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<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong><br />

17/1/2011-19/1/2011<br />

La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o<br />

parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue;<br />

MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto<br />

specificato nei contratti di adesione al servizio.


INDICE<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong><br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

«Dalle ditte straniere il 6% del Pil laziale»<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

La volata delle imprese etniche<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Partiti lacerati nella corsa verso le amministrative<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

«Servono procedure veloci»<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Ambulatori aperti di domenica ma Pronto soccorso al collasso<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

E Cutrufo torna alla carica: 60 consiglieri e 15 assessori<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

A un passo dall'incubo bancarotta il sindaco chiede aiuto a Berlusconi<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Templi e moschee, ecco la mappa delle fedi<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Rifiuti, bando della Provincia premiate le giunte virtuose<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Chi ha interesse a lasciare San Lorenzo nell'abbandono<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Conti, declassato il Campidoglio Alemanno: "Stimolo a fare meglio"<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Evasione da 35 milioni di euro: otto insospettabili in manette<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Crescono i luoghi di preghiera: oltre 250 nuovi centri per tutti i culti<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

San Lorenzo, blitz notturno nel mercato degli stupefacenti<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Dopo le telecamere, i punti luce: più sicurezza a Largo Sperlonga<br />

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19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Il debito resta ancora alto Cala il rating del Comune<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Metro A, raddoppia la stazione di San Giovanni: al via i lavori notturni<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Il sindaco: con Regina all'Auditorium un nuovo mecenatismo<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Polverini: "Terme di Fiuggi ai libici? Una vicenda priva di fondamento"<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Sos dai costruttori del Lazio occupazione e investimenti ko<br />

19/01/2011 Corriere della Sera - <strong>ROMA</strong><br />

Costruzioni, appalti in calo In sei mesi persi 8 mila posti<br />

19/01/2011 Corriere della Sera - <strong>ROMA</strong><br />

«Il Gp all'Eur? Bocciato per l'egoismo di pochi»<br />

19/01/2011 Il Tempo - Roma<br />

Tredici sindaci alla Polverini «Via le antenne di Monte Cavo»<br />

19/01/2011 Il Tempo - Roma<br />

Fabio Perugia f.perugia@iltempo.it Gerusalemme non se...<br />

19/01/2011 Libero - Roma<br />

Arriva la Guida per pregare in tutti i riti<br />

19/01/2011 Il Tempo - Roma<br />

Meno consiglieri delegati e stop ai doppi incarichi<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Mistero Tor Vergata Risorse fino a giugno<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Corsa a cinque per le Olimpiadi<br />

19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

La partita del riassetto urbanistico<br />

19/01/2011 Il Tempo - Roma<br />

Ora puntare tutto sulle olimpiadi<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Valanga di assunzioni senza concorso ecco la commissione fantasma<br />

19/01/2011 Corriere della Sera - <strong>ROMA</strong><br />

Campidoglio, abbassato il rating<br />

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19/01/2011 Libero - Roma<br />

Artisti e precari occupano il Metropolitan a suon di musica<br />

19/01/2011 Libero - Roma<br />

Archiviato il Gp di Formula 1 Roma investe sulle Olimpiadi<br />

19/01/2011 Corriere della Sera - <strong>ROMA</strong><br />

Meno deleghe Ma più assessori per allargare la maggioranza<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

"Deleghe ridotte e incompatibili con la presidenza delle commissioni"<br />

19/01/2011 Il Messaggero - <strong>ROMA</strong><br />

Nuova giunta, prima riunione: si comincia dalle periferie<br />

19/01/2011 Libero - Roma<br />

Tre assessori in più con l'aiuto del Senato<br />

19/01/2011 La Repubblica - Roma<br />

Casilino 900, ancora degrado e rifiuti Il Pd: "Fallito il piano rom del Comune"<br />

19/01/2011 Libero - Roma<br />

Casilino 900: da campo rom a discarica<br />

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<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong><br />

40 articoli


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 16<br />

IMMIGRAZIONE L'ECONOMIA SUL TERRITORIO<br />

«Dalle ditte straniere il 6% del Pil laziale»<br />

Giuseppe Roma, direttore generale del Censis PIÙ EMERSIONE «Il lavoro irregolare è un fenomeno in calo<br />

nelle imprese gestite da immigrati» DECENTRAMENTO «Le attività si stanno spostando dalla capitale verso<br />

l'hinterland»<br />

Daniela Mecenate<br />

Imprenditoria etnica in crescita, imprenditoria italiana in calo: un fenomeno che sembra riguardare tutta l'Italia<br />

e ancor più il Lazio, dove le imprese tricolori subiscono un colpo minore ma quelle straniere crescono più<br />

della media nazionale. Anche il Censis, l'istituto di ricerca che ogni anno elabora il Rapporto sulla situazione<br />

sociale del paese, riscontra lo stesso trend. Lo ribadisce Giuseppe Roma, direttore generale dell'istituto, che<br />

parla di «fenomeno di trasferimento».<br />

Quali sono le caratteristiche dell'imprenditoria etnica?<br />

Nell'integrarsi, gli immigrati stranieri hanno acquisito lo spirito e il modello tipicamente italiano: quello<br />

dell'autoimpiego, basato sulle microimprese. Un modello si gli stranieri stanno adottando con successo".<br />

Quali le peculiarità di Roma?<br />

Roma ha una grande potenzialità di attrazione. E poi è una città, per così dire, senza difesa, accoglie tutti a<br />

braccia aperte, è tollerante. Guardiamo il fenomeno dell'imprenditoria cinese, che sta conquistando un intero<br />

quartiere. Inoltre, essendo città turistica per eccellenza, non mancano gli spazi per chi vuole avviare attività<br />

nel commercio e nei servizi: anche dai nostri dati, infatti, a Roma e dintorni è questo il settore che cresce di<br />

più per l'imprenditoria straniera.<br />

E il balzo in avanti di Rieti e Viterbo come si spiega?<br />

Rieti e Viterbo sono arrivate tardi e solo ora registrano tassi di crescita importanti, che su piccoli numeri<br />

generano percentuali vistose. Penso inoltre che le attività si stiano decentrando mano a mano da Roma per<br />

espandersi ai suoi dintorni, fino al nord della regione. A Frosinone e Latina, invece, sono già molti gli stranieri<br />

attivi nell'agricoltura, nel turismo e nel commercio, ecco perché qui le percentuali di crescita sono un po'<br />

inferiori.<br />

Quali sono gli effetti di questo aumento di imprese straniere?<br />

Effetti di crescita per tutti: oggi sono parte del nostro sistema produttivo e se non avessimo le imprese<br />

straniere avremmo minor vivacità economica e sociale, anche dal punto di vista dell'occupazione.<br />

È possibile fare una stima di quanto pesano le imprese etniche sulla crescita del Pil?<br />

È difficile dirlo, perché è una realtà molto fluida e nella quale ancora c'è una percentuale di sommerso, ma<br />

con una certa approssimazione potremmo indicare un contributo che per il paese va dal 3 al 5% a seconda<br />

delle zone e che nel Lazio, per la presenza della capitale, potrebbe arrivare alla quota del 6%.<br />

Ed è destinata a crescere ancora a questi ritmi?<br />

Senza dubbio. Assistiamo anzi ad una sorta di turn-over. Il Lazio, come d'altronde l'Italia, è una regione<br />

"anziana" a bassa crescita demografica: le imprese straniere si stanno sostituendo alle nostre negli spazi<br />

lasciati ormai vuoti, quelli dove prevale il lavoro pesante come le costruzioni o l'agricoltura.<br />

Quanta parte di sommerso o di irregolare si nasconde ancora tra queste realtà?<br />

Sempre meno. Per alcuni immigrati la partita Iva è un vero e proprio simbolo di emancipazione, un<br />

traguardo. Si tratta di persone che hanno voglia di crescere e di integrarsi e appena possono si mettono in<br />

regola. Certo, è un lavoro differente dal nostro, che non conosce ferie né articolo 18: spesso si tratta di nuclei<br />

familiari molto motivati e coesi che lavorano senza sosta. Ma non credo che l'irregolarità sia più frequente che<br />

tra le imprese italiane.<br />

La contemporanea diminuzione dell'imprenditoria italiana ci deve preoccupare?<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 16<br />

Ci deve piuttosto stimolare. E far capire che è necessario tornare all'autoimprenditorialità, quella tipica degli<br />

anni '50 che poi ha generato il boom economico. Serve un nuovo entusiasmo, saper intravedere nuovi spazi<br />

e infilarcisi dentro. Come fanno gli stranieri. Loro sono stimolati dalle esigenze di sopravvivenza e dalla voglia<br />

di riscatto sociale: questo a noi italiani, ormai, manca, ma dobbiamo sforzarci di tornare a fare impresa.<br />

Insomma, non più solo impiegati.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

per la tabella fare riferimento al <strong>pdf</strong><br />

grafico="/immagini/milano/graphic/203//la16.eps" XY="3450 2125" Croprect="0 0 1439 2125"<br />

- Fonte: Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere<br />

Foto: Al vertice. Giuseppe Roma direttore generale del Censis<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 15<br />

IMMIGRAZIONE L'ECONOMIA SUL TERRITORIO<br />

La volata delle imprese etniche<br />

Studio della Fondazione Moressa: dal 2008 crescita del 10%, Rieti corre di più<br />

Daniela Mecenate<br />

La crisi non scoraggia l'imprenditoria etnica: nel Lazio sono oltre 67mila le aziende che hanno come titolari<br />

cittadini stranieri, per lo più immigrati dal vicino est Europa o da paesi in via di sviluppo. Il numero di<br />

imprenditori immigrati è salito, negli ultimi due anni (2008-2010), del 10% nel solo Lazio, oltre la media<br />

nazionale (+9,2%) con punte che arrivano al 16,2% a Rieti e al 15,9% a Viterbo, che si piazzano<br />

rispettivamente al quarto e al quinto posto tra le province italiane per maggiore crescita.<br />

A parlare di un trend che sorprende ancora di più se messo a confronto con quello delle imprese italiane e<br />

laziali, in calo dell'1,2% in misura omogenea in Italia e nel Lazio, è la Fondazione Leone Moressa. L'istituto di<br />

studi e ricerche sull'immigrazione, analizza la presenza multietnica delle imprese in Italia attraverso<br />

l'elaborazione dei dati forniti da Infocamere (aggiornati al III trimestre 2010), scattando la foto di un paese a<br />

due velocità: corre a buoni ritmi l'imprenditoria etnica, rallenta quella italiana. Una corsa che viene vinta dagli<br />

imprenditori stranieri anche nel Lazio, dove la sola città di Roma ne ospita la maggioranza: nella capitale<br />

sono oltre 56mila gli immigrati che si mettono in proprio, con un aumento del 13,5% rispetto a due anni fa.<br />

Aumento che la porta a guidare la classifica dei capoluoghi di regione, visto che Milano (oltre 73mila<br />

imprenditori) è cresciuta "solo" del 5,6 per cento. Ma a Roma, l'imprenditoria italiana se la passa un po'<br />

meglio che nel resto d'Italia, e riesce a guadagnare uno 0,9% di crescita. Poco, ma sempre meglio di un<br />

segno negativo.<br />

«Questo fenomeno - dice Valeria Benvenuti, ricercatrice della Fondazione - è spiegabile con la presenza<br />

demografica sempre più massiccia di cittadini stranieri nel nostro paese e soprattutto nel Lazio, dove Roma<br />

attrae moltissimi immigrati in cerca di opportunità: si tratta quindi di un naturale aumento delle dinamiche<br />

imprenditoriali che va di pari passo con la presenza numerica. Ma il fattore non è certo solo demografico.<br />

Probabilmente gli imprenditori stranieri sono riusciti ad intercettare una domanda che gli italiani non riescono<br />

più a soddisfare, ad esempio quella della comunicazione o del commercio dedicato proprio ai cittadini<br />

stranieri, o quello della ristorazione etnica o quello dei lavori considerati non più appetibili per gli italiani».<br />

A guardare i numeri della presenza straniera, vediamo che una percentuale consistente si colloca nel settore<br />

del commercio (31,5%), delle costruzioni (17,6%) e della ristorazione (8,4%). Ma la crescita maggiore va al<br />

settore dei servizi che registra un +12% grazie alla città di Roma, dove tipicamente quest'attività è molto<br />

praticata e dà lavoro al 13% degli stranieri presenti nella capitale. Se guardiamo alle varie province della<br />

regione, poi, vediamo che in tutte "vince" il settore del commercio tranne nella sola Rieti, dove è l'edilizia a<br />

farla da padrona in quanto a percentuale di imprenditori stranieri. «La crescita nel settore delle costruzioni -<br />

commenta ancora Benvenuti - non è necessariamente un segnale positivo. Potrebbe infatti far pensare al<br />

fenomeno di lavoratori che sono indotti ad aprire una partita Iva per farsi dare incarichi a costi ridotti pur di<br />

lavorare».<br />

Soddisfatto e per niente stupito Giancarlo Felici , assessore alle attività produttive della Provincia di Rieti,<br />

l'area che ha registrato la crescita maggiore: «La loro presenza - spiega - cresce grazie anche alle nostre<br />

politiche di accoglienza e per la lotta al lavoro sommerso e ci assicura il proseguimento di attività<br />

imprenditoriali che altrimenti si fermerebbero. Ad esempio quella delle piccole aziende di disboscamento o<br />

delle imprese che si occupano della potatura e raccolta delle olive o di quelle legate all'edilizia: attività sempre<br />

più in mano ai molti cittadini rumeni e albanesi. Che qui da noi riescono ad integrarsi bene e a lavorare con<br />

dignità e soddisfazione».<br />

Per quel che riguarda le nazionalità, forte ovunque la presenza di cittadini rumeni, che sono circa il 13% in<br />

tutto il Lazio e toccano la quota del 26% in provincia di Viterbo. Solo nella provincia di Frosinone risultano i<br />

cittadini del Marocco i più numerosi. Alta la presenza di immigrati del Bangladesh in tutta la regione (9,4%, al<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

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secondo posto) così come di cittadini cinesi (7,4%) che si concentrano soprattutto a Roma.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

+13,5% L'aumento nella capitale. L'incremento in due anni degli imprenditori stranieri<br />

5.620 Ristoranti e alloggi. Tanti nel Lazio gli immigrati che operano in questo settore<br />

17.505 Le attività commerciali. Quelle gestite da cittadini non italiani nella capitale<br />

24mila € Gli aiuti regionali. Il contributo agli immigrati che vogliono mettersi in proprio<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 12<br />

Politica. Nel Pdl contrasti tra ex Fi ed ex An - Nel Pd di fronte bersaniani e veltroniani<br />

Partiti lacerati nella corsa verso le amministrative<br />

Udc, Api, Fli e Mpa orientati a presentare candidati comuni<br />

Andrea Marini<br />

Un Pdl che deve metabolizzare l'azzeramento della Giunta Alemanno a Roma, che ha acuito i contrasti tra le<br />

anime del partito (tra ex Fi ed ex An, e, all'interno di questi ultimi, tra i seguaci degli uomini forti Alemanno,<br />

Rampelli e Augello). Un Pd già diviso tra ex Ds e ex margheritini (alcuni di questi migrati nell'Api di Rutelli) su<br />

cui ora piomba il contrasto Bersani-Veltroni. Un terzo polo di centro - l'alleanza tra Udc, Mpa, Api e Fli -<br />

ancora in divenire. Le forze politiche del Lazio si presentano in questo stato a pochi mesi dalle amministrative<br />

che coinvolgeranno 108 comuni in regione (si veda articolo a destra).<br />

La nascita della nuova Giunta Alemanno ha scontentato alcuni uomini forti del Pdl romano ex Forza Italia. Il<br />

senatore Stefano De Lillo - fratello di Fabio, che ha perso l'assessorato all'Ambiente - ha lasciato intendere<br />

che potrebbe uscire dal partito. Tra gli uomini forti del Pdl di area ex An, cioè il sindaco di Roma Gianni<br />

Alemanno, il senatore Andrea Augello e il deputato Fabio Rampelli, è quest'ultimo a lamentarsi, avendo perso<br />

una sua donna di riferimento, Laura Marsilio (ex assessore alla Scuola). I contrasti tra ex An e ex Fi hanno<br />

rallentato anche la scelta del candidato sindaco del Pdl a Latina, l'unico comune capoluogo del Lazio<br />

interessato dal voto in primavera. La scelta doveva essere effettuata già prima di Natale. «Non possiamo<br />

andare oltre gennaio - spiega Claudio Fazzone, senatore e coordinatore provinciale - il partito ha trovato<br />

un'intesa sul modo di procedere: saranno individuati 2-3 nomi con cui poi andremo a discutere con i nostri<br />

alleati, per primo l'Udc, che è sempre stato fedele al nostro fianco a Latina». Sullo sfondo, resta l'annunciata<br />

nascita della Fondazione del presidente della Regione Renata Polverini, che dovrebbe coagulare i consensi<br />

raccolti alle regionali (molto consistenti, a causa dell'esclusione della lista Pdl a Roma). Polverini ha<br />

comunque smentito la presentazione di proprie liste alle amministrative. «A noi ha solo parlato della<br />

Fondazione e non di liste», conferma Mario Brozzi, capogruppo alla Pisana della Lista Polverini.<br />

Il Pd è più avanti nell'individuazione dei candidati. «L'orientamento - spiega Francesco D'Ausilio,<br />

coordinatore del comitato regionale - è di ripartire dall'alleanza di centrosinistra, con Idv e Sinistra ecologia e<br />

libertà. Dove vengono accettate dagli altri partiti, saranno tenute primarie di coalizione per scegliere i<br />

candidati, altrimenti ci sarà una valutazione autonoma del Pd». Proprio questa domenica le primarie di<br />

coalizione a Latina hanno visto la vittoria di Claudio Moscardelli (consigliere regionale Pd e ex margheritino).<br />

Ma le contraddizioni tra le anime del partito rischiano di esplodere. Già lo scontro ex Ds e ex Margherita ha<br />

causato il passaggio degli uomini del senatore Riccardo Milana all'Api di Rutelli («Il partito si è spostato su<br />

posizioni ancorate alla storia dei Ds e del Pci», dice Milana). Un'emorragia che ha portato l'Api ad avere nel<br />

Lazio «150 amministratori», afferma Mino Dinoi, responsabile organizzativo ed elettorale regionale. Ora lo<br />

scontro Bersani-Veltroni a livello centrale rischia di deflagrare anche nel Pd laziale: ai bersaniani Nicola<br />

