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l'intercommunalité: il modo francese di unire i comuni - Anci

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L’intercommunalité<br />

Il <strong>modo</strong> <strong>francese</strong> <strong>di</strong> <strong>unire</strong> i <strong>comuni</strong>.<br />

In Francia, <strong>il</strong> numero totale dei <strong>comuni</strong> è 36 786. I <strong>comuni</strong> con meno <strong>di</strong> 5 000 abitanti sono<br />

34. 817 cioè <strong>il</strong> 95% del totale, mentre i cosiddetti “piccoli <strong>comuni</strong>” (con popolazione fino a<br />

2000 abitanti) sono 31. 901 cioè <strong>il</strong> 87% del totale.<br />

In <strong>francese</strong> <strong>il</strong> termine generale che designa le <strong>di</strong>verse realtà <strong>di</strong> raggruppamento comunale<br />

è “intercommunalité”.<br />

I. Le forme istituzionali <strong>di</strong> “intercommunalité” in Francia<br />

Le “forme istituzionali” <strong>di</strong>segnano gli enti pubblici <strong>di</strong> cooperazione intercomunale volontaria<br />

(EPCI) e prevedono due forme <strong>di</strong>verse a seconda delle modalità del loro finanziamento.<br />

A. Gli EPCI senza fiscalità propria<br />

Sono chiamati “sindacati <strong>di</strong> <strong>comuni</strong>” e si sud<strong>di</strong>vidono in tre tipologie principali:<br />

- I sindacati a vocazione unica (SIVU)<br />

Creati dalla legge del 22 Marzo 1890, sono delle associazioni <strong>di</strong> <strong>comuni</strong> anche non limitrofi<br />

raggruppati per gestire in forma associata un servizio d’interesse comunale. (ex:<br />

adduzione dell’acqua, attività scolastiche ed extra-scolastiche, ecc.)<br />

- I sindacati a vocazione multipla (SIVOM)<br />

Disposti con l’or<strong>di</strong>nanza del 5 gennaio 1959, permettono ai <strong>comuni</strong> <strong>di</strong> associarsi per<br />

gestire più attività, a <strong>di</strong>fferenza dei SIVU. Spesso gestiscono la stessa tipologia <strong>di</strong> servizi.<br />

- I sindacati misti (sim<strong>il</strong>i a accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma)<br />

Istituiti dal decreto del 20 Maggio 1955, permettono la cooperazione tra un comune ed una<br />

provincia (“département”), nonché tra una regione ed un comune, a <strong>di</strong>fferenza dei SIVU e<br />

SIVOM, che designano solo l’associazionismo tra <strong>comuni</strong>.<br />

B. Gli EPCI a fiscalità propria<br />

Definiti con <strong>il</strong> termine “communautés”, sono rappresentati da tre forme principali:


- Le <strong>comuni</strong>tà urbane<br />

Istituite dalla legge del 31 <strong>di</strong>cembre 1966, per raggruppare più <strong>comuni</strong> per un totale <strong>di</strong> più<br />

<strong>di</strong> 500 000 abitanti su uno spazio unico e senza interruzioni territoriali, hanno le seguenti<br />

prerogative :<br />

• sv<strong>il</strong>uppo economico, sociale e culturale dei <strong>comuni</strong> associati<br />

• adattamento e trasformazione del territorio urbano<br />

• equ<strong>il</strong>ibrio sociale dell’abitato sul territorio dei <strong>comuni</strong> associati<br />

• Politica della città all’interno della <strong>comuni</strong>tà: politica <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo integrato<br />

del tessuto urbano (piano regolatore)<br />

• gestione dei servizi <strong>di</strong> interesse collettivo<br />

• protezione e valorizzazione dell’ambiente<br />

- Le <strong>comuni</strong>tà <strong>di</strong> <strong>comuni</strong><br />

Istituite dalla legge del 6 febbraio 1992, per raggruppare <strong>comuni</strong> su uno spazio unico e<br />

senza interruzioni territoriali. In origine destinate soprattutto allo spazio rurale, si sono<br />

estese progressivamente alle aree urbane <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>mensione. Nell’ottica generale <strong>di</strong><br />

razionalizzazione dello spazio da esse ricompreso e <strong>di</strong> azioni per lo sv<strong>il</strong>uppo economico,<br />

devono esercitare almeno una delle seguenti competenze:<br />

• protezione e valorizzazione dell’ambiente<br />

• politiche abitative<br />

• realizzazione, organizzazione e manutenzione delle strade<br />

• realizzazione e gestione <strong>di</strong> strutture culturali e sportive e <strong>di</strong> attrezzature<br />

per le scuole elementari.<br />

- Le <strong>comuni</strong>tà <strong>di</strong> agglomerazione<br />

Istituite dalla legge Chevènement del 12 Luglio 1999, per associare più <strong>comuni</strong> urbani in<br />

uno spazio unico senza interruzioni territoriali raggruppando più <strong>di</strong> 50 000 abitanti intorno<br />

a un comune <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 15 000 abitanti. Perseguono le seguenti finalità:<br />

• Sv<strong>il</strong>uppo economico<br />

• Organizzazione dei territori dei <strong>comuni</strong> associati<br />

• Politiche abitative per l’equ<strong>il</strong>ibrio sociale<br />

• Politica della città nella <strong>comuni</strong>tà<br />

Devono assumere 3 competenze opzionali tra le seguenti:<br />

• Realizzazione, organizzazione, manutenzione <strong>di</strong> strade e parcheggi<br />

pubblici<br />

• Risanamento<br />

• Gestione impianti idrici<br />

• Protezione e valorizzazione dell’ambiente<br />

• Realizzazione, organizzazione e manutenzione <strong>di</strong> strutture culturali e<br />

sportive


Esiste ancora un’altra forma <strong>di</strong> EPCI a fiscalità propria : I sindacati <strong>di</strong> agglomerazione<br />

nuova (1983) che, tuttavia, stanno per essere del tutto soppiantati dalle altre forme <strong>di</strong><br />

EPCI a fiscalità propria.<br />

Al Gennaio 2007, risultano esserci 2588 EPCI con fiscalità propria che, in Francia,<br />

raggruppano <strong>il</strong> 91.5% dei <strong>comuni</strong> (33 400) e <strong>il</strong> 90.8% della popolazione (54.5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong><br />

abitanti).

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