La Pandemia siLenziosa - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri ...
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<strong>dei</strong> portatili (per contro, si v<strong>ed</strong>ano<br />
i dati in proposito sopra riportati).<br />
E per venire al “Progetto Camelet”,<br />
va segnalato il fatto che il<br />
Dott. Vecchia, promotore e coordinatore<br />
del Progetto, nei documenti<br />
che ne illustrano le caratteristiche<br />
(roma 16.03.07, “Carte in<br />
Tavole” del 03.04.07, doc. 03.10.07)<br />
si propone di fare riferimento quali<br />
“strutture di riconosciuta competenza<br />
sui CEM per la valutazione <strong>dei</strong><br />
dati scientifici, la stima <strong>dei</strong> rischi sanitari<br />
e la relativa comunicazione al<br />
pubblico”, proprio agli organismi<br />
sopra citati (OMS, ICNIrP, CE, “Elettra<br />
2000” e i rapporti delle principali<br />
organizzazioni nazionali), organizzazioni<br />
tutte gravate da pesanti “conflitti<br />
di interesse”. Mentre si dovrebbe<br />
proc<strong>ed</strong>ere ad un esame critico,<br />
coscienzioso e “indipendente” della<br />
letteratura scientifica sull’argomento!<br />
Inoltre, per sminuire il peso della<br />
classificazione della IArC sui campi<br />
ELF come “possibili”cancerogeni<br />
(ma proprio l’ISS nei rapporti del ‘96<br />
e del’98, e il Dott. Comba in successivi<br />
interventi, propendevano per<br />
una classificazione come “probabili”<br />
cancerogeni per l’uomo, giustificata<br />
dalla numerosità e riproducibilità<br />
<strong>dei</strong> dati epidemiologici), il Dott. Vecchia<br />
cita, tra gli altri agenti presenti<br />
in questa categoria della IArC, il<br />
caffè <strong>ed</strong> i sottoaceti, dimenticandosi<br />
che vi figurano vari metalli (Pb, Ni,<br />
hg, Co), lo stirene, l’acrilonitrile, la<br />
bleomicina, l’acido nitrilotriacetico,<br />
la mitomicina C, il tretracloruro di<br />
carbonio, i derivati genotossici della<br />
combustione di carni e pesci, vari<br />
erbicidi, sostanze aromatiche coloranti<br />
<strong>ed</strong> alcuni idrocarburi aromatici<br />
policiclici, cioè agenti alcuni <strong>dei</strong> quali<br />
potenti cancerogeni sull’animale e<br />
le cui esposizioni sono sconsigliabi-<br />
il cesalpino<br />
li per l’uomo. Infine alcuni Organismi<br />
internazionali (OMS,CE,ecc.) e<br />
vari Aa (p.es. il Dott. Paolo Vecchia,<br />
Presidente dell’ICNIrP e consulente<br />
del “Progetto CEM” dell’OMS, nella<br />
presentazione del “Progetto Camelet”<br />
patrocinato dal nostro Ministero<br />
della Salute), citando i lavori di<br />
Wi<strong>ed</strong>emann e Schutz (Environ health<br />
Perspect., 113: 402-405, 2005; J.<br />
risk res., 9: 361-372, 2006) che lavorano<br />
presso e sono finanziati da<br />
un centro di ricerca privato (Centre<br />
Julich, Programme group MuT, germania),<br />
arrivano a sostenere, sulla<br />
base <strong>dei</strong> risultati da questi ottenuti<br />
tramite complicati questionari<br />
e una criticabile elaborazione statistica<br />
delle risposte, che “le misure<br />
precauzionali vengono considerate<br />
dalla popolazione come la prova che<br />
i rischi sono reali, aumentando così<br />
la percezione psicologica <strong>dei</strong> rischi,<br />
nonché le paure e i disturbi psicosomatici<br />
che ne conseguono”. Come<br />
dire che, visto che secondo questi<br />
Organismi e questi Autori i rischi<br />
da esposizione a CEM non ionizzanti<br />
sono del tutto inesistenti, la legislazione<br />
italiana e quelle di tutte<br />
le altre Nazioni che hanno adottato<br />
misure precauzionali su questa materia,<br />
hanno creato dal nulla un falso<br />
problema provocando allarmi ingiustificati<br />
e conseguenti danni per<br />
la popolazione. <strong>La</strong> verità è che, non<br />
applicando misure precauzionali<br />
ad una situazione caratterizzata da<br />
uno stato di conoscenze scientifiche<br />
com’è quello già oggi disponibile<br />
per i CEM non ionizzanti e non<br />
rendendone <strong>ed</strong>otta la popolazione,<br />
si favoriscono non tanto le paure e<br />
le malattie psicosomatiche, ma vari<br />
possibili tipi di vere malattie, compreso<br />
il cancro! ¢<br />
Nota conclusiva<br />
L e<br />
posizioni sintetizzate nel presente<br />
Sommario sono frutto di<br />
una revisione critica accurata e aggiornata<br />
della letteratura scientifica<br />
sull’argomento da me svolta negli<br />
ultimi 5 anni. queste posizioni<br />
sono state recentemente confermate<br />
da un fondamentale rapporto<br />
di oltre 600 pagine (BioInitiative<br />
report), basato sull’analisi critica<br />
di più di 200 articoli con risultati sia<br />
positivi che negativi relativi agli effetti<br />
biologici e sanitari <strong>dei</strong> CEM, r<strong>ed</strong>atto<br />
da alcuni <strong>dei</strong> più autorevoli<br />
e “indipendenti” esperti mondiali<br />
(hardell, <strong>La</strong>i, Johanssen, Blackman,<br />
Kundi, Carpenter, henshaw, Milham,<br />
hansson Mild, per citare solo alcuni<br />
tra quelli qui nominati). Tale rapporto,<br />
reso pubblico il 31.08.07 e diffuso<br />
nei mesi seguenti (www.bioinitiative.org/press_release/index.<br />
htm), ha avuto grande risonanza<br />
sulla stampa e nel mondo scientifico<br />
<strong>ed</strong> ha indotto le Associazioni di<br />
varie Nazioni che si battono contro<br />
l’inquinamento EM e persino<br />
l’Agenzia Europea per l’Ambiente<br />
(EEA) a sollecitare i governi affinché,<br />
m<strong>ed</strong>iante una drastica riduzione <strong>dei</strong><br />
limiti di esposizione ai CEM e una<br />
campagna di informazione corretta<br />
e di sensibilizzazione della popolazione,<br />
intervengano a difesa della<br />
salute pubblica dalle tecnologie<br />
che emettono radiazioni EM. I limiti<br />
espositivi proposti dal BioInitiative<br />
report (0,1 μT per le ELF, 0,6 V/<br />
m per le rF/MO) sono molto vicini<br />
a quelli da me indicati (0,2 μT e 0,5<br />
V/m, v. Tab.1). È per me una grande<br />
soddisfazione constatare come<br />
le analisi e le conclusioni del BioInitiative<br />
report coincidano sostanzialmente<br />
con quelle del presente<br />
Sommario. ¢<br />
inquinamento ambientale e salute