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Aprile - Da Leggere

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10 L’ABRUZZO RACCONTA <strong>Da</strong> leggere - APRILE 2010<br />

La Rubrica “ L’ABRUZZO RACCONTA” a Montefi no<br />

MONTEFINO – In questo numero, il mensile<br />

“<strong>Da</strong> <strong>Leggere</strong> Le Terre del Cerrano” per la rubrica<br />

“ABRUZZO RACCONTA” ci porta a Montefi no,<br />

piccolo paesino della Provincia di Teramo.<br />

Cominciamo con un doveroso breve accenno storico<br />

del piccolo paese. Territorio dei Sabini, stanziati<br />

lungo le rive dell’Adriatico, divenne, successivamente,<br />

colonia romana di Hatria. Non si hanno<br />

documentazioni attestanti la presenza di insediamenti<br />

italici o romani nel territorio di Monte fi no;<br />

tuttavia, è stato rinvenuto un antico tratto stradale<br />

basolato, nei pressi del fi ume Fino, sicuramente appartenente<br />

al tracciato longitudinale pedemontano<br />

Teramo, Monte Giove, Bisenti e Penne, facente da<br />

raccordo con il tratto stradale della via Cecilia di<br />

Hatria-Pinna. La prima testimonianza medievale<br />

del paese è di età normanna, intorno al 1150, con<br />

la menzione di Castellum della contea di Penne,<br />

Montis Sicci, feudo di appena 65 abitanti, tenuto da<br />

Trasmondo di Colle Madii, per conto del Conte Roberto<br />

di Aprutio. Successivamente, nel 1454, Mons<br />

Siccus divenne feudo degli Acquaviva di Atri, feudatari<br />

che fecero restaurare le fortifi cazioni murarie<br />

e curarono le quattro chiese, citati nei documenti<br />

dell’epoca. A due passi dal centro abitato di Montefi<br />

no, ci si può addentrare in un percorso affascinan-<br />

CASTELLI – Continua il viaggio del nostro mensile<br />

nel cuore di Castelli, dove è proprio il caso di<br />

dire basta girarti intorno e ogni angolo del piccolo<br />

paesino è ricco di storia, di arte e di cultura, tanti i<br />

luoghi che vi faremo conoscere e scoprire mano a<br />

mano nel corso dei nostri viaggi e vi continueremo<br />

anche a raccontare numerose iniziative che in ogni<br />

mese dell’anno non mancano mai.<br />

Nel numero di Dicembre dello scorso anno del nostro<br />

mensile, vi raccontammo la Festa di San Martino<br />

che si svolse a Novembre, una bellissima serata,<br />

dove praticamente non manco’ nulla c’era di tutto,<br />

musica popolare, teatro dialettale, tanto buon cibo<br />

e soprattutto divertimento.<br />

Una serata, dove la vera protagonista fu la Solidarietà,<br />

perché La Pro Loco e tutte le associazioni del<br />

territorio di Castelli, avevano organizzato quella<br />

festa non solo per il divertimento, ma l’intento era<br />

ben altro, quello di acquistare un defi brillatore, uno<br />

strumento indispensabile per salvare vite umane,<br />

dove nei piccoli paesini di montagna i soccorsi a<br />

volte sono un po’ ostacolati proprio per la diffi coltà<br />

dei luoghi da raggiungere.<br />

Tutto questo nel 2009, lasciammo l’articolo con un<br />

punto interrogativo perché non sapevamo con esat-<br />

te immersi nel verde e nella tranquillità fra quercie,<br />

panorami suggestivi e tanta tanta tranquillità. Poi<br />

alla fi ne del percorso di s. Ilario si può scendere al<br />

fi ume oppure continuare, dove si arriva ad un antico<br />

cascinale diroccato. Se dunque, l’industria del<br />

futuro sarà ad emissioni inquinanti zero, ossia , sole<br />

aria e panorami, in una parola turismo, perchè non<br />

recuperare un percorso così affascinate da renderlo<br />

fruibile ad eventuali turisti e residenti....magari<br />

ripulire il percorso, qualche panchina e poi il bel<br />

panorama le quercie la tranquillità completeranno<br />

l’opera.<br />

Montefi no, ancora oggi, conserva l’impianto delle<br />

fortifi cazioni medioevali, a forma di castello recinto<br />

si di un pendio. Tre erano i castelli come dal detto<br />

tria castrelli, il torrione nella parte est del paese ancora<br />

oggi ben conservato, poi altra torre nella parte<br />

detta porta da piedi, ma questa è andata distrutta, ed<br />

infi ne nella parte più alta del paese, ossia nel borgo<br />

di corte, una torre cintata, di origine trecentesca. La<br />

pianta è quadrata, con mura spesse 6 metr<br />

i, tanto che nella metà degli anni ‘70 si pensava<br />

di fare una strada che conducesse a corte e con un<br />

tunnel che bucasse il torrione. Si comincio la discutibile<br />

operazione di perforazione del torrione,<br />

ma si dovette desistere presto quando ci si accorse<br />

