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Aprile - Da Leggere

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<strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

MUSICA-ARTE-SPETTACOLO<br />

Violoncello, mon amour<br />

Nostra intervista esclusiva al violoncellista rosetano Antonio D’Antonio.<br />

Nella sua bella casa di Roseto degli<br />

Abruzzi incontriamo il giovane<br />

e già affermato violoncellista<br />

Antonio D’Antonio, con un curriculum<br />

artistico alle spalle di tutto rispetto. Si è<br />

diplomato e laureato in Violoncello e Discipline<br />

Musicali (Diploma Accademico<br />

di II Livello,indirizzo compositivo-interpretativo)<br />

con il massimo dei voti e la<br />

lode presso l’’Istituo Musicale Pareggiato<br />

“Gaetano Braga” di Teramo, sotto la guida<br />

di Evangelista Frascarelli.Vincitore<br />

della borsa di studio “L. Lana” alla 23.ma<br />

Rassegna Nazionale Violoncellistica<br />

“M.Benvenuti” di Vittorio Veneto (TV).<br />

È stato invitato a partecipare al Corso di<br />

Alto Perfezionamento presso il Centre de<br />

Musique Hindemith di Blonay (Svizzera),<br />

tenuto da Mario Brunello, con il quale ha<br />

proseguito gli studi presso la Fondazione<br />

“R.Romanini” di Brescia. Si è esibito in<br />

qualità di solista con l’Orchestra dell’Istituzione<br />

Sinfonica Abruzzese (ISA), l’Orchestra<br />

dell’Ateneo “”. D’Annunzio” di<br />

Chieti e con l’Orchestra dell’Accademia<br />

Internazionale Estiva “Collugium Musicum<br />

Schloss Pommersfelden” (Germania),<br />

diretta da Vito Clemente, partecipando<br />

anche a concerti sinfonici e cameristici<br />

organizzati dalla medesima istituzione,<br />

riscuotendo notevoli consensi di pubblico<br />

e di critica. <strong>Da</strong>l 2006 è membro dell’Accademia<br />

dei Cameristi di Bari. Come<br />

componente dell’Ensemble Algoritmo<br />

diretta da Marco Angius, ha inciso per<br />

la Stradivarius musiche del compositore<br />

contemporaneo Ivan Fedele, aggiudicandosi<br />

il “Premio Amadeus 2007” come<br />

miglior cd dell’anno. <strong>Da</strong>l 2005 al 2009<br />

ha ricoperto il ruolo di primo violoncello<br />

solista nell’Orchestra Giovanile “Uto<br />

Ughi” di Roma, diretta da Bruno Aprea,<br />

collaborando anche con il noto violinista<br />

Uto Ughi. Ha effettuato concerti in Italia,<br />

Francia, Olanda, Repubblica Slovacca,<br />

Grecia, Cina, Corea e Thailandia. Ha<br />

composto le cadenze per il Concerto in<br />

Do Maggiore per Violoncello ed Orchestra<br />

di Haydn. Per lui il compositore italiano<br />

<strong>Da</strong>niele Venturi ha scritto “Rifl essi<br />

di luna” per violoncello e live electronics<br />

(2009).<br />

Maestro, ci parli del suo primo incontro<br />

con la musica. Ero un ragazzino,<br />

avevo 11 anni e facevo parte del Coro<br />

della Scuola Media “G. D’Annunzio”<br />

di Roseto degli Abruzzi, diretto dal mio<br />

primo insegnante di musica, il caro M°<br />

Prof. Francesco Pincelli, che accompagnava<br />

i canti con la fi sarmonica, strumento<br />

meraviglioso che iniziai ben presto a<br />

studiare, rapito da un immediato e forte<br />

interesse per la musica: una folgorazione.<br />

Quali sono le diffi coltà che un giovane<br />

musicista incontra nel perseguire i suoi<br />

obiettivi d’artista? La Musica è un’arte<br />

immensa, sconfi nata, emozionante, divina,<br />

ma allo stesso tempo deve essere considerata<br />

come una grande disciplina. È facile<br />

defi nirsi “musicisti” soltanto perchè si<br />

suonano alcuni brani senza porsi il problema<br />

dell’interpretazione musicale, affi dandosi<br />

esclusivamente all’estro grezzo e non<br />

curato, generando risultati pieni di superfi<br />

cialità ed incoerenza tecnica ed artistica.<br />

Ma è anche sbagliato interpretare in maniera<br />

sterile, troppo intellettuale, essendo<br />

fedeli al testo del compositore senza generare<br />

vita dalle frasi musicali, offuscando<br />

addirittura il pensiero e la semantica della<br />

composizione. Quindi, una tra le grandi<br />

diffi coltà che accompagna costantemente<br />

la vita di un musicista è proprio la ricerca<br />

dell’equilibrio tra l’aspetto tecnico e<br />

quello musicale: ecco perchè anche (e<br />

principalmente) i grandi artisti della storia<br />

continuavano a studiare all’infi nito,<br />

con l’entusiasmo del primo giorno.<br />

Il violoncellista<br />

Antonio D’Antonio<br />

La musica d’insieme è sicuramente una<br />

delle attività più entusiasmanti per un<br />

musicista. Quali sono state le sue prime<br />

esperienze in orchestra o in complessi da<br />

camera?<br />

La musica da camera, ossia musica concepita<br />

per un organico ristretto di musicisti,<br />

è il pane quotidiano di ogni persona<br />

che decida di dedicare la propria esistenza<br />

alla crescita umana e musicale. A Teramo,<br />

dove ho studiato, ricordo le amorevoli<br />

cure del mio maestro Evangelista Frascarelli,<br />

che suonava con me alcuni duetti<br />

per due violoncelli, facendomi abituare<br />

ad ascoltare parti diverse che si muovono<br />

all’interno del brano. Fare musica insieme<br />

signifi ca rispetto per le idee musicali,<br />

