Il racconto di un catturando - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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poi correre a nascondersi nel<strong>la</strong> stanza che si apriva nel corridoio<br />
a sinistra poco prima del<strong>la</strong> porta <strong>di</strong> ingresso dell’Asilo delle Suore<br />
del Cottolengo era <strong>per</strong> me solo <strong>un</strong> gioco, anche se doveva essere<br />
<strong>un</strong> gioco molto importante, se è vero che le “regole” ci erano state<br />
date <strong>di</strong>rettamente dal<strong>la</strong> mamma con infinite raccomandazioni e<br />
forse anche qualche <strong>la</strong>crima. Ovviamente abbiamo sentito molto <strong>la</strong><br />
mancanza dei genitori (e anche degli zii), ma con noi c’era <strong>la</strong> Tata<br />
e <strong>la</strong> Tata, sin dal<strong>la</strong> nostra nascita, è sempre stata molto importante<br />
in famiglia e <strong>per</strong> noi bambini (quanto importante ad<strong>di</strong>rittura <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
nostra sopravvivenza, quali sacrifici abbia affrontato e quali rischi<br />
abbia corso <strong>per</strong> noi, lo avrei saputo solo molto dopo).<br />
Di Santa Vittoria non ricordo molto, se non il freddo, il fumo<br />
del<strong>la</strong> stufa e <strong>la</strong> poca luce che filtrava nel<strong>la</strong> stanzetta dove <strong>la</strong> nostra<br />
vita era rigidamente circoscritta: penso che solo <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> volte<br />
siamo usciti in <strong>un</strong> piccolo cortile circondato da alte (o almeno mi<br />
sembravano tali, ma certo lo erano abbastanza <strong>per</strong> far sì che<br />
non potessimo guardare all’esterno e dall’esterno non potessero<br />
vederci) mura. Abbiamo mai incontrato le suore del convento (<strong>di</strong><br />
c<strong>la</strong>usura?) che ci ospitava? Non mi sembra. Probabilmente è stato<br />
nel<strong>la</strong> stanzetta che costituiva praticamente il nostro mondo <strong>per</strong> il<br />
paio <strong>di</strong> mesi così trascorsi, che io ho <strong>per</strong>fezionato l’arte del<strong>la</strong> lettura<br />
ed ho letto e riletto le mie favole.<br />
Dopo questa parentesi triste e fort<strong>un</strong>atamente breve, ed<br />
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