote<br />
scivola via<br />
striscia tra le foglie<br />
la pianta nell’angolo lontano<br />
quel tavolo ancora mio Dio<br />
il cesto della frutta pieno<br />
di mele al centro<br />
quel tavolo quel tavolo<br />
maledetto<br />
la mente svanisce al centro<br />
di quel tavolo maledetto…<br />
LA FESTA DEL PAPA’<br />
Franco Conforte<br />
Caro Papà<br />
sono nato perché tu mi hai voluto<br />
mi hai voluto e hai atteso il tempo<br />
insieme alla mamma.<br />
Mi hai voluto<br />
perché anch’ io<br />
conoscessi l’amore<br />
per tutta la vita.<br />
Papà nessuno nasce solo<br />
nessuno muore solo<br />
e io non sono solo<br />
perché Tu papà sei con me<br />
PAURA<br />
Giuseppina Falà<br />
Folle sentimento<br />
che distrugge e cancella<br />
quel fi ore di carta nel cuore.<br />
Avvinge in una morsa di morte<br />
e arresta l’affannoso respiro<br />
di un corpo in disfacimento.<br />
Forza mostruosa<br />
che buca il cuore<br />
gonfi o di sentimenti sbagliati.<br />
Paura d’amare<br />
paura di una mano<br />
paura di guardare<br />
paura di sorridere<br />
paura di piangere<br />
paura quando si nasce<br />
paura quando si muore<br />
paura di te<br />
paura di vivere<br />
paura di affrontare il nemico<br />
alle soglie della tua vita.<br />
Paura è vivere a metà<br />
paura è quando il cielo diventa cupo<br />
quando gli alberi in fi ore diventano<br />
fantasmi<br />
paura è non vedere il fratello che ti<br />
sorride.<br />
Maria Grazia Di Biase<br />
LA RAGAZZA SULLE PIETRE<br />
La ragazza sulle pietre<br />
del tempo<br />
non giocava con gli aquiloni.<br />
I suoi occhi<br />
erano le sue promesse.<br />
Ora balla<br />
sul prato<br />
col principe delle sue canzoni.<br />
Annalisa Barletta<br />
FANTASMI INNAMORATI<br />
Stare qui<br />
per questi baci invisibili,<br />
in questo assurdo anonimato<br />
di amplessi che urlano<br />
nelle nostre anime.<br />
Alleati<br />
per quei soli momenti<br />
che ci parlano nel silenzio<br />
con la lingua dell’istinto.<br />
Per mentirsi poi<br />
con logiche parole<br />
che il cuore rifi uta,<br />
libero<br />
nel suo diverso ritmo,<br />
nella sua netta negazione<br />
di ogni sopruso razionale.<br />
Libero<br />
da quei tentacoli morali<br />
che vivono<br />
della propria materia mortale.<br />
Libero per ripeterti,<br />
nell’aria infi nita<br />
della sua fantasia,<br />
questo impossibile “ti amo”.<br />
Rossano Di Palma<br />
QUANDO LA VECCHIAIA<br />
IMPAZZISCE<br />
Il fi occo rosso<br />
sui capelli lunghi, biondi,<br />
uno spaventapasseri<br />
in un campo di grano.<br />
La decolletè selvaggia<br />
svela una pelle di rughe,<br />
mela appassita<br />
nel giardino di Eden.<br />
La minigonna zebrata,<br />
un errore moltiplicato,<br />
sguardo che si chiude,<br />
tramonto che si oscura.<br />
Un picchettìo monotono<br />
sulla strada provinciale,<br />
sono i tacchi a spillo,<br />
un lamento dell’età.<br />
Alma Xhindole<br />
LE GIOVANI DONNE<br />
Le giovani donne<br />
incantate cullavano<br />
la nostalgia.<br />
Tremavano, coi visi diafani<br />
di poesia.<br />
Anch’io spingevo le vele<br />
del cuore<br />
sulla sabbia.<br />
POESIA ANTICA<br />
Poesia antica mia<br />
Amica<br />
Ti rotoli e aggrovigli<br />
Su di un foglio<br />
Ti accartocci<br />
È cestinata<br />
Ma! Non sai quando<br />
Sei importante…<br />
Le parole sono<br />
Fulmini e saette<br />
Trafi ggono il cuore<br />
e…raggiungerlo<br />
l’attimo è futuro<br />
ma sai disincantata<br />
quanta amarezza prova<br />
nel rovistare nel passato<br />
e ridimensionarlo come se<br />
fosse presente…<br />
IN UN MOMENTO<br />
Un mosaico di luci,<br />
di giorni, di sogni caduti<br />
come verdi frammenti<br />
dalle tasche del mio tempo.<br />
Attimi di un momento<br />
che riporta nel cuore<br />
il giovane mondo<br />
delle mie illusioni,<br />
la mia vita trascorsa<br />
come il cielo istantaneo<br />
di quelle rondini in volo,<br />
laggiù,<br />
dove i perduti silenzi<br />
passeggiano ancora<br />
sui miei lunghi sentieri di sole.<br />
RACCONTO<br />
Racconto<br />
ai miei sogni<br />
un’amore.<br />
Ho pianto<br />
nelle strade<br />
il silenzio<br />
dei perché.<br />
Ma tu sei.<br />
Annalisa Barletta<br />
Laura Maggio<br />
Rossano Di Palma<br />
Annalisa Barletta<br />
TERREMOTO<br />
E fu un boato all’improvviso,<br />
come l’ululato del vento,<br />
un rumore come di tuono assordante:<br />
rimbombante, fragoroso.<br />
