07.06.2013 Views

364 Italian Bookshelf - Ibiblio

364 Italian Bookshelf - Ibiblio

364 Italian Bookshelf - Ibiblio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“<strong>Italian</strong> <strong>Bookshelf</strong>” Annali d’ italianistica 24 (2006) 377<br />

Lo studio condotto sul Secretum di Prieto richiama l’attenzione sulla motivazione<br />

che ha spinto, volontariamente o involontariamente, ad incentrare buona parte di questo<br />

volume sulla diffusione del Canzoniere in Spagna, benché a discapito degli altri<br />

petrarchismi europei a cui il titolo fa chiaramente riferimento. Come si precisa nella<br />

prefazione (9), la Spagna è un paese dove gli studi petrarcheschi hanno conosciuto e<br />

conoscono tuttora un’ampia fortuna. Se si considerano poi le amare osservazioni fatte da<br />

Barthouil sullo scarso interesse mostrato dalla Francia contemporanea nei confronti del<br />

Canzoniere (172), una situazione non molto diversa dal resto d’Europa, risulta tutto<br />

sommato comprensibile la scelta di avere voluto valorizzare l’area geografica in cui la<br />

voce del Petrarca riesce ancora a farsi sentire. Contributi come quelli di Usher ed<br />

Armisén ci dimostrano del resto che nonostante il fenomeno Petrarchismo sia già stato<br />

largamente analizzato dagli studiosi, esistono tuttavia aspetti non ancora considerati dalla<br />

critica che meriterebbero invece di essere approfonditi. L’augurio è quindi che<br />

l’attenzione risvegliata dal settimo centenario della nascita del Petrarca possa essere il<br />

punto di inizio, e non solo una breve parentesi, per un rinnovato interesse nei confronti<br />

del padre della lirica moderna.<br />

Francesca Strada, LaTrobe University, Melbourne<br />

Maurizio Fiorilla. Marginalia figurati nei codici di Petrarca. Firenze: Olschki, 2005.<br />

Pp. 96 + 20 tavole a colori e 4 in bianco e nero.<br />

Il libro è suddiviso in due capitoli: il primo analizza i segni di attenzione e il secondo i<br />

disegni presenti nei codici della biblioteca di Francesco Petrarca. Seguono due appendici<br />

di approfondimento, che trattano rispettivamente la questione dell’erronea patria<br />

fiorentina di Claudiano e la paternità boccacciana di notabilia, maniculae, disegni<br />

presenti nel codice Laurenziano 66, 1, messa in discussione da Giuseppe Billanovich in<br />

un articolo del 1994 (Zanobi da Strada esploratore di biblioteche e rinnovatore di studi;<br />

I: Zanobi da Strada tra i tesori di Montecassino, “Studi petrarcheschi” 9 (1994): 183-99).<br />

Il volume è indispensabilmente e piacevolmente corredato da 67 figure, la maggior parte<br />

a colori ed alcune in bianco e nero, che il lettore può consultare in parallelo con la lettura,<br />

affinando lo sguardo.<br />

La ricerca sistematica, intrapresa da Maurizio Fiorilla, è frutto di una nuova<br />

ricognizione sui manoscritti appartenuti a Francesco Petrarca. Partendo dall’elenco<br />

attualmente più completo di tali codici — stilato da Michele Feo in occasione del settimo<br />

centenario della nascita del poeta laureato (La biblioteca, in Petrarca nel tempo.<br />

Tradizione lettori e immagini delle opere. Catalogo della mostra. Arezzo, Sottochiesa di<br />

S. Francesco, 22 novembre 2003 – 27 gennaio 2004, a c. di Michele Feo, Pontedera,<br />

Bandecchi & Vivaldi, 2003, 457-516) — Fiorilla esamina tutti i codici con note marginali<br />

finora noti, la maggior parte dei quali in modo diretto. L’autore ha preso visione dal vero<br />

di tutti gli Harleiani e i Laurenziani; degli Ambrosiani ad eccezione del ms. A 79 inf.; e<br />

di quasi tutti i Vaticani e i Parigini latini.<br />

Il primo capitolo valuta i diversi segni di attenzione utilizzati da Petrarca. Il più<br />

frequente è costituito da una graffa a forma di “fiorellino”: si tratta di tre puntini posti a<br />

forma di triangolo o di quattro puntini a forma di rombo, seguiti da un tratto discendente<br />

dritto (caratteristico di una fase di postillatura successiva al 1350) o variamente ondulato<br />

(tipico degli anni 1330-40), che rappresenterebbero lo stelo del fiore e che marcherebbe<br />

verticalmente la parte di testo più interessante per il postillatore trecentesco. Nel caso il

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!