il cesalpino globale. questo aspetto al cui rispetto tutte le professioni sono tenute, diviene addirittura pregnante per la professione m<strong>ed</strong>ica, in virtù della sua mission antropologica <strong>ed</strong> etica che la porta a tutelare l’uomo, la persona, come singolo e come collettività, inserito nel suo naturale ambiente di vita”. ¢ Maurizio Benato Vice Presidente FNOMCeO
<strong>La</strong> pandemia <strong>siLenziosa</strong> Ricordo di lorenzo tomatis Il 21 Settembre 2007, è morto a Lione, a 78 anni, Lorenzo Tomatis, scienziato, scrittore <strong>ed</strong> insigne maestro, ma soprattutto uomo giusto, amico <strong>dei</strong> cittadini e <strong>dei</strong> lavoratori la cui salute è messa a rischio dalla società <strong>dei</strong> consumi, dalla libertà di inquinamento di un certo mondo imprenditoriale, dalla pavida acquiescenza di troppi politici e dalla distratta – quando non prezzolata – ben<strong>ed</strong>izione di alcuni luminari della scienza. Messaggi di cordoglio hanno subito riempito le reti e-mail internazionali <strong>dei</strong> movimenti impegnati per il diritto alla salute e per un ambiente pulito. Il mondo scientifico, per il quale Tomatis era risultato un personaggio scomodo, ha partecipato in un secondo momento. ricercatore, direttore di ricerca, intellettuale impegnato e scrittore, Lorenzo Tomatis, coerentemente al suo pensiero e restando sempre strettamente legato alla sua esperienza professionale, ha contribuito a sviluppare e trasmettere un messaggio scientifico chiaro e una sua visione di politica della scienza. È rimasto sempre libero, anche quando il ruolo e le responsabilità rendevano la sua scelta difficile, anzi, ha denunciato l’ambiguità e l’opportunismo degli uomini di scienza disposti a venire a patti o a tacere per torna- conto personale. Conoscevo Tomatis per aver letto di lui, ancora studente universitario, alla fine degli anni ’70. Ma l’occasione per avvicinarlo fu quando, appena costituitasi l’ISDE, gli proposi il coinvolgimento nell’Associazione. Tomatis mi volle incontrare a roma nel 1990 all’Istituto Superiore di Sanità in occasione di un convegno sui tumori. L’incontro ebbe buon esito e Tomatis accettò di diventare Presidente del Comitato Scientifico dell’ISDE, ruolo che ci ha onorato di conservare fino alla morte, anche se in uno degli ultimi colloqui telefonici, agli inizi di Settembre, mi invitava a pensare a qualcuno che potesse prendere il suo posto. In realtà i suoi insegnamenti e consigli sono stati utilissimi anche quando poteva esprimerli solo con un filo di voce. qui ad Arezzo Lorenzo era di casa: proprio ad Arezzo, infatti, si trova la s<strong>ed</strong>e nazionale dell’Associazione M<strong>ed</strong>ici per l’Ambiente e nella vicina Cortona l’ISDE si era costituita nel 1990. qui Lorenzo aveva partecipato a svariate iniziative dell’Associazione <strong>ed</strong> ogni volta ne approfittava per visitare località vicine di spiccato interesse culturale. In primavera mi aveva sollecitato a promuovere una prossima iniziativa da queste parti di cui aveva nostalgia. Roberto Romizi Presidente ISDE Italia Sono onorato e commosso per questo ricordo che presento oggi, per il quale ho utilizzato anche documenti prodotti da Stefano Beccastrini, Ernesto Burgio, Patrizia gentilizi, Luigi Bisanti, Ben<strong>ed</strong>etto Terracini, giorgio Tamburlini <strong>ed</strong> altri, che ringrazio. Tomatis era nato ad Ancona <strong>ed</strong> aveva conseguito la laurea in M<strong>ed</strong>icina all’università di Torino nel 1953. Dopo un periodo negli Statu uniti, Tomatis giunse alla IArC nel 1967, a 38 anni. Lorenzo ha contribuito alle conoscenze sulla cancerogenicità di numerose sostanze chimiche. Per citarne solo alcune più note: l’asbesto, il cadmio, i DDT, il tricloroetilene, il benzene. Come ricercatore in laboratorio e poi come direttore dello IArC dal 1984 al 1993, ha studiato i meccanismi della cancerogenesi chimica e ha testato le diverse sostanze in modo da evidenziarne la eventuale cancerogenicità. Fondamentale il suo contributo alle monografie dello IArC a partire dagli anni ’70, che classificavano le sostanze a seconda del rischio di indurre il cancro. Ciò rendeva possibile al legislatore azioni per ridurre l’immissione nell’ambiente di tali sostanze o per lo meno l’esposizione alle stesse nella popolazione generale e nei lavoratori esposti. Tomatis era convinto che ogni la pandemia sileziosa il cesalpino
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