La Pandemia siLenziosa - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri ...
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Iintegrazione<br />
ambiente<br />
e<br />
salute<br />
Sempre più evidenze scientifiche<br />
indicano nella qualità dell’ambiente,<br />
e negli stili di vita indotti dai<br />
consolidati scenari socio-economici<br />
e produttivi, condizioni di rischi<br />
per la salute quali potenziali cause<br />
di mortalità precoce <strong>ed</strong> aumento di<br />
patologie. Il governo <strong>dei</strong> determinanti<br />
ambientali è comunque complesso<br />
e, come la stessa Strategia<br />
Europea Ambiente e Salute del 2003<br />
evidenzia, necessita di un nuovo approccio<br />
integrato. Il percorso indicato<br />
dalla stessa Strategia prev<strong>ed</strong>e:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
il cesalpino<br />
l’integrazione delle informazioni,<br />
l’integrazione delle attività di<br />
ricerca,<br />
l’ulteriore integrazione delle<br />
istanze ambientali e sanitarie<br />
nelle politiche incidenti sui<br />
determinanti ambientali quali il<br />
trasporto, l’uso del territorio, la<br />
pianificazione urbana e le politiche<br />
energetiche;<br />
la comprensione integrata del<br />
ciclo degli inquinanti<br />
l’intervento integrato (di cui va<br />
valutata la fattibilità tecnico <strong>ed</strong><br />
economico, il rapporto costi<br />
benefici e le considerazioni di<br />
carattere etico), diretto verso la<br />
mitigazione dell’esposizione e/<br />
o verso gli effetti sulla salute.<br />
Ma nella Strategia è evidenziato<br />
come sia fondamentale anche l’integrazione<br />
<strong>dei</strong> soggetti interessati<br />
governativi (amministratori nazionali,<br />
regionali e locali) e non governativi<br />
quali ad esempio il pubblico <strong>ed</strong> il<br />
mondo accademico. I successivi atti<br />
europei (ad esempio, Piano d’Azione<br />
Ambiente e Salute) confermano<br />
l’importanza <strong>dei</strong> meccanismi di facilitazione<br />
e diffusione di una cultura<br />
ambientale consapevole e sostenibile<br />
nei cittadini e di formazione<br />
<strong>dei</strong> <strong>m<strong>ed</strong>ici</strong> per le tematiche ambiente<br />
e salute.<br />
I cittadini stessi sono ormai strumento<br />
fondamentale della governance<br />
ambiente e salute <strong>ed</strong> è atteso<br />
che trovino nella categoria m<strong>ed</strong>ica<br />
un riferimento di conoscenza e di<br />
indirizzo per comportamenti individuali<br />
di rilievo anche per la salute<br />
collettiva come già avviene per altri<br />
determinanti di salute.<br />
In questo contesto la moderna (e<br />
pro-attiva) introduzione dell’art.<br />
5 nel nuovo Codice deontologico<br />
<strong>dei</strong> M<strong>ed</strong>ici, quali operatori di tutela<br />
della salute, apre nuove frontiere<br />
per gli Ordini professionali chiamati<br />
a programmare progetti operativi<br />
e formativi per la diffusione in primo<br />
luogo tra gli stessi M<strong>ed</strong>ici della<br />
cultura ambiente e salute che,<br />
nel nostro Paese, ancora soffre anche<br />
di una limitata preparazione<br />
accademica.<br />
Tale prospettiva di attività è sotto<br />
molto punti di vista una sfida: gli<br />
scenari di rischio sono infatti molteplici,<br />
la gestione anche culturale<br />
del rischio percepito rispetto a<br />
quello reale non è un percorso sempre<br />
facile specie in condizioni di più<br />
Luciana Sinisi<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> M<strong>ed</strong>ici di Roma<br />
o meno latente sfiducia verso gli<br />
amministratori (se non addirittura<br />
verso risultanze scientifiche), l’attenzione<br />
alle popolazioni vulnerabili<br />
quali i bambini ancora necessita<br />
di sostanziale attività di ricerca cosi<br />
come la comprensione <strong>dei</strong> rischi del<br />
built environment rispetto a quelli<br />
derivati da inquinamento delle risorse<br />
naturali, le metodologie di<br />
valutazione d’impatto sulla salute<br />
ancora richi<strong>ed</strong>ono perfezionamenti<br />
e substrati informativi di qualità.<br />
Tale sfida, promossa dalla F<strong>ed</strong>erazione<br />
Nazionale, è accolta pienamente<br />
dall’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> M<strong>ed</strong>ici di roma, che<br />
intende avviare un primo programma<br />
per l’individuazione di progetti<br />
formativi <strong>ed</strong> operativi in applicazione<br />
del nuovo dettato deontologico.<br />
¢<br />
¢ Bibliografia<br />
• Art. 5 del nuovo Codice deontologico<br />
<strong>dei</strong> M<strong>ed</strong>ici: “Educazione alla salute<br />
e rapporti con l’ambiente”:<br />
“Il m<strong>ed</strong>ico è tenuto a considerare l’ambiente<br />
nel quale l’uomo vive e lavora<br />
quale fondamentale determinante della<br />
salute <strong>dei</strong> cittadini. A tal fine il m<strong>ed</strong>ico<br />
è tenuto a promuovere una cultura civile<br />
tesa all’utilizzo appropriato delle risorse<br />
naturali, anche allo scopo di garantire<br />
alle future generazioni la fruizione di<br />
un ambiente vivibile. Il m<strong>ed</strong>ico favorisce<br />
e partecipa alle iniziative di prevenzione,<br />
di tutela della salute nei luoghi di lavoro<br />
e di promozione della salute individuale<br />
e collettiva”. ¢<br />
la pandemia sileziosa