Zingaretti (presidente della Provincia di Roma) e Marco Miccoli (coordinatore Roma città) fa da contraltare il<br />

veltroniano Roberto Morassut (deputato ed ex segretario regionale Pd).<br />

Il terzo polo è orientato a presentare candidati comuni alle amministrative, ma non mancano le<br />

contraddizioni: l'Udc, per esempio, è con il centrodestra in maggioranza alla Regione (e con due assessori),<br />

come pure Fli, con il consigliere Francesco Pasquali. L'Api, con Mario Mei, invece, è all'opposizione. «In<br />

alcune amministrazioni - spiega Luciano Ciocchetti, vicepresidente Udc della Regione - governiamo da anni<br />

con il centrodestra, in altre con il centrosinistra. La nostra prima opzione è essere alternativi a Pd e Pdl, ma<br />

se ci sono alleanze a cui abbiamo partecipato che hanno amministrato bene grazie al nostro contributo, è un<br />

peccato distruggerle».<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA Luciano Ciocchetti Vicepresidente Regione Lazio Consigliere comunale<br />

Roma Nicola Zingaretti Presidente Provincia di Roma Marco Miccoli Area Bersani Luciano Ciocchetti<br />

Vicepresidente Regione Lazio Consigliere comunale Roma Nicola Zingaretti Presidente Provincia di Roma<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 12<br />

Marco Miccoli Area Bersani Coordinatore Roma Roberto Morassut Deputato Area Veltroni Pier Ferdinando<br />

Casini Pier Luigi Bersani Francesco Rutelli Salvatore Vigna (dal PD) Mario Mei (dal PD) Riccardo Milana (dal<br />

PD) Francesco Smedile (dal PD) Coordinatore Roma Roberto Morassut Deputato Area Veltroni Pier<br />

Ferdinando Casini Pier Luigi Bersani Francesco Rutelli Salvatore Vigna (dal PD) Mario Mei (dal PD) Riccardo<br />

Milana (dal PD) Francesco Smedile (dal PD)<br />

La mappa<br />

I partiti, i loro uomini forti nel Lazio e chi ha cambiato partito (evidenziato in giallo)<br />

grafico="/immagini/milano/graphic/203//la12ok4.eps" XY="2679 1833" Croprect="0 0 2679 1833"<br />

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<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato


19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 9<br />

INTERVISTAStefano PetrucciPresidente Ance Lazio<br />

«Servono procedure veloci»<br />

GEOGRAFIA DELLA CRISI «Soffrono soprattutto le medie imprese, con costi fissi maggiori rispetto alle<br />

piccole»<br />

«La situazione è drammatica. Le opportunità di lavoro e il volume di affari delle aziende sono in picchiata,<br />

soprattutto a causa del ribasso del mercato degli appalti pubblici. Se a questo aggiungiamo i ritardi cronici nei<br />

pagamenti e l'aumento della cassa integrazione, si capisce che il quadro sta diventando insostenibile».<br />

Stefano Petrucci, presidente dell'Ance Lazio-Urcel (costruttori edili) vede nero. E chiede procedure più snelle<br />

e uno scatto di efficienza alle pubbliche amministrazioni per tentare di uscire dal guado.<br />

Cosa la preoccupa di più di questo quadro congiunturale negativo?<br />

Sicuramente il crollo delle gare per le opere pubbliche. Fatto 100 il valore degli importi aggiudicati nel 2006,<br />

siamo precipitati nel Lazio a quota 20 nel 2010, mentre in Italia siamo sopra quota 60. È un dato rivelatore di<br />

un mercato regionale in caduta libera.<br />

Quali aziende soffrono di più?<br />

Le medie imprese, perché a differenza delle piccole, che hanno un'organizzaione più snella, sono più<br />

strutturate e hanno costi fissi maggiori. Se tagliano il personale sono a rischio destrutturazione, ma se non lo<br />

fanno rischiano perdite di bilancio.<br />

Come giudica il fatto che nel Lazio si registrano i ribassi più alti d'Italia?<br />

È un dato preoccupante, rivelatore di una concorrenza spietata tra imprese, disposte ad abbattere in maniera<br />

anomala i prezzi, pur di aggiudicarsi l'appalto. Ma i ribassi eccessivi mettono a rischio la qualità dei lavori e la<br />

sicurezza nei cantieri. Oltre rappresentare, in alcuni casi, una spia di possibili infiltrazioni malavitose.<br />

Quali soluzioni suggerite per cercare di invertire il trend?<br />

C'è bisogno di uno scatto di efficienza da parte delle amministrazioni pubbliche, a partire da un'accelerazione<br />

nei bandi e nell'aggiudicazione delle gare. Le poche risorse disponibili in questa fase vanno spese insomma<br />

presto e bene. Con un'avvertenza. Vanno appaltati solo quei lavori per i quali ci sono fondi disponibili.<br />

Altrimenti non si risolverà mai il problema del ritardo nei pagamenti che sta mettendo in ginocchio tante<br />

imprese.<br />

Gli investimenti degli enti locali però sono oggettivamente limitati dai vincoli del patto di stabiltà interno...<br />

Si tratta di vincoli che stanno bloccando lo sviluppo della regione. Il patto di stabilità interno va in qualche<br />

modo rivisto per sbloccare i fondi destinati al rilancio dell'economia, cominciando dalle infrastrutture.<br />

An. Ga.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Foto: Costruttore. Stefano Petrucci, presidente Ance Lazio-Urcel<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

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<strong>CRONACA</strong><br />

Ambulatori aperti di domenica ma Pronto soccorso al collasso<br />

I medici: dalla Regione operazione d'immagine Al Forlanini in sei ore tre sanitari hanno eseguito soltanto una<br />

Tac<br />

CARLO PICOZZA<br />

ALLORA, verrebbe da dire, i soldi per la sanità ci sono, eccome. Almeno così sembra a leggere "Porte aperte<br />

al cittadino", un progetto della Regione per attivare di domenica, a costi doppi, gli ambulatori ospedalieri che<br />

nei giorni feriali spesso restano chiusi il pomeriggio e anche la mattina per carenza di personale.<br />

Tant'è, in barba alla chiusura di ospedali, di reparti, posti letto e ai sacrifici imposti agli assistiti, cardiologi e<br />

radiologi con tecnici e infermieri al seguito, nei giorni di festa, aprono gli ambulatori di Cardiologia e<br />

Diagnostica radiologica (finora disertati) mentre i loro colleghi delle prime linee, quelle dell'Emergenza, dal<br />

Pronto soccorso alla Rianimazione, alla Terapia intensiva, sono sull'orlo del collasso per mancanza di<br />

operatori sanitari. «L'idea sbandierata dalla Regione è quella di abbattere le liste di attesa», critica dal San<br />

Camillo-Forlanini (che con il San Giovanni e il Sant'Andrea è stato individuato come sede per il progetto),<br />

Bruno Schiavo, segretario aziendale dell'Anaao, sindacato dei medici ospedalieri, «in realtà», continua,<br />

«"Porte aperte al cittadino" è solo una bassa operazione d'immagine». E con costi esosi per un Servizio<br />

sanitario regionale afflitto da un debito alle stelle (il più alto d'Italia) e un disavanzo fuori controllo.<br />

«Le liste d'attesa», rincara la dose dalla segreteria nazionale dell'Associazione, Sandro Petrolati, «si<br />

abbattono investendo nell'assunzione di operatori sanitari che garantiscano l'apertura degli ambulatori nei<br />

giorni feriali dalla mattina alla sera,a costi dimezzati». Già, perché un medico appena assunto costerebbe 37<br />

euro l'ora, un suo collega che presta attività negli ambulatori ospedalieri di domenica grava sul bilancio<br />

dell'ospedale per quasi il doppio (70 euro). «Ma il neoassunto», per Petrolati e Schiavo, «dovrebbe essere<br />

destinato, in via prioritaria, al Pronto soccorso, alla Rianimazione, alla Terapia intensiva». Dove i cittadini<br />

sono sottoposti quotidianamente a lunghe attese e dove sono diventate più alte le barriere di accesso.<br />

«I programmi operativi del Piano di rientro dal deficit», continua Schiavo, «mantenevano ferme le<br />

compatibilità tra il contenimento dei costi e la garanzia assistenziale, ma scelte come questa ribaltano ogni<br />

logica di contenimento del deficit e fomentano la rincorsa dei medici alle prestazioni aggiuntive».<br />

Una sorta di super-straordinario per una mini-produttività: domenica scorsa al Forlanini, un radiologo, un<br />

tecnico e un infermiere, costati complessivamente oltre 700 euro (al netto delle spese di gestione per<br />

ambienti e macchinari), in sei ore hanno eseguito una sola prestazione, una Tac, peraltro non urgente, il cui<br />

onere è stato salatissimo per tutti noi. C'è da chiedersi perché, allora tenere aperti gli ambulatori degli<br />

ospedali la domenica se non per una mera questione di facciata? Fumo negli occhi dei cittadini, insomma,<br />

che nei giorni feriali in lista di attesa possono anche morire se non hanno soldi per ricorrere alle prestazioni<br />

private o a quelle a pagamento in ospedale.<br />

Lo spreco IL PROGETTO La Regione apre di domenica gli ambulatori ospedalieri, spesso chiusi nei giorni<br />

feriali LE CRITICHE "È solo una bassa operazione di immagine", attacca l'Anaao, sindacato medici<br />

ospedalieri I COSTI Un medico neoassunto costerebbe 37 euro l'ora; 70 il suo collega in ambulatorio di<br />

domenica IL DEFICIT Questi superstraordinari, per una produttività minima, alimentano il deficit della sanità<br />

Foto: PRESTAZIONI AGGIUNTIVE L'apertura domenicale degli ambulatori? Superstraordinario per una<br />

miniproduttività: «Così», per l'Anaao, «cresce il disavanzo della sanità»<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

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La polemica Emendamento del vicesindaco-senatore al decreto Milleproroghe<br />

E Cutrufo torna alla carica: 60 consiglieri e 15 assessori<br />

Polemico Storace "Dopo i pasticci della nuova giunta cercano qualche sponda in più"<br />

UN EMENDAMENTO al decreto milleproroghe per portare stabilmente a 60 i componenti del Campidoglio e a<br />

15 gli assessori della giunta capitolina. Un emendamento che avrebbe effetto immediato e che porterebbe in<br />

giunta tre nuovi assessori rispetto agli attuali 12.<br />

Nel giorno dell'abbassamento del rating da parte di Fitch, Francesco Storace, leader della Destra, denuncia<br />

«lo scandalo» che ha anche una "firma": quella di Mauro Cutrufo, senatore e vicesindaco di Roma. È lui ad<br />

aver presentato l'emendamento che verrà discusso nei prossimi giorni dalla commissione Affari costituzionali<br />

del Senato prima che il milleproroghe arrivi in aula alla fine di gennaio.<br />

«Se è colpa di nessuno il rating certificato per il Comune, sappiamo di chi sarà merito il prossimo. Senatore<br />

Cutrufo - si chiede Storace in una nota - è proprio necessario mantenere quegli emendamenti da lei<br />

presentati in Senato per riaumentare le poltrone di assessori e consiglieria Romae in altre otto cittàa causa<br />

dei pasticci del suo sindaco?».<br />

Sì, perché l'emendamento non si riferisce soltanto a Roma ma comprende anche le altre 8 città<br />

metropolitane (tra cui Milano, Napolie Torino) nel resto d'Italia.<br />

«Un modo per cercare qualche sponda in più e trovare maggiore consenso», chiosa Storace.<br />

Così, se l'emendamento passasse, si tornerebbe alla situazione precedente alla Finanziaria approvata dal<br />

governo di Romano Prodi nel dicembre 2007 che tagliò le poltrone negli enti locali e si supererebbero i vincoli<br />

chiesti per Roma Capitale che riducevano i consiglieri a 48. «Alemanno ha problemi: ha avuto Parentopoli, ha<br />

voluto azzerare la giunta, ha creato scontenti e ora vorrebbe sanare la situazione chiedendo aiuto al Senato»,<br />

attacca Storace. «Non possiamo permetterci che a Palazzo Madama si discuta dei problemi politici di<br />

Alemanno». (m.fv.)<br />

Foto: VICESINDACO Mauro Cutrufo, senatore e vicesindaco<br />

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<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 3<br />

Il caso<br />

A un passo dall'incubo bancarotta il sindaco chiede aiuto a Berlusconi<br />

Lunedì il vertice. Sotto accusa la gestione delle aziende comunali Nel 2011 il "buco" previsto in bilancio<br />

supera i 160 milioni, 150 milioni il taglio ai trasferimenti<br />

GIOVANNA VITALE<br />

EORA il Campidoglio è un passo dalla bancarotta. Il verdetto di Fitch che ha abbassato i rating a lungo e<br />

breve termine sul debito comunale unito ai 150 milioni di minori trasferimenti disposti dal governo rischia di<br />

strangolare l'amministrazione di Roma. Ridotta ormai sul lastrico. Tanto da obbligare Alemanno a una mossa<br />

disperata: snobbato da Tremonti, cui ha inviato lettere e messaggi rimasti inascoltati, il sindaco lunedì vedrà<br />

Berlusconi per tentare di strappare le risorse fondamentali alla sopravvivenza. In dono poterà al premier una<br />

giunta nuova di zecca che, varata secondo i suoi desiderata, ha rafforzato l'anima azzurra del Pdl, salvato<br />

(via Cutrufo) l'alleanza coi democristiani, espulso l'unico dei finiani.<br />

È la sola strada che resta prima del fallimento. Sono mesi che il ragioniere generale Maurizio Salvi suona<br />

l'allarme sui conti in rosso e la necessità di frenare la folle corsa della spesa corrente, lievitata oltre i livelli di<br />

guardia e foriera di uno "sbilancio" compreso tra i 160 e i 200 milioni di euro. Da settimane l'ex assessore<br />

Maurizio Leo s'era messo a studiare le contromisure per sterilizzare il poderoso taglio voluto dal Tesoro che,<br />

se trasferito per intero sul Bilancio di previsione 2011, lo avrebbe costretto a ridurre drasticamente il budget di<br />

tutti gli assessorati (fino al 40% quello di scuola, sociale, cultura e personale), a cancellare una serie di servizi<br />

essenziali e ad abbattere il livello di tutti gli altri.<br />

Un'autentica emergenza finanziaria che ora toccherà al suo successore, Carmine Lamanda, fronteggiare. È<br />

stata ieri l'agenzia internazionale di rating a smascherare, con la sua decisione, l'allegra gestione di<br />

Alemanno in Campidoglio e dei suoi presunti manager nelle società controllate, che hanno continuato a<br />

macinare debiti (anche imbarcando personale a iosa: vedi alla voce Parentopoli) nonostante le rispettive<br />

casse non fossero esattamente floride. Il declassamento, scrive infatti Fitch, «riflette le persistenti tensioni di<br />

liquidità, in parte dovute alla debolezza del bilancio corrente di Roma, in un contesto di prevista crescita del<br />

debito sia del Comune che delle aziende partecipate», tanto più grave perché imputabile esclusivamente al<br />

governo di centrodestra, dal momento che «le passività antecedenti all'aprile 2008 (data di elezione di<br />

Alemanno ndr) sono state segregate nella gestione commissariale del Comune». Tradotto significa che<br />

l'attuale amministrazione, sebbene sia nata depurata dai debiti pregressi accollati allo Stato, in questi tre anni<br />

scarsi non ha saputo tenere sotto controllo i conti e ha generato nuovi buchi.<br />

Fra le cause scatenanti, la pessima performance delle ex municipalizzate. «Il rapporto debito/entrate -<br />

prevede difatti Fitch - raddoppierebbe qualora si consolidasse anche il debito finanziario delle aziende<br />

dipendenti, principalmente Ama ed Atac»: la prima ha un'esposizione bancaria di «circa 700 milioni di euro<br />

dopo la ristrutturazione», mentre «il possibile taglio dei trasferimenti regionali per il trasporto pubblico locale<br />

rischia di aggravare la già difficile situazione di liquidità di Atac, rendendo la società ancora più dipendente<br />

dalle anticipazioni di cassa del Comune». Se a questo si aggiunge la scarsa liquidità delle casse capitoline,<br />

dovuta anche ai «bassi tassi di riscossione sugli 800 milioni di euro di entrate extratributarie», ecco che<br />

rimettere in sesto il bilancio diventa un'impresa. Possibile solo con un intervento del premier, appunto. Perché<br />

ormai il ministro del Tesoro non si fida più. E non vuole saperne di concedere altri privilegi a un sindaco che,<br />

salvato nel 2008 dal rischio default, ha dilapidato così malamente il suo "regalo".<br />

Una diffidenza che Alemanno sta pagando sulla sua pelle. Costringendolo, nella famosa notte prima del<br />

rimpasto, a cedere ai ricatti del tandem azzurro Cicchitto-Sammarco e del senatore post-An Andrea Augello.<br />

Lo ha raccontato ieri l'ex assessore alla Cultura, Umberto Croppi, sacrificato sull'altare del bilancio comunale:<br />

«Il sindaco ha bisogno di loro per vincere l'ostracismo di Tremonti. Il pressing dei parlamentari romani sul<br />

governo, al punto in cui siamo, è decisivo. Se infatti non si riducono i tagli ai trasferimenti e non verranno<br />

riconosciute nuove risorsea Roma capitale, nel 2011 la città arriverà alla paralisi».<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 3<br />

Foto: ASSESSORE Carmine Lamanda è da venerdì il terzo assessore al bilancio del comune di Roma. Ha<br />

preso il posto di Maurizio Leo che, a sua volta, aveva sostituito Ezio Castiglione.<br />

Lamanda ha lavorato in Banca d'Italia ed è stato dg di Capitalia<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 11<br />

I dati sulle comunità: nella capitale i musulmani incidono per il 18%. È cittadino straniero un sacerdote in<br />

servizio su 5<br />

Templi e moschee, ecco la mappa delle fedi<br />

La guida Caritas ai luoghi di culto per migranti. A Roma e provincia sono 256<br />

ANNA RITA CILLIS<br />

LA MAPPATURA della fede in cittàe nel suo hinterland.<br />

Osservatorio privilegiato per conoscere più da vicino le comunità migranti attraverso i luoghi del culto<br />

religioso, luoghi in cui si intrecciano storia, arte e fede. Per questo la "Guida ai luoghi di incontro e preghiera<br />

degli immigrati" nella Capitale e in provincia, realizzata dalla Caritas diocesana e dall'ufficio Migrantes della<br />

diocesi, non è un vademecum qualsiasi. Perché per realizzarla, spiega Franco Pittau, coordinatore del<br />

Dossier statistico Immigrazione, «sono state coinvolte tutte le comunità. E i membri della Caritas, i<br />

"camminatori" come li chiamiamo noi, sono andati direttamente nei centri di preghiera, hanno conosciuto le<br />

persone che li frequentano, visto come vivono. Per questo - aggiunge - ritengo si tratti di un'opera di tutti e<br />

per tutti».<br />

E se è vero che attraverso la conoscenza dell'altro si abbate il muro della reticenza il nuovo lavoro della<br />

