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«In viaggio come a casa propria» - FFS

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scompartimento di prima classe in fondo al convoglio, in maniera che nessuno<br />

possa sorprenderlo alle spalle. Ora se ne sta lì a guardare fuori dal finestrino,<br />

con la valigetta posata nel sedile di fianco.<br />

Tra bellinzona e biasca non c’è altro che neve. Si vedono a malapena le<br />

case più grandi, pezzi di strada o alberi che sembrano fantasmi. Eppure l’uomo<br />

con il cappello tiene lo sguardo rivolto verso il finestrino. perché? Devo scoprirlo.<br />

provo ad avvicinarmi. In prima classe c’è un silenzio speciale, <strong>come</strong> se<br />

avessero risucchiato i rumori con un aspirapolvere. Non voglio insospettirlo,<br />

perciò mi siedo a pochi metri da lui e anch’io fingo di guardare fuori dal finestrino.<br />

Ho la sensazione che il mio uomo stia aspettando qualcosa … o qualcuno.<br />

Il treno rallenta, si ferma. Do un’occhiata dal finestrino e vedo che siamo a<br />

faido. Salgono alcuni passeggeri, con le guance rosse per il freddo e le giacche<br />

coperte di neve. forse potrei approfittare della confusione per … no, è<br />

meglio aspettare.<br />

Quando il treno riparte, mi accorgo che la visibilità sta migliorando, la neve<br />

cade meno fitta. Dal finestrino scorgo il cantiere di AlpTransit, me lo ricordo<br />

perché qualche mese fa mi hanno portato a visitarlo. Sembra una base marziana<br />

abbandonata, con le impalcature di ferro deserte e le baracche per gli<br />

astronauti.<br />

Tento di avvicinarmi ancora, quando si apre la porta in fondo ed entra il<br />

bigliettaio. Mi rendo conto di non avere un biglietto di prima classe. però potrei<br />

spiegare al bigliettaio quello che c’è in ballo, potrei convincerlo a darmi una<br />

mano. Cerco di attirare la sua attenzione, ma lui si limita a sorridermi e passa<br />

oltre. Va a chiedere il biglietto al mio uomo e a una donna che si è seduta di<br />

fronte a lui.<br />

Strano. Molto strano. E se anche il bigliettaio sapesse qualcosa? forse<br />

l’hanno avvisato di tenere d’occhio la valigetta. O forse non è un vero bigliettaio<br />

ma … A interrompere le mie riflessioni arriva la voce della donna. Sta parlando<br />

al telefono, proprio davanti all’uomo con la valigetta. Ride, dice che è riuscita a<br />

prendere il treno per un soffio. poi cade la linea. La donna dice pronto pronto,<br />

guarda il telefono, scuote la testa.<br />

Il mio uomo le sorride, le dice che è normale. Ci stiamo avvicinando al San<br />

Gottardo. Lei sorride e spegne il telefono. Accavalla le gambe. Soltando ora<br />

— 32 —

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