delle diffi coltà di perforazione dovute alla solidità<br />

delle mura, ed allora si fece un piccolo buco per<br />

far passare solo i tubi dell’acquedotto. La torre, è<br />

di Rasetti Vittorio, infatti Rasetti appartengono ad<br />

antica famiglia nobiliare. Molti oggi sono i turisti<br />

che salendo nel borgo di corte, il più alto del paese,<br />

restano affascinati dalla bellezza della terrazza cintata,<br />

e chiedono all’attuale proprietario Vittorio, di<br />

farsi accompagnare fi n sopra, ove si può scorgere<br />

uno dei più bei panorami della vallata e vedere tutti<br />

i tetti di Montefi no. La terrazza è stata anche postazione<br />

militare, di avvistamento, sia nella prima<br />

tezza se quella serata sarebbe servita a raggiungere<br />

tale scopo, lo ripetiamo acquistare il defi brillatore.<br />

Torniamo a Castelli a Marzo 2010 e tra una chiacchierata<br />

ed un’altra, veniamo a sapere che quella<br />

sera oltre a musica, teatro, poesia, a vincere fu proprio<br />

la solidarietà, il defi brillatore è stato acquistato.<br />

Uno strumento che ormai è entrato dappertutto,<br />

nelle scuole, nei campi di calcio e in tanti altri luoghi,<br />

perché in caso di arresto cardiaco ad esempio,<br />

I primi cinque minuti sono determinanti per sal-<br />

che seconda guerra Mondiale. Infatti alla base della<br />

torre , numerosi sono stati i rinvenimenti di ossa<br />

presumibilmente di soldati Tedeschi, e di bombe<br />

belliche. Comunque come già citato la fortezza è<br />

di Rasetti Vittorio e per raggiungerla bisogna passare<br />

all’interno della sua casa situata nella piazzetta<br />

di corte. Ma vale la pena di chiedere (vista anche<br />

la sua disponibilità) ,e di farsi accompagnare , per<br />

visitare un così bel monumento e anche per non<br />

perdere la bella veduta panoramica. Sulla fortezza<br />

è situato un servizio di controllo idrografi co della<br />

Regione, gestito sempre da Rasetti Vittorio, che annota<br />

la copiosità delle precipitazioni. La via crucis<br />

a Montefi no, ha sempre qualcosa di magico, oggi<br />

come 200 anni fà un rito che si ripete e appartiene<br />

a Montefi no alla sua gente che forte ed orgogliosa<br />

delle sue tradizione non le vuole dimenticare. Una<br />

fi la di uomini e donne (per la verità sempre più<br />

esigua) sfi la per le vie del paese. Il borgo silenzioso,<br />

con le sue fi nestre e portoni chiusi come occhi<br />

addormentati si lascia attraversare, e sembra quasi<br />

osservare, nella sua eterna immobilità il lento fl uire<br />

di uomini e stagioni. Ma tuttavia oggi Montefi no<br />

custode del suo mistico passato fa i conti con il<br />

presente decisamente meno legato alle sue grandi<br />

tradizioni, a tal punto che da un pò di anni si ripete<br />

lo stesso angosciante tormentone, sta per uscire<br />

la processione, ma aspettate.....................non può<br />

uscire non c’è CHI PORTA LA STATUA!!!|!!!!! è<br />

certamente una Montefi no che cambia a tal punto<br />

che non riesce a dare seguito ai suoi riti più belli ed<br />

affascinanti, il nostro viaggio seppur breve si conclude<br />

qui nel prossimo numero andremo alla scoperta<br />

di un altro luogo affascinante per raccontarvi<br />

come sempre storia, cultura e vecchie tradizioni.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it<br />

A Castelli tra cultura e Solidarietà<br />

vare una vita”. Sono tutti d’accordo, medici della<br />

Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, docenti universitari,<br />

addetti ai lavori, testimoni diretti e vittime<br />

salvate da un arresto cardiaco.<br />

Il primo soccorso è determinante per evitare danni<br />

irreversibili a una persona che subisce questa traumatica<br />

esperienza, e lo fornisce il defi brillatore.<br />

Automatico o semiautomatico esterno (<strong>Da</strong>e), questo<br />

strumento rappresenta la carta vincente, insieme<br />

alle manovre di rianimazione cardio-polmonare<br />

di base.<br />

E il tempo è un fattore fondamentale: ogni minuto<br />

in più rappresenta il 10% in meno delle possibilità<br />

che il paziente ha di farcela. Insomma in poche parole,<br />

abbiamo avuto la dimostrazione che Castelli,<br />

è vero è un piccolo borgo che affascina i tanti visitatori<br />

e turisti che la visitano in ogni periodo dell’anno,<br />

ma è il cuore e la sensibilità dei Castellani e<br />

di tante altre persone che quella sera si è dimostrato<br />

davvero grande.<br />

Rosario Di Blasio<br />

rosariodiblasio@libero.it

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