Caritas fa un passo avanti, svelando con cifre, dati e testimonianze dirette su come vivono gli stranieri sul<br />

nostro territorio. Così la guida offre al lettore informazioni dettagliate, contatti, numeri utili e descrizioni delle<br />

attività religiose di 256 centri di culto, di cui 208 nella Capitalee 48 nei paesi dell'hinterland.<br />

Si scopre così che sono 153 i luoghi di preghiera cattolici (di cui 23 fuori le mura); seguono 35 ortodossi, 34<br />

protestanti, 19 musulmani, 7 ebrei, 6 buddisti e uno per induisti e sikh: in tutto 34 in più rispetto al 2008. Tra le<br />

informazioni anche la diffusione territoriale delle comunità religiose immigrate: i cristiani sono il 65% nella<br />

Capitale e il 76,5% negli altri comuni della provincia, mentre i musulmani incidono a Roma per il 18%.<br />

Viceversa, i fedeli induisti e buddisti sono prevalentemente concentrati in città. A fare eccezione sono le<br />

migliaia di sikh e indiani che vivono nell'area pontina, tra le province di Latina e Roma. Il lavoro mette in<br />

rilievo la «vocazione di Roma - spiega il direttore della Caritas romana, monsignor Enrico Feroci - come<br />

centro del cattolicesimo, e, allo stesso tempo, luogo in cui la libertà religiosa trova la sua massima<br />

espressione e dove, in un clima di pace, le diverse fedi sono chiamate a confrontarsi e collaborare per il<br />

riconoscimento dei diritti umani e la solidarietà». Un progetto che, per Sveva Belviso, assessore capitolino<br />

alle Politiche sociali, «aiuta le persone a ritrovare la loro identità attraverso i luoghi di culto, che non sono solo<br />

posti per pregare ma diventano centri culturali dove svolgere anche altre attività».<br />

Nella comunità multireligiosa ci sono anche 621 sacerdoti stranieri in servizio pastorale nel Lazio, 292 dei<br />

quali soloa Roma (doveè non italiano un religioso ogni 5). Sacerdoti che, oltrea occuparsi delle parrocchie,<br />

seguono anche i loro connazionali. La loro provenienza diversificata, sottolinea la guida, «conferma la<br />

dimensione universale della chiesa e l'arricchisce di una sensibilità religiosa differenziata. Una dimensione<br />

sconosciuta nel passato, quando eravamo noi a inviare missionari nei loro paesi», che - conclude il volume -<br />

costituisce di per sé «una condanna radicale dei comportamenti ispirati al razzismo praticata da sedicenti<br />

bravi cristiani».<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 1<br />

L'iniziativa<br />

Rifiuti, bando della Provincia premiate le giunte virtuose<br />

ANNA RITA CILLIS<br />

PER ridurre i rifiuti bisogna produrne meno. Ne è convinto Nicola Zingaretti. Per questo la Provincia intende<br />

premiare le amministrazioni dell'hinterland che adottano iniziative concrete per limitarli.<br />

PER questo Palazzo Valentini pubblicherà a giorni il bando "4R Comuni: Rifiuti, Risorse da Ridurre,<br />

Riciclare" aperto a tutte le 120 realtà comunali che abbracciano la Capitale. Progetto per il quale, aggiunge<br />

Zingaretti, saranno investiti «200mila euro».<br />

MA, a due anni e mezzo di distanza, ovvero da quandoè partita la "guerra" contro i rifiuti di via IV novembre<br />

la Provincia è riuscita a portare la «raccolta differenziata nelle abitazioni di 350mila cittadini». Ora l'obiettivo<br />

della Giunta della Provincia, ha spiegato il presidente Zingaretti è di «coinvolgerne un milione entro il 2012».<br />

Da giugno 2008 Palazzo Valentini, ha finanziato progetti per 56 comuni (su 120) per un totale di 850mila<br />

abitanti e 24 milioni di euro investiti. Dati, questi, che lo stesso Zingaretti ha presentato ieri facendo il punto<br />

sulla raccolta differenziata nella provincia di Roma. «Il nostro è un grandissimo risultato- ha detto Zingaretti-<br />

se si pensa che siamo partiti da 27mila abitanti serviti dalla raccolta differenziata. È una rivoluzione ecologica,<br />

il più grande aumento del servizio mai registrato in Italia». Prossimo passo la pubblicazione del bando<br />

"Ecofeste" per incentivare proloco ed enti localia produrre meno rifiuti durante feste e sacre.<br />

Nel frattempo oggi pomeriggio Polverini Alemanno e Zingaretti si incontreranno per "ragionare" sul tema<br />

rifiuti.<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 1<br />

La lettera<br />

Chi ha interesse a lasciare San Lorenzo nell'abbandono<br />

CARLOS RAUL MAGNANTE<br />

CARO direttore, sono le 3,30 del mattinoe mi trovo in casa mia che lavoro: devo finire alcuni documenti e mi<br />

manca il tempo. Vivo nel quartiere di San Lorenzo che, a Roma, fino a pochi anni fa significava essere in un<br />

paese, ed io l'ho scelto per questa ragione. Oggi non è più così.<br />

Oggi è stato volutamente abbandonato alla malavita, alla violenza ed al malcostume.<br />

Circa 5 minuti fa, dalla finestra di casa mia, ho assistito a scene di violenza da parte di un gruppo di ragazzi<br />

di lingua araba che, ubriachi, si tiravano bottiglie di birra vuote colpendo auto e lasciando vetri rotti sulla<br />

strada. Non è certamente la prima volta che succede, e mi chiedo quale sia la ragione per cui chiunque,<br />

quando arriva in questo quartiere, si senta libero di rompere tutto, spacciare droga, ubriacarsi e rompere le<br />

macchine parcheggiate.<br />

Ovviamente da qualche tempo sono comparsi gruppi di ragazzi che «gestiscono» il parcheggio pubblico<br />

vicino al Parco dei Caduti, o spacciano agli angoli delle strade... e di questo sono certo perché sono stato<br />

oggetto di offerte.<br />

Non vorrei essere considerato un illiberale di sinistra, forse anche magistrato, ma la verità è che negli ultimi 3<br />

anni questo quartiere è stato portato al degrado in maniera scientifica.<br />

FORSE, seguendo la logica che dice che «è meglio tenerli insieme» per sapere dove si trovano, hanno<br />

creato un vero e proprio imbuto nel quale parcheggiare gli idioti. Appare poi evidente, secondo me, che vi sia<br />

una commistione tra le forze dell'ordine ed esercenti: e basti sapere che se si chiamano i militari, e io l'ho<br />

fatto a tutte le ore per diverse volte, o non vengono o non fanno nulla: un giretto e poi via. Ma questo non è<br />

illegale oltre che immorale! Forse non so rappresentare il mio dissenso in maniera corretta, tuttavia mi<br />

sembra che ciò che sta accadendo qui, e non soltanto qui, appartenga ad una scelta voluta e scaltra di chi ha<br />

scelto di non interviene lì dove non trova voti.<br />

Si immagini che in più di una occasione i residenti hanno deciso di trascorrere la notte organizzando eventi<br />

nella piazza della chiesa di San Lorenzo pur di impedire che fosse invasa da gente bruttissima, senza alcun<br />

senso civico e violenta (bottigliate, musica alle 4, bottiglie di vetro lanciate dentro le finestre degli<br />

appartamenti). San Lorenzo è un quartiere popolare e lo è sempre stato, ma lo stanno trasformando<br />

scientificamente in un «ghetto»... e mi chiedo il perché e mi chiedo inoltre perché l'amministrazione non<br />

intervenga. Vuole forse il signor sindaco che tutti resti così?<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 2<br />

<strong>CRONACA</strong> IL GOVERNO DELLA CITTÀ Bilancio in rosso<br />

Conti, declassato il Campidoglio Alemanno: "Stimolo a fare meglio"<br />

Il rating di Fitch scende ad "A+". Bocciati gli ultimi 3 anni La valutazione nata da "persistenti tensioni di<br />

liquidità e prevista crescita del debito"<br />

MAURO FAVALE<br />

DA "AA-" ad "A+", da "F1+" a "F1". Lettere, cifre e simboli che cambiano. In peggio. Sono le "classi" di rating<br />

assegnate da Fitch, agenzia internazionale di valutazione del credito, che ieri ha declassato il Comune di<br />

Roma: il rating di lungo termine si è ridotto da più che buono a medio (da AA - ad A+), come quello di breve<br />

termine (da F1+ a F1). E così, nemmeno una settimana dopo il varo della nuova giunta, Gianni Alemannoe la<br />

sua squadra (Carmine Lamanda, nuovo assessore al Bilancio, in testa) si trovano ad affrontare la prima<br />

grana.<br />

Per Fitch «le prospettive sono stabili», ma la valutazione dell'affidabilità creditizia del Campidoglio peggiora<br />

poiché «riflette le persistenti tensioni di liquidità, in parte dovute alla debolezza del bilancio corrente di Roma,<br />

in un contesto di prevista crescita del debito, sia del Comune che delle aziende partecipate». Nella nota<br />

diffusa dall'agenzia si legge che «il ratingè stato ridotto nonostante il bilancio di Roma sia stato sollevato dalle<br />

passività antecedenti aprile 2008, inclusi 6,5 miliardi di euro di mutui e prestiti obbligazionari». Fitch punta<br />

dunque il dito sui tre anni di gestione Alemanno e avverte che «la mancata rimozione dei fattori che generano<br />

tensioni di liquidità potrebbe portare ad un ulteriore peggioramento del rating».<br />

Il sindaco fa buon viso a cattivo gioco: «Il calo del rating è uno stimolo a fare meglio». Imputa in parte questa<br />

valutazione al peso della «situazione di Atac. Attendiamo la fine del mese per avere il nuovo piano<br />

industriale, attraverso il quale sarà possibile risanare l'azienda e recuperare questo mezzo punto che ci è<br />

stato sottratto». Per il neoassessore Lamanda, «il peggioramento del giudizio si fonda sulla riduzione del<br />

margine operativo rispetto alle entrate correnti di bilancio, piuttosto che sull'indebitamento del sistema<br />

bancario». Colpa della «flessione dei trasferimenti statali e regionali destinati al Comune e della conseguente<br />

necessità di provvedere con risorse proprie a una serie d'interventi che, in precedenza, trovavano copertura<br />

nel bilancio dello Stato o della Regione». Nonostante i problemi, Lamanda è ottimista: «Il rating può essere<br />

recuperato se dimostreremo una forte capacità di reazione». Opinione diversa quella dell'opposizione. Per il<br />

vicepresidente della commissione Bilancio, Alfredo Ferrari, Pd, «il declassamento certifica il fallimento delle<br />

politiche economiche della gestione Alemanno». Di «responsabilità del sindaco» parla anche Marco Causi,<br />

deputato Pd ed ex assessore al Bilancio. Per l'Udc, quello di Fitch «è un campanello d'allarme da non<br />

sottovalutare».<br />

Difende il sindaco Federico Guidi, presidente della commissione Bilancio: «Nessun fallimento nella gestione<br />

delle politiche economiche. Il report di Fitch evidenzia che le misure già adottate per rafforzare il bilancio<br />

attendono di essere implementate».<br />

La scheda IL RATING Il rating è un modo per classificare aziende o soggetti pubblici in base alla rischiosità<br />

dei loro bilanci LA VALUTAZIONE A+ Il rating si esprime con alcune lettere.<br />

Quella assegnata al Campidoglio indica media qualità LA VALUTAZIONE F1 Roma è stata declassata sia<br />

nel lungo sia nel breve termine, passando da F1+ a F1<br />

Foto: Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno<br />

Foto: DECLASSATO La facciata del Campidoglio, sede del Comune di Roma. Ieri i conti del Comune sono<br />

stati declassati da Fitch<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 35<br />

MAXIFRODE ALL'ERARIO "Arruolavano" manodopera ma non pagavano imposte e contributi Poi la fuga<br />

all'estero<br />

Evasione da 35 milioni di euro: otto insospettabili in manette<br />

Imprenditori e professionisti nel mirino della Guardia di Finanza<br />

GIULIO DE SANTIS<br />

Una "frode umanitaria" dal valore di 35 milioni di euro architettata per far pagare allo Stato le pensione dei<br />

lavoratori impiegati in società private. Una forma di finanza creativa, detta "umanitaria" perché garantiva i<br />

contributi pagati agli impiegati, che era stata messa in piedi da un gruppo di commercialisti e imprenditori finiti<br />

ieri in carcere al termine di un'operazione della Guardia Finanza. I nomi dei principali c o m p o n e n t i della<br />

presunta banda arrestati ieri dalle Fiamme Gialle sono Stefano Di Veroli, 47 anni, re della catena di cartoleria<br />

C'Art; Angelo Capriotti, 49 anni, finito nel mirino della magistratura nel 2005 nell'ambito dell'inchiesta sulle<br />

"carceri d'oro"; e Maurizio Tempestilli, 44 anni, il ragioniere ideatore della frode. Le manette ai polsi sono<br />

scattate anche per altri cinque professionisti tra commercialisti e imprenditori. In totale gli indagati della<br />

Guardia di Finanza sono 52, tutti accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e associazione a delinquere.<br />

Le 41 aziende coinvolte sono imprese edili, esercizi commerciali, bar e negozi. Nata nel 2009 l'indagine,<br />

coordinata dal procuratore Giancarlo Capaldo e dal pubblico ministero Francesca Loy, è uno dei tanti tronconi<br />

della "madre di tutte le inchieste finanziarie" Telecom Fasteweb. Infatti Capriotti, seppure con un ruolo<br />

marginale, compare in un'inchiesta sulla Selex, società del gruppo Finmeccanica. Le Fiamme Gialle, oltre agli<br />

arresti, hanno sequestrato appartamenti e conti correnti per un valore di circa 20 milioni di euro. La cifra<br />

evasa attraverso questo meccanismo sarebbe di 35 milioni di euro in contributi e imposte secondo gli<br />

accertamenti della Procura. Nella lista dei beni sequestrati campeggia la bellissima Villa Ricordi, ad Ariccia,<br />

dove vive Tempestilli, la mente della frode, che, durante una maldestra fuga tentata scavalcando le mura di<br />

cinta, si è fatto lanciare dalla finestra una sacca con dentro 90mila euro. Le fiamme gialle hanno invece<br />

trovato 300mila euro a casa di Capriotti, che ha cercato di giustificare la presenza della somma di denaro<br />

sostenendo di averla vinta al Bingo. Secondo la Procura, il gioco delle tre carte messo in piedi da Tempestilli<br />

prevedeva la creazione di una serie di società fantasma a cui gli imprenditori facevano finta di rivolgersi per<br />

avere a disposizione manodopera da impiegare nelle loro aziende. Secondo la ricostruzione degli<br />

investigatori, i contributi previdenziali sarebbero sempre stati a carico delle società fantasma che<br />

scomparivano all'estero appena scattava l'obbligo di pagare i versamenti pensionistici. Il meccanismo era<br />

pensato affinché i lavoratori fossero comunque tutelati perché era lo Stato che copriva i buchi lasciati dalle<br />

società fantasma.<br />

Foto: Un rapinatore ripreso dalle telecamere mentre assalta una farmacia<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 34<br />

LA CITTÀ CHE CAMBIA Caritas e Migrantes pubblicano la guida per gli immigrati: messe e solidarietà Nella<br />

Capitale e nell'hinterland 300 mila i cristiani, 70.000 i musulmani<br />

Crescono i luoghi di preghiera: oltre 250 nuovi centri per tutti i culti<br />

Sono 34 in più rispetto al 2008. Quelli per cattolici i più numerosi<br />

LAURA BOGLIOLO<br />

Quindici nuovi luoghi di culto per i cattolici e sette per i musulmani rispetto al 2008. Seicentoventuno<br />

sacerdoti stranieri nel Lazio, di cui 292 a Roma. A Monte Antenne c'è la più grande moschea d'Europa. A<br />

Pietralata nascerà un nuovo centro per i buddisti. In tutto sono 256 i luoghi di culto e di preghiera (208 nella<br />

capitale e 48 nei paesi dell'hinterland): 34 in più rispetto a tre anni fa. Roma sempre più multietnica e<br />

multireligiosa: è il quadro che emerge dalla quinta edizione della Guida ai luoghi di culto per gli immigrati<br />

realizzata dalla Caritas diocesana di Roma e dall'Ufficio Migrantes della Diocesi. Una mappa dettagliata a<br />

disposizione delle comunità straniere di Roma e provincia con indirizzi, numeri di telefono e orari dei centri di<br />

preghiera ma anche informazioni per trovare un sostegno e la strada giusta per l'integrazione. Dal Centro alla<br />

periferia (soprattutto nel XIII e nel VI Municipio) nascono nuovi luoghi di aggregazione religiosa per gli<br />

stranieri. «La guida ci mostra la vocazione della città di Roma centro del cattolicesimo, e, allo stesso tempo,<br />

luogo in cui la libertà religiosa trova la sua massima espressione» ha commentato ieri il direttore della Caritas<br />

monsignor Enrico Feroci durante la presentazione del volume, realizzato in collaborazione con gli assessorati<br />

alle Politiche sociali di Comune e Provincia di Roma.Aumentano soprattutto i centri per i cattolici (+15),<br />

seguiti dai luoghi per pregare destinati agli ortodossi (+8), musulmani (+7), ebrei (2), buddisti (1) e protestanti<br />

(1). Tra gli stranieri (405.657 a Roma e Provincia, 320.409 nella Capitale) i più numerosi sono i cristiani,<br />

300mila (il 65% a Roma e il 76,5% negli altri comuni), seguiti dai musulmani, oltre 70 mila (il 18% tra gli<br />

immigrati a Roma e il 12% tra quelli della provincia) e dagli induisti (oltre 9mila). I centri di culto più numerosi<br />

restano quelli della comunità cattolica (153), seguiti da quelli ortodossi (35), protestanti (34), musulmani (19),<br />

ebrei(7), buddisti (6), induisti (1) e sikh (1). Nella comunità cattolica i luoghi di preghiera più numerosi sono<br />

quelli dei filippini (45) e dei latino-americani (19) dislocati un po' in tutta la Capitale. Tra gli ortodossi i centri di<br />

culto più diffusi sono quelli della comunità romena, che resta la più numerosa a Roma e provincia (139.821),<br />

seguita da quella filippina (28.628) e polacca (20.302). C'è la parrocchia della Natività di N.S.G.C. di via<br />

Gallia (IX Municipio) che ospita la comunità romena ortodossa, ma anche quella di S. Giuseppe Cottolengo a<br />