E hai visto la tua casa crollare,<br />
piegarsi su se stessa,<br />
svanire in un mucchio di macerie,<br />
hai visto i tuoi sogni crollare<br />
portandosi via un po’di te.<br />
Ma come la fenice risorge dalle<br />
sue ceneri, risorgerà la tua casa e sarà<br />
più forte di prima.<br />
Risorgerà il tuo paese<br />
e sarà tutto ancora più bello:<br />
la speranza non muore mai<br />
e sui vostri volti e nel vostro cuore<br />
una sola è la speranza: ricominciare.<br />
GESÙ AIUTATO DA<br />
SIMONE IL CIRENEO<br />
Ede/90<br />
Lu sudore i cole fi ne in pette,<br />
nzi pò manche asciugà nghi li mana su,<br />
lu sole su la cocce forte forte batte,<br />
è l’ultima iurnate di Criste Gesù.<br />
Cammine piane piane lu Signore,<br />
la croce su la schine è pisante,<br />
stu calvarie abbie a la bon’ore,<br />
li suldate li maltratte tutti quante.<br />
Ma lunghe lu tragitte di lu dolore<br />
a vidè stu Criste, ci sta pure nu certe<br />
Simone<br />
Nommine, veramente tutti core<br />
solo esse a corso in aiuto a lu Signore.<br />
E’ veramente nu sant’omo stu contadine<br />
appena vede Gesù subite i s’avvicine,<br />
si mette su li spalle sta Santa Croce<br />
e piane piane, sente subite na voce;<br />
i dice: Cirene pozza essere binidette<br />
st’amore chi ti esce dentre lu pette,<br />
tu, ni si chi è ancora chi custù,<br />
è lu Salvatore di lu monne, Criste Gesù.<br />
Ma Gesù tutte soddisfatte<br />
ringrazie qust’ommine veramente,<br />
mo è sicure, la gente ninnè tutte matte,<br />
solo poche sono li persone priputente.<br />
Mario Mazzone
<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />
PECCATU...!<br />
Versi di Giuliana Cicchetti Navarra<br />
Musica di Camillo Berardi<br />
L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />
pecche’, se sa’ , che passa e se sperde lestu.<br />
L’ammore bussa ‘n core, tu statte pruntu<br />
pecche’ l’ammore passa e te ggira ‘nturnu !<br />
D’ammore me battea ‘n pettu ju core,<br />
steo ‘n mezzu a ‘n pratu e raccojiea ‘nu fiore<br />
de corsa sci’ vinutu, eri beatu,<br />
la stretta m’à lassatu senza fiatu<br />
ji pei non toccheanu cchiu’ pe’ tterra<br />
ero leggera come ‘na farfalla<br />
non me voleo stacca’ da quela serra<br />
ji’ ero la riggina la cchiu’ bbella !<br />
L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />
pecche’, se sa’, che passa e se sperde lestu.<br />
L’ammore bussa ‘n core, tu statte pruntu<br />
pecche’ l’ammore passa e te ggira ‘nturnu !<br />
Quesso m’è capitatu, bbona sorte,<br />
aji occhi te so’ vistu ju surrisu<br />
ju core me battea sempre cchiù forte<br />
me so’ sintita propriu ‘n paradisu<br />
ju celu so’ toccatu co’ ‘nu ‘itu<br />
non me voleo svejia’, lo so’ capitu,<br />
non ci pozzo penza’, ma che peccatu...<br />
ji’ tuttu quesso me llo so’ sognatu...!<br />
L’ammore bussa, apriji sempre prestu<br />
pecche’ se sa’ che passa e se sperde lestu.<br />
Non me vurria svejiane da ‘stu sonnu<br />
pecche’, lo saccio, sparisce quistu sognu!<br />
FILO DIRETTO CON I LETTORI<br />
FEDERCONSUMATORI<br />
Federazione Nazionale Consumatori e Utenti<br />
Aderente alla Confederazione Consumatori<br />
Utenti<br />
ATTENZIONE<br />
TRUFFA SUI CELLULARI<br />
TRUFFA: SE RIESCI INOLTRA A PIU’ PERSONE<br />
POSSIBILE!!!<br />
SE RICEVETE UN MESSAGGIO SUL VOSTRO<br />
CELLULARE CHE VI PREGA DI RICHIAMARE IL<br />
NUMERO 0141 455414 OPPURE VI CHIAMANO<br />
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NON RISPONDETE E NON RICHIAMATE PER<br />
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SE RISPONDETE ALLA SOLA RISPOSTA VI<br />
VENGONO ADDEBITATI 50 EURO,PIÙ 2,5 EURO<br />
PER SECONDO DI CONVERSAZIONE CHE NON<br />
SENTIRETE PERCHÈ IL TELEFONO SARÀ<br />
MUTO MA CONTINUERANNO A SPENDERE I<br />
VOSTRI SOLDI.<br />
SE AVETE UNA RICARICABILE LA<br />
PROSCIUGANO INTERAMENTE ALLA<br />
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SE VI CHIAMANO SPACCIANDOSI PER IL<br />
VOSTRO PROVIDER OMNITEL TIM O WIND E<br />
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UTILIZZARE AD ESEMPIO I PROGRAMMI JAVA<br />
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VOSTRO CELLULARE, NON FATE NULLA E<br />
RIAGGANCIATE IMMEDIATAMENTE PERCHE’ VI<br />
STANNO CLONANDO LA SIM.<br />
INFORMATE IL MAGGIOR NUMERO DI PERSONE<br />
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http://www.fi nanza.it<br />
Sede: Via Pintor, 1 - 43100 Parma<br />
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