La Pandemia siLenziosa - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri ...
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5.<br />
6.<br />
7.<br />
0<br />
il cesalpino<br />
dioxins in Dutch preschool children. En-<br />
viron health Perspect, 108: 1203-1207.<br />
Schlumpf M, Schmid P, Durrer S, Con-<br />
science M, Maerkel K, et al., (2004). Endo-<br />
crine activity and developmental toxicity<br />
of cosmetic uV filters--an update. Toxicology,<br />
205(1-2): 113-122.<br />
<strong>La</strong>tini g, Del Vecchio A, Massaro M, Verrotti<br />
A, DE Felice C. (2006). In utero exposure<br />
to phthalates and fetal development.<br />
Current M<strong>ed</strong> Chem, 13:<br />
2527-2534.<br />
Liu K, Lehmann KP, Sar M, Young SS, gaido<br />
KW. (2005). gene expression profiling following<br />
in utero exposure to phthalate<br />
Introduzione<br />
L ’ambiente<br />
che ci circonda è caratterizzato<br />
da una gran quantità<br />
di articoli che tutti i giorni, a vari<br />
fini utilizziamo; alcuni di essi sono<br />
gravati da rischi, tali da essere notificati<br />
nel sistema europeo di allerta<br />
rAPEX, sistema comunitario per<br />
lo scambio rapido di informazioni,<br />
istituito dalla direttiva 2001/95/CE,<br />
relativo all’allerta <strong>dei</strong> prodotti -che<br />
non siano alimenti, farmaci e dispositivi<br />
<strong>m<strong>ed</strong>ici</strong>-. <strong>La</strong> condivisione delle<br />
informazioni del sistema diviene<br />
anche condivisione di risorse, infatti<br />
m<strong>ed</strong>iante un applicativo software<br />
basato su Internet, contestualmente<br />
alle notifiche, vengono inviati al<br />
punto di contatto nazionale con<br />
la Commissione anche gli esiti degli<br />
esami di <strong>La</strong>boratorio, con i relativi<br />
certificati effettuati in qualsiasi<br />
Stato membro; questo permette<br />
quindi l’azione imm<strong>ed</strong>iata di sequestro<br />
da parte del Paese che abbia<br />
evidenziato l’articolo nella sua rete<br />
commerciale.<br />
Per i bambini, il contatto con articoli<br />
costituiti da giocattoli, articoli<br />
di cancelleria, puericultura è particolarmente<br />
stretto e prolungato<br />
nel corso della giornata: è quindi<br />
esters reveals new gene targets in the<br />
etiology of testicular dysgenesis. Biol reprod,<br />
73:180-92. Epub.<br />
8. garritano S, Pinto B, giachi I, Pistelli L, reali<br />
D. 2005. Assessment of estrogenic activity<br />
of flavonoids from M<strong>ed</strong>iterranean<br />
plants using an in vitro short-term test.<br />
Phyto<strong>m<strong>ed</strong>ici</strong>ne, 12: 143-147.<br />
9. Osoki AL, kennelly EJ. 2003. Phytoestrogens:<br />
a review of the present state of research.<br />
Phytother res 17: 845-869.<br />
10. Pinto B, Picard D, reali D. 2004. A recombinant<br />
yeast strain as a short term bioassay<br />
to assess estrogen-like activity of<br />
xenobiotics. Ann Ig 16: 579-585. ¢<br />
Prodotti a larga diffusione ritenuti<br />
pericolosi, il sistema di allerta rapex<br />
uno strumento utile alla vigilanza<br />
importante, al fine di una migliore<br />
sorveglianza, conoscere quali siano<br />
gli articoli più frequentemente considerati<br />
pericolosi e quali le sostanze<br />
chimiche implicate. ¢<br />
Obiettivi<br />
L ’obiettivo<br />
del presente studio è<br />
stato l’analisi di tutte le notifiche<br />
di allerta (ai sensi dell’articolo 12<br />
direttiva) inserite sul sito internet<br />
del sistema rAPEX relative all’anno<br />
2006, si sono valutate le categorie<br />
di prodotti, le popolazioni bersaglio<br />
e le sostanze chimiche principalmente<br />
coinvolte. ¢<br />
Metodi<br />
L ’analisi<br />
Aurelia Fonda, Salvatore Squarcione<br />
Ministero della Salute<br />
è stata effettuata utilizzando<br />
le 892 notifiche di allerta,<br />
ai sensi dell’articolo 12 della direttiva<br />
2001/95/CE, relative ai prodotti<br />
con rischio grave, integrate con le<br />
informazioni pervenute al Ministero<br />
della Salute dallo Sviluppo Economico,<br />
punto di contatto per la Commissione<br />
Europea. Per l’analisi <strong>dei</strong><br />
dati è stato utilizzato il programma<br />
statistico SSPP su piattaforma Windows.<br />
¢<br />
Risultati<br />
G li<br />
articoli più frequentemente<br />
implicati sono quelli utilizzati<br />
in casa (31%), il rischio ad essi<br />
connesso è un rischio elettrico -<br />
nel 74%- per non conformità alle<br />
norme di sicurezza del settore. Se<br />
però si considerano le notifiche relative<br />
ad oggetti utilizzati dai bambini<br />
(giocattoli, articoli di cancelleria,<br />
di puericultura, abbigliamento<br />
specifico, puntatori laser, accendini-fantasia<br />
mascherati da giocattoli)<br />
queste superano il 33% del totale. Il<br />
rischio chimico per alcune categorie<br />
di prodotti non è trascurabile: 16%<br />
delle notifiche relative ai giocattoli,<br />
68% di quelle dell’abbigliamento,<br />
73% di quelle degli articoli di cancelleria,<br />
78% delle notifiche <strong>dei</strong> cosmetici<br />
sono pericolose a causa di<br />
rilascio di sostanze chimiche. Le sostanze<br />
più rappresentate sono: il<br />
piombo, nelle vernici <strong>dei</strong> giocattoli -<br />
spesso insieme al cromo-, negli articoli<br />
per la scuola (matite e pastelli) e<br />
nei monili; i coloranti azoici nei tessuti,<br />
gli ftalati nei giocattoli morbidi<br />
e negli smalti per unghie, la formal<strong>dei</strong>de<br />
nei puzzle in legno.<br />
L’individuazione delle tipologie<br />
<strong>dei</strong> giocattoli più frequentemente<br />
coinvolti e le specifiche associazioni<br />
con le sostanze chimiche implicate<br />
risulta particolarmente utile per<br />
la vigilanza.<br />
Per i giocattoli, ad esclusione del richiamo<br />
Mattel, le informazioni del<br />
sistema di allerta hanno permesso<br />
al Ministero della Salute, in un anno<br />
circa, grazie all’azione <strong>dei</strong> Comandi<br />
Carabinieri per la Sanità, di individuare<br />
e sequestrare nove differenti<br />
tipologie di giocattoli, quantificabili<br />
in diverse migliaia di unità.<br />
studio ad hoc per valutare l’esposizione<br />
alla diossina nella provincia<br />
di caserta e analizzare l’associazione<br />
<strong>dei</strong> fattori di rischio (ambientali<br />
e alimentari) attraverso uno studio<br />
sui livelli di diossina e Pcb diossinasimili<br />
nel latte materno ¢<br />
la pandemia sileziosa - abstracts