Valle Aurelia. «I romeni vengono in Italia per lavorare - dice padre Augustin Gheorghiu, responsabile della<br />

chiesa e consigliere diocesano nei luoghi di culto trovano conforto spirituale e un aiuto pratico». Si prega, ma<br />

si creano anche iniziative di solidarietà, come sportelli d'ascolto e corsi di italiano. I luoghi di culto dei<br />

protestanti si trovano soprattutto in Centro, ma anche nel VII, IX e XI Municipio. Crescono rispetto a due anni<br />

fa anche i centri per i musulmani, presenti soprattutto in periferia, a Torpignattara, Centocelle, Prenestino e<br />

Magliana. «Sono luoghi di incontro e integrazione» aggiunge il portavoce del Centro islamico di Roma. Sulla<br />

stessa linea, Denis Kibangu Malonda, coordinatore delle comunità cattoliche africane francofone. «La guida è<br />

un impegno a vincere le diffidenze verso le atre religioni» ha aggiunto monsignor Feroci. «I luoghi di culto per<br />

gli stranieri - ha c o m m e n t a t o monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore di Migrantes sono un supporto<br />

fondamentale al processo di integrazione». «Un progetto importante - ha sottolineato l'assessore alle<br />

Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso - che aiuta le persone a ritrovare la loro identità attraverso i<br />

luoghi di culto, che non sono solo posti per pregare ma diventano centri culturali dove svolgere altre attività».<br />

Claudio Cecchini, assessore alle Politiche sociali e per la Famiglia della Provincia, oltre a sottolineare<br />

l'importanza del dialogo interreligioso, ha criticato «certe politiche miopi che non considerano l'importanza di<br />

concedere la cittadinanza agli stranieri nati in Italia».<br />

Foto: Accanto l'appartenenza religiosa degli immigrati a Roma A sinistra la Pasqua ortodossa alla chiesa di<br />

San Teodoro al Palatino<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 33<br />

ANTIDROGA Task force della polizia nel quartiere: 8 arresti, oltre cento identificati<br />

San Lorenzo, blitz notturno nel mercato degli stupefacenti<br />

La cocaina nascosta anche nelle cabine elettriche<br />

MARCO DE RISI<br />

Una fetta di territorio a due passi dal centro storico dove si mescolano diverse etnie, nuove realtà, il mondo<br />

studentesco e le attività commerciali locali unite a quelle straniere. San Lorenzo è un po' il quartiere "pilota" di<br />

una Roma sempre più multirazziale, con i pregi e anche con i difetti come l'aumento della microcriminalità e<br />

soprattutto dello spaccio di droga. Per questo i poliziotti della Questura di Roma monitorano continuamente le<br />

strade e le piazze del quartiere soprattutto da quando si è insediato il questore Francesco Tagliente che già a<br />

settembre si volle confrontare con i residenti e capire in prima persona le necessità in tema di sicurezza.<br />

L'altra è scattato l'ennesimo blitz della polizia. Un'ottantina di uomini divisi fra il commissariato di zona, diretto<br />

da Giovanna Petrocca e gli uomini delle volanti di Eugenio Ferraro. I poliziotti, fra i quali alcuni in borghese,<br />

hanno passato al setaccio le strade e le piazze principali della zona tra via Tiburtina e viale dello Scalo di San<br />

Lorenzo. Il problema sono i tanti spacciatori che tentano d'insediarsi sul territorio. "Ormai San Lorenzo -<br />

commentano alcuni commercianti e residenti - è diventato uno dei centri della movida notturna, decine di<br />

giovani si assiepano la notte fra piazza dell'Immacolata e largo degli Osci, gli spacciatori sfruttino la<br />

situazione». Anche gli investigatori sono d'accordo con i commercianti. L'altra notte sono finiti in manette otto<br />

"pusher" fra i quali un italiano. Gli altri sono cittadini africani, somali ed etiopi. A un centinaio di giovani sono<br />

stati controllati i documenti. Alcune contravvenzioni, invece, sono stati fatti a due locali in quanto in ritardo<br />

con l'orario di chiusura. Fra piazza dell'Immacolata e largo degli Osci si sono visti dei poliziotti in borghese<br />

hanno arrestato due spacciatori. La droga è stata trovata persino nelle cabine dell'Acea usate come deposito.<br />

Un "pusher" è stato visto da lontano accettare i soldi da un giovane italiano subito indirizzato a un complice<br />

poco distante che poi gli ha dato alcuni grammi di marijuana. «In pratica spiega un investigatore - gli<br />

spacciatori cercano di non scambiare mai direttamente i soldi con lo stupefacente. Quindi noi monitoriamo più<br />

persone di modo tale da verificare i vari passaggi dello spaccio». I residenti si sono mostrati contenti di<br />

vedere la polizia ispezionare sempre più spesso il quartiere. C'è stato anche qualche poliziotto che si è<br />

lasciato andare a un piccolo sfogo quando ha arrestato un marocchino di 25 anni che vendeva droga in via<br />

dei Sabelli. «Certo questo ragazzo - ha commentato deluso - l'abbiamo arrestato tre giorni fa per lo stesso<br />

reato. E' chiaro che se noi li arrestiamo e il giorno dopo ce li ritroviamo in piazza la situazione si complica».<br />

Un altro problema è rappresentato da un'ex ambasciata che si trova a via dei Villini a Porta Pia, poco distante<br />

dal quartiere usata come rifugio da alcuni spacciatori. Il questore ha fatto sgomberare l'ex sede diplomatica.<br />

Un'altra novità abbastanza recente decisa dalla Questura è stato il potenziamento della sinergia fra gli uomini<br />

del commissariato San Lorenzo e quelli della squadra mobile. Questo "gioco" di squadra ha visto crescere gli<br />

arresti. Nelle ultime due settimane gli agenti di San Lorenzo, diretti da Giovanna Petrocca, hanno arrestato<br />

diciassette persone per spaccio di droga. «Si deve anche dire la verità - si sfogano alcuni residenti di piazza<br />

dell'Immacolata - ci sono anche italiani che sfruttano questo giro illecito, subaffittando stanze dormitorio a<br />

clandestini: una certa illegalità è anche dovuta a questo stato di cose». Anche in questo caso i poliziotti non<br />

possono che confermare la situazione denunciata dai residenti.<br />

Foto: In alto, i controlli e uno degli arrestati nel blitz di San Lorenzo (Foto Toiati/Livieri)<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 30<br />

IL PIANO<br />

Dopo le telecamere, i punti luce: più sicurezza a Largo Sperlonga<br />

La zona e il capolinea degli autobus sono ritrovo di sbandati e trans<br />

GIOVANNI MANFRONI<br />

E luce fu. Sono cominciati ieri i lavori per l'illuminazione di Largo Sperlonga, uno dei tratti in zona Cassia finito<br />

sotto la lente con il caso Marrazzo. Infatti, Largo Sperlonga si trova a pochi km da via Due Ponti, dove abitava<br />

Brenda (il trans trovato morto carbonizzato nel suo appartamento) oltre che da via Pirzio Biroli, altra strada ad<br />

alta presenza di transessuali e da quella via Gradoli dove l'ex Governatore del Lazio fu incastrato con il<br />

video-ricatto in casa del trans Natalie. Prosegue, dunque, l'opera di messa in sicurezza del quartiere, dopo<br />

che a febbraio scorso, proprio a Largo Sperlonga, furono montate sette delle sedici telecamere di sicurezza<br />

(più tre colonnine SOS) sistemate sulle vie ad alto rischio e volute dal Municipio XX per garantire più controlli<br />

dopo le continue denunce dei residenti. Saranno tredici i punti luce (i lavori termineranno l'8 febbraio) che<br />

illumineranno Largo Sperlonga in uno dei punti più delicati e discussi. Lì c'è il capolinea degli autobus e ci<br />

sono le telecamere e sempre lì la sera, ma anche il giorno, c'è il ritrovo di sbandati e trans (quest'estate un<br />

residente ha fotografato anche un rapporto sessuale consumato su una panchina in pieno giorno, ndr.). La<br />

luce dovrebbe riportare tranquillità tra i residenti, in quei palazzi dove si vive anche in 4 o 5 in appartamenti di<br />

meno di 20 metri e dove molti vivono da clandestini. «Ho sempre paura la sera quando rientro dal lavoro in<br />

autobus - racconta Pamela, diciassettenne abitante di Largo Sperlonga - questo piazzale è un po' terra di<br />

nessuno». «Si sta andando avanti con il nostro piano di sicurezza - spiega il presidente del Municipio XX<br />

Gianni Giacomini - prima le telecamere e ora l'illuminazione. Questa zona tornerà alla normalità, come anche<br />

via Gradoli, dove presto, dopo gli interventi di sgombero di qualche mese fa, saranno attuate nuove<br />

ordinanze». «E' stata dura - spiega l'assessore ai lavori pubblici del XX Stefano Erbaggi - ma alla fine<br />

abbiamo dato una risposta alle tante richieste dei cittadini in uno dei tratti più a rischio». Per questo, è alta<br />

anche la guardia del commissariato di zona come quella della Polizia Municipale, come conferma il<br />

Comandante Giuseppe Bracci: «I nostri controlli - dice - sono quotidiani. Soprattutto per quanto riguarda<br />

l'ordinanza del sindaco sull'anti prostituzione». «E' un tratto degradato - afferma Stefano Turco, abitante in<br />

uno dei fabbricati - ogni giorno troviamo siringhe e ubriachi che poi fanno i loro bisogni nel parcheggio. Per<br />

non parlare dei trans che continuano indisturbati a reclutare clienti in strada».<br />

Foto: Lavori in corso per mettere in sicurezza il quartiere: dopo le telecamere e le colonnine Sos partono i<br />

lavori per illuminare un'area fortemente degradata<br />

Foto: Bivacchi nell'area intorno al capolinea di Largo Sperlonga<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 32<br />

ECONOMIA Alemanno: «Pesa il bilancio in rosso dell'Atac». Il nuovo assessore Lamanda: «Un invito a<br />

proseguire con il risanamento delle municipalizzate»<br />

Il debito resta ancora alto Cala il rating del Comune<br />

L'Agenzia Fitch abbassa di mezzo punto l'indice di affidabilità ONORATO, CAPOGRUPPO UDC<br />

«Campanello d'allarme che non va sottovalutato»<br />

FABIO ROSSI<br />

Cala il rating del Comune di Roma. L'agenzia Fitch ha abbassato lievemente l'indice che serve a valutare<br />

l'affidabilità creditizia dell'amministrazione - passando da AA- ad A+ il rating di lungo termine e da F1+ a F1<br />

quello di breve termine. Le prospettive sono stabili. Alla gestione commissariale, su cui ricade la gestione del<br />

debito da 6,5 miliardi di euro trasferito dal Comune di Roma e maturato prima dell'aprile del 2008, è stato<br />

invece attribuito un rating di lungo termine AA-. Questo risultato, scrive l'agenzia di rating, «riflette le<br />

persistenti tensioni di liquidità, in parte dovute alla debolezza del bilancio corrente di Roma, in un contesto di<br />

prevista crescita del debito, sia del Comune che delle aziende partecipate». Secondo l'agenzia, la «mancata<br />

rimozione dei fattori che generano tensioni di liquidità potrebbe portare ad un ulteriore p e g g i o r a m e n t o<br />

del rating». Di converso, sostiene Fitch, «il mantenimento di un livello di indebitamento inferiore al 50 per<br />

cento delle entrate correnti e il rafforzamento del margine operativo verso al 10 per cento delle entrate<br />

correnti potrebbero portare in futuro ad un miglioramento del rating». La notizia accende le polveri della<br />

polemica politica. «Lo prendiamo come stimolo a fare meglio e a rendere ulteriormente efficiente la gestione,<br />

in modo tale da avere delle performance assolutamente corrette», commenta Gianni Alemanno. Secondo il<br />

sindaco, sulla valutazione del rating «pesa la situazione di Atac: attendiamo la fine del mese per avere il<br />

nuovo piano industriale, perché attraverso di esso sarà possibile risanare l'azienda e recuperare questo<br />

mezzo punto di rating». D'accordo Carmine Lamanda, neo assessore capitolino al bilancio: «la valutazione<br />

espressa dall'agenzia può essere letta come un invito ad accelerare l'opera di complessivo risanamento<br />

finanziario di Roma Capitale e il rating può essere recuperato se dimostreremo una forte capacità di<br />

reazione», spiega Lamanda. E per Federico Guidi (Pdl), presidente della commissione capitolina bilancio, il<br />

rapporto «evidenzia che le misure già adottate dall'amministrazione per rafforzare il bilancio corrente<br />

attendono ora di essere implementate con il risanamento delle società partecipate, e che la strada intrapresa<br />

è anche quella giusta per recuperare il rating.» L'opposizione parte all'attacco. «Fitch certifica il totale<br />

fallimento delle politiche economiche e finanziarie messe a punto dalla gestione Alemanno», sostiene Alfredo<br />

Ferrari (Pd) vice presidente della commissione bilancio. Secondo Marco Causi, deputato Pd ed ex assessore<br />

al bilancio del Comune di Roma, «adesso Alemanno non può più accampare scuse sull'eredità che ha<br />

ricevuto dalle precedenti amministrazioni». Alessandro Onorato, capogruppo Udc in consiglio comunale,<br />

considera «il downgrading un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato». E Francesco<br />

Storace si rivolge al vice sindaco Mauro Cutrufo: «È proprio necessario mantenere quegli emendamenti da lei<br />

presentati in Senato per riaumentare le poltrone di assessori e consiglieri a Roma e in altre otto città, a causa<br />

dei pasticci del suo sindaco?», chiede il leader de La Destra.<br />

Foto: A sinistra, il Campidoglio Nel tondo, Carmine Lamanda, assessore al Bilancio<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 30<br />

TRASPORTI Interessate le tratte Flaminio-Anagnina e Battistini-Arco di Travertino<br />

Metro A, raddoppia la stazione di San Giovanni: al via i lavori notturni<br />

Da febbraio, stop ai treni alle 21: scattano le navette. Il sabato servizio regolare LA DURATA DEL CANTIERE<br />

In 18 mesi sarà completato il nodo di scambio con la linea C<br />

FABIO ROSSI<br />

Dal 1 febbraio ci saranno due navette sostitutive in strada, dalle 21 alla fine del normale servizio della<br />

metropolitana, a percorrere rispettivamente le tratte Battistini-Arco di Travertino e Flaminio-Anagnina. Lo<br />

schema messo in campo dall'Atac sarà quello utilizzato per tre anni, dal 2005 al 2008, quando la linea A era<br />

interessata dai lavori di ammodernamento Amla. Questa volta, a causare l'interruzione anticipata del servizio<br />

sulla linea rossa dell' underground romana saranno i lavori per la realizzazione della stazione San Giovanni<br />

della metro C, futuro nodo di scambio tra le due linee. Un'opera particolarmente complessa, visto che si tratta<br />

di realizzare una stazione sotto quella attuale, che sarà praticamente retta dalla nuova struttura. Per 18 mesi,<br />

tempo previsto per completare quest'opera, la metro A tornerà a chiudere il servizio alle 21, con la partenza<br />

delle ultime corse dai capolinea Battistini e Anagnina. Unica eccezione il sabato, quando sarà confermato<br />

l'orario prolungato all'1,30 per agevolare chi esce la sera, nel fine settimana, utilizzando il trasporto pubblico.<br />

Dalle 21, quindi, scenderanno in strada gli autobus sostitutivi dell'Atac. I mezzi avranno tempi di passaggio<br />

piuttosto frequenti, nell'ordine di qualche minuto tra un bus e l'altro, e seguiranno in superficie il normale<br />

percorso della linea A, con fermate a ridosso delle stazioni. Il servizio sostitutivo resterà attivo seguendo i<br />

normali orari della metropolitana: fino alle 23,30 dalla domenica al giovedì, fino all'1,30 il venerdì notte. Le<br />

due navette non faranno entrambe l'intero tragitto: la prima andrà dal capolinea di Battistini ad Arco di<br />

Travertino, la seconda dal terminal Anagnina al Flaminio. La ratio di questo tipo di organizzazione è duplice:<br />

evitare percorsi troppo lunghi, che penalizzino il servizio, e rafforzare il servizio nella tratta centrale della linea<br />

A, tra Flaminio e Arco di Travertino, dove l'esperienza degli anni passati ha dimostrato che si concentra la<br />

maggiore richiesta di trasporto anche nelle ore serali. Sulla metro A sono attualmente in corso anche i lavori<br />

per il nuovo snodo della stazione Termini, dove la linea rossa incrocia la B. Entro la fine dell'anno, peraltro,<br />

cominceranno le inaugurazione delle nuove tratte della "cura del ferro" della Capitale: si partirà, a dicembre,<br />

con l'entrata in servizio della B1, da piazza Bologna a Conca d'Oro. Poi, negli anni successivi, arriveranno il<br />

prolungamento della B1 a piazzale Jonio e le varie tratte della linea C, partendo dal capolinea di Pantano.<br />

Foto: Dal 1 febbraio ci saranno due navette sostitutive in strada, dalle 21 alla fine del normale servizio della<br />

metropolitana, a percorrere le tratte Battistini-Arco di Travertino e FlaminioAnagnina<br />

Foto: Il servizio sostitutivo resterà attivo seguendo i normali orari della metropolitana<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 29<br />

LA PRESENTAZIONE<br />

Il sindaco: con Regina all'Auditorium un nuovo mecenatismo<br />

L'ESORDIO DEL NUOVO PRESIDENTE Alemanno: spero allarghi il numero degli sponsor E Mollicone critica<br />

la conferma di Fuortes<br />

CLAUDIO MARINCOLA<br />

La prima uscita del presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina è coincisa ieri con la<br />

presentazione del Festival delle Scienze e con una polemica tutta interna al Pdl. «L'Auditorium è ormai il vero<br />

salotto di Roma - ha esordito Regina, presidente della Uir - un'istituzione sana che consegna alla città un<br />

bilancio sano con grandi progetti. La nomina era stata preceduta da qualche polemica sollevata<br />

dall'opposzione circa l'opportunità di nominare a capo dell'Auditorium il leader degli industriali romani. Il<br />

sindaco Alemanno ha chiarito che la sua scelta si inquadra «nell'ottica di un nuovo mecenatismo che leghi la<br />

cultura al mondo economico e imprenditoriale. «Spero che e Regina ha concluso il sindaco - aumenti gli<br />

sponsor della Fondazione». Regina ha ricordato che nel 2009 si sono tenuti mille spettacoli con 1,5 milioni di<br />

spettatori» e che la stima per il 2010 è di circa 3 milioni di spettatori, un riconoscimento, dunque, anche al<br />

presidente uscente Gianni Borgna che potrebbe continuare a collaborare in qualità di musicologo. Il neo<br />

presidente della Fondazione ha poi annunciato che il prossimo 15 marzo verrà tenuto un incontro a<br />