tecniche e comportamentali di ogni componente<br />

del gruppo, creando una fusione<br />

mirata al raggiungimento di una meta artistica<br />

che automaticamente si trasforma<br />

sempre in un punto di partenza. Altrimenti<br />

non avrebbe senso studiare ed impegnarsi<br />

per tutta la vita. La perfezione non esiste<br />

e raggiungerla potrebbe essere un limite,<br />

perchè oltre c’è il vuoto.<br />

Qual è stato l’incontro o il momento di<br />

svolta nella sua carriera di violoncellista?<br />

Ho avuto la grande fortuna di incontrare<br />

il maestro Frascarelli, un Professore<br />

competente, dotato di grande onestà ed<br />

umiltà, aspetti determinanti per crescere.<br />

Mi ha trattato sempre come un fi glio, mi<br />

ha sempre incoraggiato ad andare avanti,<br />

nonostante le diffi coltà di questo mondo<br />

diffi cile. I suoi insegnamenti musicali e di<br />

vita mi hanno fornito la base per affrontare<br />

determinate esperienze. Tutto questo<br />

rimarrà dentro di me, rappresentando un<br />

esemplare “modus vivendi”.<br />

Qual è il repertorio su cui concentra la<br />

sua attività?<br />

Il mio obiettivo è quello di tentare di essere<br />

sempre all’altezza di ogni situazione<br />

nell’ambito della musica sinfonica, cameristica<br />

e solistica. Penso che ciò sia molto<br />

gratifi cante per l’espressione totale della<br />

musica.<br />

<strong>Da</strong> più parti si sollecita la necessità di<br />

una riforma sostanziale dell’istruzione<br />

artistica in Italia. Lei cosa ne pensa?<br />

Non vorrei entrare in polemica, ma si<br />

parla troppo e non si agisce. La musica<br />

è trattata molto male in Italia, non solo<br />

dalle istituzioni scolastiche, dove l’ora<br />

di Educazione Musicale è intesa come<br />

svago e basta. Secondo il mio modesto<br />

parere si dovrebbe creare una fusione tra<br />

il puro studio della musica e l’Educazione<br />

musicale, due discipline ben distinte,<br />

con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi<br />

ad avvicinarsi all’arte, che costituisce un<br />

punto fermo nella formazione globale del<br />

discente.<br />

Oggi in Italia la grande musica risente<br />

di una crisi che non è solo di carattere<br />

fi nanziario: quali sono, secondo lei le<br />

ragioni di questo momento di diffi coltà<br />

culturale?<br />

Anche nei momenti di crisi come quello<br />

che stiamo vivendo, bisogna credere nella<br />

grande musica. Tutto questo si traduce<br />

23<br />

nella costanza di andare avanti, fare musica<br />

insieme e combattere i momenti negativi<br />

con sentimenti nobilmente sereni. Ed<br />

è proprio questo che manca adesso! Ma<br />

spero che sia un momento di passaggio<br />

che possa rinvigorire l’arte musicale, riportandola<br />

sul piedistallo che le compete.<br />

La scuola violoncellistica abruzzese gode<br />

di una certa fama e considerazione a livello<br />

nazionale. Che ruolo ha ricoperto<br />

il giuliese Vittoriano Della Cananea in<br />

quella “teramana”?<br />

Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere<br />

personalmente il maestro Vittoriano<br />

Della Cananea. Durante la sua carriera in<br />

America, fu paragonato al mitico Pablo<br />

Casals, il mitico violoncellista iberico,<br />

per le sue straordinarie doti tecniche e<br />

musicali. Della Cananea fu anche il primo<br />

insegnante del mio maestro Frascarelli:<br />

quindi, in qualche modo, è una fi gura a<br />

me vicina.<br />

L’Abruzzo ha solo un’orchestra sinfonica,<br />

tra l’altro semi-stabile, che va avanti<br />

tra mille diffi coltà. Un suo commento.<br />

In Abruzzo ci sono musicisti molto validi,<br />

che però sono costretti ad emigrare anche<br />

all’estero per affermarsi secondo la propria<br />

caratura artistica, dal momento che<br />

qui in Abruzzo mancano organismi stabili<br />

di vita musicale. Andrà avanti sempre<br />

così in Italia, se i politici non crederanno<br />

davvero nella cultura e nella grande musica,<br />

risollevandone la dignità. Mi rincresce<br />

pensare che il nostro Paese, ammirato nel<br />

mondo per l’arte e la cultura, stia diventando<br />

quasi il fanalino di coda.<br />

Lei è giovanissimo, pur essendo un artista<br />

solidamente affermato. Cosa consiglia<br />

ai giovani che intraprendono la<br />

carriera di musicista? Io stesso ho bisogno<br />

di tanti consigli per il mio percorso,<br />

quindi sono la persona meno indicata<br />

per elargire perle di saggezza, tuttavia<br />

mi sento di esprimere un parere a riguardo.<br />

Si può tentare la diffi cile strada della<br />

musica, a livelli considerevoli, quando ci<br />

si corica e ci si leva con il pensiero fi sso<br />

rivolto all’arte, la quale è vocazione,<br />

dedizione completa, impegno, rifl essione<br />

dal punto di vista culturale, ideologico,<br />

antropologico, sociologico. Ricordo il<br />

grande direttore d’orchestra Carlo Maria<br />

Giulini che diceva: “Si suona molto<br />

bene con le mani ed il cervello, ma per<br />

fare musica, oltre alle mani ed al cervello,<br />

è necessario dar spazio al cuore”.<br />

Concezio Leonzi<br />

concezioleonzi@libero.it

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