09.06.2013 Views

scarica il testo della relazione

scarica il testo della relazione

scarica il testo della relazione

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Signore del cielo e <strong>della</strong> terra si è fatto nostro servo e ha sofferto e sopportato per noi ogni<br />

cosa, quanto più non dobbiamo farlo noi per i fratelli, dal momento che siamo suoi imitatori<br />

e siamo stati messi al posto di Cristo. Infatti nel Vangelo troverete scritto come <strong>il</strong> Signore<br />

nostro si cinse con un panno, e prendendo l’acqua in una brocca venne da noi che eravamo<br />

sdraiati [per la cena] e lavò i nostri piedi, asciugandoli con <strong>il</strong> panno (cf. Gv 13,4-5).<br />

Facendo ciò, indicava la carità fraterna, perché facessimo così anche noi gli uni con gli<br />

altri. Se dunque <strong>il</strong> Signore ha fatto questo, voi diaconi non esitate a fare ciò con gli invalidi<br />

e i malati, poiché siete operai <strong>della</strong> verità, rivestiti a immagine di Cristo. Servite dunque<br />

con amore, senza mormorare o esitare, perché se fate così agite secondo l’uomo, non<br />

secondo Dio, e riceverete la vostra ricompensa secondo <strong>il</strong> vostro servizio nel giorno <strong>della</strong><br />

visita. Bisogna dunque che voi diaconi visitiate tutti coloro che sono nel bisogno; e quanti<br />

sono tribolati, informatene <strong>il</strong> vescovo: voi dovete essere la sua anima e i suoi sensi, pronti a<br />

eseguire ogni cosa e a obbedirgli» 66 .<br />

La “diaconia”, intesa come testimonianza di amore fraterno, si fonda in ultima<br />

analisi sull’imitazione di Cristo. È guardando a Cristo, che ha dato la sua vita in riscatto<br />

per noi (cf. Mt 20,26-28) e durante l’Ultima Cena ha lavato i piedi ai suoi discepoli (cf.<br />

Gv 13,4-5), che <strong>il</strong> diacono impara a servire i bisognosi, gli invalidi, i malati, i tribolati,<br />

gli anziani, gli orfani e le vedove, pronto, se <strong>il</strong> suo ministero lo richiede, a dare la vita<br />

per i fratelli. E poiché la carità presuppone l’unità, l’esercizio del ministero <strong>della</strong><br />

diaconia dev’essere svolto in perfetto accordo con <strong>il</strong> vescovo, di cui <strong>il</strong> diacono<br />

rappresenta l’orecchio e la bocca, <strong>il</strong> cuore, l’anima e i sensi. Poiché, se <strong>il</strong> vescovo<br />

rappresenta Dio Padre nella comunità, <strong>il</strong> diacono è figura di Cristo-servo.<br />

Sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o liturgico, compito del diacono è quello di assistere <strong>il</strong> vescovo<br />

durante l’offerta eucaristica e l’amministrazione del battesimo, e di mantenere l’ordine e<br />

la disciplina nell’assemblea.<br />

A partire dal terzo secolo, si va però delineando nella Chiesa anche un vero e<br />

proprio ministero delle donne, che consiste essenzialmente nel servizio ecclesiale<br />

concernente sia la preghiera sia le opere di carità e di assistenza alle donne anziane o<br />

malate. Importanti testimonianze sul ministero aus<strong>il</strong>iario femmin<strong>il</strong>e si trovano in<br />

Clemente Alessandrino, in Origene. Ma nella Didascalia degli Apostoli si parla<br />

esplicitamente anche delle donne-diacono, cui spetta <strong>il</strong> compito di occuparsi del rito<br />

dell’unzione prebattesimale delle donne, <strong>della</strong> catechesi delle neo-battezzate e <strong>della</strong><br />

visita alle ammalate67 .<br />

«[…] Quando delle donne scendono nell’acqua [battesimale], siano unte con l’olio<br />

dell’unzione <strong>della</strong> [donna] diacono.. Se poi non si trova presente una donna, e specialmente<br />

una che sia diacono, bisogna che sia <strong>il</strong> battezzante a ungere la battezzata. Ma se c’è una<br />

donna, e specialmente una che sia diacono, non è conveniente che le donne siano viste dagli<br />

uomini, ma [<strong>il</strong> battezzante] imponga le mani e unga solo <strong>il</strong> capo [<strong>della</strong> donna], così come<br />

anticamente erano unti i sacerdoti e i re in Israele. Allo stesso modo, anche tu [vescovo],<br />

imponendo le mani, ungi <strong>il</strong> capo di coloro che devono essere battezzati, uomini o donne.<br />

Quindi, tanto se battezzi tu stesso, quanto se ordini ai diaconi o ai presbiteri di battezzare,<br />

66 Didascalia 3,13 (Funk 212-216) = 16 (Vööbus 174-176; Tidner 59-62; trad. it. ripresa da: I ministeri,633s).<br />

67 Tuttavia, è loro vietato amministrare <strong>il</strong> battesimo e insegnare. Si tratta evidentemente di un ministero<br />

importante e ut<strong>il</strong>e, ma limitato solo ad alcune precise funzioni all’interno <strong>della</strong> comunità.<br />

26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!