Valmontone per illustrare il parco divertimenti Rainbow Magic Land, in vista dell'inaugurazione il mese dopo.<br />

Una punta polemica si è levata invece dalla parole del presidente della commissione Cultura capitolina<br />

Federico Mollicone (Pdl, vicino a Rampelli) che ha criticato la conferma dell'ad Carlo Fuortes, a detta di molti<br />

il maggior artefice dei buoni risultati elencati da Regina. Secondo Mollicone «non si può affrontare questo<br />

periodo di accelerazione lasciando pressoché invariato, come sciaguratamente accaduto per i primi 2 anni e<br />

mezzo di governo, la governance della più importante istituzione della Capitale. Se i conti tornano (e<br />

migliorano), secondo Mollicone insomma bisogna cambiare. A prescindere.<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 9<br />

Il caso<br />

Polverini: "Terme di Fiuggi ai libici? Una vicenda priva di fondamento"<br />

«IN questo momento tutto è privo di fondamento». Così ieri la governatrice Renata Polverini ha definito la<br />

vicenda del possibile interessamento, da parte del governo libico di Gheddafi, per l'acquisto del complesso<br />

termale di Fiuggi. «Ho chiamato ieri il sindaco dopo aver visto la lettera di un'improbabile Camera di<br />

commercio italo-irachena. Il sindaco aveva riscontrato la non affidabilità della comunicazione. E così ha fatto<br />

l'ambasciatore. Riteniamo che questa vicenda si chiuda qui».<br />

Foto: PRESIDENTE Renata Polverini da marzo 2010 è presidente della Regione Lazio<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 5<br />

Il caso Appello di Petrucci, presidente Ance. L'assessore Malcotti annuncia correttivi<br />

Sos dai costruttori del Lazio occupazione e investimenti ko<br />

Chiuse mille imprese, persi 8mila posti di lavoro Annuncio choc di Lollobrigida: "La Ue non finanzierà più la<br />

linea ferroviaria Roma-Viterbo"<br />

ALESSANDRA PAOLINI<br />

IMPRESE edili che hanno chiuso nel giro di sette mesi: 1000. Posti di lavoro persi: 8000. Investimenti per<br />

opere pubbliche: - 20 per cento.<br />

Ore lavorate: - 5 milioni.<br />

Un bollettino di guerra che fotografa un comparto dell'edilizia laziale ormai senza fiato e che ieri ha portato i<br />

costruttori del della regione a lanciare l'ennesimo Sos dopo aver messo sotto la lente d'ingrandimento gli<br />

ultimi dati del Cresme. Quelli che vanno da aprile ad ottobre dell'anno appena concluso, confrontati con lo<br />

stesso periodo del 2009.<br />

E pensare che soltanto a primavera il sindaco Gianni Alemanno aveva promesso, durante la campagna<br />

elettorale di Renata Polverini per la scalata alla Regione, 100.000 nuovi posti di lavoro in 5 anni. La realtà, sei<br />

mesi dopo, è tutt'altra. E per imprenditori, manovali e operai specializzati, molto amara.<br />

Anche perché, quando ci sono, le gare d'appalto sono al ribasso. «Abbiamo i ribassi medi più alti di tutto il<br />

Paese e la fortissima concorrenza da parte di imprese che arrivano da tutta Italia - spiega Stefano Petrucci,<br />

presidente di Ance Lazio, l'associazione dei costruttori - che si aggiudicano alla fine quasi la metà degli<br />

appalti».<br />

Secondo le stime del Cresme, il comparto delle opere infrastrutturali e delle reti ha visto nel 2010 ridurre gli<br />

investimenti del 10,1% in termini reali (al netto dell'inflazione).<br />

E le previsioni per quest'anno sono di un ulteriore calo dell'8,6%. «In due anni - continua Petrucci - il<br />

segmento di mercato, che tradizionalmente in una fase critica dovrebbe fungere da fattore anticiclico, finisce<br />

invece per svolgere un ruolo trainante negativo, sforando una perdita economica reale nel biennio di circa il<br />

19%». Per questo avverte: «È necessaria una riflessione perché si rischia una vera e propria destrutturazione<br />

del tessuto produttivo e imprenditoriale».<br />

Per Eugenio Batelli presidente dell'Acer, associazione dei costruttori edili di Roma, un altro scoglio da<br />

superare è quello «dei mancati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche». «Oggi i problemi più<br />

importanti - continua Batelli- sono la Roma-Latinae la Roma-Viterbo. E' su questi che vogliamo risposte».<br />

Risposte che arrivano dall'assessore regionale ai lavori pubblici Luca Malcotti. Con una promessa:<br />

«Vogliamo far decollare entro l'anno la "grande" Roma- Latina». Sulla ferrovia Roma-Viterbo, è invece<br />

l'assessore Francesco Lollobrigida (Mobilità) ad intervenire: «Vi do una brutta notizia - spiega - Sull'opera,<br />

che prevedeva la copertura finanziaria europea, Bruxelles ci ha dato l'indisponibilità. Ma vogliamo comunque<br />

portarla avanti dedicandogli non meno di 100 milioni». ORE DI LAVORO Secondo il Cresme il comparto<br />

edilizia nella regione Lazio ha perso negli ultimi sette mesi 5 milioni di ore di lavoro LE PROMESSE Il sindaco<br />

Alemanno durante la campagna della Polverini aveva promesso 100mila posto puntando proprio sul settore<br />

edile LA <strong>ROMA</strong>-LATINA L'unica grande opera su cui la Regione Lazio punta è l'autostrada Roma-Latina che<br />

dovrebbe partire entro l'anno<br />

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19/01/2011 Corriere della Sera<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 2<br />

L'allarme Stefano Petrucci: a rischio l'intero settore<br />

Costruzioni, appalti in calo In sei mesi persi 8 mila posti<br />

Lilli Garrone<br />

Costruzioni, tutti i numeri della crisi. Li ha elencati ieri il presidente di Ance Lazio Stefano Petrucci: ottomila<br />

persone che negli ultimi sei mesi hanno perduto il lavoro, tante quante quelle che lavorano in una grande<br />

industria sia pure frazionate fra varie imprese; una drastica riduzione, cinque milioni in meno, di ore lavorate<br />

tra aprile e settembre 2010, che si sono ridotte a 34 milioni e 337 mila; una forte contrazione degli<br />

investimenti pubblici, pari quasi al 20 per cento. «In due anni - ha detto Petrucci - il segmento di mercato che<br />

tradizionalmente nella nostra regione dovrebbe fungere da fattore anticiclico, finisce invece per svolgere un<br />

ruolo trainante negativo, sforando una perdita economica reale del 19 %. È necessaria una riflessione perché<br />

il rischio è quello di una vera e propria destrutturazione del tessuto produttivo e imprenditoriale».<br />

E con il rischio di ulteriori scese nella classifica italiana della nostra regione. Nel 2010 i bandi per gare<br />

d'appalto sono stati 970, il 16% in meno rispetto al 2009. Un dato che va ad aggiungersi a quello del 2009 sul<br />

2008 con un altro 12% in meno e che porta il Lazio al nono posto nelle classifiche regionali, al di sotto della<br />

Toscana. Ma se si va a considerare anche l'importo economico delle gare, con un miliardo e 731 milioni il<br />

Lazio è all'ottavo posto, superato «da tutte le altre macroregioni, in un mercato in cui Sicilia e Lombardia<br />

riportano rispettivamente valori superiori ai tre e ai sei miliardi». Di qui l'appello lanciato dal presidente dei<br />

costruttori alla Regione: «Chiediamo - ha detto - di fare in modo che il Lazio non perda competitività,<br />

accrescendo i suoi ritardi infrastrutturali rispetto al resto del paese. È essenziale rendere cantierabili tutte le<br />

risorse disponibili, accelerare la progettazione delle nuove opere già decise e mettere i comuni in grado di<br />

bandire le gare per le loro piccole opere. Chiediamo risposte chiare e rapide - ha concluso - su opere urgenti<br />

come la Roma-Latina, la ferrovia Roma-Viterbo, la Civitavecchia-Orte».<br />

L'allarme è stato lanciato nella sede dell'Acer, l'associazione dei costruttori romani: ad ascoltare il j'accuse,<br />

oltre il padrone di casa, il presidente Eugenio Batelli, l'assessore regionale ai Lavori pubblici Luca Malcotti e<br />

quello alla Mobilità Francesco Lollobrigida. «Stiamo lavorando per arrivare entro fine anno ad affidare il<br />

progetto esecutivo della Roma-Latina e poi avviare i cantieri», ha promesso Malcotti, subito contestato dai<br />

comitati «No corridoio». E Lollobrigida se ha dato la «cattiva» notizia che non ci sono i fondi europei per la<br />

Roma-Civita Castellana ha detto che per il porto di Anzio vi saranno opere per 200 milioni.<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Foto: Ance Lazio Il presidente di Stefano Petrucci<br />

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19/01/2011 Corriere della Sera<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 3<br />

L'intervista Dopo il «no» di Ecclestone, parla il promotore dell'iniziativa che aveva affascinato il sindaco<br />

Gianni Alemanno<br />

«Il Gp all'Eur? Bocciato per l'egoismo di pochi»<br />

Flammini: non posso credere che Montezemolo abbia lavorato contro il progetto Ho investito 14 milioni ma<br />

non sono pentito, deluso però da certe persone Il piano per adesso resta accantonato, ma un giorno forse<br />

potremo realizzarlo<br />

Paolo Foschi<br />

«Non posso credere che Montezemolo abbia rinunciato a essere il paladino di questa grande occasione non<br />

solo per Roma, ma per tutto il Paese. Sono convinto e spero che anche lui si sia battuto perché questo<br />

progetto andasse in porto, visto che avrebbe creato lavoro, ricchezza e sarebbe stato una incredibile vetrina<br />

per l'Italia all'estero»: Maurizio Flammini, ex pilota e ed oggi a capo di un Gruppo di quasi 400 dipendenti che<br />

voleva portare i bolidi monoposto sulle strade dell'Eur, commenta così le indiscrezioni secondo le quali ci<br />

sarebbero state le pressioni del presidente della Ferrari, dietro la decisione di Bernie Ecclestone di non<br />

concedere due Gran premi all'Italia. Il patròn della F1, nella lettera inviata ad Alemanno il 14 gennaio, è stato<br />

chiaro: «O Monza o Roma, o l'alternanza fra le due città».<br />

Flammini, il sogno del Gp all'Eur è sfumato?<br />

«No, diciamo che è messo da parte. Pronti, se si creano le condizioni, a tirarlo fuori e aggiornarlo».<br />

L'alternanza Roma-Monza è praticabile?<br />

«No, direi di no, anche se incontrerò gli organizzatori di Monza per trovare delle forme di collaborazione. Le<br />

sinergie fra i due Gp avrebbero potuto portare a un aumento degli spettatori e dei ricavi anche per Monza».<br />

Qualcuno ha suggerito: trasformiamo la gara all'Eur nel Gran Premio del Vaticano...<br />

«Se qualcuno lo ha ipotizzato, non siamo noi».<br />

E allora niente F1 a Roma?<br />

«Per adesso no. Ma potremmo pensare al progetto di un Gp speciale, però è presto per parlarne».<br />

Quanto ha investito finora il Flammini Group sul Gp a Roma, fra progettazione, spot tv e altro?<br />

«Oltre 14 milioni, che sono in corso di certificazione da parte dei revisori di Price Waterhouse».<br />

In una recente intervista aveva detto: abbiamo già assunto 26 persone. Saranno licenziate?<br />

«No, perché va avanti il nostro progetto Roma Formula Futuro. Vogliamo arrivare ad organizzare 50 eventi<br />

sportivi, culturali, di entertainment a Roma. Per esempio siamo diventati partner della Half Marathon Roma-<br />

Ostia e termineremo il 2011 con il grande evento culturale Le Vie della Seta».<br />

È deluso per come è andata?<br />

«Speravo e pensavo che potesse andare diversamente».<br />

Pentito degli investimenti fatti?<br />

«No, appunto perché tutto serve per spingere il progetto Formula Futuro. Però...».<br />

...però?<br />

«Sono deluso da chi si è schierato contro in maniera ideologica o per ragioni di comodo».<br />

Per esempio?<br />

«Quando abbiamo chiesto, a persone impegnate nella battaglia del no come la signora Cristina Lattanzi (del<br />

Comitato ambiente e salute dell'Eur, ndr), quali fossero le motivazioni della loro avversione, la risposta è<br />

stata: non ci deve essere il Gran Premio. Alle mie personali offerte di spiegazione dei vari aspetti, la risposta<br />

è sempre stata: non siamo interessati a discutere. Risulta evidente che l'attrazione fatale dello spazio<br />

mediatico mai avuto in altre occasioni ha fatto dimenticare alla signora Lattanzi ed ai suoi amici, l'interesse<br />

più ampio per la città e la popolazione».<br />

Il fronte del "no" ha denunciato il rischio speculazione...<br />

«Ma di che parliamo? Si sarebbe trattato di 45 mila metri cubi da realizzare al Torrino per rientrare di parte<br />

dell'investimento. È l'0,5% delle cubature realizzate negli ultimi anni solo nel XII Municipio di Roma ove incide<br />

l'Eur. In cambio avremmo riqualificato la zona del Tre Fontane, aumentando gli spazi verdi del 15% e<br />

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19/01/2011 Corriere della Sera<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 3<br />

regalando alla città impianti sportivi e spazi sociali. Senza considerare che ci sarebbero state migliaia di nuovi<br />

posti di lavoro. Il tutto finanziato solo con investimenti privati».<br />

E poi, sosteneva il fronte del "no", ci sarebbe stato l'inquinamento acustico...<br />

«Non sopportare sei ore di rumore all'anno contro la certezza delle creazione di migliaia di posti di lavoro è un<br />

atteggiamento profondamente egoistico».<br />

Qualcuno ha anche paventato danni al patrimonio storico e architettonico dell'Eur...<br />

«E dove erano queste persone quando è stato fatto esplodere il Velodromo, che era un pezzo di storia<br />

dell'architettura e dello sport? E comunque non avremmo danneggiato niente, anzi avremmo recuperato una<br />

zona adesso degradata, quella appunto del Tre Fontane».<br />

Lei è riuscito a convincere qualche ambientalista della validità del progetto?<br />

«Credo che il presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana, dopo avermi dato la possibilità di illustrargli il<br />

progetto, sia rimasto favorevolmente colpito».<br />

Ma secondo lei i romani sono favorevoli o contrari al Gp?<br />

«Secondo le nostre stime i favorevoli sono fra il 60 e il 68%. Secondo l'Ispo di Mannheimer, istituto<br />

autorevole e sicuramente indipendente, i favorevoli sono oltre il 60%, presenteranno il sondaggio completo<br />

nei prossimi giorni».<br />

Parliamo del rapporto con gli amministratori locali. Alemanno?<br />

«Ha creduto nel progetto, l'ho visto sbattere i pugni sul tavolo per sollecitare le varie strutture impegnate a<br />

velocizzare le procedure».<br />

Polverini?<br />

«Si è schierata a favore del progetto, battendosi insieme ad Alemanno e all'assessore comunale<br />

all'Urbanistica, Corsini».<br />

Zingaretti?<br />

«Nonostante la sua posizione politica antagonista alle amministrazioni comunali e regionali, ha sempre<br />

guardato al progetto con analisi critica ma attenta e partecipata e pur esprimendo perplessità non ha mai<br />

preso posizioni precostituite».<br />

E il rapporto con gli uffici pubblici?<br />

«Purtroppo uno dei problemi che ha determinato la posizione di Ecclestone è stata la lentezza con la quale il<br />

progetto è stato gestito nella fase amministrativa. Infinite pratiche burocratiche, troppi passaggi<br />

amministrativi, uffici inefficienti e sottodimensionati rispetto alle necessità imposte dalle leggi. Questa<br />

gestione borbonica della funzione amministrativa non ci ha certo aiutato».<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Personaggi<br />

Foto: «Spero e credo che Luca Montezemolo si sia battuto per far disputare il Gp»<br />

Foto: «Secondo l'Ispo di Renato Mannheimer il 60% dei romani è favorevole»<br />

Foto: Sconfitto Maurizio Flammini, «inventore» e grande sostenitore del Gp all'Eur<br />

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19/01/2011 Il Tempo<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Tredici sindaci alla Polverini «Via le antenne di Monte Cavo»<br />

@BORDERO:#CARMAR-CRIN@%@Marco Caroni<br />

ROCCA DI PAPA Sulla vicenda della delocalizzazione delle antenne di Monte Cavo si scrive un nuovo<br />

capitolo. L'amministrazione comunale di Rocca di Papa si è fatta capofila di un nuovo appello rivolto al<br />

governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, e sottoscritto da ben 13 sindaci dell'area dei Castelli<br />

romani. Nel documento i primi cittadini sollecitano la Regione a reperire i fondi per le opere di urbanizzazione<br />

necessarie al trasferimento di parte dei ripetitori presenti sulla sommità del cono vulcanico castellano che,<br />

secondo quanto disposto dalla stesso ente regionale con l'atto 51/2008 doveva essere delocalizzatosu Monte<br />

Gennaro e Colle dello Sterparo. Negli scorsi mesi, infatti, i tagli imposti al bilancio hanno cancellato i due<br />

milioni di euro stanziati dalla precedente amministrazione regionale costringendo ad un brusco stop l'intero<br />

processo di trasferimento.<br />

Nel documento consegnato alla Polverini si richiede inoltre di «avviare, in tutti i siti interessati dal Piano di<br />

coordinamento territoriale, il monitoraggio elettromagnetico continuo ed automatico (h24) con una rete di<br />

centraline di misurazione gestita e coordinata dalla Regione Lazio». Nello scorso autunno i comitati di<br />

quartiere di Rocca di Papa raccolsero quasi duemila firme poi inviate in Regione a seguito del Consiglio<br />

comunale aperto dell'11 dicembre. Poco più di un mese fa, inoltre, il sindaco Pasquale Boccia ha dato<br />

mandato al professor Agostino Messineo, responsabile del dipartimento prevenzione della Asl RmH, di<br />

avviare una indagine epidemiologica per valutare l'impatto dell'inquinamento elettromagnetico sulla<br />

popolazione. «La presenza di più di cento tralicci nella zona Monte Cavo Vetta, località Costarelle e Villa<br />

Romita-Madonanna del Tufo lede non solo i cittadini roccheggiani, ma tutti i paesi limitrofi», commenta<br />

proprio il sindaco di Rocca di Papa.<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 Il Tempo<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Fabio Perugia f.perugia@iltempo.it Gerusalemme non se...<br />

Fabio Perugia<br />

f.perugia@iltempo.it<br />

Gerusalemme non se ne farà un cruccio: Roma è sempre più Città Santa. I luoghi di culto si moltiplicano agli<br />

angoli delle strade. Tra i palazzi dei quartieri popolari. Sotto le rampe di vecchi garage o al centro delle piazze<br />

di quartieri centralissimi.<br />

La nuova Guida ai luoghi di culto degli immigrati nella Capitale, presentata ieri dalla Caritas, raccoglie<br />

centinaia di punti di aggregazione religiosi dove pregano cattolici, ebrei, musulmani e chiunque professi una<br />

fede riconosciuta dallo Stato. I dati parlano chiaro. Sono 256 i luoghi di culto censiti. Di questi ben 208 sono a<br />

Roma città, mentre i restanti 48 sono distribuiti nell'hinterland romano. Rispetto al 2008 ci sono 34 centri in<br />

più, segno di un fenomeno multiculturale che continua a proliferare in una metropoli sempre più centro di<br />

accoglienza per immigrati che assieme alle speranze di trovare un'occupazione portano anche usanze e stili<br />

di vita diversi.<br />

Tra le strutture censite spiccano quelle delle comunità cattoliche con 153 luoghi di preghiera, di cui 23 in<br />

periferia, generalmente messi a disposizione dalla Chiesa locale. Seguono in questa classifica i 35 centri ad<br />

uso degli ortodossi, di cui oltre la metà sono fuori Roma. Mentre dentro l'anello del Raccordo si concentrano i<br />

34 centri dei protestanti, i diciannove dei musulmani, i sette degli ebrei, i sei dei buddisti e un unico luogo per<br />

sikh e induisti.<br />

Una distribuzione territoriale che, con la sola eccezione dei cattolici che beneficiano della disponibilità dei<br />

centri diocesiani, riflette la diffusione delle comunità religiose immigrate. I cristiani sono infatti il 65 per cento<br />

nella Capitale e raggiungono il 76,5 per cento nei Comuni della Provincia: se ne contano trecentomila. I<br />

musulmani (in tutto sono oltre settantamila) incidono per il 18 per cento tra gli immigrati della Capitale e per il<br />

12 per cento tra quelli della Provincia. Anche i fedeli delle religioni orientali (induisti e buddisti, ciascuna<br />

comunità con una consistenza di circa diecimila fedeli) sono maggiormente concentrati nella Capitale; fanno<br />

eccezzione solo le diverse migliaia di sikh indiani, che si trovano maggiormente nell'area Pontina, tra le<br />

Province di Latina e Roma.<br />

La guida della Caritas, realizzata grazie al supporto di Comune e Provincia di Roma, è una pubblicazione che<br />

nasce nel 1998 per rispondere alle esigenze spirituali degli immigrati (sul manuele sono indicate vie, numeri<br />

di telefono e contatti per ogni luogo di culto) e per evidenziare il ruolo sociale che rivestono i centri di<br />

preghiera. Un progetto, alla luce dei numeri che a più di dieci anni di distanza sono lievitati, ha colto in pieno<br />

l'esigenza di monitorare i cambiamenti sociologici e culturali nella Città Eterna.<br />

«La guida - spiega il direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci - ci mostra la vocazione della città di<br />

Roma centro del cattolicesimo e, allo stesso tempo, luogo in cui la libertà religiosa trova la sua massima<br />

espressione e dove, in un clima di pace, le diverse fedi sono chiamate a confrontarsi e collaborare per il<br />

riconoscimento dei diritti umani e la solidarietà». Soddisfatta anche l'assessore alle Politiche sociali di Roma<br />

Capitale, Sveva Belviso: «Questo della Caritas è un progetto importante che aiuta le persone a ritrovare la<br />

propria identità attraverso i luoghi di culto, che non sono solo posti per pregare ma diventano centri culturali<br />

dove svolgere altre attività». «È importante assicurare la libertà di culto e accogliere gli stranieri favorendo<br />

l'integrazione e l'inclusione sociale e religiosa - spiega invece il presidente della commissione politiche sociali<br />

Giordano Tredicine -. La pluralità religiosa è un diritto che tutte le comunità civili devono difendere».<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 Libero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 54<br />

Per gli immigrati<br />

Arriva la Guida per pregare in tutti i riti<br />

CATERINA MANIACI<br />

Una guida per cercare (e trovare) dentro Roma, i luoghi di culto, gli spazi dedicati alla preghiera e alla<br />

contemplazione. Ma, nello stesso tempo, anche una guida alla storia e all'arte che questi luoghi<br />

rappresentano. Questo è, in sintesi, il senso della quinta edizione della Guida ai luoghi di culto per gli<br />

immigratì realizzata dalla Caritas di Roma e dall'Ufficio Migrantes della diocesi. Si tratta di una pubblicazione<br />

dedicata agli immigrati che vivono a Roma e nella sua provincia con informazioni dettagliate e contatti di 256<br />

luoghi di culto, di cui 208 nella capitale e 48 in provincia. In essa sono elencati i diversi luoghi dove poter<br />

andare a pregare: 153 cattolici, 35 ortodossi, 34 protestanti, 19 musulmani, 7 ebrei, 6 buddisti e uno per gli<br />

induisti ed i sikh. Particolare attenzione viene dedicata ai fedeli cattolici che provengono da molti paesi del<br />

mondo (più di 100 mila tra Roma e provincia). Senza contare che sono ben 621 i sacerdoti stranieri in<br />

servizio pastorale nel Lazio e di essi 292 operano nella diocesi di Roma (1 ogni 5 in servizio) e, oltre ad<br />

occuparsi delle parrocchie romane, seguono anche i loro connazionali. «La guida ci mostra la vocazione della<br />

città», ha spiegato il direttore della Caritas monsignor Enrico Feroci, « centro del cattolicesimo, e, allo stesso<br />

tempo, luogo in cui la libertà religiosa trova la sua massima espressione e dove, in un clima di pace, le<br />

diverse fedi sono chiamate a confrontarsi e collaborare». «Un progetto importante», ha sottolineato<br />

l'assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso, «che aiuta le persone a ritrovare la loro<br />

identità attraverso i luoghi di culto, che non sono solo posti per pregare ma diventano centri culturali dove<br />

svolgere altre attività».<br />

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19/01/2011 Il Tempo<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Meno consiglieri delegati e stop ai doppi incarichi<br />

Daniele Di Mario<br />

d.dimario@iltempo.it<br />

Nel giorno delle minacce ricevute dalle Brigate Rosse il sindaco Alemanno detta le linee guida per<br />

completare il rimpasto di giunta con la nomina dei consiglieri delegati. Due i prinicpi cardine: basta con i doppi<br />

incarichi e meno deleghe. «Stiamo facendo un ragionamento, un confronto, una risistemazione. Sicuramente<br />

ci sarà una riduzione delle deleghe - dice Alemanno a margine dell'incontro con il presidente sloveno Danilo<br />

Turk - Abbiamo scelto di imporre in maniera rigida l'incompatibilità tra l'essere presidenti di commissione e<br />

l'essere delegati. Già solo questo sarà un argine al numero». «Garantisco - aggiunge il sindaco - che<br />

introdurremo solo deleghe utili alla cittadinanza, in modo che io e gli assessori saremo aiutati a guardare<br />

anche aspetti settoriali, ma importanti, della vita cittadina».<br />

Sulla nuova giunta, Alemanno non ha dubbi nel definirla una «squadra molto più forte di quella precedente»,<br />

il cui lavoro non subirà contraccolpi a causa del malcontento espresso dagli «esclusi e da alcuni settori del<br />

Pdl». Gli scontenti non incideranno, secondo il sindaco, sull'operato futuro dei nuovi assessori: «La nuova<br />

giunta gode di una solida maggioranza in Consiglio comunale, che è il primo dato essenziale, e di maggiore<br />

accreditamento nella società civile grazie ai nuovi assessori tecnici. Lavoreremo molto bene e molto<br />

rapidamente, ovviamente con grande attenzione a quelle che possono essere critiche, malumori, giuste<br />

ambizioni personali. Ma prima dell'interesse di gruppi o persone, il nostro obiettivo è quello di perseguire il<br />

bene e l'interesse della città».<br />

Una giornata difficile ieri per il sindaco, che è stato minacciato, come detto, dalle Brigate Rosse. Una lettera<br />

minatoria firmata «Brigate Rosse», contenuta in una busta chiusa e con il bollo delle poste di Fiumicino, è<br />

arrivata infatti ieri alla redazione dell'agenzia di stampa AdnKronos. Nel testo si leggono minacce, oltre che<br />

ad Alemanno, anche al giuslavorista Pietro Ichino, al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, al<br />

ministro Maurizio Sacconi, al capo del Dap Franco Ionta, al Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo<br />

Marroni e a Massimo D'Alema. La lettera è firmata «Per il comunismo, brigate rosse - nucleo Galesi per la<br />

costruzione del Fronte antimperialista combattente». Sulla vicenda indaga la Digos. Al sindaco solidarietà<br />

bipartisan.<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 5<br />

Mistero Tor Vergata Risorse fino a giugno<br />

Mancano 400 milioni per la città di Calatrava<br />

Circa 250 milioni già stanziati. Altri 400 necessari per completarla. Anni di lavori e scadenze rinviate per<br />

un'opera ancora lontana dalla conclusione. È la Città dello sport, pensata dall'amministrazione Veltroni e<br />

commissionata all'architetto spagnolo Santiago Calatrava. A quasi quattro anni dall'inizio dei lavori, partiti<br />

nella primavera del 2007 sui terreni dell'università di Tor Vergata, sono ancora in corso di completamento le<br />

coperture. Involucri dei quali nessuno conosce il contenuto preciso. Nel palanuoto, immaginato per ospitare il<br />

Mondiali del 2009, forse sorgerà un palazzetto polisportivo, che dovrebbe essere una delle armi principali del<br />

dossier olimpico della capitale. Ma, ancora una volta, non ci sono certezze. Certezze che mancano anche sui<br />

finanziamenti. I soldi già stanziati sono bastati appena per completare gli scheletri della struttura. Per<br />

chiudere i lavori serviranno altri 400 milioni. A pagarli non sarà il Campidoglio, che non potrebbe sostenere un<br />

investimento così ingente. E sulla disponibilità dello Stato ad accollarsi una spesa così pesante, per ora, ci<br />

sono pochi segnali. Tutti sperano che siano le olimpiadi a sbloccare la parita.<br />

Le tante incertezze di questa vicenda partono dal quadro finanziario dell'opera. Al momento sono stati<br />

stanziati e spesi circa 250 milioni di euro: 55 provengono da fondi di Roma capitale, 135 dal bilancio statale<br />

2007-2008, altri 60 da un mutuo concesso all'università di Tor Vergata. Quasi tutti, ad oggi, sono stati spesi<br />

per arrivare all'attuale situazione del cantiere, dove lavora un'associazione temporanea di imprese guidata da<br />

Vianini. Tanto che, con una delibera dello scorso 18 ottobre, il Comune si è visto costretto a erogare uno<br />

stanziamento ponte di altri 10 milioni di euro. Il rischio, infatti, era che l'opera restasse addirittura bloccata.<br />

Per questo motivo il Campidoglio ha tirato fuori l'essenziale per andare avanti qualche mese. «I soldi - fanno<br />

sapere da ambienti vicini alla società consortile Tor Vergata, che sta seguendo l'appalto per conto dell'ateneo<br />

- basteranno fino a giugno. Poi, si vedrà...».<br />

In questo modo il cantiere può proseguire, almeno fino al completamento della prima fase, quella strutturale.<br />

Perché il progetto prevede la realizzazione di un palasport e di un palanuoto. «Per adesso è stata completata<br />

la fase di carpenteria, la messa in sicurezza e la copertura del palanuoto. Per quella del palasport bisogna<br />

ancora lavorare». Con l'estate, allora, dovrebbe essere semplicemente ultimato lo scheletro di acciaio delle<br />

due strutture, ma i lavori saranno ben lontani dalla conclusione. Perché, anzitutto, servirà tempo per portare a<br />

termine la famigerata copertura in vetro, pensata da Calatrava, che «costa circa 100 milioni di euro per i due<br />

palazzetti; per completarla, poi, servono almeno due anni». Fatto il contenitore, si dovrà lavorare anche al<br />

"contenuto" della struttura. Sul quale ci sono ancora dei dubbi.<br />

Il sindaco Gianni Alemanno, in visita presso il cantiere con Calatrava, aveva parlato lo scorso aprile di<br />

possibile riconversione del progetto, cambiando la natura del palanuoto. Non soltanto vasche, ma un edificio<br />

polifunzionale con la possibilità di ospitare vari sport. «Al momento - dice Renato Lauro, rettore di Tor<br />

Vergata - è solo un'ipotesi. Bisogna approfondirla, fare riunioni». Quindi, il cantiere va avanti senza che si<br />

abbia un'idea precisa di quale evoluzione prenderà. Anche per questa ragione, i conti sul costo finale<br />

dell'opera sono molto ballerini. Nel piano delle opere di fine 2008 del Comune l'intervento veniva valutato<br />

circa 400 milioni di euro; solo a febbraio 2009, però, veniva approvato un progetto esecutivo che parlava di<br />

607,9 milioni di euro, ai quali andavano aggiunti 22,2 milioni per la realizzazione di impianti per la produzione<br />

di energie rinnovabili. Oggi nessuno si azzarda a fare previsioni. Di certo, però, serviranno almeno altri 400<br />

milioni di euro circa, oltre a quelli già stanziati.<br />

A tirarli fuori dovrà essere lo Stato, anche se non si sa esattamente quando. Dal Comune, infatti, arrivano<br />

segnali chiari: in questa fase non ci sono disponibilità così consistenti e bisogna che sia il governo a<br />

muoversi. L'incognita vera sulla strada che porterà al completamento dei lavori, però, sono le olimpiadi. I due<br />

palazzetti, infatti, sarebbero un riferimento fondamentale nel dossier di Roma 2020. E, nel quadro degli<br />

stanziamenti per portare nella capitale i Giochi, una cifra così consistente potrebbe essere messa più<br />

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19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

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facilmente insieme. Lo conferma anche Lauro che, alla domanda su quando è previsto il completamento dei<br />

lavori, prima sorride, poi spiega: «Adesso è davvero difficile dirlo. Però penso che ci sarà un andamento<br />

molto diverso a seconda che le olimpiadi arrivino o meno a Roma». Quasi a dire che, senza Giochi, il rischio<br />

di lasciare l'opera incompiuta a lungo è molto concreto.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

608 milioni Il progetto esecutivo. Tanto era l'importo indicato dal piano approvato a febbraio 2009<br />

VALORE DELL'OPERA<br />

60 milioni Il mutuo. La parte delle risorse collegata al prestito concesso all'università di Tor Vergata<br />

I FONDI<br />

22 milioni Gli impianti. Il costo previsto per la produzione di energia verde<br />

RINNOVABILI<br />

Foto: Architetto. Santiago Calatrava ha firmato il progetto<br />

Foto: Doppia copertura. Il progetto di Calatrava per i due palazzetti della Città dello sport<br />

Foto: Rettore. Renato Lauro al vertice dell'ateneo di Tor Vergata<br />

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19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 4<br />

SPORT & BUSINESS I GIOCHI 2020<br />

Corsa a cinque per le Olimpiadi<br />

Parigi e Tokyo le rivali più temibili di Roma, in pista anche Durban e Baku<br />

PAGINE A CURA DI<br />

Giuseppe Latour<br />

Roma resta l'unica candidata ufficiale. Ma il quadro delle alternative per i Giochi del 2020, dopo mesi di<br />

ipotesi, comincia finalmente a comporsi, in vista della scadenza di quest'estate, quando chi vorrà ufficializzare<br />

la propria partecipazione alla corsa olimpica dovrà necessariamente fare un passo avanti. E si delinea una<br />

ristrettissima gara per, al massimo, cinque contendenti. In attesa che, finalmente, venga sciolto il nodo della<br />

presidenza del Comitato promotore.<br />

In vista di quest'ultima chiamata, il puzzle si sta lentamente componendo. E viaggia verso cinque-sei<br />

candidature, ritenute un numero esiguo, ma assai probabile, al netto della situazione di crisi internazionale<br />

che rende un impegno economico così consistente troppo gravoso per molti. Le olimpiadi del 2016 sono<br />

andate a Rio de Janeiro, quindi è esclusa un'altra candidatura sudamericana. Anche un passo avanti degli<br />

Stati Uniti sembra improbabile: al momento non ci sono stati nemmeno interessamenti informali e bruciano<br />

troppo le recenti sconfitte inanellate dal paese per la corsa ai Giochi del 2016, prima, e per quella ai Mondiali<br />

del 2022, poi. Sul fronte africano è molto avanti Durban, ma gli addetti ai lavori non la ritengono un'alternativa<br />

credibile a Roma. Troppo ancora il gap organizzativo che la città sudafricana avrebbe da pagare alla capitale<br />

italiana.<br />

In Europa il movimento è decisamente maggiore. Valencia non ha ufficializzato ancora nulla, ma starebbe<br />

progettando la candidatura, dopo il fallimento del paese nella corsa per i Mondiali del 2018. Improbabile che<br />

arrivi un passo avanti di Berlino: il tedesco Bach, infatti, è favorito per prendere il posto del belga Rogge alla<br />

presidenza del Cio, ed è difficile che Berlino si veda assegnare a stretto giro Comitato olimpico e Giochi<br />

2020. Restano le piste di Parigi, concorrente davvero temibile per Roma, e Istanbul, già candidata in più<br />

occasioni, che deciderà dopo le elezioni amministrative a maggio.<br />

Spostandosi verso l'Asia, è quasi certa la candidatura di Baku, in Azerbaigian: un progetto con scarse<br />

possibilità di riuscire. Più concrete altre due piste. La prima è quella dell'indiana Nuova Delhi, che però non<br />

ha ancora formalizzato nulla, e di Tokyo, che è legata alla corsa per le olimpiadi invernali. Il 6 luglio, subito<br />

prima di aprire la partita dei nuovi Giochi estivi, il Cio assegnerà le olimpiadi invernali del 2018: la città<br />

sudcoreana di Pyeonchang è nettamente favorita su Annecy (Francia) e Monaco (Germania). Se dovesse<br />

vincere, Tokyo difficilmente si presenterebbe: improbabile che il Cio premi due asiatiche a così breve<br />

distanza. Quindi, oltre a Roma ci saranno Durban, un paio di città asiatiche e una o due città europee.<br />

Fondamentale, allora, sarà arrivare all'ultimo allungo con un dossier per la candidatura sufficientemente<br />

solido. Prima di affrontare i capitoli dei fondi e delle opere, si dovrà riempire la casella del presidente del<br />

Comitato promotore, vera araba fenice di questi mesi. L'ipotesi Gianni Letta, data per certa fino a poche<br />

settimane fa, con il tempo sembra sfumata. Coni e Comune di Roma stanno vagliando le possibili alternative<br />

e il sindaco ha da poco reso nota l'ennesima dead line per sciogliere il nodo: gli stati generali del 9 e 10<br />

febbraio. Ancora nessun nome, ma molte garanzie che si arriverà a individuare una figura di alto profilo<br />

internazionale. Che possa guidare Roma verso la sfida di settembre 2013, quando i Giochi saranno<br />

definitivamente assegnati dai 115 membri del Cio.<br />

Foto: Foro Italico. Il complesso sportivo è una delle sedi nel progetto olimpico romano<br />

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19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 2<br />

Da Ostia a Tor Bella Monaca i progetti per la città agli stati generali del 9 e 10 febbraio<br />

La partita del riassetto urbanistico<br />

Giulia Del Re<br />

Si aprono il 9 febbraio al Palazzo dei congressi dell'Eur gli Stati generali della città di Roma. Dopo vari rinvii<br />

(la prima convocazione era a maggio scorso) dovuti prima all'avvio della Riforma di Roma capitale, poi al<br />

rimpasto di giunta, l'appuntamento (9-10 febbraio) dovrebbe ratificare la "fase due" della politica capitolina.<br />

All'ordine dei lavori, la presentazione del Piano strategico di sviluppo della città, tappa cruciale del cosiddetto<br />

progetto Millennium, varato da Alemanno a dicembre 2009 per ripensare l'assetto urbano della città. Saranno<br />

illustrati una serie di progetti che vanno dalla riqualificazione del waterfront di Ostia allo Smart Grid (rete per<br />

la distribuzione di energia a impatto zero) dell'Eur; dal Masterplan per la demolizione e ricostruzione del<br />

quartiere di Tor Bella Monaca, fino al progetto di riqualificazione del Tevere e di creazione del villaggio<br />

Olimpico nell'area di Roma nord, in vista della sfida per ospitare le Olimpiadi nel 2020.<br />

Non solo. Tra i progetti in campo ci sono anche la pedonalizzazione dell'area del Tridente nel centro storico<br />

e la riqualificazione della zona archeologica centrale. Idee per lo sviluppo della città da portare avanti nel<br />

prossimo decennio che, nelle intenzioni del Campidoglio, dovrà marcare una vera svolta per la capitale.<br />

Gli Stati generali, al quale sono invitati tutti i rappresentanti degli enti locali e delle associazioni di categoria<br />

del territorio oltre al premier Silvio Berlusconi, saranno anche l'occasione per presentare alla città la nuova<br />

squadra del sindaco Alemanno, autore di un profondo rimaneggiamento della sua giunta. Nonché il Comitato<br />

promotore della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, atteso ormai da molti mesi.<br />

L'obiettivo è chiamare a raccolta gli attori del territorio illustrando loro quello che la giunta comunale ha<br />

intenzione di mettere in campo per rilanciare l'economia della città puntando sul turismo, sulle risorse<br />

imprenditoriali, sui grandi eventi. Il tutto, facendo leva sulla partecipazione e sul confronto e cercando anche<br />

di individuare le risorse necessarie a portare avanti i vari progetti, dalle Olimpiadi al secondo Polo turistico.<br />

La città infatti ha bisogno di nuovi fondi per realizzare tutti i progetti che la giunta ha in mente e per rilanciare<br />

l'economia cittadina, accompagnando la città nel lento percorso di fuoriuscita dalla crisi. Ma anche per far<br />

fronte alle nuove competenze che saranno trasferite con l'attuazione della riforma di Roma capitale (finora<br />

rimasta al palo e subordinata alla complessa situazione politica del governo centrale) e per ultimare i progetti<br />

in cantiere: basti pensare alla Città dello Sport di Santiago Calatrava a Tor Vergata, grande opera incompiuta<br />

(vedi articolo a pagina 5) o alle nuove linee metropolitane.<br />

Per questo, gli Stati generali della città saranno un momento importante per fare il punto della situazione e<br />

capire a che punto sono i vari progetti. L'obiettivo del Piano strategico di sviluppo - che fisserà i costi per la<br />

realizzazione dei progetti e detterà i tempi - è quello di «rilanciare il ruolo della città nel panorama nazionale e<br />

internazionale - ha detto il sindaco Gianni Alemanno - cogliendo tutte le opportunità che emergono in una<br />

fase storica in cui le aree metropolitane risultano i principali motori dello sviluppo a livello globale. Il decennio<br />

che abbiamo di fronte colloca Roma al centro di un crocevia ricco di sfide cruciali per il suo sviluppo e la sua<br />

crescita. Un decennio che si apre simbolicamente nel 2010, anno in cui nasce ufficialmente il nuovo ente<br />

territoriale denominato Roma Capitale, e si chiude nel 2020, l'anno delle XXXII Olimpiadi per le quali Roma<br />

Capitale ha posto la sua candidatura come sede ospitante».<br />

Ma se per il Campidoglio gli Stati generali costituiscono un momento cruciale per inaugurare la "fase due"<br />

dopo il rimpasto di giunta, l'opposizione la pensa in maniera molto diversa. L'appuntamento non è altro che<br />

«un'inutile vetrina - sostiene Umberto Marroni, capogruppo del Pd in assemblea capitolina - un evento privo di<br />

credibilità, vista la situazione politica e programmatica della giunta Alemanno».<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

La durata del progetto. Il piano per la città dovrà essere concluso entro il 2020<br />

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19/01/2011 Il Sole 24 Ore - Roma<br />

Pag. 2<br />

10 anni<br />

LA DUE GIORNI ALL'EUR<br />

L'appuntamento. Gli stati generali di Roma capitale si terranno il 9 e 10 febbraio al palazzo dei Congressi<br />

all'Eur (vedi foto). Sarà presentato il piano strategico di sviluppo, la cui elaborazione è iniziata a dicembre<br />

2009 con il varo del Progetto Millennium 2010-2020<br />

Gli ospiti. Alla due giorni sono invitati i rappresentanti degli enti locali e delle associazioni di categoria del<br />

territorio, oltre al premier Berlusconi. Gli stati generali saranno anche l'occasione per presentare il Comitato<br />

promotore della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020<br />

Foto: Nel piano. Il progetto prevede la ricostruzione di Tor Bella Monaca<br />

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19/01/2011 Il Tempo<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Il punto<br />

Ora puntare tutto sulle olimpiadi<br />

Sulle Olimpiadi non si può sbagliare. Riposto ormai nel cassetto il sogno di veder sfrecciare le monoposto<br />

sulle strade dell'Eur, Alemanno ha deciso di puntare tutto sui Giochi del 2020.<br />

Roma, oggi, è l'unica pretendente. Le altre città del mondo devono ancora presentare le candidature, e<br />

devono farlo entro il primo settembre. Il Cio, il Comitato olimpico internazionale, avrà poi due anni per<br />

decidere. La scelta cadrà sulla città che avrà più delle altre fatto passi da gigante sul fronte delle<br />

infrastrutture. Dove per infrastrutture non s'intendono solo impianti sportivi, ma grandi opere capaci di<br />

cambiare per sempre il volto di una città e la qualità della vita dei suoi residenti.<br />

Anche per questo il 9 e 10 febbraio, la due giorni dedicata allo sviluppo strategico della Capitale, dal progetto<br />

Millennium di Alemanno ci si attende davvero qualcosa di concreto, qualcosa capace di sorprendere e<br />

convincere anche l'opposizione capitolina più scettica. La speranza è che il centrosinistra si lasci trascinare<br />

dal buonsenso e non metta in scena, come ha fatto nel caso del Gran Premio all'Eur, la sagra della bile e del<br />

«no» a priori. Quell'evento avrebbe consentito di ridisegnare la mappa del quartiere e cantierizzare opere<br />

strategiche attese da anni. Ma a differenza del Gp, questa volta la possibilità di ottenere le Olimpiadi è<br />

strettamente legata alle risposte a medio termine che gli assessorati all'Urbanistica, alle Opere Pubbliche e<br />

alla Mobilità riusciranno a dare. A Marco Corsini, Fabrizio Ghera (ambedue confermati) e al «nuovo acquisto»<br />

Antonello Aurigemma il compito di convincere il Comitato olimpico internazionale 2013.<br />

Oggi, intanto, mentre a Villa Chigi si consuma l'ultimo atto della vecchia Giunta, con l'amareggiato Fabio De<br />

Lillo che presenta il bilancio dei suoi due anni all'assessorato all'Ambiente, in Campidoglio si riuniscono<br />

vecchi e nuovi assessori in una Giunta più forte - come ha detto il sindaco - anche delle minacce delle Brigate<br />

Rosse che lo hanno raggiunto per posta.<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 4<br />

LA CAPITALE E L'ECONOMIA<br />

Valanga di assunzioni senza concorso ecco la commissione fantasma<br />

Così Acea-Ato 2 ha imbarcato fratelli, mariti, sindacalisti e segretari I colloqui informali gestiti da un team di<br />

cinque persone si tengono al centro idrico del Gianicolo Dalla fine del 2008 all'inizio del 2010 sono stati<br />

firmati 97 contratti: uno ogni tre giorni<br />

DANIELE AUTIERI<br />

LA COMMISSIONE non esiste. La sua attività non è negli ordini di servizio né sulle pagine del bilancio.<br />

Eppure c'è. Non si riunisce sempre, solo quando serve, perché ha un compito preciso: assumere personale a<br />

chiamata diretta.<br />

L'appuntamento è nel Centro idrico Rosolino Pilo, il serbatoio del Gianicolo. È qui che si fanno i colloqui<br />

informali e molti "parenti di" vengono assunti dentro Acea Ato 2, la controllata più importante dell'intera<br />

holding, quella che gestisce il servizio fognatura capitolino e fornisce l'acqua potabile a tre milioni di romani.<br />

La Commissione è generalmente composta da cinque persone: il capo del personale di Ato 2, Tiziana<br />

Buonfiglio; Massimiliano Perri, responsabile del Servizio Clienti alle dipendenze della divisione commerciale<br />

ed ex-autista del presidente di Ato 2, Sandro Cecili; la dirigente del Sistema Fognature, Annaclaudia Bonifazi,<br />

e Beatrice Lanciotti, responsabile delle Risorse Sindacali. Il cerchio si chiude con un'altra fedelissima del<br />

presidente: Daniela Palombi, l'assistente personale di Cecili che nell'organigramma compare come dirigente<br />

del Ciclo Attivo e Passivo. Nei corridoi di Ato 2 alcuni dipendenti raccontano che ci fosse un fascicolo con il<br />

titolo scritto a pennarello "parenti", e dichiarano di aver sentito direttamente la Buonfiglio chiedere al direttore<br />

Fioroni se avesse qualcuno da inserire nella lista per assumerlo. Certo è che in Acea entrano Sandro, il<br />

fratello di Beatrice Lanciotti, e Massimo Rendina, il fratello della vice di Daniela Palombi. Non è tutto perché a<br />

superare i cancelli di Ato 2 c'è anche il marito della segretaria di Cecili. Del resto, la politica delle assunzioni<br />

nell'azienda è scritta nei numeri: dalla fine del 2008 all'inizio del 2010 sono entrate solo in Acea Ato 2 97<br />

persone (una ogni tre giorni). Il primo dicembre del 2008 vengono assunte sette persone nel servizio gestito<br />

da Perri, e altre dodici entrano il primo luglio del 2009.<br />

Imbarcate di volenterosi, alle volte anche dal profilo curioso come avviene il primo maggio del 2010 quando<br />

una strana coincidenza porta in Acea due uomini con lo stesso cognome: Alberto e Renzo Cedroni.<br />

Ma la Parentopoli dentro il palazzone di piazzale Ostiense è molto più ampia: Biagio Eramo, ex-<br />

amministratore delegato di Ama e ora responsabile dei Progetti Speciali di Acea, condivide lo stesso datore di<br />

lavoro di suo nipote. La figlia del sindacalista Ugl Falconi è stata assunta il primo gennaio 2010 e ha trovato<br />

posto nell'azienda anche quella del sindacalista Cisal Castagna.<br />

Nella partita di Ato 2 a muovere le fila delle assunzioni è la responsabile delle Risorse Umane, Tiziana<br />

Buonfiglio, che siede nel consiglio di amministrazione di Acea Ato 5, la controllata attiva nella zona di<br />

Frosinone. Anche lei ha un parente illustre: il fratello Antonio, che guardacaso è stato vice-capo di gabinetto<br />

di Gianni Alemanno ai tempi del ministero dell'Agricoltura per poi passare nelle fila di Futuro e Libertà e dirsi<br />

oggi deluso delle scelte del sindaco, incapaci di portare una ventata di nuovo.<br />

Foto: LA SEDE La sede dell'Acea sull'Ostiense<br />

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19/01/2011 Corriere della Sera<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 2<br />

Economia Da AA- a A+, nel mirino il debito. L'opposizione: questo è l'ennesimo fallimento del sindaco<br />

Campidoglio, abbassato il rating<br />

L'agenzia Fitch: colpa dell'attuale gestione. Alemanno: stimolo a fare meglio Carmine Lamanda: squilibrio<br />

dovuto alla flessione dei trasferimenti statali e regionali e al bisogno di provvedere con risorse proprie<br />

Alessandro Capponi<br />

La pagella economica di Roma ha segno rosso: Fitch, l'autorevole agenzia di rating, ha abbassato il giudizio<br />

sui conti della città. Non per il debito pregresso: ma per la gestione corrente.<br />

Esattamente, Fitch ha tagliato il rating di lungo termine da AA- ad A+, con «prospettive stabili». E ha ridotto<br />

anche il rating di breve termine da F1+ ad F1. Per chi non si intende di simboli economici, ecco la<br />

spiegazione: Ficht ha deciso in base ai 650 milioni di euro di debiti per mutui e sul futuro indebitamento che<br />

grava sul Campidoglio e che «riflette le persistenti tensioni di liquidità, in parte dovute alla debolezza del<br />

bilancio corrente di Roma, in un contesto di prevista crescita del debito, sia del Comune che delle aziende<br />

partecipate». E il peggioramento del giudizio si fonda sulla riduzione del margine operativo rispetto alle<br />

entrate correnti di bilancio: il margine operativo è un indicatore (spese meno entrate al netto degli interessi), e<br />

se va giù vuol dire, in sintesi, che sono molte le spese correnti e poche le entrate. Le reazioni politiche non si<br />

fanno attendere. Per Alemanno «è uno stimolo a fare meglio. Chiaramente pesa la situazione di Atac». Per il<br />

Pd e l'opposizione tutta, «questo è l'ennesimo fallimento di Alemanno».<br />

Il primo cittadino commenta così: «L'abbassamento è uno stimolo a far meglio e a efficientare la gestione in<br />

modo tale da avere performance corrette. Positivo il fatto che Fitch abbia mantenuto il rating sul debito<br />

ereditato dalle precedenti amministrazioni: dimostra che laddove c'è il debito, e quindi necessità di avere<br />

interessi bassi, la gestione è credibile». Per il neo assessore al Bilancio, Carmine Lamanda, «lo squilibrio di<br />

carattere contabile si fonda su una riduzione del margine operativo dovuta alla flessione dei trasferimenti<br />

statali e regionali e alla conseguente necessità di provvedere con risorse proprie a una serie di interventi che,<br />

in precedenza, trovavano copertura nel bilancio dello Stato o in quello della Regione».<br />

L'opposizione attacca. L'ex assessore al Bilancio, Marco Causi del Pd: «In effetti è da alcuni mesi che i<br />

romani si domandano come sia stato possibile procedere a circa duemila nuove assunzioni in Atac e in Ama<br />

con un costo di 70 milioni di euro, se davvero la situazione finanziaria del Comune fosse stata così<br />

disastrosa. Adesso arriva la risposta: la situazione è diventata disastrosa proprio perché si sono controllati<br />

male i conti». Per Gianluca Peciola di Sinistra e Libertà «il tempo di Alemanno è scaduto». Per Alessandro<br />

Onorato (Udc) «è un grave campanello d'allarme, la bocciatura riguarda gli ultimi due anni di Alemanno».<br />

Luciano Nobili (Api): «Perché Alemanno non parla di Parentopoli? Semplice, perché la pagheranno i<br />

romani...». Stefano Pedica, Idv: «Svelato il trucco dei giochi di prestigio di Alemanno». Francesco Storace:<br />

«Cutrufo, è proprio necessario mantenere quegli emendamenti da lei presentati in Senato per riaumentare le<br />

poltrone di assessori e consiglieri a Roma a causa dei pasticci del suo sindaco?».<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Foto: Conti L'agenzia Fitch ha declassato il rating economico del Campidoglio. Nel tondo, il neoassessore al<br />

Bilancio Carmine Lamanda e, sopra, il sindaco Gianni Alemanno<br />

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19/01/2011 Libero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 50<br />

Il cinema diventerà un supermercato<br />

Artisti e precari occupano il Metropolitan a suon di musica<br />

BEATRICE NENCHA<br />

Il cinema Metropolitan si riaccende, ma stavolta a tenere illuminate le sue mura, alla fine di via del Corso,<br />

sono un centinaio di rappresentati del mondo della cultura romana. Artisti e precari dell'audiovisivo e dello<br />

spettacolo dal vivo, ricercatori, esponenti del movimento dei Cento Autori (che a ottobre occupò per protesta<br />

la Casa del Cinema, ndr), maestranze del Teatro dell'Opera e i dipendenti della storica sala, chiusa da Natale<br />

«per fine locazione». È tardo pomeriggio quando, dopo una concitata assemblea al teatro Eliseo, i<br />

manifestanti accerchiano l'in gresso della multisala distribuendo volantini ai passanti e srotolando un<br />

manifesto con lo slogan "Giù le mani dalla cultura". A seguire proiezioni di film di Monicelli, mentre suona la<br />

banda e si dà vita a un estemporaneo flash-mob con raccolta di firme «contro l'ipotesi di smantellamento<br />

delle ultime dieci sale del circuito, che proiettano ancora cinema d'autore in città» spiega Giorgia mentre<br />

"dirige" le l'occupazione. I ragazzi vorrebbero entrare «per chiedere cosa ne sarà di questo spazio, venduto<br />

per 30 milioni di euro e, per legge, destinato per sei anni a mantenere la funzione di cinema». La paura è che<br />

i nuovi acquirenti, una società che farebbe capo al gruppo Benetton, riescano ad aggirare l'ostacolo<br />

«mantenendo una piccola sala proiezioni, circondata dall'ennesimo grande magazzino». Inaugurato nel 1919,<br />

prima sala storica aperta nella capitale in stile "belle èpoque" - tra i proprietari si annovera il padre di Roberto<br />

Rossellini, ed è su queste poltrone che pare nacque la passione cinefila del regista di "Roma città aperta" - il<br />

Metropolitan rischia, anche secondo il capogruppo Udc del I municipio Carlo Imperi «di trasformarsi in un'altra<br />

speculazione edilizia come accaduto dopo la vendita del cinema Etoile a San Lorenzo in Lucina».<br />

Riconvertito, dopo una lunga chiusura e restauro, in uno spazio espositivo e per congressi. Il 14 gennaio il<br />

consiglio del I Municipio ha votato all'unanimità un ordine del giorno secondo cui «il gruppo Fininvest 5<br />

proprietario dell'immo bile avrebbe già venduto a dicembre a una cordata di grossi gruppi imprenditoriali non<br />

rispettando gli accordi con i dipendenti della società affittuaria e privando la città e i cittadini della prima<br />

storica sala cinematografica in stile 900 a Roma». L'odg impegna il minisindaco del centro storico Orlando<br />

Corsetti (Pd) a chiedere al sindaco e all'Assemblea capitolina «di non approvare, quando passerà in Aula, il<br />

cambio di destinazione d'uso della sala. Se l'obiettivo primario è tutelare gli spazi culturali ancora disponibili<br />

nel centro di Roma, si applichi la delibera comunale del 2006 che tutela le sale storiche cittadine».<br />

Foto: La protesta Foto Baldi<br />

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19/01/2011 Libero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 50<br />

APPOGGIO BIPARTISAN<br />

Archiviato il Gp di Formula 1 Roma investe sulle Olimpiadi<br />

Se pare ormai archiviato il capitolo della Formula 1 nella Capitale, nonostante il parere favorevole della<br />

cittadinanza dell'Eur, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ieri a ridosso di un incontro con il presidente della<br />

Slovenia ha fatto sapere: «Chiederemo comunque al Governo un impegno più forte per le Olimpiadi, che<br />

rimangono un traguardo ambizioso per la città». Nonostante le polemiche interne al centrodestra sulla<br />

Formula 1 a Roma, l'assessore allo Sport e tempo libero di Milano, Alan Rizzi, ha annunciato che Milano sarà<br />

al fianco della Capitale nella candidatura a organizzare le Olimpiadi del 2020. «Questa grande opportunità<br />

non riguarda una sola città», ha sottolineato ieri Rizzi, «ma tutta l'Italia. Il Paese deve fare sistema con Roma,<br />

come noi abbiamo sostenuto fin dai primi annunci della sua candidatura. Proprio Milano, grazie all'appoggio<br />

di tutto il Paese, ha ottenuto l'organizzazione dell'Esposizione internazionale del 2015 e sta collaborando con<br />

numerose città italiane e con il Governo per la sua realizzazione». L'appoggio alle Olimpiadi nella Capitale<br />

arriva anche dall'Api. Ieri Luciano Nobili, portavoce di Alleanza per l'Italia, dopo aver criticato l'atteggiamento<br />

del sindaco sul Gp di Roma ha fatto sapere che per quanto riguarda i giochi olimpici «il lavoro non è ancora<br />

nemmeno cominciato, nonostante la delibera del Campidoglio e l'impegno bipartisan. Per poter affrontare la<br />

sfida olimpica è necessario un cambio di marcia. Per questo rivolgiamo un appello ad Alemanno: rinunci alla<br />

sua arroganza e si metta al lavoro con tutte le forze politiche e produttive della città per costruire un piano<br />

condiviso, trasparente, competitivo». Intanto per salvare capre e cavoli si starebbe prendendo in<br />

considerazione un'ipotesi bizzarra: correre nel 2020, proprio in occasione degli eventuali giochi olimpici, una<br />

tappa "speciale" della Formula 1 a Roma. VI.KA.<br />

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19/01/2011 Corriere della Sera<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 2<br />

La strategia<br />

Meno deleghe Ma più assessori per allargare la maggioranza<br />

Il vicesindaco e senatore Mario Cutrufo ha presentato l'emendamento da inserire nel decreto mille proroghe<br />

per aumentare il numero di assessori (a 15, ora sono 12) e consiglieri (a 60, come sono adesso, ma<br />

diventeranno 48 con il federalismo fiscale). Se dovesse passare sarebbe possibile per Gianni Alemanno<br />

provare ad allargare la maggioranza potendo contare su tre assessori in più.<br />

Intanto il sindaco Gianni Alemanno, dopo la difficile fase del rimpasto, adesso è atteso dalla scelta delle<br />

deleghe. Il Pd, ieri con il capogruppo Umberto Marroni, si è detto preoccupato: «La maggioranza litigherà per<br />

giorni per accaparrarsi questi piccoli pezzetti di potere». Alemanno, dopo neanche dodici ore, risponde:<br />

«Stiamo facendo un ragionamento, un confronto, una risistemazione. Sicuramente ci sarà una riduzione delle<br />

deleghe». Annuncia: «Abbiamo scelto di imporre in maniera rigida l'incompatibilità tra l'essere presidenti di<br />

commissione e l'essere delegati. Già solo questo sarà un argine al numero», sottolinea il sindaco. In ogni<br />

caso, dice lui, «garantisco che introdurremo solo deleghe utili alla cittadinanza, in modo che io e gli assessori<br />

saremo aiutati a guardare anche aspetti settoriali, ma importanti, della vita cittadina». Non si placano le<br />

polemiche degli esclusi dalla giunta: Fabio De Lillo (nella foto), ex assessore all'Ambiente, terrà oggi una<br />

conferenza stampa per illustrare i risultati raggiunti durante il suo incarico di assessore della giunta<br />

Alemanno. Si svolgerà a Villa Chigi, ed esattamente in viale Paolo Di Nella.<br />

Ieri, infine, una lettera minatoria in busta chiusa, con il bollo delle poste di Fiumicino, è arrivata alla redazione<br />

dell'Adn Kronos: nel testo, si formulano minacce al sindaco di Roma Gianni Alemanno, al giuslavorista Pietro<br />

Ichino, al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, al ministro Maurizio Sacconi, al capo del Dap<br />

Franco Ionta, al Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni e a Massimo D'Alema. La lettera è<br />

firmata «Per il comunismo, brigate rosse - nucleo Galesi per la costruzione del Fronte antimperialista<br />

combattente».<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 2<br />

Il sindaco<br />

"Deleghe ridotte e incompatibili con la presidenza delle commissioni"<br />

DELEGHE ridotte e incompatibili con le presidenze di commissione. È la traccia sulla quale sta lavorando il<br />

sindaco Gianni Alemanno nella complicata partita per l'assegnazione delle deleghe speciali dopo<br />

l'azzeramento della giunta. «Sicuramente ci sarà una riduzione», ha detto ieri il sindaco. «Abbiamo scelto di<br />

imporre in maniera rigida l'incompatibilità tra l'essere presidenti di commissione e l'essere delegati. Già solo<br />

questo sarà un argine al numero», sottolinea. «Garantisco - conclude - che introdurremo solo deleghe utili<br />

alla cittadinanza, in modo che io e gli assessori saremo aiutati a guardare anche aspetti settoriali, ma<br />

importanti, della vita cittadina».<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 Il Messaggero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 32<br />

VIA ALLA "FASE 2"<br />

Nuova giunta, prima riunione: si comincia dalle periferie<br />

Alemanno: «Ridurremo le deleghe» DOMANI PRESENTAZIONE IN CONSIGLIO Nell'Aula Giulio Cesare<br />

debuttano tre consiglieri Sancito il coordinamento interdipartimentale<br />

Fa.Ro.<br />

L'unica certezza, almeno per qualche giorno, è che le deleghe saranno ridotte, dopo che avevano raggiunto il<br />

tetto record di venti prima dell'azzeramento della giunta. «Stiamo facendo un ragionamento e un confronto -<br />

conferma Gianni Alemanno - Sicuramente ci sarà una riduzione di queste deleghe e abbiamo scelto di<br />

imporre in maniera rigida l'incompatibilità tra essere presidenti di commissione e delegati». Insomma, le due<br />

presidenze di commissione - mobilità e ambiente - lasciate libere dai neo assessori Antonello Aurigemma e<br />

Marco Visconti, non serviranno a rimpinguare il numero di incarichi a disposizione dei consiglieri di<br />

maggioranza. Ma saranno compensate da una diminuzione delle deleghe da assegnare al di fuori della<br />

squadra di governo del Campidoglio. La nuova giunta, dal canto suo, debutta oggi: appuntamento alle 14, per<br />

la prima seduta. Saranno assegnate ufficialmente tutte le competenze che spettano ai diversi assessori, e si<br />

sancirà il nuovo coordinamento "interdipartimentale" affidato al vice sindaco Mauro Cutrufo e all'assessore al<br />

patrimonio Alfredo Antoniozzi, uno dei registi delle trattative per la formazione dell'esecutivo per la "fase due"<br />

del mandato di Alemanno. Si parte dalle periferie: la prima discussione all'ordine del giorno riguarderà il<br />

progetto preliminare delle opere di urbanizzazione che porteranno alla «sistemazione di un'area a verde<br />

pubblico con uno spazio destinato a giochi per bambini» da realizzare all'interno del piano di zona<br />

Settecamini Casalbianco, nel V Municipio. Il secondo provvedimento da esaminare è invece un programma di<br />

recupero urbano nel quartiere Magliana. Entrambe le delibere saranno presentate dall'assessore<br />

all'urbanistica Marco Corsini. «La nuova giunta gode di una solida maggioranza in consiglio - commenta il<br />

sindaco La squadra è molto più forte di quella precedente e sono convinto che lavoreremo molto meglio.<br />

Staremo attenti anche alle ambizioni personali, ma il mio obiettivo è il bene della città». Il primo test sarà però<br />

domani, con la presentazione formale dell'esecutivo all'assemblea capitolina. Quello sarà il momento per fare<br />

i conti con i nuovi equilibri. Ci saranno tre neo consiglieri - due targati Pdl e uno Udc - ma anche tanti<br />

scontenti per l'andamento delle trattative per la formazione della giunta. Alcuni maldipancia potrebbero<br />

rientrare proprio con l'assegnazione delle due presidenze di commissioni e delle deleghe. Sarà importante<br />

capire se ci sarà una tregua con i rampelliani , che nell'Alemanno-bis hanno perso un assessorato (quello<br />

prima affidato a Laura Marsilio). Adesso i gabbiani chiedono un risarcimento, per sotterrare l'ascia di guerra.<br />

Foto: Sopra, l'Aula Giulio Cesare: domani presentazione della nuova giunta in Consiglio<br />

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19/01/2011 Libero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 49<br />

Roma Capitale<br />

Tre assessori in più con l'aiuto del Senato<br />

Se passa il decreto "milleproroghe" Alemanno può allargare la giunta. Ma è stretta sugli incarichi. Minacce<br />

dalle Br<br />

NICOLETTA ORLANDI POSTI<br />

Due emendamenti al decreto "milleproroghe". Così il sindaco Alemanno riuscirà ad aumentare il numero dei<br />

suoi assessori e allargare la maggioranza. Li ha presentati a Palazzo Madama il suo vice, il senatore Mauro<br />

Cutrufo, il giorno stesso in cui Alemanno annunciava i nomi della sua nuova squadra. Una squadra (...) (...)<br />

che per via del numero aveva dovuto fare a meno degli esponenti della Destra e dell'Udc. Se verranno<br />

approvati, questi emendamenti al decreto 2518 (uno riguarda il numero degli assessori e uno dei consiglieri),<br />

daranno la possibilità ad Alemanno di accontentare con 15 poltrone anche gli esclusi. Francesco Storace<br />

dovrebbe gioire. E invece no. Il leader della Destra chiede a Cutrufo «se è necessario mantenerli» visto che<br />

l'aumento di poltrone, «a causa dei pasticci del suo sindaco» coinvolgerà anche altre otto città per evitare<br />

tensioni con la Lega in un momento particolarmente difficile per il governo. «A La Destra», scrive Storace nel<br />

suo blog, «la carità non serve. I tre assessorati in più che dovessero scandalosamente essere consentiti, il<br />

sindaco può tranquillamente riservarli alla sua sterminata parentela politica. A Destra non ha parenti». Ma se<br />

aumentano gli assessorati, Alemanno è comunque deciso a diminuire le deleghe. «Stiamo facendo un<br />

ragionamento, un confronto, una risistemazione, sicuramente ci sarà una riduzione», ha detto ieri spiegando<br />

che imporrà «in maniera rigida l'incompatibilità tra l'essere presidenti di commissione ed essere delegati».<br />

Non solo. Alemanno ha assicurato che verranno introdotte solo deleghe utili alla cittadinanza in modo che lui<br />

e gli assessori potranno essere aiutati «a guardare anche aspetti settoriali ma importanti nella vita cittadina».<br />

Altro annuncio fatto ieri dal sindaco è quello relativo a un comitato scientifico nell'ambi to della Fondazione<br />

Musica per Roma che gestisce l'Auditorium della Capitale, per «garantire un altissimo livello culturale».<br />

Qualche malalingua sostiene che il sindaco stia preparando la strada per trovare un «risarcimento» al suo ex<br />

assessore Umberto Croppi, per il quale, nei giorni dell'amaro addio alla Cultura, si era ipotizzata perfino una<br />

nomina ad amministratore delegato di Musica per Roma. Ma il sindaco ignora le insinuazioni e tira dritto: «In<br />

occasione del rinnovo del cda che avverrà a marzo, esprimerò la mia idea di creare un comitato scientifico,<br />

organo di cui sono dotate tutte le fondazioni culturali, come organo consultivo per la validazione dei progetti».<br />

Per la cronaca. Ieri Alemanno ha ricevuto delle minacce da parte del gruppo "Per il comunismo, brigate rosse<br />

- nucleo Galesi per la costruzione del Fronte antimperialista combattente" che ha inviato all'Ad nkronos una<br />

lettera anche con i nomi del giuslavorista Pietro Ichino, del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia,<br />

del ministro Maurizio Sacconi, del capo del Dap Franco Ionta, del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio<br />

Angiolo Marroni e di Massimo D'Alema.<br />

Foto: AULA GIULIO CESARE La nuova giunta Alemanno debutterà giovedì in Aula Agf<br />

<strong>IFEL</strong> - <strong>CRONACA</strong> <strong>ROMA</strong> - Rassegna Stampa 17/01/2011 - 19/01/2011<br />

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19/01/2011 La Repubblica<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 7<br />

La polemica<br />

Casilino 900, ancora degrado e rifiuti Il Pd: "Fallito il piano rom del<br />

Comune"<br />

UN ANNO fa chiudeva il Casilino 900. Per le autorità «fu la fine di una situazione di degrado e di vergogna<br />

inconcepibile per la città di Roma- spiega un comunicato l'associazione 21 luglio - e di una vittoria della<br />

legalitàe della solidarietà». Ma le promesse fatte alle comunità rom per l'associazione non sarebbero state<br />

mantenute. «Le condizioni di vita attuali- precisa la 21 luglio- sarebbero peggiori di quelle del Casilino 900. Ai<br />

rom sgomberati furono promesse una collocazione più idonea, un lavoro e la possibilità di integrarsi con<br />

facilità nella società italiana. Al posto del campo, fu annunciato ai cittadini della capitale, sarebbe sorto entro<br />

un mese un grande parco. A un anno di distanza nulla di tutto ciò è accaduto». Non solo. «Il tutto a fronte di<br />

costi elevatissimi per le tasche del comune e, di conseguenza, per quelle dei contribuenti».<br />

Foto: IL CAMPO Un'immagine del campo rom Casilino 900, sgomberato un anno fa<br />

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19/01/2011 Libero<br />

<strong>ROMA</strong><br />

Pag. 51<br />

Erano in 700, oggi sono 20<br />

Casilino 900: da campo rom a discarica<br />

I residenti denunciano lo stato di abbandono. Il Campidoglio: abbiamo lavorato tanto. In arrivo ambulatori da<br />

campo<br />

VITO KAHLUN<br />

Un anno fa veniva abbattuta la prima baracca del campo Rom più grande d'Eu ropa: il Casilino 900. Nel<br />

campo vivevano quasi 700 persone di cui 273 minorenni. Oggi, nell'area in cui sorgeva l'inse diamento,<br />

risiedono appena una ventina di persone di origine montenegrina che dicono di avere la documentazione in<br />

regola (pur non avendola ancora presentata), per vivere nel campo. Se i montenegrini non presentano la<br />

documentazione attestante i diritti edificatori, dato che più che di baracche si tratta di vere e proprie casette, il<br />

Comune ancora non ha realizzato il parco che doveva nascere al posto del campo nomadi abusivo. Invece,<br />

dove una volta sorgeva l'ingresso del parco Rom, oggi c'è una sorta di minidiscarica abusiva. Certo: rispetto<br />

all'anno scorso non c'è paragone. All'epoca del Casilino 900 si alzavano dall'ac campamento, con una certa<br />

frequenza, fumi tossici prodotti dalla combustione di alcuni metalli. E, sempre all'epoca del Casilino 900, i<br />

rapporti con i cittadini di zona non erano dei migliori. I nomadi che l'anno scorso vivevano nei pressi di<br />

Torrespaccata oggi si trovano in quattro diversi campi nomadi, legali e in cui sono garantite condizioni di vita<br />

dignitose, della Capitale (Candoni, Camping River, Salone e Gordiani) e nel centro accoglienza di via Amarilli.<br />

C'è tuttavia chi, come l'associazione 21 luglio, denuncia che le promesse fatte dal Campidoglio alle comunità<br />

Rom non solo non sarebbero state mantenute, ma che addirittura le condizioni di vita attuali sarebbero<br />

peggiori delle precendenti. Cosa poco credibile per chi ha visitato sia il Casilino 900 che i campi allestiti<br />

dall'amministrazione comunale. L'assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso, pur non<br />

negando l'esi stenza di alcune criticità nei rapporti con gli ex abitanti del Casilino 900 ribadisce che «tanto è<br />

stato fatto». A partire dai trasferimenti su Salone che: «Sono stati prima di tutto concordati e che non<br />

prevedevano un ulteriore trasferimento. E comunque», precisa l'as sessore, «è stata data la disponibilità a<br />

quelle persone appartenenti alle comunità nomadi che non si fossero trovate bene, per motivi comprovati,<br />

all'interno del campo di trasferirsi una volta costruita la nuova area che si sta costruendo, ma comunque non<br />

in blocco». Intanto, proprio nei campi di Salone e Camping River, la Croce rossa sta studiando un progetto<br />

pilota per partire con dei presidi socio-educativi da strutturare in futuro anche in altri campi.<br />

Foto: LA CROCE ROSSA A breve presidi socio-educativi della Croce Rossa in due campi nomadi. Agf<br />

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